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Autore: Shari Deschain    15/04/2011    9 recensioni
La donna osserva il marchio nero sulla sua fronte, e sorride con ferocia tra le lacrime che le inondando copiosamente le guance.
«Vorrei credere che sia tutta colpa di Babidi. Vorrei credere che sia stato lui a trasformarti in questa... bestia»
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: Scritta per il mio bellissimo team orgiastico angelico del COW-T @   e più precisamente per la missione #1, con il prompt “fine del mondo”.
― Dai, mi mancava una fanfiction catastrofica su questo fandom XD Btw, la storia è un What if? e parte dal presupposto che Vegeta non sia riuscito ad opporsi alla possessione di Babidi e, bé, abbia dato fuori di matto.
― Titolo made in Linkin Park <3



In the end




La sfera di energia pulsa tra le dita tese della mano, irradiando tenui bagliori azzurrini che illuminano di una luce sinistra i lineamenti duri del super saiyan.
«Fallo», urla la donna, inginocchiata davanti a lui.
È ferita gravemente, il suo volto è sporco di sangue e polvere, e tra le braccia stringe la figura inanime di un bambino.
Intorno a lei il silenzio è assoluto: il panorama che si estende per miglia e miglia è quello di una città distrutta, rasa sistematicamente al suolo, e di cui non restano che macerie e cadaveri. E quei cadaveri ─ che la donna rifiuta anche solo di guardare ─ sono per la maggior parte i corpi di estranei, ma anche di conoscenti, dei suoi amici, della sua famiglia.
(Dei loro amici. Della loro famiglia)
«Cosa aspetti? Fallo», ripete la donna, quasi con cattiveria. I suoi occhi azzurri sono gelidi e decisi, e il suo sguardo è un misto di sfida e orgoglio: non lo abbassa neanche per un attimo, nemmeno quando il saiyan avanza minacciosamente nella sua direzione, e anzi, lo fissa apertamente su di lui.
Non c'è niente di umano in quel volto alieno, e il ghigno storto che gli piega le labbra sembra piuttosto aggiungerci qualcosa di animalesco. I suoi occhi azzurri, sempre fissi in quelli della donna, sono spaventosamente vuoti, e non è escluso che dietro di essi si nasconda davvero il nulla più assoluto.
Ma lei non ha paura.
Non gli rimane più niente e nessuno per cui temere, e per quanto riguarda sé stessa, la morte ormai non può essere che una buona e pietosa amica.
La sfera azzurra si ingrandisce tra le dita del saiyan, diventando sempre più minacciosa ad ogni secondo che passa. Non è destinata solo a lei, la donna lo sa. Quell'ultimo colpo metterà fine a tutto il suo mondo, cancellando per sempre la Terra dall'universo.
E stavolta non si potrà tornare indietro.
«Mi sono fidata di te», singhiozza lei all'improvviso, scoprendo con vaga sorpresa di avere ancora abbastanza lacrime da piangere. «Ho creduto in te. Ti ho amato»
L'espressione sul volto di lui non muta assolutamente, e il saiyan non dà alcun segno di averla sentita o di aver capito le sue parole. O che quelle parole abbiano un significato per lui.
La donna osserva il marchio nero sulla sua fronte, e sorride con ferocia tra le lacrime che le inondando copiosamente le guance.
«Vorrei credere che sia tutta colpa di Babidi. Vorrei credere che sia stato lui a trasformarti in questa... bestia», prosegue, fregandosene del fatto che lui la stia completamente ignorando. «Ma so che in fondo è quello che volevi. So che lo hai sempre desiderato, che noi non abbiamo mai contato nulla in confronto alla tua ambizione e al tuo orgoglio»
Un doloroso singhiozzo sfugge alle sue labbra, e la donna stringe più forte il corpo del figlio contro di sé, quasi a cercarne conforto.
«Sono stata così sciocca, a credere di averti mostrato il lato buono della vita», continua, piangendo sempre più forte. Sa che è inutile e pietoso, ma davvero non può fermarsi.
E che importa, in fondo?
Le lacrime gettano un velo soffuso sui suoi occhi, e ormai la donna non riesce più a distinguere il volto del saiyan, che si avvicina sempre più inesorabilmente a lei.
«Ora che lo hai ucciso, ora che sei la creatura più potente dell'universo... sei felice, Vegeta?», domanda ancora, senza riuscire a trattenersi.
Nel sentire pronunciare il proprio nome, il ghigno del saiyan traballa appena.
È un'esitazione di pochi istanti, niente di più, e per sua fortuna la donna ha esaurito da tempo ogni speranza, così, quando lui solleva il braccio e punta la sfera contro di lei, Bulma non prova assolutamente niente.
Il calore le brucia la faccia, provocandole un dolore quasi insopportabile, ma lei, fiera e testarda, ancora non distoglie lo sguardo da quello che un tempo è stato il suo compagno.
Non morirà da vigliacca.
«Fallo», sussurra ancora Bulma, stancamente, senza più lacrime, senza più singhiozzi.
E Vegeta, senza esitare, senza più alcuna emozione, lo fa.

   
 
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