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Autore: Matheus    09/04/2011    1 recensioni
Allora,questa è la revisitazione di una mia vecchia storia basata su 3 storie differenti tra loro: Kingdom Hearts,la Bella addormentata nel bosco e la Bella e la Bestia.
Come potrete facilmente notare ci sarà più di un accenno alle trame di quelle storie e io cercherò di farle filare nel migliore dei modi possibili per quanto consentito dalle mie abilità (un po' scarse) attribuendo di conseguenza a dei personaggi i ruoli fondamentali delle 3 trame anche se nella loro storia d'origine non apparteneva loro.
Detto questo spero comunque che vi possa piacere e lascio a voi commenti e critiche. ^^
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Quella mattina uscì molto presto dal castello,più presto del solito,quando era uscito tutti gli altri stavano ancora dormendo;come ogni mattina il gran cortile del castello era completamente immerso in una fredda nebbiolina che avvolgeva tutto quanto,ma per lui non era un problema,conosceva ormai a memoria quel posto infatti riuscì a superare il cortile e il gran ponte di pietra fino a raggiungere il cancello che separava la tenuta dal resto del mondo.
-Speriamo non ci sia in giro gente nel bosco,sarebbe alquanto seccante dover ibernare altri esseri.-
L'uomo che aveva parlato era completamente avvolto in un pesante cappotto nero e indossava guanti e stivali del medesimo colore,il suo viso era celato dietro un cappuccio da cui uscivano due lunghi ciuffi di un color biondo paglierino.

Con un colpo della mano aprì il vecchio cancello e si diresse all'interno del bosco che si estendeva a perdita d'occhio.
Nell'aria non v'era alcun rumore,solo quello dei passi di quell'uomo che calpestavano il terreno completamente rivestito di foglie cadute dagli alberi tutt'attorno a quella zona;il suo scopo non era molto chiaro,si limitava semplicemente girare per il bosco voltando in continuazione il capo come se stesse cercando qualcosa,qualcosa che sembrava non volersi far trovare.
Tutto taceva.
Ma la quiete che regnava su tutta la boscaglia venne improvvisamente rotta,rotta da qualcosa di totalmente inaspettato:un urlo femminile che proveniva dal cuore del bosco;l'uomo si diresse in fretta verso la direzione da cui proveniva l'urlo più per curiosità che per altro,non era una cosa comune avere “ospiti” da quelle parti.
Arrivato sul luogo vide una ragazza appoggiata con le spalle ad un albero,brandiva un bastone come fosse una spada e lo usava per respingere strane creature nere molto simili ad ombre dotate di antenne e di piccoli occhi gialli,erano decine e decine di ombre tutte ammucchiate attorno alla loro preda,l'uomo si avvicinò e puntando una mano verso di loro li surgelò con un sottile ma resistente strato di gelida brina.
La ragazza aveva appena chiuso gli occhi posizionando le braccia davanti al volto come difesa,appena non sentì più rumore portò le braccia in avanti e li riaprì,trovandosi davanti tante piccole statuette di ghiaccio e dietro di loro quell'uomo con il viso sempre celato dietro il cappuccio nero.
Su tutta la scena calò il silenzio,la ragazza era ancora scioccata da quanto aveva appena visto mentre lui sembrava non aver alcuna intenzione di dialogare,ma dal poco che si poteva intravedere del suo viso si poteva leggere chiaramente un sorriso compiaciuto,il perché non si sa.
Schioccò le dita e comparvero tanti strani esseri bianchi quante erano le ombre in quel luogo,l'uomo fece loro cenno di prenderle ed essi obbedirono dirigendosi con fare alquanto strano verso il loro obiettivo,una volta preso ciò che dovevano sparirono assieme al loro “bottino”.
L'uomo si levò il cappuccio usando entrambe le mani rivelando lunghi capelli biondo paglia,grandi occhi verdi e una carnagione molto pallida,fece qualche passo in avanti per poter vedere meglio la ragazza:i suoi capelli erano neri e molto corti mentre gli occhi erano grandi e azzurri,indossava un abito lungo color celeste e ai piedi aveva due piccole scarpette marroni.

