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Autore: Eiko Kon    22/01/2004    9 recensioni
EEEEEEEEccomeeeeeeeeee!!! The international Eiko's and Eyo's studios presents....cosa successe dopo il torneo! XD Questo, è il seguito della fan fiction scritta da me ed Eyo! Ciao a tutti e spero che vi piaccia! ^_-
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal giorno in cui il sogno delle due sorelle adolescenti si era avverato, era passato un'intero anno, quattro stagioni si erano susseguite senza sosta e ormai la primavera era tornata a tingere di rosa e verde la città di Tokyo. Mandorli in fiore, prati rigogliosi e foglie ormai verdi riempivano ogni angolo, trasfomando completamente il paesaggio. Roberta ed Eiko avevano vissuto quell'anno come avevano sempre desiderato fin da piccole, con il padre, due ragazzi che le amavano e naturalmente i loro beyblade. Ora non avevano più bisogno di sfidarsi di nascosto, non dovevano più prendere le loro amate "trottole" come se fossero delle ladre.... ora potevano tranquillamente praticare quello sport che era la loro vita. Il padre delle due, che a cinquantadue anni era ancora un uomo affascinante e pieno di vita, si era fidanzato con una donna molto più giovane di lui, sui trent'anni, alta, con lunghi capelli color della resina e occhi color nocciola. Lei aveva preso subito a cuore le figlie del suo nuovo "amore", con cui tra l'altro era prossima alle nozze, e si era molto legata a loro. In fondo era l'esatto contrario della loro madre naturale, sempre distaccata e fredda, senza mai il tempo di dedicare una carezza o un attimo del proprio tempo per le figlie. Catherine era solare, dolce e affettuosa, quando Roberta ed Eiko avevano bisogno di un consiglio o anche semplicemente di parlare, lei era ben disposta ad ascoltarle, anche per i classici problemi adolescenziali che le legavano a Kei e Rei...avrebbe fatto qualcunque cosa per loro, anche provare ad essere una vera madre, ma nonostante questo, anche lei non potè fare niente per evitare che accadesse quello sciagurato incidente......Quel...quel maledetto giorno, in cui Eiko perse totalmente il suo passato...E Rei era lì, seduto accanto a lei, in quel lugubre e freddo ospedale della città giapponese. Si portò le mani alla fronte, intrecciandole sotto di essa e poggiandovici il capo...se...se solo non fosse stato così imprudente...se solo lui e quella sua maledettissima voglia di fare il pagliaccio fossero stati più quieti...a quest'ora lei non sarebbe lì. Le palpebre eran calate sulle iridi auree, ed ora il buio totale aleggiava nelle sue pupille così affusolate e strette, simili a quelle di una tigre..E ad un tratto, quell'oscurità venne illuminata dall'immagine di due fari...poi il suono di un clacson proveniente da un'auto sportiva rossa fiammante...un grido, un urlo e poi...poi la giovane diciassettenne distesa a terra, che gli aveva appena salvato la vita. Era stata tutta colpa sua, si disse...di quel suo atteggiamento infantile. Per una sua stupida scenata, lei era stata travolta dall'automobile ed ora..ora era lì, distesa su quel letto che di immacolate coperte era rivestito, che di candidi cuscini era decorato e che di un'innocente corpo...era ora divenuto il custode. E lui non poteva fare nulla, se non piangere per lei e stringerle la mano, mentre un coma profondo e scuro la stava cullando. Non sentì neanche lo spostamento d'aria dietro di se, solamente una mano pallida e affusolata che gli si posava sulle spalle... voltò leggermente la testa, notò le unghie corte, le pellicine insanguinate delle dita e si maledisse anche per quello. Quello che era successo era almeno al sessanta per cento colpa sua, se si voleva escludere quel maledetto bastardo che aveva investito Eiko, e si sentiva colpevole anche per la reazione che aveva avuto la famiglia della ragazza, a cominciare da Roberta. Si alzò in piedi, cingendo la schiena della ragazza con le braccia e lasciò andare le lacrime, cercando di sfogarsi. La bionda sedicenne gli accarezzò la testa per qualche secondo, per poi separarsi da lui e prendere il suo posto accanto alla sorella immobile e addormentata. Roby: ciao sorellona.... - le sussurrò prendendole la mano, sorridendo - guarda cosa ti ho portato... - prese una busta e ne tirò fuori un pupazzetto a forma di gatto, il porta fortuna di Eiko, poi lo mise tra le mani inermi della giovane...Il peluches cadde a terra e la biondina si chinò per raccoglierlo, ma quando rialzò la testa, il sorriso di prima era sparito, e anche quel tentativo di rimanere allegra non le era riuscito..... appoggiò la testa e le braccia sul petto di Eiko e cominciò a piangere, sotto lo sguardo desolato di Rei, che stringendo i pungi, decise di uscire dalla stanza per lasciare le due sorelle un po' da sole. E nonappena il cinese richiuse la porta alle sue