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Autore: trecy    14/04/2011    2 recensioni
La storia non è altro che una riflessione della protagonista, Alex sulla sua storia d'amore o meglio su un'amore che mai ha potuto e potrà vivere liberamente. Un solito luogo comune all'apparenza, ma nella realtà i clichè non hanno il lieto fine...
"Dietro il suo atteggiamento c’era un’anima tormentata, desiderosa di giustizia, qualcuno che avrebbe voluto cambiare le cose ma che si era rassegnato alla realtà a cui si era adeguato come il peggiore degli individui. Eravamo così diversi, ma così simili; così introversi con tutti, ma da soli riuscivamo ad aprirci. Insieme avevamo costruito un guscio da cui il resto del mondo era tagliato fuori, compreso Davide"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco la mia nuova storia. Che dire... Credo che possa sembrare un pò strana e magari non tutti la condivideranno però situazioni del genere capitano perchè non tutti siamo forti abbastanza, il lieto fine non c'è sempre anzi, la realtà è sempre o quasi molto triste...
fatemi sapere che ne pensate




IL SOGNO MAI  REALIZZATO
 

 
Mi chiamo Alessandra, per gli amici Alex, ho ventisei anni e domani mi sposo. Sono abbastanza giovane, questo è vero, soprattutto per questi tempi in cui un matrimonio di regola non avviene prima dei trenta. Quando lui è quello giusto non ci sono limiti di  tempo, vuoi subito che sia tuo per sempre, poi se tutto è ricambiato sembra quasi un sogno che si trasforma in realtà. E Davide è quello giusto, è l’uomo con cui voglio trascorrere il resto della mia vita.
Non ho ancora detto che lo amo. Potrebbe sembrare uno di quei soliti luoghi comuni: io che il giorno prima di sposarmi finisco con il pensare ad un altro, poi magari per caso lo incontro e salta il matrimonio perché non era vero amore ecc…
Ho visto così tanti film del genere, mi sono emozionata con innumerevoli libri con clichè e stereotipi vari con l’indiscutibile e innegabile lieto fine, tanto che quando la mia vita ha preso quel corso non me ne sono neanche resa conto. Quante volte mi hanno ripetuto che le favole non esistono, che la mia vita non è un film e quanto ho sofferto nel capire quanto la realtà fosse dura e cruda, non tutta rose e fiori come la immaginavo… Per indole e natura sono sempre stata un anima sognatrice e speranzosa in eventi fiabeschi, consapevole che svelare al mondo la mia vera essenza mi avrebbe resa debole e vulnerabile, motivo per cui mi sono sempre protetta con una maschera di razionalità e freddezza invalicabile per tutti. Quando ero sola però, piangevo per il mancato lieto fine di un libro, mi emozionavo quando in un telefilm arrivato alla sesta stagione, i due protagonisti destinati si sposavano. Non riuscivo a darmi pace del fatto che quando mi sarei innamorata non sarebbe stato come il sentimento dei film, ma qualcosa di più graduale, di meno passionale che sarebbe durato nel tempo. Solo ora mi rendo conto di quello che intendessero dire. A 14 anni non potevo accettare una cosa del genere. Ma quando iniziai a prestare interesse per il sesso maschile mi resi conto di come in realtà era vero. Non c’era nessuno che mi sarebbe piaciuto con l’intensità che mi sarei attesa, così con il trascorrere degli anni, donai la mia verginità, a sedici anni, ad un ragazzo che mi piaceva tantissimo, ma di cui non ero innamorata e mai avrei potuto amarlo, ma questo lui non l’ha mai saputo, né mai lo saprà. Perché lui è Davide e io domani sarò sua moglie. L’unico ragazzo che abbia mai amato è il suo migliore amico e domani sarà il nostro testimone. E’ impossibile non pensare che sarà un vero e proprio clichè. Che alla fine quando arriverò all’altare non mi sposerò; guarderò il mio vero amore negli occhi e mi renderò conto dell’errore. Non succederà. Domani io sposerò Davide, ma amerò per sempre Andrea.
