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Autore: chibysimo    24/01/2004    1 recensioni
è un racconto ricco di avventure ai limiti della tecnologia e del digitale. TRILOGIA
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un normale giorno di gennaio, non potevo sapere che proprio in quel giorno il mio sogno di avere un digimon si sarebbe avv

Era un normale venerdì di gennaio, non potevo sapere che proprio in quel giorno il mio sogno di avere un digimon si sarebbe avverato. Era mattina, mi stavo preparando per andare a scuola, presi le carte dei digimon per fare una partita con i miei amici, poi andai subito a scuola. Quando fui nel cortile della scuola, trovai Andrea e incominciammo a parlare. << Simo, lo sai che abbiamo dei nuovi compagni?>> mi disse Andrea. << No non lo sapevo! Chissà se sono simpatici?>> dissi io. << Speriamo di si.>>  Entrammo subito in classe, e avemmo un grande stupore quando sapemmo che la prof. d’ italiano era andata via per un po’, e per mia fortuna, anche due compagni antipatici, che stavano accanto a me, erano andati via, quindi ero solo in quei tre banchi. Mi ricordai che c’ erano due nuovi compagni, e quindi li avrebbero messi sicuramente accanto a me. Quando arrivò la prof. Supplente, invece di farci lezione, ci chiese i nostri nomi, i nostri segni zodiacali, e le cose che ci piacevano. << A me piacciono i digimon!>> dissi io. << Seee! I digimon sono cose da bambini!>> disse un compagno. << Non è vero anche a me piacciono! Su, Simone dimmi qual è il digimon che ti piace.>> disse la prof. Ma, sa, a me piacciono tutti, ma in particolare mi piace Kumamon. << Ok, ora però facciamo entrare i nuovi compagni.>> disse la prof.. Entrarono due ragazzi, che erano identici a Rika ed Enry, ( i protagonisti della terza serie dei digimon, che recentemente avevano finito di trasmettere), e li misero vicino a me. Stranamente i loro nomi erano proprio Rika ed Enry. Mentre la prof. ci stava dicendo cosa fare, io vidi il ragazzo nuovo che teneva in mano un digivice, ( un marchingegno super tecnologico che serve per controllare un digimon), e delle carte dei digimon. << Ma quello è un digivice!>> dissi avvicinandomi. << Girati non vedi che la prof. spiega.>> sibilò mentre rimetteva appostò. Io mi girai, ma sapevo di non sbagliarmi, quello era davvero un digivice. Intanto all’elementari, mio fratello Giovanni, era a scuola e, per pura coincidenza, anche a lui mancava una maestra, anche a lui mancava un compagno che stava accanto a lui, e ancora, dulcis in fundo, anche a lui doveva venire una nuova compagna. << Guarda, Antonio non c’ è!>> disse Giovanni a Federico, un compagno di scuola. << Di sicuro la nuova alunna la metteranno accanto a te.>> disse Federico << Si. Ma lo sai che dicono che la nuova alunna sia identica a Gery, la ragazzina che c’ è nella terza serie dei digimon.>> disse Federico. Infatti, quando la ragazza entrò in classe, Giovanni e Federico poterono testimoniare le dicerie. La ragazza si mise vicino alla cattedra e aspettò la maestra. Quando la maestra arrivò in classe, per prima cosa fece scoprire alla classe che il nome della ragazza era Gery, fece un giro dell’ aula, e poi si mise a sedere. Quand’ ebbe finito la perlustrazione, chiese a Giovanni, e ai suoi compagni il loro nome, il loro segno zodiacale e le loro passioni, e tutti risposero senza paura. << A me piacciono i digimon.>> disse Giovanni.  << Anche a me!>> disse Federico. Iniziò la lezione. Dopo poco Gery si guardò attorno, come nel tentativo di non farsi scoprire, e tirò fuori della tasca un digivice, e delle carte dei digimon. << Quello è un digivice!>> dissi Giovanni. << Girati! Non vedi che la maestra spiega.>> disse Gery. Giovanni, subito, dall’espressione confusa passò a quella sicura, lui sapeva che quello non era un giocattolo. Quando la scuola finì, io andai di corsa con Andrea alla fermata dell’autobus. << Sai cosa ho visto oggi?>> dissi io. << Che hai visto?>> chiese Andrea molto curioso. << Ho visto un vero digivice!>> dissi io. << Dove?>> disse Andrea << L’ ho visto in mano ad il ragazzo nuovo.>> dissi io. Ad un certo punto, quando io ed Andrea, eravamo ormai sopra il ponte, mi girai per caso, e vidi Enry, che cercava qualcosa. Quando ci vide, ci inseguì, e noi che non sapevamo le sue intenzioni scappammo via. Ci passò accanto Donato, che era inseguito da Rika. << Ciao, perché corri?>> chiesi a Donato. << Perché Rika mi insegue, e quindi non conoscendo le sue intenzioni, sono scappato.>> disse Donato. << Anche noi corriamo per lo stesso motivo, però, noi, siamo inseguiti da Enry.>> dissi io. << Andiamo nel nascondiglio! Così non li seminiamo. La strada è piena di curve e bivi, è più facile che ci perdano di vista.>> disse Donato.       << Giusto!>> dissi io. << Andiamo!>> disse Andrea. Noi cominciammo ad andare più veloci che potevamo, quando mi girai, vidi che Rika ed Enry non c’inseguivano più. << Li abbiamo seminati.>> dissi io. << E’ vero, non c’ è bisogno di andare al nascondiglio!>> disse Andrea. Ci salutammo e andammo verso casa. Quando ero quasi a casa, mi fermai un attimo guardando l’ orizzonte, come nel tentativo di ricordare qualcosa. << O come la sensazione di avere scordato qualcosa, ma cosa? Um…………! MAMMA MIA, HO SCORDATO GIOVANNI  A SCUOLA!>> dissi io. Subito andai a casa posai la cartella, e mi misi a correre verso la scuola elementare, in quel momento incontrai Andrea che passeggiava. << Ho dimenticato mio fratello a scuola, vieni con me?>> chiesi.  Anche tu sei furbo! Si vengo.>> disse con tono di rimprovero. Allora senza esitazioni ci mettemmo a correre verso la scuola dove avrei dovuto prendere il mio fratello, dico “avrei” perché, quando io e Andrea stavamo per superare un incrocio, da dietro l’angolo spuntarono Rika ed Enry, e quest’ ultimo aveva uno strano pupazzo, che aveva tutta l’aria d’essere vivo. << Ecco vi finalmente vi cercavamo. Dovremmo fare un chiacchierata con voi, ma prima dobbiamo discutere di una cosa. Renamon prendili e portali sul tetto di quel palazzo laggiù.>> disse Rika. Subito la Renamon che conoscevamo noi, ci prese e ci portò in un posto che aveva un’aria familiare, era il palazzo che stava davanti a casa mia. << Ragazzi, non vi dovete preoccupare. Io non attacco i ragazzi. Neanche se me lo dice la mia domatrice. Si girò verso di me.            << Neanche chi è campione di karatè.>> mi disse Renamon. Intanto Rika ed Enry erano arrivati sotto il palazzo ad aspettare che scendessimo. << Renamon portali giù.>> disse Rika. Renamon ci prese e ci portò di sotto, nell’atrio del palazzo, mentre Rika ed Enry, stavano entrando dalla porta. << Abbiamo deciso di parlarvi di una cosa riguardante le cose che avete visto, ma con una piccola precauzione. Renamon legali!>> disse Rika Renamon ci venne vicino con una corda, e cercò di legarci, dico “cercò” perché, gli sferrai un calcio e, così facendo, la scaraventai contro il muro antistante a noi. Quell’ istante, era una buona occasione per scappare, quindi scappammo a gambe levate. Quando Renamon si riprese era dolorante ma furiosa. << Rika io li inseguo.>> dissi Renamon, che sfrecciò come una scooter verso di me. Io, che nel frattempo avevo smesso di correre, la sentii, sottoforma di un brivido lungo la schiena. << Va a prendere Giovanni, ci penso io qui.>> dissi io. << Che succede?>> chiese Andrea. << Arriva Renamon.>> dissi io. Andrea non esitò un istante ad obbedire, e si mise a correre verso la scuola. Il mio istinto mi suggeriva di spostarmi, però al momento opportuno. Quando Renamon fu abbastanza vicina, feci un’capriola in aria, facendo finire Renamon contro dei bidoni della spazzatura. << Questa è l’ultima volta che mi freghi! Pioggia di diamanti!