spalle, dall'esterno si poterono udire i singhiozzi della neo-sedicenne bionda, che invano chiamava la sorella, che invano la pregava di svegliarsi e di sorriderle, che invano...tentava di ridestarla da quel sonno interminabile, sottraendola a quell'esile equilibrio tra la vita e la morte... Le sarebbe bastato solo vederla levare le palpebre sulle iridi cerulee...solo vederla ancora vivere. Ma sapeva, che anche se fosse guarita da quello stato comatoso, avrebbe comunque dimenticato tutto...Amicizie, famiglia...amori. Non sarebbe comunque riuscita a scappare dal gelido oblio della dimenticanza. Però, ciò che ora le importava veramente, era che ella riuscisse a liberarsi della calda presa di Morfeo, che del suo potere la notte colma, addormentando ogni singola creatura. Ma ora, quello che stava abbracciando la ragazzina dai diciassette anni, non era il solito sonno...bensì il Morfeo oscuro...il Morfeo sposo della Nera Signora...Rimase in quella stanza ancora dieci minuti, poi decise di uscire.... rimboccò le coperte alla sorella e le lasciò il pupazzetto accanto al cuscino, dove si trovava anche Linxium. Quella era stata un'idea di Kei...ddue giorni dopo che era stata portata all'ospedale, il giovane aveva detto che probabilmente a Eiko avrebbe fatto piacere poter stringere il suo bey al momento del risveglio. Sia Roberta che Rei avevano accennato ad un sorriso, capendo benissimo che il diciassettenne aveva detto quella cosa per loro più che per Eiko.... per far si che le parole "quando si risveglierà" potessero tirarli su di morale...Chiuse piano la porta e quando si girò vide che il maggiorenne brunetto se ne stava mogio mogio seduto su una sedia nel corridoio, mentre Kei era andato a prendere un bicchiere d'acqua per entrambi. Roby: Rei..... - gli si sedette accanto, stringendogli una mano e asciugandosi le lacrime con la manica della felpa. Rei: non capisco come fai a starmi ancora vicino..... dopo quello che ho fatto... La biondina spalancò i grandi occhi azzurri leggermente arrossati e lo guardò con un misto di sorpresa e rimprovero - Ne abbiamo già parlato Rei! Sai benissimo che non è stata colpa tua, ma di quel bastardo.... infatti lui ha ricevuto la punizione che meritava, è finito in galera e ci resterà per un po'.... Rei: Si ma...non posso fare a meno di sentirmi in colpa per quello che è successo... La ragazza aprì la bocca per ribattere ma lui la precedette, rivolgendole un sorriso pieno di amarezza - lo so, non ero io al volante della macchina che è passata con il rosso.... ma non ci posso fare niente, non riesco a non sentirmi colpevole, almeno in parte... Si portò una mano agli occhi, mentre sentiva le lacrime scendergli impetuose sul volto...ma dovette asciugarsele, quando udì il rumore di alcuni passi provenire da in fondo al corridoio...Erano passi fiochi e leggeri, e dall'andatura, si poteva capire che chiunque stesse arrivando era una donna..Ma benchè fosse curioso di scoprire chi stava raggiungendo lei e la bionda, non alzò minimamente il capo e continuò a tenere lo sguardo fisso al pavimento...Solo quando udì una voce a lui familiare echeggiare all'interno dell'ospedale riuscì a capire chi fosse la nuova giunta... -Come sta..?- disse la ragazzina dai lunghi capelli fucsia parandosi al fianco di Roberta.. Roby: Sta...sta male....-non riuscì a trattenere un singhiozzo che le nasceva al culmine della gola, al tempo in cui la sua voce esile e tremolante si scandì in quelle parole..La diciassettenne cinese si voltò di scatto verso Rei, fulminandolo con uno sguardo adirato...Oramai, da quando il torneo era terminato, lei ed Eiko avevano ricominciato tutto da capo, e proprio ora che erano riuscite a divenire ottime amiche, era successo quel tremendo incidente.... Mao: E' tutta colpa tua Rei!- sentenziò gelida - Se non avessi fatto il cretino, a quest'ora lei non sarebbe qui! Il diciottenne sgranò gli occhi ed osservò la compatriota con le iridi dorate cariche di amarezza...- Lo so....Mao....lo so....- si portò le ampie mani alla folta chioma bruna, lasciando che qualche piccolo ciuffo di soffici e lucenti capelli, gli si intrecciasse fra le dita, scendendogli poi lungo i polsi. Roby: No Mao, ti prego non dire così....è da giorni ormai che cerco di spiegargli che non è colpa sua........ - E hai ragione.... - la voce profonda dell'uomo alle loro spalle li fece trasalire - scusate non volevo spaventarvi... - Roby: Papà...! Mao: Signor Fjodor...salve...- compì una lieve riverenza al cospetto dell'imponente cinquantadueenne, poi, si sedette in una delle sedie esterne alla stanza di Eiko, che erano state accuratamente fissate al muro con diversi chiodi in ferro battuto. Rei: S-si sbaglia Sig. Fjodor...è colpa mia... Fjodor: No Rei, sei tu che ti sbagli...La responsabilità di quello che è accaduto non è tua, ma è solo ed esclusivamente di Eiko... Rei: Ma...cosa sta dicendo...?