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Autore: two_dollar_bill    12/04/2011    6 recensioni
Erano mesi ormai che percorreva ogni lunedì alla stessa ora quel lungo e ampio corridoio.
Ogni lunedì si fermava a guardare perplesso l'imponente palazzo che gli si stagliava innanzi, rimaneva lì immobile qualche istante, poi sospirava stancamente costringendo i suoi piedi nella noiosa avanzata su quei gradini freddi di marmo bianco che stridevano al passare delle sue suole.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Johnny Christ, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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And while ya slowly go insane they tell ya
"Given with your best intentions, help you with your complications!"
Jimhonny

 

 

Rientrò a casa gettando malamente la giacca sul divano e le chiavi con troppa veemenza sul mobiletto accanto, tanto da farle scivolare fino a cadere a terra insieme a due piccoli soprammobili che si frantumarono all'istante. Guardò non troppo contento quel disastro imprecando sommessamente per poi avvicinarsi al telefono -  Ci sono tre nuovi messaggi - scandì la solita voce metallica, seguita dal prevedibile beep.

" Ehi J.C., sono Zacky! Sei tornato da Los Angeles? Qui avremmo tutti voglia di vederti, magari mangiamo qualcosa insieme, chiamami quando senti il messaggio..." Beep.
" Ehi, sono di nuovo io... Non sei ancora tornato? Perchè il tuo cellulare è sempre spento! Fatti sentire." Beep.
" Ehi man, M. Shadows here. Richiamami quando torni a casa.
...Gliene ho già lasciati due io, cosa credi di fare tu, scusa?
Lasciare un messaggio, cosa pensi stia facendo.
Si, ma se non risponde a me perchè dovrebbe rispondere a te.
Zacky, smettila di fare l'isterico e Shads chiudi quella cazzo di cornetta state registrando tutte le vostre stronzate vi siete accorti?
Cazzo vuoi Brian? Nessuno ha chiesto la tua opini-"
Beep

Sbuffò cliccando distrattamente un pulsante rosso intenso che svettava rispetto agli altri piccoli e neri. -
 Messaggi cancellati. Non ci sono nuovi messaggi. - la voce lo accompagnò mentre si dirigeva pigramente in cucina, si guardava intorno come se aspettasse qualcosa o qualcuno, apriva il frigo, ovviamente vuoto fatta eccezzione per un quantitativo industriale di birre, ne prendeva una stappandola con i denti e ne traeva un lungo sorso. Per cena avrebbe ordinato qualcosa, forse.
Un rapido bussare lo sorprese, scuotendolo dal vago torpore che lo accompagnava nello stato catatonico in cui era sprofondato pochi minuti prima abbandonandosi sul divano, davanti ad un programma tra i più insulsi che le reti americane osassero trasmettere. Arrivò alla porta trascinando i piedi incerto se aprire o no - Dai apri, so che sei fermo lì dietro. - una voce familiare lo raggiunse strappandogli un sorriso.
- Non sorridere, apri la porta. Anche io voglio una birra! - Il sorriso si allargò accompagnato dall'espressione incredula del viso mentre guardava la bottiglia quasi vuota che aveva, senza pensarci, portato con se fino all'uscio di casa. Velocemente aprì e una figura alta ed imponente gli venne incontro - Alla buon ora Johnny! - si sentì stringere forte in un abbraccio fin troppo conosciuto, facendosi cullare da quella sensazione di serenità che gli infondeva, godendo del calore e del dolce profumo che emanava misto ad un vago retrogusto di nicotina, inconfondibile.
- Ciao Jim...- fu l'unica cosa che riuscì a sussurrare, stringendo maggiormente la stoffa della giacca dell'altro. - Mi sei mancato. - soffiò contro il suo petto.
- Allora, la mia birra? - chiese impaziente, allontanandolo per guardarlo meglio negli occhi e dagli un buffetto amichevole sulla guancia. Il piccolo rise per l'espressione che aveva assunto e prendendolo per mano lo trascinò sul divano - Te ne prendo subito una ghiacciata. - aggiunse guardandolo adorante mentre questo gli strizzava l'occhio e gli mandava un bacio mimandolo platealmente con la mano.

 

