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Autore: sgnap    10/04/2011    1 recensioni
Nel bel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai a scarabocchiare su un'agenda a una riunione di psichiatri, tra i quali mia madre: ne è venuto fuori questo.
Riflessioni in chiave spero Lennoniana sulle mie mattine pre-scolastiche.
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta...

 

Disse Carlo Collodi tenendo un mitra puntato conto i suoi piccoli lettori.

 

C'era una volta una banana.

Have a banana!

 

Aaaaah, non riuscirò mai a fare niente di serio.

 

C'erano una volta dei ragazzi che si gelavano le chiappe ad aspettare l'apertura della scuola, carcere per gli amici.

Un bel giorno un mostro barbuto e bonaccione vide quei poveri ragazzi e li fece entrare nella sua caverna, supermercato per gli amici.

Così scoprirono che non era affatto un mostro, era solo un po' porco con le ragazze ma quelle vecchie. Sì, perchè in questa ragazzaccia banda c'erano due madamigelle: una era convinta di avere il pene e ogni tanto strimpellava Bach, l'altra stava zitta e riforniva di caramelle e fazzoletti i bisognosi e non.

Il capo del gruppo era Natale, che era il più alto, fumava, scorreggiava, dava fuoco alla lacca e al carcere faceva lo scimpanzè.

Poi c'era Topo, sorridente, silenzioso e furtivo. Se la svignava appena aveva l'occasione di controllare l'ora.

Avanti il prossimo... egli era Stufo, che in realtà era sempre entusiasta, chiamato quindi Stufa a pellet. Lui faceva il matto grazie alla smilzeria da sardina e gli piacevano molto le scale immobili (sembra che si muovono, ma in realtà ti becchi tu tutto il lavoro).

Un'altro era Checca, eterosessuale, anche lui una specie di modella anoressica. Aveva delle battute interessanti, ma non si contraddistingueva molto tra quei pagliacci.

Renzo senza lucia era l'ultimo forestiero, basso, ciccio e simpatico, conosceva buone band.

Un giorno si resero conto di poter sembrare intimidatori e questo, nelle tasche, fece molto piacere alla ragazza con il pene, perchè le sarebbe piaciuto essere un Teddy boy.

Sapeva però che i ragazzi erano dei teneroni, solo che non volevano farlo troppo vedere.

Come tutti i Teddy boy, del resto.

Lei non aveva una giacca di pelle perchè era vegetariana e questo la seccava un po', anche se si occupava personalmente della soddisfazione sessuale delle galline delle quali ingurgitava le uova.

Ogni tanto arrivava l'altro alto dai capelli a grattacielo, al quale Natale fotteva sempre una sigaretta. Alla ragazza sarebbe piaciuto fumare, tanto se superiamo il 2012 moriamo di cancro per Fukushima. Quindi aiutava capelli a grattacielo a fare componimenti sgrammaticati, nella speranza che le regalasse una sigaretta. Stufa a pellet diceva di fumare, ma in realtà masticava solo quegli strani bastoncini marroni.

In compenso tutti si barricavano nel castello mignon a coniugare i verbi irregolari, quando non scivolavano giù per le scale immobili. La rifornitrice riforniva, guardava, e indicava le otto e dieci, quando tutti si avvolgevano negli zaini per schizzare alla prigione facendo ciao ciao al mostro buono. Ogni tanto facevano gli spavaldi ed entravano quando tutti ormai si facevano schiavizzare in classe e i carcerieri lanciavano loro sguardi incidenti alla perpendicolare.

Allora cominciava veramente la vita quotidiana e nessuno era più come era prima nella caverna.

 

Tranne Stufa a pellet, che rimaneva scemo uguale, ma ciò non dava veramente fastidio a nessuno.

  
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