Era un normale giorno di gennaio, non potevo sapere che proprio in quel
giorno il mio sogno di avere un digimon si sarebbe avv
Era un normale venerdì di
gennaio, non potevo sapere che proprio in quel giorno il mio sogno di avere un
digimon si sarebbe avverato. Era mattina, mi stavo preparando per andare a
scuola, presi le carte dei digimon per fare una partita con i miei amici, poi
andai subito a scuola. Quando fui nel cortile della scuola, trovai Andrea e
incominciammo a parlare. << Simo, lo sai che abbiamo dei nuovi compagni?>>
mi disse Andrea. << No non lo sapevo! Chissà se sono simpatici?>>
dissi io. << Speriamo di si.>> Entrammo subito in classe, e avemmo un grande
stupore quando sapemmo che la prof. d’ italiano era andata via per un po’, e
per mia fortuna, anche due compagni antipatici, che stavano accanto a me, erano
andati via, quindi ero solo in quei tre banchi. Mi ricordai che c’ erano due
nuovi compagni, e quindi li avrebbero messi sicuramente accanto a me. Quando
arrivò la prof. Supplente, invece di farci lezione, ci chiese i nostri nomi, i
nostri segni zodiacali, e le cose che ci piacevano. << A me piacciono i
digimon!>> dissi io. << Seee! I digimon sono cose da bambini!>>
disse un compagno. << Non è vero anche a me piacciono! Su, Simone dimmi
qual è il digimon che ti piace.>> disse la prof. Ma, sa, a me piacciono
tutti, ma in particolare mi piace Kumamon. << Ok, ora però facciamo
entrare i nuovi compagni.>> disse la prof.. Entrarono due ragazzi, che
erano identici a Rika ed Enry, ( i protagonisti della terza serie dei digimon,
che recentemente avevano finito di trasmettere), e li misero vicino a me.
Stranamente i loro nomi erano proprio Rika ed Enry. Mentre la prof. ci stava
dicendo cosa fare, io vidi il ragazzo nuovo che teneva in mano un digivice, (
un marchingegno super tecnologico che serve per controllare un digimon), e
delle carte dei digimon. << Ma quello è un digivice!>> dissi
avvicinandomi. << Girati non vedi che la prof. spiega.>> sibilò
mentre rimetteva appostò. Io mi girai, ma sapevo di non sbagliarmi, quello era
davvero un digivice. Intanto all’elementari, mio fratello Giovanni, era a
scuola e, per pura coincidenza, anche a lui mancava una maestra, anche a lui
mancava un compagno che stava accanto a lui, e ancora, dulcis in fundo, anche a
lui doveva venire una nuova compagna. << Guarda, Antonio non c’ è!>>
disse Giovanni a Federico, un compagno di scuola. << Di sicuro la nuova
alunna la metteranno accanto a te.>> disse Federico << Si. Ma lo
sai che dicono che la nuova alunna sia identica a Gery, la ragazzina che c’ è
nella terza serie dei digimon.>> disse Federico. Infatti, quando la
ragazza entrò in classe, Giovanni e Federico poterono testimoniare le dicerie.
La ragazza si mise vicino alla cattedra e aspettò la maestra. Quando la maestra
arrivò in classe, per prima cosa fece scoprire alla classe che il nome della
ragazza era Gery, fece un giro dell’ aula, e poi si mise a sedere. Quand’ ebbe
finito la perlustrazione, chiese a Giovanni, e ai suoi compagni il loro nome,
il loro segno zodiacale e le loro passioni, e tutti risposero senza paura.
<< A me piacciono i digimon.>> disse Giovanni. << Anche a me!>> disse Federico.
Iniziò la lezione. Dopo poco Gery si guardò attorno, come nel tentativo di non
farsi scoprire, e tirò fuori della tasca un digivice, e delle carte dei
digimon. << Quello è un digivice!>> dissi Giovanni. <<
Girati! Non vedi che la maestra spiega.>> disse Gery. Giovanni, subito, dall’espressione
confusa passò a quella sicura, lui sapeva che quello non era un giocattolo. Quando
la scuola finì, io andai di corsa con Andrea alla fermata dell’autobus.
<< Sai cosa ho visto oggi?>> dissi io. << Che hai visto?>>
chiese Andrea molto curioso. << Ho visto un vero digivice!>> dissi
io. << Dove?>> disse Andrea << L’ ho visto in mano ad il
ragazzo nuovo.>> dissi io. Ad un certo punto, quando io ed Andrea,
eravamo ormai sopra il ponte, mi girai per caso, e vidi Enry, che cercava
qualcosa. Quando ci vide, ci inseguì, e noi che non sapevamo le sue intenzioni
scappammo via. Ci passò accanto Donato, che era inseguito da Rika. <<
Ciao, perché corri?>> chiesi a Donato. << Perché Rika mi insegue, e
quindi non conoscendo le sue intenzioni, sono scappato.>> disse Donato.
<< Anche noi corriamo per lo stesso motivo, però, noi, siamo inseguiti da
Enry.>> dissi io. << Andiamo nel nascondiglio! Così non li
seminiamo. La strada è piena di curve e bivi, è più facile che ci perdano di
vista.>> disse Donato.<< Giusto!>> dissi io. << Andiamo!>> disse
Andrea. Noi cominciammo ad andare più veloci che potevamo, quando mi girai,
vidi che Rika ed Enry non c’inseguivano più. << Li abbiamo
seminati.>> dissi io. << E’ vero, non c’ è bisogno di andare al
nascondiglio!>> disse Andrea. Ci salutammo e andammo verso casa. Quando
ero quasi a casa, mi fermai un attimo guardando l’ orizzonte, come nel
tentativo di ricordare qualcosa. << O come la sensazione di avere
scordato qualcosa, ma cosa? Um…………! MAMMA MIA, HO SCORDATO GIOVANNIA SCUOLA!>> dissi io. Subito andai a
casa posai la cartella, e mi misi a correre verso la scuola elementare, in quel
momento incontrai Andrea che passeggiava. << Ho dimenticato mio fratello
a scuola, vieni con me?>> chiesi. Anche
tu sei furbo! Si vengo.>> disse con tono di rimprovero. Allora senza
esitazioni ci mettemmo a correre verso la scuola dove avrei dovuto prendere il
mio fratello, dico “avrei” perché, quando io e Andrea stavamo per superare un
incrocio, da dietro l’angolo spuntarono Rika ed Enry, e quest’ ultimo aveva uno
strano pupazzo, che aveva tutta l’aria d’essere vivo. << Ecco vi
finalmente vi cercavamo. Dovremmo fare un chiacchierata con voi, ma prima
dobbiamo discutere di una cosa. Renamon prendili e portali sul tetto di quel
palazzo laggiù.>> disse Rika. Subito la Renamon che conoscevamo noi, ci
prese e ci portò in un posto che aveva un’aria familiare, era il palazzo che stava
davanti a casa mia. << Ragazzi, non vi dovete preoccupare. Io non attacco
i ragazzi. Neanche se me lo dice la mia domatrice. Si girò verso di me.<< Neanche chi è campione di
karatè.>> mi disse Renamon. Intanto Rika ed Enry erano arrivati sotto il
palazzo ad aspettare che scendessimo. << Renamon portali giù.>>
disse Rika. Renamon ci prese e ci portò di sotto, nell’atrio del palazzo,
mentre Rika ed Enry, stavano entrando dalla porta. << Abbiamo deciso di
parlarvi di una cosa riguardante le cose che avete visto, ma con una piccola
precauzione. Renamon legali!>> disse Rika Renamon ci venne vicino con una
corda, e cercò di legarci, dico “cercò” perché, gli sferrai un calcio e, così
facendo, la scaraventai contro il muro antistante a noi. Quell’ istante, era
una buona occasione per scappare, quindi scappammo a gambe levate. Quando
Renamon si riprese era dolorante ma furiosa. << Rika io li inseguo.>>
dissi Renamon, che sfrecciò come una scooter verso di me. Io, che nel frattempo
avevo smesso di correre, la sentii, sottoforma di un brivido lungo la schiena.
<< Va a prendere Giovanni, ci penso io qui.>> dissi io. <<
Che succede?>> chiese Andrea. << Arriva Renamon.>> dissi io.
Andrea non esitò un istante ad obbedire, e si mise a correre verso la scuola.
Il mio istinto mi suggeriva di spostarmi, però al momento opportuno. Quando
Renamon fu abbastanza vicina, feci un’capriola in aria, facendo finire Renamon
contro dei bidoni della spazzatura. << Questa è l’ultima volta che mi
freghi! Pioggia di diamanti!>> disse Renamon. Dei piccoli diamanti
spuntarono dal nulla, e si diressero
verso di me. Una colonna di luce mi spuntò da sotto, e mi scaraventò contro il
muro, a questo punto, da quella colonna di luce spuntò, un orsetto che aveva
cinque cinghie a ognuno delle braccia, una cinghia che gli passa da sotto il
braccio al collo, e un cappellino con scritto “Bears”, e in mano a me, un
digivice. L’ orsetto mi venne davanti.<< Come stai? Ora ti aiuto io. Io
mi chiamo Kumamon, e tu?>> chiese l’ orsetto. << Mi chiamo Simone>>
dissi io. Cercai di alzarmi, ma non ce l’ ha feci. << Perché sei venuto qua?
E perché da me?>> chiesi io. << Perché, come tuo digimon mi sentivo
in dovere di proteggerti.>> disse Kumamon. Mi ripresi completamente dalla
botta presa alla schiena. << Kumamon, pugno dell’orso.>> dissi
quando mi fui alzato in piedi. << Ok capo!>> disse l’ orsetto. Kumamon
andò da Renamon, e gli tirò un pugno molto forte. Renamon non morì, anzi grazie
a lei la carta blu mi si materializzò in tasca. Io me ne accorsi un po’ dopo,
ma quando me ne accorsi, misi la mano in tasca, la tirai fuori. << LA CARTA
BLU! Ma a cosa mi serve se il mio digimon non sa digevolversi al livello
campione.>> dissi io. Quindi la buttai, ma la carta blu non ne voleva
sapere di starsene lì, quindi la ripresi e la rimisi in tasca. Mentre la stavo
raccogliendo, vidi Enry e Rika che andavano via, quindi corsi da loro per
chiedere spiegazioni di quella corsa inutile, ma Enry fece cenno di fermarsi. <<
La corsa era solo una prova, perché noi sapevamo dell’ arrivo di un altro
digimon, e credevamo che fossi tu il domatore, e infatti non ci
sbagliavamo.>> disse Enry. << E prima volevamo parlarti di questa
cosa.>> disse Rika. << E perché volevate legarmi?>> chiesi
io. << Questo non lo so. Era un idea di Enry.>> disse Rika.
<< Perché ho fatto delle ricerche su di te, nel periodo in cui ti
cercavamo, e ho scoperto che sei, cintura nera all’ quinto livello di Karatè,
Kong fu, Judo e via dicendo, campione due volte del campionato regionale, e so
anche che quando ti arrabbi, diventi pericolosamente aggressivo ed
eccessivamente forte. Ho finito>> dissi Enry. << Ah, per questo?
Allora potevate dirmi di non attaccare perché non avevate brutte intenzioni. Vi
avrei forse, creduto sulla parola.>> dissi io. Subito dopo andarono via.
Intanto Andrea aveva gia preso Giovanni e una sua amica, e li portò da me, che
ero rimasto lì dove, Rika ed Enry mi avevano lasciato. Ero a riflettere su la
carta blu, mentre kumamon mi stava accanto. Quando Giovanni e Andrea videro Kumamon,
gli occhi gli si riempirono di stupore, e mi vennero accanto. << Quel
Kumamon è vero?>> disse Andrea. Io non mi aspettavo di vederli li, quindi
mi fecero prendere un bello spavento. << Certo che è vero! Che domande
fai!>> dissi io. << Non e possibile, sennò lo dovremmo avere anche
noi!>> dissi Andrea. << E perché?>> dissi io. << Verrà
il momento in cui troverò il mio digimon.>> disse Andrea. Quando mi fui
ripreso, mi alzai, nascosi Kumamon nel nascondiglio e andai a casa. Era sera
ormai, cenai, feci la cartella e andai a letto. Quando era notte fonda, io non
dormivo ancora. Ad un certo punto sentimmo un suono, era questo: “BIP-BIP-BIP”,
credevo fosse il tamagochi di Giovanni, invece era il mio digivice, quindi mi
vestii, presi le carte e in silenzio, e andai fuori chiudendo piano la porta. Arrivato
fuori vidi che il digivice funzionava da bussola, e quindi seguii il segnale, e
arrivai davanti a un digimon enorme; il digivice, in quel momento, mi dette
informazioni sull’ digimon che stava davanti. << Maildramon, digimon
sacro di livello armor, la sua tecnica, raggio frontale.>> disse il digivice.
Allora subito chiamai Kumamon, che arrivò velocissimo, nello stesso tempo,
arrivarono anche Rika ed Enry, con Renamon, e Terriermon. << Sono
arrivato prima io! >> dissi io. << E' vero, sta a lui.>>
disse Renamon. << E’ alle prime armi, non c’ e la farà mai!>> disse
Enry. << Momentai Enry.>> disse Terriermon. << Bravo
terriermon>> disse Kumamon. Kumamon si girò verso di Maildramon. <<
Simone! Insieme, un calcione da dietro!>> disse Kumamon. <<
Ok.>> dissi io. Io andai subito dietro il digimon insieme a Kumamon, gli
sferrai un calcione. Il digimon subì molto danno, cadde a terra, ma poi si alzò
e mi dette una zampata, allora Kumamon ebbe una scossa d’energia, mentre un
piccolo animaletto bianco, con delle grosse orecchie, e uno strano disegno
fatto di quattro triangoli, illuminò il triangolo centrale di rosso. La sfera
s’illuminò di luce e si rinchiuse in una sfera. << Kumamon digevolve!>>
disse l’ orsetto. La sfera si spaccò, e ne venne fuori un altro digimon più
grande. << Grizzlymon.>> disse il nuovo digimon. << Grizzlymon,
Colpo a tripletta!>> ordinai a kumamon. Andò vicino a quel digimon e gli
tirò un pugno di destra, uno di sinistra, poi lo prese con le gambe, e lo fece
girare, facendolo finire addosso a una casa. Maildramon scomparì, Grizzlymon
assorbì i suoi dati, e torno Kumamon. << Kumamon vai nel nascondiglio, io
vado a casa prima che arrivi la polizia.>> Kumamon andò, ma io fui
fermato da Rika. << Ho visto come combatti, e anche se sei un
principiante, non combatti male.>> disse Rika. << Oh. Grazie, ma
non è poi cosi difficile combattere se ti alleni bene.>> dissi io. Tornai
a casa e tornai a dormire. Il mattino seguente mi svegliai tardi, in fretta e
furia, mi preparai per andare a scuola, mi incamminai, mentre si sentiva il
fioco rimbombo delle volanti della polizia, e dell’ ambulanza. Quando arrivai,
mi accorsi che erano tutti fuori. << Qualcosa, tipo campo
elettromagnetico, non fa entrare la chiave della scuola nella serratura. Allora
io non varcai la soglia del cortile. Vidi che Andrea, Rika, Donato, Enry erano
arrivati proprio in quel momento. << Poiché qualcosa non fa entrare la
chiave, perché non andiamo nel nascondiglio.>> dissi io. << Ma ci
sono loro.>> disse Donato. <> disse Andrea. << Che cosa?>>
disse Donato confuso. << Certo, è vero, tu ieri sera non c’ eri!>>
disse Andrea. << Insomma andiamo o no?>> dissi io. <<
Aspettiamo, vediamo se la porta si apre.>> disse Rika. Non si apri, e
quindi tutti tornarono a casa propria, e noi andammo al nascondiglio. Arrivati,
vedemmo Kumamon che chiacchierava con Terriermon e Renamon. << Voi che ci
fate qui?>> dissi io. << Io ero in giro, tranquilla per i fatti
miei, e Kumamon mi ha invitato ad entrare, e quel punto trovato anche
Terriermon.>> disse Renamon per giustificarsi. << Per me è
uguale.>> disse Terriermon. << Erano fuori, al freddo, al gelo li
ho fatti entrare, per bere una cioccolata calda, io le faccio particolarmente
bene.>> disse Kumamon. << Va bene.>> dissi io. << Bello
questo posto>> disse Rika. << E’ fatto un po’ con le cose trovate
per strada, però è accogliente.>> disse Enry facendo un giro del posto. Feci
accomodare tutti su alcuni divanetti, e dopo incominciammo a parlare. <<
Ascoltatemi. Secondo me quella forza che bloccava le serrature era opera d’ un
campo digitale. >> dissi io. << Quello deve essere il campo
digitale di un digimon molto potente.>> disse Andrea. << Ne vedremo
il contenuto in futuro, ora pensiamo alla cosa successa ieri.>> disse
Enry. << Giusto, la domanda è questa: Come è potuto riuscire a mettere al
tappeto quel Maildramon, non è possibile per un umano. Quindi quello che volevo
dire è: Simone, o tu, sei un alieno, o hai qualcosa di speciale, con cui riesci
a mettere al tappeto i digimon. E' l’ unica cosa di speciale, che può mettere
K.O. un digimon è “il digiuovo dei miracoli”.>> disse Rika. <<
Quindi vorresti dire che il digiuovo dei miracoli, anche se non sappiamo il
perché, ha attivato il suo potere, da non si sa che posto di Digiworld, ammesso
che esista, e mi abbia aiutato? chiesi io con un po’ di confusione. <<
Si, è così.>> riprese Rika. << Certo tu vorresti dire che lui, che fino
a ieri sera, non sapeva neanche dell’ esistenza dei digimon, ha il digiuovo dei
miracoli! Non è possibile!>> disse Enry un po’ geloso. Enry si giro,
rifiutandosi di crederci, ma poi si rigirò con aria di sfida. <<
Mettiamolo alla prova, se è davvero come dice Rika, il digiuovo dei miracoli,
aiuterà kumamon ad iperdigevolvere, o fare qualcosa di soprannaturale.>>
disse Enry. << E’ una sfida?>> chiesi io. << Ci puoi
giurare.>> disse Enry. Rika vide che l’ atmosfera si stava facendo
incandescente, quindi disegnò un cerchio su una lavagna che avevamo messo da
poco, e sbatte il gesso contro la lavagna, cosi da attirare l’ attenzione di
tutti. << Ascoltate, perché non andiamo fuori per cercare il digiuovo dei
miracoli, che ne dite?>> Si, andiamo però dobbiamo dividerci in gruppi,
per rendere la ricerca più estesa.>> dissi io. << Giusto.>>
disse Enry. A quel punto, creammo le squadre. Facemmo dei bigliettini e
pescammo, a Andrea toccò Kenta, un nuovo ragazzo che era stato portato dallo
stesso Andrea, a Giovanni toccò Enry, quando Enry vide che gli era capitato
Giovanni, fece un gesto di disappunto, chissà perché. Continuarono le selezioni,
a Donato, capitò Giacomo, a Gery capitò Jane, la ragazza d’ Andrea, e a Rika
toccò me. Rika sembrava contenta della cosa. Tra Enry e Rika non so qual è
quello che capisco di meno. Tutti ci incamminammo in direzioni diverse, io e
Rika andammo a nord, Enry e Giovanni andarono a sud, Kenta e Andrea andarono a
est, Donato e Giacomo andarono a ovest, e Jane e Gery andarono a sud-ovest. Io
e Rika non trovammo niente, però, mentre passavamo davanti a casa mia
incrociammo mia madre che tornava dal super mercato. << CHE CI FAI QUI,
NON DOVRESTI ESSERE A SCUOLA!>> esclamò mia madre. << Mi scusi
signora, ma la scuola è chiusa a causa di una strana forza, che impedisce di
aprire la porta, è così mi creda signora.>> disse Rika. << Ok ma
lui viene con me, forza a casa.>> disse mia madre. << Ma non vedi
che sono a giro con una amica!>> disse io, un po’ seccato. << Come
ti chiami?>> disse mia madre. Rika Makino Signora. disse con tono
educato. << Ah tua madre fa la modella, vero?>> chiese mia madre.
<< Purtroppo, si>> << Lo sapevi che la tua mamma è mia
amica.>> disse mia madre. << Non lo sapevo>> disse Rika.
<< Ok ora porto lui a casa, arrivederci.>> Rika tornò indietro, e
si sedette su una panchina a pensare. << Questo si che è un bel guaio, ce
l’ avrei un idea per farlo tornare fuori, ma potrebbe capire qualcosa. Vale la
pena di correre il rischio.>> pensò Rika. Guardò se ci fosse qualcuno,
quando si fu accertata che non ci fosse nessuno, venne verso casa mia, e quando
ci fu arrivata, suono il campanello, e aspettò. Quando gli fu aperta la porta,
mia madre la invitò a entrare, ma Rika non accettò. << Veramente ero
venuta per dirle una cosa.>> disse Rika. << Cosa?>> chiese
mia madre. In quel momento Rika diventò tutta rossa. << Non gliel’ ha
detto suo figlio che siamo fidanzati.>> disse Rika imbarazzata al
massimo. << Cosa! Simone vieni giù un attimo.>> esclamò mia madre.
<< Che c’ è?>> chiesi a mia madre. << Rika mi ha detto che
siete fidanzati. E’ vero?>> mi chiese mia madre. << Cosa! Cioè si è
così, e quello di prima era un appuntamento.>> dissi io cercando di
recitare. << Hai una fidanzata e non me lo avevi detto?!>> disse
mia madre. << Te l’ avrei detto in futuro, ma ormai.>> dissi io. <<
Ok, puoi andare, ma a mezzogiorno tornate.>> disse mia madre. Io e Rika
ci allontanammo facendo finta di parlare, poi appena girato l’angolo, cominciai
a sbattere la testa contro il muro di una casa. Quando smisi, chiusi gl’ occhi,
e mi misi la mano a parasole sopra la fronte. << Ti rendi conto del
casino in cui mi hai messo?>> dissi io. << Perché? Non questo che
vuole una mamma, una fidanzata per il proprio figlio?>> disse Rika.
<< Be, questo non lo so, però so che potevi inventarti qualcos’
altro.>> dissi con un tono di rimprovero. << E’ la prima cosa che
mi è venuta in mente?>> disse Rika. << Nei casini ci sei anche
te!>> dissi io. << Perché?>> disse Rika. << Mia madre
conosce la tua. E se glie lo dice. Sei nella mia stessa situazione, forse un
po’ ridotta, ma quasi uguali.>> dissi io. Tornammo dove ci dovevamo
incontrare con gli altri, ma non trovammo nessuno, allora tornammo sulle tracce
delle digiuova. Invece Andrea e Kenta, era tanto che cercavano le digiuova,
però ancora non ne avevano trovata una. << Ma dove sono queste digiuova?!>>
disse Andrea molto seccato. << Abbi pazienza, vedrai che le digiuova non
sono tanto lontane.>> disse Kenta. Loro cercarono a lungo ma non
trovarono niente, però ad un certo punto, un sasso non tanto grande cadde dal
cielo, e venne a schiantarsi proprio davanti a Andrea. << Wow! Cos’ era
quello?>> disse Andrea. Andò vicino alla buca, e vide che c’ era una
carta blu, quindi lui la raccolse, e se la mise in tasca. << Cos’
era?>> chiese Kenta. << No niente.>> disse Andrea. Enry e
Giovanni intanto, stavano cercando le digiuova, con il metal detector che avevano
trovato per strada, ma non trovarono nulla, però ad un certo punto, bioemerse
un digimon, una specie di pettirosso extralarge, con gli occhi meccanici. Il
digivice di Enry dette informazioni sul digimon. << Hawlmon, digimon
uccello di livello armor, la sua tecnica: raggio ultrasonico.>> disse il
digivice. << Cerco il digiuovo dei miracoli, non interferite!>>
disse Hawlmon. << Non te ne daremo il tempo!>> esclamò Enry.
Terriermon andò all’ attacco. << Digimodificati! Carta della
digevoluzione!>> disse Enry facendo passare una carta nel digivice.
Mentre terriermon si digevolveva, Giovanni vide il piccolo animaletto, di cui
gl’ avevo parlato, con il triangolo in testa brillare di rosso. Terriermon si
rinchiuse in una sfera. << Terriermon digevolve>> disse Terriermon.
La sfera si spaccò, e cosi facendo Terriermon digevolvé in Gargomon. <<
Attacca Gargomon!>> Gargomon puntò i suoi mitra rotanti che aveva alle
mani, e sparò. Hawlmon cadde a terra, però non morì, quindi Giovanni capì che
ad Enry serviva aiuto, ma non sapeva come fare. Prese un bastoncino, e lo
infilzò nella schiena di Hawlmon. In quel momento si sentì un fischio
assordante, che aumentava sempre di volume, sembrava il fischio di una bomba
lanciata da un aereo. Dopo qualche minuto che il fischio non c’ era più,
avvenne un esplosione proprio dove si era posizionata Hawlmon. C’ era tanta
polvere, e una piccola sagoma somigliante a Terriermon. Ne uscì un digimon
identico a Terriermon, pero era rosa scuro, aveva tre corni sulla testa, e era
femmina. << Mi chiamo Lopmon, e sono venuta in vostro aiuto.>>
disse Lopmon. << Tu sei il mio digimon?>> chiese Giovanni. <<
Certo! Sei stato tu a chiamarmi, non avrei risposto alla tua chiamata se non lo
fossi stata.>> disse Lopmon. << Ok però adesso, come digimon
dovresti aiutarci a sconfiggere quest’ altro digimon.>> disse Giovanni.