>> disse Renamon. Dei piccoli diamanti spuntarono dal nulla,  e si diressero verso di me. Una colonna di luce mi spuntò da sotto, e mi scaraventò contro il muro, a questo punto, da quella colonna di luce spuntò, un orsetto che aveva cinque cinghie a ognuno delle braccia, una cinghia che gli passa da sotto il braccio al collo, e un cappellino con scritto “Bears”, e in mano a me, un digivice. L’ orsetto mi venne davanti.<< Come stai? Ora ti aiuto io. Io mi chiamo Kumamon, e tu?>> chiese l’ orsetto. << Mi chiamo Simone>> dissi io. Cercai di alzarmi, ma non ce l’ ha feci. << Perché sei venuto qua? E perché da me?>> chiesi io. << Perché, come tuo digimon mi sentivo in dovere di proteggerti.>> disse Kumamon. Mi ripresi completamente dalla botta presa alla schiena. << Kumamon, pugno dell’orso.>> dissi quando mi fui alzato in piedi. << Ok capo!>> disse l’ orsetto. Kumamon andò da Renamon, e gli tirò un pugno molto forte. Renamon non morì, anzi grazie a lei la carta blu mi si materializzò in tasca. Io me ne accorsi un po’ dopo, ma quando me ne accorsi, misi la mano in tasca, la tirai fuori. << LA CARTA BLU! Ma a cosa mi serve se il mio digimon non sa digevolversi al livello campione.>> dissi io. Quindi la buttai, ma la carta blu non ne voleva sapere di starsene lì, quindi la ripresi e la rimisi in tasca. Mentre la stavo raccogliendo, vidi Enry e Rika che andavano via, quindi corsi da loro per chiedere spiegazioni di quella corsa inutile, ma Enry fece cenno di fermarsi. << La corsa era solo una prova, perché noi sapevamo dell’ arrivo di un altro digimon, e credevamo che fossi tu il domatore, e infatti non ci sbagliavamo.>> disse Enry. << E prima volevamo parlarti di questa cosa.>> disse Rika. << E perché volevate legarmi?>> chiesi io. << Questo non lo so. Era un idea di Enry.>> disse Rika. << Perché ho fatto delle ricerche su di te, nel periodo in cui ti cercavamo, e ho scoperto che sei, cintura nera all’ quinto livello di Karatè, Kong fu, Judo e via dicendo, campione due volte del campionato regionale, e so anche che quando ti arrabbi, diventi pericolosamente aggressivo ed eccessivamente forte. Ho finito>> dissi Enry. << Ah, per questo? Allora potevate dirmi di non attaccare perché non avevate brutte intenzioni. Vi avrei forse, creduto sulla parola.>> dissi io. Subito dopo andarono via. Intanto Andrea aveva gia preso Giovanni e una sua amica, e li portò da me, che ero rimasto lì dove, Rika ed Enry mi avevano lasciato. Ero a riflettere su la carta blu, mentre kumamon mi stava accanto. Quando Giovanni e Andrea videro Kumamon, gli occhi gli si riempirono di stupore, e mi vennero accanto. << Quel Kumamon è vero?>> disse Andrea. Io non mi aspettavo di vederli li, quindi mi fecero prendere un bello spavento. << Certo che è vero! Che domande fai!>> dissi io. << Non e possibile, sennò lo dovremmo avere anche noi!>> dissi Andrea. << E perché?>> dissi io. << Verrà il momento in cui troverò il mio digimon.>> disse Andrea. Quando mi fui ripreso, mi alzai, nascosi Kumamon nel nascondiglio e andai a casa. Era sera ormai, cenai, feci la cartella e andai a letto. Quando era notte fonda, io non dormivo ancora. Ad un certo punto sentimmo un suono, era questo: “BIP-BIP-BIP”, credevo fosse il tamagochi di Giovanni, invece era il mio digivice, quindi mi vestii, presi le carte e in silenzio, e andai fuori chiudendo piano la porta. Arrivato fuori vidi che il digivice funzionava da bussola, e quindi seguii il segnale, e arrivai davanti a un digimon enorme; il digivice, in quel momento, mi dette informazioni sull’ digimon che stava davanti. << Maildramon, digimon sacro di livello armor, la sua tecnica, raggio frontale.>> disse il digivice. Allora subito chiamai Kumamon, che arrivò velocissimo, nello stesso tempo, arrivarono anche Rika ed Enry, con Renamon, e Terriermon. << Sono arrivato prima io! >> dissi io. << E' vero, sta a lui.>> disse Renamon. << E’ alle prime armi, non c’ e la farà mai!>> disse Enry. << Momentai Enry.>> disse Terriermon. << Bravo terriermon>> disse Kumamon. Kumamon si girò verso di Maildramon. << Simone! Insieme, un calcione da dietro!>> disse Kumamon. << Ok.>> dissi io. Io andai subito dietro il digimon insieme a Kumamon, gli sferrai un calcione. Il digimon subì molto danno, cadde a terra, ma poi si alzò e mi dette una zampata, allora Kumamon ebbe una scossa d’energia, mentre un piccolo animaletto bianco, con delle grosse orecchie, e uno strano disegno fatto di quattro triangoli, illuminò il triangolo centrale di rosso. La sfera s’illuminò di luce e si rinchiuse in una sfera. << Kumamon digevolve!>> disse l’ orsetto. La sfera si spaccò, e ne venne fuori un altro digimon più grande. << Grizzlymon.>> disse il nuovo digimon. << Grizzlymon, Colpo a tripletta!>> ordinai a kumamon. Andò vicino a quel digimon e gli tirò un pugno di destra, uno di sinistra, poi lo prese con le gambe, e lo fece girare, facendolo finire addosso a una casa. Maildramon scomparì, Grizzlymon assorbì i suoi dati, e torno Kumamon. << Kumamon vai nel nascondiglio, io vado a casa prima che arrivi la polizia.>> Kumamon andò, ma io fui fermato da Rika. << Ho visto come combatti, e anche se sei un principiante, non combatti male.>> disse Rika. << Oh. Grazie, ma non è poi cosi difficile combattere se ti alleni bene.>> dissi io. Tornai a casa e tornai a dormire. Il mattino seguente mi svegliai tardi, in fretta e furia, mi preparai per andare a scuola, mi incamminai, mentre si sentiva il fioco rimbombo delle volanti della polizia, e dell’ ambulanza. Quando arrivai, mi accorsi che erano tutti fuori. << Qualcosa, tipo campo elettromagnetico, non fa entrare la chiave della scuola nella serratura. Allora io non varcai la soglia del cortile. Vidi che Andrea, Rika, Donato, Enry erano arrivati proprio in quel momento. << Poiché qualcosa non fa entrare la chiave, perché non andiamo nel nascondiglio.>> dissi io. << Ma ci sono loro.>> disse Donato. <> disse Andrea. << Che cosa?>> disse Donato confuso. << Certo, è vero, tu ieri sera non c’ eri!>> disse Andrea. << Insomma andiamo o no?>> dissi io. << Aspettiamo, vediamo se la porta si apre.>> disse Rika. Non si apri, e quindi tutti tornarono a casa propria, e noi andammo al nascondiglio. Arrivati, vedemmo Kumamon che chiacchierava con Terriermon e Renamon. << Voi che ci fate qui?>> dissi io. << Io ero in giro, tranquilla per i fatti miei, e Kumamon mi ha invitato ad entrare, e quel punto trovato anche Terriermon.>> disse Renamon per giustificarsi. << Per me è uguale.>> disse Terriermon. << Erano fuori, al freddo, al gelo li ho fatti entrare, per bere una cioccolata calda, io le faccio particolarmente bene.>> disse Kumamon. << Va bene.>> dissi io. << Bello questo posto>> disse Rika. << E’ fatto un po’ con le cose trovate per strada, però è accogliente.>> disse Enry facendo un giro del posto. Feci accomodare tutti su alcuni divanetti, e dopo incominciammo a parlare. << Ascoltatemi. Secondo me quella forza che bloccava le serrature era opera d’ un campo digitale. >> dissi io. << Quello deve essere il campo digitale di un digimon molto potente.>> disse Andrea. << Ne vedremo il contenuto in futuro, ora pensiamo alla cosa successa ieri.>> disse Enry. << Giusto, la domanda è questa: Come è potuto riuscire a mettere al tappeto quel Maildramon, non è possibile per un umano. Quindi quello che volevo dire è: Simone, o tu, sei un alieno, o hai qualcosa di speciale, con cui riesci a mettere al tappeto i digimon. E' l’ unica cosa di speciale, che può mettere K.O. un digimon è “il digiuovo dei miracoli”.