Anime & Manga > Shaman King
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Autore: Yuki Kushinada    29/01/2006    8 recensioni
``Perché non uccidere me? E’ la stessa cosa... Ma avrebbe fatto meno male.``
Genere: Azione, Romantico, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elisa, Faust VIII
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lei.

Morta.
Morte.
Ha uno strano sapore amaro questa parola.
La mastico con una strana curiosità, continuando a ripeterla nella mia mente.
Non riesco quasi a concepirne il significato e, ancor di più, non riesco ad associarlo ad Eliza.
Rimango immobile a guardare la scena, rifiutandola totalmente.
Non può essere accaduto davvero! Non ora! Non a lei!
Mi avvicino piano, con una certa paura.
    << Eliza… >>
La chiamo piano.
    << Eliza! >>
Ripeto con voce vagamente più alta.
Attendo un secondo, tuttavia non ricevo alcuna risposta.
    << ELIZA! >>
Il mio è un urlo.
Un urlo disperato, che mi priva di tutte le energie, costringendomi a cadere sulle ginocchia e a buttare il capo indietro.
Non può essere accaduto davvero! Non è vero! Non è vero…
Raccolgo il suo corpo da terra, stringendolo forte tra le mie braccia.
Continuo ad invocare il suo nome, ma è tutto inutile.
Sento il suo sangue sporcare la mia camicia, ma non mi importa.
Nulla, ha importanza senza Eliza!
Anche la mia stessa vita…
Lei è il mio punto di riferimento! L’unica ragione per cui valga la pena svegliarsi al mattino…
Lei è il senso di ogni mia scelta.
E’ lei che mi ha spinto a diventare medico.
E’ lei che è riuscita ad inculcarmi l’amore per la vita.
Tutto quello che ho fatto e che sono diventato, è stato solo per lei!
Non posso averla persa!
No, non posso!
Era tutto così perfetto…
Non avrei mai potuto chiedere niente di più, perché allora?
Perché questo?
Perché Eliza?
Perché non uccidere me?
E’ la stessa cosa…
Ma avrebbe fatto meno male.
La stringo forte fra le mie braccia, scuotendola di tanto in tanto.
Non percepisco il suo battito, il suo respiro, come potrebbe mai rispondermi?
Eppure, è tutto così insensato.
Non posso stare senza di lei!
Ne ho bisogno…
E’ troppo importante per me!
Troppo…
    << Non preoccuparti, Eliza… >>
Mormoro tirandomi in piedi e trascinando lei con me.
    << Non posso permettere che tu muoia, non posso! >>
Esco di casa e mi dirigo di fretta e furia, alla clinica della mia famiglia.
Ci deve pur essere qualcosa da fare!
Non posso aver perso per sempre la mia Eliza!
Deve esistere un modo per riaverla indietro, non mi importa il prezzo da pagare.
Arrivo a destinazione.
Provengo da una famiglia di medici, di altissima qualità e con le attrezzature più avanzate.
Metto tutti subito in allarme.
Poche parole, dette in fretta e con il tono giusto.
Pochi minuti di osservazione e la risposta mi arriva fredda e lapidaria.
    << Mi dispiace, ma oramai non si può più far nulla. >>
Mi accorgo solo ora, di quanto sia vuota queste frase.
Quasi mi vergogno per averla pronunciate a mia volta.
La cancello immediatamente dalla mente.
Non avevo bisogno di sentirmi dire una cosa simile da qualcun altro, a tale conclusione ero benissimo in grado di arrivarci da solo!
Se avessi voluto farlo…
Ma le mie intenzioni sono ben diverse.
Il mio sguardo si fa gelido, mentre sposto piano il braccio che mi si era posato sulla spalla.
Prendo in braccio Eliza e le sorrido.
    << Non preoccuparti, >> mormoro piano, a bassa voce, quasi avessi paura che le mie parole si possano disperdere nell’aria << non è vero! Tornerai da me, te lo prometto! >>
    << Faust! >>
Non sento neanche le voci che mi richiamo indietro.
Non ho voglia di ascoltare i commenti di chi non può capire.
Di chi non riesce a comprendere che non posso fare a meno di lei.
Ti amo Eliza!
Ho giurato di sostenerti, proteggerti e aiutarti, di fronte a qualunque problema e non mi sottrarrò proprio ora.

 

 

***

 


Inutile!
Tutto quanto abbia provato a fare è assolutamente inutile!
Ho intrapreso la facoltà di medicina, con l’unico desiderio di salvare la vita a lei.
Non mi è mai importato nulla del resto: lei è prima di ogni cosa!
Eppure, sembra che non ci sia niente che possa fare, per riaverla a me.
Sono giorni che non dormo, cercando di trovare una soluzione.
La scienza è per i vivi, non per i morti.
Ed è per questo che lascerà morire inesorabilmente anche me.
Preferisco seguirla, che non vivere senza di lei.
Inizio a chiedermi a che siano valsi i miei studi, se poi non posso fare niente per la persona che amo.
Che senso ha, riuscire a salvare la vita a perfetti sconosciuti e assistere al lento spettacolo della sua decomposizione?
So che molti mi prendono per pazzo.
Abito con il cadavere della mia donna e non voglio neanche prendere in considerazione l’idea di rinchiuderla in una bara.
E’ davvero indice di follia?
Beh, se è così, sono contento di esserlo!
Piacere, il mio nome è Faust, sono un povero pazzo, incapace di ragionare, che spera con tutto il cuore di poter riportare alla vita la sua amata. Quanti si offrono volontari per sbattermi in manicomio?
Al diavolo tutti!
Non voglio neanche sentirle certe scemenze!
Mi avvicino al corpo della mia amata, stesa sul mio letto.
Sta a poco a poco iniziando quel lento processo, che la porterà ad essere un semplice scheletro.
Eppure non ne sono disgustato.
Rimane bellissima, più di qualunque altra donna, anche così.
Non c’è niente che può comparare lo splendore del suo volto, per quanto sfigurato.
    << Oh, mia dolce Eliza, tornerai da me… >>
Mormoro piano, sorridendo.
Non è un sorriso amaro, perché sono certo di quello che dico.
Eliza non può rimanere lontana da me: io bisogno di lei, come lei ha bisogno di me!
Non sarà di certo la morte a separarci!
E che nessuno provi ad ostacolarmi: sono schizzato di testa, ricordate? E’ pericoloso farmi arrabbiare, non si sa mai cosa potrebbe uscirne fuori…
Sorrido dolcemente e le accarezzo i capelli, senza alcun timore o problema.
Sono pazzo!
Sì, sono pazzo di lei!
E me ne sono reso conto da quando ero bambino.
Ma è così bella…
Come faccio a non amarla?
Non c’è cosa in lei, che non sia assolutamente perfetta…
E’ come l’aria che respiro; è solo grazie a lei che mi sento vivo.
Il sorriso si smorza e la mano cade stanca, lungo il fianco.
Non so che fare…
La medicina non mi aiuta in alcun modo.
Credo che se non trovo una soluzione, qui non mi limiterò a fingermi fuori di testa, ma lo diverrò davvero!
Rivoglio Eliza!
Chi si importa di come…
Sarei disposto anche a vendere l’anima al Diavolo, come fece Faust I, il mio antenato, pur di riaverla indietro!
Rimango un attimo a riflettere su quest’ultimo pensiero.
Faust I, fu colui che per primo scoprì la negromanzia, l’arte di interagire con i morti.
Non so di preciso come fece: tutta la mia famiglia ha sempre ripudiato la sua magia oscura e non mi sono mai degnato di leggere il suo libro.
Perché poi avrei dovuto farlo?
Non avevo ragione di cimentarmi in qualcosa, che – mi scoccia ammetterlo – ho sempre disprezzato.
Eppure, a ben rifletterci, non sembra poi così malvagia come idea…

