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Autore: Sweden_    07/04/2011    1 recensioni
Questa FanFic è nata dopo la creazione di un OC di Hetalia, per un gioco roleplay su Facebook; Nuova Zelanda. Parla di un /crack/ pairing piuttosto strano, Nuova Zelanda x Svervegia. Se volete avere informazioni sulla Svervegia vi invito ad andare sulla Nonciclopedia. XD So... Hope you like it!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Kyle Kirkland. Neozelandese convintissimo.
E’ un ragazzo normale, forse un pò troppo infantile per i suoi 19 anni, ma di certo è meno strano dell’altro.
Il suo migliore amico; Andrew Schwarz. Rappresenta un paese che non troverete di sicuro sulle cartine di geogarfia. La Svervegia.
E la loro storia inizia non troppo lontano. 6 Febbraio 2011. La data più importante per il piccolo Kyle, soprannominato dagli amici ‘’Kiwi Gay’’. Quel soprannome glielo aveva dato Arthur, il suo fratellone adottivo, non molto tempo prima.
La storia inizia comunque con il compleanno del neozelandese. Una giornata normale, come tutte le altre. Un ragazzo normale avrebbe festeggiato con i suoi amici, no? Ma non Kyle. Questo perché nessuno si era ricordato del suo compleanno. Nemmeno i suoi parenti più stretti, Australia e il Principato di Wy, gli avevano inviato un misero messaggino di auguri.
Il piccolo biondino riccioluto, aveva trascorso tutta la giornata con i suoi amici più fidati: le sue pecorelle e i suoi piccoli kiwi. Nonostante avrebbe preferito uscire con gli amici a festeggiare, non si lamentava; almeno non era completamente solo.
Tutto sembrava tranquillo, l’aria era monotona. Alla TV non c’era niente d’interessante, solo i classici film della domenica pomeriggio, e qualche partita di calcio.
Kyle se ne stava seduto sul divano, con un sorriso triste sul viso. Apparentemente la giornata si sarebbe conclusa, senza che accadesse nulla di particolare. Un momento!
Il cellulare del neozelandese squillò. Era… Andrew?! Quel buffo ragazzo dai capelli rossi, che aveva conosciuto qualche mese fa, ma di cui aveva perso le tracce recentemente. Gli era piaciuto fin da subito il ragazzo. Era strano, un completo idiota, amava le donne, ma in fondo era… buono.
Lesse il messaggio svogliatamente, ma alla fine si ritrovò con un sorriso stampato sul viso, e le gote leggermente arrossate. Il messaggio diceva:

« Hey, Kiwi Gay! Ho saputo che oggi è il tuo compleanno, quindi… Tanti auguri bananosi! <3 Vieni al parchetto di fronte allo stadio, devo farti vedere la mia bana… Darti il tuo regalo di compleanno! Ti aspetto, eh! Andrew. <3 »

Forse c’erano un po’ troppi cuoricini in quel messaggio. Ma perché non andare? Tanto non aveva niente di meglio da fare, e un po’ di compagnia gli avrebbe di sicuro fatto bene.
Si preparò per bene, ed uscì di casa. Durante tutto il tragitto da casa sua allo stadio, non riuscì a non sorridere. Diamine, una persona si era ricordata del suo compleanno, perché non essere felice?! Quando arrivò alla zona prestabilita, trovò il rosso seduto tranquillamente su una panchina.
Fece il broncio e si avvicinò, salutandolo con un tono un po’… acido. Era pur sempre parente di Arthur Kirkland!

« Pff. Vedo che sei già arrivato, Banana gay. » Ghignò, quasi divertito, sedendosi accanto.

« Sempre pronto a tua disposizione. » Sorrise, dandogli una leggera pacca sulla spalla.

Era sorprendente. Kyle quasi lo aveva mandato a quel paese, eppure lui era rimasto tranquillo, e felice.

« Uhm. Grazie per gli auguri… » Disse, tenendo lo sguardo basso. Era un po’ agitato, ma allo stesso tempo felice, di essere li con… il suo migliore amico. Sì, perché in fondo quei due si comportavano proprio come tali. C’erto, si erano conosciuti quanto? Due, tre mesi fa? Eppure avevano già stretto un buon rapporto, se così si può dire.

« Oh, ma non mi devi ringraziare Kiwi Gay! Certo, se proprio vuoi, potresti venire a letto con me. >> Disse, con uno sguardo quasi serio. Cosa che fece preoccupare /forse un po’ troppo/ il neozelandese. << … Hey, stavo scherzando! Dovresti vedere la tua faccia! » Ridacchiò, passandosi una mano tra i capelli. Quei suoi lunghi capelli color mogano.