<< Ok. Ci penso io qui. Lop testata!>> disse Lopmon. Lopmon prese
un bella rincorsa, e dette una capocciata a Hawlmon, uccidendola. Intanto
Giacomo e Donato, stavano cercando le digiuova nelle fogne, ad un certo punto
Giacomo sentì uno strano rumore. << Che succede?>> si chiese
Giacomo. Ad un certo punto, un digimon sbucò da sotto di loro e li riportò in
superficie. << Andiamo subito a chiamare Rika, Enry e Simone, e
diciamogli del digimon.>> disse Giacomo. << Hai ragione, è meglio
andare prima che la situazione si complichi ulteriormente.>> disse Donato.
Ma il digimon non gli lasciava scampo, allora un vento forte cominciò a tirare,
sembrava scirocco. Era un vento molto forte, che lasciò un po’ di sabbia da
spiaggia sulla strada. All’ improvviso, da quel mucchio di sabbia venne fuori
un digimon e un digivice, allora Giacomo andò a raccoglierlo, e vide che il
digivice, in quel momento, stava funzionando da rivelatore. << Allomon,
digimon dinosauro di livello armor, la sua tecnica: morso elettrico.>>
disse il digivice. Puntò il digivice verso il minuscolo digimon che si era
materializzato tra la sabbia. << Marineangemon, digimon mammifero di
livello mega, la sua tecnica: amore oceanico.>> disse il digivice. Marineangemon
subito, senza che Giacomo glielo avesse detto, attaccò Allomon e lo mise K.O. .
Anche a Gery e Jane successe lo stesso, e quest’ ultima, scopri che Gatomon era
il suo digimon perché le se materializzò nella stessa maniera come si erano
materializzati a gli altri, e si scopri anche che Gery aveva, come digimon,
Leomon. Quindi tutti avevano un digimon tranne Kenta, Andrea, e Donato. Quando
anche Giacomo e Donato ci raggiunsero, andammo al nascondiglio, e per un po’ ci
restammo. << Ascoltate, non abbiamo trovato nessun digiuovo, in più la
mamma di Simone crede che io e lui siamo fidanzati, quindi consiglio vivamente,
di non farsi vedere in giro, dalla mamma di Simone. Pensate crede persino che
quello di prima fosse un appuntamento!>> disse Rika. << Per colpa
di chi?!>> dissi io. << Ascolta, tu devi cercare di nascondere le
nostre operazioni di ricerca con il nostro rapporto.>> disse Rika un po’
seccata. << Perché non passiamo ad altro?>> disse Enry. Guardate,
si sono materializzati altri due digimon, Marineangemon, Lopmon e Gatomon.
Quindi rimangono altri tre digimon che devono arrivare. Dopo un po’ che eravamo
li decidemmo che era meglio andare a casa propria, ma Rika, ed Enry vennero a
casa mia. Quando fui arrivato a casa, vidi che c’ erano solo i miei fratelli
maggiori, e tirai un sospiro di sollievo, perché non volevo di certo incontrare
mia madre, chissà che mi avrebbe detto. Quando furono entrati anche Rika ed
Enry, chiesi loro di seguirmi, andammo al computer e gli feci vedere su
internet un sito strano che si chiamava “Shaggai”, come il programma che
distrugge i digimon. Allora ci introducemmo, nel html del sito, e vedemmo che
era scritto in modo strano, un alfabeto, piuttosto strano, cercammo di
decifrarlo, ma ci fu impossibile. Quindi sospettammo di un alfabeto dei digimon,
ma ritenemmo la cosa impossibile, perché i digimon parlavano la nostra lingua.
Passò un po’ di tempo, e non eravamo ancora riusciti a scoprire la cosa. Poi
rika chiuse gl’ occhi, li riaprì, e, salvò tutti i dati. << E’ un
digi-codice!>> disse Rika. << E che cos’ è?>> dissi io,
<< Sono i dati che formano un digimon, quindi questo sito è una specie di
digimon.>> rispose Rika. Intanto a casa sua, Andrea, stava davanti al
computer, e teneva in mano la carta blu, quando ad un certo punto, la carta blu,
si trasformò in un videogioco per computer. Andrea lo mise nel computer, e vide
che era un gioco dei digimon, il mio amico, attaccò al computer anche il
potenziatore di carte che gli aveva regalato suo padre, e poi incominciò a
giocare scegliendo Gotsumon, come digimon da usare. Ad un certo punto, lo
schermo del computer si illuminò di arancione, si connesse da solo a internet,
e, come per magia, dallo schermo del computer uscì il Gotsumon che aveva scelto
per giocare, e fece trasformare il potenziatore di carte in un digivice, quindi
si aggiunse un altro alla lista dei digimon tamers. Enry e Rika tornarono a
casa, e io invece, andai subito in camera mia, feci la cartella per lunedì,
anche se era sabato, e ci misi anche un po’ dell’occorrente, per la gita nel
bosco, perché la prof. supplente, il giorno prima della chiusura della scuola,
ci disse che lunedì avremmo fatto una gita in un bosco a montelupo, un piccolo
paese vicino a Empoli. Quando ebbi finito, andai a cenare. Cenai, e dopo andai
a letto. La giornata era passata molto velocemente. Il giorno dopo, Verso le
dieci andai a messa, e portai anche kumamon, come me anche gli altri erano
venuti a messa, portando i loro digimon, ma purtroppo i digimon dovettero nascondersi,
per ragioni di sicurezza. Quando la messa finì, aveva incominciato a piovere,
tutti ci incamminammo verso casa nostra, tranne Donato, che, con la giacchetta
sulla testa, andò verso la scuola, perché aveva avuto una strana sensazione. Era
arrivato al ponte prima della scuola, esi accorse che tre fulmini stavano colpendo la scuola, ma non gli
facevano niente, poi si girò e vide che non c’ era anima viva in giro, quindi
ebbe un po’ paura, ma la voglia di scoprire che stava succedendo alla scuola, era
troppo forte, e andò verso la struttura. Quando fu arrivato, si accorse che nel
cortile, c’ era uno strano animaletto giallo con una pelliccia tigrata di
colore blu e celeste. << Chi sei? Che stai facendo?>> chiese
Donato. << Mi chiamo Gabumon, e sto cercando disperatamente da tre giorni
il mio domatore.>> disse Gabumon. << Se vuoi lo faccio io il tuo
domatore, che ne dici?>> chiese Donato. << Devo vedere se resisti a
questa prova. Poi se resisterai vuol dire che sei il mi domatore, perché il
digivice mi impedirà di colpirti.>> disse Gabumon. << Che tipo di
prova?>> chiese Donato. < Una prova molto elettrizzante.>> disse
Gabumon. << Avanti con la prova.>> disse Donato. << Scarica
glaciale!>> disse Gabumon. Tutto il suo corpo fu circondato da un aura
blu. Lanciò una scarica elettrica, che andò in alto, e poi ricadde sopra
Donato. Donato sembrava non sentire neanche l’ attacco di Gabumon. <<
Sento solo un po’ di fresco, aumenta i volt, non mi fai niente così, sono
abituato a prendere la scossa.>> disse Donato. << Nessuno resiste a
dieci volt.>> disse Gabumon. << Io si.>> disse Donato.
<< Aumento i voltaggio, di venti volt. Non è possibile che tu possa
resistere anche a questo.>> disse Gabumon. << Mi fai appena il
solletico, e sento ancora poco freddo.>> disse Donato. << Aumento
di quaranta il voltaggio. Voglio vedere proprio se resisti a sessanta
volt.>> disse Gabumon. << Cominciò a sentire freddo, ma la scarica
non mi fa niente.>> disse Donato. << Basta mi hai stufato,
Aumentiamo di trenta il voltaggio.>> esclamò Gabumon. << Adesso ho
freddo, ma la scarica non mi fa niente.>> disse Donato. << Ma che
cosa sei? Nessuno può reggere a novanta volt.>> disse Gabumon. <<
Riesco a reggere a un numero elevatissimo di volt, perché una volta mentre
passeggiavo, un Tir pieno di scatole con dell’ energia elettrica, che
complessivamente portava diecimilanovecentonovantanove volt, mi attraversò la
strada, e, visto che andava a gran velocità, mi investì per ero sulle strisce e
stavo attraversando, mi fece fare un saltò enorme, e finii di botto su una
scatola. La scatola si ruppe, e fece avvenire una reazione a catena, che fece
esplodere tutte le scatole, e a me fece assorbire tutta l’ energia elettrica
del Tir. Stetti in coma tre settimane, ma poi mi svegliai e scoprii che potevo
resistere ai voltaggi più elevati, e sbattendo la mano su un oggetto elettrico
non in funzione, potevo farlo funzionare.>> narrò Donato. << Allora
sei di sicuro il mio domatore.>> disse Gabumon. In mano a Donato si
materializzò un digivice, e poi andò a casa insieme a Gabumon. Quindi si
aggiunse un altro che aveva trovato il proprio digimon. Era Lunedì, in quel
giorno dovevamo andare in gita con la scuola, quindi ci preparammo a andare sul
pulman che ci avrebbe portato all’entrata del bosco, e dopo un po’ di peripezie
riuscimmo anche a far salire i digimon, però Renamon, e Kumamon non vollero
entrare, ma vollero stare sopra il tetto del pulman a gustarsi l’ aria fresca.
Sfortunatamente, anche la quinta elementare, aveva scelto lo stesso posto per
andare in gita, quindi ce li dovemmo portare dietro. Partimmo subito. Passò un
po’ di tempo, però poi arrivammo. Appena arrivati, piantammo subito le tende, e
cercammo legna da ardere per il fuoco, invece noi andammo, sì a cercare legna,
ma un po’ più su di dove erano gli altri. Avevamo trovato tanta legna, e anche
i nostri digimon, che erano stati tutto il tempo a riposare sopra il tetto del
pulman. I nostri digimon ad un certo punto, si accorsero che c’ era un altro
digimon nei paraggi, però il digivice non lo segnava, quindi seguimmo i nostri
digimon, fino a quando ci trovammo davanti a un gigantesco digimon, simile ad
uno scarabeo umanoide. << Kabuterimon, digimon insettoide di livello
campione, la sua tecnica: Maxi saetta.>> disse il digivice. Il grande
digimon si mise in volo, mentre Renamon, che era arrivata per prima, scattò
verso Kabuterimon, che ormai aveva gia lanciato la sua maxi saetta. Renamon la
scansò. << Quel Kabuterimon vuole la guerra, e che guerra sia.>>
disse Rika. Rika prese una carta dalla tasca. << Digimodificati! Carta
della potenza!>> disse Rika facendo passere la carta nel digivice. Subito
Renamon si riempì di energia, e sfrecciò verso Kabuterimon. Ma non bastava, allora
Rika prese un'altra carta. << Digimodificati! Carta della ipervelocità più
carta delle ali!>> disse Rika facendo passare la carta nel digivice.
Renamon oltre a essere più forte diventò anche più veloce e le spuntarono le
ali, e sfrecciò un'altra volta, ma questo non bastò. Rika non sapeva più che
fare, Allora prese un sasso e lo buttò contro Kabuterimon. << Prenditela
con quelli della tua taglia!>> disse Rika. Kabuterimon quando fu colpito
si arrabbiò, e come un razzo prese Rika, e la portò in cielo, dove, Kabuterimon
e Renamon, stavano combattendo. << Renamon! La vedi? E’ la tua domatrice,
o digimon tamers, come dite voi, facciamo una scommessa? Chi arriva per primo a
terra il sasso, o la ragazza?>> disse Kabuterimon. << Non
farlo!>> esclamò Renamon. << Ora vedremo!>> disse
Kabuterimon. Renamon Sfrecciò verso di Rika, per salvarla, ma fu fermata da un
attacco di Kabuterimon, che la scaraventò contro un albero, senza possibilità
di difendersi. Rika stava per aria ed era quasi a terra. <> esclamò Rika. Io vidi il solito il solito animaletto, con il
triangolo rosso in testa che luccicava, e mi cominciò a ronzare una domanda in
testa. A quel punto una strana luce, partì dal digivice di Rika, e dal
triangolo rosso dell’ animaletto bianco, e andò a finire su Renamon. << Renamon
digevolve.>> disse Renamon. Il corpo di Renamon si illuminò, e dopo un
po’ di tempo, la digevoluzione si completò. << Kyubymon!>> disse
Renamon. Renamon si era digevoluta, perché Rika era in pericolo. Io visto che
ero sotto di Rika, mi misi in posizione di presa in braccio, e per fortuna,
riuscii a prenderla. Rika era caduta da un’altezza notevole, quindi aveva preso
molta velocità, perciò mi feci male a una gamba, per il troppo peso sottoposto
alle mie braccia, e caddi in terra. Per fortuna Rika non si era fatta niente.
Quando ebbi preso in braccio Rika, Kyubymon sfrecciò come un missile verso
Kabuterimon, aprendo a ruota le sette code. << Fiamme celesti!>>
disse Kyubymon. Sette fiamme blu, partirono verso Kabuterimon, e lo
distrussero. Kyubymon subito tornò Renamon, e, molto grata, mi prese in spalla
e mi portò insieme a gli altri, davanti al campetto dove eravamo. <<
Grazie.>> dissi io. << E’ il minimo che posso fare per aver salvato
Rika.>> disse Renamon. Davanti all’ campeggio, Renamon mi lasciò, e mi
accompagnarono Donato ed Enry. << Che hai fatto Simone!!>> esclamò
la prof. molto preoccupata. << Mi sono fatto male cadendo da una piccola
rupe.>> dissi io. << Portatelo subito nella tenda
infermeria.>> disse la prof. Fui portato in infermeria, li era una noia
mortale, non facevo niente, però ad un certo punto, l’animaletto bianco che era
presente sempre quando un digimon digevolveva, irrompe nella tenda. << Fatto
male calù, io aiutare te calù.>> disse il piccolo animaletto. Quell’
animaletto, mi si mette davanti alla gamba, allunga le orecchie, e con loro mi
fece una magia alla gamba. Lo presi in mano e me lo misi sopra la pancia.
<< Posso chiederti una cosa?>> dissi io. << Certo.>>
disse l’animaletto. << Prima di tutto volevo chiederti come ti
chiami.>> dissi io. << Mi chiamo Calumon>> disse L’animaletto.
<< Poi volevo chiederti, perché tu non ti fai mai vedere in giro, e
compari solo quando un digimon digevolve?>> chiesi io. << Io vado
un po’ in giro, e quando mi capita, aiuto i digimon a digevolvere.>>
disse Calumon. << Allora sei nostro amico.>> dissi io. << Va
bene, calù>> disse Calumon. Calumon andò via,e poi entrò la prof.. << Scusa Simone,
so che chiedo troppo, però dovresti cercare di camminare, per vedere se la tua
gamba grave.>> disse la prof.. Io accettai, mi portarono fuori, mi levarono
le stampelle, e provai a camminare. Lo stupore fu grande quando videro che la
mia gamba era completamente sanata. << Questo è un miracolo!>>
disse la prof. << E’ si, non so come, ma la gamba non mi fa più male.>>
dissi io stupito. << Bene tutto si è risolto per il meglio. Ora puoi
tornare alla tua tenda.>> disse la prof.. Ritornammo tutti nelle tende,
però stavolta, tutti i digimon tamers si riunirono nella tenda in cui dormivo.
<< Vi devo dire una cosa.>> dissi io. << Avanti dilla>>
disse Enry. << Vi ricordate dell’ animaletto bianco che ho visto.>>
dissi io. << Non ce ne hai mai parlato.>> disse Andrea. <<
Giusto non ve l’ ho mai detto, cioè l’ ho detto a Giovanni.>> dissi io.
<< Perché non ce l’ hai detto?>> dissero tutti. << Me ne sono
dimenticato, comunque nella tenda infermeria, è entrato quell’ animaletto, e mi
ha curato la gamba. Poi ho scoperto che si chiama Calumon, e che lui può far
digevolvere i digimon illuminando il triangolo rosso che ha sulla
fronte.>> dissi io. << Quindi è nostro amico>> disse Rika.
<< Ok, però ora però concentriamoci sulla missione, è per questo che
siamo venuti qua. disse Enry. << Potrebbe essere nascosto qui il digiuovo
dei miracoli.>> disse Andrea. << Proviamo a cercarlo.>> disse
Jane. << Si andiamo!>> disse Gery. Ci ridividemmo in gruppi,
stranamente ritornarono quelli dell’ altra volta, e andammo alla ricerca delle
digiuova, tutti nella stessa direzione che avevamo avuto sabato mattina. Enry e
Giovanni partirono per primi a corsa; ad un certo punto si videro spuntare davanti,
un altro digimon, era più piccolo di quello di prima, ma subito si digevolvé, e
diventò gigantesco. << Lopdevimon, digimon demone di livello campione, la
sua tecnica: Artiglio nero.> disse il digivice. << Artiglio nero!>>
disse Lopdevimon. La mano di Lopdevimon si avvicinava velocemente a Lopmon, ma
Lopmon lo schivò e andò a attaccare. << Lop tornado!>> disse
Lopmon. Lopdevimon, parò il colpo, e scaraventò Lopmon contro un albero.
Giovanni andò dietro Lopmon, e attutì il colpo. << Stai bene? Ora glielo
faccio vedere cos’ è un vero digimon!>> disse Lopmon. Lopmon si mise
davanti a Giovanni. Intanto Calumon era gia arrivato, e aveva gia messo in
funzione il triangolo. << Lopmon digevolve!>> disse Lopmon. Il
corpo del digimon si rinchiuse in una sfera, e alla fine, la sfera si spaccò.
<< Endigargomon!>> disse il digimon. Era un digimon molto alto, con
una massiccia pelliccia, la vita scoperta, e una specie di cappello, con la
faccia di lopmon, un po’ spiaccicata. Endigargomon, con molta velocità, andò vicino
Lopdevimon, per attaccarlo. << Endi pugno!>> disse Endigargomon. Il
pugno di Endigargomon, si allungò, lo sbatacchiò contro un albero,
distruggendolo, quindi Calumon dovette andare da un altra parte. Intanto Donato
e Giacomo, stavano combattendo contro un digimon. << Frigimon, digimon
mutante di livello campione, la sua tecnica: Pugno congelante.>> disse il
digivice. Marineangemon si era messo da parte a giocare con Calumon, che
intanto era arrivato di corsa, e Donato stava combattendo contro il digimon.
Gabumon era molto in difficoltà, era a terra e Frigimon stava per colpirlo,
però ad un certo punto, dal digivice di Donato, partì un raggio di luce, e
calumon a sua volta aiutò la digevoluzione con il solito triangolo rosso, che
andò a colpire Gabumon, e lo fece digevolvere. Alla fine della digevoluzione,
era diventato molto più grande, << Garurumon!>> disse il digimon.
<< Anche se ti sei digevoluto, non vincerai.>> disse Frigimon.
<< Turbine rovente!>> disse Garurumon. Una colonna di fuoco blu
uscì dalla bocca di garurumon, e andò contro Frigimon distruggendolo. Tutti
tornammo dove ci eravamo previsti di riunirci. << Perché non andiamo nella
tenda e esaminiamo questo.>> dissi io tirando fuori della tasca un pezzo
di legno d’oro. << Dove l’ hai trovato? Non ti ho visto raccogliere
qualcosa.>> disse Rika un po’ dubbiosa. << Finalmente! Ti ho
trovato! Non sai da quanto è che ti cercavo.>> disse una voce da fuori la
tenda. Rika e Enry aprirono la tenda e videro un ragazzo con degl’ occhiali da
motociclista sulla testa, ( un amico di Enry e Rika, che assomigliava
spaventosamente a Takato, il protagonista del cartone animato dei digimon.) A quel
punto Takato entrò nella tenda. << Ciao Takato come stai?>> disse
Enry. << Bene grazie.>> disse Takato. << Non ci siamo mai
visti prima d’ ora, hai una faccia familiare.>> dissi io. << io non
ti ho mai visto, comunque quel pezzo d’albero significa che, raggiunto un
livello di potenza abbastanza elevato, i nostri digimon potranno fare la
dna-digevoluzione.>> mi disse Takato. << Quindi vorresti dire che
il mio Kumamon potrebbe fare la dna-digevoluzione con il tuo Guilmon?>>
dissi io che ero contentissimo. << Si, è così.>> disse Takato. <<
Ragazzi ora andiamo a cenare, sono 5 alle 20. Andammo a mangiare, al lume del
fuoco. Tutti eravamo insieme, tranne Rika, che era da sola verso il bosco, che
guardava la carta di Renamon. << Che avrà Rika?>> disse Andrea.
<< Prima che conoscesse me e Enry faceva sempre così, ma poi, ha smesso,
quando combatté contro icedevimon.>> disse Takato. << Vado un attimo
da Rika, mi sembra un po’ giù.>> disse Enry. << Tu continua a
cenare, vado io. >> dissi io. Andai da Rika. << Perché stai qui al
buio e tutta sola?>> le chiesi. << Non mi va di stare alla luce, mi
piace il buio.>> disse Rika con la faccia triste. << Sappiamo tutti
e due che non è questo il motivo.>> dissi io. << Finalmente Renamon
si è digevoluta.>> dissi Rika. << Ed è per questo che sei
depressa?>> dissi io. << No, figuriamoci, anzi, sono contenta che
si sia digevoluta. Sono depressa, perché ho capito che Renamon si poteva
digevolvere solamente se fossimo state in sintonia, e fino ad ora l’ ho
forzata, per digevolvere, facendo soltanto combattimenti, per incrementare la
potenza.>> disse Rika. << Ho capito, però ora torniamo da gl’ altri.>>
dissi io. Quando fummo ritornati al posto dove erano i miei amici, vidi che non
c’ erano più. << Il resto del gruppo non c’ è più.>> dissi io. <<
E’ vero, andiamo a cercarli.>> disse Rika. Senza farci scoprire, andammo
verso il bosco, e cominciammo a cercarli. Ad un certo punto, il digivice cominciò
a suonare. Lo presi, e ci indicò la postazione del digimon. << Sinduramon, digimon sacro di livello evoluto,
la sua tecnica: Attacco elettrico.>> disse il digivice. Era un digimon,
molto strano. Praticamente era una palla di ferro, con la faccia d’ un gallo,
le ali d’ un gallo, però di colore arancione, anche la coda era da gallo e
infine aveva un doppio tridente sulle spalle. Subito di corsa, arrivarono anche
gli altri, insieme a Calumon, e fecero digevolvere i loro digimon, io e Rika
stavamo gia combattendo da un bel po’, quindi i nostri digimon erano un po’
stanchi. Takato ed Enry, entrarono nel combattimento. << Aiutateli.>>
disse Enry. << Growlmon, Pyro meteora!>> disse Takato. Una palla d’
energia bianca, fu sparata dalla bocca del digimon, e andò a colpire
Sinduramon, ma non gli fece neanche il solletico. Arrivò Leomon, che tirò fuori
la sua spada, colpì Sinduramon, però non gli fece nulla. Provarono tutti, però
non ci riuscirono, alla fine quando Grizzlymon, si fu ripreso, era furioso.
<< Grizzlymon, Spaccaossa!>> ordinai a Grizzlymon. Grizzlymon
arrivò addosso a Sinduramon, gli pesto le ali, e cominciò a tirare pugni sulla
palla di ferro, e in faccia. Quando Grizzlymon smise, Sinduramon era
malridotto, ma non gli aveva fatto poi cosi male. A quel punto io mi accorsi
che non c’ era più nulla da fare, quel digimon ci avrebbe sconfitti. Ad un
certo punto, una carta, mi si materializzò in mano, era la carta blu, la feci
passare nel digivice. << Digimodificati! Carta della
Matrix-digevoluzione!>> dissi io. A quel punto il mio digimon si rinchiuse
in una sfera, e alla fine, quando la sfera si spaccò, ne usci un digimon
stupendo. << Blizzardmon!>> disse il nuovo digimon. Era una specie
di orso polare, con delle corna ricurve sulla testa, sette trecce che gli
spuntavano dalla pelliccia che aveva sulla testa, e alla fine, avevano le punte
di lancia. Aveva dei braccialetti con sopra la bandiera dell’ Italia, e due
grosse asce doppie. Rika molto curiosa prese il digivice, e lo rivolge verso
Blizzardmon. Blizzardmon, digimon mutante di livello
evoluto, la sua tecnica: Carneficina tentacolare. Intanto anche Andrea era
riuscito a far digevolvere Gotsumon in Starmon, e Starmon in Triceramon, con la
carta blu. Enry, anche lui molto curioso, tirò fuori il digivice. <<
Triceramon, digimon dinosauro di livello evoluto, la sua tecnica: Attacco a
tricorno. << Blizzardmon e Triceramon, attaccate insieme!- dicemmo io ed
Andrea. << Attacco a Tricorno!>> esclamò Triceramon dopo andando
alla carica, con i tre corni rivolti verso Sinduramon. Lo prese, e lo lanciò
verso di me. << Carneficina tentacolare!>> esclamò Blizzardmon
afferrando, o meglio, infilzandolo al volo Sinduramon con le punte di lancia,
che aveva in fondo alle trecce. Quando Blizzardmon vide che non riusciva a far
star fermo Sinduramon, si arrabbio, ed incominciò con qualche minuto di
anticipo, ad infilzarlo, molto violentemente, con le doppie asce, e cosi
facendo, riuscì a ucciderlo, ed assorbire i dati. Blizzardmon e Triceramon
tornarono al loro stato normale, senza neanche essere molto affaticati, e poi
tornammo tutti indietro. Quando tornammo indietro, ci accorgemmo che era notte
fonda, e che non tirava neanche un filo di vento, quindi un po’ ci impaurimmo,
neanche le tende si muovevano, eppure in giro non c’era nessuno, si vedevano
soltanto delle lanterne lontane muoversi. Ad un certo punto, si materializzò
uno strano ricevitore di immagini. Noi ci mettemmo davanti all’apparecchio, e
controllammo un po’. Quando stavo dando un occhiatina sopra il ricevitore di
immagini,venne fuori un fascio di luce e una strana persona cominciò a parlare.