 

 

***

 


Otto anni.
Sono trascorsi otto anni, da quando ho iniziato a studiare questo libro.
Oramai lo conosco alla perfezione e non ho problemi di alcun genere, nell’esercitare quanto detto.
Chissà, magari sono veramente portato per fare il negromante.
Mi è sorto questo dubbio, quando ho scoperto la mia insana passione per i cimiteri, o almeno è così che la definiscono gli altri.
Semplicemente, mi ritrovo spesso a camminare fra le moltitudine di tombe, gustandone il sapore suggestivo.
La morte ha un potere straordinario, ed è affascinante osservarne gli effetti.
Mi piace, mi diverte…
E non solo perché – oramai è un dato di fatto – sono insano mentalmente; ma, più semplicemente, perché sarà eccitante osservarne i limiti, quando riuscirò a sottrarvi la mia Eliza.
Non sono mai stato attratto da un grande potere, ma è quello di cui ho bisogno per poter realizzare il mio intendo.
E, l’unico a potermi dare una mano, è lo Spirit King.
Ogni cinquecento anni, si svolge un torneo di sciamani, il cui vincitore verrà eletto Shaman King e da lui dipenderanno le sorti del pianeta.
Ebbene, devo riuscire a diventarlo!
Devo farlo per lei.
Non esiste altra soluzione, o almeno io non ne conosco.
Mi sono piuttosto trascurato negli ultimi tempi, ma non ha importanza…
Ho parecchio sonno arretrato, ne sono una prova le labbra viola e le profonde occhiaie.
Ma come ho già detto, non ha importanza.
L’unica cosa che conta, è che ora sono in grado di vedere Eliza muoversi.
Apro il soprabito e prendo il suo scheletro che porto sempre con me.
E quanto rimane di lei.
Chissà perché molti scappano spaventati alla sola notizia, eppure io non riesco a guardarla senza pensare che sia stupenda.
Mi concentro e sfruttando il mio potere, la vedo alzarsi in posizione eretta da sola.
    << Sei bellissima… >>
Commento, sinceramente incantato.
C’è qualcosa in me, che gli altri non possiedono, e che caratterizzano come schizofrenia.
In qualunque caso, è ciò che oscura i miei occhi e mi consente di vedere il suo bel volto, pur avendone di fronte solo le ossa.
Si muove incantata e leggiadra, e io la vedo danzare in quel vestitino rosa pallido, che indossava l’ultima volta che l’ho vista.
Quel giorno, quando mi sono allontanato per lavoro e un ladro me l’ha portata via.
Glielo avevo comprato io quell’abito, come omaggio alla sua bellezza.
Non appena lo ha trovato, mi si è precipitata addosso, baciandomi all’improvviso, tanto da riuscire a stupirmi.
Era felice, la gioia brillava nei suoi azzurri, tendenti al viola.
Mi bastava osservare questo per essere totalmente al settimo cielo.
Solo, ed esclusivamente, questo…
Oh, Eliza, chi mi riporterà indietro il tuo sorriso?
Il sogno sparisce per un istante di fronte ai miei occhi, osservando quello che è diventata.
Il mio influsso su di lei cessa, e lo scheletro cade rovinosamente a terra.
Mi alzo dalla tomba, cui mi ero appoggiata e mi precipito verso di lei, raccogliendola e abbracciandola.
    << Perdonami, >> sussurro a bassa voce << mi sono distratto per un secondo, ma ti prometto che non accadrà più. >>
Mi scosto poco da lei, osservandola attentamente.
Anche così è più bella di chiunque altra…
E io sono seriamente intenzionato a restituirle tutto il suo splendore!

 

 

***

 