>> disse Rika. << Quindi vorresti dire che il digiuovo dei miracoli, anche se non sappiamo il perché, ha attivato il suo potere, da non si sa che posto di Digiworld, ammesso che esista, e mi abbia aiutato? chiesi io con un po’ di confusione. << Si, è così.>> riprese Rika. << Certo tu vorresti dire che lui, che fino a ieri sera, non sapeva neanche dell’ esistenza dei digimon, ha il digiuovo dei miracoli! Non è possibile!>> disse Enry un po’ geloso. Enry si giro, rifiutandosi di crederci, ma poi si rigirò con aria di sfida. << Mettiamolo alla prova, se è davvero come dice Rika, il digiuovo dei miracoli, aiuterà kumamon ad iperdigevolvere, o fare qualcosa di soprannaturale.>> disse Enry. << E’ una sfida?>> chiesi io. << Ci puoi giurare.>> disse Enry. Rika vide che l’ atmosfera si stava facendo incandescente, quindi disegnò un cerchio su una lavagna che avevamo messo da poco, e sbatte il gesso contro la lavagna, cosi da attirare l’ attenzione di tutti. << Ascoltate, perché non andiamo fuori per cercare il digiuovo dei miracoli, che ne dite?>> Si, andiamo però dobbiamo dividerci in gruppi, per rendere la ricerca più estesa.>> dissi io. << Giusto.>> disse Enry. A quel punto, creammo le squadre. Facemmo dei bigliettini e pescammo, a Andrea toccò Kenta, un nuovo ragazzo che era stato portato dallo stesso Andrea, a Giovanni toccò Enry, quando Enry vide che gli era capitato Giovanni, fece un gesto di disappunto, chissà perché. Continuarono le selezioni, a Donato, capitò Giacomo, a Gery capitò Jane, la ragazza d’ Andrea, e a Rika toccò me. Rika sembrava contenta della cosa. Tra Enry e Rika non so qual è quello che capisco di meno. Tutti ci incamminammo in direzioni diverse, io e Rika andammo a nord, Enry e Giovanni andarono a sud, Kenta e Andrea andarono a est, Donato e Giacomo andarono a ovest, e Jane e Gery andarono a sud-ovest. Io e Rika non trovammo niente, però, mentre passavamo davanti a casa mia incrociammo mia madre che tornava dal super mercato. << CHE CI FAI QUI, NON DOVRESTI ESSERE A SCUOLA!>> esclamò mia madre. << Mi scusi signora, ma la scuola è chiusa a causa di una strana forza, che impedisce di aprire la porta, è così mi creda signora.>> disse Rika. << Ok ma lui viene con me, forza a casa.>> disse mia madre. << Ma non vedi che sono a giro con una amica!>> disse io, un po’ seccato. << Come ti chiami?>> disse mia madre. Rika Makino Signora. disse con tono educato. << Ah tua madre fa la modella, vero?>> chiese mia madre. << Purtroppo, si>> << Lo sapevi che la tua mamma è mia amica.>> disse mia madre. << Non lo sapevo>> disse Rika. << Ok ora porto lui a casa, arrivederci.>> Rika tornò indietro, e si sedette su una panchina a pensare. << Questo si che è un bel guaio, ce l’ avrei un idea per farlo tornare fuori, ma potrebbe capire qualcosa. Vale la pena di correre il rischio.>> pensò Rika. Guardò se ci fosse qualcuno, quando si fu accertata che non ci fosse nessuno, venne verso casa mia, e quando ci fu arrivata, suono il campanello, e aspettò. Quando gli fu aperta la porta, mia madre la invitò a entrare, ma Rika non accettò. << Veramente ero venuta per dirle una cosa.>> disse Rika. << Cosa?>> chiese mia madre. In quel momento Rika diventò tutta rossa. << Non gliel’ ha detto suo figlio che siamo fidanzati.>> disse Rika imbarazzata al massimo. << Cosa! Simone vieni giù un attimo.>> esclamò mia madre. << Che c’ è?>> chiesi a mia madre. << Rika mi ha detto che siete fidanzati. E’ vero?>> mi chiese mia madre. << Cosa! Cioè si è così, e quello di prima era un appuntamento.>> dissi io cercando di recitare. << Hai una fidanzata e non me lo avevi detto?!>> disse mia madre. << Te l’ avrei detto in futuro, ma ormai.>> dissi io. << Ok, puoi andare, ma a mezzogiorno tornate.>> disse mia madre. Io e Rika ci allontanammo facendo finta di parlare, poi appena girato l’angolo, cominciai a sbattere la testa contro il muro di una casa. Quando smisi, chiusi gl’ occhi, e mi misi la mano a parasole sopra la fronte. << Ti rendi conto del casino in cui mi hai messo?>> dissi io. << Perché? Non questo che vuole una mamma, una fidanzata per il proprio figlio?>> disse Rika. << Be, questo non lo so, però so che potevi inventarti qualcos’ altro.>> dissi con un tono di rimprovero. << E’ la prima cosa che mi è venuta in mente?>> disse Rika. << Nei casini ci sei anche te!>> dissi io. << Perché?>> disse Rika. << Mia madre conosce la tua. E se glie lo dice. Sei nella mia stessa situazione, forse un po’ ridotta, ma quasi uguali.>> dissi io. Tornammo dove ci dovevamo incontrare con gli altri, ma non trovammo nessuno, allora tornammo sulle tracce delle digiuova. Invece Andrea e Kenta, era tanto che cercavano le digiuova, però ancora non ne avevano trovata una. << Ma dove sono queste digiuova?!>> disse Andrea molto seccato. << Abbi pazienza, vedrai che le digiuova non sono tanto lontane.>> disse Kenta. Loro cercarono a lungo ma non trovarono niente, però ad un certo punto, un sasso non tanto grande cadde dal cielo, e venne a schiantarsi proprio davanti a Andrea. << Wow! Cos’ era quello?>> disse Andrea. Andò vicino alla buca, e vide che c’ era una carta blu, quindi lui la raccolse, e se la mise in tasca. << Cos’ era?>> chiese Kenta. << No niente.>> disse Andrea. Enry e Giovanni intanto, stavano cercando le digiuova, con il metal detector che avevano trovato per strada, ma non trovarono nulla, però ad un certo punto, bioemerse un digimon, una specie di pettirosso extralarge, con gli occhi meccanici. Il digivice di Enry dette informazioni sul digimon. << Hawlmon, digimon uccello di livello armor, la sua tecnica: raggio ultrasonico.>> disse il digivice. << Cerco il digiuovo dei miracoli, non interferite!>> disse Hawlmon. << Non te ne daremo il tempo!>> esclamò Enry. Terriermon andò all’ attacco. << Digimodificati! Carta della digevoluzione!>> disse Enry facendo passare una carta nel digivice. Mentre terriermon si digevolveva, Giovanni vide il piccolo animaletto, di cui gl’ avevo parlato, con il triangolo in testa brillare di rosso. Terriermon si rinchiuse in una sfera. << Terriermon digevolve>> disse Terriermon. La sfera si spaccò, e cosi facendo Terriermon digevolvé in Gargomon. << Attacca Gargomon!>> Gargomon puntò i suoi mitra rotanti che aveva alle mani, e sparò. Hawlmon cadde a terra, però non morì, quindi Giovanni capì che ad Enry serviva aiuto, ma non sapeva come fare. Prese un bastoncino, e lo infilzò nella schiena di Hawlmon. In quel momento si sentì un fischio assordante, che aumentava sempre di volume, sembrava il fischio di una bomba lanciata da un aereo. Dopo qualche minuto che il fischio non c’ era più, avvenne un esplosione proprio dove si era posizionata Hawlmon. C’ era tanta polvere, e una piccola sagoma somigliante a Terriermon. Ne uscì un digimon identico a Terriermon, pero era rosa scuro, aveva tre corni sulla testa, e era femmina. << Mi chiamo Lopmon, e sono venuta in vostro aiuto.>> disse Lopmon. << Tu sei il mio digimon?>> chiese Giovanni. << Certo! Sei stato tu a chiamarmi, non avrei risposto alla tua chiamata se non lo fossi stata.>> disse Lopmon. << Ok però adesso, come digimon dovresti aiutarci a sconfiggere quest’ altro digimon.>> disse Giovanni. << Ok. Ci penso io qui. Lop testata!>> disse Lopmon. Lopmon prese un bella rincorsa, e dette una capocciata a Hawlmon, uccidendola. Intanto Giacomo e Donato, stavano cercando le digiuova nelle fogne, ad un certo punto Giacomo sentì uno strano rumore. << Che succede?