<< Quindi siete voi i nuovi tamers! Piacere di conoscervi.>> disse
il signore. << Anche per noi è un piacere conoscerla signor… non ho
afferrato il nome.>> dissi io. << Mi chiamo Michel, e sono un
esperto nel campo dei digimon, sono venuto per dirvi, che quel digimon che
avete sconfitto era un devas, sono digimon che si sono creati dal supremo. Sono
molto pericolosi perché possono dare a un digimon la capacità di restare a un
livello quanto vogliono. Perciò, se li incontrate cercate di batterli, questo è
tutto per ora, arrivederci.>> disse Michel. Il fascio di luce scomparì e
con lui anche il ricevitore. << Secondo me dobbiamo dargli retta, mi
sembra affidabile.>> dissi io molto sicuro di me. << Sono d’accordo
anch’io però ora andiamo a letto>> disse Andrea. La mattina dopo, io mi
svegliai, molto presto, ed andai nel posto in cui c’era stato il contatto con
Michel, grazie al ricevitore d’ immagini. Controllai per bene, ma non c’ era
niente. Ad un certo punto, il fascio di luce della sera prima, materializzò il
ricevitore di immagini sulla terra. La stesa persona di ieri sera, mi si
presentò davanti attraverso il ricevitore d’ immagini, e riguardò confuso.
<< Ragazzo, sento una gran energia dentro di te, è un’ energia
misteriosa, che ho però credo di conoscerla.>> disse Michel. <<
Veramente, io sono solo Simone, non ho nessuna energia misteriosa.>>
dissi io. << Invece ti dico che qualcosa hai di misterioso, un’ energia
che non è stata mai usata da nessuno.>> dissi io. << Che cosa sta
farneticando?>> dissi io. << Ti posso dire solo una cosa, quando
combattete contro un digimon, quaggiù a digiworld, c’ è sempre un pezzo di
terra che si alza, e fa uscire della luce color oro, e la zolla che si alza non
è mai la stessa.>> disse Michel. Il collegamento si interruppe. <<
Quello aveva bevuto un goccino di troppo!>> disse io con tono umoristico.
Ad un certo punto, quando ebbi coperto bene il ricevitore, ricevetti una
telefonata al mio cellulare. << Pronto, chi è?>> chiesi io.
<< E’ la fine per voi, i cavalieri Ultradigevoluti, vi stermineranno. gli
umani che hanno reso schiavi i digimon non sopravvivranno. Vi conviene
prepararvi, perché la nostra vendetta sarà catastrofica, i cavalieri
Ultradigevoluti, faranno scoppiare una guerra di dimensioni apocalittiche, sarà
l’ armageddon, per voi, neanche le digiuova sacre potranno salvarvi!>>
disse una voce sibilante. << Che cosa vuoi dire? E chi sei?>> dissi
io molto preoccupato. << Sono un po’ tutto, sono lo scoiattolo che ti sta
passando accanto, sono l’ albero che stai toccando, sono la tenda che stai
guardando.>> disse la voce sibilante. << Come fai a vedere quello
che faccio! E spiegami una buona volta chi sei!>> esclamai io, molto
innervosito. << Non ti scaldare! Tanto così non fai altro che renderti
vulnerabile, più ti arrabbi più diventi vulnerabile, e quando sarà il momento
mi imponessero completamente di te, perché infondo, io sono te.>> disse
la voce. << Che cosa stai farneticando, ti ho chiesto chi sei, non chi
credi di essere.>> dissi io veramente arrabbiato. << Bravo così,
ancora un po’ e potrò impossessarmi di te.>> esclamò la voce. <<
No. Non ti soddisferò, nessuno si è mai impossessato di me, e nessuno ci
riuscirà.>> dissi io, cercando di stare calmo. << Ho capito, non è
questo il momento di impossessarmi del tuo corpo, ma troverò l’
occasione.>> disse la voce. Riattaccai il telefono, e tornai in tenda. Quando
tornai nella tenda si era fatto gia giorno. C’ era un sole stupendo, quindi, ci
mettemmo il costume e andammo tutti a un laghetto che avevamo trovato un po’
più in giù del campo. Stavamo facendo il bagno, quando, un digimon spuntò da un
albero. << Impmon, digimon di livello intermedio, la sua tecnica: Badaboom.>>
disse il digivice. Piccolo Lopmon, perché non vieni a combattere contro di me? <<
Non andare, non devi sprecare forze.>> disse Giovanni. << Certo,
non mi metto a combattere contro di lui.>> disse Lopmon. << Davvero,
allora prima attacco io. Badaboom!>> esclamò Impmon, lanciando una
piccola fiamma contro Lopmon. << Lop tornado.>> esclamò Lopmon lanciando
un piccolo tornado, fatto girando su se stesso, verso Impmon. << Avevo
detto, niente combattimenti.>> disse Giovanni. << Non c’ è stato
contatto fisico!>> disse Lopmon. In quel momento, due digimon vennero da
noi, erano due devas, Il primo era Mhiryamon, una specie di tigre con degli
scudi all’ inizio delle zampe e le ali tigrate, e il secondo era Kunbiramon,
una palla di ferro d’ oro, con la testa d’ un topo, il doppio tridente uguale a
quello di Sinduramon, sulla schiena, le zampe da ragno, e la coda di topo. A
questo punto Rika e Gery, Andarono alla lotta, Rika cercò di far combattere al
meglio la sua Renamon, ma Mhiryamon era troppo forte, quindi si trovarono in
difficoltà; Leomon non ebbe problemi a Abbattere Kunbiramon, perché quest’
ultimo non era tanto forte. Mhiryamon, Andò ad attaccare Kyubymon, perché
intanto si era evoluta, Ma Rika prese una carta e disse: - Voglio farlo per Kyubymon.
Immediatamente la carta, che Rika aveva pescato si trasformò in una carta blu.
<< Digimodificati! Carta della Digevoluzione Matrix!>> disse Rika.
Renamon si riempì di energia. << Kyubymon Matrix digevolve! lordtaomon!
Era diventata di livello evoluto. << Ideogramma nero!>> disse il
nuovo digimon. Lordtaomon disegnò un ideogramma nell’ aria, che andò addosso a
Mhiryamon, e lo annientò, e Lordtaomon tornò Renamon. In quel momento, il
ricevitore si materializzò davanti a noi, e comparse l’ immagine di Michel. <<
Ottimo lavoro! I devas si sono arresi, ma non cantate vittoria, perché si dice
che se i devas si arrendono, arriveranno dei digimon ancora più forti, state in
guardia. << Aspetta ad andare via, ho una domanda che mi ronza in testa, è
vero che esistono livelli superiori al mega?>> chiesi io. << Non
sono autorizzato a rilasciare queste informazioni.>> disse Michel
chiudendo il collegamento. << Allora quella strana telefonata di questa
mattina, diceva il vero, c’ è davvero un livello Ultra.>> dissi io.
<< Cosa vai delirando, non esistono livelli sopra il mega!>> disse
Enry con tono saccente. Stemmo tutto il giorno su quel laghetto, e ci
allontanammo solo per pranzare. Partimmo verso la scuola verso le diciotto. I
genitori ci aspettavano là. Arrivati, tutti andammo a casa propria. Quando fui
arrivato a casa, subito il telefono squillò. << Pronto chi è?>>
dissi io. << Hai visto la povera Rika, come andava via infelice, la
povera Renamon la fa soffrire.>> disse la voce sibilante di stamattina.
<< Potresti evitare di chiamarmi a telefono, potrebbe rispondere qualcun’
altro.>> esclami io. << Volevo ricordarti una cosa, nessuno deve
venire a sapere dei nostri discorsi. E’ chiaro! Altrimenti comincerò ad
attaccare, anche se non sei arrabbiato, e ti giuro che fa veramente
male.>> disse la voce. Riattaccai il telefono, ma mi squillò il
cellulare. << Pronto chi è?>> dissi io, un po’ seccato. <<
Sono Rika, vuoi venire un attimo con me nella piazza vicino casa tua.>>
disse Rika. << Ok vengo.>> dissi io. Presi un talismano contro i
demoni, e andai. Stavo arrivando in bicicletta, quando finalmente, prima dell’
incrocio davanti al parco la vidi. << Eccoti, ti evo dire una cosa
importante.>> dissi io. All’ improvviso sentii uno strattone ai muscoli
delle gambe, caddi di bicicletta, e andai a finire sopra il cofano di una
macchina. L’ autista si fermò, mi portò su una panchina nel parco. Mi ripresi
dopo poco. << Che è successo?>> dissi io. << Sei caduto di
bicicletta, e sei finito sul cofano dellamacchina di questo signore.>> disse Rika. < Come stai? Niente
di rotto?>> disse l’autista molto preoccupato. << Le gambe dove
sono!>> dissi alzandomi di botto. << Sono sempre attaccate le
gambe, dove vuoi che siano!>> disse Rika. Mi alzai, e poi mi misi a
sedere. << Può andare signore, adesso ci penso io.>> disse Rika. L’
automobilista, se ne andò. << Che ti è preso? Non si frena così all’
improvviso.>> disse Rika. << Non ho frenato io!>> dissi io.
<< Allora chi?>> disse Rika. << Lui>> dissi io.
<< Lui chi? disse Rika. << Non so che cos’ è, ma è da stamattina
che mi perseguita.>> dissi io. Ad un certo punto, i muscoli del braccio
sinistro, mi si allargarono, e la pelle cominciò a tirare, il braccio, mi era
diventato muscolosissimo, ma era incapace di ogni movimento. << Che ti
succede Simone?>> esclamò Rika allontanandosi. << Mi ha detto che
non devo dire a nessuno della sua esistenza, quindi, ora che te l’ ho detto, mi
sta attaccando da dentro.>> dissi io. << Chi ti sta attaccando da
dentro?>> esclamò Rika. << Non lo so!>> esclamai io. Ad un
certo punto, il mio cellulare squillò. I muscoli tornarono normali, e risposi.
<< Sei tu?>> dissi io, molto dolorante. <<
Indovinato!>> disse La voce. << Piantala di farmi questi
scherzi!>> dissi io. << Ti avevo avvertito, ma non mi hai dato ascoltò.>>
disse la voce. << non posso dire niente?>> dissi io. <<
Sbagliato! Puoi dire dei cavalieri Ultradigevoluti.>> disse la voce.
Cominciai a dire quello che potevo dire, a Rika, ma poi presi coraggio, e dissi
anche le cose che non potevo dire. Tra allungamento dei muscoli, e contrazione
di altri, riuscii a dire tutto a Rika. La mia voce cambiò, la presenza che
annidava dentro il mio corpo, prese il sopravvento, e cominciò a parlare.
<< Non dovevi dire tutto, un giorno riuscirò a controllarti, e allora sarà
la fine.>> disse la voce. Un anima nera uscì dal mio corpo, e io svenni a
terra. Quando ero rinvenuto, vide che si era fatto tardi, quindi tornai a casa.
Cenai, feci la cartella, e andai a letto. Il giorno dopo, fatta una bella
colazione, andai subito a scuola, senza neanche aspettare che gli altri si
svegliassero, però lasciai un biglietto. Quando fui arrivato a scuola, che non
c’ era nessuno, quindi andai a controllare, e vidi un biglietto dove c’era
scritto: La scuola è momentaneamente chiusa, per problemi tecnici. <<
Bene, anche oggi non si và a scuola. Però dovrei andare a controllare, potrebbe
essere qualcosa di veramente grave.>> dissi io. Subito uscii dal cortile,
e andai a chiamare kumamon. Quando fui tornato alla scuola, vidi che la porta
era chiusa, dall’ interno. << C’ e la fai ad arrivare a l’ allarme, e
distruggerlo?>> dissi io. << Detto, fatto capo.>> disse
kumamon sfrecciando contro l’ allarme. Quando l’ allarme fu distrutto, io e Kumamon
entrammo nella scuola, e ci muovemmo con circospezione, per non attirare l’
attenzione di nessuno. Ad un certo punto dalla porta entrò qualcuno, noi non
facemmo in tempo a vederlo, perché ci nascondemmo. << Vi ho visti! Chi
siete, uscite.>> disse qualcuno. << Tranquillo. Sono io.>>
dissi uscendo allo scoperto perché avevo riconosciuto la voce di Enry. <<
Ah tu. Accidenti a te, mi hai fatto prendere un colpo.>> disse enry.
<< In questo posto, c’ è una brutta aura, meglio controllare.>>
dissi io. << Ok sono d’accordo io controllo di sotto tu di sopra.>>
disse enry dirigendosi verso la prima classe. Andammo nelle direzioni che
avevamo deciso, io corsi su, e enry corse alla prima classe. Arrivato alla
prima classe, del piano superiore, aprii la porta, e un pugno da boxe, di
quelli con la molla, mi venne incontro e mi colpì allo stomaco, scaraventandomi
al muro. Fortunatamente, io avevo molta resistenza, quindi non mi feci nulla;
quando mi fui ripreso, andai di scatto verso la porta della classe, e distrussi
quel trabiccolo. Quando fui entrato nella classe, vidi che non ero in una
classe delle medie, ma in una classe dell’ università. Sulla cattedra c’ era un
libro, era strano, èra come se mandasse una strana aura che mi avvolgeva, e mi
attirava verso di lui. Quando gli fui arrivato davanti, mi venne d’ istinto di
prenderlo. Uscii subito dalla classe, e andai verso un'altra classe. Intanto,
Enry era dentro la sua prima classe, era normale, tranne una foschia rosa che
aleggiava nella stanza, e strani piccoli esseri che volavano nella classe. Lui
non fece caso a gli esseri volanti, e tornò al lavoro, uscendo dalla classe, e
andando in un'altra. Feci un altro giro delle classi, e quello che riuscii a
ricavare, fu un Libro, una targhetta con sopra il segno del miracolo, delle
carte inedite e un bel raffreddore. Invece Enry, Non fu così fortunato, infatti
non trovò nulla, solo una targhetta con sopra il segno del destino. Quando mi
fui accertato, che anche nell’ ultima classe non ci fosse nulla, Sentii un
rumore che veniva da fuori, io mi misi a guardare che cosa stava succedendo, e
vidi un digimon rosa e bianco, che stava combattendo contro di un altro
digimon, e sentii che diceva qualcosa, sentii poco, ma sentii. << Non li
devi toccare! È mio compito, anche se non me lo ha detto il supremo!>>
disse il digimon. A quel punto presi il digivice e lo misi in modalità
rivelatore, ma quest’ ultimo non mi disse nulla, quindi tornai a vedere la
battaglia. A quel punto, quel devas,( perché ormai avevo capito,che, lui era un
emissario del supremo), riuscì a sconfiggere l’ altro digimon. Finito il
assorbimento di dati, si girò, prima verso di enry, che intanto era uscito
dalla porta del fine corridoio, e poi guardò verso di me. In quel momento, mi
misi a correre verso le scale, ma lui fu più veloce di me, quando io ero a metà
corridoio, lui era gia davanti alla porta delle scale, ad analizzare la
situazione. Quando ero quasi arrivato a destinazione, il digimon, spaccò la
porta, ed io, visto che ero arrivato quasi alle scale, mi misi a sedere dietro
il muro. Proprio in quel momento, Rika passò da casa mia. << C’ è suo
figlio?>> chiese Rika. << No, non c’ è, è andato a scuola.>>
disse la mia mamma. << Ok grazie comunque.>> disse Rika. Rika si
incamminò verso la scuola. << Cosa ci è andato a fare a scuola! C’ è il
campo digitale lì, non sarà che…….!>> disse Rika. Rika si mise a correre
più velocemente possibile, con la sua renamon, verso la scuola sperando di
trovarmi. Enry, che intanto era in fondo alle scale, vide la pioggia di vetri,
e sentì l’ esplosione, quindi venne su più velocemente possibile. Quando
arrivò, mi vide dietro un muro che mi tenevo la spalla, e, ci si mise anche lui.
In quel momento arrivò anche rika, che, quando vide dei vetri per terra, venne
subito su a vedere cosa era successo. Simo, perché ti reggi la spalla?>>
disse Rika. <> dissi io.
<< Bisogna subito legare la ferita, sennò, il sangue comincerà a
calare.>> disse Rika strappandosi una strisciolina di vestito dalla
manica. Poi mi alzai, e andai davanti al digimon. << Perché sei venuto
qui? Cosa vuoi da me?>> esclamai io. << Mi chiamo puchemon, sono
venuto qui per diventare vostro amico, se ti ho fatto male scusa, non volevo.>>
disse il digimon. Mi si avvicinò e con una magia aggiustò la manica di rika e
curò il mio braccio. << Sono qui per informarvi che i devas non si sono
arresi del tutto, ne rimangono tre da distruggere, e per riferirvi che
azulongmon, il supremo bianco, mi ha specificamente detto di aiutarvi nella
ricerca delle digiuova. Tenete, questa si illuminerà solo se sarà messo nelle
mani del digimon tamers della bontà. Dopo che ebbe detto ciò che aveva da dire,
rika prese il digivice e lo puntò verso il digimon. << Puchemon, digimon folletto
di livello iper, la sua tecnica: raggio astrale.>> dissi il digivice.
<< Livello iper! Non ne avevo visti mai uno!>> disse enry. A quel
punto puchemon venne accerchiato da una luce rosa, che lo regredì al livello intermedio,
e lo fece diventare Wormon. Questa è la punizione che il supremo Zhuquiamon, il
mio creatore, mi ha inflitto per aver mancato al mio obbiettivo, che era quello
di non farvi avvicinare alla porta di digiworld. Ma ora che mi si sono aperti
gli occhi sulla faccenda, aiuterò Azulongmon, ha farvi trovare le digiuova.>>
disse Wormon. << Ma come? Ci porterai al posto in cui stanno le digiuova?>>
chiese Rika. << No, io non posso. Ma vi aiuterò ad attivarle, per la
iperdigevoluzione.>> disse Wormon. Quando avemmo concluso la faccenda, io
e Enry restammo alla scuola, per accertarsi che non ci fosse più nulla, e Rika,
insieme a Wormon, che intanto si era trasformato in un umano come copertura,
andò un po’ in giro per trovare qualcosa di interessante. Dopo un po’ di
cammino, Wormon, si accorse che Rika, era triste. << Perché quella faccia
triste? Se sei preoccupata per quel ragazzo, sta tranquilla, la magia l’ ha
curato nel modo giusto.>> disse Wormon. << No non è per quello, è
che……, lasciamo perdere.>> disse rika. << Continua per
favore.>> disse Wormon. << È che non capisco, Simone, Enry e Takato
sono riusciti a far digevolvere i loro digimon al livello evoluto senza
problemi, e invece la mia renamon non si è digevoluta nel modo giusto.>> disse
rika. << Forse, è meglio che ne parli con lei.>> disse Wormon.
<< Giusto ci penserò.>> disse rika. Dopo un po’ di cammino, Rika si
girò di scatto, come nel tentativo di scoprire qualcuno. << Che c’ è? Che
cosa hai visto?>> disse Wormon. << Mah. Mi sembrava che qualcuno,
da dietro mi chiamasse, e aveva una voce fredda, come il giaccio.>> disse
Rika. Dopo che Rika ebbe detto cosa gli era sembrato di sentire, girò l’
angolo, cercando di non pensare a niente. Mentre passava davanti a un
grattacielo, una mano, che spuntò fuori del muro dove stava passando rika, gli
chiuse la bocca, e un’ altra mano, la tirò dentro al muro. Wormon, che vide
tutto, ci venne subito a informare, e noi quando sentimmo la notizia, corremmo
al taxi più vicino, e ci facemmo portare al grattacielo. Quando fummo arrivati,
cominciammo subito a cercare indizi per rintracciarla, dopo un po’ di tempo che
cercavo nella neve che era per terra, perché, per qualche strano motivo, a
Empoli era nevicato, trovai il ciondolo che rika portava sempre al collo.
Quindi ne dedussi che rika era stata portata nel grattacielo. In cima al
grattacielo c’ era un campo digitale ghiacciato. Andammo in cima al
grattacielo. Facemmo un buco nel campo digitale con l’ ascensore, ed entrammo
nel campo digitale. All’interno c’ era
un digimon, che sembrava volesse proteggere Rika, con le sue ali. Rika si
svegliò. << Dove sono? Sei al sicuro, con me, il tuo digimon.>>
disse quel digimon. << Per favore dimmi chi sei?>> ripeté Rika. >>
Piccola rika, sono il tuo digimon, Lordangemon. << Non sei tu il mio
digimon, è Renamon.>> disse Rika. << Non volevi il più forte?
Eccomi qua! Tu sei la mia guida, mi aiuterai a digevolvere al livello mega.>>
disse Lordangemon. Lordangemon in quel momento, venne attratto da un’
esplosione, che veniva verso sinistra, e in quel momento, insieme a quel
esplosione, venne Renamon. Renamon appena vide che Lordangemon teneva Rika per il
braccio, gli scattò contro, ma non gli fece nulla. Quando rika si fu liberata
dalle grinfie di Lordangemon, andò ad aiutare Renamon ad alzarsi, per
continuare a combattere. << Adesso vedremo chi è il digimon più forte, e
chi vincerà, si prenderà Rika.>> disse Lordangemon. << Io non sono
un trofeo da vincere!>> esclamò Rika, molto arrabbiata. A questo punto,
vidi Rika che guardava la lotta con serenità, e non era per nulla preoccupata,
quindi decisi di aiutare Renamon. << Renamon, vieni giù ti aiuto io a abbatterlo.>>
dissi io. Renamon, lasciando in sospeso il combattimento, sfrecciò verso di me,
però Lordangemon fu più veloce di lei, e la colpì, scaraventandola addosso a
me. Quando Renamon si alzò, vide che mi era finita addosso, quindi cercò di
svegliarmi scuotendomi. Mi ripresi. << Andiamo, dobbiamo distruggerlo.>>
dissi io. Montai sopra la schiena di Renamon, e insieme a lei sfrecciai verso Lordangemon.
Intanto tutti guardavano il fatto, un digimon e un essere umano, combattevano
insieme, anche se non legati dal destino. Rika in quel momento non esitò un
momento ad aiutare Renamon. << Digimodificati! Carta della potenza!>>
disse Rika facendo passare la carta nel digivice. Renamon andò velocissima
contro Lordangemon, ma anche questa volta fu vano l’ attacco di Renamon. A me,
che dovevo stare sulla schiena di Renamon, sembrò che quest’ ultima avesse
difficoltà nell’ attaccare. << Lanciami addosso a Lordangemon.>>
dissi io. << Cosa?>> disse Renamon. << Hai sentito benissimo,
lanciami addosso a Lordangemon, al resto ci penso io.>> dissi io. Renamon
mi mise davanti a se. << Che fai? Ti proteggi con un essere umano, dov’ è
finito tutto il tuo orgoglio.>> disse Lordangemon. Renamon mi lanciò, ma
sbagliò traiettoria. Presi il digimon maligno con un calcio in fronte, e poi,
per la troppa forza messa nel lanciarmi da Renamon, caddi di sotto dal
grattacielo. Il digimon che avevo preso in fronte si affacciò dal buco che
avevo fatto cadendo dal grattacielo, e preparò la mano per fare la sfera malefica,
il suo attacco, ma fu tolto dalla postazione in cui si trovava da Renamon che
iniziò a combattere, ma sempre con lo stesso risultato. Intanto, io che stavo
cadendo dal grattacielo, fui preso e portato a terra da un digimon. << Weregarurumon?
Sei anche tu un emissario del supremo bianco? dissi io. Da dietro l’ angolo spuntò
donato insieme a Andrea e Starmon, che intanto si era calato dal tetto del
grattacielo. << Si è fatto notte, dove eri?>> disse Andrea.
<< Ero nel campo digitale che c’ è lassù. Ho fatto proprio un bel salto.>>
dissi io. << Simo nei campi digitali il tempo passa più velocemente.>>
disse Andrea. << Ok ho capito però ora andiamo lassù. Grizzlymon,
andiamo.>> dissi io. Grizzlymon uscì da sotto terra, si digevolvé grazie
alla carta della digevoluzione matrix, e mi portò in cima al grattacielo
insieme a gli altri che era lì con me. Intanto Renamon era al muro, e Lordangemon
stava per dargli il colpo di grazia. Rika si mise davanti a renamon. <<
Non la toccare, se vuoi assorbirla prima dovrai passare sopra al mio cadavere.>>
dissi Rika. << Ok come vuoi, prima faccio fuori te, e poi quella
sottospecie di volpe.>> disse il digimon maligno. Il digimon stava per
colpirla, però il digivice di Rika si illuminò e lanciò un suo raggio addosso a
Renamon che la fece digevolvere. << Renamon matrix digevolve.>>
disse Renamon. Un buco gigantesco si creò nel campo digitale, e mostrò la luna.