Bene, lo Shaman Fight è iniziato e ho tutte le intenzioni di vincere.
Pare che in amore e in guerra, ogni mezzo sia valido… Quindi, perché mai dovrei farmi scrupoli, io che sono sceso in guerra esclusivamente per amore?
Oramai ho perso tutti i grandi ideali in cui credevo e per i quali mi sono sempre battuto.
Non mi interessa del giudizio della gente sui miei metodi: chiunque bloccherà la mia strada sarà distrutto!
E anche questo Yoh Asakura, chiunque esso sia…
Sono arrivato in anticipo sul luogo dello scontro.
Neanche a farlo apposta, combatteremo in un cimitero, buon per me!
    << Sei tu lo sciamano Yoh Asakura? >>
Domando, dopo aver sceso la lunga rampa di scale e averlo raggiunto.
E’ poco più i un ragazzino, quanti anni potrà avere? Tredici? Quattordici?
Troppo pochi, per tentare di fare l’eroe o per mettersi contro di me.
    << Sì, sono io, in carne ed ossa. >>
    << Beh, è un enorme piacere fare la tua conoscenza, sono il tuo avversario per il combattimento, mi chiamo Faust VIII, non essere cattivo con me…! >>
E spera che non lo sia io con te, moccioso!
Mi guarda stupito, mentre gli rivolgo un sorriso falso come Giuda.
    << Ah… Okay, sono molto felice di conoscerti! >>
    << Sono uno sciocchino… Ero convinto che avrei trovato un tipo spaventoso e tanto terrificante… >>
Quasi mi dispiace per lui, ma solo quasi.
    << Io? >>
Domanda stupito.
Già, ma non sei per nulla l’ostacolo duro che credevo, sono spiacente.
    << Beh, te l’avevo detto che non dovevi preoccuparti… >>
Mormora una terza voce.
Noto solo ora la presenza di un nano accanto a lui.
    << Ah… Veramente non ero io a preoccuparmi. >>
Finito lo spettacolino?
Il suo spirito custode appare all’improvviso.
    << Mi raccomando, non abbassare mai la guardia, nemmeno per un secondo! Attorno a lui aleggia il putrido odore del mondo occulto! >>
A quanto pare il suo spirito è molto più sveglio di lui!
Sghignazzo con una tonalità quasi cattiva, chissà magari lo sono davvero…
    << A me non la dai a bere! Puoi far finta di essere buono e affabile, ma non puoi nascondere l’odore della decomposizione! >>
Come se me ne importasse qualche cosa…
Rido sprezzante della sua ingenuità e quasi provo un sadico divertimento, nel confermare la sua tesi.
    << Mio caro samurai, io non nascondo proprio nulla: è più che naturale che io puzzi e questo perché sto attento a non allontanarmi mai dal mio spirito custode. >>
Apro il soprabito e tiro fuori lo scheletro della mia amata, facendoli impallidire.
Non mi aspettavo altro…
    << Vi presento Eliza, e io invece sono uno stregone del cimitero. >>
    << Tu sei che cosa? >>
Chiede il mio avversario.
Non ho il tempo di rispondere, perché interviene il tappo.
    << Oh, fantastico! Uno scheletro… Davvero stupendo! Senti un po’, ti dispiacerebbe, rimetterle il soprabito? >>
    << Sì, moltissimo! >> rispondo con voce particolarmente seria, per poi riprendere il solito tono << Non dovete temere, la mia cara e dolce Eliza, non è così spaventosa come può sembrare >>
Avvicino una mano al suo teschio, trasferendole il mio potere, dopodichè mi rivolgo direttamente a lei.
    << E’ giunta l’ora di svegliarsi, tesoro! Ho qui con me dei nuovi amici, che muoiono dalla voglia di conoscerti… >>
    << Yoh! >> interviene il nano << E’ lo stesso Faust d cui ti ho parlato prima! Come può essere vivo? Avrà almeno seicento anni! >>
    << Però! Li porta bene… >>
Mi sa che ho a che fare con due completi idioti…
    << No, non sono quel Faust… >> rispondo con voce affabile << Io sono il discendente del grande Faust! Faust I, era uno stregone di primo ordine, le cui ambizioni non si limitavano a diventare uno sciamano qualsiasi; tant’è che scoprì il modo di controllare sia la mente, sia il corpo di chi non era più in vita. >>
    << Eh, che ci vuoi fare? Tutte le famiglie hanno la loro pecora nera… >>
Esordisce il mio giovane avversario, in tono sdrammatizzante.
    << C’è poco da scherzare, sai?! >> ma che vuole quella pulce? << Come ti ho detto Faust I, era potente! Dotato di talenti sconosciuti! Chi ci dice che non li abbia anche Faust VIII?! Chissà quale sorpresa ha in serbo per noi! >>
    << Ah, certo! Abbiamo già visto il suo scheletro nell’armadio e mi sembra innocuo! >>
Ha il senso dell’umorismo, l’amico.
    << E’ pericoloso, burlarsi di uno che va in giro con uno scheletro! >>
    << Non preoccuparti, Eliza e io sappiamo sopportare bene le burle. Ne abbiamo passate di tutti i colori, finché un giorno mi fu sottratta… >> il tono si abbassa pericolosamente, mentre un forte senso di nostalgia mi pervade << Una disgrazia che considero provvisoria, perché, molto presto, otterrò ciò che altri prima di me, hanno solo sognato di ottenere: intendo infatti svelare i misteri del mondo occulto… Oh, sì! Sarò io per primo, a scoprire il modo per riportare in vita coloro che non lo sono! >> abbraccio la mia amata << Ah! Non è forse così, mia dolce adorabile Eliza? >>
    << Mi spiace darti questa notizia, Faust: si vive una volta sola! >>
La porla sbagliata, nel momento sbagliato.
A quanto pare, nano, non ci tieni alla vita, eh?
Non ho intenzioni di sentirmi ripetere simili idiozie, dal primo che capita! Non lo permetto!
    << Non è vero! >> sto sbraitando e non me ne accorgo: sono letteralmente fuori di me! << Io ci riuscirò… Ti dico che ci riuscirò! Ciò che mi è stato tolto, ritornerà a me! >>
Non voglio più sentire una sola parola a riguardo! Cosa ne possono capire loro di tutto ciò?
    << Rinascita dello spirito; alzati, Eliza! Alzati! Noi non permettiamo ad un moccioso di dubitare delle mie capacità! >>
La mia amata si alza e si avvicina pericolosamente ai due.
    << Ecco perché mi fanno paura gli scheletri… >>
Mormora il tappo, tremando.
E’ troppo tardi per avere paura!
    << Ehi, cranio vuoto! Se quella fa del male a Manta, le fossilizzo le ossa! >>
    << Grazie, Yoh! >>
    << Non c’è di che amico! >>
Fermi tutti: non ho ben capito… Quel mocciosetto, vestito da pagliaccio, ha osato minacciare la mia Eliza?!
Devo dire che in questo momento, non sono poi tanto dispiaciuto dal pensiero di farlo fuori, anzi!
Mi fermo un secondo a riflettere…
    << E’ così il nanerottolo è sotto la tua protezione… >>
    << Fai un passo avanti e avrai la risposta! >>
Sì, non mi sono sbagliato.
Vediamo un po’ come reagisce, se lo faccio innervosire.
Sorrido cattivo e gli rivolgo uno sguardo pericoloso.
    << Mi piacerebbe effettuare delle ricerche con il tuo amico, mandamelo qui: ti prometto che, concluso l’esperimento, ti restituisco tutti i pezzi in cui l’avrò tagliato! >>
    << Cosa?! >>
Ma tu guarda… Sono terrorizzati!
E se ho ben capito il nanerottolo ha anche paura delle ossa! Ancora meglio…
Allargo le braccia ed inizio a formulare il mio rito.
    << O spiriti dormienti, cominciate a scavare: ritornate nei corpi che doveste abbandonare! Per il potere delle arti oscure, sorgete! Sorgete, sotto il comando di Faust VIII! >>