>> si chiese Giacomo. Ad un certo punto, un digimon sbucò da sotto di loro e li riportò in superficie. << Andiamo subito a chiamare Rika, Enry e Simone, e diciamogli del digimon.>> disse Giacomo. << Hai ragione, è meglio andare prima che la situazione si complichi ulteriormente.>> disse Donato. Ma il digimon non gli lasciava scampo, allora un vento forte cominciò a tirare, sembrava scirocco. Era un vento molto forte, che lasciò un po’ di sabbia da spiaggia sulla strada. All’ improvviso, da quel mucchio di sabbia venne fuori un digimon e un digivice, allora Giacomo andò a raccoglierlo, e vide che il digivice, in quel momento, stava funzionando da rivelatore. << Allomon, digimon dinosauro di livello armor, la sua tecnica: morso elettrico.>> disse il digivice. Puntò il digivice verso il minuscolo digimon che si era materializzato tra la sabbia. << Marineangemon, digimon mammifero di livello mega, la sua tecnica: amore oceanico.>> disse il digivice. Marineangemon subito, senza che Giacomo glielo avesse detto, attaccò Allomon e lo mise K.O. . Anche a Gery e Jane successe lo stesso, e quest’ ultima, scopri che Gatomon era il suo digimon perché le se materializzò nella stessa maniera come si erano materializzati a gli altri, e si scopri anche che Gery aveva, come digimon, Leomon. Quindi tutti avevano un digimon tranne Kenta, Andrea, e Donato. Quando anche Giacomo e Donato ci raggiunsero, andammo al nascondiglio, e per un po’ ci restammo. << Ascoltate, non abbiamo trovato nessun digiuovo, in più la mamma di Simone crede che io e lui siamo fidanzati, quindi consiglio vivamente, di non farsi vedere in giro, dalla mamma di Simone. Pensate crede persino che quello di prima fosse un appuntamento!>> disse Rika. << Per colpa di chi?!>> dissi io. << Ascolta, tu devi cercare di nascondere le nostre operazioni di ricerca con il nostro rapporto.>> disse Rika un po’ seccata. << Perché non passiamo ad altro?>> disse Enry. Guardate, si sono materializzati altri due digimon, Marineangemon, Lopmon e Gatomon. Quindi rimangono altri tre digimon che devono arrivare. Dopo un po’ che eravamo li decidemmo che era meglio andare a casa propria, ma Rika, ed Enry vennero a casa mia. Quando fui arrivato a casa, vidi che c’ erano solo i miei fratelli maggiori, e tirai un sospiro di sollievo, perché non volevo di certo incontrare mia madre, chissà che mi avrebbe detto. Quando furono entrati anche Rika ed Enry, chiesi loro di seguirmi, andammo al computer e gli feci vedere su internet un sito strano che si chiamava “Shaggai”, come il programma che distrugge i digimon. Allora ci introducemmo, nel html del sito, e vedemmo che era scritto in modo strano, un alfabeto, piuttosto strano, cercammo di decifrarlo, ma ci fu impossibile. Quindi sospettammo di un alfabeto dei digimon, ma ritenemmo la cosa impossibile, perché i digimon parlavano la nostra lingua. Passò un po’ di tempo, e non eravamo ancora riusciti a scoprire la cosa. Poi rika chiuse gl’ occhi, li riaprì, e, salvò tutti i dati. << E’ un digi-codice!>> disse Rika. << E che cos’ è?>> dissi io, << Sono i dati che formano un digimon, quindi questo sito è una specie di digimon.>> rispose Rika. Intanto a casa sua, Andrea, stava davanti al computer, e teneva in mano la carta blu, quando ad un certo punto, la carta blu, si trasformò in un videogioco per computer. Andrea lo mise nel computer, e vide che era un gioco dei digimon, il mio amico, attaccò al computer anche il potenziatore di carte che gli aveva regalato suo padre, e poi incominciò a giocare scegliendo Gotsumon, come digimon da usare. Ad un certo punto, lo schermo del computer si illuminò di arancione, si connesse da solo a internet, e, come per magia, dallo schermo del computer uscì il Gotsumon che aveva scelto per giocare, e fece trasformare il potenziatore di carte in un digivice, quindi si aggiunse un altro alla lista dei digimon tamers. Enry e Rika tornarono a casa, e io invece, andai subito in camera mia, feci la cartella per lunedì, anche se era sabato, e ci misi anche un po’ dell’occorrente, per la gita nel bosco, perché la prof. supplente, il giorno prima della chiusura della scuola, ci disse che lunedì avremmo fatto una gita in un bosco a montelupo, un piccolo paese vicino a Empoli. Quando ebbi finito, andai a cenare. Cenai, e dopo andai a letto. La giornata era passata molto velocemente. Il giorno dopo, Verso le dieci andai a messa, e portai anche kumamon, come me anche gli altri erano venuti a messa, portando i loro digimon, ma purtroppo i digimon dovettero nascondersi, per ragioni di sicurezza. Quando la messa finì, aveva incominciato a piovere, tutti ci incamminammo verso casa nostra, tranne Donato, che, con la giacchetta sulla testa, andò verso la scuola, perché aveva avuto una strana sensazione. Era arrivato al ponte prima della scuola, e  si accorse che tre fulmini stavano colpendo la scuola, ma non gli facevano niente, poi si girò e vide che non c’ era anima viva in giro, quindi ebbe un po’ paura, ma la voglia di scoprire che stava succedendo alla scuola, era troppo forte, e andò verso la struttura. Quando fu arrivato, si accorse che nel cortile, c’ era uno strano animaletto giallo con una pelliccia tigrata di colore blu e celeste. << Chi sei? Che stai facendo?>> chiese Donato. << Mi chiamo Gabumon, e sto cercando disperatamente da tre giorni il mio domatore.>> disse Gabumon. << Se vuoi lo faccio io il tuo domatore, che ne dici?>> chiese Donato. << Devo vedere se resisti a questa prova. Poi se resisterai vuol dire che sei il mi domatore, perché il digivice mi impedirà di colpirti.>> disse Gabumon. << Che tipo di prova?>> chiese Donato. < Una prova molto elettrizzante.>> disse Gabumon. << Avanti con la prova.>> disse Donato. << Scarica glaciale!>> disse Gabumon. Tutto il suo corpo fu circondato da un aura blu. Lanciò una scarica elettrica, che andò in alto, e poi ricadde sopra Donato. Donato sembrava non sentire neanche l’ attacco di Gabumon. << Sento solo un po’ di fresco, aumenta i volt, non mi fai niente così, sono abituato a prendere la scossa.>> disse Donato. << Nessuno resiste a dieci volt.>> disse Gabumon. << Io si.>> disse Donato. << Aumento i voltaggio, di venti volt. Non è possibile che tu possa resistere anche a questo.>> disse Gabumon. << Mi fai appena il solletico, e sento ancora poco freddo.>> disse Donato. << Aumento di quaranta il voltaggio. Voglio vedere proprio se resisti a sessanta volt.>> disse Gabumon. << Cominciò a sentire freddo, ma la scarica non mi fa niente.>> disse Donato. << Basta mi hai stufato, Aumentiamo di trenta il voltaggio.>> esclamò Gabumon. << Adesso ho freddo, ma la scarica non mi fa niente.>> disse Donato. << Ma che cosa sei? Nessuno può reggere a novanta volt.>> disse Gabumon. << Riesco a reggere a un numero elevatissimo di volt, perché una volta mentre passeggiavo, un Tir pieno di scatole con dell’ energia elettrica, che complessivamente portava diecimilanovecentonovantanove volt, mi attraversò la strada, e, visto che andava a gran velocità, mi investì per ero sulle strisce e stavo attraversando, mi fece fare un saltò enorme, e finii di botto su una scatola. La scatola si ruppe, e fece avvenire una reazione a catena, che fece esplodere tutte le scatole, e a me fece assorbire tutta l’ energia elettrica del Tir. Stetti in coma tre settimane, ma poi mi svegliai e scoprii che potevo resistere ai voltaggi più elevati, e sbattendo la mano su un oggetto elettrico non in funzione, potevo farlo funzionare.>> narrò Donato. << Allora sei di sicuro il mio domatore.