Quest’ ultima si eclissò, e davanti ad essa si posò una sagoma lucente.
<< Taomon.>> disse il nuovo digimon. Renamon si era digevoluta per
salvare rika, infatti, quando Taomon fece il suo attacco, ci mise tutto il suo
impegno, perché arrabbiata per la gravità della minaccia che Lordangemon aveva
fatto. << Ideogramma rovente!>> disse Taomon mentre faceva un
disegno nel celo. Il disegno andò addosso a Lordangemon, e bruciò il digimon
maligno. La battaglia si concluse. Rika, quando le si avvicinò taomon. <<
Non ti avvicinare, devo stare un po’ di tempo a riflettere. Quindi, quando Taomon
capì la situazione, se ne andò via ritornando Renamon. << Perché un'altra
volta. Perché devi sempre fare la difficile.>> disse Enry. << Non
capisco di cosa parli.>> Quando rika fu arrivata a casa, si accorse di essere sola, e quindi si mise in
camera suaa riflettere. Ad un certo
punto fu presa dal senso di colpa, perché si ricordò del suo passato, in cui
lei era una severa domatrice, e pensava che i digimon fossero solo un insieme
di dati numerici, che combattono e assorbono i nemici sconfitti. Ma poi ci fu
Takato che la fece riflettere, e capì che i digimon sono solo e soltanto amici,
con cui dividere tutto. A quel punto un digimon entrò nella sua stanza, era
lucente, era Magnamon, un digimon che era simile a x-veemon con l’ armatura d’
oro addosso, ma era strano perché aveva una strana luce attorno, come se fosse
una proiezione. << Giovane domatrice, sei piena di dolori provenienti dal
cuore, estirpali, fa vedere che una domatrice non si arrende davanti a nulla, e
tieni in mente che la tua Renamon non ti farà soffrire. Rika non ebbe il tempo
di rispondere a magnamon, che lui se ne era andato gia via, quindi cercò il
digivice, si vestì e andò a cercare Renamon. Quando fu fuori, il digivice
segnalò la presenza di un digimon nei paraggi. << Sepikmon, digimon
mutante di livello armor, la sua tecnica sepik- boomerang.>> disse il
digivice. Rika andò sul posto, quando arrivò vide che c’ ero gia io. <<
Simo tu continua a combattere, io vado a cercare Renamon.>> disse Rika. Renamon
intanto stava, in un certo senso, spiando Impmon, davanti a una casa, con due
bambini dentro. << Perché mi spii, cosa vuoi da me?>> disse Impmon,
un po’ seccato. << Cerco risposte. perché tu non hai un digimon tamers? Non
riuscirai mai a digevolvere se continui così.>> disse Renamon. <<
Io non ho bisogno di un essere umano per digevolvere, sono un digimon, tutti i
digimon sanno digevolvere, quindi ci riuscirò anch’ io. Io non dipendo da
nessuno.>> disse impmon un po’ seccato. << Ok grazie.>> disse
Renamon. << Come non hai più domande.>> disse impmon. << Non
più.>> disse Renamon. Poi andò, verso il campo digitale, che aveva
avvertito in quel momento. Rika trovò Renamon sulla strada, anche Renamon la
vide, quindi si fermò, per chiedere spiegazioni. << Perché hai deciso di
non essere più la mia digimon tamers?>> disse Renamon. << Non l’ ho
detto, ho solo detto che mi serviva un po’ di tempo per riflettere.>>
disse rika. << Allora amiche come prima.>> disse renamon. <<
Certo!>> disse stringendo la mano di Renamon con amicizia. << Adesso
però sbrighiamoci, senno non si divertono solo loro.>> Renamon prese in
spalla Rika, e partì a tutta birra verso la postazione dove si era bioemerso il
digimon. Intanto io gia alla vittoria. << Togliti Blizzardmon! Ci penso
io a dargli il colpo di grazia.>> disse Renamon. Renamon digevolvé subito
al livello evoluto, e scaravento contro Sepikmon l’ ideogramma rovente,
disintegrandolo. Il giorno dopo, non andai a scuola, perché sapevo che la
scuola era ancora chiusa, e andai un po’ in giro con Kumamon. Arrivammo ad un
parco e ci sedemmo su una panca, dove stava riposando Calumon, ed incominciai a
riordinare il mio mazzo di carte dei digimon. << Ti piace combattere
Kumamon? Se non ti piace non farlo, non ti devi sentire obbligato.>>
dissi io. << Simone, non ti devi preoccupare, sono un digimon, e i
digimon anno questo scopo, la fine del combattimento non la sa nessuno, so solo
che vince il più forte. Io gli sorriso. Passò un po’ di tempo, e da dietro di
noi sentimmo un grande rumore, come il rumore di una zampata gigantesca sulla
strada. Un digimon gigantesco si era materializzato dietro di noi, era enorme, una
specie di cinghiale con la bocca larga come due garage. << Vikaralamon,
digimon animale sacro di livello evoluto, la sua tecnica: raggio del cinghiale.>>
disse il digivice. Una strana nebbiolina che spaccava il cielo veniva dal suo
di dietro, e avanzava lentamente. C’ eravamo solo io e Kumamon a poterlo
contrastare, e quindi lo seguimmo, cercando di fermarlo. Intanto in un
grattacielo, vicino a casa mia, un signore, chiamato Yamaky, stava analizzando
la situazione, con il padre di Enry, che ormai sapeva della vera esistenza dei
digimon, ed era molto preoccupato. << Potrebbe distruggere tutto, non
abbiamo scelta, caricate Shaggai. << Cos’ è shaggai?>> disse
ilpadre di Enry. << E’ un
sofisticato apparecchio che localizza i digimon nel mondo reale, e li elimina.>>
disse yamaky. << Non può farlo! Che sarà dei digimon dei ragazzi!>>
disse il padre di enry prendendolo per la giacchetta. << In questa
maniera salveremo anche i ragazzi a cui tiene tanto, cancelleremo tutti i dati
anomali, e installeremo un“fire wool”.>> disse levandoselo di dosso. A
quel punto lo, mi misi davanti a Vikaralamon, per combattere, presi due carte,
e le passai nel digivice dicendo: - Digicombo! Carta della digevoluzione +
carta delle ali! Subito Kumamon si digievolvé in Grizzlymon, e gli vennero le
ali. Attaccò il digimon che ci stava avanti,ma non gli fece nulla; in quel
momento arrivò Enry con Gargomon e Rika con Kyubymon. << Arrivano i
rinforzi!>> dissero Enry e Rika. << Era ora! Non ci siete mai
quando c’ è davvero bisogno di voi!>> dissi io. << Da quanto tempo
combattete? Da un bel po’, non vedete che Grizzlymon e esausto.>> dissi
io. Rapidmon e Taomon andarono all’ attacco, intanto, dentro il grattacielo da
cui era stato caricato Shaggai, Yamaky venne informato del completamento della
procedura di caricamento. << Benissimo! Attivate shaggai!>> esclamò
Yamaki. Un fascio di luce verde fuoriuscì dalla cima del grattacelo, e fece un
buco nel cielo, e sopra di noi si materializzo uno strano cielo fatto di piccoli
quadrati, e sopra di essi cerano tante sagome di digimon. Il padre di Enry
riuscì ad arrivare da noi.<< Mi dispiace, i digimon saranno cancellati.
Anche Gargomon, Kyubymon e Grizzlymon stavano scomparendo. << Ideogramma
protettore! Uno scudo si proietto sotto i due, ma neanche quello fu sufficiente
per proteggerli. Sembrava proprio che fosse la fine di una grande amicizia. Ad
un certo punto un bambino, uscì dal bosco, sentimmo un urlo. Dopo poco vedemmo
Gery, Donato, e gl’ altri del gruppo, che scappavano dal parco. Poi uscì un
bambino. << A tutti gl’ esseri umani, ripeto, a tutti gl’ esseri umani,
porto un messaggio da parte del supremo. Non possiamo permettere che i digimon
vedano alla rovina, per questo un piccolo regalo ve lo meritate.>> disse
il bambino trasformandosi in un digimon. << Machuramon, digimon sacro di
livello evoluto, la sua tecnica: sconosciuta.>> disse il digivice.
Machuramon, lancio una pallina nel buco fatto da Shaggai. Tutte le persone
vennero spazzate via dall’ edificio, e portate sopra i tetti, anche Yamaki e i
suoi colleghi, delle case più vicine dalla magia della pallina lanciata da
Machuramon. Poi un fulmine, colpì l’ edificio, e lo fece implodere, lanciando
parti delle mura da tutte le parti, e non rimase neanche un briciolo di mura
sulle fondamenta. Machuramon, andò via con lo strato di digiworld che si era
materializzato in cielo. Vikaralamon, diventò più infuriato di prima.
L’esercito, gli mandò contro gl’ elicotteri, che spararono a raffica tutti i
missili primari. Vikaralamon, ne uscì illeso. Grizzlymon, Kyubymon e Gargomon,
dopo, che avevano cercato di distruggerli, cedettero alla stanchezza, caddero a
terra senza forze, mentre Vikaralamon avanzava imperterrito. Ad aiutarci arrivò
anche Takato con WarGrowlmon, ma fu imprigionato in una sorta di barriera
termica, così da non intralciare lo scopo di Vikaralamon. Ad un certo punto, mi
venne un idea. Presi le carte e cercai. << Eccola!>> esclami.
<< Cosa hai trovato?>> disse Enry. << La carta delle scambio
d’ energia.>> dissi io. << E quale potere ha?>> disse Rika.
<< Trasmette l’ energia nostra e dei digimon in uno solo, per fare un
attacco super potente.>> dissi io. << E’ pericoloso, potrebbe
sovraccaricarsi e implodere il digimon.>> disse il padre di Enry.
<< è un rischio che dobbiamo correre.>> dissi io. << Quale
digimon usiamo? Il mio no!>> disse Rika. << Non guardate
me.>> disse Enry. << Non me la sento. Non voglio far correre un
rischio così grande a Wargrowlmon.>> disse Takato. Tutti si rifiutarono.
<< Tocca a me, allora. Te la senti Grizzlymon?>> dissi io. <<
A me va bene.>> disse Grizzlymon. << Digimodificati! Carta dello
scambio d’ energia!>> dissi io. Tutta l’ energia mia, e degl’ altri
digimon, si concentrò in Grizzlymon. Grizzlymon digevolve, e diventò
Blizzardmon, i muscoli si ingrandirono, le asce si fusero, e diventarono un
enorme bazooka doppio, di color oro. << Attacca Blizzardmon!>>
esclamai io. << Bazooka polare a pompa!>> esclamò Blizzardmon.
Blizzardmon cominciò a tremare, quindi noi pensammo che stesse per implodere,
ma poi, dopo, per fortuna, sparo sedici colpi di fila di bazooka, e così
facendo distrusse Vikaralamon. Tutti tornammo a casa, a pranzare, e poi andammo
tutti al parco, dove si era verificato l’ accaduto.<< Amici, Machuramon,
non può essere bioemerso come gli altri, ma deve essere passato da qualche
parte, perché un devas che viene aiutato dal supremo non può bioemergere.>>
disse Andrea. << Giusta osservazione.>> disse Takato. << Ma
dove sarà il posto?>> disse Enry. << Non resta alternativa, cerchiamolo.
Perché, come avete visto, Machuramon ha preso Calumon, e se, come ha detto
Machuramon, Calumon è la chiave della digevoluzione, i digimon non potranno
digevolvere qui nel mondo reale.>> dissi io. Ci dividemmo in gruppi, e
questa volta, non andai con Rika, ma con Enry. Io ed Enry seguimmo Takato e Gery,
che stavano andando verso una strana gabbia, al suo interno c’ era Guilmon.
<< Guardate là.>> disse Guilmon indicando un buco nel terreno.
<< Che c’ è li?> dissi io. << Vieni a vedere.>> mi disse
Guilmon. Andai soltanto io, e arrivati in fondo alla galleria, vidi una specie
di campo digitale. << Chi se lo immaginava che la porta di digiworld
fosse proprio sotto il mio rifugio.>> disse Guilmon. Era veramente la
porta di digiworld, andammo da gli altri, ma non li trovammo, e visto che si
era fatto molto buio, andammo a casa, cenammo e andammo a letto. Il giorno
dopo, andammo a scuola, vedemmo che la scuola era stata riaperta, e quindi
dovemmo tornare alla vita normale. Dopo due ore di lezione, ci fu la ricreazione.
Andai da Andrea e gl’ altri e gli spiegai la situazione. << Non vedo l’
ora di andare, prenderemo tutto l’ occorrente, e poi partiremo.>> dissi
io. << Però prima dobbiamo informare i nostri genitori.>> dissi io.
<< Certo è giusto.>> disse Takato. << Allora è deciso, andremo
tutti a digiworld.>> dissi io. Nell’ ora dopo, la prof. d’ italiano mi
sorprese che stavo facendo un disegno. << Tu trovi la mia lezione molto
interessante, vero? Tu dopo la scuola resterai qui a fare il riassunto della
lezione di oggi.>> disse la prof. Poi si alzarono anche Enry, Rika,
Takato, Donato e Giacomo, << Anche noi non seguivamo la lezione.>>
dissero. La prof. si arrabbiò come non mai, e ci mandò tutti fuori dall’ aula.
Quando le lezioni furono finite, noi restammo a scuola a fare il riassunto
della spiegazione di oggi. Finito il riassunto, misi una lettera dentro il
quaderno, e andammo via. Andammo a dirlo ai nostri genitori. I genitori di Takato
accettarono, anche i miei, Enry lo disse solo a sua sorella, perché sapeva che
se l’ avesse detto a suo padre, glielo avrebbe negato. Quelli di Kenta fecero
un po’ di storie, ma poi accettarono, quelli di Gery non lo seppero neanche,
quelli di donato pure, e anche quelli di Jane. Rika quando era a casa non lo
disse subito, ma poi mentre la nonna stava passeggiando per il corridoio, vide
Renamon davanti alla camera di Rika, che cercava di nascondersi. << Ti ho
vista! Sai quando la madre di Rika era ancora piccola, io dissi che questa casa
l’ avrei lasciata, perché ero convinta che fosse piena di spiritelli; non sarai
lo spiritello di una volpe che protegge la mia piccola Rika?>> disse la
nonna. << Sono Renamon signora.>> disse uscendo allo scoperto.
<< Mi prometti di proteggere rika, anche a costo della tua vita.>>
disse la nonna di rika. << Lo prometto signora.>> disse Renamon.
Facemmo lo zaino mettendoci tutto l’ occorrente, e andammo a letto. Il giorno
dopo andammo tutti nel posto dove avevamo deciso di riunirci, cioè la gabbia di
Guilmon. << Voi potreste anche non venire, non avete un digimon.>>
disse Rika a Kenta e Jane. << È proprio per questo che veniamo,forse a
digiworld sarà più facile incontrare i nostri digimon.>> disse Kenta.
<< Mancano Simone e Giovanni.>> disse Gery preoccupata. Venni un
po’ più tardi con un amico di Giovanni, era Federico. << Lui è Federico,
e verrà con noi, perché sa molte cose sui digimon, e quindi ci sarà d’ aiuto.
Poi per la strada abbiamo incontrato il signor Yamaki, che mi ha dato questo
computer palmare. << Siamo tutti quindi andiamo!>> disse Enry
iniziando a correre verso il rifugio. Quando fummo arrivati davanti al buco in
cui c’ era la porta di digiworld, ci entrammo dentro, e dopo mille peripezie,
riuscimmo ad entrare nel campo digitale che ci avrebbe portato a digiworld.
Entrati ci trovammo in uno spazio vuoto, con uno sfondo blu. << Non ci
vedo c’ è troppa luce.>> disse Gery. << Prendi la mia mano.>>
disse Rika. << Grazie mi sento più sicura così.>> disse Gery. Dopo
poco lo spazio divento senza gravità, quindi ci prendemmo tutti per mano per
non dividerci, ed ad un certo punto manco la terra sotto i piedi, e cademmo nel
vuoto del buio più assoluto. Quando ci risvegliammo, eravamo in uno strano
deserto, con uno strano mondo sopra di noi. << Quella è la terra, quindi
siamo a digiworld. Ma me lo immaginavo diverso.>> disse Kenta. <<
Ok adesso cerchiamo Calumon.>> dissi io. << Prima facciamo delle
foto, siamo i primi esseri umani a digiworld.>> disse Jane. Facemmo le
fotografie, ma vedemmo che quest’ ultime, erano molto sfocate, e che il palmare
non funzionava. << Gli oggetti elettronici qui non funzionano, quindi
dobbiamo adattarci a questa vita.>> disse Enry. Ad un certo punto, da una
roccia altissima, un Meramon ci attaccò, e noi lo mettemmo al tappeto. <<
Avanti assorbitemi.>> disse Meramon. << Cosa stai dicendo!>>
disse Takato. << Come non mi volete assorbire.>> disse Meramon.
<< No! Perché dovremmo.>> dissi io. << Ma voi siete degli
esseri umani, quindi venite da lassù.>> disse Meramon. <<
Esatto.>> disse Kenta. Meramon si mise in piedi, e si scosse le sabbia di
dosso. << Sai dove siamo di digiworld?>> chiesi a Meramon. <<
Nello strato fisico di digiworld.>> disse Meramon. Girandoci verso
destra, sentimmo dei rumori, il digivice si attivò. << Jagamon, digimon
mammifero di livello campione, la sua tecnica: Attacco della patata.>>
disse il digivice. Ci togliemmo dalla loro strada, e dalla nostra postazione li
attaccò con le sfera di fuoco. E ne fece fuori quindici, assorbendo tutti i
dati. << Sei forte!>> dissi io. << Grazie.>> disse
Meramon arrossendo. << Conosci un posto dove alloggiare?>> disse
Enry. << New Borg, la mia metropoli, c’ è una miriade di
alberghi.>> disse Meramon. << New borg? Sembra a copia di New
York!>> disse Andrea. << Però dopo le venti, c’ è il
coprifuoco.>> disse Meramon. << Il coprifuoco? Siete in
guerra?>> disse Enry. << Siamo in Guerra con Lubak, una metropoli
all’ avanguardia quasi come la nostra. E’ lontana la città, sta in un altro
continente.>> disse Meramon. << E il coprifuoco a che serve, se la
città e al di la del oceano digitale.>> disse Kenta. << Il
coprifuoco viene usato per uccidere gli scagnozzi del re di Lubak. Il perfido
Shokungekomon. Il nostro presidente delle isole unite, Magnangemon, ha tentato
più volte di stendere un trattato di pace con Shokungekomon, ma non ne vuole
sapere, perché crede che il dio Tartaruga, voglia la nostra
distruzione.>> disse Meramon. << Portaci dal tuo presidente
Meramon, gli parleremo di come fare a stendere il trattato senza fare una
strage.>> dissi io. << Ok, però voglio dirvi una cosa, sta gia
succedendo una strage.>> disse Meramon. << C’è una città con un
porto?.>> disse Andrea. << Andando verso destra troveremo la
bellissima città portuale Zanatthan.>> disse Meramon. Arrivati a
Zanatthan, partimmo subito con lo yacht di Meramon. Quando fummo sul mare,
Meramon disse qualcosa all’ autista dello yacht, e poi uscì fuori. <<
Venite tutti in cabina, andremo un po’ più veloci.>> disse Meramon.
Andammo tutti in cabina. Quando fummo entrati tutti, Meramon prese il comando
dello yacht, e andò velocissimo contro un fascio di luce rosa. Il fascio di
luce rosa, ci portò vicino al porto di New borg, e infine, dopo un mucchio di
manovre, riuscimmo ad attraccare. Arrivammo davanti a una città gigantesca,
identica a New York, c’ erano pure le torri gemelle e il Medison Squere Garden.
Entrati in città, Meramon chiamò la sua limousine personale, e ci porto alla
casa del presidente delle isole unite, la Gold House. << Meramon, come
fai a permetterti uno yacht, e una limousine tutti tuoi.>> dissi io.
<< Forse non ve l’ ho detto, ma io sono il fratello del presidente, le
nostre digiuova, si sono schiuse proprio nello stesso momento, sopra la
cattedra, del presidente, però lui è presidente, perché, si è schiuso due
secondi prima.>> disse Meramon. Arrivammo da Magnangemon, che ci ricevé
subito, anche se c’ era un avvocato a parlargli. << Cosa volete, mi
avevate fatto interrompere una seduta.>> dissi Magnangemon. <<
Signor presidente,saremmo lusingati di andare da Shokungekomon, a stendere il
trattato di pace.>> dissi io. << E come avevate intenzione di
convincerli?>> disse Magnangemon. << Loro vengono dal mondo reale,
potrebbero aiutare Shokungekomon nella sconfitta del mostro che gli succhia il
cenozoico allo stato liquido.>> disse Meramon. << Venite dal mondo
reale!>> disse Magnangemon inchinandosi. << Si veniamo dalla
terra.>> disse Enry. << Sono lusingato del vostro aiuto.>>
disse Magnangemon. << Vi aiuteremo sicuramente, noi stiamo dalla parte
dei buoni.>> disse Donato. << Vorrei proporvi di portare una
squadra di Meramon, nel caso una delle nostre bombe vi stesse per
colpire.>> disse Magnangemon. << Una delle vostre bombe?>>
dissi io. << Ho detto così, perché, c’ è una guerra tra no e
Shokungekomon.>> disse Meramon. << Dovete sospendere ogni attacco, a
far ritornare tutti gli aerei ed elicotteri, alla base.>> dissi io.
<< Obbedisco.>> disse Magnangemon. Magnangemon, si mise alla
cattedra, prese il telefono, e chiamo l’ esercito. << Ogni attacco va
subito sospeso, manderò una squadra di Meramon, con i ragazzi venuti dalla
terra.>> disse Magnangemon al telefono. Noi andammo al porto, e ci
tuffammo nel raggio di luce rosa che ci aveva detto Meramon. Arrivati, grazie
al fascio di luce, all’ accampamento dei militari, chiedemmo informazioni sulla
strada che dovevamo percorrere. << Davanti a voi, c’ è il deserto
Moebius, e al di là, c’ è Labuk.>> disse il sergente Flamedramon.
<< Abbiamo capito, dobbiamo superare il deserto.>> disse io.
<< Non preoccupatevi, nono è tanto lungo.>> disse il sergente.
<< Ok grazie.>> disse Donato. << Aspettate, questo soldato
potrebbe servirvi.>> disse il sergente, facendoci vedere un Flamedramon.
Superammo senza difficoltà il deserto Moebius, ed arrivammo a Lubak. Quando
fummo arrivati, tutte le persone che erano in strada, entrarono nelle loro
case, e una squadra di Gatomon, con uno Shurimon, ci venne davanti. <<
Portaci al cospetto del vostro re.>> dissi io. << Siamo qui da
parte di Magnangemon, e volevamo stendere un trattato di pace.>> disse
Rika. << Siete i portavoce di Magnangemon, Shokungekomon, ,ha detto che,
non vuole stendere una trattato di pace.>> disse Shurimon. << Noi
non siamo i portavoce di Magnangemon, veniamo dalla terra, e Magnangemon ci ha
chiesto di venire a stendere un trattato di pace.>> dissi io. <<
Venite dalla terra!>> disse Shurimon, inchinandosi insieme ai Gatomon.
<< Ci portate da Shokungekomon!>> disse Rika un po’ seccata.
<< Prego, da questa parte.>> disse Shurimon, ritirandosi su.
Arrivammo al cospetto di Shokungekomon, e, quando seppe che arrivavamo dalla
terra, si inchinò. << Scusate l’ accoglienza poco calorosa, ma da quando
quella moto distrugge tutto, non ci possiamo fidare di nessuno.>> disse
il digimon. << Quale moto?>> dissi io. Shokungekomon, non ebbe
neanche il tempo di rispondere, che da sopra il suo trono, uscì la moto di cui
stavamo parlando. Kumamon ci montò, facendo cadere un piccolo digimon, Crocmon.
Kumamon, ritornò indietro, e sembrava volesse arrotarci. << Che hai
Kumamon.>> dissi io. << Quella moto può controllare la mente delle
persone che ci salgono sopra, e per questo motivo che ora il tuo digimon ci
viene addosso.>> disse Crocmon. Leomon dette una botta in testa a Kumamon,
per farlo scendere dalla moto, e la moto, dopo che gli fu privato il guidatore,
cadde in una buca che si era formata proprio in quel momento, e scomparse.
Levata di torno la moto, potemmo finalmente, stendere il trattato di pace, e
fermare una guerra. Impmon, che era entrato a digiworld dalle fogne di Empoli,
quando fu finalmente arrivato, si trovò davanti a se Catsuramon, un devas.