Le ossa del cimitero iniziano a scricchiolare.
    << Che succede? >>
Giovane Yoh, lo capirai subito.
Diversi scheletri sbucano dal terreno, lanciandosi sul tappetto.
    << Gli scheletri! >> urla, mentre due lo afferrano e lo trascinano via << Aiuto! >>
Il suo caro amichetto, si volge verso di lui preoccupato… Cosa farai ora che è in pericolo?
Si avvicina agli scalini, e afferra la spada posata sul primo.
    << Forma spirito Amida… >>
Lo scheletro di Eliza, lo colpisce prima che possa attuare il forma spirito. Non dovevi fare arrabbiare la mia amata…
    << Vedi, la vera difficoltà delle mie ricerche, sta nel trovare soggetti disposti a fare da cavia… Sono molto grato al tuo amico Manta che si è offerto volontario, sai è un ragazzino tanto generoso… >>
Si sta visibilmente infuriando, povero sciocco.
    << Cos’hai… Intenzione… Di fare… >>
Respira male; l’ultimo attacco, non deve avergli fatto esattamente bene…
Sorrido.
    << Un po’ di pazienza e lo saprai, vieni mia cara Eliza. >>
La richiamo e ci allontaniamo di qualche passo.
    << Sta attento! >>
Caro il mio samurai, non credo ci fosse bisogno che tu l’avvertissi.
    << Aspetta… >>
Mormora ancora dolorante.
Prova a raggiungermi, ma i miei scheletri lo bloccano.
    << Yoh! Dobbiamo chiamare il forma spirito! >>
Lo vedo immobile e assolutamente inerme fra le mie mani.
    << Per far questo, ci vorrebbero schiere di soldati, a me invece bastano alcuni scheletri: immobilizzate Manta alla lapide! >>
Una lapide di ossa si erge a pochi metri da me e il tappetto ne risulta bloccato.
    << Manta! >>
Oramai è sull’orlo della rabbia, tanto vale continuare.
    << Bene, possiamo iniziare, spero tanto che questa posizione non sia troppo scomoda… >> sorrido malizioso, per poi farmi improvvisamente serio << Evoco il potere di coloro che non esistono più, venite tutti a me fantasmi delle tenebre: è il vostro padrone che vi chiama! Oh, spiriti, apparite nelle mie mani, in modo che possa raggiungere coloro che sono fra noi e aiutare coloro che non lo sono più! >>
Le mie mani si riempiono di furioku, fino ad essere circondate da una luce fosforescente.
Asakura, trema di rabbia: sta peggiorando la sua situazione…
    << Mi sono ricordato che ho una commissione da sbrigare! >>
Anche se fosse vero, credi me ne importi qualcosa, povero, piccolo, Manta?
    << Sai, >> arrivo minaccioso e freddo al suo volto << molte cavie non reggono i miei esperimenti… Ma sono sicuro che tu avrai lo stomaco >> e c’infilo una mano dentro << per sopportare! >>
La mia povera vittima, urla terrorizzata dalla paura e dal dolore.
    << Lascialo andare! Sono io il tuo avversario! Se vuoi fare esperimenti su qualcuno, prova con me! >>
Sempre meglio.
    << Magari più tardi, ora sono impegnato con il tuo piccolo amico! Stai calmo, Yoh: verrà anche il tuo turno… >>
Lo vedo sempre più infuriato e continuo.
Devo dire che inizio a prenderci gusto a provocarlo.
    << Il fegato non ti manca, questo è poco ma sicuro! >> commento riferendomi al nano <>
La mia mano si alza al livello del petto.
    << Guarda il lato positivo della faccenda: se l’esperimento funziona, tu diventerai famoso! >>
Non lo fisso neanche per un istante; il mio sguardo è puntato su Yoh.
Mi interessano le sue reazioni, non i lamenti del piccoletto… Peccato che sia troppo coinvolto per rendersene conto…
    << Ti ordino di smetterla! Basta! Manta resisti, adesso vengo a salvarti io! Manta! >>
    << Ti stai affaticando per nulla: non puoi sfuggire alla mia squadra di scheletri! >>
    << Ti prego, aiutami… >>
    << Molto spiacente, piccolo, ma la tua ora è scaduta! >>
Cosa? E’ riuscito a liberarsi dal mio esercito?
E’ in gamba.
Vedo un teschio rotolare fino ai miei piedi, ma non mi scompongo più di tanto.
    << Uhmm… Che maleducato! Gli hai staccato il cranio, senza avere la decenza di chiedermi il permesso! >>
Grugnisce e direi anche che è il momento di lottare davvero.
    << Hai esagerato e adesso mi hai fatto arrabbiare sul serio! >>
Mi faccio passare la falce da Eliza e ne batto il manico a terra, infondendole il mio furioku.
    << Spiriti alzatevi, andate verso la luce! Vi invito a lottare in questa guerra truce! Riunitevi in massa per dare una lezione… Mostrate a questi intrusi il potere della distruzione >> quasi urlo << funerea! >>
Manta chiama auto spaventato, non appena vede il suo amico assalito da scheletri e la mia risata si eleva alta, gelida e priva di alcun sentimento.
    << Bene, ho sconfitto il grande sciamano Yoh! E’ stato fin troppo facile… >>
    << No, Yoh! Ti prego… Non può essere… >>
    << Oh beh… Se senti la sua mancanza, non temere, perché lo raggiungerai presto! >>
Sento una forte concentrazione di energia e mi volto stupito.
Una luce abbagliante quasi mi acceca, prendendomi totalmente alla sprovvista.
    << Amidamaru! Forma spirito! >>
Impossibile…
    << E’ sopravvissuto alla grande forza della distruzione funerea… >> mormoro mentre mi si avvicina << E ha abbastanza furioku da controllare lo spirito… >>
    << Si è salvato… >>
Ancora per poco, piccino.
    << E’ giunta l’ora, che l’ottavo Faust, sia l’ultimo Faust! >>
Credi davvero che mi lasci minacciare da un moccioso?
    << A quanto pare, Faust, il tuo scudo di scheletri non è indistruttibile come pensavi… Ti libererò, Manta! >>
    << Bene… Non mi muovo di qui… >>
Il poppante è davvero convinto di quanto dice: possibile che non si sia accorto di avere già un piede nella fossa? Tanto peggio per lui…
    << Aspetta, non ho ancora finito con l’esperimento… Devo trasferire la forza vitale di Manta nella mia dolce Eliza! >>
    << E va bene, Faust! L’hai voluto tu! >>
La sua rabbia ha visibilmente raggiunto livelli estremi!
Mi corre incontro con aria funesta, seriamente intenzionato ad ammazzarmi. Peccato che, il suo banale tentativo, non fa altro che suscitare in me una sorta di divertimento.
Sorrido compiaciuto, schioccando le dita della mano sinistra, e gli scheletri tornano in piedi, sani, illesi e pronti ad attaccare.
    << All’attacco ragazzi! >>
E’ indescrivibile la sua faccia tra lo stupito e l’arrabbiato!
    << Puoi lottare finché vuoi, Yoh, ma non riuscirai a spezzare le ossa al mio esercito! >>
    << Ne sei sicuro?! >>
    << Ma guardatelo! Pensa ancora di potermi minacciare; di trarre in salvo il suo piccolo amico, la cui sorte è già segnata! >>
Lo sto chiaramente sfottendo, fino a fargli perdere l’ultimo lume di lucidità che possiede…
Quando mi metto d’impegno, riesco a diventare piuttosto insopportabile.
    << Mh! Ci siamo: è l’ora di concludere ciò che ho iniziato. >> mi volto pericolosamente verso Manta, che trema spaventato << Ti avverto, farà un po’ male! >>
Non riesco a risparmiarmi il tono sarcastico, ricevendo in cambio solo un sacco di minacce da parte del mio avversario, che neanche ascolto.
E intanto, la mia mano, inizia a penetrare nel cranio del piccoletto…