La prima reazione di Kyle, fu quella di alzarsi, e girare l’angolo. E l’avrebbe fatto, se non fosse stato l’unico a strappargli un sorriso in quella giornata. Sospirò, lasciandosi andare.

« Chissà, magari ci verrò. » Rispose a tono, lasciandolo a bocca aperta. Essì, Kyle aveva sempre un asso nella manica. <3

« Avanti, alza quel bel culetto che ti ritrovi. La vuoi una bella fetta di torta al Kiwi? » Domandò, alzandosi e stiracchiandosi per bene. Avrebbe passato una bella giornata. Decisamente. Dopo la solita battutina “Oh, ma io preferirei il tuo di Kiwi. <3”, riuscì a convincere lo svervegese a seguirlo a casa.

Durante il tragitto di ritorno a casa, i due amici non fecero altro che parlare e riparlare di ciò che avevano fatto nell’ultimo periodo, di come andavano gli affari delle loro Nazioni… Si comportavano quasi come due persone serie. Persone serie? Loro due? Pff! Non sapevano far altro che sparare cazzate da mattino a sera, infastidire i loro famigliari… No, non erano decisamente due persone serie. A furia di parlare, non si resero conto di essere arrivati davanti a quella piccola villetta, che il fratello maggiore di Kyle, Australia, gli aveva regalato non appena ebbe compiuto i 18 anni. Quel compleanno fu l’ultimo insieme alla sua famigliola. Sì, perché esattamente qualche mese dopo, lui e la sorellina Wy, avevano deciso di trascorrere un po’ di tempo in giro per il mondo.
Uhm, la sorellina Wy… Aveva sempre preferito Australia, a lui. Forse perché era un principato australiano però… Aveva sempre avuto una certa riservatezza, nei confronti del neozelandese. Bah, poco gli importava. Eliminati quei pensieri tristi dalla sua mente, il piccolo biondino fece accomodare Andrew in casa.
L’interno della casa era arredato con mobili moderni, semplici e non troppo elaborati; un grosso camino dominava il salotto. La televisione era appesa al muro, sotto, un mobiletto che conteneva qualche console e un lettore dvd. A fianco una grande radio bianca.
Affianco alla porta della cucina, c’era una libreria; questa conteneva però più trofei, che libri. Tutti quei premi, erano il frutto di anni di duro allenamento nello sport che Kyle più preferiva: il rugby.
Si allenava praticamente tutti i giorni. Il suo fisico infatti era ben scolpito, nonostante il ragazzo fosse bassino e minuto, aveva forza da vendere.
Tornando allo svervegese… Rimase proprio colpito da quei trofei, tanto che non esitò a chiedere di cosa si trattasse.

« Hey Kiwi! A quanti talent show hai partecipato per vincere questi? » Disse, indicando più volte quelle luminose coppe, prendendone anche una tra le mani.

« Innanzitutto, giù le mani! » Schiaffeggiò la mano dello svervegese, e riprese il possesso della coppa. Ci teneva molto a quegli oggetti, non voleva né romperli né rovinarli. Certo, erano solo trofei, niente di che.
Ma servivano a dimostrare che anche il ragazzo aveva fatto degli sforzi nella sua vita. Sbuffò, sistemando il trofeo. « Li ho vinti giocando a Rugby… Ma non sono abbastanza. » Strinse i pugni, guardando a terra. Il suo desiderio più grande era quello di entrare negli All Blacks. La squadra di rugby più rinomata della Nuova Zelanda. Ma ne aveva ancora di strada da fare.

« Mhpf, comunque, accomodati. Vado a prenderti una fetta di torta. » E mentre il biondino si dirigeva in cucina per preparare il tutto, il rosso non perse un attimo per curiosare in giro.

Fece un veloce giretto del salotto, dando un occhiata alle foto che decoravano il tavolino di vetro. Un ragazzo alto, bruno, con uno strano ciuffo…  Una bambina allegra, un ragazzo più grande con delle folte sopracciglia che assomigliava molto a Kyle… « Deve essere la sua famiglia… » Pensò, ad alta voce. Per un momento lo sguardo dello svervegese, si rattristò. “Doveva passarsela davvero bene, il moccioso…” Pensò.
Ma non è tutto oro quel che brilla. In fondo i due si assomigliavano più di quanto pensassero.
Dopo aver girovagato in salotto, Andrew aprì una porta a caso; si trovò nella camera da letto del neozelandese. Una piccola stanzetta con i muri verdi, un grande armadio bianco, con tanti poster appiccicati sopra; ovviamente poster dei suoi miti. In un angolo vi si trovava una chitarra elettrica, un amplificatore, un microfono e un leggio, con qualche raccoglitore sopra.
Un altro passatempo del neozelandese era suonare e cantare; se la cavava benino, ma non voleva entrare nel mondo della musica, quindi non si sforzava più di tanto in quel campo.