<< So che il tuo desiderio più grande è quello di digevolvere, giusto?>>
disse Catsuramon. << Tu che ti impicci, si è vero, ma a te cosa te ne
importa.>> disse Impmon, molto seccato. << Io sono venuto a
riferirti un messaggio del supremo, lui vorrebbe fare un accordo, ti darà la
forza di digevolvere se tu eliminerai tutti i digimon che hanno tradito il
supremo, e si sono alleati con gli umani.>> disse Catsuramon. Impmon
pensò a fondo e poi, a malincuore accetto. Anche lui fu fatto cadere in una
buca, e uscì dalla buca che si era formata davanti a Shokungekomon. Lui si
fermò davanti a Shokungekomon. << Ricorda questo, il mio nome è Beelzemon.>>
disse il digimon maligno. Noi intanto stavamo scappando da un raggio rosa,
perché non potevamo sapere dove si avrebbe portato. Tutti noi andammo a
nasconderci, dietro una roccia, per non farci prendere dal raggio, ma Rika,
Kenta e Jane, che erano gli ultimi, erano poco distanti dal raggio. <<
Buttati ti prendo io!>> dissi a Rika. Enry e Takato dissero lo stesso a
Kenta e Jane. I tre sfortunati obbedirono. Rika si buttò, e riuscii a prenderla
per il braccio. << Non mi lasciare Simone!>>> esclamò Rika. Il
raggio rosa era più forte di me Enry e Takato, che, ci sollevò da terra, e
librammo nell’ aria, attaccati ai tre sfortunati. Dovemmo lasciarli, e i tre
furono teletrasportati, in un altro settore, insieme a Renamon, che quando noi
tre avevamo lasciato gli sfortunati, era andata anche lei. Quando i tre si
svegliarono, si trovarono davanti un’ orologio che stava sempre sulla stessa
ora, facendo rimbalzare in su e giù la lancetta dei secondi. Tutti e tre
andarono vicino all’ orologio per vederlo, e Kenta avvicinando il dito alla
lancetta dei secondi, la sbloccò. A quel punto due digimon, Hagurumon, e Clockmon,
arrivarono lì, guardarono l’ orologio, e si spaventarono. << No! Cosa
avete fatto!>> escalmò Clockmon. << Perché che succede se la
lancetta si sblocca?>> disse Rika. Quando la lancetta e bloccata qui si
vive in pace e tranquillità, ma quando la lancetta viene attivata, succede
qualcosa di terribile.>> disse Hagurumon. << Di preciso che cos..!
la terra trema!>> disse Jane. << Arriva!>> disse Hagurumon. Un
po’ più lontano da loro, fuori dalla terra, uscì un digimon, era gigantesco.
Rika prese il digivice e lo puntò verso il gigantesco digimon. << Megadramon,
digimon androide di livello evoluto, la sua tecnica: missili aerei.>>
disse il digivice. Quel digimon ci guardò un po’ e poi andò all’ attaccò,
Renamon digevolvé Kyubymon, e combatté contro megadramon. << Stai
attenta, una leggenda dice che se un digimon sconfigge un altro digimon proveniente
dal mondo reale, quel digimon potrà bioemergere.>> disse Hagurumon Il
duello sembrava dovesse finire con la sconfitta di Kyubymon, ma un esplosione
avvenne sopra la faccia di Megadramon, e un ragazzo spuntò alle spalle di Rika
e gli altri. Era un ragazzo con una copertura di metallo sopra il braccio,
capelli marrone un fazzoletto intorno al collo, e un aria da cowboy. Quando Megadramon
cadde a terra, quel ragazzo richiamò il suo digimon con una frusta di luce.
<< Per fortuna non vi siete fatti niente.>> disse quel ragazzo. Si
fece buio, la lancetta fu rimessa apposto, e fu acceso un fuoco. Il ragazzo che
aveva sconfitto Megadramon, si alzò per andare a dare altra legna al fuoco.
<< Scusate vi ho salvati ma non mi sono presentato, mi chiamo Ryo, e voi?>>
disse il nuovo ragazzo. << Tu sei ryo! Il campione di digicarte di tre
anni fa?>> disse Kenta. << Si sono io, perché?>> disse ryo.
<< Wow! Io sono kenta, lei è Jane, e lei è Rika.>> disse Kenta.
Intanto Rika stava bisbigliando, molto annoiato. << E’ odioso. Poi con
quella faccia da cowboy. Fa venire i nervi alle stelle.>> disse Rika tra
se e se. << Rika è diventata regina dei digimon solo quando tu, te ne sei
andato per digiworld, quindi rika sarebbe al secondo posto.>> disse
kenta. << Ma come osi parlarmi così, lo batterei subito, se lo
volessi.>> disse Rika molto arrabbiata. << Ma non si può ritornare
dai nostri amici?>> disse Jane. << Si, si può, ma solo camminando fino
alla foresta che è qui vicino.>> disse Ryo. << Da quella scala non
si può?>> disse Kenta. << No, non si può.>> disse Ryo.
<< Secondo me si.>> disse Rika, andando verso la scala. << E’
proprio cocciuta.>> disse Ryo. Il giorno dopo, Kenta, Jane e Ryo, videro
che Rika non era tornata, quindi si incamminarono verso la foresta, dove
trovarono un portale che li portò in un villaggio, molto strano. Io, enry e gl’
altri, eravamo finiti nello stesso villaggio, strano. Ad un certo punto
ritrovammo anche gli altri. << Rika dov’ è?>> disse Takato.
<< Abbiamo detto che Ryo era più bravo di lei a combattere con le
digicarte, e, tutte indispettita, se né andata via.>> disse Kenta.
<< L’ avete sicuramente fatta arrabbiare, lo sapete com’ è il carattere
di rika.>> dissi io. << Ah! Dimenticavo! Lui è Ryo, e quel digimon
è Ciberdramon. Takato si avvicinò a Ciberdramon, e lui ringhiò. << Perché
c’ e l’ ha con me? Non gl’ ho fatto niente.>> disse Takato. << Non
è arrabbiato con te, è che Ciberdramon è un digimon molto feroce, e non è
decisamente il tipo cordiale che ti da indicazioni per la strada, per questo tre
anni fa andai venni a digiworld. Camminammo ancora un po’ per il paese, e, alla
fine, trovammo un castello. << Quel castello è disabitato, ci possiamo
passare la notte. Credetemi ci sono gia stato in questo settore.>> disse
Ryo. Entrammo nel castello, mangiammo, perché c’ era una tavola imbandita di
cibo, e trovammo una stanza da letto, quindi ognuno si scelse un letto, e cercò
di dormire. Uno strano rumore venne dal corridoio, kenta si alzò di colpo, e si
mise le coperte sulla bocca. << Cos’ è questo rumore? E quello chi è?!>>
disse Kenta. << E’ Knightmon, vaga per il castello la notte, è solo una
specie di maggiordomo.>> disse Ryo. E subito si addormentò. Tutti si addormentarono
come lui, tranne io che feci un resoconto delle cose usate, ma ad un certo
punto vidi un foglio con dello scotch attaccato nel fondo dello zaino, lo
staccai evidi che c’ erano un porta
fortuna, e una lettera, quindi la lessi. << Caro Simone, so che quando
leggerai la lettera sarà troppo tardi, però voglio dirti che sarò sempre con
te. Ti ho dato anche un porta fortuna, tienilo stretto mentre sei nelle
situazioni di pericolo, anche se non credi in queste cose. Dalla tua mamma con
affetto.>> scrisse mia madre. Ripiegai la lettera, la misi nello zaino, e,
guardando il tetto, cominciai a pensare. << Vediamo se riesco a chiamare
Rika con il mio potere, ( all’ inizio non l’ ho fatto notare, ma io ho dei
potere telepatici, poco sviluppati). << Rika! Rika!>> dissi con la
mente, cercando di raggiungere Rika. non rispose quindi mi rimisi a letto. Il
giorno dopo Rika e Renamon, si erano sostate un po’ in un bosco, e noi invece
ci impegnavamo nelle ricerche di Calumon. << Ho fame Renamon, mi vai a
prendere qualcosa?>> disse Rika. Renamon andò. Rika si trovò da sola in
un bosco, con degli animaletti bianchi, che le volteggiavano intorno. Rika dopo
un po’ che aspettava, si mise i piedi e si guardò attorno. << Quanto ci
mette Renamon, mi è venuta anche sete.>> disse Rika. Gl’ animaletti che
volavano intorno a Rika, la presero per mano, e la portarono davanti a un
fiume. << Sembra quasi che abbiano espresso un mio desiderio.>>
penso Rika. Ad un certo punto, un’ ondata la travolse. << Renamon!
Aiutami!>> esclamò Rika. Renamon, da molta distanza, sentì la voce di Rika,
e andò a salvarla, facendola ricapitare nello strato fisico di digiworld. Quando
Rika e Renamon, si furono riprese dalla caduta, ricominciarono a camminare, e
trovarono Calumon. << Sapeste da quanto tempo è che vi cerco.>>
disse Calumon molto contento. << Sapessi da quanto tempo è che ti
cerchiamo noi.>> disse Rika molto contenta per il ritrovamento. Intanto,
ci eravamo divisi da Ryo, ed eravamo nello stesso posto in cui era Rika. Provai
ad usare il mio potere telepatico, senza dare nell’ occhio, ma purtroppo tutti
si erano accorti che ero fermo a poca distanza da loro, e con gl’ occhi chiusi.
<< Rika! Mi senti, sono Simone!>> dissi nella mente, cercando di
raggiungere Rika. << Ti sento! Ma dove sei?>> disse Rika, pensando.
<< Non siamo vicini a te!>> dissi io, con il mio potere. << E
come faccio a sentirti.>> disse pensando Rika. << Te lo spiego
un'altra volta, stiamo venendo verso di te. Vediamo una cascata, e abbiamo sentito
un urlò, sembrava la tua voce.>> dissi io con il mio potere. <<
Sono proprio davanti alla cascata.>> disse Rika, staccando il
collegamento. Riaprii gli occhi, perché avevo chiuso il collegamento, e vidi
tutti i ragazzi, un po’ più in la, a soccorrere Takato. << Che è successo
a Takato!>> esclamai. << Sei stato tu.>> disse Gery. <<
Non è vero, io sono stato sempre li a parlare con…, lasciamo stare.>>
dissi io. << Takato si era avvicinato, e tu lo hai spinto fino
quaggiù.>> disse Enry. << Non ve ne ho parlato, io ho dei poteri
telepatici, e se vi avvicinate quando sono in usa, venite scaraventati
via.>> dissi io. Andammo dietro la cascata, e così, ritrovammo Rika,
Renamon, e Calumon. << Mi dispiace di avervi fatto aspettare.>>
disse Rika. << Che importa, adesso ci siamo ritrovati, quindi possiamo
andare via.>> disse Takato, che intanto si era ripreso. Adesso ci eravamo
ricongiunti, ma dalla terra uscì beelzemon, che ci divise, facendo finire me,
Kumamon, Terriermon, ed Enry in un raggio rosa, Giovanni e Lopmon in un altro
raggio rosa, e Calumon volò via. L’ inaspettato digimon puntò la sua pistola,
contro Kyubymon, che si era digevoluta durante il salvataggio di Rika dall’
acqua. << Levati di mezzo o sparo!>> disse Beelzemon. << Impmon!
Perché hai questo corpo. Che ti è successo?>> disse Kyubymon. <<
Quel nome non esiste più, adesso sono beelzemon.>> disse il digimon. E se
ne andò via. Io e Enry, e i nostri digimon fummo trasportati in un settore in
cui c’ era solo acqua. Nuotammo fino a una grotta sottomarina, e sbucammo in un
pezzo della grotta in cui non c’ era acqua. << Secondo me quest’ acqua è
strana, al portatile non è successo nulla con tutta quel acqua.>> disse
Enry. Misi una mano nell’ acqua, e me la misi sul collo. << Non è bagnata
la mia mano!>> dissi io. << Quella non è vera acqua, se tu lo pensi
lo è, ma se pensi il contrario non lo è.>> disse Enry. << Ti rendi
conto che se penso che sia acqua all’improvviso, potrebbe succedere qualcosa di
catastrofico qui?>> dissi io. << A cosa ti riferisci?>> dissi
io. << Al mio potere.>> dissi io. << Non preoccuparti, basta
che non ci pensi.>> dissi io. Quindi ci tuffammo, e vidi che la cosa che
aveva detto Enry era vera, quindi facemmo un esplorazione della zona, e vedemmo
degl’ Otamamon, che nuotavano tranquilli. Quando ci avvicinammo da dietro di
noi spuntò un Divermon, che ci attaccò. Lo misi alle corde, prendendolo per il
collo. << Perché ci hai attaccato, non ti abbiamo fatto nulla.>>
dissi io. << Vi ho attaccati perché voi volevate far del male agl’
Otamamon.>> disse Divermon. << Non è vero noi ci siamo solo avvicinati
e loro sono scappati.>> disse Enry. Divermon arrossì, e si struscio una
mano dietro la testa, << Ah allora scusatemi, vi ho attaccato per
sbaglio, ma sapete, loro possono solo sparare bolle, quindi li proteggo io.>>
disse Divermon. << Scuse accettate. Volevamo chiederti, se sapevi come
tornare in superficie.>> chiesi a Divermon. << Si so come tornare
in superficie. E’ proprio dietro di voi la porta per tornarci, ma non ci si può
entrare, perché se ci si avvicina ti da la scossa.>> disse Divermon.
<< Che disdetta!>> dissi io. << Con l’ aiuto degl’ Otamamon
ci arriverete.>> disse Divermon. I piccoli digimon crearono una bolla
intorno a noi, che ci portò su per un corridoio, fino a sbucare in una
biblioteca. Alla fine della biblioteca, c’era una porta, l’ aprimmo, e sbucammo
in una classe universitaria, dove sopra la cattedra c’era un uomo che dormiva
sulle proprie braccia. Entrammo, e vedemmo che, sul tetto, c’ era una cosa, che
sembrava una navicella che aveva la forma del nostro digivice, e nella stanza
c’ erano strani animaletti volanti e luccicanti, che stavano intorno a quel
uomo. Ci avvicinammo piano per non svegliarlo, ma lui ci sentì. << Chi siete
voi?>> esclamò il signore. << Io sono Enry lee, e lui è Simone
pelagotti.>> disse Enry. << Enry, sei il figlio, Tao.>> disse
quel uomo. << Si.>> disse enry-. << Pelagotti non le dice
niente?>> dissi io. << Pelagotti! Certo che mi dice qualcosa, la
tua famiglia e sempre stata, fin dai tempi della guerra fredda,l’ unica famiglia ad avere i poter della
telecinesi, quindi dovresti averne ereditati un po’ anche tu.>> disse
quel uomo. << Io sono l’ unico, per ora, ad avere ereditato, tutti i
poteri della telecinesi, nella mia famiglia.>> dissi io. Ci avvicinammo alla
cattedra. << Posso sapere il suo nome, signore?>> disse io.
<< Mi chiamo Mizuno e non darmi del lei.>> disse il signore.
<< Quella che cos’ è? Mizuno si levò il cappello che aveva in testa, e si
mise in piedi. << Quella è la digi-ark.>> disse Mizuno. << E
che cos’ è di preciso?>> dissi io molto curioso. << Come l’ arca di
Noè salvò gl’ animali, la digi-ark e stata programmata da i pionieri digitali,
per salvare i digimon, dalla furia, di un nemico fortissimo, che gia da anni fa
stragi in questo mondo. disse mizuno. << Ah, ma i pionieri digitali chi
sono?>> dissi io. << I pionieri digitali sono i programmatori di
digiworld, cioè i loro creatori, di cui io faccio parte. Avete ancora domande?>>
disse Mizuno. << Si ,una. Quest’ animaletti che ti girano intorno cosa
sono?>> chiese Enry. << Si chiamano digi gnomi, riescono ad
esaudire i desideri di ciascuno sacrificandosi, e, anche se non sembra, sono
intelligentissimi, e sanno tutto di digiworld.>> disse Mizuno. <<
Grazie.>> dissi io. << Adesso basta parlare, la digi-ark vi porterà
fuori di qui, intanto io mi rimetto a dormire.>> disse Mizuno. Un raggio
partì dalla digi-ark e ci trasportò al suo interno. Intanto Giovanni e Lopmon
erano capitati in uno strano posto, che a Lopmon sembrava molto familiare.
Passeggiarono ancora per un po’ quando a Lopmon venne un idea. << Giovanni,
perché non mi fai digevolvere, così andremo più veloci.>> disse Lopmon.
<< Digimodificati! Carta della digevoluzione!>> disse Giovanni,
facendo passare la carta nel digivice. Lopmon si digevolvé in Endigargomon.
Endigargomon, si mise in posizione di corsa, e poi sfreccio, in avanti.
Arrivarono in un posto in cui c’ era una pavimentazione di cristallo rosso, e
alla fine dello spazio di terreno in cui c’ era la pavimentazione, c’ era una
grande cupola, che sembrava essere il guscio di una tartaruga. Sopra il tutto
c’ era un rete di quattro tubi, con alla fine un ricevitore di potenza, che
aveva la forma di un doppio cono. Giovanni non trovandoci da nessuna parte, si
mise a cercarci. << Dove siete tutti? Se mi sentite per favore venite
qui!>> disse Giovanni usando il suo potere telepatico. Io percepii il
potere di Giovanni, e gli risposi, aprendo così un collegamento. << Ti
sento. Sono Simone.>>dissi io, che avevo aperto il collegamento. <<
Sono proprio sotto di voi. Vedo un enorme nave che si è fermata, proprio sopra
di me.>> disse Giovanni nel collegamento. << Adesso
scendiamo.>> dissi io. La digi-ark, apri il portellone, ci fece scendere
con un raggio, e tornò indietro. Intanto gl’ altri, erano in un settore in cui
c’ era un Andromon che combatteva contro un Oghiromon su un isola, l’ Andromon
venne sconfitto, e venne riportato da noi sulla terra ferma. Vicino alla costa
c’ era una grande casa, guardammo dalla finestra, e vedemmo che era una fabbrica
di sakè, una brodaglia alcolica che piaceva molto a Oghiromon. Un gekomon venne
fuori, e ci fece sedere su delle sedie. << In che cosa posso aiutarvi?>>
disse Gekomon. << Ci servirebbe un po’ di sakè per quest’ andromon
ferito.>> disse Leomon. Quel Andromon ci ha fatto sprecare tanto sakè,
perché voleva combattere contro Oghiromon.>> disse un Gekomon che era
appena uscito dalla fabbrica. << Mi serve solo poco sakè, e della polvere
di programma.>> disse Leomon. << Ok se è per poco sakè può andare
bene.>> disse Gekomon. Portammo Andromon da un'altra parte, e lo curammo.
Giacomo andò dal Gekomon che gl’ aveva detto tutto sul conto di Andromon.
<< Come ha fatto a farvi sprecare tanto sakè, a cosa vi serve?>>
chiese Giacomo. << Fino a pochi giorni fa, questo posto èra tranquillo,
era un paradiso, ma quando arrivò Oghiromon, ci disse di fare ogni settimana
quattro barili di sakè, per saziarlo.>> disse Gekomon. << E
Andromon cosa c’ entra?>> disse Kenta. << Lui incitava noi a
combattere, però noi preferivamo di più stare in tranquillità, quindi andò tutto
da solo a combattere contro Oghiromon, e tutte le volte che veniva sconfitto,
chiedeva del sakè per curarsi.>> disse Gekomon. Andarono tutti davanti a
Andromon, che nel frattempo era tornato Guardromon. << Penso di aver trovato
il metodo per sconfiggere Oghiromon. Noi ci nascondiamo tutti nei barili dove
dovrebbe esserci il sakè, e al momento opportuno usciamo e lo facciamo fuori.>>
disse Takato. << Ok. Sono d’accordo.>> disse rika.! Si nascosero
nei barili, all’ insaputa dei Gekomon, e si fecero trasportare nell’ isola di Oghiromon.
Arrivati uscirono subito dai barili, e cominciarono a combattere. Rika, Takato,
Donato e Andrea fecero digevolvere subito i loro digimon al livello evoluto, e
iniziarono a combattere. Tutti fecero la loro parte ma vennero tutti respinti,
quindi Gery, si arrabbio, e di conseguenza, anche Leomon, si arrabbiò. <<
Se vuoi la guerra, che guerra sia. Digimodificati! Carta di ladydevimon! Leomon
divento nero, aprì la bocca, e lanciò un raggio nero, che colpì Oghiromon e lo
distrusse. Intanto Kenta era diventato il digimon tamers di Guardromon, anche
se tutti non sapevano come. << Sono sicura che siamo nel territorio di un
supremo.>> disse Lopmon guardandosi intorno. Appena Lopmon finì di
parlare, da sotto terra spuntò Beelzemon, che punto le sue pistole contro di
noi e sparò. Il colpo ci mancò, perché ci spostammo da un' altra parte, mentre
io cercavo di contattare gl’ altri ragazzi. << Dove siete? Se mi sentite
venite qui, siamo nel territorio del supremo.>> dissi io, usando il mio
potere. Rika e gl’ altri stavano passeggiando in un altro settore di digiworld,
quando, Rika sentì il mio messaggio. << Simone?>> pensò rika,
cercando di rispondermi. << Si sono io.>> dissi con il mio potere.
<< Tra un po’, un raggio rosa, vi investirà. Non muovetevi, verrete
trasporti dove siamo ora noi.>> dissi io nel collegamento telepatico.
<< Scusa, ma non puoi venire qui con i tuoi poteri?>> disse Rika.
<< Non è la mia specialità il teletrasporto, potrei portarvi chissà
dove.>> dissi io. Rika e gl’ altri si misero davanti al raggio rosa, e
così, poterono arrivare, dove eravamo noi. Quando tutti fummo davanti a beelzemon,
Renamon, Terriermon, Kumamon, Gotsumon e Gabumon, digevolverono al livello
evoluto, e iniziarono il combattimento contro Beelzemon. Beelzemon era troppo
forte, assorbì la loro potenza del livello evoluto, e li regredì al livello
intermedio. Ad un certo punto Leomon entrò nel combattimento. << Non
èscritto nel destino che tu sconfigga
questi ragazzi.>> disse Leomon. Beelzemon si girò verso di Leomon, perché
il suo pugno gl’ aveva girato la testa, e stese la mano. << Se volevi
essere assorbito dovevi dirlo subito.>> esclamò Beelzemon. La mano di Beelzemon
trafisse il corpo di Leomon, con molto velocità. E lo uccise, permettendo così
a Beelzemon, di assorbire Leomon. Takato vide la scena da vicino, e non stava
più dalla rabbia, sembrava volesse esplodere da un momento all’ altro. <<
Cosa hai fatto! Leomon non meritava questo!>> esclamò Takato. <<
Leomon era buono e gentile, perché hai fatto questo, te la farò pagare cara!>>
esclamò Growlmon. Gl’ occhi di growlmon diventarono rossi, e sprigionavano
rabbia da tutti i pori. << Digevolvi al livello mega!
Immediatamente!>> esclamò Takato. una colonna di fuoco circondò Growlmon,
e lo fece digevolvere al livello mega, e il digivice di Takato si distrusse.
rika prese il digivice e lo puntò verso il nuovo digimon. << Megidramon,
digidrago nero di livello evoluto, la sua tecnica: fauci sgretolanti.>>
disse il digivice. Megidramon si liberò subito dalla colonna di fuoco, così
poté attaccare senza esitazioni l’ avversario, lo mise alle corde, mentre Takato
incitava Megidramon ad attaccare. << Forza Megidramon attaccalo! Senza
pietà! Facciamogli sentire cos’ ha passato Leomon quando l’ ha trafitto!>>
disse Takato. Intanto, Yamaky, dal palazzo, dove si era trasferito per
continuare il suo lavoro, si era verificato un’ anomalia, << Gli
stabilimenti si stanno surriscaldando, c’ è troppa energia registrata, c’ è il
rischio di contaminazione del mondo reale.>> disse un collaboratrice di
Yamaki. << Tao, venga subito qui sta succedendo qualcosa di strano.>>
disse Yamaki chiamandolo al telefono. Tao arrivò alla postazione, insieme a gl’
altri pionieri digitali. << Ma cosa succede! Che significano quei segni?>>
esclamò Tao indicando l’enorme schermo fatto a cupola. << Sono presenze
riscontrate a digiworld.>> disse Yamaki poco tranquillo. <<
Significa che i ragazzi sono in pericolo?>> disse Tao, anch’ egli molto
preoccupato. << Non è detto che siano stati attaccati da digimon.>>
disse Yamaki. << In che senso?>> disse il padre di Enry. <<
Voglio dire che possono benissimo essere stati loro a far sprigionare tutta
quella potenza.>> disse Yamaki. Intanto tutti noi, tranne Gery che era
triste per la scomparsa di Leomon, guardavamo Megidramon che combatteva contro
Beelzemon. Ad a un certo punto arrivò machuramon. << Cosa stai facendo!
Spicciati a batterlo.>> disse Machuramon. << Stai zitto, non mi
dare ordini, devo fare con calma.>> disse Beelzemon, lanciando Machuramon
nelle fauci di Megidramon. << Ti abbiamo dato noi questo potere, e tu ci
ringrazi così!>> disse Machuramon. << Stai zitto!>> disse
Beelzemon, sparandogli. Il colpo andò a segno, e così Beelzemon assorbì i dati
di Machuramon. << Adesso tocca a te!>> esclamò Beelzemon.
Megidramon, scanso i primi due colpi di pistola di Beelzemon, ma, il terzo lo
prese in pieno. Megidramon cadde a terra stravolto. << Abbiamo passato
tante felicità insieme, perché deve finire cosi, non puoi, devi restare con me.>>
disse Takato mettendosi davanti a Megidramon. L’ enorme digimon, tornò Guilmon.
