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Autore: murphy    06/04/2011    2 recensioni
-Pronto Lupo Cattivo, qui Nonna Volante.-
-Ti ricevo Nonna Volante.-
-Treccine Bionde percorre il cammino per la gogna.-
-Molto bene. Ora, che il gioco abbia inizio.-
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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LE PETIT CHAPERON ROUGE

 

-Muoviti a venire giù!- sembrava quasi si divertisse a chiamarmi nei momenti meno opportuni.

-Sì certo mamma. Un attimo…- ricominciai a fare zapping con il telecomando. Figurati se ci vado…

-Non farmelo ripetere un’altra volta! Scendi immediatamente!- sì certo certo…

-Per favore Cappuccetto Rosso...- è no! Questo è troppo!

Con un balzo scesi dal letto percorrendo a grandi passi la distanza che mi divideva dalla cucina.

Odiavo quello stupido nomignolo. L’ultima volta che Silvia mi aveva chiamata così al mercato, davanti a tutto il paese, aveva rischiato grosso. Ne era uscita con un braccio rotto…e piangeva anche! Almeno mi avesse ringraziato per non averle rotto il collo…

-Come hai osato chiamarmi?!- urlai entrando in cucina. –Lo sai che odio quel nome.- mia madre non si scompose neanche. Mi guardò con un aria di sufficienza prima di riprendere a tagliare le verdure.

-Era l’unico modo per farti scendere…-

-Allora…cosa vuoi?- chiesi spazientita.

-Ho bisogno che tu vada dalla nonna. Devi portarle questo.- disse porgendomi un cestino pieno di cibarie.

-E perché quella stupida vecchiaccia non alza quelle sue flaccide chiappe e non viene a prenderselo…-

-Te lo ripeto: NON VOGLIO CHE PARLI DI MIA MADRE CON QUESTO TONO RAGAZZINA!-urlò

-APPUNTO! È TUA MADRE NON LA MIA!-urlai io.

-An sì…perché adesso vuoi dirmi che tu lo faresti se al posto suo ci fossi io?- chiese sarcastica.

-…-sì, l’avrei fatto. Ma non potevo certo dirglielo. Ne andava della mia reputazione insomma…

-Forza Ciarly…lo sai che la nonna è molto debole…- Sì certo…se è davvero così debole come crede lei, perché non si sbriga a tirare le cuoia…sono stanca di farle da servetta. Che si muova ad andare all’altro mondo!

Presi il cestino e la mantellina rossa che la mamma mi porgeva e feci per uscire di casa.

-E ricordati…non parl…-la interruppi. Ma è mai possibile che ogni volta debba ripetere sempre la stessa solfa?

-Non parlare con gli sconosciuti e segui sempre il sentiero. Se hai finito posso anche andare…-sbuffai uscendo. Tirai su il cappuccio della mantellina ed entrai nella foresta.

Questa stupida mantellina…perché cavolo quella volta non ho piantato un ferro da maglia nello sterno di quella vecchia. Accidenti a lei e a questo suo stupido regalo. Potrei anche rimediare però…nulla ancora è perduto.

 

 

-Pronto Lupo Cattivo, qui Nonna Volante.-

-Ti ricevo Nonna Volante.- risposi al telefono tramite l’auricolare Bluetooth.

-Treccine Bionde è uscita dalla tana e si sta dirigendo verso la foresta.- ghignai.

-Perfetto. Le trappole sono quasi tutte pronte.-

-Bene. Passo e chiudo.-

 

 

Continuai la mia attraversata della foresta seguendo il sentiero.

Guarda se quella stupida vecchia doveva proprio andare a vivere in mezzo alla foresta…ma non potrebbe mangiarsela un lupo?

-Salve bambina…- ecco appunto. Proprio per colpa di questo pirla di lupi non se ne vede nemmeno l’ombra.

-Rufus…-mi voltai a guardarlo. Era un uomo alto, sui trent’anni, capelli lunghi fino alle spalle legati da u codino subito dietro la nuca. Rufus Wolf era il miglior cacciatore della regione…almeno così si diceva.

-Allora Ciarly, dove vai di bello?-

-Dalla nonna…-dissi alzando il cestino davanti alla testa.

-Oh bene…ti lascio al tuo compito, ma ti consiglio di non prendere quella strada…non è molto sicura.- disse indicandomi proprio la via che stavo seguendo.

-Ok…grazie…- ma mi crede scema? Non prenderei mai quell’altra strada…rischierei di arrivare domani mattina.

 

 

Proprio come pensavo…ci è cascata.

-Pronto. Qui Lupo Cattivo. Treccine Bionde percorre il cammino per la gogna.-

-Qui Nonna Volante. Molto bene. Ora, che il gioco abbia inizio.-

 

 

Stavo camminando tranquillamente fischiettando, quando ad un certo mi sentii strattonare per la caviglia e  mi ritrovai appesa a tre metri da terra, legata per un piede ad un albero.

-Chi cazzo è il deficiente che ha messo qui una trappola per conigli.- urlai cercando di divincolarmi. Niente da fare. Tirai fuori da una tasca interna alla mantellina una piccola accetta. Come potrei fare senza di te. Tirandomi su facendo forza sugli addominali arrivai ad afferrare la fune e la tagliai con un colpo secco atterrando perfettamente su i miei piedi dopo una capriola in aria.

-Bene.- raccolsi il cestino che mi era caduto e mi incamminai.

 

 

-Come pensavamo. La piccola ha superato il primo ostacolo usando l’accetta.- avevo osservato l’intera scena nascosto dietro un albero, ed ora informavo il mio socio del risultato. Non c’è che dire…è in gamba la ragazzina.