    << Manta, so che sei un ragazzo assennato e so anche che sei così intelligente da capire che la mia ricerca è troppo importante, perché venga interrotta. Quindi non volermene, ma devo frugare nel tuo cervello, per ottenere le risposte che cerco! >>
    << No, Manta! >>
Urla a squarciagola.
Ci tiene davvero al nanerottolo, tanto da affaticarsi fino a questo punto contro i miei scheletri: a stento riesce a reggersi in piedi e fra poco crollerà del tutto.
Soprattutto ora che i suoi nervi, sono completamente fuori controllo.
    << Sembri un po’ stanco Yoh, forse è meglio se ti fermi un attimo a riposare… >> commento con quel tono tanto irritante, mentre lo osservo riprendere fiato << Hai già il fiato corto… Eppure, il combattimento non è ancora cominciato! >>
Lo informo.
Aveva completamente perso di vista lo scontro, e oramai non è più in grado di affrontarlo… Decisamente è in una brutta posizione, che tuttavia gli consentirà di cadere, senza ricevere troppi danni.
Se eviterà di farmi arrabbiare…
    << Il conto alla rovescia parte ora! Sciamano, al tuo posto! Sei pronto? >>
    << Ti prego, resisti Manta, presto sarà tutto finito! >>
    << Fai pure… >>
    << Questa è la fine per te, Faust! >>
Idiota.
    << Si comincia! >>
Rimango immobile, piuttosto tranquillo.
Al contrario del giovane Yoh, che mi viene incontro parecchio infuriato. Spera di colpirmi con un fendente, ma la mia Eliza, riesce a bloccare ogni suo tentativo e a farlo volare ben lontano.
    << Stavi perdendo il controllo dello spirito… >>
    << Ma non l’ho perso! >>
Le ultime parole famose: barcolla fino a cadere in ginocchio e il suo furioku è minimo.
Qualcuno disse che un grande guerriero sa quando arrendersi; ebbene, questo è il suo momento!
    << Yoh… Hai l’aria sconvolta! >>
Mormoro finto preoccupato.
    << E’ vero! Ma appena ti avrò battuto, farò un sonnellino… >>
    << Tu non puoi battermi: io conosco il tuo punto debole! >>
    << E quale sarebbe il mio punto debole? Eh?! >>
Domanda, rimettendosi in piedi.
    << Se non ci arrivi da solo, ti darò un aiuto: >> accarezzo pericolosamente la testa del tappo << è piccolo di statura, e sto per sottoporlo ad un ultimo esperimento. >>
    << Non ti permetterò di farlo! >>
Sbraita, tentando di venirmi incontro, tuttavia, non potrà mai sconfiggere la mia amata, che gli si è nuovamente posta innanzi.
    << E’ prevedibile come un cane: gli butti un osso e inizia a mangiare! E’ così facile fargli perdere le staffe! >>
E giusto per incrementare un po’ la dose, riprendo a torturare il piccoletto.
    << Adesso basta! >>
Ha ben altro a cui pensare che a difendersi da Eliza: non gli ci vuole molto, per cascare in ginocchio dolorante.
    << Io non mi arrendo… >>
    << Ognuno di noi, ha il suo punto debole e il tuo, Yoh, è la tua amicizia con Manta! Oh, tu hai fatto il possibile, questo non lo metto in dubbio… Ma sai, alla fine uno dei due concorrenti deve perdere: quel concorrente oggi sei tu, e io lo sapevo prima di cominciare! E’ indispensabile che vinca io il torneo e il titolo di Shaman King: solo così potrò riportare in vita, il mio grande amore! >>
    << Il tuo amore? >>
    << La bellezza della mia Eliza, era davvero insuperabile: zigomi alti, un sorriso radioso… Era la ragazza più bella del villaggio, dove visse anche il mio antenato Faust I. Ma la mia famiglia, si vergognava della sua reputazione e nascose i risultati delle sue ricerche. Ricordo ancora la prima volta che i miei occhi si posarono su Eliza… Mio padre faceva il medico e lei era una sua paziente. Prima di conoscerla, ero un bambino solitario, ma da quel giorno, trascorsi tutto il tempo al suo fianco. Fra di noi, si instaurò prima una grande amicizia, poi un infinito amore… Ero concentrato esclusivamente su Eliza; non mi era mai venuto in mente di chiedere alla mia famiglia, notizie su Faust I, e nemmeno cosa ci fosse nella stanza chiusa a chiave, nella clinica di mio padre. Ma perché avrei dovuto preoccuparmi di queste cose? Ero innamorato! Avevo promesso di restare con Eliza per sempre, ma successe una disgrazia: Eliza era da sola nella clinica, quando fece irruzione un delinquente… Mi sentii mancare, quando la vidi distesa a terra. Era ferita gravemente, chiamai subito mio padre e gli altri dottori, perché l’aiutassero: si occuparono di lei giorno e notte, fecero tutto ciò che era in loro potere, ma purtroppo non fu abbastanza per salvarla. Io però mi rifiutavo di separarmi da lei e di colpo, mi resi conto che la soluzione alla mia tragedia era a portata di mano: era nascosta nella stanza proibita, che era appartenuta al mio antenato Faust I. La mia famiglia, impaurita dalla magia nera, aveva chiuso a chiave i segreti del maleficio del cimitero. Leggendo il diario del mio antenato, appresi che esisteva un modo per ridare vita ai defunti e riuscii a far tornare Eliza, ma solo per un istante… Dal diario seppi che una volta ogni cinquecento anni, ha luogo il torneo degli sciamani, per scegliere un nuovo re e che quel sovrano viene dotato di un grande potere, così grande da poter ridare la vita ai defunti! Così grande, da trasformare lo scheletro di Eliza, in una vera donna; in una donna viva! Ecco perché devo essere io Shaman King! Ecco perché devo vincere: nessuno potrà fermarmi! >>
Non gli ho raccontato questa storia per commuoverlo e convincerlo a ritirarsi, il mio è un semplice avvertimento: o si farà da parte, o è destinato a subire una brutta fine.
Non posso permettermi di perdere!
Non posso farlo per lei, per quella splendida donna, che è destinata a tornare al mio fianco.
    << Eliza, ghigliottina! >>
La mia splendida dama, prepara la sua falce, pronta a colpirlo gravemente; tuttavia, il marmocchio riesce a scansarsi all’ultimo secondo.
Si rialza.
    << E’ una storia commovente, ma il dolore e la disperazione, non ti danno il diritto di compiere degli esperimenti sul mio amico! Hai superato il limite, e ora verrai punito! >>
Inizia ad innervosirmi il suo atteggiamento.
    << E’ ora di infliggere il colpo di grazia; vai, Eliza! >>
Con uno schiocco di dita, tutti gli scheletri del mio esercito, si frantumano, completamente privi del furioku che li manteneva.
E’ finito il tempo di giocare!
    << Torna da me, Eliza! Invoco, del cimitero, i mandatari, perché mi diano i poteri necessari a trasformare colei che, con grande ardore, sarà l’immagine del mio amore! Sorgi, Eliza, sorgi! >>
Concentro tutto il mio potere nello scheletro di Eliza, riuscendo così a farle riassumere il suo vero aspetto.
Quello di una donna bellissima e superba, che mai nessun’altra potrà comparare…
    << Preparati, Yoh, perché se prima Eliza ti piaceva, adesso te ne innamorerai! >>
La osservo da dietro, incantato dai suoi splendidi capelli dorati, che volteggiano in aria armoniosi.
Tutto quanto in lei è pura poesia, e io non posso fare a meno di ammirarla, in tutta la sua bellezza.