<< Non devi essere triste, perché non combatteremo insieme.>> disse
Takato. << Ok, ma come facciamo, io non sono un digimon.>> disse
Takato. Intanto un cerchio di luce si stava formando intorno a Takato e
guilmon, dopodiché dei fili di luce, messi a aspirale attorno a i due si misero
a salire, si sentì una voce che sembrava venisse da tutte le parti. << Biodigevoluzione!>>
disse un eco strano. I corpi di Takato e Guilmon si fusero, e così crearono un
digimon cavaliere con una spada e uno scudo. << Gallantmon!>> disse
il nuovo digimon. Tutti assistemmo allo scontro Gallantmon contro Beelzemon, in
cui Gallantmon sembrava avere la meglio. << Hai accettato un patto
scellerato con un devas, che poi non hai mantenuto.>> disse Gallantmon.
<< A te cosa importa!>> disse beelzemon tirando fuori i suoi denti
affilati. In quel momento, arrivò Catsuramon, che aprì una voragine nel
terreno, e fece cadere Terriermon al suo interno. Renamon appena si accorse
della cosa, si precipitò subito per riprendere Terriermon, e lo trovò su un
masso attaccato alla parete rocciosa. << Stai bene Terriermon?>>
disse Renamon. << Momentai.>> disse Terriermon con un filo di voce.
Renamon tornò sopra, dove si stava svolgendo il combattimento, e vide che tutti
cercavamo Takato. Era parecchio che Gallantmon combatteva, quindi, si mise in
posizione difensiva, con lo scudo davanti. Lo scudo di Gallantmon cominciò a
brillare. << Scudo supersonico!>> esclamò Gallantmon, mentre
Beelzemon avanzava. Lo scudo di gallantmon, cominciò a tremare, e credemmo in
un surriscaldamento, dei dati, ma poi, un raggio enorme, uscì, dallo scudo,
colpì Beelzemon, e gli fece sentire tutto il dolore che aveva sentito leomon,
quando era stato ucciso. << Ora capisco cosa ha provato Leomon, quando l’
ho ucciso.>> disse Beelzemon, tutto dolorante. << Finalmente l’ hai
capito.>> disse Gallantmon. << Coraggio datemi il colpo di grazia,
non merito la vostra pietà.>> disse Beelzemon. << Gallantmon, non
volle, e così sciolse la digevoluzione, quindi Takato, e Guilmon, tornarono
normali. Il morale di Gery, dopo che Beelzemon ebbe riconosciuto i propri
errori, non cambiò, e così tenne la tristezza che albergava nel cuore. Appena
tutti si furono ripresi, andammo davanti alla porta della dimora del supremo, e
entrammo. Appena entrati, ci trovammo davanti un lungo corridoio fatto di ossa
della cassa toracica. << Ci vorrà tantissimo per raggiungere il castello del
supremo, se dobbiamo passare per lì. >> dissi io. << Ci sono gia
stata qua.>> disse Lopmon. << In che senso ci sei gia
stata.>> disse Giovanni. << Ci sono gia stata, perché anch’io ero
un devas, una volta, ma ho rifiutato, di servire il supremo.>> disse Lopmon.
<< Tu ci sarai molto utile qui.>> dissi io. << Kenta, Jane, e
Giacomo, restate qui, a badare a Gery, invece, Io, Rika, Enry, Takato donato e
Giovanni, andremo nel castello.>> disse Takato. Mettemmo il piede sul
primo osso del corridoio, e subito una bolla ci circondò, per portarci davanti al
castello del supremo. << Così è più facile.>> dissi io. Durante la
corsa nella bolla, vedemmo che Enry, guardava, molto arrabbiato, il castello
del supremo. << Che cos’ hai?>> chiesi a Enry. << Sono
preoccupato per questa battaglia, dobbiamo renderci conto che il digimon che
stiamo per affrontare, è un supremo, e quindi non sarà facile.>> disse
Enry. << Non ti preoccupare, ora che Takato e Guilmon possono fare la
biodigevoluzione, non possiamo perdere, ma non è sicuro neanche che vinciamo,
cioè, voglio dire che potrebbe finire in parità questa battaglia.>> dissi
io. Quando fummo davanti al cancello del castello del supremo. <<
Apriamo>> dissi io. Appena entrati, i nostri digimon si misero in
posizione di attacco, e Guilmon cominciò a ringhiare. << C’è una quantità
incredibile di presenze.>> disse Renamon. Arrivammo in una stanza, con le
pareti d’ arancione, e il pavimento rosso, e un grande fuoco davanti a noi.
<< Dov’è il supremo, non lo vedo. Sicura che non sia fuori?>> dissi
a Lopmon. Lopmon non ebbe neanche il tempo di rispondere, che il fuoco che
stava davanti a noi si alzò in volo, e diventò un’ enorme uccello rosso, con
sei ali, un motore da jet sulla schiena e delle sfere intorno al collo e alla
coda. << Dunque voi siete i digimon che si sono alleati con gl’ umani,
andatevene fin che siete in tempo, e lasciate i ragazzi al loro destino.>>
disse il supremo. << No mai! In momenti di questo genere non si
abbandonano gli amici.>> disse Kumamon. Tutti prendemmo il digivice, una
carta a caso, e la facemmo passare nel digivice. La carta, si trasformò, in una
carta blu. << Digimodificati! Carta della digevoluzione matrix!>>
dicemmo tutti in coro. << io sono Zhuquiamon, la fine della vostra
corsa.>> disse il supremo. Tutti si digevolverono al livello evoluto, e
cominciarono il combattimento. Il supremo era troppo forte, con un suo attacco,
il macro bolide, poteva scaraventare i nostri digimon contro la parete, o
addirittura, fargli sfondare il pavimento. Dopo un po’ di tempo che era
iniziato il combattimento, quasi tutti avevamo perso le speranze, ma
soprattutto Enry. Rapidmon stava lentamente scomparendo, per la botta presa in
precedenza, e per la troppa energia usata. << Non può finire così. Non è
giusto!>> esclamò Enry. La stessa voce che avevamo sentito in precedenza,
prima che arrivasse Gallantmon, rimbombò nel tempio. I corpi di Enry e di
Rapidmon, che era tornato Terriermon, si fusero. << Megagargomon!>>
disse il nuovo digimon. << Una digevoluzione tra il digimon e l’ umano. Non
è ammissibile una cosa del genere.>> disse Zhuquiamon. Il supremo, sparò
uno dei suoi macro bolidi. << Andiamo all’ attacco! Missili giocondi!>>
disse Enry. Dalle spalle di Megagargomon partirono due missili, che sorrisero,
e andarono a schiantarsi contro Zhuquiamon, facendolo sprofondare nella terra.
<< Evviva! L’ abbiamo abbattuto!>> dissi io molto contento. Enry e
Terriermon tornarono normali, e ad un certo punto dal buco formatosi nel
combattimento di Megagargomon, venne sparata una fiamma, che plasmandosi
diventò Zhuquiamon. Il castello, era raso al suolo. << Credevate di
avermi sconfitto ? Se è così vi sbagliavate, nessuno può sconfiggere
Zhuquiamon.>> disse il supremo. << Adesso siamo davvero nei
guai!>> dissi io. << Multi bolidi!>> disse Zhuquiamon. Tante fiamme
uscirono dalla bacca di Zhuquiamon, e vennero a schiantarsi dove eravamo noi.
<< Adesso sono davvero morti, non possono essere resistiti al mio
attacco.>> disse Zhuquiamon, molto sicuro di se. Quando il fumo si fu
diradato, Zhuquiamon, si stupì molto. Usando i miei poteri, ero riuscito a
fermare, il colpo lanciato da Zhuquiamon. << Non è possibile, non c’ è
mai riuscito nessuno.>> disse Zhuquiamon. << Hai paura, Zhuquiamon,
cos’ ha questo ragazzo, per farti così paura.>> disse Azulongmon, che nel
frattempo era arrivato. Intanto ryo, era arrivato nel territorio di Baihumon,
in cui c’ era un altro digimon. << Ebauongmon, digimon mutante di livello
mega, è uno dei quattro supremi.>> disse il digivice. Ciberdramon si mise
in posizione da combattimento. << Sei tu la presenza malvagia che sentivo
prima?>> disse Ciberdramon. << Quello che sentivi è la sotto.>>
disse Ebauongmon. << Questo è il territorio di Baihumon, allora perché
sei qui?>> disse Ciberdramon. << Io sono qui perché Baihumon mi ha
chiesto di controllargli il suo territorio.>> disse Ebauongmon. Ciberdramon
si affacciò al buco. << Laggiù stanno combattendo Baihumon e qualcosa di
indefinibile.>> disse Ciberdramon. Dalla profonda crepa, si poteva vedere
dei lampi, e ogni tanto dei pezzi della crepa che andavano giù, a causa di
fasci di luce che si vedevano fino al territorio di Zhuquiamon. Ad un certo
punto, alla profonda crepa, uscì un digimon gigantesco, era Baihumon. << L’
hai battuto? Guarda come ti sei ridotto.>> disse Ebauongmon. << Non
sto al massimo della forza.>> disse Baihumon. << Se adesso
pretendete un combattimento da baihumon, badate bene, perché se lo volete
davvero, dovrete combattere anche contro di me.>> disse Ebauongmon. Ciberdramon
non ci pensò due volte ad andare via, presero il volo, e vennero verso di noi.
Zhuquiamon e Azulongmon all’ improvviso incominciarono a combattere. << Questo
combattimento è inutile, perché vuoi distruggere questi ragazzi?>> disse
Azulongmon. << Io non voglio distruggerli, voglio solo che questi digimon
non sprechino la loro porzione di digi-entelechia.>> disse Zhuquiamon.
<< Che cos’ è la digi- entelechia?>> chiese Rika, ad Azulongmon.
Per mezzo di una porta, Ebauongmon, Baihumon, che nel frattempo si era ripreso,
e Ciberdramon, andarono nel territorio di Zhuquiamon. << la digi-entelechia,
è quella forza, che aiuta un digimon a digevolvere.>> disse Azulongmon.
<< Allora perché, i nostri amici digimon, per digevolvere, devono essere
aiutati con le carte. << Perché Azulongmon, ha nascosto, questo potere,
in Calumon, per nasconderlo al nostro vero nemico, ma Calumon ha fatto uso
improprio di questo potere.>> disse Ebauongmon. << chi è il vostro
vero nemico?>> dissi io. << Il nostro vero nemico si chiama
d-reaper, e il suo obbiettivo è distruggere digiworld. Come vedete sa gia dove
siamo, sennò perché sarebbero uscite queste bolle dal buco qua sotto.>>
disse Zhuquiamon. Infatti, dal buco che stava sotto Zhuquiamon, incominciarono
a spuntare delle bolle, che distruggevano qualsiasi cosa toccavano. << Digiworld,
in principio, come ora, era composto dallo strato fisico, che è quello in cui
siete arrivati voi, cinque settori, e poi il territori dei supremi. Adesso però
il d-reaper, a infettato un settore, e lo ha portato molto più in là, e
talmente lontano e inaccessibile, che crediamo che non sia neanche a digiworld.>>
disse Azulongmon. << Quell’ immondo essere, non ha una forma propria, una
volta vagava per digiworld, e distruggeva tutti i digimon che incontrava, anche
se il suo scopo era distruggere il catalizzatore.>> disse Zhuquiamon.
Nelle profondità di quel cratere, Calumon stava cercando di risalire. Rika
presa dalla curiosità, andò con Renamon, a scendere il buco. Ryo se ne accorse
e scese anche lui. Arrivati ad un certo punto della lunga discesa, Rika sui
fermò. << Renamon, secondo te si può cambiare il destino?>> disse
Renamon. << Si, si può.>> disse Renamon. << Allora per Gery?>>
disse Rika. << Il caso di gery, No.>> disse Renamon. << Allora
Perché avevi detto di si?>> disse Rika. << Non si può cambiare il
passato, ma si può cambiare il futuro.>> disse Renamon. Ad un certo punto
le bolle che salivano, si fecero più grandi. Renamon e Rika dovettero camminare
molto vicini alla parete, e per Ryo e Ciberdramon fu la stessa cosa. Un bolla
prese lo zaino di Rika, e lo disintegrò. A questo punto Rika si sentì tirare il
braccio dentro un’ insenatura nella roccia, era Ryo, che cercò di spostarla dalla
traiettoria di una bolla. << Adesso che cosa facciamo.>> disse
Rika. << Ho trovato!>> disse Ryo mettendosi una mano in tasca.
<< Digimodificati! Carta delle lance!>> disse Ciberdramon. A
Ciberdramon vennero in mano sei lance. Le lanciò dove il buco si restringeva,
facendoci cadere dei massi, e cosi ostruì il passaggio del d-reaper. Rika e
renamon, mentre uscirono senza farsi vedere da Ryo, trovarono Calumon, che
aveva raggiunto quel posto. Rika, lasciato volare Calumon verso gli altri,
ricominciò a scendere il buco. Mentre passava in uno spazio molto piccolo di
terra, scivolò perché cedette un pezzo di terra sotto i suoi piedi. Renamon
quando se ne accorse, le prese subito per il braccio, e la ritirò su. <<
Io ti devo proteggere, l’ ho promesso a tua nonna, quindi non metterti in
situazioni complicate, perché non è facile starti dietro.>> disse
Renamon. << Aiutiamo tutti, biodigevolviamo.>> disse Rika. Le due,
si buttarono dal piccolo dirupo in cui erano sostate qualche minuto. Non passo
neanche un secondo, che la strana voce, che compariva durante le
biodigevoluzione, tornò e, non mancò neanche la grande luce che le avvolse,
quindi da quei segni potevamo constatare che Rika e Renamon, si erano
biodigevolute. << Sakuyamon.>> disse il nuovo digimon. Dal buco,
quando la luce sparì, si cominciò a sentire una melodia molto rilassante, e
vedemmo spuntare molto velocemente un digimon, con in mano Calumon. <<
Cercai di mettermi in contatto, con Rika, e ci riuscii. << Rika mi
senti?>> dissi io. << Si ti sento.>> disse Rika. << Ti
sento anch’ io.>> disse Sakuyamon. << Che è successo
laggiù.>> dissi io. << Abbiamo ostruito il passaggio del
d-reaper.>> disse Sakuyamon. Poi la digevoluzione si sciolse. Il d-reaper
sembrava aver calmato, per un po’, la sua sete di distruzione. Ci fu solo uno
spruzzo del d-reaper, che andò a finire contro il pianeta terra visto da
digiworld, poi più niente. Azulongmon prese una nuvola, e ci mise al suo
interno noi, per trasportarci con lui. Andammo molto lontano dal posto in cui
si era manifestato il d-reaper. Arrivati, Azulongmon, ci tolse la nuvola d’
intorno, e ci posò sulla terra. << Calumon vieni qui.>> disse
Azulongmon. << Si.>> disse Calumon. << Devi svolgere il tuo
compito.>> disse Azulongmon. Calumon si levò alto in cielo, mise la mani
in segno di preghiera, abbassò le orecchie. << Digevoluzione
luminescente!>> esclamò Calumon. Tanti digi-gnomi si riunirono intorno a
calumon, e espressero il suo desiderio. Una luce che coprì tutto digiworld,
fece digevolvere al livello mega tutti i digimon di digiworld, e li radunò
tutti nel posto in cui dovevano combattere il d-reaper. Anche i Drasimon che
stavano riempiendo di energia eccessiva Beelzemon, si digevolverono in tre Diaboromon,
e andarono alla riunione, lasciando Beelzemon, che era ridiventato Impmon, per terra
sfinito. Il portatile si attivò, e ricevette un’ e- mail. << Abbiamo
inventato un programma che vi riporterà nel mondo reale, trovate un fascio di
luce diverso da gl’ altri, e aspettate che il tempo del timer sia finito.>>
scrisse Yamaki. Partì un timer. << Non possiamo andare via, c’ è questo
combattimento da svolgere.>> disse Enry. << Voi non c’ entrate
niente, potete andare via.>> disse Azulongmon. Una nuvola ci avvolse, e
ci portò nello strato fisico di digiworld, dove rintracciammo il fascio di
luce, ed aspettammo. Renamon vide per terra qualcosa, era il fazzoletto che
Impmon aveva al collo. << Devo assentarmi una momento, Rika vieni con me?>>
disse Renamon. << Si vengo con te!>> disse Rika. << Ma non
potete ora, tra un po’ arriverà il programma si attiverà!>> disse kenta.
<< Tranquilli, ce la farò.>> disse Rika. E partì con Renamon. <<
Aspetta Rika, vengo con te!>> dissi facendo digevolvere Kumamon in
Grizzlymon, e dando il palmare in mano ad Enry. Il programma si attivò poco
dopo che eravamo andati via, e materializzò un arca, tutti entrarono nell’
arca, (ciberdramon dovette tornare al livello intermedio per entrarci). Intanto
Rika, Kyubymon, io E Grizzlymon, avevano trovato Impmon. << Vieni con
noi, il programma che hanno inventato ci riporterà nel mondo reale.>>
disse Rika. << Non ho bisogno della vostra pietà. Rika gli andò vicino
per legargli il fazzoletto al collo. << Cedi al tuo orgoglio,e vieni con
noi.>> dissi io. Detto questo, montai Impmon su Grizzlymon, e partimmo
verso l’ arca. Arrivati, vedemmo che L’ arca aveva gia cominciato a muoversi,
quindi spiccammo un salto, e arrivammo nell’ arca, facendo ritornare tutti i
digimon al livello intermedio. Kenta si accorse che io e Rika, avevamo portato
sull’ arca, anche Impmon. << Come ti è saltato in mente di portarlo con
noi?!>> mi disse Kenta. << Sarà stato anche un po’ cattivo, però è
un essere vivente anche lui, e gl’ esseri viventi, sanno cambiare.>>
dissi io. Riuscimmo ad uscire dallo strato fisico di digiworld, ed entrammo in
uno spazio giallo e nero, in cui l’ arca si fermò, perché i fili lucenti che la
guidavano, scomparirono. << Si è fermata.>> disse Takato. << E’
un po’ come se affondassimo.>> disse Enry. << Non mi piace questa
situazione.>> disse Kenta. << Ti prego arca non fermarti!>>
esclamò Kumamon. L’ arca riprese misteriosamente a funzionare. << Non
voglio allarmarvi, ma l’ arca mi ha appena detto, che per farci arrivare nel
mondo reale, dovrà disintegrarsi lentamente.>> dissi io. << Infatti
il retro dell’ arca, si stava, lentamente sgretolando. << Qua va in pezzi
tutto.>> disse Enry. Prima che l’arca si potesse sgretolare, noi
riuscimmo, ad uscire da digiworld, e a materializzarci, in un parco, vicino a
casa mia, che si chiamava Piazza toscanini. Tutti i nostri genitori, erano li,
ad aspettarci nel bel mezzo del campo da calcio. Uscimmo dall’ arca, e tutti ci
ricongiungemmo a i nostri genitori, tranne Gery, perché i suoi genitori si
erano trasferiti a Montelupo. Io, Rika e Takato, ci offrimmo di accompagnarla a
casa, quindi chiedemmo a i nostri genitori il permesso e loro ce l’ ho
concessero senza problemi. << Ricordati di venire da tua zia
dopo.>> disse mia madre. Andammo alla stazione, e prendemmo il treno.
Dopo abbastanza tempo che eravamo in treno, questa era la situazione: io e Rika
dormivamo, Takato e Gery, stavano parlando. << Sai, dopo un po’ di tempo
che siamo stati insieme, o capito una cosa. Volevo dire,…… che,……tu mi piaci Gery.
Gery, era strana, non stette neanche a sentire quello che Takato stava dicendo.
<< Ma mi stavi ascoltando? Lasciamo perdere, non è il momento giusto.>>
disse Takato. Dopo un po’ di viaggio, Takato ci venne a svegliare, e così
riportammo a casa Gery. Il padre di Gery prese quest’ ultima per il braccio, la
montò in auto, e la riportò a casa con Calumon. Adesso dovevamo portare anche
Rika a casa sua, nel viaggio si riaddormentò. Arrivati, a Firenze, perché si
era trasferita li a causa di lavori a casa sua, sembrava non si volesse
svegliare, quindi la presi in braccio, la portai a casa. Era notte, io e Takato
eravamo tornati alla stazione di Montelupo, per aspettare il treno che ci
avrebbe riportato a Empoli, Però, un articolo di giornale, attirò la nostra
attenzione. << Una strana sostanza rossa, di natura sconosciuta, sta
sommergendo un piccolo quartiere di Empoli, ce ne parla la nostra inviata
Daniela sasuiko, a te la linea.>> disse il conduttore. << Si
grazie, come vedete questa sostanza rossa non a causato danni, l’ esercito
cerca in tutti modi di fermare la sua corsa, ma invano, e inoltre, anche se
siamo in inverno, qui fa molto caldo.>> disse l’ inviata.<< Grazie
Daniela. Abbiamo un intervista in diretta di uno studioso dall’ America, che
abbiamo tradotto per voi.>> disse il conduttore. << Questa melma
rossa, ha colpito anche, le varie stazioni televisive, le centrali elettriche,
e le sedie delle compagnie telefoniche, di tutto il mondo, quindi tra poco sarà
impossibile, trasmettere usare la televisione e il telefono, compresa l’
energia elettrica. Insomma, se questa cosa va avanti potrebbe ridurre la
evoluta popolazione del pianeta, a gente che vive nelle grotte.>> disse
lo studioso americano. << Adesso ascoltiamo in diretta, un annuncio, che
ha da farci un uomo da Empoli, questa trasmissione sarà mandata in mondo
visione.>> disse il conduttore. << Gente della terra, anche se so
che probabilmente, non mi crederete, i digimon esistono, e sono i soli ì, che
possono distruggere questa cosa, che incombe sulla terra. Vi prego, uscite
dalle vostre case, andate in campagna, e soprattutto non accendete oggetti
elettrici, questa melma rossa, potrebbe disintegrarvi tutto. Ci sono alcuni
bambini nella nostra città, che sono riusciti, a incontrare i loro digimon, e
che possono aiutarci, quindi, se qualcun’ altro nel mondo ha un digimon, ci
aiuti a sconfiggere questa cosa.>> disse yamaki. La televisione, all’
improvviso esplose, lasciando frammenti da tutte le parti. Arrivarono sia il treno
che portava dai nostri genitori, sia quello che ci avrebbe portato ad Empoli.
<< Il d-reaper, come ci ha seguiti. Come avrà fatto?>> dissi io. <<
Non importa, non possiamo tornare dai nostri genitori, dobbiamo andare a vedere
cosa sta succedendo a Empoli, con il d-reaper che la infesta.>> disse
Takato. Prendemmo il treno che ci doveva portare ad Empoli. A metà strada, il
d-reaper, infettò il treno, ruppe i freni, e accelerò sempre di più.
Controllammo che non ci fosse nessuno sul treno, e per fortuna non c’ era
nessuno. << Tu hai tutti i poteri della telecinesi, quindi puoi portarci
fuori di qui, con il teletrasporto!>> esclamò Takato. << ma non ho
mai provato! Potrei portarci chissà dove!>> esclamai io. Il treno
cominciò ad surriscaldarsi, talmente tanto, che esplosero tutti i sellini, e si
ruppero tutti i vetri delle porte, e inoltre, come se non bastasse, ci stavamo
per schiantare, contro, un treno merci fermo. << Prova ad usare il
teletrasporto! Non importa dove ci porti, basta che usciamo di qui!>> escalmò
Takato. << Ok! Teletrasporto!>> dissi io prendendo Takato per la
mano. Si udì il suono d’ un risucchio, dell’ aria, e lasciando una polverina
nera, mi teletrasportai. Eravamo in un posto strano, era una spiaggia. Dopo un
po’ che camminavamo, vedemmo un cartello davanti a noi con su scritto, Hawaii.
<< Riproviamo. Teletrasporto!>> dissi io, sempre tenendo per la
mano Takato. Mi ero teletrasportato in un posto stranissimo. C’ erano schegge
di ghiaccio giganti, su una pianura, in cui tiravano folate di vento pazzesche.
<< Ma cos’ è questo posto? L’ inferno?>> disse Takato. Ad un certo
punto, vedemmo Azulongmon, Zhuquiamon, Ebauongmon, Baihumon, e una miriade di
digimon al livello mega, che combatteva il d-reaper, che si era attaccato alla
terra vista da digiworld. << Siamo a digiworld!>> esclamai io.
<< Non ci sai proprio fare con il teletrasporto.>> disse Takato.
<< Non è facile!>> disse io. << Ok però ora riprova.>>
disse Takato. << Teletrasporto!>> dissi io. Finalmente mi
teletrasportai a Empoli. Cercammo un posto per arrivare più vicino possibile al
d-reaper, ma le strade erano tutte controllate da delle guardie, allora a
Takato venne un idea. << Mi è venuta un idea, Simo.>> disse Takato.
