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Autore: Something Rotten    13/04/2011    3 recensioni
Poteva andare bene tutto, le canzoni, la voce di quel coglione che si pavoneggiava, poteva andare bene anche la copertina, ma quel titolo no.
Quel maledetto titolo gli faceva male, soprattutto perché era il loro titolo. Il nome della band lo avevano scelto lui e Max, Craig non poteva appropriarsi anche di quello. Gli aveva rubato da
sotto al naso il ragazzo, la band, gli amici ed ora cercava di appropriarsi persino del nome della band. Erano loro due che dovevano scappare dal loro destino, non quel coglione dai capelli lunghi
e dai mille percing sul volto, neanche fosse un puntaspilli. Quella sua voce logorante, femminile, catarrosa.
"Non l'ho scelto io, scusami. Volevo solo avvisarti prima che lo venissi a sapere da qualcun altro."
"Grazie, Mon. Sei un amico. Ora devo scappare però, cioè...io ho da fare."
"Buona fortuna Ron."
"Anche a te."
Aveva riattaccato, reprimendo la voglia di sentire ancora una volta quella canzone, non gli avrebbe fatto bene, non era ancora pronto per analizzare nuovamente tutti quei testi per cercare qualcosa che lo riguardasse.
Lo aveva fatto anche con il Cd precedente. Aveva trovato qualche pezzo di sé e di Max in Let it go.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bryan -Monte- Money , Max Green , Ronnie Radke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Forse c'è bisogno di qualche presentazione xD
Ho scritto in questa sezione tantissimo tempo fa nel 2009 xD E non so se qualcuno ha letto quelle vecchie storie (ero _Crystal_Heart_ )
Mi era passata la "sbornia" per questo gruppo, soprattutto perché non sento più mio questo genere e soprattutto perché ho odiato Craig fino alla nausea della sua voce =:="
L'altro giorno però mi hanno fatto ascolatre Sin City (Non credo che quello sia il suo vero titolo) e mi è rivenuta la voglia di  scrivere.
Tutto questo non vi interesserà, ma dovevo scriverlo.
Spero abbia un senso, questa cosa ù_ù

World Around me.

Cercava di trovarla, ne era sicuro, la cercava disperatamente in quell'album, ma non la trovava. Non trovava nulla che potesse funzionare, che potesse andare bene, era tutto troppo
sbagliato e senza alcun senso apparente. Quella voce, quella maledetta voce da femmina stonava con il ritmo perfetto degli strumenti musicali, neanche le parole centravano poi qualcosa.
A chi era venuto in mente di intitolare una canzone "Zombie Dance"? Cosa aveva nella testa quello lì? I truciolati?
Poi quello che non sopportava era l'atteggiamento del cantante, si sentiva superiore a lui, ma si vedeva lontano un chilometro che avrebbe voluto tanto emularlo, si vedeva dai video, dove
cercava in tutti i modi di comportarsi come lui.
Lui che ora tratteneva tra le mani il loro Cd, sperando vivamente che prendesse fuoco o che si autodistruggesse come una bomba ad orologeria.Odiava averlo tra le mani e soprattutto odiava
il ragazzo che l'aveva avvisato.
Davanti ai suoi occhi c'era il telefonino, lo stesso telefonino sul quale aveva letto il messaggio che l'avvisava dell'uscita del nuovo album. Si chiedeva ancora se l'altro pretendeva una risposta,
oppure era sufficente uno squillo.
Rimuginava  da troppi minuti su quel fatto e sicuramente se l'altro non l'avesse chiamato dopo pochi secondi, lo avrebbe fatto per giorni interi prima di prendere quella sofferta decisione di
avvisarlo.
"L'hai sentito?" né ciao né come stai, dritto al punto critico come sua abitudine.
"Si."
"Ti è piaciuto?"
"Mon, potevate scegliere un titolo migliore."
Poteva andare bene tutto, le canzoni, la voce di quel coglione che si pavoneggiava, poteva andare bene anche la copertina, ma quel titolo no.