>> disse Gabumon. In mano a Donato si materializzò un digivice, e poi andò a casa insieme a Gabumon. Quindi si aggiunse un altro che aveva trovato il proprio digimon. Era Lunedì, in quel giorno dovevamo andare in gita con la scuola, quindi ci preparammo a andare sul pulman che ci avrebbe portato all’entrata del bosco, e dopo un po’ di peripezie riuscimmo anche a far salire i digimon, però Renamon, e Kumamon non vollero entrare, ma vollero stare sopra il tetto del pulman a gustarsi l’ aria fresca. Sfortunatamente, anche la quinta elementare, aveva scelto lo stesso posto per andare in gita, quindi ce li dovemmo portare dietro. Partimmo subito. Passò un po’ di tempo, però poi arrivammo. Appena arrivati, piantammo subito le tende, e cercammo legna da ardere per il fuoco, invece noi andammo, sì a cercare legna, ma un po’ più su di dove erano gli altri. Avevamo trovato tanta legna, e anche i nostri digimon, che erano stati tutto il tempo a riposare sopra il tetto del pulman. I nostri digimon ad un certo punto, si accorsero che c’ era un altro digimon nei paraggi, però il digivice non lo segnava, quindi seguimmo i nostri digimon, fino a quando ci trovammo davanti a un gigantesco digimon, simile ad uno scarabeo umanoide. << Kabuterimon, digimon insettoide di livello campione, la sua tecnica: Maxi saetta.>> disse il digivice. Il grande digimon si mise in volo, mentre Renamon, che era arrivata per prima, scattò verso Kabuterimon, che ormai aveva gia lanciato la sua maxi saetta. Renamon la scansò. << Quel Kabuterimon vuole la guerra, e che guerra sia.>> disse Rika. Rika prese una carta dalla tasca. << Digimodificati! Carta della potenza!>> disse Rika facendo passere la carta nel digivice. Subito Renamon si riempì di energia, e sfrecciò verso Kabuterimon. Ma non bastava, allora Rika prese un'altra carta. << Digimodificati! Carta della ipervelocità più carta delle ali!>> disse Rika facendo passare la carta nel digivice. Renamon oltre a essere più forte diventò anche più veloce e le spuntarono le ali, e sfrecciò un'altra volta, ma questo non bastò. Rika non sapeva più che fare, Allora prese un sasso e lo buttò contro Kabuterimon. << Prenditela con quelli della tua taglia!>> disse Rika. Kabuterimon quando fu colpito si arrabbiò, e come un razzo prese Rika, e la portò in cielo, dove, Kabuterimon e Renamon, stavano combattendo. << Renamon! La vedi? E’ la tua domatrice, o digimon tamers, come dite voi, facciamo una scommessa? Chi arriva per primo a terra il sasso, o la ragazza?>> disse Kabuterimon. << Non farlo!>> esclamò Renamon. << Ora vedremo!>> disse Kabuterimon. Renamon Sfrecciò verso di Rika, per salvarla, ma fu fermata da un attacco di Kabuterimon, che la scaraventò contro un albero, senza possibilità di difendersi. Rika stava per aria ed era quasi a terra. <> esclamò Rika. Io vidi il solito il solito animaletto, con il triangolo rosso in testa che luccicava, e mi cominciò a ronzare una domanda in testa. A quel punto una strana luce, partì dal digivice di Rika, e dal triangolo rosso dell’ animaletto bianco, e andò a finire su Renamon. << Renamon digevolve.>> disse Renamon. Il corpo di Renamon si illuminò, e dopo un po’ di tempo, la digevoluzione si completò. << Kyubymon!>> disse Renamon. Renamon si era digevoluta, perché Rika era in pericolo. Io visto che ero sotto di Rika, mi misi in posizione di presa in braccio, e per fortuna, riuscii a prenderla. Rika era caduta da un’altezza notevole, quindi aveva preso molta velocità, perciò mi feci male a una gamba, per il troppo peso sottoposto alle mie braccia, e caddi in terra. Per fortuna Rika non si era fatta niente. Quando ebbi preso in braccio Rika, Kyubymon sfrecciò come un missile verso Kabuterimon, aprendo a ruota le sette code. << Fiamme celesti!>> disse Kyubymon. Sette fiamme blu, partirono verso Kabuterimon, e lo distrussero. Kyubymon subito tornò Renamon, e, molto grata, mi prese in spalla e mi portò insieme a gli altri, davanti al campetto dove eravamo. << Grazie.>> dissi io. << E’ il minimo che posso fare per aver salvato Rika.>> disse Renamon. Davanti all’ campeggio, Renamon mi lasciò, e mi accompagnarono Donato ed Enry. << Che hai fatto Simone!!>> esclamò la prof. molto preoccupata. << Mi sono fatto male cadendo da una piccola rupe.>> dissi io. << Portatelo subito nella tenda infermeria.>> disse la prof. Fui portato in infermeria, li era una noia mortale, non facevo niente, però ad un certo punto, l’animaletto bianco che era presente sempre quando un digimon digevolveva, irrompe nella tenda. << Fatto male calù, io aiutare te calù.>> disse il piccolo animaletto. Quell’ animaletto, mi si mette davanti alla gamba, allunga le orecchie, e con loro mi fece una magia alla gamba. Lo presi in mano e me lo misi sopra la pancia. << Posso chiederti una cosa?>> dissi io. << Certo.>> disse l’animaletto. << Prima di tutto volevo chiederti come ti chiami.>> dissi io. << Mi chiamo Calumon>> disse L’animaletto. << Poi volevo chiederti, perché tu non ti fai mai vedere in giro, e compari solo quando un digimon digevolve?>> chiesi io. << Io vado un po’ in giro, e quando mi capita, aiuto i digimon a digevolvere.>> disse Calumon. << Allora sei nostro amico.>> dissi io. << Va bene, calù>> disse Calumon. Calumon andò via,  e poi entrò la prof.. << Scusa Simone, so che chiedo troppo, però dovresti cercare di camminare, per vedere se la tua gamba grave.>> disse la prof.. Io accettai, mi portarono fuori, mi levarono le stampelle, e provai a camminare. Lo stupore fu grande quando videro che la mia gamba era completamente sanata. << Questo è un miracolo!>> disse la prof. << E’ si, non so come, ma la gamba non mi fa più male.>> dissi io stupito. << Bene tutto si è risolto per il meglio. Ora puoi tornare alla tua tenda.>> disse la prof.. Ritornammo tutti nelle tende, però stavolta, tutti i digimon tamers si riunirono nella tenda in cui dormivo. << Vi devo dire una cosa.>> dissi io. << Avanti dilla>> disse Enry. << Vi ricordate dell’ animaletto bianco che ho visto.>> dissi io. << Non ce ne hai mai parlato.>> disse Andrea. << Giusto non ve l’ ho mai detto, cioè l’ ho detto a Giovanni.>> dissi io. << Perché non ce l’ hai detto?>> dissero tutti. << Me ne sono dimenticato, comunque nella tenda infermeria, è entrato quell’ animaletto, e mi ha curato la gamba. Poi ho scoperto che si chiama Calumon, e che lui può far digevolvere i digimon illuminando il triangolo rosso che ha sulla fronte.>> dissi io. << Quindi è nostro amico>> disse Rika. << Ok, però ora però concentriamoci sulla missione, è per questo che siamo venuti qua. disse Enry. << Potrebbe essere nascosto qui il digiuovo dei miracoli.>> disse Andrea. << Proviamo a cercarlo.>> disse Jane. << Si andiamo!>> disse Gery. Ci ridividemmo in gruppi, stranamente ritornarono quelli dell’ altra volta, e andammo alla ricerca delle digiuova, tutti nella stessa direzione che avevamo avuto sabato mattina. Enry e Giovanni partirono per primi a corsa; ad un certo punto si videro spuntare davanti, un altro digimon, era più piccolo di quello di prima, ma subito si digevolvé, e diventò gigantesco. << Lopdevimon, digimon demone di livello campione, la sua tecnica: Artiglio nero.> disse il digivice. << Artiglio nero!>> disse Lopdevimon. La mano di Lopdevimon si avvicinava velocemente a Lopmon, ma Lopmon lo schivò e andò a attaccare. << Lop tornado!>> disse Lopmon. Lopdevimon, parò il colpo, e scaraventò Lopmon contro un albero. Giovanni andò dietro Lopmon, e attutì il colpo. << Stai bene? Ora glielo faccio vedere cos’ è un vero digimon!>> disse Lopmon. Lopmon si mise davanti a Giovanni. Intanto Calumon era gia arrivato, e aveva gia messo in funzione il triangolo. << Lopmon digevolve!