Quando sorge la luna…
Credevo
che con la tua fine si sarebbero conclusi anche i miei
problemi, ma non è stato così.
C’è
una maledizione, su di me.
Anna
non capisce, nessuno dei miei amici capisce.
Del
resto non potrebbero mai…
Non
potrebbero mai capire perché mi sento così male… Perché, nonostante mi dia un
tremendo senso di oppressione, una notte al mese io
non possa fare a meno di uscire, sedermi e osservare la luna.
La
luna piena e splendente, così come lo era quella notte...
A quell’ora avrebbe dovuto
essere a dormire. Anna gli avrebbe di sicuro fatto una lavata di capo, se se ne fosse accorta. Il giorno dopo aveva
la finale, avrebbe dovuto riposare…
Si sentiva nervoso… non
sapeva spiegarselo, ma lo era… Non nel senso solito…
Era un nervosismo strano, di quelli appena percettibili, che si infilavano
sottopelle.. Senza permetterti di provare sonno, né altre sensazioni, a parte
quel formicolio strano…
-
Yoh…
Una voce alle sue spalle
gli fece fare un balzo. Non che ci volesse così poco a
spaventarlo, no, ma il problema era che conosceva PERFETTAMENTE quella VOCE…
Si voltò, e i suoi
sospetti furono confermati:
-
HAO!- urlò, girandosi
completamente di scatto, pronto a richiamare a sé Amidamaru.
Il gemello alzò la mano,
bloccando il suo gesto. Aveva sulle labbra il suo solito irritante sorriso pacato:
-
Non temere. Non è mia
intenzione farti niente.. Non sono un tipo a cui piace
portarsi avanti con il lavoro, lo scontro è previsto per domani, dopotutto…
Yoh si sciolse dalla sua
posizione di difesa, ma continuo a fissare con sguardo
truce il ragazzo, i nervi tesi:
-
E allora che cosa vuoi?
Hao non rispose, ma avanzò
tranquillamente fino a lui, fermandoglisi accanto.
-
Sai..
E’ davvero meravigliosa…- mormorò, tenendo lo sguardo alto nel cielo.
-
E..h?!- fece lui, perplesso.
-
Parlo della luna.. E’ bellissima… A volte si da scontato che sorga, non
pensi…?- rispose. I suoi occhi scuri brillavano della luce lunare, come
ipnotizzati.
Yoh inarcò le
sopracciglia:
-
Sei venuto qui nel bel mezzo della notte solo per filosofeggiare su un
satellite di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno?
Finalmente, Hao spostò lo
sguardo su di lui:
-
Non se ne potrebbe mai
fare a meno.. Così come non si potrebbe fare a meno
del sole… Sono due opposti.. Simili ma diversi.. Necessari l’uno all’altro e
alla vita…
Yoh sbattè le palpebre e
portò anche lui gli occhi sul pallido chiarore lunare di cui erano
spruzzate le nubi scure. Forse quella mattina avrebbe piovuto. In quel caso, sarebbe stato un punto a suo favore contro il
fratello, visto che lui utilizzava lo Spirit del fuoco.
Ehi..
un attimo.. Aveva davvero pensato quella parola?!
No, no, no! Hao non era
suo fratello, non nel vero senso del termine, almeno! Se Anna fosse stata nella sua testa in quel momento le sarebbero venute le
convulsioni!
-
A quanto
pare ci siamo…- la voce pacata
di Hao lo riscosse dai suoi pensieri.
Lo fissò, e non potè fare
a meno di notare che il solito sorriso sornione era svanito dal suo volto.
-
Domani è il grande giorno, eh? O tu, o io…
Si strinse nelle spalle.
Non c’era niente da dire, dopotutto.
-
Ho aspettato questo giorno
a lungo.. Ma forse.. Adesso che ci siamo avrei
preferito un altro po’ di tempo per pensarci su…- quest’ultima frase venne
sibilata piano, quasi come se facesse fatica a scivolare fuori dalle sue labbra.
Yoh lo fissò con un’aria
incredula e scettica che diceva tutto:
-
Ma smettila, perfavore!-
esclamò stizzito- Scommetto che non vedi l’ora di uccidermi!- straordinario
come a lui invece quella frase fosse venuta fuori con
tanta naturalezza e disinvoltura, eh?
