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Autore: callmemarii    08/04/2011    0 recensioni
Questa storia è ispirata a Glee, ma i protagonisti cioè Jessy e Mike sono rispettivamente Selena Gomez e Nick Jonas, gli attori che interpreteranno i ragazzi del Glee li scoprirete più avanti ;)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Jessy sei pronta? Dobbiamo andare, il taxi è qui..”
“Scendo subito mamma!”
Arrivai alla porta, mi girai e guardai per l’ultima volta quella stanza, in fondo mi sarebbe mancata… Scesi le scale e urlai:
“Eccomi!”
“Prendi la borsa più piccola e sali sul taxi!”
E così feci. Anche mamma salì in macchina, l’autista mise in moto e partimmo..
Guardai per l’ultima volta i prati adiacenti alla mia casa, anzi, ex casa, e pensai che forse sarebbe stato meglio d’oggi in poi, mi attendeva la città, il movimento della città e lo smog della città. Ma chi volevo prendere in giro, io odiavo la città e amavo il mio paese e la gente di lì, cosa potevo farci, mamma voleva andar vià, forse tutto le ricordava la sua giovinezza ormai passata, e papà…
“A cosa pensi?” -Mi chiese-
“Nulla..”
“Ti dispiace andar via di qui?”
“No mamma, assolutamente!”
Sapeva che mentivo, ma in fondo lei faceva lo stesso…
“La nostra nuova casa è al centro della città, dal balcone della tua stanza puoi anche vedere il mare, vedrai, ti piacerà moltissimo. E poi conoscerai tanti nuovi amici, forse è meglio cambiare un po’ aria, non credi?”
“Ma si, in fondo non abbiamo nulla da perdere. Papà è andato via da mesi e gli unici amici che avevo erano i vicini ed entrambi avevano superato i 70. Sicuramente in città mi divertirò tantissimo..”
Ma continuavo a mentire, io adoravo i miei vicini, mi ricordavano i miei nonni ed odiavo la città con il caos e i rumori, le discoteche e le feste… Ah, quanto volevo rimanere lì..
Arrivammo alla stazione e dopo circa 45 minuti prendemmo il treno sul quinto binario, arrivammo,poi, in città nel giro di 2 ore.
Quasi dimenticavo di presentarmi: Il mio nome è Jessica, ma preferisco Jessy o Jess, diciamo che mamma mi chiama Jessy e gli amici Jess ma mi piacciono entrambi. Ho 16 anni e, se non era abbastanza chiaro, sto per trasferirmi in città. Mio padre circa 5 mesi fa è andato via di casa senza dire nulla a me e mia madre lasciandoci sole con un semplice biglietto:”Addio!” Forse è questo il motivo del nostro trasloco anche se mamma sostiene che lì farà più carriera, essendo una ceramista fantastica ,ma di poco successo.Tornando alla storia..
Arrivati alla stazione della città prendemmo un altro taxi che ci porto alla “casa nuova”.
Scesi dal taxi e mi guardai intorno, di fronte:palazzi, a destra la strada e poi la spiaggia e a sinistra ancora strada e palazzi, mentre alle mie spalle c’era una piccola piazzetta con qualche albero e qualche panchina con un recinto verde intorno.
“Questo è il nostro palazzo.”-disse mamma-
“Questo qui color..pesca, che mi sta di fronte?”-chiesi confusa-
“Si, quinto piano. Non sei eccitata?”-mi chiese eccitata-
“Un po’”- in realtà non lo ero affatto!-
Entriamo nel portone e saliamo con l’ascensore fino al nostro quinto piano.
La casa era abbastanza grande, intorno ai 90 metri quadri.
“Dov’è la mia stanza?”-chiesi subito-
“Quella alla fine del corridoio”
Corsi verso la mia stanza e la osservai molto attentamente. Era piccola ed accogliente, mi piaceva…
“Mi piace!!!”-dissi-
E ripresi la mia visita nella nuova casa, i mobili c’erano solo che dovevano essere riempiti e così io e mamma iniziammo a cacciare un po di cose dagli scatoloni..
Dopo circa 45 minuti ero esausta avevo bisogno di mangiare e di bere.
“Mamma, non ce la faccio più, il mio stomaco è completamente vuoto e vorrebbe riempirsi…”
“Il frigo è vuoto come il tuo stomaco, dovremmo fare la spesa, ma qui c’è ancora molto da fare..”
“Vado io, fammi la lista e dammi i soldi!”-dissi diplomaticamente-
“Davvero? Non ti scocci?”-chiese mamma stranita dal mio spirito di iniziativa-
“Ho bisogno di mangiare, farei di tutto!” –dissi ridacchiando-
Mamma mi fece la lista della spesa e mi diede i soldi col permesso di comprare anche qualche schifezza, “ma solo per oggi!” Scesi e cercai un supermercato. A destra, che ora era diventata sinistra, c’era la strada e il mare ed optai per il NO. A sinistra, ora destra, c’era una stradina mentre di fronte c’era il parco, decisi di prendere la stradina. Percorrendola mi trovai sulla destra: un estetista, un parrucchiere e ed una pizzeria, più avanti un fruttivendolo ed un pescivendolo, e il supermercato?!
Mi trovai ad una specie di incrocio dove la stradina era diventata stradona e dove c’erano ben 4 direzioni diverse.. “Dove vado?”-mi domandai da sola-
Presi coraggio e chiesi ad una signora.
“Salve, scusi, sapreste dirmi dove si trova il più vicino supermercato?”
“Allora, ce ne sono diversi e più o meno a pari distanza, se vai a destra ne trovi uno, se vai a sinistra ne trovi un altro non sulla strada principale, ma in una traversa..”
“Credo che andrò a destra, grazie!”
Mi incamminai fingendo di aver capito. Dopo circa 10 minuti che andavo avanti senza aver visto nemmeno l’ombra di un supermercato, chiedi nuovamente informazioni:
“Emh, scusi, sapreste dirmi dov’è un supermercato, mi avevano detto che era da queste parti..”
“Si,infatti, ma l’hai superato, era più indietro..”
Che figura di merda-pensai- feci un mezzo sorriso e ringraziai. Tornai indietro e vidi un enorme supermercato con l’insegna rossa e la scritta blu, come avevo fatto a non vederlo?! ..Entrai e inizia a comprare quello che mamma mi aveva scritto.

  
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