Non riesco nemmeno a trovare parole per esprimere quanto ogni cosa di lei sia sublime; ugualmente, la mia voce, non riesce a tacere, nel lodare la sua grazia.
    << Mio tesoro adorato, sei più bella che mai… >>
Come potrei fare a meno di questo piccolo, magnifico, angelo?
Oh Eliza, ti ho già giurato che saresti tornata da me, e sappi che sono seriamente intenzionato a rispettare la promessa!
Non sarà Yoh Asakura, ad impedirmelo!
    << Ora che sei pronta, posso fare le presentazioni ufficiali: Eliza, ti presento Yoh Asakura; Yoh Asakura, ti presento la tua rovina! >>
Mi avvicino alla mia amata, passandole una mano fra i lunghi capelli aurei.
    << E’ una gioia riaverti al mio fianco, anche se, purtroppo, posso riabbracciarti solo per la durata del combattimento. Ma ti do la mia parola, dolce e adorabile Eliza, che quando avremo sconfitto tutti gli avversari e io avrò vinto il titolo di Shaman King, tornerai in vita per sempre e non ci separeremo mai… E adesso, mio unico amore, attacca! >>
La libero dal mio abbraccio, permettendole di avanzare, verso il nostro nemico.
Un colpo, preciso, alla bocca dello stomaco, e Asakura è di nuovo a terra dolorante. Non fa in tempo a rialzarsi, ché è obbligato a difendersi da una nuova scarica di fendenti, che nuovamente lo costringe in ginocchio.
    << Eri pieno di energia, quando hai cercato di salvare il tuo amico Manta… >> mormoro piano, riprendendo ad esplorare l’interno del ragazzino << Adesso invece, sei allo stremo delle tue forze! E’ inutile che continui a lottare: ormai è finita! Ora che il tuo furioku si è quasi esaurito, non resisterai ancora per molto! >>
Non si vuole arrendere, guadagnandosi solo nuovi attacchi.
    << Oh, Eliza, adoro osservarti mentre combatti, è un lato del tuo carattere che non hai mai mostrato, nella vita passata. >>
    << Stai confondendo qualcosa di reale, con qualcosa che esiste solo nella tua testa! Ma forse, Amidamaru e io, possiamo chiarirti le idee… >>
    << Sei tu, che sei confuso, amico mio. Eliza, taglio di ghigliottina! >>
E’ riuscito a parare il colpo…
    << Qui si va per le lunghe… Meglio farlo arrabbiare ancora un po’! >>
Vediamo come reagisce ora, che il piccoletto è posto nuovamente sotto i miei trattamenti.
    << No, Manta! Lascialo stare! Ti ordino di liberarlo! >>
    << Spiacente, ho in mente grandi cose per il piccolo! Se l’esperimento avrà successo, grazie al tuo amico, Eliza resterà in vita per un giorno intero, un’occasione che non posso farmi scappare! >>
Non so quanto sia vero o meno, ad ogni modo, più si convince di quanto dico, più il suo furioku si esaurirà alla svelta.
    << Sto arrivando, Manta! >>
    << Vai, Eliza! >>
Un nuovo attacco e di nuovo a terra.
    << Oh, no! >>
Mormora il piccoletto al mio fianco.
    << Poverino: è così facile trarlo in inganno! L’amicizia che ha per te, ha segnato la sua fine! >>
    << No, ti sbagli! >>
Di nuovo in piedi? Proprio non lo vuole capire, quando non c’è nulla da fare!
    << L’amicizia che ho per Manta, mi da la forza di cui ho bisogno! >>
Patetico.
    << Eliza, distruggilo! >>
E’ riuscito a parare di nuovo, non me l’aspettavo.
    << Ti avverto, stai cominciando a farmi arrabbiare e, credimi: è meglio per te, se lasci perdere! >>
    << Dici sul serio?! Arrabbiati! >>
    << Fingerò di non aver sentito: quando sono furibondo, divento pericoloso! >>
    << Tu sei una marionetta! >> sbraita, rivolto al mio spirito custode << Stai indietro! Sai che cos’è Eliza? E’ un guscio vuoto! Lì dentro, non c’è nessuno! Tu sei innamorato solo di un illusione! Di una bambola bionda che si muove, grazie al furioku! >>
Sento le mani tremare dalla rabbia.
Come si permette un bambino a parlare così di Eliza?!
Non ho bisogno di sentire i suoi commenti e, soprattutto, non gli permetto di farli!
Eliza è viva, ed è sempre accanto a me! Lo so per certo: perché, altrimenti, la mia stessa vita sarebbe finita.
    << Cosa? >>
Sibilo a voce minima, cercando di trattenermi, dal liberare tutta la mia energia e distruggerlo una volta per tutte.
    << Hai capito bene! >>
Hai segnato la tua condanna!
    << Certo che hai un bel coraggio… Non ho mai permesso a nessuno al mondo, di parlare in quel modo della mia adorata Eliza! Quel che dici è falso: la mia Eliza esiste! Elimina quel bugiardo! >>
Cosa diamine ne vuole sapere lui di Eliza?!
Non sa nemmeno cosa vuol dire amare una donna, tanto meno lei!
Non sa che significa che io sarei pronto a dare tutto per lei…
Che, se fosse sufficiente, darei la mia stessa vita, pur di avere indietro la sua.
E non mi importa quanto io sia costretto a soffrire, ma farò di tutto per ottenere la sua felicità…
Non ha il diritto di rivolgersi in quel modo; non glielo concedo!
    << Non permetto a nessuno, di insultare la mia Eliza! >>
Questo scontro è durato pure troppo, quasi avrei fatto meglio ad eliminarlo subito, senza farmi troppi problemi.
Non voglio più sentire una sola parola, uscire dalla sua bocca e non ha più importanza, quanta energia dovrò sprecare, per farlo tacere una volta per tutte!
    << Assaggia la forza del furioku al 100%! Nessuna pietà: fagliela pagare! Fagliela pagare! >>
    << Lei non esiste, Faust! Lei non è reale! >>
    << Fai silenzio! Lei è reale tanto quale me e te! Sono sicuro che tornerà; lei tornerà! Attaccalo! Distruggilo! Taglio di ghigliottina, fendente incrociato, colpo d’accetta… Più forte, più veloce! Colpiscilo con più forza, con più forza: distruggilo! Distruggilo! >>
Eliza riceve i miei ordini, e lancia una scarica di colpi senza tregua, che non gli permette di reagire.
Tenta di resistere, ma non potrà ribellarsi alla forza del mio furioku!
So dove vuole arrivare: ha intenzione di farmi perdere ogni forza, ma non sa quanto il mio potere può essere pericoloso, se qualcuno osa oltraggiare la mia adorata Eliza!
Perirà prima, che io possa esaurire le mie energie!
Ancora qualche colpo e il grande sciamano è a terra.
    << Oh, no! >>
Commenta il suo spirito custode, oramai libero dal suo controllo.
    << Oh, sì! Yoh, ha perso il controllo dello spirito e non gli è rimasto nemmeno un po’ di furioku: il vincitore dell’incontro sono io! >>
Eliza riprende le sue sembianze di scheletro: mi ha fatto consumare troppo potere.
Tuttavia, me ne rimane abbastanza, per far sì che non possa più dire la sua su me ed Eliza!
    << Ma non ho finito: siccome hai osato insultare la mia Eliza, adesso ti farò soffrire sul serio! >>
Richiamo tutto il furioku, trasferendolo a tutti gli scheletri del cimiteri, i quali si innalzano formandone uno gigantesco.
    << Stai per assaggiare la furia del gigante del cimitero! Eliminalo, avanti: devi farlo fuori! Pugno della furia gigante! >>
Non ho il tempo di colpirlo, che una presenza alle mie spalle, mi attacca di sorpresa.
Oramai ho consumato tutte le mie forze, tanto da liberare le ossa dal mio influsso e da perdere così i sensi.

