L'undicesimo
capitolo. BUONA LETTURA e perdonate il ritardo.
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XI°
POCO TEMPO
Durante la sua prigionia notturna, Kurogane continuava a
pensare a Fay e a quello che avrebbe pensato, non trovandolo al suo fianco. Si
considerava uno stupido, da quando dava retta a quello che gli dicevano gli
altri. Era bastata una frase di quella donna e lui se n'era andato, certo lo
aveva fatto per il bene di Fay, ma di certo al biondino non sarebbe andata giù.
"Kurogane! Che faccia, stai bene?" chiese una voce scura. Il
cacciatore si girò, trovando Saiga davanti alla porta della prigione
"Che vuoi?!" chiese con la sua solita schiettezza. Il generale lo
guardò male, ma chiudendo gli occhi e rilassandosi sorrise come sempre. Conosceva
Kurogane, era suo duretto subalterno, quindi sapeva benissimo del suo pessimo
carattere. In oltre era rinchiuso in cella e la persona da lui amata era a
chilometri di distanza.
"La sai la strada?" domandò a bruciapelo
"Che?!"
"La strada! Ti sto chiedendo se sai come arrivare alla casa dei
maghi!" specificò appoggiandosi con le mani alla gabbia diventando serio.
"No! Mi hanno bendato ad un certo punto!" esclamò "Probabilmente
quella strega non si fidava di me" spiegò. Saiga parve pensarci su e poi
aprì la porta. "Se avevi le chiavi non potevi aprire e poi parlare?"
domandò ringhiando. Saiga gli sorrise e poi gli fece strada per uscire.
Cominciarono a correre per il bosco, arrivando alla radura, dove Fay si fermava
a parlare con
"Mi sa che ho sottovalutato i maghi!" A quel punto Kurogane gli
rifilò un pugno, che venne prontamente fermato dal superiore.
Quando Seishiro si allontanò dal gruppo, che avrebbe irrotto a casa Suwa, si
diresse nella radura. Conosceva bene la strada, dopotutto, quando era bambino,
Subaru ce lo portava spesso. All'epoca non c'erano problemi di guerra o di
rappresaglia e lui voleva veramente bene a Subaru, ma come tutte le cose belle,
anche il periodo di pace finì. E così da amici d'infanzia, e dopo amanti, si
ritrovarono a combattere tra di loro senza un minimo di scelta.
Con i ricordi nella mente e un piano da attuare, Seishiro arrivò al cancello
della città dei maghi. Era buio, vista l'ora tarda e quindi per il
generale fu facile camminare fino al posto dove i saggi se ne stavano a
ragionare.
"Avevo sentore che saresti venuto, prima o poi!" disse una voce
nell'oscurità. Seishiro sogghignò, sapeva bene chi era e poteva anche
immaginarselo, ma voleva sperare che non fosse così. "La colpa è mia se tu
sai la strada, e sarà mia la mano che ti fermerà!" esclamò Subaru.
"Non pensavo che tu provassi così tanto rancore nei miei confronti!"
proclamò il cacciatore.
"Non immagini quanto!" esclamò per poi partire all'attacco. Seishiro
parò il colpo, scaraventando Subaru lontano con il sempiterno sorriso che aveva
sempre davanti all'ex amico.
"Come nostro primo incontro, dopo anni! Mi sarei aspettato tutt'altro,
come un bacio!" sigghignò, in segno di ironia. Subaru si alzò dal
pavimento, lanciando una sfera d'energia verso il nemico. Il cacciatore, neanche
a dirlo, schivò anche quell'attacco e si avvicinò pericolosamente verso il
mago. "Sei diventato molto debole Subaru, mi deludi! Però, almeno non ti
farò soffrire" dichiarò estraendo la spada e puntandola contro Subaru.
"Se credi che io possa lasciarti fare tutto quello che vuoi, sei fuori
strada" spiegò dileguandosi, dalle grinfie dell'avversario e nascondendosi
per tutto il perimetro, della stanza. Il cacciatore, fischiettando cominciò a
camminare tranquillo e spavaldo.
"Oooohhh, Subaruuuuuuu! Dove sei, mio caro?!" domandò ascoltando
l'eco della sua voce. Il mago sapeva bene che non avrebbe potuto nulla contro
Seishiro, ma almeno lo avrebbe fermato, come sua sorella prima di lui. Scese
dal cornicione su qui se ne stava appollaiato, con un enorme massa d'energia in
mano e Seishiro lo guardò sorridendo. Quando erano bambini era sempre così,
quel sorriso accompagnava Subaru fin dall'infanzia, donandogli sicurezza e
amore. Però, in quel frangente, apparteneva al suo odiato rivale e prendendo il
coraggio a due mani corse verso il suo più caro amico.
Seishiro nel mentre afferrò saldamente la spada alzandola, all'altezza dello
stomaco di Subaru e schivando la massa d'energia trafisse il mago da parte a
parte. "Te lo dicevo sempre, che non eri portato per uccidere!" gli sussurrò
in un orecchio, prima di baciarlo.
