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Autore: Gothicbaby    31/01/2006    0 recensioni
non so che dirvi!leggetela e commentate!per favore!!
Account bloccato fino a risposta da parte dell'autore. Frozen
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Quella notte, in quella strada vidi un volto. Quel viso muliebre e angelico attirò subito la mia attenzione. I suoi capelli neri le ricadevano lungo le spalle,i suoi occhi castani erano colmi di angoscia,le sue labbra erano di un rosso sangue. "un angelo",pensai vedendola. Era sopra il terrazzo della scuola che avevo davanti. Stava sopra la ringhiera di quel terrazzo, voleva di sicuro suicidarsi. Dai suoi occhi uscì qualche lacrima. Rimasi del tutto affascinato da quel volto, ma allo stesso tempo provai paura. Dei brividi mi percorsero la schiena e non me ne spiegavo il motivo. Era da molto tempo che avevo smesso di provare paura,questo stato d'animo su di me era sparito e adesso era ricomparso all'improvviso. La mia testa entrò in confusione,tanti flashback disconnessi mi vennero in mente. Una ragazza che urlava "ti prego non mi uccidere!" Il suo volto era sfuocato e si perdeva nel buio,riuscivo solo ad intravedere alcuni tratti del suo viso. E poi le parole di Mayko "perché??!!". Il suo era un perché disperato ma allo stesso tempo colmo di rabbia. Non capivo cosa volessero dire quei ricordi così vaghi. Doveva essere qualcosa che avvenne prima della mia amnesia. Prima della morte di Mayko, avevo avuto un incidente con la macchina. Da quel giorno persi una parte della mia memoria. I dottori avevano detto che il mio desiderio di dimenticare e la mia testa lesionata, facilitarono la perdizione dei miei ricordi. I miei ricordi seppelliti da qualche parte stavano riemergendo. Non sapevo se esserne felice o meno. Sapevo che la mia amnesia celasse qualcosa di oscuro che c'era in me. Non riuscivo ad immaginare cosa fosse e di certo non mi immaginavo che fosse qualcosa di veramente terribile. Da quel giorno iniziò una nuova fase della mia vita. La ragazza che mi aveva fatto ricordare una piccola parte del mio passato,non si era ancora suicidata. Io non volevo che lo facesse,forse per puro egoismo,per soddisfare un mio capriccio ovvero di conoscere il mio passato. Quella ragazza mi forniva una visione del passato molto confusa, ma sapevo accontentarmi. Decisi di andare sopra quel terrazzo. Entrai dentro la scuola con molta facilità,non dovetti forzare neanche un po' la serratura,la porta era aperta. Salì in fretta le scale,sperando che non fosse troppo tardi. Quegli scalini erano molto larghi e sembravano non finire mai. Percorsi scalino dopo scalino, cercando di far in fretta, più andavo salendo e più gli scalini sembravano aumentare. Quegli scalini sembravano non avere fine. Arrivai all' ultimo scalino del tutto sfinito,non avevo più la forza di camminare. Giunto nel terrazzo,vidi quella ragazza che mi dava le spalle. Mi avvicinai a lei cercando di fare meno rumore possibile. Lei non sembrava essersi accorta della mia presenza. Volevo suicidarmi però mi mancava il coraggio per farlo. Continuavo a chiedermi se ciò che stavo facendo fosse giusto o sbagliato, così facendo non riuscivo a prendere una decisione. Alla fine smisi di pormi troppi problemi e decisi di buttarmi. Mi buttai senza rifletterci, non sapendo a cosa andavo incontro. In fondo nessuno sa a cosa va incontro quando muore,mentre stavo per cadere mi chiedevo se esistesse una seconda vita dopo la morte o se in realtà non esisteva un bel niente. Ero convinta che ben presto avrei ricevuto una risposta a quelle domande. Stavo cadendo per sempre,una parte di me sentiva il disperato bisogno di fermare tutto. Qualcuno esaudì quel desiderio,qualcuno fermò tutto. Ero rimasta sospesa tra la vita e la morte. Una mano gelida aveva afferrato la mia. Aprì gli occhi per vedere il proprietario di quella mano. Non riuscì a vederlo bene, perché faceva molto buio. La sua mano sollevò il mio corpo con molta facilità. Ero ormai tornata sopra il terrazzo,fissai il mio salvatore con disprezzo. Una parte di me voleva vivere, ma l'altra che prevaleva sull'altra non voleva continuare a vivere. Proprio per questo mi infuriai. "Si può sapere perché l'hai fatto?!"gli chiesi io con rabbia. Lui non mi rispondeva,rimaneva impalato a fissarmi.

  
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