Potrebbe risultare incomprensibile agli occhi di molti, ma forse raccontando tutto dall’inizio qualcuno riuscirà a capirmi.
Solo dopo che lo feci per la prima volta con Davide, mi accorsi che mi piaceva veramente e non avrei mai voluto rinunciare a lui. Dopo un anno conobbi quello che doveva essere il suo migliore amico, mi aveva parlato tanto di lui, si potrebbe dire che lo conoscevo già. Non l’avevo mai incontrato solo perché tornava da un soggiorno di un anno all’estero, dove aveva studiato e perfezionato la lingua. Conoscevo il suo aspetto come si può conoscere quello di una persona che hai visto solo in foto. Ma non fu solo quello a colpirmi quando lo vidi per la prima volta. I suoi occhi furbi, i modi di fare che gli conferivano una superiorità fuori dal comune erano ai mio avviso qualcosa di inconcepibile. Stonavano e contrastavano con tutto ciò in cui avevo sempre creduto. Sin dal nostro primo incontro fu palese come il nostro destino sarebbe stato odiarci e forse fu proprio quella la calamita che mi attirava a lui. Non avevo mai conosciuto una persona così diversa da me e volevo capire meglio cosa pensava, perché era così “stronzo”, perché era un anti-liberale, un bullo, non credeva nella giustizia, ma soprattutto perché un individuo del genere era il migliore amico del mio Davide?  Trascorsero anni prima che potessi comprendere a fondo la sua vera natura, prima che mettessi da parte tutti i miei pregiudizi per vedere realmente Andrea. Capire che lui era esattamente come me. Dietro il suo atteggiamento c’era un’anima tormentata, desiderosa di giustizia, qualcuno che avrebbe voluto cambiare le cose ma che si era rassegnato alla realtà a cui si era adeguato come il peggiore degli individui. Eravamo così diversi, ma così simili; così introversi con tutti, ma da soli riuscivamo ad aprirci. Insieme avevamo costruito un guscio da cui il resto del mondo era tagliato fuori, compreso Davide. Ma lui era felice, da perfetto ingenuo, che io e Andrea andassimo finalmente d’accordo, non sospettava, né sospetterà mai di quello che in realtà stava accadendo o forse sono io l’unica ingenua, forse lui ha sempre saputo tutto ma il suo egoismo ha preso il sopravvento. Trascorsero altrettanti anni prima che potessi capire che amavo Andrea e parecchi mesi prima di riuscire a giustificare questo amore così folle. Le cose degenerarono quando Davide decise di conseguire il master a Londra in una università molto prestigiosa, un’occasione unica insomma. Ricordo perfettamente le mie lacrime, il mio terrore di perderlo per sempre, il mio scetticismo nel mantenere una relazione a distanza e di come lui chiese ad Andrea di starmi vicino. Fu allora che ci innamorammo sul serio l’uno dell’altra, ma l’affetto che ci legava a Davide era troppo intenso e non ci consentì mai di prendere la decisione giusta, l‘unica scelta che avrebbe avuto senso. Quell’anno fu il più bello della mia vita. Io e Andrea non eravamo due semplici amici e questo era palese ed evidente agli occhi di tutti, solo noi non riuscivamo ad accettarlo, forse perché farlo avrebbe significato l’evasione da una realtà a cui ormai ci eravamo adeguati, ammettere come le favole esistono e come il lieto fine non è una semplice utopia. Entrambi avevamo sofferto prima di abituarci a vivere lasciando da parte i nostri sogni, eravamo ormai sopraffatti dalla cruda realtà e non potevamo, o forse non volevamo tornare indietro per riscrivere la nostra storia, per ammettere ad alta voce che le favole esistono. Solo una volta tradii Davide sentendomi in colpa e fu una notte memorabile. Io e Andrea eravamo usciti, come tante volte avevamo fatto, ma quella sera avevamo bevuto entrambi o forse questa è stata solo una giustificazione perché per quello che ricordo io ero perfettamente lucida, semplicemente lo desideravo in un modo disperato. Con lui provai tutto ciò di cui mi era sempre stata