Sarà il cielo a piangere per noi. Non poteva credere di resistere giorni Ringo.
senza sorridere più a quel ragazzino che, nonostante fosse due anni più grande, pareva quasi
più piccolo di lui.
-Devi proprio partire?- chiese il maggiore con un sorriso sforzato, e le braccia legate dietro la vita
dell’altro. Teneva il volto contro la spalla sinistra del chitarrista inspirando profondamente il
profumo dell’amato; così intenso ed inconfondibile da dargli quasi alla testa. Lo amava,
l’avrebbe riconosciuto tra mille, così come il ragazzo a cui apparteneva.
-Vedi forse alternative?- fece torcendo le labbra –Fosse per me rimarrei qui, lo sai. Mi perderei in
noi, per sempre.- Sorrise al batterista, gli cinse il collo, e lo attirò a se dolcemente, quasi
cullandolo, finché le loro labbra non combaciarono perfettamente. Fatte l’una per l’altra,
come i loro cuori; i due perfetti pezzi della mela.
Richard sentì l’odore pungente del ragazzo farsi spazio nelle sue narici con prepotenza, mentre il
relativo mal di testa iniziava a martellare. Amava quella sensazione, dolorosa, ma dolce allo
stesso tempo.
Quando George fece scivolare le labbra via da quelle del batterista gli rivolse uno sguardo soave e,
spingendo la fronte contro quella dell’altro, intanto che lo avvolgeva in un delicato abbraccio,
sussurrò –Ti prometto, Richard, pioverà. Sappilo, perché, quando sarò lontano, sarà il cielo a piangere per noi.-
Riconosco che questa ff è squallida. Ma terribilmente squallida.
Del resto era una cosa che mi frullava in testa da un bel pò di tempo, così ho pensato via, che sarà mai, pubblichiamola!, ebbene, è stato...tragico.
Babbè, ma non ve ne frega nulla tanto. Sperando che la lettura sia stata piacevole, un bacione,
Minority.