Quel maledetto titolo gli faceva male, soprattutto perché era il loro titolo. Il nome della band lo avevano scelto lui e Max, Craig non poteva appropriarsi anche di quello. Gli aveva rubato da
sotto al naso il ragazzo, la band, gli amici ed ora cercava di appropriarsi persino del nome della band. Erano loro due che dovevano scappare dal loro destino, non quel coglione dai capelli lunghi
e dai mille percing sul volto, neanche fosse un puntaspilli. Quella sua voce logorante, femminile, catarrosa.
"Non l'ho scelto io, scusami. Volevo solo avvisarti  prima che lo venissi a sapere da qualcun altro."
"Grazie, Mon. Sei un amico. Ora devo scappare però, cioè...io ho da fare."
"Buona fortuna Ron."
"Anche a te."
Aveva riattaccato, reprimendo la voglia di sentire ancora una volta quella canzone, non gli avrebbe fatto bene, non era ancora pronto per analizzare nuovamente tutti quei testi per cercare qualcosa che lo riguardasse.
Lo aveva fatto anche con il Cd precedente. Aveva trovato qualche pezzo di sé e di Max in Let it go.Il suo corpo aveva ricevuto delle piccole scosse non appena quel pallone gonfiato aveva -cantato- quel
maledetto ritornello, si sentiva chiamato in causa, se lo sentiva tatuato sulla pelle e sapeva che alla fine, Max, lo avrebbe lasciato realmente andare via dal suo cuore.
Se ne era accorto non appena aveva visto il primo video del nuovo Cd, sembrava cambiato con tutto quel trucco intorno agli occhi e quei capelli così lunghi, era quasi irriconosciblie.Del suo piccolo Max non era rimasto nulla, se non il nome ed il cognome.
Aveva trovato un po di loro nella maggior parte delle canzoni, ma principalmente in quella e in Harder than you know, nonostante non fosse certo che fossero uscite dalla mente di Max.
Avrebbe fatto la stessa cosa con l'ultimo album se non avesse avuto paura di non trovarci nulla e soprattutto se Monte non fosse comparso di fronte alla porta d'ingresso ciondolante e sorridente come solo lui sapeva fare.
I capelli biondi gli avevano sempre donato, sembrava ancora più piccolo e "pervertito" di quanto lo fosse con la bandana o con i capelli corti a pelle. Si era presentato nel suo appartamento con un paio di panini ed una birra, una sola perché lui aveva smesso persino di bere.
"Non sapevo che fare, mi sentivo in colpa per il fatto dell'album e soprattutto tu non hai nulla da fare."
"Dovrei registrare con il mio nuovo gruppo, veramente." si era difeso, prendendo in mano un biglietto e sventolandolo di fronte agli occhi di Monte che sorrideva.
"Sono contento, ma per ora sei mio ostaggio."
"Oh, che culo!" aveva esclamato ironico, facendolo ridere ancora un po di più.
Si erano messi sul divano a mangiare, mentre osservavano qualche video in tv.
"La musica va a puttane." aveva commentato Monte, cambiando canale. Lui non era stupido, sapeva che il video successivo sarebbe stato il loro, lo aveva letto.
"Puoi rimettere il vostro video, l'ho già visto." aveva commentato, prendendo tra le mani il telecomando e cambiando, nuovamente canale.
"Ah, si? Bene, allora posso pavoneggiarmi? Sono sexy?"
"Molto di più che nei vecchi video, sei cresciuto e soprattutto quel coglione del vostro batterista vuole somigliare ancora un po di più a Slash?" era ormai sua abitudine non chiamare il resto della sua vecchia band con il loro nome, ma con un appellativo poco gentile che cambiava a seconda dei casi.
"No, neanche troppo. Gli manca solo di fare una canzone con quella strappona della cantante dei Black Eyed cosi." aveva commentato ironico.
"Possibile, allora com'è stato girarlo?"
"Non molto semplice, sai il cantante è molto esigente e soprattutto vuole essere ripreso continuamente." aveva risposto "Strano che ho più inquadrature rispetto a Max."
Ronnie gli aveva sorriso, guardando il video scorrere veloce di fronte ai suoi occhi.