Lei fissava spaventata l'uomo davanti a se che schioccando le dita fece comparire dal nulla una strana “porta” completamente nera,pareva fatta d'oscurità.
-Non credo che questo il posto migliore dove restare a conversare. Seguimi.-
Quell'ultima parola più che un invito sembrava un ordine,cosa che in effetti voleva essere,si avvicinò alla ragazza,la prese per un braccio e la trascinò dentro quella strana porta che aveva appena richiamato;quando ne vennero fuori si trovarono dentro quello che pareva essere il cortile dell'enorme castello che si ergeva davanti a loro.
Senza indugiare oltre l'uomo condusse la ragazza per una scalinata in marmo fino ad un enorme portone in legno,con una mano lo scostò leggermente e fece entrare la ragazza e prima di chiudere la porta schioccò di nuovo le dita facendo sparire “il loro mezzo di trasporto”.
Ora si trovavano in un ampio atrio dal pavimento interamente ricoperto di piastrelle quadrangolari e blu della stessa tonalità delle altre componenti della sala;ai lati erano poste tre grandi colonne e su ognuna di esse c'era un piccolo candelabro dotato di candele per illuminare e rendere meno lugubre il posto.
Le colonne dividevano il corridoio centrale da una zona più “periferica” simile ad un piccolo porticato dove erano presenti alcune porte tutte uguali tra loro.
Di fronte al portone,dall'altra parte della sala,c'era una scalinata che che si diramava due gradinate minori,una che conduceva a destra e una a sinistra;nel punto in cui la scala si diramava c'era un pianerottolo con una grande porta decorata,diversa da tutte le altre.
Davanti al corrimano della scalinata principale e davanti ad ognuna delle sei colonne si trova una statua raffigurante un gargouille che rendeva l'atmosfera ancora più tetra e lugubre,le uniche cose a rendere la sala un po' vivace erano il tappeto posto sul pavimento che proseguiva fino alla scalinata madre e i drappeggi color porpora posti sopra le colonne.
-Bene- Disse l'uomo biondo -Suppongo che ora mi debba presentare. Io mi chiamo Vexen e...- Stava per continuare la sua presentazione quando si fermò,convinto che per ora ciò che aveva detto era più che sufficiente -...tu saresti?-
La ragazza alzò lo sguardo fissando l'uomo che le aveva appena posto la domanda,ma si limitò a starsene in silenzio senza fare nulla,Vexen sembrava parecchio irritato da tutto ciò pertanto rispose alla ragazza in modo alquanto acido.
-Non mi pare d'averti chiesto nulla di così difficile. Voglio solo sapere come ti chiami,nulla più. Se proprio non sai rispondere a questa domanda almeno dimmi cosa ci facevi la fuori,da dove vieni e perché quegli Shadow ti seguivano!-

-Sh...Shadow?-
Chiese la ragazza farfugliando quella sola parola e ignorando tutte le altre domande.
-Si,Shadow,le ombre nere che ti stavano seguendo,è il loro nome. Ma mi sembra d'averti chiesto altro prima,devo ripetermi o pensi di riuscire a ricordare quel che ho detto?-
Anche la ragazza ora pareva piuttosto infastidita dal tono arrogante del suo interlocutore,ma dato cos'era in grado di fare controbattere in modo eccessivo era sconsigliato.