>> disse Lopmon. Il corpo del digimon si rinchiuse in una sfera, e alla fine, la sfera si spaccò. << Endigargomon!>> disse il digimon. Era un digimon molto alto, con una massiccia pelliccia, la vita scoperta, e una specie di cappello, con la faccia di lopmon, un po’ spiaccicata. Endigargomon, con molta velocità, andò vicino Lopdevimon, per attaccarlo. << Endi pugno!>> disse Endigargomon. Il pugno di Endigargomon, si allungò, lo sbatacchiò contro un albero, distruggendolo, quindi Calumon dovette andare da un altra parte. Intanto Donato e Giacomo, stavano combattendo contro un digimon. << Frigimon, digimon mutante di livello campione, la sua tecnica: Pugno congelante.>> disse il digivice. Marineangemon si era messo da parte a giocare con Calumon, che intanto era arrivato di corsa, e Donato stava combattendo contro il digimon. Gabumon era molto in difficoltà, era a terra e Frigimon stava per colpirlo, però ad un certo punto, dal digivice di Donato, partì un raggio di luce, e calumon a sua volta aiutò la digevoluzione con il solito triangolo rosso, che andò a colpire Gabumon, e lo fece digevolvere. Alla fine della digevoluzione, era diventato molto più grande, << Garurumon!>> disse il digimon. << Anche se ti sei digevoluto, non vincerai.>> disse Frigimon. << Turbine rovente!>> disse Garurumon. Una colonna di fuoco blu uscì dalla bocca di garurumon, e andò contro Frigimon distruggendolo. Tutti tornammo dove ci eravamo previsti di riunirci. << Perché non andiamo nella tenda e esaminiamo questo.>> dissi io tirando fuori della tasca un pezzo di legno d’oro. << Dove l’ hai trovato? Non ti ho visto raccogliere qualcosa.>> disse Rika un po’ dubbiosa. << Finalmente! Ti ho trovato! Non sai da quanto è che ti cercavo.>> disse una voce da fuori la tenda. Rika e Enry aprirono la tenda e videro un ragazzo con degl’ occhiali da motociclista sulla testa, ( un amico di Enry e Rika, che assomigliava spaventosamente a Takato, il protagonista del cartone animato dei digimon.) A quel punto Takato entrò nella tenda. << Ciao Takato come stai?>> disse Enry. << Bene grazie.>> disse Takato. << Non ci siamo mai visti prima d’ ora, hai una faccia familiare.>> dissi io. << io non ti ho mai visto, comunque quel pezzo d’albero significa che, raggiunto un livello di potenza abbastanza elevato, i nostri digimon potranno fare la dna-digevoluzione.>> mi disse Takato. << Quindi vorresti dire che il mio Kumamon potrebbe fare la dna-digevoluzione con il tuo Guilmon?>> dissi io che ero contentissimo. << Si, è così.>> disse Takato. << Ragazzi ora andiamo a cenare, sono 5 alle 20. Andammo a mangiare, al lume del fuoco. Tutti eravamo insieme, tranne Rika, che era da sola verso il bosco, che guardava la carta di Renamon. << Che avrà Rika?>> disse Andrea. << Prima che conoscesse me e Enry faceva sempre così, ma poi, ha smesso, quando combatté contro icedevimon.>> disse Takato. << Vado un attimo da Rika, mi sembra un po’ giù.>> disse Enry. << Tu continua a cenare, vado io. >> dissi io. Andai da Rika. << Perché stai qui al buio e tutta sola?>> le chiesi. << Non mi va di stare alla luce, mi piace il buio.>> disse Rika con la faccia triste. << Sappiamo tutti e due che non è questo il motivo.>> dissi io. << Finalmente Renamon si è digevoluta.>> dissi Rika. << Ed è per questo che sei depressa?>> dissi io. << No, figuriamoci, anzi, sono contenta che si sia digevoluta. Sono depressa, perché ho capito che Renamon si poteva digevolvere solamente se fossimo state in sintonia, e fino ad ora l’ ho forzata, per digevolvere, facendo soltanto combattimenti, per incrementare la potenza.>> disse Rika. << Ho capito, però ora torniamo da gl’ altri.>> dissi io. Quando fummo ritornati al posto dove erano i miei amici, vidi che non c’ erano più. << Il resto del gruppo non c’ è più.>> dissi io. << E’ vero, andiamo a cercarli.>> disse Rika. Senza farci scoprire, andammo verso il bosco, e cominciammo a cercarli. Ad un certo punto, il digivice cominciò a suonare. Lo presi, e ci indicò la postazione del digimon. << Sinduramon, digimon sacro di livello evoluto, la sua tecnica: Attacco elettrico.>> disse il digivice. Era un digimon, molto strano. Praticamente era una palla di ferro, con la faccia d’ un gallo, le ali d’ un gallo, però di colore arancione, anche la coda era da gallo e infine aveva un doppio tridente sulle spalle. Subito di corsa, arrivarono anche gli altri, insieme a Calumon, e fecero digevolvere i loro digimon, io e Rika stavamo gia combattendo da un bel po’, quindi i nostri digimon erano un po’ stanchi. Takato ed Enry, entrarono nel combattimento. << Aiutateli.>> disse Enry. << Growlmon, Pyro meteora!>> disse Takato. Una palla d’ energia bianca, fu sparata dalla bocca del digimon, e andò a colpire Sinduramon, ma non gli fece neanche il solletico. Arrivò Leomon, che tirò fuori la sua spada, colpì Sinduramon, però non gli fece nulla. Provarono tutti, però non ci riuscirono, alla fine quando Grizzlymon, si fu ripreso, era furioso. << Grizzlymon, Spaccaossa!>> ordinai a Grizzlymon. Grizzlymon arrivò addosso a Sinduramon, gli pesto le ali, e cominciò a tirare pugni sulla palla di ferro, e in faccia. Quando Grizzlymon smise, Sinduramon era malridotto, ma non gli aveva fatto poi cosi male. A quel punto io mi accorsi che non c’ era più nulla da fare, quel digimon ci avrebbe sconfitti. Ad un certo punto, una carta, mi si materializzò in mano, era la carta blu, la feci passare nel digivice. << Digimodificati! Carta della Matrix-digevoluzione!>> dissi io. A quel punto il mio digimon si rinchiuse in una sfera, e alla fine, quando la sfera si spaccò, ne usci un digimon stupendo. << Blizzardmon!>> disse il nuovo digimon. Era una specie di orso polare, con delle corna ricurve sulla testa, sette trecce che gli spuntavano dalla pelliccia che aveva sulla testa, e alla fine, avevano le punte di lancia. Aveva dei braccialetti con sopra la bandiera dell’ Italia, e due grosse asce doppie. Rika molto curiosa prese il digivice, e lo rivolge verso Blizzardmon.  Blizzardmon, digimon mutante di livello evoluto, la sua tecnica: Carneficina tentacolare. Intanto anche Andrea era riuscito a far digevolvere Gotsumon in Starmon, e Starmon in Triceramon, con la carta blu. Enry, anche lui molto curioso, tirò fuori il digivice. << Triceramon, digimon dinosauro di livello evoluto, la sua tecnica: Attacco a tricorno. << Blizzardmon e Triceramon, attaccate insieme!- dicemmo io ed Andrea. << Attacco a Tricorno!>> esclamò Triceramon dopo andando alla carica, con i tre corni rivolti verso Sinduramon. Lo prese, e lo lanciò verso di me. << Carneficina tentacolare!>> esclamò Blizzardmon afferrando, o meglio, infilzandolo al volo Sinduramon con le punte di lancia, che aveva in fondo alle trecce. Quando Blizzardmon vide che non riusciva a far star fermo Sinduramon, si arrabbio, ed incominciò con qualche minuto di anticipo, ad infilzarlo, molto violentemente, con le doppie asce, e cosi facendo, riuscì a ucciderlo, ed assorbire i dati. Blizzardmon e Triceramon tornarono al loro stato normale, senza neanche essere molto affaticati, e poi tornammo tutti indietro. Quando tornammo indietro, ci accorgemmo che era notte fonda, e che non tirava neanche un filo di vento, quindi un po’ ci impaurimmo, neanche le tende si muovevano, eppure in giro non c’era nessuno, si vedevano soltanto delle lanterne lontane muoversi. Ad un certo punto, si materializzò uno strano ricevitore di immagini. Noi ci mettemmo davanti all’apparecchio, e controllammo un po’. Quando stavo dando un occhiatina sopra il ricevitore di immagini,venne fuori un fascio di luce e una strana persona cominciò a parlare. << Quindi siete voi i nuovi tamers! Piacere di conoscervi.