negata l’esistenza. Se solo me l’avesse chiesto avrei lasciato Davide senza pensarci due volte, senza pentimenti o rimpianti, ma non lo fece mai. Il giorno dopo ci svegliammo nello stesso letto senza dire una parola, ci scambiammo un bacio carico di mille significati ed altrettante spiegazioni, poi lui prima di rivestirsi mi sussurrò semplicemente “Ti amo, mi dispiace”. Non avrebbe mai voluto tradire il suo amico e il pensiero di quello che ormai era stato fatto lo distruggeva, lo vedevo nei suoi occhi. Pensai che lo avrei perso per sempre, ma non accadde. Continuò a starmi sempre vicino, ad amarmi in silenzio con disperazione così come facevo io, non parlammo mai di quella notte era come se non fosse mai successo, ma quel ricordo non potrà mai essere cancellato dai nostri cuori. Nonostante tutti i suoi principi rimanevamo legati in un modo irreversibile e lui per anni non è stato con nessuna. Guardarlo ogni giorno e sapere che non avrei potuto averlo mai più mi distruggeva, ma il tempo è la migliore cura. Andrea aveva deciso per entrambi ormai e conoscendolo sapevo che non avrebbe mai potuto cambiare idea, aveva sacrificato il nostro amore, che non aveva avuto neanche il tempo di nascere. L’ultimo bacio che mi diede fu quando scoprimmo del ritorno imminente di Davide, era stato un bacio disperato carico di frustrazione e amore ma anche di addio. Nonostante tutto fui felice di potere riabbracciare Davide, ma anche arrabbiata con me stessa per avere permesso tutto questo, con Andrea per avere deciso senza consultarmi neanche e da allora tutto cambiò. Con Andrea trascorrevo sempre meno tempo e mi mancava da morire e lui si sfogò andando a letto con chiunque, finché una notte fui svegliata da uno squillo del cellulare che mi avvisava dell’arrivo di un nuovo sms, non riuscii proprio a capirne il significato, ci vollero giorni prima di realizzare tutto. “ ti amo, ti ho sempre amata e sarà per sempre così qualsiasi cosa accada. Perdonami ti prego ma Davide è come un fratello per me e questa è l’unica soluzione”  Dopo qualche giorno l’annuncio del suo matrimonio mi chiarì ogni cosa, la ragazza che per me era una sconosciuta altra non era che una sua ex che non avevo mai avuto il piacere di conoscere. Quello fu il periodo peggiore della mia vita. Il silenzio con cui fui costretta ad affrontare tutto mi dilaniava completamente, stavo con Davide da anni e Andrea aveva comunque deciso che non saremmo mai stati insieme, ma nel profondo la mia speranza di un lieto fine era viva, non riuscivo a smettere di pensare come ci stessimo rovinando la vita con le nostre stesse mani, come in realtà non saremmo stati né i primi né gli ultimi. Succede! Può succedere che tu ti innamori del migliore amico del tuo ragazzo, ma perché portare tutto a delle conseguenze così catastrofiche? Perché farsi del male in questo modo? Io avrei rinunciato a tutto per lui… Iniziai a pensare che in realtà Andrea non mi amava sul serio. Come può l’uomo che ti ama permettere che tu stia con un altro? Non mi amava. Così ero convinta, ma nonostante tutto non ero pronta a vederlo sposato, non potevo continuare a stare con Davide così per la prima volta dopo anni lo lasciai senza un motivo apparente. Lui la prese malissimo perché mi amava e a me dispiaceva, ma non potevo sacrificarlo, condannarlo a stare con una persona come me che non avrebbe mai potuto amarlo. Si dice che ci siano due genere di persone: quelle che amano una sola volta nella vita e quelle capaci di innamorarsi di nuovo; io di sicuro appartengo al primo genere. Mi sarei aspettata di sentire Andrea in quel periodo, credevo che una volta finita con Davide lui avrebbe mandato a monte il suo matrimonio e saremmo stati insieme, ma non lo fece lasciandomi sola nella mia disperazione convinta di essermi solo illusa che lui mi ricambiasse. Ero entrata in un tunnel di depressione nero, non credevo che