"Posso fartela una domanda, Mon?"
"Certo, sono qui per questo."
"Chi ti ha mandato qui?"
L'altro aveva sbuffato, fissando lo schermo in religioso silenzio. Sapeva che la risposta era scontata, ma voleva avere una certezza. Anche se non sarebbe cambiato nulla, visto che le loro vite scorrevano su due binari paralleli e non erano previste o permesse deviazioni. Quella era stata la loro scelta e sicuramente nulla ci avrebbe messo la parola "fine".
"Facciamo così?"
"Così come?"
"Io non ti rispondo, tu ascoltati World around me. Ascoltala tutta per favore, okay? Ma non fare nulla, ascoltala e basta... Avrei dovuto dirtelo prima, ma sai com'è no? Ho paura, ho paura per te e per lui.
Io credo che le cose vadano meglio così. Credo..che.." valanghe di parole spese al vento. Ronnie non c'era più con la testa, Ronnie non l'ascoltava, Ronnie voleva il testo della canzone e lo voleva subito.
L'aveva guardato per un attimo negli occhi, prima di avventarsi contro al computer.
Monte aveva capito che era ora di andarsene, aveva fatto quello che doveva fare, ora doveva solo tornare da Max.
"Io vado, questo è il numero. Tu ascoltala, ma ti prego non usare questo numero."
Ronnie capiva il comportamento dell'amico, lo capiva fin troppo. Ma non capiva il perché di tutto quello, non capiva che significavano quelle parole, cosa c'era in quella canzone da potergli ridare la speranza di averlo nuovamente fra le sue braccia? Che fine aveva fatto la storia dell'andare via? Dei binari paralleli?
"Sappi che Craig è un bravo ragazzo, ma non è adatto per Max. Io ti voglio bene Ronnie, ma non uccidere tutto nuovamente."
"Ho capito, ok? Ma Max, perché il numero è il suo vero?"
"Si."
"Vuole essere chiamato?"
"Mi ha detto soltanto di farti ascoltare il Cd, di dirti di cercare le parole di quella canzone e di usare questo numero."
Ronnie aveva annuito, ma poi lo aveva trattenuto per un braccio.
"Ti prego resta qui."
Monte aveva sorriso, calmandosi quel tanto che bastava per smettere di tremare. Si era seduto di fronte al computer, vicino a Ronnie, così vicino da toccare la sua spalla. Osservava le iridi marroni del ragazzo muoversi velocemente sulla pagina, leggendo le parole. Non aveva fatto una piega per tutto il testo, se le meritava quelle parole. All'ultimo, però, si era lasciato andare in un misto di sorrisi e di pianti, una perfetta scenata da ragazzina quindicenne.
"I'm reaching out my hands  With my fingers to the sky  So tell me what I have to do I don't wanna tell you to I just wanna be with you I just wanna make it through "aveva letto ad alta voce, mentre Monte si sentiva vuoto. Sapeva che quelle parole erano vere, le aveva scritte Max, ma aveva paura della telefonata tra i due ragazzi, aveva paura persino che quella telefonata portasse verso qualcosa di profondamente sbagliato. Ronnie percepiva la tensione nel corpo di Monte, così irrigidito da sembrare marmo, ma doveva fare qualcosa doveva mandare un messaggio o chiamarlo, per forza.
L'aveva perso una volta e non l'avrebbe fatto, certamente, per la seconda.
Aveva scritto un messaggio veloce, un messaggio tranquillo, un pezzo della canzone, come sicuramente aveva previsto Max, visto che la risposta non era arrivata in ritardo.
"I let you go...but the scars continue to show. Maybe because i don't really want to leave you behind."
Ronnie aveva sorriso, rispondendo al messaggio e posando il cellulare sul tavolino. Forse non sarebbe cambiato nulla, forse sarebbe rimasto tutto come prima. Ma quel barlume di speranza gli aveva reso la vita migliore. Ora era davvero pronto ad incidere un nuovo disco,  pronto a ricominciare con la sua cara vecchia vita.




   
 
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