>> disse il signore. << Anche per noi è un piacere conoscerla signor… non ho afferrato il nome.>> dissi io. << Mi chiamo Michel, e sono un esperto nel campo dei digimon, sono venuto per dirvi, che quel digimon che avete sconfitto era un devas, sono digimon che si sono creati dal supremo. Sono molto pericolosi perché possono dare a un digimon la capacità di restare a un livello quanto vogliono. Perciò, se li incontrate cercate di batterli, questo è tutto per ora, arrivederci.>> disse Michel. Il fascio di luce scomparì e con lui anche il ricevitore. << Secondo me dobbiamo dargli retta, mi sembra affidabile.>> dissi io molto sicuro di me. << Sono d’accordo anch’io però ora andiamo a letto>> disse Andrea. La mattina dopo, io mi svegliai, molto presto, ed andai nel posto in cui c’era stato il contatto con Michel, grazie al ricevitore d’ immagini. Controllai per bene, ma non c’ era niente. Ad un certo punto, il fascio di luce della sera prima, materializzò il ricevitore di immagini sulla terra. La stesa persona di ieri sera, mi si presentò davanti attraverso il ricevitore d’ immagini, e riguardò confuso. << Ragazzo, sento una gran energia dentro di te, è un’ energia misteriosa, che ho però credo di conoscerla.>> disse Michel. << Veramente, io sono solo Simone, non ho nessuna energia misteriosa.>> dissi io. << Invece ti dico che qualcosa hai di misterioso, un’ energia che non è stata mai usata da nessuno.>> dissi io. << Che cosa sta farneticando?>> dissi io. << Ti posso dire solo una cosa, quando combattete contro un digimon, quaggiù a digiworld, c’ è sempre un pezzo di terra che si alza, e fa uscire della luce color oro, e la zolla che si alza non è mai la stessa.>> disse Michel. Il collegamento si interruppe. << Quello aveva bevuto un goccino di troppo!>> disse io con tono umoristico. Ad un certo punto, quando ebbi coperto bene il ricevitore, ricevetti una telefonata al mio cellulare. << Pronto, chi è?>> chiesi io. << E’ la fine per voi, i cavalieri Ultradigevoluti, vi stermineranno. gli umani che hanno reso schiavi i digimon non sopravvivranno. Vi conviene prepararvi, perché la nostra vendetta sarà catastrofica, i cavalieri Ultradigevoluti, faranno scoppiare una guerra di dimensioni apocalittiche, sarà l’ armageddon, per voi, neanche le digiuova sacre potranno salvarvi!>> disse una voce sibilante. << Che cosa vuoi dire? E chi sei?>> dissi io molto preoccupato. << Sono un po’ tutto, sono lo scoiattolo che ti sta passando accanto, sono l’ albero che stai toccando, sono la tenda che stai guardando.>> disse la voce sibilante. << Come fai a vedere quello che faccio! E spiegami una buona volta chi sei!>> esclamai io, molto innervosito. << Non ti scaldare! Tanto così non fai altro che renderti vulnerabile, più ti arrabbi più diventi vulnerabile, e quando sarà il momento mi imponessero completamente di te, perché infondo, io sono te.>> disse la voce. << Che cosa stai farneticando, ti ho chiesto chi sei, non chi credi di essere.>> dissi io veramente arrabbiato. << Bravo così, ancora un po’ e potrò impossessarmi di te.>> esclamò la voce. << No. Non ti soddisferò, nessuno si è mai impossessato di me, e nessuno ci riuscirà.>> dissi io, cercando di stare calmo. << Ho capito, non è questo il momento di impossessarmi del tuo corpo, ma troverò l’ occasione.>> disse la voce. Riattaccai il telefono, e tornai in tenda. Quando tornai nella tenda si era fatto gia giorno. C’ era un sole stupendo, quindi, ci mettemmo il costume e andammo tutti a un laghetto che avevamo trovato un po’ più in giù del campo. Stavamo facendo il bagno, quando, un digimon spuntò da un albero. << Impmon, digimon di livello intermedio, la sua tecnica: Badaboom.>> disse il digivice. Piccolo Lopmon, perché non vieni a combattere contro di me? << Non andare, non devi sprecare forze.>> disse Giovanni. << Certo, non mi metto a combattere contro di lui.>> disse Lopmon. << Davvero, allora prima attacco io. Badaboom!>> esclamò Impmon, lanciando una piccola fiamma contro Lopmon. << Lop tornado.>> esclamò Lopmon lanciando un piccolo tornado, fatto girando su se stesso, verso Impmon. << Avevo detto, niente combattimenti.>> disse Giovanni. << Non c’ è stato contatto fisico!>> disse Lopmon. In quel momento, due digimon vennero da noi, erano due devas, Il primo era Mhiryamon, una specie di tigre con degli scudi all’ inizio delle zampe e le ali tigrate, e il secondo era Kunbiramon, una palla di ferro d’ oro, con la testa d’ un topo, il doppio tridente uguale a quello di Sinduramon, sulla schiena, le zampe da ragno, e la coda di topo. A questo punto Rika e Gery, Andarono alla lotta, Rika cercò di far combattere al meglio la sua Renamon, ma Mhiryamon era troppo forte, quindi si trovarono in difficoltà; Leomon non ebbe problemi a Abbattere Kunbiramon, perché quest’ ultimo non era tanto forte. Mhiryamon, Andò ad attaccare Kyubymon, perché intanto si era evoluta, Ma Rika prese una carta e disse: - Voglio farlo per Kyubymon. Immediatamente la carta, che Rika aveva pescato si trasformò in una carta blu. << Digimodificati! Carta della Digevoluzione Matrix!>> disse Rika. Renamon si riempì di energia. << Kyubymon Matrix digevolve! lordtaomon! Era diventata di livello evoluto. << Ideogramma nero!>> disse il nuovo digimon. Lordtaomon disegnò un ideogramma nell’ aria, che andò addosso a Mhiryamon, e lo annientò, e Lordtaomon tornò Renamon. In quel momento, il ricevitore si materializzò davanti a noi, e comparse l’ immagine di Michel. << Ottimo lavoro! I devas si sono arresi, ma non cantate vittoria, perché si dice che se i devas si arrendono, arriveranno dei digimon ancora più forti, state in guardia. << Aspetta ad andare via, ho una domanda che mi ronza in testa, è vero che esistono livelli superiori al mega?>> chiesi io. << Non sono autorizzato a rilasciare queste informazioni.>> disse Michel chiudendo il collegamento. << Allora quella strana telefonata di questa mattina, diceva il vero, c’ è davvero un livello Ultra.>> dissi io. << Cosa vai delirando, non esistono livelli sopra il mega!>> disse Enry con tono saccente. Stemmo tutto il giorno su quel laghetto, e ci allontanammo solo per pranzare. Partimmo verso la scuola verso le diciotto. I genitori ci aspettavano là. Arrivati, tutti andammo a casa propria. Quando fui arrivato a casa, subito il telefono squillò. << Pronto chi è?>> dissi io. << Hai visto la povera Rika, come andava via infelice, la povera Renamon la fa soffrire.>> disse la voce sibilante di stamattina. << Potresti evitare di chiamarmi a telefono, potrebbe rispondere qualcun’ altro.>> esclami io. << Volevo ricordarti una cosa, nessuno deve venire a sapere dei nostri discorsi. E’ chiaro! Altrimenti comincerò ad attaccare, anche se non sei arrabbiato, e ti giuro che fa veramente male.>> disse la voce. Riattaccai il telefono, ma mi squillò il cellulare. << Pronto chi è?>> dissi io, un po’ seccato. << Sono Rika, vuoi venire un attimo con me nella piazza vicino casa tua.>> disse Rika. << Ok vengo.>> dissi io. Presi un talismano contro i demoni, e andai. Stavo arrivando in bicicletta, quando finalmente, prima dell’ incrocio davanti al parco la vidi. << Eccoti, ti evo dire una cosa importante.>> dissi io. All’ improvviso sentii uno strattone ai muscoli delle gambe, caddi di bicicletta, e andai a finire sopra il cofano di una macchina. L’ autista si fermò, mi portò su una panchina nel parco. Mi ripresi dopo poco. << Che è successo?>> dissi io. << Sei caduto di bicicletta, e sei finito sul cofano della  macchina di questo signore.