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Autore: KatNbdwife    12/04/2011    8 recensioni
Quando la coppia si alzò, Elettra notò che l’abbigliamento di Bunny era semplice, totalmente casual ma senza un tocco di malizia. Si chiese come un bel ragazzo come Marzio potesse stare con una persona così normale, così priva di charme. Forse non sarebbe servito a nulla ma di certo era intenzionata a scoprirlo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Marzio passeggiava per strada con le mani in tasca, perso in pensieri che le parole non sarebbero state in grado di tramutare in qualcosa di concreto.

Pensava a com’era strana la situazione che viveva, pensava a chi mai avrebbe potuto credere alla sua vita, al suo essere un guerriero mascherato, al suo essere un futuro sovrano di un Paese incantato e alla sua principessa, così diversa dalle principesse dei film.

Pensava al fatto che fosse già padre prima ancora di sapere cosa volesse dire aver voglia di un figlio, a quanto fosse improbabile avere accanto dei gatti che rispondono alle tue domande o una fidanzata che, all’occorrenza, poteva trasformarsi in una combattente.

Con la testa all’insù, assorto nella contemplazione delle nuvole che scorrevano  veloci, non si accorse della ragazza che sostava di fronte alla vetrina della libreria in centro. L’impatto fu inevitabile.

“Guarda dove cammini, cazzo” sbraitò la ragazza, massaggiandosi una spalla
“Mi scusi, ero sovrappensiero” mormorò il ragazzo, intimidito dal tono perentorio della fanciulla “Mi dispiace”

La ragazza non rispose immediatamente, rapita completamente dagli occhi di quel bel giovane dai capelli scuri che gli stava di fronte. L’aveva già visto, qualche volta, passeggiare per il centro della città ma non si era mai soffermata ad osservarlo. Sembrava un ragazzo come tanti, alto, un bel fisico prestante ma nulla di più. Ritrovarselo di fronte, però, le fece una strana impressione e, udendo la sua voce, avvertì una piacevole sensazione alla bocca dello stomaco.

“No, non ti preoccupare” balbettò “Sono stata maleducata, ti ho aggredito” rispose dopo qualche istante, accorgendosi del rossore che aveva cominciato ad invaderle le guance “Ti va di bere un caffè?”
“Sono in ritardo, dovrei…”
“Dai, solo un caffè. Considerala come una constatazione amichevole” disse, ridendo
“Va bene, un caffè riesco a concedermelo” rispose Marzio, seguendola all’interno del bar posto accanto alla libreria.

Entrando, la giovane donna salutò il barista con fare amichevole, ordinò due caffè e fece strada fino ad un tavolino appartato. Marzio si accomodò di fronte a lei, sorridendo cordialmente

“Non ci siamo ancora presentati. Io sono Marzio, piacere di conoscerti”
“Elettra” rispose lei, dandogli la mano “Nome insolito, vero?”
“In effetti sì. Mitologia greca, se non sbaglio”
“Già. Ma non l’Elettra figlia di Agamennone. Io sono stata chiamata Elettra come una delle ninfe dell’Oceano. Elettra  deriva anche dal greco elektro che significa ambra. Mia madre è un’appassionata di storia greca”
“E’ un nome molto bello”

Il barista portò i caffè, lanciò un’occhiata maliziosa alla ragazza e tornò al bancone.

“Ti ho visto spesso da queste parti” disse Elettra, sorseggiando il caffè “Vivi in questa zona della città?”
“A dire il vero no, ma qui ci vive la mia ragazza. Io invece non ti ho mai visto prima”
“Per forza” ridacchiò lei, sentendosi stranamente gelosa nell’udire che il ragazzo fosse impegnato “Se cammini sempre con la testa per aria non è facile vedere le persone”
“Touchè” rispose Marzio, ridacchiando. Elettra era una splendida ragazza dai lunghi capelli scuri ma, senza sapersene spiegare il motivo, lo metteva in imbarazzo.

