"AVEVI UNA CIOCCA FUORI POSTO!"

Lui le si stava avvicinando pian piano.

Il volto illuminato da un sorriso che le faceva venire i brividi. Quanto amava quel sorriso!

Quando gli angoli della bocca si alzavano tendendo verso le orecchie i suoi occhi blu intenso si accendevano di vivacità.

Aveva l’espressione soddisfatta di chi sa qualcosa e vuole rivendicarne il merito.

Fece altri due passi e il suo profumo di colonia la investì. Ormai lo spazio tra loro era quasi nullo.

Perché non si toglieva quel sorrisetto dalla faccia, si domandava Kate.

Quello sguardo da cacciatore che non smetteva di indagarla la faceva sentire scoperta e nuda ai suoi occhi. Solo Castle riusciva a farla sentire così vulnerabile.

Fin dal loro primo incontro l’aveva messa a disagio sia per il fascino disarmante che emanava sia per le frecciatine avvelenate che era sempre pronto a lanciarle. A che serviva avere una pistola quando finivi tra le grinfie di Richard Castle?

Ridusse ancora lo spazio tra loro. Ormai i loro volti erano sul punto si sfiorarsi: l’aveva messa con le spalle al muro sia metaforicamente che fisicamente.

Kate era sconcertata da quella vicinanza, dal calore che sentiva salire dal suo petto. Il volto rivelava quanto fosse allarmata dall’impossibilità di reagire, tuttavia chiuse la mano a pugno lungo il fianco e tese i muscoli pronta a rendere il favore nel caso in cui avesse tentato di baciarla, dopotutto non era prima volta che picchiava un uomo.

Imperterrito lui sorrideva. Allungò una mano verso il viso di lei e sfiorandola dolcemente le spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Poi le si avvicinò e con voce calda e tenera le disse :”Avevi una ciocca fuori posto, detective..”. Paralizzata.

Il cuore le batteva all’impazzata, lui la stava facendo impazzire.

Nella sua mente ormai prendeva forma la scena di Rick che la spingeva con forza contro la parete, le metteva una mano dietro la nuca e poi la baciava passionalmente e selvaggiamente. Giocando con i suoi capelli sarebbe sceso a darle baci sul collo che le avrebbero annebbiato la mente e così, dopo che tutte la sua razionalità fosse stata sconfitta, avrebbe cominciato anche lei a rispondere con fervore alle sue attenzioni.

Gli si sarebbe avvinghiata con forza desiderando ogni parte del suo corpo a contatto con lei.

Ma tutto ciò non sarebbe mai potuto accadere. Non a lei. Non con Castle.

Scacciò con forza la fantasia che aveva creato, arrabbiata con sé stessa per essercisi abbandonata con desiderio tale che il respiro era accelerato involontariamente.

Lui se ne accorse e intuendo cosa aveva attraversato la mente della sua musa ridacchiò e dandole un casto bacio sulla guancia le disse:” A domani detective! Sogni d’oro!”.

Se ne andò ancora sorridendo lasciandola basita.