sarei mai potuta uscirne. Un giorno Andrea si presentò alla mia porta implorandomi di perdonarlo, dalla sua bocca erano uscite finalmente tutte quelle parole che per troppo tempo avevo agognato, ma un particolare catturò la mia attenzione: il suo dito. Si era sposato. Lui apparteneva ad un’altra. Come aveva potuto? Perché proprio adesso dopo tutto questo tempo si presentava da me? Cosa potevo fare io adesso? Non sarei mai potuta essere l’amante, una rovina famiglie. Contro tutti i miei principi lo feci entrare in casa ci abbracciammo e versammo tutte le lacrime di disperazione, fu una sorta di fine che sancì un nuovo inizio. Facemmo l’amore e non fu come l’ultima volta, non mi sentii minimamente in colpa per sua moglie o per Davide  anche se non stavamo più insieme, era come se il nostro amore avesse trovato un modo per sbocciare, un modo per essere consumato, era questo il nostro destino. La parola “clandestino” assume sempre connotazioni negative, ma non per noi, forse era l’unico modo per potere trovare la pace. Del resto abbiamo sempre nascosto la nostra vera essenza a tutti,abbiamo celato la nostra natura al mondo così come il nostro amore che non fa parte di una realtà così crudele e problematica, è semplicemente il nostro angolo di rifugio, una favola che appartiene a noi soltanto, da cui tutti sono tagliati fuori, il nostro segreto. Per questo quando rimasi incinta tornai con Davide facendogli credere che il figlio fosse suo e decidemmo di sposarci. Non credo che lui sia così ingenuo come vuole mostrare, penso che in fondo sappia che non lo amo e che non porto il suo bambino in grembo. Andrea sa della mia gravidanza, quando gli abbiamo annunciato del nostro matrimonio ha finto di esserne felice e dopo un mese ci ha annunciato il suo divorzio. Si direbbe che il nostro tempismo è stato pessimo sempre, forse avrei dovuto mandare tutto a monte. Domani probabilmente non dovrei sposare Davide, non dovrei permettere a me stessa di rovinarmi la vita per l’ennesima volta. Ma ormai non sono più quella bambina ingenua che crede alle favole e poi Andrea non mi ha chiesto di non sposare Davide, non farebbe mai del male al suo amico, preferisce sacrificare noi così come ha sempre fatto. Anche se in fondo non ci siamo mai sacrificati. Ho detto a Davide che questa sera per il mio addio al nubilato uscirò con qualche amica. In realtà aspetto Andrea e non sarà un addio tra di noi, non potrebbe mai esserci un addio. Ha lasciato sua moglie perché voleva dei figli e nel loro breve matrimonio erano andati a letto insieme solo due volte. Io sono la sua vera moglie anche se agli occhi del mondo lui sarà sempre e solo il migliore amico di Davide. Il nostro amore sarà sempre clandestino, forse un giorno lui troverà il coraggio di dirmi di lasciare Davide, magari mi chiederà di sposarlo e di vivere la nostra favola e trasformarla in realtà, o vivo aspettando quel giorno anche se mi dispiacerà far soffrire Davide, quello che domani sarà mio marito. Spero che questa sera mi chieda di rinunciare al matrimonio, di stare solo con lui, ma so già che non lo farà, ma non importa. Lo amo così com’è, con le sue paure ingiustificate, con le sue debolezze e con le sue rinunce. Non vorrei mai che fosse diverso lo amo perché è lui la mia favola. Sa che domani quando salirò su quell’altare il mio sguardo non sarà rivolto al mio sposo, così come i miei pensieri, sa che quando chiudo gli occhi è il suo il viso che mi appare, sa che non potrò mai amare qualcun altro e che il nostro amore è una condanna perché noi l’abbiamo reso tale per paura di quanto potesse essere meraviglioso . Molti mi giudicheranno negativamente, altri ancora non condivideranno la mia scelta, ma Davide è l’uomo giusto da sposare in questo mondo che non ammette l’esistenza di favole, Andrea sarà il mio amore per sempre.
  
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