 

 

***

 


Mi sveglio di soprassalto sudato.
La gola mi brucia leggermente, immagino di aver gridato. Ho ancora il fiatone addosso e le membra sono terribilmente scosso.
Non mi stupisco, tuttavia.
Sono anni che ho smesso di far sogni felici: ogni notte sempre la stessa scena, la mia Eliza a terra, priva di vita.
E ogni volta ne rimango terribilmente scosso.
Ma presto finirà tutto ed Eliza, tornerà da me! Così, potremo riprendere la nostra vita tranquilla, senza preoccuparci di tutto ciò che ci circonda.
Le fasi eliminatorie del torneo degli sciamani, sono già state affrontate e io, amore, per te sono superato senza subire una sconfitta.
Le sfide si fanno sempre più difficili, ma non è un problema per me. Per quanto detesti combattere, sono seriamente motivato a non farmi sopraffare.
E questo esclusivamente per te, dolce Eliza, perché non esistano ostacoli fra noi due.
Mi alzo dal letto piuttosto acciaccato.
Non è esattamente piacevole, rivivere ogni notte il momento peggio della propria vita; quello in cui ci si è sentiti morire.
Basta pensare a queste cose!
Devo concentrarmi solo ed esclusivamente sulla resurrezione di Eliza.
Devo riuscire ad arrivare a Dobie Village, anche se so che non è un’impresa facile.
Inizio a pensare se non sia meglio avere l’aiuto di qualcuno e viaggiare in gruppo.
Infondo, per me, non fa una gran differenza. E’ una sola la persona, che ha veramente importanza, tutto il resto è assolutamente superfluo.
Penso ci sia un solo sciamano, in grado di aiutarmi, l’unico che è stato in grado di tenermi testa: Yoh Asakura.
Devo ammettere che, al momento, ho apprezzato ben poco il suo giochino di farmi perdere la calma, ma, a ben pensarci, non ha fatto altro che restituirmi il favore.
E’ in gamba.
Più di quanto avrei voluto ammettere.
Ma ora non mi interessa, devo raggiungere l’aeroporto, non è mai detto che non riesca a trovare qualche indizio di Dobie Village, considerando che tutti gli sciamani si stanno dirigendo qui..
Mi do una sistemata molto rapida, per poi uscire di casa: prima raggiungo il luogo prestabilito e meglio è.
Non mi ci vuole molto ad arrivare, in meno di venti minuti sono già lì.
Inizio a girovagare, curioso, quando il mio sguardo si posa su una figura piuttosto piccola e alquanto familiare.
Quello è Manta!
E se lui è qui, significa che c’è anche Yoh e il suo spirito custode…
Mi avvicino a lui.
    << Ciao Manta! >>
    << F…Faust? >>
    << Ti trovo bene! >>
Dopo un primo momento di confusione, lo vedo regredire, piuttosto nervoso.
    << Che vuoi da me?! Stammi lontano! >>
    << Tranquillo, non è mia intenzione farti del male. Sei solo? >>
Domando, guardando qui attorno.
    << No, quindi ti conviene stare molto attento o saranno guai per te! >>
    << Non preoccuparti Manta, non mi fai paura, né tanto meno i tuoi amici; tuttavia, non sono qui per combattere: vorrei scambiare quattro chiacchiere con Yoh. >>
    << Che vuoi da lui?! >>
Quanto la fa lunga…
    << Parlare, te l’ho già detto. >>
Non aspetto risposta, temendo ch il teatrino possa andare per le lunghe; quindi lo prendo in braccio, facendomi scortare.
Mi lascio dirigere per i vari corridoi.
Non scorgo la presenza di qualche grande sciamano, e di fronte a noi, solo due ragazzine cariche di bagagli.
    << Eccomi qui; ho preso tutti i bagagli! >>
Sento mormorare ad una ragazzina, con una bizzarra pettinatura rosa.
    << Brava, però adesso è sparito Manta! >>
Sbotta la bionda.
    << Davvero?! Lo vado a cercare… >>
    << Probabilmente è al negozio di video. >>
    << Anna… Sono qui… Aiutami, ti prego… >>
    << Ciao, Faust, che cosa vuoi? >>
Mi domanda con un tono fin troppo duro. Temo che la ragazzetta, si riempirà di rughe, fra pochi anni, se ha sempre questo caratterino acido.
    << Anna, avrei una proposta da farti. >>
Decidiamo di sederci ad un bar, per poter discutere meglio e, intanto, continuo a mantenere Manta, fra le mie mani.
E’ piuttosto piccoletto il ragazzo, se riesco a reggerlo come se fosse un peluche.
Beviamo due tazze di caffé in assoluto silenzio, finché non decido di rompere la tensione.
    << Nessuno sarà in squadra con me, nessuno sarà mio amico e non riesco a trovare Dobie Village. Così, se tu mi aiuti, ti prometto che combatterò per Yoh. >>
    << Ho nuovo poteri: posso eliminarti! >>
Ma davvero?!
Devo dire che sono veramente spaventato…
Possibile, che per trovare Dobie Village, devo anche subire le minacce di una bambina?! Ma che ho fatto di male?
    << Ma non lo farò! Stammi a sentire: ti aiuto, ma devi obbedirmi e fare ciò che ti dico io! Allora? Affare fatto? >>
Viziata la ragazza, ma lasciamola anche fare.
    << Sì, va bene, affare fatto! Sono d’accordo! >>

 

 

***

 