- Il ragazzo alzò il capo in direzione dell'uomo e l'osservò con occhi increduli e riprovevoli - Lei non ne ha nessuna colpa...! Fjodor: Lei sapeva quali sarebbero state le conseguenze quando si gettò sulla strada per salvarti...sapeva che probabilmente sarebbe stata investita e che forse...- l'uomo si bloccò al momento in cui un dolore straziante gli trafisse il cuore...Ma poi, dopo aver permesso all'ossigeno di colmargli i polmoni, riprese- ...e che forse sarebbe morta per questo...E' stata una sua scelta e tu non hai potuto farci nulla.... Il brunetto, alle parole dell'uomo, chinò ancora una volta il capo...era vero, lei era disposta a dare la vita per lui...E forse...forse gliel'aveva già donata, poichè erano oramai due mesi che ella era immersa in quel profondo coma. Quindi, dopo aver volto lo sguardo verso la stanza della diciassett'enne, egli vi si diresse continuando a camminare a capo chino...Fu proprio mentre richiudeva la porta alle sue spalle che un giovane sui diciassette anni fece il suo ingresso nella sala d'aspetto, con una bottiglietta d'aranciata in una mano e un panino nell'altra. Si sedette accanto alla biondina, porgendole la bibita gelata, mentre il panino lo cacciò letteralmente nelle mani di Rei. Kei: sarà meglio che cominci a mangiare qualcosa, sono giorni che ti vedo mangiare sì e no una mela... stai diventando trasparente! - si accorse solo in quel momento che tra loro c'era anche la giovane dai capelli fucsia e la salutò con un cenno della mano. - allora.....come va? - chiese il blader russo, appoggiando la schiena alla sedia e incrociando le braccia al petto, aspettando la risposta per quelli che sembrarono secoli...poi finalmente la voce flebile della sua ragazza rupperò per un attimo quel silenzio non poco imbarazzante che si era creato tra di loro. Roby: mio padre è entrato pochi secondi fa.... prima ho portato ad Eiko il suo peluches preferito, credi che le farà piacere di trovarselo lì accanto quando si sveglierà? - il suo tono di voce sembrava dannatamente sincero, come se la sorella fosse realmente addormentata e dovesse risvegliarsi da un momento all'altro... Kei deglutì e rispose -Ma certo Roby...vedrai, le farà piacere.....- Roby: Vado a vedere come sta Eiko, se si è svegliata o no...! Kei: No...! Roby....aspetta qui. Non si è svegliata....- deglutì ancora una volta e sospirò - Ma lo farà presto, vedrai!- strinse le mani ai larghi pantaloni blu, per lui non era affatto facile...mentire.Dopotutto, nessuno si era mai interessato di come si potesse sentire, quindi non gli era mai servito doversi inventare storie o scuse...ed ora, si trovava di fronte a quella ragazzina così bella ed ingenua, che forse ancora non aveva capito quale bestia spietata fosse il destino, quale gioco crudele fosse la vita. E lui non era affatto sicuro che la coetanea si fosse risvegliata dal coma...ma anche se fosse stato così, di certo non avrebbe mai potuto riconoscere quel suo peluche preferito...e neanche il suo bey blade, Rei, Roberta....e non avrebbe riconosciuto nemmeno se stessa....Lanciò un'occhiata verso il suo amico dai lunghi capelli neri, e si sentì subito in colpa per il pensiero assurdo che gli era passato per la mente, guardando il suo viso stanco e l'aria amareggiata.... aveva pensato a che fortuna aveva avuto a non esserci lui al posto del cinese... e Roberta al posto di Eiko. Chiuse le palpebre sugli occhi porpora inveendo contro sè stesso per quel pensiero così riprovevole. Riprovevole...ma estremamente realista...Poi, uno straziante grido di Rei lo fece tornare ai suoi pensieri...-Rei!!- Accorse dall'amico che nel frattempo se n'era andato nella camera dell'innamorata, prendendo per un braccio la bionda e trascinandola all'interno della stanza...e quando entrambi varcarono la soglia, videro Rei accasciato sul ventre della diciassettenne, mentre le stringeva fortemente la mano ed urlava disperato...Non capirono cosa fosse successo, ma le uniche cose che riuscivano chiaramente a distinguere, erano le grida del giovane accompagnate da un suono piatto ed acuto.... -BIIIIIIIIIIIIIP- Volsero lo sguardo verso il macchinario che teneva sotto controllo i battiti cardiaci della ragazza ed al centro dello schermo...vi videro una linea orizzontale perfettamente diritta. A quella vista, la bionda si portò le mani ai folti capelli e cominciò a gridare anch'essa, mentre le lacrime le scendevano impetuosamete sulle gote impallidite. Roby: EIKOOOOOOOOOOOOO!! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!- si piegò sulle ginocchia e cominciò a stringersi i capelli dorati e sottili fra le mani affusolate...sentiva un dolore lacerante straziarle il cuore, un'immensa disperazione che le colmava l'anima...Una sofferenza lancinante, inimmaginabile.
  
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