- Johnny. Johnny, ehi... svegliati. -  Il bassista si mosse lentamente mugugnando qualcosa di incomprensibile contro la voce che sentiva risuonare a pochi centimetri da lui credendo di aver dimenticato di nuovo la tv accesa; si voltò su un lato coprendosi le orecchie con le mani deciso ad abbandonarsi ancora al tanto agognato sonno ma una presa salda sul braccio, che lo scosse leggermente, lo costrinse ad aprire gli occhi.
- J.C.? - si sentì ancora chiamare, trovando a pochi centimetri dal suo viso la faccia preoccupata di Zacky. - Cazzo vuoi, Vengeance...- gli rispose malamente, biascicando ancora assonato e per la bocca totalmente arsa, richiudendo poi gli occhi e dandogli le spalle.
- Lascialo stare Zack. Aspettiamo che si svegli da solo...- un'altra voce si aggiunse a disturbare il suo vago tentativo di dormire, quindi c'era anche Matt lì. Lo immaginava con la sua espressione severa nel volto statuario, sicuramente aveva le braccia incrociate al petto e lo guardava dall'alto in basso come era solito fare, come faceva con tutti.
- No. - aveva sentito Zacky rispondere. Zacky che continuava a scuoterlo e ad intimargli di svegliarsi. Zacky che aveva una voce troppo squillante e fastidiosa; lo stesso Zacky che non aveva mai notato quando rompicoglioni potesse essere. Così decise di alzarsi, si portò a sedere notando con disappunto che la testa gli doleva particolarmente e che la stanza girava come una giostra. - Che cazzo volete? Non sono neanche libero di dormire quando mi pare, a casa mia?! Come siete entrati, piuttosto?! -
Matt e Zacky si erano scambiati uno sguardo perplesso e preoccupato - Johnny...- aveva sospirato il chitarrista - ...Siamo in sala prove. E... -
- Ti abbiamo trovato qui, addormentato sul divano, appena siamo arrivati. - aveva aggiunto Matt, sembrava particolarmente arrabbiato ma nella sua voce non traspariva nessuna emozione che non fosse semplice rassegnazione.
- Cosa state blaterando!? - aveva esclamato Johnny, guardandosi intorno e accettando con orrore la veridicità di quelle parole. Il suo sguardo perso si spostò sul tavolino difronte a lui, anche gli altri lo guardarono senza dire una parola. Troppe bottiglie vuote, capovolte, riverse qua e là. Accumulate l'una su l'altra. Troppe bottiglie abbandonate lì ai suoi piedi.
- Io... - cercò di giustificarsi, sentendosi imporporare le guance, ma Zacky gli accarezzò una mano con cui ancora si teneva le tempie che pulsavano all'impazzata - Shh, non importa. - aveva detto, sorridendogli comprensivo. - Ti preparo un caffè e poi fai una doccia, ok? -
Lui aveva annuito debolmente, incapace di rispondere qualsiasi cosa, aveva fatto solo un cenno, guardando poi Zacky allontanarsi da lui e incrociando lo sguardo di Matt, sembrava avere gli occhi lucidi ma probabilmente era solo il suo esser stordito che gli dava una visione distorta della realtà. Il vocalist gli si sedette vicino senza dire una parola, poi gli prese una mano e la strinse, mantentendo il più assoluto silenzio. Non c'era mai stato grande dialogo tra loro e Matt Shadows non era mai stato troppo bravo con le parole, parole che non fossero il misero testo di una loro canzone.



Chi cazzo ti credi di essere per venire qui e dirmi cosa devo o non devo fare?
Ne abbiamo parlato tutti insieme e crediamo che sia la cosa migliore, Johnny.
Oh ne avete parlato tutti insieme? Oh tu credi che sia la cosa migliore?! Davvero? Complimenti. Beh ti faccio presente che tu non sei nessuno per sapere cosa è meglio o non è meglio per me. Non sei nessuno per venire qui ed impormi le tue decisioni o quelle di qualunque altro, non sei nessuno per-
Aspetta. Calmati, adesso. Non è un'imposizione, è solo un consiglio, un suggerimento, un'idea. E' solo un modo per aiutarti.
Vuoi aiutarmi? E allora porta il culo fuori da casa mia! Sei il nostro vocalist? Il nostro frontman? Il nostro leader? Il nostro caro amico che decide sempre tutto per tutto e per tutti, beh sai la novità Shads? Non funziona più così! Non per me almeno. Oh povero piccolo Johnny, decidiamo noi della sua vita perchè lui non ne è in grado, vero?! E non fare quell'espressione da bullo perchè a me non fai di certo impressione. Non ho paura di te come i cagnolini che ti porti dietro...
Non essere offensivo, Johnny. Non dire cose di cui potresti pentirti.
Vai. Via. -

Johnny... sta solo cercando di aiutarti.
Vale anche per te, Zack.
Sì, daccordo. Se dovessi avere bisogno di qualcosa, però... sai dove trovarmi.
Non ho bisogno di niente, grazie.
Ciao Johnny.

 

Nda.
Posto così presto per sopperire alla mancanza di aggiornamenti dell'altra storia, prometto che farò il possibile per non farvi aspettare ancora molto, ma impegni vari mi hanno trattenuto lontano dal pensarci un pò e dal potere mettere insieme un capitolo che non sia apocalittico ma vagamente simpatico.
Mi scuso per non aver inserito alcuna nota al primo capitolo di questa, ma non ne avevo il tempo e a dirla tutta non ero sicura di volerla postare, così ho preferito aspettare le vostre reazioni per prendere una decisione. Vi ringrazio della splendida accoglienza che le avete dato e presto rispondero a tutte le vostre recensioni! A riguardo dirò giusto il minimo indispensabile, credo non ci sia molto da aggiungere a parte alcune precisazioni.
- La storia si svolgerà su tre fili temporali differenti, spero non sia troppo confusionaria, potrei mettere un avviso ogni volta o inserirò un titolo di colore diverso perchè sia più facile seguire il tutto. Qualora qualcosa non sia chiaro fatemelo presente e cercherò di risolvere il problema.
- Ovviamente, la storia è tutta frutto della mia immaginazione, ho pensato fosse bene specificarlo dato che non è una storia simpatica  o demenziale come le altre che il più delle volte scrivo. Spero vivamente che nessuno si senta offeso o qualcosa di simile. Chiedo venia preventivamente.
- Il titolo della storia è in parte, (come anche quelli dei capitoli) come già sapete, una frase di Nightmare. Ne vedrete molte perchè quella canzone combaciava perfettamente con l'idea che avevo di questa storia e mi ha molto ispirato.
Che altro dire... Credo di aver finito. Un immenso grazie a tutti e buona lettura, spero di non deludervi visto il grande interesse che mi avete dimostrato. Siete gentilissimi ^^
Anita_

 

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