Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Fuyu    06/04/2011    2 recensioni
I tempi erano oscuri e tetri, vigeva la legge del più forte e nessuno osava andare contro la legge. Il sovrano temeva i maghi, per i loro poteri e le loro stregonerie come le chiamava lui. Solo i cacciatori, esseri scelti, potevano uccidere un mago, solo le loro armi potevano debellare i poteri di tali esseri per poi ucciderli definitivamente. I cacciatori venivano selezionati grazie ad un fattore nel loro DNA, totalmente contrapposto a quello dei maghi che permetteva loro di trovarne uno. Solo chi possedeva tale fattore poteva essere chiamato cacciatore e venire addestrato. La gente era atterrita dai maghi, non si potevano riconoscere ad un'occhiata, erano come loro d'aspetto, quindi potevano trovarsene davanti uno senza saperlo. Kurogane era un cacciatore molto esperto, da tre anni faceva quel lavoro e adesso gli avevano affidato un novellino da addestrare. Ragazzo sveglio, ma molto imbranato, sopratutto nelle relazioni interpersonali (di cuore).
"Muoviti ragazzo, non ho alcuna intenzione di stare ad aspettarti!" esclamò il moro prendendo la sua fedele Katana. Ogni cacciatore aveva la sua arma, in quell'epoca molto sviluppata si poteva accedere ad armi, come pistole laser o bombe fantasma, ma lui preferiva la classica lama che affondava
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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maghi contro cacciatori 11

L'undicesimo capitolo. BUONA LETTURA e perdonate il ritardo.
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XI°

POCO TEMPO

Durante la sua prigionia notturna, Kurogane continuava a pensare a Fay e a quello che avrebbe pensato, non trovandolo al suo fianco. Si considerava uno stupido, da quando dava retta a quello che gli dicevano gli altri. Era bastata una frase di quella donna e lui se n'era andato, certo lo aveva fatto per il bene di Fay, ma di certo al biondino non sarebbe andata giù.
"Kurogane! Che faccia, stai bene?" chiese una voce scura. Il cacciatore si girò, trovando Saiga davanti alla porta della prigione
"Che vuoi?!" chiese con la sua solita schiettezza. Il generale lo guardò male, ma chiudendo gli occhi e rilassandosi sorrise come sempre. Conosceva Kurogane, era suo duretto subalterno, quindi sapeva benissimo del suo pessimo carattere. In oltre era rinchiuso in cella e la persona da lui amata era a chilometri di distanza.
"La sai la strada?" domandò a bruciapelo
"Che?!"
"La strada! Ti sto chiedendo se sai come arrivare alla casa dei maghi!" specificò appoggiandosi con le mani alla gabbia diventando serio.
"No! Mi hanno bendato ad un certo punto!" esclamò "Probabilmente quella strega non si fidava di me" spiegò. Saiga parve pensarci su e poi aprì la porta. "Se avevi le chiavi non potevi aprire e poi parlare?" domandò ringhiando. Saiga gli sorrise e poi gli fece strada per uscire. Cominciarono a correre per il bosco, arrivando alla radura, dove Fay si fermava a parlare con la donna. Da li fece strada Kurogane, finché non arrivarono al punto in qui l'avevano bendato.  "Bene, adesso!?" chiese scettico il cacciatore al generale. Saiga si guardò in torno, cercando di trovare una strada nascosta o un passaggio segreto. Naturalmente, dopo mezz'ora, si convinse che non c'era nulla del genere e sorridendo a Kurogane disse.
"Mi sa che ho sottovalutato i maghi!" A quel punto Kurogane gli rifilò un pugno, che venne prontamente fermato dal superiore.



