-Se non fosse per quei pochi alberi di meno e quelle quattro case in più si potrebbe dire che non è cambiata per niente-

Damon annuì alle parole del fratello, aveva ragione Mystic Falls era sempre la solita cittadina triste e monotona di sempre, nonostante fossero passati quasi centocinquant’anni dall’ultima volta che ci avevano messo piede.

-Chissà in che condizioni sta la nostra villa, è più di un secolo e mezzo che è abbandonata, dovremmo darci parecchio da fare per ritirarla su-

Lo sguardo di Stefan emanava una strana luce, dai suoi occhi verdi si leggeva chiaramente il suo stato d’animo, era contento di essere di nuovo a casa, gli era mancata, ma Damon non riusciva a capire il perché, o forse lo aveva capito, la motivazione si poteva riassumere con un solo nome:Elena!

-Lei non è Katherine-

Damon guardò il fratello e lo vide rabbuiarsi, Katherine era stata la donna più importante sua vita, l’unica che era riuscita a farlo innamorare davvero, aveva passato l’ultimo secolo e mezzo ossessionato da lei, ma lei era morta e Stefan non riusciva ancora a farsene una ragione.

-Lo so, ma è identica...-

Il tono di voce del ragazzo era basso, si celava un filo di rassegnazione dietro quelle parole, ma a lui voleva conoscerla lo stesso, sentiva che Elena era in un qualche modo legata a katherine e voleva capire il perché.

-Di aspetto forse, ma il sangue che scorre nelle sue vene è quello di un’umana non di un vampiro-

Damon distolse lo sguardo da stefan e tornò a guardare la cittadina, una lieve folata di vento scompigliò i suoi capelli castani portandoli a coprire i suo occhi azzurri come il ghiaccio, freddi e distaccati come lo era anche il suo cuore. Il sole era alto nel cielo e Damon non aveva nessuna voglia di andare a rinchiudersi in casa, amava il sole e probabilmente era uno dei pochi vampiri a poterlo amare così, un’ incantesimo celato nella pietra incastonata all’anello che portava al dito lo proteggeva dai raggi del sole, Katherine glielo aveva dato, a lui e a Stefan.

-Dovremmo andare a fare un giro in città, se la tua Elena non è come te sicuramente con una giornata come questa sarà in giro da qualche parte-

Stefan annui, aveva ragione, ma il fatto che Damon dovesse sempre fare frecciatine riferite al suo carattere un po’ riservato ed introverso lo faceva innervosire. La strada per arrivare al centro della città era piuttosto lunga ma loro erano molto veloci ed arrivarono in meno di due minuti, questo era il bello di essere vampiri! Il centro era abbastanza affollato, c’era gente ovunque, qualcuno guardava le vetrine, qualcuno portava a spasso il cane, qualcun altro faceva spese al mercato, tutti si muovevano in armonia, tutti sembravano così felici in volto, Stefan sorrise, forse la città non era cambiata ma i suoi abitanti si, la vecchia MF era abitata da persone con la paura stampata in volto, della guerra, dei vampiri di tutto, ora sembravano così felici, non c’era più nulla a turbare la loro quiete. Mentre passeggiavano lo sguardo di Stefan era vago, si guardava intorno, osservava ogni minima cosa con attenzione, scrutava ogni persona che gli camminava affianco, si sentiva quasi rinato in mezzo a quella gente, Damon al contrario aveva lo sguardo serio, fisso davanti a lui, camminava con passo deciso e non guardava in faccia nessuno.

-tombola-

Sul volto di Damon comparve un sorrisetto, guardava ancora dritto davanti a lui ma questa volta il suo sguardo non era fisso nel vuoto, ma fisso su un tavolo di un bar, su una persona, Elena! Stefan guardò il fratello e seguendo il suo sguardo la vide, il suo cuore si blocco per la seconda volta, rimase pietrificato, era identica a lei in tutto, esteticamente, nei movimenti, nel odo di parlare, era davvero impressionante.

-oh avanti levati quella quell’espressione idiota dalla faccia e andiamo a conoscerla, c’è anche una bella biondina accanto a lei, chissà magari diventa la cena-

Alle ultime parole di Damon, Stefan scattò e fermò il fratello per un braccio

-Non farai del male a nessuno-

La sua espressione era seria, non voleva che il fratello ne ricombinasse una delle sue, non quel giorno, non con le amiche di Elena. -Fratello rilassati, prometto che non la ucciderò- Si avvicinarono, le ragazze alzarono lo sguardo contemporaneamente e sorrisero, lo sguardo di Stefan si perse in quello di Elena.