<< Spara.>> dissi io. << Andiamo davanti alle guardie facendo
finta di non vederle, e poi, quando si saranno avvicinati, per dirci di tornare
indietro, gli sferri un calcio rotante, e li stendi tutti.>> disse
Takato. << Ho capito poco, ma va bene lo stesso.>> dissi io. Feci
quello che aveva detto Takato, e così potemmo avvicinarci all’ d-reaper. Rika,
intanto, dal sua casa a Firenze, stava guardando la televisione. << Il
d-reaper, ci ha seguiti!>> disse Rika. << Il telegiornale, stava
trasmettendo, un servizio, sul d-reaper. << Come potete vedere, questa
sostanza rossa, sta invadendo molti quartieri di Empoli, e alcuni coraggiosi
pompieri, sono stati investiti, mentre salvavano una persona, dalla stessa
melma rossa. Anche se è Febbraio, qua fa un caldo torrido, e le pompe dei
pompieri, si dissolvono. Aspettate! Due ragazzi, con due digimon, si stanno
avvicinando a noi. Cosa ci fate qua ragazzi? E’ pericoloso restare qui.>>
disse l’ inviata. << Anche per voi è pericoloso, ed e per questo, che
adesso, dovete andarvene.>> disse Takato. << Possiamo farvi alcune
domande?>> disse l’ inviata. << No, e adesso prendetevi per
mano.>> dissi io, prendendo per mano Takato, e l’ inviata. <<
Volete recitare, un canto per calmare il d-reaper?>> disse l’ inviata.
<< Zitta. Teletrasporto!>> dissi io. Rika, chiamò sua nonna.
<< Quando torna, digli, a mia madre, che sono andata ad Empoli.>>
disse Rika. << Ok.>> disse la nonna. Rika prese le carte, e, in
braccio a Renamon, venne e verso Empoli. Enry invece, era a casa del maestro di
karatè di suo padre, e anche lui, aveva guardato il notiziario. Lasciò un
biglietto, e dalla periferia, venne in città a cercarci. Dopo aiutati, i
giornalisti, distruggemmo la telecamera, e corremmo più vicino possibile, al
d-reaper, che stranamente si era concentrato, intorno alla fabbrica di vetro
abbandonata, intorno al parco di Serravalle, e sopra il ponte, davanti alla
scuola. << Qui pensaci tu, io mi teletrasporto, a Firenze per cercare
Ryo.>> dissi io. << Ok, vai, quando avrò bisogno di te ti
chiamerò.>> disse Takato. << Teletrasporto!>> esclamai io.
Stetti due giorni, a Firenze, senza mangiare, bere ne dormire, per cercare Ryo.
Finalmente, dopo notti insonne, cercare la casa di Ryo, lo trovai nei pressi di
Piazza della signoria. Stavo per suonare il campanello, ma le forze mi
abbandonarono, e caddi a terra, davanti alla casa di ryo. Fortunatamente,
mentre cadevo, riuscii a suonare, involontariamente, il campanello, e mi fu
aperto. Quando mi risvegliai, mi trovavo, in un salone, con tanti scaffali
pieni di libri. Ero disteso, su una sedia reclinabile, con del cibo accanto.
Divorai tutto i pochi minuti, e proprio in quei minuti, entrò nella stanza Ryo.
<< Avevi fame!>> disse Ryo, con tono scherzoso. << Sono due
giorni che non mangio, non bevo, e non dormo.>> dissi io. << Me ne
sono accorto, hai dormito per due giorni di fila!>> disse Ryo. <<
Ok però veniamo a noi, sono venuto qui, per dirti che dobbiamo, andare ad
Empoli, ad aiutare gl’ altri, nella lotta contro il d-reaper.>> dissi io.
<< Ok andiamo.>> disse Ryo. Rika, enry e Takato, erano arrivati
davanti allaparte di d-reaper, che si
vedeva dalla scuola. Donato, Andrea, e Jane, erano a Prato, una città vicina ad
Empoli, da un amico del padre di Jane, che era un’ specie di hacker, una
persona che crea virus per computer. << Ci dovresti fare un
favore.>> disse Jane. << Parla.>> disse il signore. <<
Ti sapresti infiltrare, nei computer della nasa, per stamparci una panoramica,
di Empoli.>> disse Donato. << Ok.>> disse il signore. Quell’
uomo mandò un virus, che silenzioso come un fantasma, si introdusse nei
computer della nasa, e, in pochissimo tempo, raccolse l’ immagine, e la portò
nel computer del suo hacker. La videro. << Che cos’ è questa strana melma
rossa, che invade Empoli?>> disse il signore. << Si chiama
d-reaper, a digiworld, stava facendo una strage.>> disse Donato. <<
Come ci siete arrivati? Io ho cercato innumerevoli volte la porta di digiworld,
ma non l’ ho mai trovata.>> disse il signore. << Davvero! Allora ci
sarai d’ aiuto, nel caso scoprissi qualcosa, ma non devi parlarne con nessuno,
della porta di digiworld.>> disse Andrea. << Ok.>> disse il
signore. << Guardate il d-reaper ha tralasciato molti spazi. La casa di
Simone, il campo da calcio in piazza Toscanini, la fabbrica di vetro
abbandonata e il parco di serravalle.>> disse Jane. << Qualcosa,
nono fa entrare, il d-reaper, in quelle zone.>> disse il signore.
<< Grazie di tutto, ora dobbiamo andare. Questo, e il mio numero di
cellulare, chiamami se succede qualcosa.>> disse Jane porgendogli un
foglio ripiegato. Uscirono dalla casa del signore, e si incamminarono verso
Empoli. Intanto impmon, era ritornato da i suoi amici umani,( perché, prima di
diventare il digimon aggressivo che era, era stato molto amico di due bambini,
ma dopo un po’ se ne andò via, perché i due bambini se lo litigavano). Appena impmon
entrò in casa, non li trovò, provò a chiamare più volte. << Kani! Mako!>>
esclamò Impmon. Cercò per tutta la casa. Alla fine della perlustrazione, trovò,
su un comodino, un disegno, su cui c’ era scritto qualcosa. Impmon non sapeva
leggere, e quindi andò in giro per le strade a cercare qualcuno che gli
leggesse quello che c’ era scritto. Provò con tante persone, ma senza successo,
perché tutte le persone che lovedevano
scappavano. Alla fine incontrò il maestro di karatè del padre di Enry. <<
Mi può dire cosa c’ è scritto qui? << Ci siamo trasferiti dalla zia.
Firmato kani e mako.>> lesse il signore. Impmon riprese il disegno, e si
mise a camminare verso la direzione da prendere. Dopo alcuni passi, si giro, e
andò davanti al maestro di Karatè. << Tutti scappavano, perché lei non lo
ha fatto?>> disse Impmon, confuso. << Perché ho sentito che non
avevi intenzioni cattive e poi perché dentro di te, non ho sentito nessun aura
malefica.>> disse il signore. Impmon gli sorrise, e andò verso la casa in
cui si erano trasferiti i suoi amici. Arrivatoci, girò tutta la casa, e alla
fine li trovò in giardino che giocavano. Kani e mako, appena videro impmon, gli
andarono incontro, e lo abbracciarono. << Vieni dentro, avrai fame.>>
dissero i due bambini. Lo portarono i salotto, e gli imbandirono il tavolino,
che gli stava davanti, di molto cibo. << Non so se riuscirò a mangiare
tutto.>> disse Impmon mettendosi a mangiare. Mentre stava sorseggiando
una limonata, vide alla televisione Wargrowlmon, Taomon e Rapidmon che combattevano
contro degli strani esseri, usciti dal d-reaper. << Devo andare.>>
disse Impmon, ai due bambini. << Sei tornato ora, e dobbiamo restare
insieme per sempre.>> disse Mako. << E’ merito loro se sono tornato
qui, quindi andrò ad aiutarli. Vi prometto che tornerò.>> disse Impmon.
<< Ok, però porta con te questa, ti porterà fortuna.>> disse Mako
porgendo a Impmon, una pistola giocattolo. << Ok ne farò buon uso.>>
disse Impmon. << Io non ho nessun porta fortuna, ma questo vale uguale.>>
disse Kani, dandogli un bacio, sulla guancia. Impmon si toccò la guancia,
guardò la mano con cui aveva toccato la guancia, e andò. Nel cammino digevolvé
al in beelzemon, gli occhi cambiarono colore, da rosso, diventarono celesti.
<< Mi servirà tutta l’ energia possibile.>> disse Beelzemon,
guardando il piccolo giocattolo, nella sua mano. La pistola giocattolo si illuminò,
e si fuse con il corpo di Beelzemon, dando origine un cannone che gli
percorreva tutto l’ avambraccio fino a i piedi, e delle ali da corvo, che
sostituirono la fondina della seconda pistola, che aveva sulle spalle. Dopo
tutto il processo di mutamento, spiccò il volo, verso gli altri. Wargrowlmon,
Taomon e Rapidmon, dopo molto che combattevano, contro degl’ esseri usciti dal
d-reaper, vennero colpiti da i molti raggi provenienti direttamente dal
d-reaper. La loro sintonia era talmente forte che anche Takato, Enry e Rika
subivano i colpi, anche se gl’ esseri, colpivano i tre digimon. Ad un certo
punto, Takato si arrabbiò. << Basta! Biodigevoluzione!>> esclamò
Takato. Non successe niente. << Evidentemente la biodigevoluzione nel
mondo reale non è possibile, anche se non so il perché.>> disse Enry. In
quel momento arrivò Beelzemon. << Beelzemon? Che cosa vuoi?>> disse
Wargrowlmon. << Sono qui per aiutarvi.>> disse Beelzemon. <<
Io non mi fido.>> disse Rapidmon. << Non mi interressa se non vi
fidate, ho altri amici che si fidano di me, e mi aspettano.>> disse
Beelzemon stendendo il cannone che aveva sul braccio. Beelzemon, con il suo
cannone, mirò gli agenti del d-reaper. << Bolide smaterializzante!>>
disse Beelzemon sparando una sfera di energia elettrica ed esplosiva. La sfera,
siscaraventò contro gl’ agenti del
d-reaper, disintegrandoli, quindi tutti poterono abbassare la guardia, e
atterrare. << Scusami Impmon, non era vero che non mi fidavo di te.>>
disse Wargrowlmon. << Io mi chiamo Beelzemon, mettitelo bene in testa.>>
disse il digimon. << Oh scusa, impmon.>> disse Rapidmon con tono
ironico. Tra una risata un’ altra, per la battuta fatta da Rapidmon, Takato
girò lo sguardo, e vide una persona scomparire dietro un albero. << Quella
è Gery.>> disse Takato. Il giorno dopo Rika, Takato ed Enry, erano
sostati alla panetteria del padre di Takato. Era mattina, quindi dovevano fare
colazione per riprendere le forze; andati in cucina Takato apri il frigo e
perlustro un po’. << Lievito, farina, acqua, sale, e il forno funziona
ancora. e perlustro un po'o un albero aveva sul
braccio.Possiamo fare il pane, c’ è tutto l’ occorrente. Fecero il pane,
a mangiarono. Erano intorno alla tavola della piccola sala da pranzo di Takato,
quando Renamon si alzò, guardò la porta. << Arriva un auto.>> disse
Renamon. Andarono alla porta e videro che era arrivato Yamaki. << Vi
chiederete il perché della mia visita. Sono venuto per sapere qualcosa del
d-reaper.>> disse Yamaki. Lo fecero entrare nella piccola sala da pranzo,
e lo fecero sedere. << Non sappiamo perfettamente cos’ è il d-reaper,
pero una cosa la sappiamo. Sappiamo che a digiworld il d-reaper distruggeva
tutto ciò con cui veniva a contatto. << Se a digiworld distruggeva le
cose con cui veniva a contatto, perché qui non fa uguale.>> disse Yamaki.
<< E’ quello che scopriremo. >> disse Rika. Uscirono in fretta fuori,
e notarono che sulla porta c’ era un biglietto su cui c’ era scritto: Venite a
casa di Simone. Presero il biglietto e andarono. Arrivati a casa mia, trovarono
i loro genitori che li aspettavano per pranzare, quindi si misero a sedere, ma
non cominciarono a mangiare, perché mia madre, era un po’ confusa. << Simone
dov’ è?>> disse la mia mamma. << Quando eravamo, davanti al ponte,
davanti alla scuola media, ci siamo divisi, però gl’ ho detto che se avesse
bisogno d’ aiuto, l’ avrei chiamato.>> disse Takato. << Ho capito.
Sarà andato a Firenze da suo cugino.>> disse mai madre. <<
Veramente, è andato da Ryo, un ragazzo che abbiamo conosciuto a
digiworld.>> disse Takato. << Forse non ve l’ ha detto, ma Ryo è il
cugino di Simone. Ma lasciamo stare i particolari, adesso mangiamo.>>
disse mia madre. Finito di pranzare, i genitori cominciarono a fare domande.
<> disse la madre di Rika. << Si è così.>>
disse Rika. Uno strano suono ruppe il ghiaccio, era il digivice che aveva
segnalato la presenza di alcuni esseri sconosciuti, ma molto pericolosi.
<< Dobbiamo andare.>> disse Enry. << Ok, andate e
vincete!>> disse mio padre. Takato, Enry e Rika corsero verso la strada
con i loro digimon, e nel cammino si evolverono al livello campione. Arrivarono
al posto in cui si erano presentati gl’ esseri sconosciuti. << Gargomon!
All’ attacco! Pyro meteora! Una palla di fuoco usci dalla bocca di Growlmon, e
andò a schiantarsi addosso a un essere uscito dal d-reaper, creando una nuvola
di fumo. Quando la nuvola di fumo si diradò, spuntò un grosso cane, che
assomigliava ad un Doberman, con un collare spinoso e una ragazza bionda
accanto. << Enry, quello accanto alla ragazza, è un digimon.>> disse
Terriermon. << Siete voi il gruppo di digimon tamers che sono entrati a
digiworld?>> disse la ragazza. << Si siamo noi! Ma tu chi
sei?>> disse Rika. La ragazza bionda si avvicinò al muso del grosso cane,
e cominciò ad accarezzarlo. << Io mi chiamo Alice, e lui è Dobermon. E’
un digimon, è venuto da me da poco e non so quando se ne andrà. << Mi
manda Azulongmon, devo consegnarvi il potere della biodigevoluzione, perché nel
mondo reale, non è possibile.>> disse Dobermon. Il grosso cane, saltò in
alto, e si sacrificò per attivare il potere della biodigevoluzione. Mentre
Rika, Takato ed Enry guardavano Dobermon scomparire, Alice cominciò a piangere.
Subito Rika, si avvicinò alla ragazza, e le mise le mani sopra le spalle.
<< Sono sicura che Dobermon non è morto, deve solo ricomporsi, ci vorrà
un bel po’, ma vedrai che tornerà.>> disse Rika. Alice se ne andò via.
Takato ed Enry fecero la biodigevoluzione, e andarono all’ attacco. Intanto, in
un palazzo fuori città, Yamaki, ricevette un messaggio sul computer. Lo Fece
vedere a gli altri. << Guardate, ce le manda l’ arca queste immagini.>>
disse Yamaki. Accesero un programmo, per vedere i video, e videro, i supremi e
altri digimon che combattevano contro il d-reaper, attaccato alla terra vista
da digiworld. << Avete costruito l’ arca con l’ intelligenza artificiale,
e possibile che abbia una personalità propria, come i digimon.>> disse
Yamaki. << Si è possibile.>> disse Leonard, un pioniere digitale.
In quel momento, dalla porta uscì Shibumi, l’
alter ego, di Mizuno nel mondo reale. << Datemi un computer!>>
disse Shibumi. << Ma che ci fai tu qui? Non eri in coma?>> disse
Kelly, un'altro pioniere digitale. << Lasciamo stare questo argomento, e
datemi un computer.>> ripete Shibumi. I tre digimon tamers erano gia alla
battaglia. Un grosso essere uscito dal d-reaper, spunto dalla massa rossa, ed
attaccò Sakuyamon. Qualcosa colpì il grosso mostro, sembrava una freccia. Era
un digimon che lo aveva colpito con un calcio. Un’ altro colpo fu dato al
grosso essere venuto dal d-reaper. Il mostro si inclinò come se qualcuno gl’
avesse colpito la schiena. Ad un certo punto, come dei fulmini, arrivammo io e
Ryo, sottoforma di Biodigevoluzione. La mia, era un digimon assomigliante a un
orso polare, con i denti da tricheco, il corno a parafulmine, un mantello blu,
un corpetto medievale rosso e una scure, e quella di Ryo, era, un digimon
umanoide, con il volto coperto da un elmetto, il braccio completamente metallico,
pantaloni da ginnasta, il corpetto, con parti robotiche, e un braccio
completamente normale. Ci eravamo messi nel mezzo, ad un cerchio di esseri
usciti dal d-reaper, assomiglianti a fantasmi, per attirare l’ attenzione di
tutti. Ci mettemmo schiena a schiena, e con un colpo doppio, distruggemmo tutti
gl’ esseri usciti dal d-reaper. << Siamo digimon giustizieri! Abbiamo
fatto il nostro dovere!>> dicemmo, io e Ryo. << Chi siete voi?>>
disse Sakuyamon. << Justimon!>> esclamò Ryo. <<
Vickingmon!>> esclamai io. Rika stette un po’ a riflettere sulla nostra
identità, mentre combatteva. << Avete un aria familiare, anche se non vi
ho mai visto prima.>> disse Rika. << Sono Simone, e lui e Ryo.>>
dissi io. << Ecco perché mi pareva di avervi gia visto!>> disse
Rika. Altri esseri, uguali a quello appena sconfitto, uscirono dal d-reaper, e
circondarono me e Justimon. << Voi andate verso il d-reaper, qui ci
pensiamo noi!>> dissi io. << D’ accordo.>> disse Gallantmon.
Andarono tutti, tranne Megagargomon che andò al palazzo in cui si erano
nascosti i pionieri digitali. Quando sembrava chegl’ esseri usciti dal d-reaper, non li
seguissero, ne spuntarono una miriade intorno ai due, e, come se nono bastasse,
comparì anche un gigantesco essere blu e giallo, assomigliante a un verme con
un balcone vicino alla testa. Per Sakuyamon non fu un problema combattere
contro quell’ gigantesco mostro, ma per Gallantmon si, perché non poteva
volare. Intanto nel nascondiglio dei pionieri digitali, Kelly stava assemblando
degl’ armamenti all’ arca. << Cosa state facendo?>> disse enry
guardando lo schermo del computer di Shibumi. << Proprio te cercavo, se
non fossi venuto tu, ti avrei contattato, comunque volevo chiederti di
prestarmi il tuo digivice.>> disse Shibumi. << Ok, tieni, però non
hai risposto alla mia domanda.>> disse Enry. << Abbiamo assemblato
l’ arca, con degl’ armamenti, e l’ abbiamo ribattezzata Grani. Grazie al
digivice, dovrebbe poter Bio emergere.>> disse Shibumi. Il signore prese
un cavo, attaccato al computer. e lo attaccò al digivice, riuscendo così, a
permettere la bio emersione, non completa, di “Grani”. << Perché non è
bio emersa tutta?>> disse Yamaki. Shibumi, prese una carta blu, e la fece
passare nel digivice. Gallantmon, venne attratto da Grani, appena grani venne
in contatto con Gallantmon, riuscì a Bio emergere, e così anche a permettere a
Gallantmon di Volare. Io e Justimon ci eravamo sbarazzati dei grossi mostri
usciti dal d-reaper, e raggiungemmo gl’ altri. I genitori di Gery, quando si
accorsero che la figlia non era più a casa, presero l’ auto, e sfrecciarono
verso Empoli, per cercarla. Arrivati, il padre di Gery prese un altro furgone,
che guarda caso era proprio quello con cui i pionieri digitali, andavano in
giro con “Hipnos”, il computer generale per i digimon, e, corse verso il
d-reaper. Quando fu arrivato subito si tolse la giacca per l’ elevato calore, e
si inginocchio. << Restituiscimi mia figlia!>> disse il signore.
Gallantmon, Sakuyamon e Megagargomon, che nel frattempo era gia tornato a
combattere, si accorsero del padre di Gery, e tornando normali, si avvicinarono
a lui, invece io e Justimon restammo a combattere con Beelzemon, che era appena
arrivato. Un grandissimo essere, uscì dal d-reaper, spunto davanti ai digimon,
e allungò un braccio verso il padre di Gery. << Dove vede Gery.>>
disse Takato. << Lassù, in quella sfera.>> disse il padre di Gery.
<< Quella?>>disse Takato indicando una sfera sospesa sopra il
d-reaper. << Mia figlia è lì.>> disse il signore. << Lei se
ne vada, ci pensiamo noi.>> disse Enry. Non esitò un istante. Io,
Justimon e Beelzemon in tanto avevamo trovato il cuore del d-reaper, era una
sfera non visibile da fuori del d-reaper, parallela alla quella sospesa in
aria. Noi la vedevamo perché eravamo molto vicini, ma purtroppo non tanto da
arrivarci. Justimon e Beelzemon non avevano problemi a sostare sopra il
d-reaper, perché volavano, ma io doveva fare l’ elicottero con la scure, quindi
mi era impossibile qualsiasi attacco. << Cerchiamo di entrare.>>
disse Beelzemon. << Forse ho un idea, però dovete collaborare.>>
dissi io. << Dicci l’ idea.>> disse Beelzemon. << Voi mi
reggete, per non farmi cadere nel d-reaper, ed io facci un mio attacco per
gelare una parte del d-reaper, e renderla vulnerabile agl’ attacchi.>>
dissi io. << Ci sto.>> disse Justimon. << Ok.>> disse Beelzemon.
Procedemmo come avevo detto. Un raggio azzurro partì dalla mia grossa scure,
andando a colpire una parte in particolare del d-reaper, quella parallela alla
sfera. << Entro io.>> disse Beelzemon. Il digimon tirò un pugno
alla parete di ghiaccio, riuscendo, così, ad entrare nel d-reaper. All’ interno
la situazione si complicò ulteriormente, perché, appena Beelzemon passò
attraverso il buco fatto nel d-reaper, si richiuse, impedendoci di entrare.
Beelzemon non si preoccupo di minimamente della situazione in cui si era
immischiato, e corse verso la sfera in cui era rinchiusa Gery. Calumon che era
rinchiuso con Gery da non sappiamo quanto, vide Beelzemon e cominciò a muoversi
cercando di attirare l’ attenzione di Gery. << Guarda c’ è Beelzemon!
Beelzemon liberaci!>> disse Calumon. Beelzemon non ebbe il tempo di
rispondere, che subito delle liane, provenienti dal d-reaper, gli legarono
tutto il corpo. Io vidi quella scena. Beelzemon aveva bisogno di aiuto.
<< Un attacco combinato ti andrebbe bene Justimon?>> dissi io.
<< Ryo, che ne dici?>> disse Justimon. << Ok. Da là ti va
bene?>> disse Ryo indicando un posto molto lontano dal d-reaper. Io
annuii. Andammo al posto che ci eravamo prefissi, collegammo le armi, quindi
lui il braccio, e io la scure, e concentrammo tutta la potenza, in una pistola.
<< Raggio doppio!>> dicemmo io e Justimon. Dal collegamento delle
armi, uscì un raggio che racchiudeva in se il potere del ghiaccio e dell’
elettricità, e andò a colpire il d-reaper. La nuvola di fumo, che avevamo
creato, si diradò velocemente, e ci lasciò di stucco. << No!>>
dissi io. << Si è messo nel mezzo un essere uscito dal d-reaper!>>
disse Justimon. Dal d-reaper uscirono tanti mostriciattoli, assomiglianti a dei
fantasmi, che copiarono il nostro attacco, scaraventandocelo contro. Finimmo a
terra molto deboli. Lo stesso essere che aveva copiato il nostro attacco, venne
davanti a noi, e ci attaccò molte volte, con pugni e calci, riempiendoci di
lividi. Ad un certo punto smise. Aprii gl’ occhi per vedere cosa era successo.
E vidi Puchemon, che aveva trapassato, con tutto il braccio, il busto di quel
energumeno. Mi alzai, e molto affaticato, presi la scure, e la usai come bastone
per reggermi in piedi. << Puchemon che ci fai qui?E’ da quando abbiamo
combattuto contro Icemarinedevimon che non abbiamo avuto più notizie di te.>>
dissi io. Puchemon tolse il braccio dal busto dell’ agente del d-reaper, e mi
prese sottobraccio. << Sono venuto per aiutarvi.>> disse Puchemon.
Il devas, mise una mano sul petto a me e Justimon, e, così facendo, ci curò.
Questa volta andammo all’ attacco insieme a Puchemon. Arrivati da gl’ altri,
puchemon ricevette un accoglienza calorosa. << Ciao puchemon! È molto che
non ci vediamo!>> disse Enry. Puchemon vedendo Beelzemon, riconobbe
subito l’ aura di Impmon. << State aiutando Impmon, perché?>> disse
Puchemon. << Perché è nostro amico!>> disse Sakuyamon. << Ok,
non c’ è bisogno di arrabbiarsi.>> disse Puchemon. Andammo tutti all’
attacco. Cercammo di liberare Beelzemon, scaraventando contro il d-reaper i
nostri migliori attacchi, ma fu tutto inutile. << Piantatela di lanciare
i vostri attacchi, faccio da solo!>> disse Beelzemon. Beelzemon si
liberò, ma per sua sfortuna, la sfera in cui era rinchiusa Gery, schizzò in
alto, facendo un buco nella parete del d-reaper. Si bloccò a mezz’ aria,
esattamente nel punto, in cui, il palazzo di Yamaki, prima di implodere, attivò
Shaggai. Beelzemon sfrecciò verso il buco fatto dalla sfera, e riuscì a uscire.
