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Autore: _Nalushka_    07/04/2011    2 recensioni
'Il panico decora l'inchiostro, bagnandolo di nero buio'
Quando si ama, la paura è una rosa selvaggia che punge più di ogni altra cosa al mondo. Puoi cercare di resistere, ma arriva un momento in cui la verità è esposta e il panico di saperlo lontano ti mozza il respiro.
Soprattutto se sai che la persona di cui non puoi fare a meno non sarà mai veramente tua, e l'unica cosa che puoi fare è amare le sue bugie.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Ruby Gemma, che un giorno o l’altro istigherà il suicidio del suo computer se continua a bombardarlo di video

A Ruby Gemma, che un giorno o l’altro istigherà il suicidio del suo computer se continua a bombardarlo di video.

 

 

 

 

 

 

 

 

I love the way you lie

 

 

 

 

 

 

 

 

- Non lasciarmi-

 

Does this darkness have a name?

 

La mano seguì il profilo delicato del suo polso, indugiando con dolorosa dolcezza sull’intricata melodia delle vene disegnata sulla pelle candida.

Poteva un sorriso avere il sapore amaro del caffè, scuro, denso?

Pieno.

Il suo sorriso era talmente pieno da sembrare un universo.

Leggeva con chiarezza disarmante la poesia della carne morbida e setosa delle labbra, socchiuse in uno spicchio d’estate, profumate di sale e meraviglia, ispessite dalla malinconica nota sabbiosa che riusciva a scorgere solo con anni di pratica affinata con costanza.

C’era stato un tempo in cui non era stata in grado di leggerlo, quel sorriso, un tempo in cui era solamente affascinata, sconvolta e torturata dai riflessi nascosti che implicava.

Prese un respiro, riempiendosi del suo aroma tenace, che saliva in delicate onde sinuose trasportate dalla brezza primaverile. La bellezza effimera della giornata tranquilla sembrava avere il solo potere di intensificare le strane emozioni che le avvolgevano il petto, troncandole ogni resistenza, scostando con noncuranza il delicato velo d’argento dietro al quale nascondeva, in un gioco di magiche luci, la forza del suo timore.

 

- Non lasciarmi- sussurrò di nuovo, completamente abbandonata al sapore agro e triste delle sue parole, tanto dolorose da pronunciare che la gola si serrò.

 

Il panico decora l’inchiostro, bagnandolo di nero buio.

Eludendo la ragione si insinua sottopelle con un ago tanto sottile da non poter essere nemmeno percepito, fino a che, in un secondo, la consapevolezza di avere l’ombra a macchiare l’anima di paura è così brutale da spezzare il fiato.

Annaspare nella notte è l’unica cosa che rimane da fare, cercando di resistere alla corrente che, impietosa, tutto si trascina in un vortice senza fine.

In quel momento l’appiglio le era scivolato da sotto le dita, e lentamente, si stava sgretolando sotto il suo sguardo deciso.

In un moto di rabbia cercò di far accendere in sé la miccia della ribellione, disgustata da tanta inutile debolezza.

Aspettò la scintilla, la richiamò dal profondo dell’animo, cacciando fuori le unghie e affondandole nei polmoni che, inermi, si lasciavano ferire senza pietà.

Niente.

Le era entrato così dentro che anche ferirsi non sarebbe servito a liberarla dalla sua stretta, dall’irrazionale timore, dal desiderio impetuoso che le accendeva le guance di rosso porpora.

Lo guardò e si sentì tremare di febbre, un brivido ghiacciato lungo la pelle bollente che la fece fremere fino alle punte delle dita che lui teneva ancora intrecciate alle sue.

I capelli biondi gli ballavano in lingue dorate attorno al volto da angelo ostinato, baciando la pelle bianca e accarezzando artisticamente le ciglia lunghe e sensuali che gli circondavano gli occhi, due gemme preziose brillanti di malizia.

La testa le stava scoppiando. Confusa, braccata dal battito irregolare del cuore, iniziava a detestarlo dal profondo, a detestare quel suo sorriso.

Non sorridermi così.

La presa sulle dita aumentò, mentre l’altra mano sfiorava l’avambraccio nudo, tracciando la morbida linea del gomito con una tale intensità che le mozzò il respiro.

Le si avvicinò, stordendola col suo profumo, con la sua diabolica bellezza.

Miele.

Le sua labbra sapevano di miele e sole, di campi di grano maturo e mele dolci.

Corposa innocenza e deliziosa malizia, i suoi baci erano tentazioni cupe che le affilavano i sensi lacerati ma non riuscivano a toglierle dalla lingua l’amaro sapore di tradimento e la triste consapevolezza che, come un inafferrabile spirito dei venti, lui non sarebbe mai stato suo, nonostante tutte le sue promesse e i suoi sorrisi.

Come puoi afferrare la sabbia tra le mani e pretendere che lì rimanga, granello su granello?

Come puoi imbottigliare la notte, pensare di tenerla vicino al letto come un souvenir e pregare che, dalla sua ampolla di cristallo, non esca più?

 

Does this darkness have a name?

 

Lui staccò le labbra dalle sue con un gemito soffocato, come se la sola lontananza dal suo corpo fosse una sofferenza troppo pungente, troppo violenta.

Questa volta fu lei a sorridere.

Bugiardo.

 

- Non lo farò- rispose lui deciso, avvolgendola nello splendore del suo essere, ma non abbastanza forte da travolgerla, come invece faceva di solito, allontanandola da se stessa per incanto.

Bugiardo.

Si tuffò nel suo abbraccio tenero, finalmente tranquilla.

 

Does this darkness have a name?

 

Is it your name?

 

 

 

 

Yes, it is your name, babe.

 

 

 

 

 

 

And I love the way you lie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice:

 

Ciao a tutti!^^

Prima di tutto devo dire che le frasi “Does this darkness have a name? Is it your name?” sono state prese da un video su youtube, (me lo ha fatto vedere Ruby Gemma, perciò se avete subito questa piccola one shot, rifatevela con lei!;) ) quindi non sono di mia invenzione.

Sono state molto ispiranti, e hanno dato i loro frutti, dopo una settimana che mi tornavano in mente e sentivo che volevano dirmi qualcosa. Poverine, hanno dovuto subire il mio mutismo mentale per un po’ prima che capissi che dovevo dar loro voce!! Ehm ehm…va benissimo anche così, no???

Spero che questa one shot non vi faccia troppo schifo, semmai lanciatemi qualche segnale di avvertimento nel caso vi abbia lasciato qualcosa, anche di piccolo piccolo, mi farebbe piacere sapere se vi è piaciuta o meno.

La canzone che ha aiutato, come al solito, la mia fantasia sbilenca è ‘I love the way you lie’ di Skylar Grey, sempre nel caso vi possa interessare.

Assolutamente, eternamente, interamente vostra,

 

_Nalushka_

   
 
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