-Te lo vorrei dire,ma nemmeno io lo so...l'ultima cosa che ricordo è d'essermi svegliata sotto quell'albero e di essere stata attaccata dalle ombre... Il resto lo hai visto con i tuoi occhi...-

Gli occhi di Vexen si spalancarono sentendo quelle parole,trovava veramente strano che la ragazza non sapesse nemmeno chi era o da dove veniva,ma nonostante la sua voglia di studiarla per capire meglio la situazione il suo “senso del dovere” prevalse e lo convinse a procedere con la prassi.
-Quindi suppongo che tu non abbia nemmeno un luogo dove andare o tornare,dico bene?-

La ragazza annuì tenendo sempre il capo chino,quasi non volesse che il suo viso fosse visto.
-Bene,direi che per ora puoi anche rimanere qui con noi.-
Detto ciò si avviò verso le scale facendo cenno con un braccio di seguirlo,ma la ragazza era ancora nella stessa posizione di prima,ma questa volta il suo capo era alzato.
-Come sarebbe a dire “noi”?-
-Davvero credi che io viva da solo in un castello di queste dimensioni?- Fece qualche altro passo in avanti -Forza,seguimi.-
La ragazza questa volta obbedì seguendo l'uomo che si stava dirigendo con calma verso la scalinata di destra.
-Avrei una domanda...se posso...-
-Se la tua domanda riguarda chi sono gli altri non risponderò dato che li incontrerai a cena,se riguarda come mai sono in grado di fare quello che hai visto...non vedo la necessità di darti queste informazioni.-
Il tono vocale di Vexen era alquanto seccato e la ragazza non ebbe il coraggio di ribattere ponendo altre domande,pertanto si limitò a chinare nuovamente il capo seguendo l'uomo che la stava guidando.

Superata la scalinata si trovarono un lungo corridoio,buio e tetro almeno quanto l'ingresso di quel castello,ma quella non era l'unica cosa comune alla sala precedente infatti il tappeto era uguale all'altro,stessa cosa per le porte e le statue sul lato sinistro della parete;unica differenza erano i grandi finestroni sul lato destro del corridoio.

Vexen condusse la ragazza fino all'ultima porta presente in quel corridoio,l'unica posta sul lato destro,una volta giunto li si fermò e si girò verso la ragazza col capo ancora chino.
-Ora ci troviamo nell'ala est del castello e per tutto il tempo che rimarrai da noi questa sarà la tua stanza. Sentiti pure libera di gironzolare per il castello come fossi a casa tua,puoi andare in qualsiasi luogo ad eccezione della zona più profonda dell'ala ovest...quale parte è vietata non ti sarà difficile capirlo.-
-Cosa c'è nell'ala ovest?- Chiese prontamente la ragazza.
-Se potessi dirtelo che senso avrebbe proibirti di andarci...?-
Il tono di Vexen era nuovamente seccato dalla domanda stupida della ragazza,ma dato che non poteva permettersi di essere troppo sgarbato si limitò ad aprire la porta della camera in silenzio.

-Entra,poi fa quello che vuoi: riposa,cambiati,fa un bagno o qualsiasi altra cosa tu voglia,all'ora di cena ti faremo venire a chiamare.-
La ragazza annuì con un cenno del capo e varcò la porta che venne poi chiusa da Vexen che tirò un gran sospiro di sollievo.

-Yo Vexen!-
L'uomo si girò verso la scalinata di quel piano e vide un ragazzo con strani capelli rossi ad istrice,due occhi verdi con un piccolo tatuaggio scuro sotto ciascuno di loro e un cappotto nero come abito.
-Da quando fai accomodare le cavie nelle stanze degli ospiti dando loro tutta questa libertà?-
Il tono di voce di quel ragazzo era proprio divertito a contrario di quello di Vexen che era veramente irritato.
-Mi pare evidente che lei non sia una mia cavia!-

-E allora come mai l'hai portata qui senza permesso? Non capita tutti i giorni di vederti trasgredire delle regole...-

Vexen era ancor più irritato di prima,ma decise di ignorare il ragazzo dirigendosi verso l'atrio.
-Dato che hai il tempo di fare lo spiritoso avvisa tutti gli altri di trovarci fra 10 minuti al solito posto,ho una comunicazione urgente da fare.-

E scese le scale abbandonando il corridoio,mentre il rosso scompariva sbuffando in una di quelle strane porte usate prima anche da Vexen.

  
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