I due cacciatori erano ancora intenti a cercare una strada, o un qualcosa che
li portasse nel regno dei maghi, quando all'improvviso Yuko non gli arrivò alle
spalle.
"BOOOHHHHHHHH!" urlò lei sadicamente. Kurogane e Saiga sobbalzarono,
per poi inveire contro
"Mhhhhmmmmmmmhhhhhhh" mugugnò Kurogane. Mentre Saiga rideva, più o
meno nella medesima maniera.
"Che hai detto?!" chiese Yuko divertita dal cacciatore. "Non
capisco una sillaba di quello che dici!" continuò
"O
"Peccato era divertente" s'imbronciò levando
"Phfu
"Non preoccuparti, il tuo tesoro i trova al sicuro" rispose lei.
Kurogane parve crederci, anche se non lo aveva visto con i suoi occhi.
"Portami da lui" ordinò.
"Non si può" sorrise Kakei. Saiga guardò l'amante con l'amaro in
bocca, anche se poi Kakei lo fulminò con lo sguardo. "Non sei
presentabile, devi lavarti e vestirti per bene" spiegò il mago. Ora, che
Kurogane non fosse un bijou, lo si poteva vedere bene e il soggiorno alla
prigione aveva contribuito, ma non capiva il motivo di tale ordine. Era anche
vero che una buona presenza faceva bell'effetto, ma erano sotto una guerra che
cavoli, non poteva stare a guardare il protocollo.
In casa Flowrite, la luce era spenta e i rumori attutiti. L'unico suono
proveniva dal salotto, dove il proprietario di casa se ne stava rannicchiato
sul divano, a godersi un film. Come ovvio pensare, era un film dell'orrore e
Fay stava attentissimo ad ogni singolo movimento, fin quando un rumore lo
distolse dalla trance. Il campanello suonò e il biondo, andando ad aprire, con
molta cautela e paura, si ritrovò un'ombra davanti alla porta.
"AAAAH............AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHH!" urlò
saltando addosso a Kurogane con una padella* in mano, cominciando a tirargli
padellate. Il povero cacciatore fermò l'arnese da cucina, facendo spaventare
Fay ancora di più "Aaahhhh, mi ha preso un braccio!" disse
divincolandosi
"Ma la vuoi piantare!" propose il cacciatore, portando dentro casa il
mago.
"Ecco, visto! Queste sono le reazioni che provochi, sappilo" gli fece
notare la strega, mentre entrava in casa, con Kakei e Saiga.
"Kuro-pu!?" chiese, quasi tra le nuvole Fay, con la padella a
mezz'aria fermata dalla mano di Kurogane.
"Si! Sai dovresti smetterla di guardare i film dell'orrore, quando non
riesci a dormire" lo rimproverò abbassando le braccia. Fay s'incupì e lasciando
cadere la padella saltò addosso a Kurogane, posizionando le gambe sul bacino
del cacciatore e le braccia dietro al collo. Kurogane per non finire
sbilanciato lo circondò con un braccio alla vita, mentre con l'altra mano si
inchiodò ad un mobile. "Ma che ti prende, non hai mangiato?!" chiese
il moro. Fay strofinò la testa sotto il mento dell'amate e poi gli rubò un
bacio.
"Sai Kuro-chi! Quando mi sono svegliato, tu non c'eri nel letto e allora o
pensato che ti fossi arrabbiato con me. Quindi......."
"Quindi hai affogato i dispiaceri in un film horror?!" domandò
scettico, per i modi del mago.
"CHE MARITO DEGENERE!" urlò Yuko, dietro al cacciatore. Kurogane si
girò, con ancora Fay addosso guardando la donna con circospezione. "Come
hai osato lasciare tua moglie nel bel mezzo della notte, tutta sola!"
Kakei se la rideva, mentre Saiga non osava neanche guardala. Kurogane guardò
Fay, il quale non aveva battuto ciglio per il solo fatto di essere paragonato
ad una donna. Poi si rivolse a Yuko, accigliato
"Guarda che è colpa tua, strega da strapazzo! Sei tu che mi hai mandato
via!" precisò l'uomo, tenendo sempre Fay su di se. I due si misero a
litigare, come fratello e sorella, mentre Fay e Kakei se
"Che cos'è successo Kobato-chan!?" chiese Yuko. La ragazza guardò la
donna e poi urlando affermò.
"SUBARU-CHAN È MORTO, YUKO-SAN!"
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Finalmente dopo mesi, (altro che parto, una vera tragedia). Ci sono riuscita,
ho finito l'undicesimo capitolo. La storia sta per volgere a termine e quindi ci
si vede alla prossima, speriamo il più presto possibile. Piccolo appunto
personale, mi è piaciuta particolarmente la scena tra Seishiro e Subaru e ci sta
anche che racconti del loro passato, ma non prendetela per buona. Se ci sono
errori abbiate pazienza e ditemeli che li correggo. BUONA NOTTE
*La stessa padella che Sanji usa nella fanfic di One piece, intitolata OCCHI
RIVELATORI. Compare quando gli pare e fa molto male, anche se è molto utile.