Quante cose sono cambiate, da quando ho perso la mia Eliza?
Tutto, immagino, eppure è solo lei che mi manca.
L’unica persona ad avere realmente importanza, l’unica a dare un senso alla mia vita.
Quando si tratta di lei, nulla ha più importanza.
Non ha valore quanto tempo dovrò impiegare per riaverla indietro, quanto sarà faticoso il viaggio, quanti pericoli mi troverò di fronte, nulla!
Esiste solo lei, solo ed esclusivamente lei.
Non mi rendo neanche conto di quanti giorni siano passati, da quando ci siamo messi alla ricerca di Yoh.
L’idea di poter fallire la mia missione, non mi sfiora neanche lontanamente: non c’è nulla che io non possa fare, per il mio adorato tesoro!
Ho ancora questo pensiero in testa, quando incontriamo Yoh e l’allegra combriccola delle giovani marmotte.
La gran parte sono a terra e il resto in seria difficoltà.
Mi sa che devo aiutarli.
Prima che possa anche solo alzare un dito, Anna si fa avanti, richiamando a sé due potentissimi shikigami che, mutano totalmente le sorti dello scontro, fino a costringere le tre guerriere avversarie a ritirarsi.
Forse non sarà in grado di distruggermi, ma ha sul serio nuovi poteri pericolosi.
Rimango in disparte, mentre il gruppo si ricongiunge. Sono tutti così felici, come li capisco…
Mi concentro un attimo su Yoh e Anna, noto solo ora che c’è del tenero fra i due.
Sono decisamente imbarazzati e non sanno neanche che dirsi. Mi ricordano me, quando vedevo Eliza le prime volte, all’epoca, però, ero anche più piccolo di loro.
Ero così impacciato, che balbettavo ad ogni frase e mi interrompevo sempre, chiedendomi se non stessi dicendo un’idiozia.
Ma ero lo stesso felice; guardarla sorridere mi cambiava la vita e godere della sua compagnia, era quanto di più prezioso potessi desiderare.
Ero addirittura commosso, quando la presi in moglie: era bellissima! Quell’abito bianco le calzava divinamente, scendeva sinuoso lungo il seno e fianchi, per poi aprirsi in un’ampia gonna, ricamata in mille veli.
Era la creatura più bella che fosse mai esistita, ogni cosa spariva di fronte a lei.
Sembrava brillare di luce propria, quella luce che illumina la mia vita e che da senso a tutto il resto.
Pura come l’acqua, necessaria come l’aria… Non esiste nulla, in questo mondo, che possa essere paragonato a lei.
Perché, allora, è toccato a lei, subire quella sorte? Perché a lei e non a me?
Distolgo lo sguardo cupo, non riuscendo più a fissare il quadretto romantico.
Troverò Dobie Village, ma è meglio che parta in viaggio da solo.
Infondo, non sono fatto per stare in compagnia.
Mi volto indietro, continuando a mantenere gli occhi a terra.
Eliza, Eliza… Il tuo ricordo mi uccide di giorno in giorno, ma è anche l’unica cosa a mantenermi in vita.
Perché a lei e non a me?
Perché?
A passo lento, mi allontano.
Nella mente ho solo dolore, non riesco a fare un pensiero sensato, so solo che devo andarmene da qui.
    << Faust! >>
Una voce mi richiama.
Mi giro di metà.
    << Che vuoi, Anna?! >>
Domando con un tono duro, che spiazza gran parte del gruppo.
Mi fissa qualche istante, per poi sfilarsi la lunga collana, che indossa.
Mi volto totalmente verso di le, rimanendo completamente rigido.
La squadro di traverso, intimandole con lo sguardo di fare alla svelta, qualunque cosa abbia in mente.
Non mi interessa più il suo aiuto: il patto è sciolto! Che c’è ancora?!
Recita una non so che formula, che non sto neanche a sentire, perché non mi interessa assolutamente.
Ho bisogno di starmene per conto mio, nient’altro.
Aspetto impaziente, sbuffando di tanto in tanto, almeno finché una figura, non prende forma al suo fianco.
Le pupille si dilatano e sento che le ginocchia, non sono più in grado di sostenere il mio peso.
Cado a terra, mentre quella lacrima, che per tanto tempo ho represso, solca il mio viso.
La splendida figura, tende le braccia verso di me e la sua voce melodica, riempie le mie orecchie.
    << Faust! >>
Non riesco a rispondere, paralizzato dalla gioia.
Qualcuno compare alle mie spalle, ma non lo sento, finché non mi si rivolge.
    << Sai Faust, ora ho capito che tu sei una brava persona e penso che tu ed Eliza, dovreste restare ed unirvi a noi. Viaggeremo tutti assieme fino a Dobie Village! >>
Eliza…
E’ qui; di fronte a me.
E’ di nuovo con me!
Dobie Village, non mi importa più, ho tutto quanto avrei potuto volere.
Mi alzo e, ritrovata tutta la foga, abbraccio la mia adorata invocando il suo nome infinte volte.
E lei ricambia con lo stesso amore.
Combattere non ha più senso per me, ora che ho di nuovo lei.
Ma ho promesso ad Anna che avrei combattuto per Yoh, se mi avesse aiutato a trovare Dobie Village e lei ha fatto molto di più.
Allento la presa sulla mia adorata, non smettendo tuttavia di stringerla.
Non riesco a smettere a fissare quegli occhi di ametista, così intensi e sublimi; così come quelle labbra, soffici e delicate, dal tenue colore di una rosa
    << Ne sono lieto, Yoh… Ne sono lieto. >>
E dimenticandomi di tutto il resto, catturo le labbra della mia amata, con le mie.

 

 

– The End! –

 



Salve a tutti,
E' la prima volta che mi cimento in questa serie, e devo ammettere che, fino a qualche tempo fa, non avrei mai creduto che c'avrei scritto una fiction di sopra.
Questa storia è nata dalla puntata dei gladiatori, che, per quanto non sia minimamente citata, è riuscita a farmi capire quanto possa essere profondo il personaggio di Faust.
In effetti, per quando sia messo in secondo piano, è letteralmente un mito! E' un romantico innamorato perso, con una vena fin troppo folle, al limite dell'ironico.
Mi è sembrato giusto, elogiarlo con una storiella tutta sua, visto che, comunque, è un personaggio solitamente messo in secondo piano.
Tengo a precisare, che i dialoghi dello scontro con Yoh e quello dell'incontro nel bar con Anna, sono fedelmente riportati dall'anime.
E non perchè mi scocciava inventarli di sana pianta, ma più semplicemente perchè, l'obbiettivo che mi sono imposta io, in questa storia, è spiegare il perchè di ogni sua azione, riuscendo ad evidenziare quanto sia innamorato e anche quel tocco di schizofrenia (piuttosto voluta, oserei dire), che lo differenzia da tutti gli altri.
Spero di essere riuscita nel mio intendo, così come avrei voluto, ma questo, spetta a voi dirmelo.
Mi raccomando, commentate, ciao. ^x^

  
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