-Bene, ora siamo sicuri che ce l’ha. Dobbiamo fare attenzione.- mi rispose la voce del mio compare dall’altro capo dell’auricolare.

-La seguo allora. Passo e chiudo.- bene ragazzina…questo era solo l’antipasto. ora vedrai cosa ti aspetta per primo.

 

 

-Vediamo…pasta al pomodoro, formaggi, frutta, verdura e…FRITTELLE! Ma guarda questa. È trattata meglio di una principessa.- sbuffai infine dopo aver guardato per bene cosa conteneva il cestino per la megera.

-Quasi quasi ora le rubo qualcosa. D'altronde deve stare attenta al colesterolo…non vorrà mica fare un colpo per una frittella di troppo. E poi la mamma ne sarebbe troppo dispiaciuta sapendo di essere la causa della sua morte…le toglierò questo peso.- dissi addentandone una. Quelle frittelle erano una bomba calorica ma quanto erano buone.

-ARGH!- urlai. Mi sentii la terra mancare da sotto i piedi. Lasciando andare la mia adorata frittella afferrai una radice che usciva dal terreno. Guardai in basso. Rocce acuminate. Con un balzo uscii dalla fossa e ripresi la marcia. Ma era possibile che non potessi mai stare tranquilla…sbuffai.

 

 

-Treccine Bionde ha superato anche la seconda trappola. La corsa ad ostacoli è pronta?- osservai la ragazzina uscire dalla fossa, spolverarsi il vestito e, sbuffando, riprendere la strada per la tana.

-Ho appena finito. Ora prendo posizione. Tu continua a seguirla.-

-Ricevuto. Passo e chiudo.

 

 

Ed ora a noi due vecchia strega.

Mi fermai davanti ad un cancelletto bianco che chiudeva il giardino attorno alla piccola casetta, o topaia, come dir si voglia. Poggiai una mano sul legno, dando una leggera spinta facendolo aprire con un fastidioso cigolio. Aspettai qualche secondo e poi portai un piede avanti per varcare la soglia. MERDA! Avevo appena fatto scattare una trappola inciampando su un filo trasparente. Mi voltai sentendo dei passi e l’uomo mi guardò ghignando, pronto a gustarsi la scena. Bastardo! Sentendo dei rumori strani mi rivoltai verso il giardino. Guardai incredula quello che mi si stava formando davanti agli occhi. Una struttura in legno, un percorso ad ostacoli, una sfida tra la vita e la morte…e non sto mica esagerando.

Frecce che escono a ritmi differenti da un grosso pannello, lame affilate che oscillavano come grossi pendoli, presse di ogni tipo, spruzzi di fuoco, una corsa tesa su una fossa di alligatori…ma quanto cazzo è grande questo stupido giardino!

Indietreggiai di un passo e feci un respiro profondo. In momenti come questi la calma è tutto. Con un gesto veloce trasformai il cestino in uno zaino mettendomelo in spalla e aggancia l’accetta ad un fianco. Tirai su il cappuccio e fissai bene la mantellina. Sono pronta.

Feci ancora qualche passo indietro giusto per prendere la rincorsa, un altro respiro profondo e poi partii.

FRECCE…1 2 3…ABBASSATI, SALTA, SCHIVA, FERMA. 1 2 3…CORRI, SALTA, ABBASSATI, SCHIVA, CORRI, RUOTA, SALTO CON DOPPIA CAPRIOLA IN ARIA E ATTERRA.

Con un ultimo balzo ero atterrata sullo scalino davanti alla porta e dopo  un altro secondo il percorso era sparito ritornando sottoterra. Mi diedi una sistemata riprendendo il cestino sottobraccio e abbassai il cappuccio. Sorrisi allungando una mano verso il campanello e suonai.

-MERDA!- una gabbia mi era caduta addosso imprigionandomi. Cazzo!

-La calma è molto utile, ma troppa calma ti porta ad essere imprudente e ad abbassare la guardia. Bisogna sempre stare attenti e non voltare mai le spalle al nemico.- ecco che arriva Confucio. Quella vecchia megera mi stava osservando dall’ingresso sorridendo, o per meglio dire, esibendo uno dei suoi soliti sorrisetti sarcastici che avrei piacevolmente riaggiustato con un bel destro. -Buongiorno nipotina…-

Le si affiancò quello sfigato di un cacciatore ancora ghignante. –Di nuovo ciao piccola…- sbuffai.

-Questa volta pare che abbia vinto io…- la vecchiaccia mi sorrise tirando fuori la chiave della gabbiai.

-Tieni vecchia arpia.- feci allungandole il cestino e afferrando la chiave. –Complimenti…questa volta vi siete dati da fare…carino il percorso, anche se non troppo difficile.- feci uscendo.

-Rufus aveva paura che potessi farti male…vero Lupo Cattivo?-

-Sì Nonna Volante.- li guardai un po’ spaesata.

-E questi sarebbero?- mi arrischiai a domandare.

-Ieri tua nonna ha rivisto Mission Impossible e gli è venuta voglia di usare dei nomi in codice…- ok, si può essere più stupidi?

-Ah…ok…direi che ora me ne vado, a casa mi aspettano per cena. Alla prossima.- mi voltai diretta a casa quando la nonna mi chiamò.

-Ciao Treccine Bionde…alla prossima.-  mi correggo. Sì, si può essere più stupidi.

 

 

-Ciao Treccine Bionde…alla prossima.- urlo rivolta alla bambina. –Ehi Ruf, hai tolto la tagliola vero?-

O cazzo! Guardai la nonna spaventato, me l’ero dimenticata…

Si girò a guardare la nipote che se ne andava. –Spero di rivederla la prossima settimana…-

 

FIN

  
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