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Autore: Nyappy    10/04/2011    7 recensioni
Vivian è alle prese con il suo Blocco dello Scrittore.
Peccato sia tremendamente affascinante, con occhi profondi e ricci neri -lontano dalla cangiante perfezione della sorella Cliché, comunque- e sappia fare il suo lavoro dannatamente bene.
Dedicata a tutti gli scrittori disperati :)
Genere: Commedia, Parodia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni scrittore, si sa,  ha i suoi momenti sì e quelli no, i periodi in cui scrive come un forsennato cercando di tenere il ritmo del cervello e quelli in cui fissa insofferente il foglio bianco per ore.
Dannato blocco dello scrittore.
Si chiama così per un motivo: ogni scrittore ne ha uno; può essere affascinante o noioso, freddo o entusiasta, biondo o castano, ma ogni scrittore ne possiede uno.
Quello di Vivian era essenzialmente un essere stressante, pungente, con un sorriso troppo ironico e battute che facevano ridere solo lui. Ma in fondo lei era arrivata a voler bene a quel disgraziato rompipalle.
Raphael l'aveva chiamato, sentendosi il dovere di appellarlo con un nome che non fosse un insulto.
-Che stai facendo?-, una domanda innocente più subdola dell'immaginabile.
Vivian aveva tirato fuori dallo zaino il quaderno degli appunti e dopo aver trovato la prima pagina libera dopo le note di filosofia aveva preso in mano la matita preferita -tutta mangiucchiata, ça va sans dire-, fissando il foglio per far mente locale.
Quella domanda l'aveva fatta crollare subito.
Raphael, quel dannato!
S'irrigidì, rifiutandosi di voltarsi e fissare la magnifica incarnazione del Male dietro alle sue spalle.
Era assurdamente affascinante. Era sottilmente disturbante. Era fatto su misura per lei, in modo da non farle scrivere.
-Allo~ ra?-, il tono di lui si fece petulante e si avvicinò a Vivian poggiandole una mano sulla spalla.
La sua stanza da letto con tanto di vestiti a terra e letto da rifare si fece all'improvviso molto più stretta.
Vivian si sentì avvolgere da un profumo dolce e delicato, quasi femminile, -Raphael, cos'è quest'odore? Sei andato di nuovo da tua sorella?-, gli chiese imponendosi di resistere al saltargli addosso.
Se lui era il Blocco, sua sorella incarnava Cliché, e per fortuna visitava Vivian solo sporadicamente.
Che famiglia di malati.
-Può darsi.-, rispose lui sfiorandole una guancia con uno dei ricci scuri: si era chinato verso di lei, appoggiandosi alle sue spalle, e Vivian riusciva benissimo ad immaginarsi il sorriso vittorioso del demone.
Strinse la matita, concentrandosi. Solo un minuto prima le frullavano in testa tante di quelle idee... ora aleggiava il nulla. Nada. Niet. Nisba. Nichts. Rien de rien.
Inanellò una ciocca di capelli sul dito ed iniziò a torturala, arricciandola.
-Non scrivi?-, altra domanda odiosa.
Vivian lo scacciò con la mano, appoggiando la matita al foglio quadrettato e sentendosi molto stupida. Era da un po' che Raphael continuava a tormentarla, e i suoi massimi risultati erano due righe. Forse.
Sentì dei passi dietro di sé e si girò giusto per vedere il suo demone appoggiarsi al tavolo e alzare il viso contemplativo. Il soffitto doveva essere molto interessante.
Ma! Così non andava affatto bene. Lui era una distrazione. Il Male. E stava facendo il suo lavoro in modo magnifico.
Come potevano degli occhi essere così profondi, la pelle così perfetta? A differenza della sorella Cliché -i suoi occhi cangianti erano seriamente inquietanti, la impressionavano- Raphael condensava in sé tutta l'eccellenza.
Per fortuna era l'unica in grado di vederlo, o l'avrebbero rapito e messo in cattività a fare da modello per i costumi da bagno, Vivian ne era certa.
Lui inclinò appena il capo per fissarla a sua volta, e lei riuscì a specchiarsi dei suoi occhi, scorgendo un brutto segno di matita sulla guancia.
Sospirò: il foglio era ancora bianco, la sua mente troppo presa da Raphael per scrivere più di due parole.
lalalà shallallà
Rinunciò con fastidio.
Aveva perso con troppa semplicità, ma ormai sapeva di dover aspettare la sua rivincita senza fretta.
Perché quando Raphael se ne andava per i fatti suoi era l'altra sorella, Ispirazione, a farle visita, e allora sì che avrebbe riempito fogli e fogli liberando la sua povera mente di tutte quelle idee represse che imploravano di concretizzarsi.
*
-Sai Georgiana, ho un piano.-, Raphael se ne era finalmente andato, sostituito dalla sorella. Un'idea piuttosto interessante l'aveva cacciato dalla stanza con relativa rapidità.
-Sì?-, lei la incoraggiò con un sorriso.
-La storia di un demone che si nutre di idee e che è borioso, egoista, inutile e...-
Georgiana aggrottò appena le sopracciglia, -Ma Raphael esiste per un motivo.-, le rivelò annuendo.
-E quale?-, Vivian non era convinta.
-Per far sì che le idee migliori vengano sviluppate con la passione che meritano.-
E le mise una penna in mano.

Volutamente breve, forse ironico. Perché il blocco dello scrittore è odio e amore. Perché riesce anche ad ispirare. Vivian non è descritta, perché è un po' tutti noi. Raphael scalpitava da giorni, voleva uscire, e beh... l'ha fatto.
Anche Georgiana finalmente è fuori. Cliché avrebbe richiesto un nome troppo Mary Sue, mi rifiuto <3
Con la speranza che ogni scrittore riesca a mettere KO il suo Blocco,
Nyappy
   
 
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