Quando Seishiro si allontanò dal gruppo, che avrebbe irrotto a casa Suwa, si diresse nella radura. Conosceva bene la strada, dopotutto, quando era bambino, Subaru ce lo portava spesso. All'epoca non c'erano problemi di guerra o di rappresaglia e lui voleva veramente bene a Subaru, ma come tutte le cose belle, anche il periodo di pace finì. E così da amici d'infanzia, e dopo amanti, si ritrovarono a combattere tra di loro senza un minimo di scelta.
Con i ricordi nella mente e un piano da attuare, Seishiro arrivò al cancello della città dei maghi. Era buio, vista l'ora tarda  e quindi per il generale fu facile camminare fino al posto dove i saggi se ne stavano a ragionare.
"Avevo sentore che saresti venuto, prima o poi!" disse una voce nell'oscurità. Seishiro sogghignò, sapeva bene chi era e poteva anche immaginarselo, ma voleva sperare che non fosse così. "La colpa è mia se tu sai la strada, e sarà mia la mano che ti fermerà!" esclamò Subaru.
"Non pensavo che tu provassi così tanto rancore nei miei confronti!" proclamò il cacciatore.
"Non immagini quanto!" esclamò per poi partire all'attacco. Seishiro parò il colpo, scaraventando Subaru lontano con il sempiterno sorriso che aveva sempre davanti all'ex amico.
"Come nostro primo incontro, dopo anni! Mi sarei aspettato tutt'altro, come un bacio!" sigghignò, in segno di ironia. Subaru si alzò dal pavimento, lanciando una sfera d'energia verso il nemico. Il cacciatore, neanche a dirlo, schivò anche quell'attacco e si avvicinò pericolosamente verso il mago. "Sei diventato molto debole Subaru, mi deludi! Però, almeno non ti farò soffrire" dichiarò estraendo la spada e puntandola contro Subaru.
"Se credi che io possa lasciarti fare tutto quello che vuoi, sei fuori strada" spiegò dileguandosi, dalle grinfie dell'avversario e nascondendosi per tutto il perimetro, della stanza. Il cacciatore, fischiettando cominciò a camminare tranquillo e spavaldo.
"Oooohhh, Subaruuuuuuu! Dove sei, mio caro?!" domandò ascoltando l'eco della sua voce. Il mago sapeva bene che non avrebbe potuto nulla contro Seishiro, ma almeno lo avrebbe fermato, come sua sorella prima di lui. Scese dal cornicione su qui se ne stava appollaiato, con un enorme massa d'energia in mano e Seishiro lo guardò sorridendo. Quando erano bambini era sempre così, quel sorriso accompagnava Subaru fin dall'infanzia, donandogli sicurezza e amore. Però, in quel frangente, apparteneva al suo odiato rivale e prendendo il coraggio a due mani corse verso il suo più caro amico.
Seishiro nel mentre afferrò saldamente la spada alzandola, all'altezza dello stomaco di Subaru e schivando la massa d'energia trafisse il mago da parte a parte. "Te lo dicevo sempre, che non eri portato per uccidere!" gli sussurrò in un orecchio, prima di baciarlo.



I due cacciatori erano ancora intenti a cercare una strada, o un qualcosa che li portasse nel regno dei maghi, quando all'improvviso Yuko non gli arrivò alle spalle.
"BOOOHHHHHHHH!" urlò lei sadicamente. Kurogane e Saiga sobbalzarono, per poi inveire contro la donna. Yuko, indifferente, li zittì con la magia. "Ma quanto parlate! Voi umani siete così loquaci, solo quando vi si fa torto" proclamò la donna. Kurogane la guardò male. "È inutile che mi guardi così, tanto è la verità!" rise lei.
"Mhhhhmmmmmmmhhhhhhh" mugugnò Kurogane. Mentre Saiga rideva, più o meno nella medesima maniera.
"Che hai detto?!" chiese Yuko divertita dal cacciatore. "Non capisco una sillaba di quello che dici!" continuò la donna.
"O
, avanti Yuko-San, potrebbe liberarli! Non vorrei ritrovarmi con un fidanzato, più tonno di quello che è!" dichiarò Kakei alla strega.
"Peccato era divertente" s'imbronciò levando la magia.
"Phfu
! Era l'ora. Bene dov'é Fay?" chiese Kurogane alla donna. Yuko lo guardò negli occhi, quasi scrutandolo, come solo lei poteva fare. Nonostante le differenti razze, si assomigliavano molto e potevano essere presi per parenti, ma con i caratteri totalmente opposti. "Ebbene!?" incalzò il cacciatore,
"Non preoccuparti, il tuo tesoro i trova al sicuro" rispose lei. Kurogane parve crederci, anche se non lo aveva visto con i suoi occhi.
"Portami da lui" ordinò.
"Non si può" sorrise Kakei. Saiga guardò l'amante con l'amaro in bocca, anche se poi Kakei lo fulminò con lo sguardo. "Non sei presentabile, devi lavarti e vestirti per bene" spiegò il mago. Ora, che Kurogane non fosse un bijou, lo si poteva vedere bene e il soggiorno alla prigione aveva contribuito, ma non capiva il motivo di tale ordine. Era anche vero che una buona presenza faceva bell'effetto, ma erano sotto una guerra che cavoli, non poteva stare a guardare il protocollo.