Mentre il rosso se ne stava tranquillo in camera, Kyle, tornò in salotto, con la torta /che aveva spudoratamente comprato/.  « Eccomi, banan… Andrew..? Andrew?! »
Poggiò i due piatti sul tavolino, e corse in camera. « Certo che non puoi proprio stare fermo un attimo?! » Sospirò, arrabbiato. Non gli piaceva che gli altri ficcassero il naso nei suoi affari.

« Uh? Scusa Kiwi. » E come se niente fosse, si alzò dal letto, si avvicinò al ragazzo, gli scompigliò i capelli, e si avventò sulla torta che c’era in salotto. Inutile dire, che, il biondino, lo seguì e sconsolato si sedette sul divano.

« Ma fai sempre così? Poverina la tua famiglia, pff. » Ci scherzò su. Probabilmente non aveva fatto bene, visto che il rosso abbassò lo sguardo un attimo dopo. « A-Andrew..? Scusa, stavo scherzando! »

« Mhn, non ti preoccupare… » Sospirò. In fondo non era colpa di Kyle, non conosceva la sua triste storia.

Sua madre era una prostituta d’alto borgo. Si chiamava Società. Suo padre non lo sapeva. Lui si chiamava in tanti modi; coscienza, ingenuità… lei tradiva suo marito ogni notte, e diceva di amarlo. Diceva di amare anche loro figlio, Andrew. Perché allora tradiva entrambi?
Scosse la testa, cercando di togliersi dalla mente quei brutti pensieri. Non voleva certo rovinare la festa di compleanno del ragazzo.

« Scommetto che tu hai una bellissima famiglia, vero? » Disse, voltandosi a guardare le foto sul tavolino.

« Avevo… » Sospirò, posando il piatto. « Sai, una volta era così. Una volta vivevo con Arthur Kirkland, penso tu lo conosca. Poi, ottenuta l’indipendenza sono andato a vivere insieme ai miei fratelli, Australia e Wy. Ho tanti parenti in giro per il mondo… Ma non ci vediamo mai. Tutto è svanito, lentamente… »
Sospirò. « Ma non ti voglio annoiare. » Fece un bel sorrisone, arrossendo lievemente. No, quello non era il giorno per  ripensare al passato.

Finita la buona merendina a base di kiwi, i due baldi giovanotti, passarono tutti il pomeriggio nel giardino dietro casa. Il sole ormai stava scomparendo pian piano dietro le montagne e il cielo si era dipinto di un bel color arancione.

« Guarda Andrew! Il cielo ha lo stesso colore dei tuoi capelli! » Ridacchiò.

« C-Cosa? No! I miei capelli sono ROSSI! ROSSI! Non ARANCIO! » Sbottò, irritato.

Certo che era proprio carino, quando si arrabbiava. Il piccolo biondino, si lasciò cadere sul prato, sdraiandosi accanto al rosso, che senza pensarci due volte, gli afferrò la mano.
Quella reazione inaspettata fece arrossire il neozelandese, che senza pensarci due volte, girò il viso dall’altra parte, senza però lasciare la presa.

« Che c’è, fai il prezioso, Kiwi Gay? » Ridacchiò. Trovava carino l’altro. E gli piaceva il suo carattere riservato. Che c’è Andrew? Stai pensando di portartelo a letto. Mh, perché no.

« Senti Kyle. Ti va di venire da me, questa sera? Per concludere i festeggiamenti alla perfezione. » Gli propose, sorridendo dolcemente. Che diavolo stava tramando? Sta di fatto che Kyle non riuscì a resistere a quel… bellissimo… sorriso.

« Perché dovrei?! Pff, va bene. Ma solo perché non ho niente da fare! » Rispose in modo acido. Quando era imbarazzato Kyle diventava ancora più scontroso.

Bene. Si preparò velocemente, e seguì l’altro fino a casa. Casa? Era una stanzetta di un Motel, affittata per l’occasione. Non era niente di che.
Si erano fatte ormai le sette di sera. Ma il cielo arancione illuminava ancora tranquillamente tutto il paesaggio.
Entrato nella stanzetta dello svervegese, Kyle, si sedette agitato su quella seggiola di stoffa che si trovava in salotto.

