Genre: Angst, Sentimentale, vagamente Nonsense.
Notes: Flashfict.
Characters: Masaomi Kida, Mikajima Saki, Orihara Izaya (accenno lievissimo).
Hide and seek.
C’erano le sue mani, sulle
spalle, sulle guance, sugli occhi, il suo respiro nel proprio, il
profumo dolce e lieve dei capelli nelle narici, e poi, poi, i suoi
occhi, ecco, c’era qualcosa, negli occhi, che ammaliava,
distruggeva, sapeva, lei,
come catturare la gente, glielo
avevano insegnato bene.
C’erano le parole sussurrate piano all’orecchio,
come un segreto, un bellissimo segreto, di quelli che vuoi prendere e
tenerti stretto, non lasciare mai, perché sarebbe, alla
fine, come rivelare una parte di te. E quandolei è
una parte di te tanto importante che, non appena persa, fa disperare,
beh, quando è una parte così importante,
è difficilissimo rivelare quel segreto, stretto nel cuore,
pulito chiuso e deluso.
C’erano le occhiate complici per strada, le dita intrecciate,
le risate ilari e i silenzi sereni, così, sospesi un
po’ più in su del loro cuore, al livello della
gola, ché le parole rimanevano bloccate lì, tanto
erano inutili.
C’erano tante cose.
Masaomi le ricorda – tutte,
è agghiacciante ricordare così nitidamente i
particolari più infimi – e ogni volta scava
ancora, perché l’unico modo per non perderla del
tutto è ricordarla,
ecco, ricordarla, ci gioca a nascondino, con quel ricordo, e la cosa
più bella è l’attesa –
può succedere in classe, per strada, mentre sta per dire
qualcosa a Mikado o Anri – l’attesa, quando il
ricordo è lì, dietro l’angolo, giusto
un passo più lontano da te, e tu senti, in
quell’attimo prima di incontrarlo, tutto il sapore dolce e
potente della consapevolezza prima
della scoperta –
e credetemi, è bellissimo trovarlo così lucente,
il ricordo, tanto reale che sembra di poterlo toccare.
Poi sparisce.
Perché alla fine è un ricordo, e Masaomi
lo sa, che i ricordi servono solo a farsi male.
C’è una cosa che Kida Masaomi ha imparato
bene: i ricordi si sentono soli. E il passato li accompagna. Puoi
decidere di ripudiarli, di nasconderli e dimenticarli, ma loro tornano
sempre, per quanto tu gli sbatta la porta in faccia. Lui ha fatto,
però, una scelta diversa. Lui ha fatto la scelta peggiore:
cancellarli e poi, dopo ritrovarli, perché fa troppo male
l’assenza di Saki, fa ancora più male sapere che
si ferma sempre a pochi metri da lei, prima di trovarla davvero,perché non
ha mai abbastanza fegato da finire di giocare.
Un nascondino perverso, se ci pensa bene.