In casa Flowrite, la luce era spenta e i rumori attutiti. L'unico suono proveniva dal salotto, dove il proprietario di casa se ne stava rannicchiato sul divano, a godersi un film. Come ovvio pensare, era un film dell'orrore e Fay stava attentissimo ad ogni singolo movimento, fin quando un rumore lo distolse dalla trance. Il campanello suonò e il biondo, andando ad aprire, con molta cautela e paura, si ritrovò un'ombra davanti alla porta.
"AAAAH............AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHH!" urlò saltando addosso a Kurogane con una padella* in mano, cominciando a tirargli padellate. Il povero cacciatore fermò l'arnese da cucina, facendo spaventare Fay ancora di più "Aaahhhh, mi ha preso un braccio!" disse divincolandosi
"Ma la vuoi piantare!" propose il cacciatore, portando dentro casa il mago.
"Ecco, visto! Queste sono le reazioni che provochi, sappilo" gli fece notare la strega, mentre entrava in casa, con Kakei e Saiga.
"Kuro-pu!?" chiese, quasi tra le nuvole Fay, con la padella a mezz'aria fermata dalla mano di Kurogane.
"Si! Sai dovresti smetterla di guardare i film dell'orrore, quando non riesci a dormire" lo rimproverò abbassando le braccia. Fay s'incupì e lasciando cadere la padella saltò addosso a Kurogane, posizionando le gambe sul bacino del cacciatore e le braccia dietro al collo. Kurogane per non finire sbilanciato lo circondò con un braccio alla vita, mentre con l'altra mano si inchiodò ad un mobile. "Ma che ti prende, non hai mangiato?!" chiese il moro. Fay strofinò la testa sotto il mento dell'amate e poi gli rubò un bacio.
"Sai Kuro-chi! Quando mi sono svegliato, tu non c'eri nel letto e allora o pensato che ti fossi arrabbiato con me. Quindi......."
"Quindi hai affogato i dispiaceri in un film horror?!" domandò scettico, per i modi del mago.
"CHE MARITO DEGENERE!" urlò Yuko, dietro al cacciatore. Kurogane si girò, con ancora Fay addosso guardando la donna con circospezione. "Come hai osato lasciare tua moglie nel bel mezzo della notte, tutta sola!" Kakei se la rideva, mentre Saiga non osava neanche guardala. Kurogane guardò Fay, il quale non aveva battuto ciglio per il solo fatto di essere paragonato ad una donna. Poi si rivolse a Yuko, accigliato
"Guarda che è colpa tua, strega da strapazzo! Sei tu che mi hai mandato via!" precisò l'uomo, tenendo sempre Fay su di se. I due si misero a litigare, come fratello e sorella, mentre Fay e Kakei se la ridevano. Dopo schiamazzi e robe vairie da entrambo le parti, qualcun'altro suonò il campanello. Kurogane fece scendere Fay, ma se lo tenne comunque vicino, mentre Yuko andò ad aprire la porta. Una ragazza si trovava davanti alla donna, sembrava sudata e scioccata
"Che cos'è successo Kobato-chan!?" chiese Yuko. La ragazza guardò la donna e poi urlando affermò.
"SUBARU-CHAN È MORTO, YUKO-SAN!"

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Finalmente dopo mesi, (altro che parto, una vera tragedia). Ci sono riuscita, ho finito l'undicesimo capitolo. La storia sta per volgere a termine e quindi ci si vede alla prossima, speriamo il più presto possibile. Piccolo appunto personale, mi è piaciuta particolarmente la scena tra Seishiro e Subaru e ci sta anche che racconti del loro passato, ma non prendetela per buona. Se ci sono errori abbiate pazienza e ditemeli che li correggo. BUONA NOTTE

*La stessa padella che Sanji usa nella fanfic di One piece, intitolata OCCHI RIVELATORI. Compare quando gli pare e fa molto male, anche se è molto utile.

   
 
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