« Aspettami, vado a prendere la tua sorpresa. » Dopo avergli portato un bicchiere d’acqua, corse in camera, e tornò dopo circa 10 minuti, con una tutina da poliziotto /sexy/ terribilmente attillata addosso.
« Happy Birthday, Kyle. <3 »

Per un momento, il biondino non realizzò ciò che aveva davanti. Poi, la sua reazione istantanea fu quella di sputare tutta l’acqua che aveva in bocca davanti a sé. MA COME DIAVOLO SI ERA CONCIATO?!
« A-A-Andrew?! C-CHE?! » Sobbalzò terribilmente imbarazzato, mentre il suo viso prendeva una colorazione simile a quella di un pomodoro maturo. L’altro si stava avvicinando, così il ragazzino festeggiato, non esitò dallo schizzare via dalla sedia.

« Eh dai, non dirmi che non ti piace la sorpresa. » Ridacchiò divertito dal comportamento del compagno.

« I-idiota! » Continuò ad indietreggiare, finchè non si trovò bloccato contro il muro. Era in trappola. Rimase paralizzato, fissando l’altro che si avvicinava sempre più a lui e poi… Eccolo! Era a pochi centimetri dal viso del biondino, che stava tremando dall’imbarazzo e dallo spavento.
Che ti succede Kyle? E’ tutto uno scherzo, no? Sicuramente. Ma il suo corpo pensava il contrario, e gradiva quella “sorpresina”. Qualcosa nei pantaloni del neozelandese si stava rigonfiando.

« Dai Kyle, è solo uno scherz-… Oh. » E come non poteva cadere l’occhio SU QUEL PUNTO ad un tipo come Andrew? Subito, si fece comparire un sorriso malizioso sul viso.

« Allora ti piace la sorpresa, eh? » Disse, spavaldo, avvicinandosi con occhi socchiusi al viso del ragazzo, che stava letteralmente per svenire.

« A-Andrew, non scherz… » Non ebbe nemmeno il tempo di reagire, che l’altro, improvvisamente, lo baciò. Il ragazzo spalancò gli occhi. Il cuore in quel momento gli stava per esplodere.
Cosa stava succedendo? Perché quel bacio gli piaceva così tanto? Chiuse gli occhi involontariamente, assecondando il rosso.  Kyle non ti illudere. È solo una presa in giro… O forse no?
Quel bacio si trasformò in qualcosa di più. Non soffermiamoci sui particolari. I due si spostarono in camera da letto e… bhè, sì. Sapete cosa si fa, in queste situazioni.
Circa due ore dopo, tutto finì. Aveva fatto bene, Kyle? Sentiva dentro di sé qualcosa che non aveva mai provato prima. Si era… innamorato? Ma come? Lui non si era mai innamorato! Il suo unico amore era il rugby. Eppure quel ragazzo, Andrew, gli aveva strappato il cuore dal petto.

« Andrew… » Sussurrò, stringendosi al ragazzo.

« Ssh, Kiwi gay. Sai… E’ la prima volta che posso dire di aver fatto davvero… l’amore… Perché… E’ da un po’ che ci penso, ma credo di provare qualcosa per te… » Chiuse gli occhi, iniziando a parlare senza sosta. Non sapeva come spiegarlo. Non si era mai innamorato. Ma sentiva che quello stupido moccioso riusciva a trasmettergli qualcosa di speciale. Era davvero Amore?
« Se non mi credi ti capisco… Ma… e’ da quando usciamo insieme, che ho messo gli occhi su di te. Non ti considero più, come ‘’migliore amico’’… »

Il neozelandese rimase sorpreso da quelle parole. Nessuno, gliele aveva mai dette. Probabilmente anche lui provava lo stesso. Era troppo scosso per parlare. Ma era allo stesso tempo felice.
« I love you… » Bisbigliò. E da quel momento, i due si ritrovarono uniti da un forte legame. L’Amore.

- 6 febbraio 2011. Caro diario, credo di aver ricevuto il regalo più bello di tutta la mia vita. Ora so finalmente cosa voglia dire ‘amare’. E grazie ad Andrew, ora ho finalmente un ragazzo. Credo di essere la persona più felice sulla terra! Ma… hey! Io non ho un diario. Poco importa. Questa pagina la terrò sempre con me. -

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Nota dell'autrice: Ok, questo è il primo capitolo! ** Non se nemmeno se si può definire tale, visto che la mia idea iniziale era quella di scrivere tutto assieme. x'D Ma ho scritto talmente tanto, che ho pensato di divedere la storia almeno in due parti. D: -Sviene- Spero vi sia piaciuto! <3 E' miscuglio alla Beautiful lo so, ma tutto quello che ho scritto diciamo che è successo "veramente", ruolando l'OC di Nuova Zelanda~ Ok, basta scrivere. D:
Alla prossima~ ♥
 
 
 
 
 
  
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