“Così hai la ragazza?” chiese, con tono noncurante “Come si chiama?”
“Bunny” rispose, gli occhi che divennero due cristalli splendenti solo a nominarla
“Carino. State insieme da molto?”
“Da una vita” rispose, sorridendo fra sé e sé
“Sembri molto giovane eppure sei già impegnato così seriamente?”
“Bunny è speciale. Con lei ogni giorno è come fosse il primo. Senza di lei non sarei completo. Sembra una frase sciocca, una da biscotto della fortuna, ma ti assicuro che corrisponde al vero”
“Dev’essere proprio una principessa, questa Bunny”
“Oh sì, lo è” rispose Marzio, alzandosi “Ora devo proprio scappare. Ti ringrazio per il caffè, sei stata molto gentile. Dovessimo rincontrarci nuovamente, ricambierò la cortesia”
“Volentieri. Magari conoscerò anche questa Bunny” disse Elettra, esibendo un sorriso tutt’altro che sincero. Marzio rispose con un cenno della testa, salutò cordialmente ed uscì dal bar, lasciandola sola ed arrabbiata.

Quel ragazzo l’aveva destabilizzata ed il pensiero che, a differenza di tutti gli altri, non le fosse sembrato per nulla interessato a lei la irritò ulteriormente.

**

A distanza di una settimana dal loro incontro, Elettra rivide Marzio al parco. Sedeva su di una panchina con accanto una ragazza minuta, con dei lunghissimi capelli biondi. Elettra, al riparo di un albero, scrutò la coppia. La ragazza era molto più bassa di lui, in quel momento stava piagnucolando per non sapeva quale motivo mentre una bambinetta dai capelli di un colore strano gironzolava attorno a loro, cercando di catturare l’attenzione di Marzio. La biondina cominciò ad urlare addosso alla bambina che, a sua volta, rispose a tono mentre Marzio sedeva, inerme, in mezzo alle due litiganti. Quando la coppia si alzò, Elettra notò che l’abbigliamento di Bunny era semplice, totalmente casual ma senza un tocco di malizia. Si chiese come un bel ragazzo come Marzio potesse stare con una persona così normale, così priva di charme. Forse non sarebbe servito a nulla ma di certo era intenzionata a scoprirlo.

Ci volle quasi una settimana per scovare l’indirizzo del ragazzo. Non fu un’impresa facile, considerato il fatto che non era un’investigatrice e non disponeva di mezzi sofisticati. Però, come al solito, riuscì nel suo intento ed una sera, armata di coraggio ed agghindata alla perfezione, decise di suonare il campanello di casa sua.

Qualche istante dopo, il ragazzo comparve sulla soglia “Ehi, ciao”

“Ciao Marzio, ti ricordi di me? Passavo per caso e… beh, ti ho visto entrare in questo edificio qualche giorno fa ed ho immaginato che vivessi qui. Come ti dicevo, stasera passava per caso e ho deciso di passare a salutarti”
“Ma come hai fatto a trovare il mio appartamento?” chiese, spostandosi per farla accomodare
“Non è stato così difficile, ho letto i nomi sui citofoni e l’unico Marzio sei tu”
“Già, solo io mi chiamo così in questo palazzo. Ma accomodati, vuoi del tè? Bunny ne stava giusto preparando qualche tazza”
“Ah… c’è Bunny?” domandò, a denti stretti
“Sì, vieni. Vorrei presentartela”

Elettra varcò la soglia della cucina e vide la biondina della settimana precedente. Quella sera indossava un abitino di lino che accentuava il suo fisico minuto ma proporzionato. Le lunghe gambe snelle erano chiare come la superficie della Luna, i suoi capelli biondi erano sciolti e le accarezzavano dolcemente la schiena. Quando si voltò,  nei suoi begli occhi blu lesse gelosia, stupore, curiosità ma anche tanta dolcezza. Era bella, molto più bella di come le era sembrata al parco.

