Lapislazzuli d’un colore pregiato, capace di intimidire i più, profondi e pieni d’emozioni inespresse, malcelate.
Cos’erano stati quegli occhi. Cos’aveva rappresentato per un’anima nera quanto l’abisso più oscuro e profondo. Cos’avevano rappresentato per …me.
Nonostante il colore fosse mutato, nonostante nulla fosse più come prima - ve lo concedo: strano, per un demone, usare parole di questo genere -, nonostante quell’azzurro si fosse tramutato in un rosso cremisi, accattivante, terribilmente diverso… non riuscivo a fare a meno di osservarli.
Quegli occhi. Quei profondi occhi dannati.
E quella sfumatura arrogante che lasciava presupporre, ahimè, fossero sempre gli stessi.
Anche se tutto era cambiato.
Anche se la sua pelle, dapprima soffice e calda, aveva ora la consistenza d’un marmo gelido e impalpabile.
Le sue labbra, schiuse, colorate d’un ghignetto divertito.
“Per sempre.”
…Sussurrai, sancendo il patto che mi avrebbe impedito di distogliere lo sguardo da quell’oceano rosso cremisi. Che mi avrebbe concesso una scusante per la mancata voglia di volerlo fare. Per sempre.
“E’ un tempo davvero lungo… non credi?”