Quando ci accorgemmo che Beelzemon era uscito, tutti volammo verso di lui,
tranne io, che presi uno skate board, perché non sapevamo volare. Non mi potei
avvicinare a gli altri perché davanti a me c’ era molti metri di d-reaper,
quindi mi venne un idea. Presi pezzi di tv, computer, telecamere che trovai in
giro, e li montai allo skate, modificandoli un po’. Avevo armato lo skate
board, di ali con propulsori, e altri propulsori dalla parte opposta e dei
distanziatori gravitazionali, ( propulsori che permettono di volare a distanza
notevole dal terreno). Volai verso gli altri. Appena arrivai tutti guardarono
il mio skate board. << Voglio divertirmi anch’ io!>> dissi io. Vidi
Beelzemon che cercava di aprire la sfera che imprigionava Gery, e Gallantmon
che lo aiutava. Mi avvicinai anch’io, per aiutarli. Spinsi Beelzemon a
Gallantmon, per fare spazio, cercai di caricare più possibile la mia potenza.
<< Toglietevi voglio provare una cosa.>> dissi io. Mi allontanai,
velocemente, e poi misi i piedi sulle ali del mio skate board. Portai la scure
dietro la schiena, tenendola con due mani, e la lanciai contro la sfera.
<< Scure distruttrice!>> dissi lanciando la scure. La scure
rimbalzò sopra la sfera, a ritornò nelle mie mani Ad un certo punto la sfera
cominciò a tremare, e diventò rossa fuoco. Ci allontanammo velocemente. Intorno
alla sfera, spuntarono tre giganteschi occhi, che materializzarono delle tavole
messe a protezione della sfera. Beelzemon si avvicinò a uno di questi occhi, e
gli puntò il cannone. << Fammi passare!>> disse il digimon.
<< Digimon, Beelzemon, non pericoloso.>> disse l’occhio, con una
voce metallica. << Te lo faccio vedere io se non sono pericoloso!>>
disse Beelzemon. Il digimon si allontanò, disegno in cielo, la stella di
Davide, e mise il cannone al centro della stella. << Bolide stellare!>>
disse Beelzemon sparando. Una fiammata blu gigantesca, si scaraventò contro l’
occhio, ad una velocità impressionante, e lo distrusse. Appena la nuvola di
fumo, che si era creata insieme all’ esplosione, si fu diradata, potemmo
vedere, davanti a Beelzemon, il vuoto. L’ occhio si era disintegrato. Tutti
insieme andammo ad attaccare. Beelzemon, Sakuyamon, Gallantmon, Justimon,
andarono ad attaccare, Megagargomon andò da suo padre, perché era stato
chiamato e io e Puchemon ci mettemmo ad attaccare i protettori della sfera. Ad
un certo punto, da i protettori della sfera, che assomigliavano molto a muri,
vennero fuori tanti rettangoli lunghi circa trenta cm. I rettangoli, ci inseguirono.
Cercammo di seminarli ma non ce la facemmo. Quei rettangoli ci inseguivano come
tanti coltelli. Intanto Beelzemon, Gallantmon e Sakuyamon stavano cercando di aprire
la sfera. Beelzemon Spinse lontano sakuyamon e Gallantmon. << Toglietevi
devo provare una cosa.>> disse il digimon. Beelzemon smaterializzò il
cannone che aveva al braccio, e, cominciò a richiamare tutta la sua potenza. Alla
fine un aura rossa gl’ appari attorno. Beelzemon punto il braccio verso la
sfera. << Pugno regale!>> disse il digimon. Beelzemon fece la mossa
per tirare un pugno, e dal pugno uscì la faccia di un leone, che fece un buco
nella sfera. Gery, stava quasi per uscire, ma il pugno regale le fece tornare
in mente Leomon, e quindi restò ferma a riflettere, mentre il buco si chiudeva.
Quando il buco si fu richiuso, i rettangoli, cambiarono bersaglio. Andarono
verso Beelzemon. Quando vidi che i rettangoli avevano cambiato direzione, andai
verso Beelzemon per toglierlo dalla loro traiettoria. Stavano per arrivare.
<< Togliti, o quei rettangoli ti uccideranno!>> esclamai io. Gli
sfrecciai incontro con lo skate board, e riuscii a spostarli, ma molti
rettangoli si conficcarono nel mio corpo, lasciando macchie di sangue, sulla
sfera dove era rinchiusa Gery. Caddi dallo skate board, e cominciai a
precipitare verso il d-reaper, ma Gallantmon, velocissimo, mi prese, e mi portò
al nascondiglio dei pionieri digitali. Beelzemon era rimasto illeso. Arrivati
nel grattacielo, le biodigevoluzioni si erano sciolte tutte, tranne la mia.
<< Che è successo a Vickingmon!>> chiese Yamaki, quando fummo
arrivati. << Si è sacrificato per salvare Beelzemon.>> disse
Takato. << Portiamolo subito in ospedale!>> disse Yamaki. Mi
portarono in ospedale, e mi misero in sala rianimazione. Quando permisero a i miei
amici e a Yamaki di entrare, Beelzemon, fu il primo che mi venne vicino.
<< Dimmi la verità Beelzemon, sto morendo.>> dissi io, con un filo
di voce. << Non ci pensare, tu guarirai, vedrai che i dottori, sapranno
come curarti.>> disse Beelzemon. << Questo è il destino, lui
morirà, ma in seguito ci salverà.>> disse Puchemon. La biodigevoluzione
si sciolse. Dopo un po’, l’ elettrocardiogramma, cominciò a suonare
minacciosamente, i miei battiti diminuivano sempre di più. << Non
mollare, tieni duro, non puoi morire.>> disse Takato. Dopo una serie di
interventi dei dottori, l’ elettrocardiogramma, segno zero battiti, e quindi la
mia morte. Il silenzio riempì la stanza d’ ospedale. << Simone! Se mi
senti ascolta! Non renderemo vano il tuo sacrificio!>> disse Takato.
Rika, Takato, Enry, Ryo e Beelzemon uscirono dalla stanza, e tornarono al combattimento.
Invece Puchemon, e Yamaki, restarono nella stanza d’ ospedale. La sfera in cui
era rinchiusa Gery, risucchiò il sangue, e fece emergere, il vero aspetto del
d-reaper. Sakuyamon, Gallantmon, Justimon, Megagargomon e Beelzemon, dovettero
effettuare la ritirata, e ognuno andò con la propria famiglia lontano da
Empoli. Passarono quattro settimane, e il d-reaper sommerse tutta Empoli, senza
tralasciare nulla. Anche le altre stazioni televisive, telefoniche, del mondo,
vennero sommerse dal d-reaper. I pionieri digitali, si erano trasferiti per l’
ennesima volta, in un altro palazzo, e il mio corpo e quello di Kumamon morti
erano con loro. Ad un certo punto, tutti i computer si spensero, le pareti
diventarono bianche come il latte, e tanti numeri attraversarono la stanza. A
quel punto Puchemon entrò nella stanza. << Ce l’ ha fatta! Finalmente il
d-reaper finirà di distruggere.>> disse il devas. Una palla d’ oro venne
fuori dal computer generale, e si posò sul mio corpo e su quello di Kumamon,
ridonandoci la vita. Quando mi alzai, i pionieri digitali, si alzarono e
andarono alla parete opposta per la paura. << Scusate ma devo portarlo
via.>> disse puchemon prendendomi. Puchemon mi portò a Empoli, dentro una
sfera sopra il d-reaper. << Cos’ è successo? Ho un terribile mal di
testa, non ricordo quasi niente.>> dissi io. << Eri morto, e sei
resuscitato grazie al digiuovo dei miracoli.>> disse Puchemon. <<
Davvero! Bene, ho ancora un altro po’ da vivere.>> dissi io. <<
Devi assolutamente rintracciare Enry e Rika, anche loro possiede un digiuovo
aureo. E poi devo darti una cosa.>> disse Puchemon, porgendomi una palla
dorata. << A cosa serve?>> chiesi io. << Devi tenerlo con due
mani, e devi recitare queste parole. Iper energia aurea, però solo quando io
sarò uscito di qui.>> disse Puchemon. Puchemon non mi fece neanche
chiedere spiegazioni, che subito mi porse una carta simile a la carta blu, ma
rossa. << Questa è la carta rossa, aiuterà i tuoi amici ad entrare nel
d-reaper.>> disse Puchemon. Il digimon usci velocemente dalla sfera, e
aspettò. << Iper energia aurea!>> esclamai io. La sfera si
sovraccarico di energia, ed esplose, lanciando saette di luce, da ogni parte.
Ero diventato Magnamon, lo stesse digimon, che aveva visto Rika, in camera sua,
sottoforma di proiezione. Io feci passare la carta rossa nel digivice, e
contemporaneamente, a Rika, a Takato, a Ryo e a Enry, che stavano molto lontano
da Empoli, gli si illuminò il digivice, e vennero ad Empoli dicendo ai
genitori, che qualcuno li stava chiamando. Vennero tutti alle porte di Empoli.
<< Sei stato tu a chiamarci?>> chiese Takato ad Enry. <<
Stavo per farti la stessa domanda!>> disse Enry. Se nessuno di voi ci ha
chiamati, allora chi è stato?>> disse Rika. Il cellulare di Rika squillò.
Rika rispose al telefono. << Pronto, chi è?>> chiese Rika. <<
Venite subito a Empoli.>> dissi con la voce di Magnamon. << Chi
è?>> ripeté Rika. << Fate i fretta.>> dissi riattaccando.
Rika tolse il cellulare dall’ orecchio e lo guardò confusa. << Chi
era?>> chiese Enry. << Qualcuno di amico.>> disse la ragazza.
Rika, Takato, Enry e Ryo, con il cellulare chiamarono gli altri sparsi un po’
per tutta la toscana, e li radunarono in piazza della signoria, che era
completamente deserta. Sakuyamon, Gallantmon e Megagargomon, poterono vedere
che anche a gli altri era riuscita la biodigevoluzione. Donato e Gabumon era
diventati Metalgarurumon, Giovanni e Lopmon non ci erano riusciti, Andrea e
Gotsumon erano diventati Odissmon, Jane e Gatomon, non ci erano riusciti, Kenta
e Hagarurumon, lo stadio prima di Guardromon, nono ci erano riusciti, e Giacomo
e Gomamon, lo stadio primario di Marineangemon, erano diventati Greatangemon. Tutti
andarono verso Empoli. Quando furono davanti a Empoli, videro, una pozzanghera
dorata. Ad un certo punto cominciò ad emanare luce, e ne uscii io
iperdigevoluto in Magnamon. << E’ identico a quel digimon che mi fece
visita un po’ di tempo fa.>> disse Rika. << So a cosa stai pensando
Rika.>> dissi io. Tutti la guardarono. << Di che cosa sta parlando?
E chi è lui?>> chiese Takato a Rika. << Dopo la battaglia contro
Icemarinedevimon, io tornai a casa, mi accorsi che non c’ era nessuno, quindi
andai in camera mia. Quando fui in camera mia a riflettere, arrivò un digimon,
disse che si chiamava Magnamon. Sembrava una protezione, perché intorno a quel
digimon c’ era una strana luce biancastra.>> disse Rika. << E poi?>>
disse Enry. << E poi se ne andò via.>> disse Rika. Smisi di
fluttuare nell’ aria, e, camminando molto lentamente, arrivai davanti a Rika.
Quando le fui molto vicino, le aprii la mano, e le detti la carta rossa.
<<
aria, e
mi misi a camminareono Non perdete tempo, andate subito dentro il
d-reaper, poi vi raggiungerò anch’io.>> dissi io. Enry, Rika, Takato, Donato,
Giacomo, e Andrea, usarono la carta rossa, e riuscirono a entrare nell’
d-reaper, mentre io restai dove avevo dato la carta a Rika, insieme a Giovanni,
Jane e Kenta, a richiamare tutta l’ energia possibile. Sakuyamon, Megagargomon,
Gallantmon, Metalgarurumon, Greatangemon, e Odissmon, viaggiarono verso una
specie di statua, rossa con la testa che sembrava il rosone di una chiesa
gotica. Appena furono davanti all’ enorme essere, non troppo lontano, si formò
un buco si formò nella base del d-reaper, e ne uscì un altrettanto enorme verme
senza occhi. Io, intanto, ero rimasto, ancora dove avevo dato la carta rossa a
Rika, e avevo richiamato, insieme a Puchemon, altri undici digimon. Erano
Sheepmon, Bullmon, Akeromon, Swanmon, Lanksmon, Seahomon, Yasyamon,
Sagittarmon, Goatmon, Depthmon e Tyromon. Questi digimon erano tutti amici di
Puchemon, e insieme a esso, rappresentavano i dodici segni zodiacali, Ariete,
Toro, Cancro, Gemelli, Vergine, Leone, Scorpione, Bilancia, Sagittario,
Capricorno, Acquario e Pesci, e quindi, i nuovi devas. Spiegai la situazione a
gl’ undici. << Quindi vi dovremmo aiutare?>> disse Sagittarmon.
<< Si.>> dissi io. << Perché dovremmo aiutarvi?!>>
disse Akeromon. << Perché è in gioco il destino dell’ umanità.>>
dissi io. Molti di quei digimon rifiutarono, ma, Sagittarmon, Lanksmon,
Bullmon, e Swanmon. Io Puchemon e, i devas che avevano accettato, andammo nel
d-reaper a combattere. << Simone ha portato i rinforzi! >> disse
Enry. << Sapevo che non ci avrebbe abbandonato.>> disse Rika.
<< I miei amici devas, ci aiuteranno!>> dissi io. << Come
sarebbe a dire, vi aiuteranno?!>> esclamò Takato. << Capirete.>>
dissi io. Iniziò una lotta che sembrava non avere più fine. I devas che si
erano offerti di aiutarci, sembravano non avere difficoltà a combattere, ma
Sakuyamon, cominciò ad avere qualche difficoltà. Un essere uscito dal d-reaper
la colpi alle spalle, scaraventandola a terra. Allora io intervenni,
sbaragliando gl’ esseri maligni, e aiutando Sakuyamon a rialzarsi. Quando ebbi
rialzata Sakuyamon, lei mi guardò, ed arrossì. << Perché arrossisci?>>
dissi io. << Io arrossire? Ti sei sbagliato.>> disse Sakuyamon.
<< Ok, torna a combattere.>> dissi io. << Prima voglio farti
un a domanda. Chi sei veramente?>> mi chiese Sakuyamon. << Credevo
l’ avessi gia capito.>> dissi io. << Invece non è come la pensi
tu.>> disse Sakuyamon. << Sono la persona che meno ti
aspetti.>> dissi io. << Simone?>> chiese Sakuyamon. <<
Il tuo istinto cosa ti dice?>> chiesi io. << Ma eri morto!>>
esclamò Rika. << Lo credevo anch’io, ma poi la luce aurea del digiuovo
dei miracoli, mi ha restituito la vita.>> dissi io. Dopo la
chiacchierata, Sakuyamon riprese il volo. Dopo un po’, il grosso verme che era
spuntato dal d-reaper, cercava di azzannarmi, e voleva colpire solo me. Ad un
certo punto, mentre il grosso verme continuava a cercare di mangiarmi. La mia
armatura si illuminò, e feci il mio attacco. << Magna siluri!>>
esclamai io. Tutta l’armatura, si apri, come l’ alettone di un aeroplano, e
lancio una miriade di mini siluri, che disintegrarono completamente il verme
gigante, e lasciarono un buco nel d-reaper. Un fascio di luce azzurro, partì dall’
enorme voragine, e illuminò tutta Empoli. Una voce rimbombò nel buco, era
Azulongmon, che per la prima volta, insieme a gl’ altri tre supremi, entrava
nel mondo reale. << Qual è il perché di questa visita?>> dissi io.
<< Siamo venuti a proteggere il portale che collega digiworld con il
mondo reale.>> disse Baihumon. << E’ quasi in tutte le città del
mondo, Pechino, New York, Sidney, Roma, le Galapagos, al Cairo, Rekiavik, Olso
perfino nella Micronesia.>> disse Zhuquiamon. << Questa schifezza è
dappertutto! Non possiamo permettergli di impadronirsi della terra!>>
escalmò Takato. << Giusto, dobbiamo soltanto liberare Gery, la sua
tristezza, è come un carburante, per il d-reaper. Senza Gery, non riuscirà a
reggere la grande quantità dei suoi stessi dati, e si ritirerà sempre di più,
fino a ritornare un piccolo, insignificante virus per computer.>> dissi
io. << Deve sarà nascosta gery?>> disse Enry. Ci mettemmo a
cercare. Dopo un po’, vedemmo Beelzemon che sbatteva il suo cannone, contro la
testa, del vero aspetto del d-reaper. << Cosa stai facendo?>>
chiesi a Beelzemon. << Ho trovato Gery. Un aiuto sarebbe gradito!>>
disse Beelzemon. << Spostati, io posso infrangere la barriera, che tiene
prigioniera Gery, ma è molto pericoloso. Amo il pericolo.>> dissi io.
Andai molto lontano dal vero aspetto del d-reaper, e sfrecciai verso l’enorme
essere che teneva prigioniera Gery. << Lama aurea!>> esclamai,
illuminandomi d’ oro. Gli altri non ebbero neanche il tempo di dirmi di
fermarmi, che il corpo del vero aspetto del d-reaper, si divise in due, così da
liberare Gery, che Gallantmon afferrò mentre cadeva. Non uscii illeso dall’
attacco, anzi, ero pieno di lividi e ferite. Stavo fluttuando nell’ aria, senza
forze, e, poco dopo, mi addormentai. Takato, Rika ed Enry, si avvicinarono.
<< Simone? Simone! Dicci che non sei morto di nuovo!>> disse
Sakuyamon scuotendomi. Azulongmon fece segno di allontanarsi. << E’ solo
molto stanco, sta dormendo.>> disse l’ enorme supremo. << Sarà
meglio uscire da qui, prima che il d-reaper possa iniziare a ritirarsi.>>
disse Megagargomon. Andarono tutti via lasciandomi li a galleggiare nello
spazio senza gravità del d-reaper. Quando mi fui ripreso, mi guardai attorno,
vidi che i supremi e i devas erano tornati a digiworld, e che gl’ altri erano
usciti dal d-reaper. << E’ il momento che ritorni allo stadio normale,
d-reaper. Questo è un regalo d’ addio da parte dei digimon tamers.>>
dissi io lasciando una pallina d’ oro all’ interno dell’ d-reaper. Quando fui
uscito, la iperdigevoluzione, si sciolse, materializzando il digiuovo dei
miracoli in mano mia, e, messo il digiuovo in tasca, andai da gl’ atri. Mentre
ero sulla strada, il d-reaper cominciò, a tremare. Mi girai, e vidi che aveva
preso una forma cilindrica. Dopodiché una faccia si formò sulla circonferenza
del cilindro. << Speravi di avermi sconfitta, ma io ho un ultimo asso
nella manica, e quando lo avrò usato, tutta la vostra terra, diventerà un
deserto.>> disse il d-reaper. << Cosa intendi per arma
segreta?>> chiesi al d-reaper. << Armageddon ultravioletto!>>
escalmò il d-reaper. IL cilindro divento viola prugna, e cominciò ad sparare
raggi ultra violetti. Quando gli altri se ne accorsero, tornarono ad Empoli, e
mi videro gia trasformato in Magnamon. << Che cosa è successo!>>
chiesi Rika. << Il d-reaper a usato la sua arma più potente, l’
Armageddon ultravioletto.>> dissi io. Tutti quelli che erano in grado di
biodigevolvere, lo fecero. Però Enry e Rika, non biodigevolverono, perché, gli
detti le loro digiuova. Ad Enry, il digiuovo del destino, e a Rika, il digiuovo
della bellezza. << Iper energia aurea!>> esclamarono Rika ed Enry.
I due ragazzi, diventarono Rapidmon e Venusmon, tutti e due con un armatura d’
oro uguale alla mia. << Adesso abbiamo una potenza enorme, possiamo
sconfiggerlo.>> disse Enry. Mi misi al centro dei due, e incrociai le
braccia. << Non siamo ancora in grado di sconfiggerlo, dobbiamo
potenziare il livello iper.>> dissi io. << Giusto, mani unite e
recitiamo la formula.>> disse Rika. << Iper energia aurea
avanzata.>> esclamammo insieme. Le nostre armature si erano potenziate,
invece di essere d’ oro, erano fatte di cinozoico, un metallo indistruttibile
proveniente di digiworld, e un rivestimento di platino. Però successe una cosa
inaspettata, la potenza sprigionata era talmente forte che invece di
potenziarci, ci fuse, in un solo digimon. Dopo che l’ alone di luce, creato
dall’ enorme energia, fu scomparso, una voce rimbombò nell’ aria. <<
Apocalictdramon!>> dissi io. << Che è successo?>> disse
Giovanni, telepaticamente. << Ci siamo fusi.>> risposi io. Feci un
urlo, per provare la mia potenza. La potenza sprigionata, era talmente grande,
che creò un campo elettro-magnetico, che ricopriva tutta la toscana. All’
interno del campo elettro-magnetico tutti gl’ apparecchi elettronici si fusero,
tranne quelli di Hipnos; I semafori andarono i tilt, i registratori di cassa
sparavano soldi, le auto esplosero, una dopo l’ altra e le sirene delle
ambulanze e della polizia, sfrecciavano a tutta birra verso il cielo. All’
interno del campo elettro-magnetico, i movimenti erano rallentati, ma io non
avevo problemi, perché ero abbastanza forte da resistere. << Adesso
inizia la vera battaglia!>> dissi io. Andai in picchiata contro il
d-reaper, la battaglia, sprigionava un potenza così elevata, che le case
vicine, si carbonizzarono. Il d-reaper sembrava un po’ spaventato. << Hai
paura! Io mi alzai in volo, più in alto del d-reaper, e misi le mani ai
fianchi, con le gambe unite. << Magna fendente!>> esclamai io,
sfrecciando verso il d-reaper. Durante il velocissimo attacco, sciolsi le
digevoluzioni di Rika ed Enry, e li tolsi dal mio corpo, ridiventando Magnamon.
Grazie a quell’ attacco, entrai nell’ d-reaper, e, avvistata la pallina, che
avevo lasciato lì prima di uscire, la colpii con il mio attacco più potente.
<< Magna Saetta!>> esclamai io. Il d-reaper, da viola prugna,
divenne bianco candido. I dati del d-reaper non ressero la potenza sprigionata
dall’ esplosione della pallina, che era un potente antivirus, e quindi, con un
gigantesco boom, il d-reaper venne sconfitto. Io, ormai distrutto dalle
innumerevoli volte che ho usato il mio corpo per distruggere il d-reaper,
tornai normale, andai via con gl’ altri. Però ad un certo punto vidi kumamon
che brillava, e come lui tutti gl’ altri digimon. << Perché brillate in
questa maniera?>> chiesi a Kumamon. << Quella pallina che hai
colpito, era una parte del programma Shaggai modificato dal sottoscritto, che
ha sconfitto il d-reaper, però, ci impedisce di stare nel mondo reale.>>
disse Kumamon. << E’ vero, se restate qui, verrete disintegrati.>>
dissi io. << Tu lo sapevi! L’ hai lasciata tu quella pallina!>>
escalmò Donato. << Era l’ unico modo per far esplodere il d-reaper, però
non sapevo le conseguenze.>> dissi io. I digimon regredirono tutti al
livello baby, e vennero risucchiati da un portale creato nel parco di
serravalle. tutti al livello e kumamon.
stare nel mondo realemagnamon. Mentre stava entrando nel portale,gli misi la mano in testa, e mi asciugai le
lacrime. << Promettimi che appena sarai in grado di bioemergere, verrai a
trovarmi.>> dissi io. << Lo prometto.>> disse Kumamon. I
digimon scomparsero insieme al portale, lasciandoci da soli. All’ inizio fu
molto difficile separarsi da Kumamon, ma poi mi abituai. Certe volte passo
davanti alla gabbia, in cui Kumamon con
Guilmon, e ripenso alle avventure passate. Ma un giorno, mentre passavo dalla
gabbia, entrai per vedere se Kumamon fosse riuscito a tornare. Non lo trovai, ma,
quando vidi il campo digitale che aveva trovato Guilmon, mi rallegrai. <<
Prima o poi tornerà!>> dissi io. Adesso la situazione è cosi, Kumamon
finora non è mai tornato, Gery e Takato si sono fidanzati, al mare abbiamo
conosciuto la cugina di Enry, il cugino di Takato, il cugino di Rika, insieme
ai loro digimon. Rika è andata in America, Enry è andato in vacanza in Russia,
ed io sono rimasto ad Empoli. Un giorno afoso d’ agosto, mentre stavo alla
finestra in attesa di posta, o cartoline, vidi Wormon che passeggiava davanti a
casa mia. << Che ci fai qui? Non dovresti essere a digiworld?>>
dissi io. << Sono riuscito a rimanere nel mondo reale, per aspettare l’
apocalisse.>> disse Wormon. << Cosa intendi per apocalisse?>>
chiesi. << Te ne accorgerai quando la vedrai.>> disse Wormon
andandosene. Il giorno stava finendo, e il bellissimo tramonto stava
illuminando i pochi veicoli, parcheggiati in città. << Speriamo che
Kumamon riesca a cavarsela a digiworld.>> dissi io. E il sole tramontò,
abbuiando tutta la città.