“Marzio, chi è questa ragazza?” domandò Bunny, senza preoccuparsi di lasciar trapelare la gelosia che provava
“Lei è Elettra. Te ne avevo parlato, ricordi?”
“Ah sì!” trillò Bunny, posando la teiera ed avvicinandosi ad Elettra con la mano tesa “Piacere di conoscerti! Marzio mi ha detto del vostro incontro! Sai, io sono una tale gelosona. Gli ho fatto una testa incredibile quando è arrivato in ritardo e mi ha raccontato del vostro incontro. Poi però mi è passata, non riesco proprio ad arrabbiarmi con lui” concluse, guardando Marzio con amore

“Piacere, Elettra” balbettò, sentendosi improvvisamente fuori posto
“Vieni, accomodiamoci in salotto” propose Marzio, sorridendo.

Mentre Elettra raggiungeva il salotto vide, con la coda dell’occhio, Marzio che posava un dolce bacio sulla fronte di Bunny e le sussurrava qualcosa all’orecchio. Quella scenetta la fece sentire piccola ed insignificante e decise di inventare una scusa per scappare al più presto da quella situazione così frustrante.

Ma Elettra non conosceva Bunny. Non appena la ragazza sedette sul divano, cominciò a chiacchierare allegramente parlandole dei suoi studi, delle amiche, di Marzio e facendole molte domande senza però risultare invadente. Passate due ore, Elettra si congedò dalla coppia salutandoli con calore.

Stava per salire sull’ascensore quando la porta dell’appartamento di Marzio si aprì di scatto ed una voce alle sue spalle la fece voltare

“Elettra”
“Oh Bunny, dimmi” rispose, guardando la ragazza
“So che questa sera non sei passata per un saluto. Normalmente mi infurierei e farei un sacco di scenate ma… beh ecco, io ti capisco. Insomma, anche io mi sono innamorata di Marzio all’improvviso, negandolo però a me stessa per molto tempo. So che cosa vuol dire… sono i suoi occhi, vero? Sono sinceri, sembra che ti leggano dentro senza bisogno di parole. Lui è così, fa perdere la testa e ti ritrovi a domandarti come sia stato possibile vivere per così tanto tempo senza averlo accanto”
“Ma io…”
“No, non devi dire nulla. Volevo solo che sapessi che, beh… avrai visto la mia faccia quando ti ho scorta sulla soglia della cucina. Mi spiace averti dato l’impressione di essere maleducata”
“No no, piuttosto scusami tu. Sapevo che era impegnato eppure…” sospirò e proseguì “ma come hai fatto a capirlo?”
“Sei vestita così bene e hai un trucco perfetto. Inoltre hai un ottimo profumo e i tuoi capelli sono acconciati ad hoc. Non conosco nessuna ragazza che, per una passeggiata in solitaria, si agghinda così” rispose, sorridendo dolcemente, senza alcuna sfumatura di ironia
“Sei molto comprensiva” disse Elettra, arrossendo “Al posto tuo mi sarei cacciata fuori a calci”
“Ma che dici? Te l’ho detto, Marzio è così. Fa questo effetto, che ci vuoi fare? Ma io mi fido di lui, so che non mi tradirebbe mai. Siamo insieme da una vita…” disse, ripetendo le parole che già Marzio aveva pronunciato la prima volta che aveva incontrato Elettra
“Sei molto fortunata ma anche lui lo è” rispose la ragazza, prima di salire sull’ascensore e scomparire alla vista di Bunny.

Fuori, nel freddo della sera, Elettra alzò gli occhi verso la Luna. Per una breve frazione di secondo le sembrò di vedere il volto di Bunny riflesso in quello del satellite. Scosse la testa, strizzò gli occhi e riguardò il cielo prima di incamminarsi verso casa.

Ora non c’era più bisogno di domandarsi come fosse possibile, per Marzio, essersi innamorato di Bunny. Ora che l’aveva conosciuta si chiedeva, piuttosto, come sarebbe stato possibile il contrario.

   
 
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