Hao lo fissò senza dire
nulla per un paio di secondi, poi:
-
Non si può
dire lo stesso di te…- osservò, pacatamente.
Gli occhi dello sciamano di Amidamaru saettarono di scatto in quelli del gemello; non
vi era nessuna nota di derisione o ironia, in questi. Lo scrutavano tranquilli
e attenti come indagandolo.
-
Tu hai ucciso i genitori
di Lyserg, Lililara e un sacco di altra gente
innocente… Hai fatto del male a chiunque la pensava diversamente da te… Meriti
di morire…- sibilò, fissandolo con i suoi stessi occhi freddi.
Hao inarcò un
sopracciglio:
-
Beh, non mi è sembrato di
averti mai chiesto pietà per domani, Yoh!- osservò, venendo
poi scosso da una risata.
Una risata tremendamente
NORMALE, come quella di un bambino, che gli fece correre un brivido lungo la
schiena.
Non durò a lungo. Hao
tornò presto serio, ma il sorriso iperscrutabile e ipocrita che gli incurvava
sempre le labbra era tornato sul suo volto:
-
Io ho fatto solo ciò che
ritenevo giusto, Yoh…
Avrebbe voluto urlargli di
smetterla di chiamarlo per nome, ma non lo fece.
-
…Così come tu ritieni di
fare la cosa giusta tentando di uccidermi domani… O no?
Non rispose.
Le nubi scure coprirono il
chiarore lunare, facendo piombare la notte in un buio ancora più impenetrabile.
Lo avvertì muoversi al suo
fianco, il lieve fruscio del suo poncho coloro crema,
mentre si voltava per andarsene.
-
Buona fortuna.. E addio.. fratellino…- quel sussurro distante e appena
percettibile gli fece mozzare il fiato in gola, ma non si voltò finchè non
senti i passi del gemello attutirsi sempre più nell’oscurità della notte.
A
pensarci adesso, forse mi ero solo immaginato quel sussurro, non lo so.
Ma la questione non cambia.
Meritavi
di morire, ne ero certo allora e ne sono certo anche
adesso.
Eri
un mostro, un demone, se qualcosa di buono c’era in te alla tua nascita, era di
sicuro già svanita quando quella conversazione
avvenne…
E
allora perché?
Perché
quella notte, con le tue parole, hai voluto far nascere in me questo dubbio che
mi rode, il pensiero se non fosse davvero possibile evitare che accadesse tutto
questo..?
Perché
hai voluto fare in modo da torturarmi con la tua immagine anche da morto,
facendomi conoscere l’ultimo schiarito pizzico di umanità
che forse ti restava, soffocata dal tuo lato oscuro?
Era
una maniera per vendicarti? Impedirmi di essere
felice?
Perché tu lo sapevi che sarebbe finita così, non è vero? Ti sentivi
ed ERI tanto superiore da sapere che proprio quello avrebbe segnato la tua
fine…
Eppure
non hai fatto nulla per impedire che lo scontro non avvenisse..
Non ti avrei ucciso se non avessi voluto combattere fino alla fine, anche se
questo sarebbe significato attirarmi le ire di Anna, Ren e tutti gli altri…
Anna
forse avrebbe capito.. Anche gli altri, con un po’ di
tempo… Ma tanto non ce n’è stato bisogno, no? Sei praticamente
venuto incontro alla morte da solo…
Eri
un pazzo…
Lo
eri sempre stato…
Eri
solo un pazzo…
La
luna piena si sta schiarendo.. Un’ altra notte del
mese è passata…
Mi
alzo e mi scuoto da dosso i fili d’erba e il pietrisco, mentre la tua immagine
svanisce insieme alla luna.
Addio..
fratellino.
Nota dell’autrice.
Ahem!
^^;;;
Non
avevo ancora trovato nessuna fanfic che mettesse a
confronto i due gemelli Asakura, e così! ^_^ Vorrei far presente che il mio
patrimonio culturale in fatto di Shaman King equivale alla visione di tre o quattro puntate e di
due AMV dedicati all’anime, la lettura di tre fanfiction e una puntatina sul
sito http://www.satyrnet.it/shamanking/
per cui spero di non aver fatto troppe gaffe con la storia originale, perché
davvero non ne ho idea… ^^;;;
Spero
la fic vi sia piaciuta! Lasciatemi una recensione, please! ^O^