>> disse Rika. < Come stai? Niente di rotto?>> disse l’autista molto preoccupato. << Le gambe dove sono!>> dissi alzandomi di botto. << Sono sempre attaccate le gambe, dove vuoi che siano!>> disse Rika. Mi alzai, e poi mi misi a sedere. << Può andare signore, adesso ci penso io.>> disse Rika. L’ automobilista, se ne andò. << Che ti è preso? Non si frena così all’ improvviso.>> disse Rika. << Non ho frenato io!>> dissi io. << Allora chi?>> disse Rika. << Lui>> dissi io. << Lui chi? disse Rika. << Non so che cos’ è, ma è da stamattina che mi perseguita.>> dissi io. Ad un certo punto, i muscoli del braccio sinistro, mi si allargarono, e la pelle cominciò a tirare, il braccio, mi era diventato muscolosissimo, ma era incapace di ogni movimento. << Che ti succede Simone?>> esclamò Rika allontanandosi. << Mi ha detto che non devo dire a nessuno della sua esistenza, quindi, ora che te l’ ho detto, mi sta attaccando da dentro.>> dissi io. << Chi ti sta attaccando da dentro?>> esclamò Rika. << Non lo so!>> esclamai io. Ad un certo punto, il mio cellulare squillò. I muscoli tornarono normali, e risposi. << Sei tu?>> dissi io, molto dolorante. << Indovinato!>> disse La voce. << Piantala di farmi questi scherzi!>> dissi io. << Ti avevo avvertito, ma non mi hai dato ascoltò.>> disse la voce. << non posso dire niente?>> dissi io. << Sbagliato! Puoi dire dei cavalieri Ultradigevoluti.>> disse la voce. Cominciai a dire quello che potevo dire, a Rika, ma poi presi coraggio, e dissi anche le cose che non potevo dire. Tra allungamento dei muscoli, e contrazione di altri, riuscii a dire tutto a Rika. La mia voce cambiò, la presenza che annidava dentro il mio corpo, prese il sopravvento, e cominciò a parlare. << Non dovevi dire tutto, un giorno riuscirò a controllarti, e allora sarà la fine.>> disse la voce. Un anima nera uscì dal mio corpo, e io svenni a terra. Quando ero rinvenuto, vide che si era fatto tardi, quindi tornai a casa. Cenai, feci la cartella, e andai a letto. Il giorno dopo, fatta una bella colazione, andai subito a scuola, senza neanche aspettare che gli altri si svegliassero, però lasciai un biglietto. Quando fui arrivato a scuola, che non c’ era nessuno, quindi andai a controllare, e vidi un biglietto dove c’era scritto: La scuola è momentaneamente chiusa, per problemi tecnici. << Bene, anche oggi non si và a scuola. Però dovrei andare a controllare, potrebbe essere qualcosa di veramente grave.>> dissi io. Subito uscii dal cortile, e andai a chiamare kumamon. Quando fui tornato alla scuola, vidi che la porta era chiusa, dall’ interno. << C’ e la fai ad arrivare a l’ allarme, e distruggerlo?>> dissi io. << Detto, fatto capo.>> disse kumamon sfrecciando contro l’ allarme. Quando l’ allarme fu distrutto, io e Kumamon entrammo nella scuola, e ci muovemmo con circospezione, per non attirare l’ attenzione di nessuno. Ad un certo punto dalla porta entrò qualcuno, noi non facemmo in tempo a vederlo, perché ci nascondemmo. << Vi ho visti! Chi siete, uscite.>> disse qualcuno. << Tranquillo. Sono io.>> dissi uscendo allo scoperto perché avevo riconosciuto la voce di Enry. << Ah tu. Accidenti a te, mi hai fatto prendere un colpo.>> disse enry. << In questo posto, c’ è una brutta aura, meglio controllare.>> dissi io. << Ok sono d’accordo io controllo di sotto tu di sopra.>> disse enry dirigendosi verso la prima classe. Andammo nelle direzioni che avevamo deciso, io corsi su, e enry corse alla prima classe. Arrivato alla prima classe, del piano superiore, aprii la porta, e un pugno da boxe, di quelli con la molla, mi venne incontro e mi colpì allo stomaco, scaraventandomi al muro. Fortunatamente, io avevo molta resistenza, quindi non mi feci nulla; quando mi fui ripreso, andai di scatto verso la porta della classe, e distrussi quel trabiccolo. Quando fui entrato nella classe, vidi che non ero in una classe delle medie, ma in una classe dell’ università. Sulla cattedra c’ era un libro, era strano, èra come se mandasse una strana aura che mi avvolgeva, e mi attirava verso di lui. Quando gli fui arrivato davanti, mi venne d’ istinto di prenderlo. Uscii subito dalla classe, e andai verso un'altra classe. Intanto, Enry era dentro la sua prima classe, era normale, tranne una foschia rosa che aleggiava nella stanza, e strani piccoli esseri che volavano nella classe. Lui non fece caso a gli esseri volanti, e tornò al lavoro, uscendo dalla classe, e andando in un'altra. Feci un altro giro delle classi, e quello che riuscii a ricavare, fu un Libro, una targhetta con sopra il segno del miracolo, delle carte inedite e un bel raffreddore. Invece Enry, Non fu così fortunato, infatti non trovò nulla, solo una targhetta con sopra il segno del destino. Quando mi fui accertato, che anche nell’ ultima classe non ci fosse nulla, Sentii un rumore che veniva da fuori, io mi misi a guardare che cosa stava succedendo, e vidi un digimon rosa e bianco, che stava combattendo contro di un altro digimon, e sentii che diceva qualcosa, sentii poco, ma sentii. << Non li devi toccare! È mio compito, anche se non me lo ha detto il supremo!>> disse il digimon. A quel punto presi il digivice e lo misi in modalità rivelatore, ma quest’ ultimo non mi disse nulla, quindi tornai a vedere la battaglia. A quel punto, quel devas,( perché ormai avevo capito,che, lui era un emissario del supremo), riuscì a sconfiggere l’ altro digimon. Finito il assorbimento di dati, si girò, prima verso di enry, che intanto era uscito dalla porta del fine corridoio, e poi guardò verso di me. In quel momento, mi misi a correre verso le scale, ma lui fu più veloce di me, quando io ero a metà corridoio, lui era gia davanti alla porta delle scale, ad analizzare la situazione. Quando ero quasi arrivato a destinazione, il digimon, spaccò la porta, ed io, visto che ero arrivato quasi alle scale, mi misi a sedere dietro il muro. Proprio in quel momento, Rika passò da casa mia. << C’ è suo figlio?>> chiese Rika. << No, non c’ è, è andato a scuola.>> disse la mia mamma. << Ok grazie comunque.>> disse Rika. Rika si incamminò verso la scuola. << Cosa ci è andato a fare a scuola! C’ è il campo digitale lì, non sarà che…….!>> disse Rika. Rika si mise a correre più velocemente possibile, con la sua renamon, verso la scuola sperando di trovarmi. Enry, che intanto era in fondo alle scale, vide la pioggia di vetri, e sentì l’ esplosione, quindi venne su più velocemente possibile. Quando arrivò, mi vide dietro un muro che mi tenevo la spalla, e, ci si mise anche lui. In quel momento arrivò anche rika, che, quando vide dei vetri per terra, venne subito su a vedere cosa era successo. Simo, perché ti reggi la spalla?>> disse Rika. <> dissi io. << Bisogna subito legare la ferita, sennò, il sangue comincerà a calare.>> disse Rika strappandosi una strisciolina di vestito dalla manica. Poi mi alzai, e andai davanti al digimon. << Perché sei venuto qui? Cosa vuoi da me?>> esclamai io. << Mi chiamo puchemon, sono venuto qui per diventare vostro amico, se ti ho fatto male scusa, non volevo.>> disse il digimon. Mi si avvicinò e con una magia aggiustò la manica di rika e curò il mio braccio. << Sono qui per informarvi che i devas non si sono arresi del tutto, ne rimangono tre da distruggere, e per riferirvi che azulongmon, il supremo bianco, mi ha specificamente detto di aiutarvi nella ricerca delle digiuova. Tenete, questa si illuminerà solo se sarà messo nelle mani del digimon tamers della bontà. Dopo che ebbe detto ciò che aveva da dire, rika prese il digivice e lo puntò verso il digimon. << Puchemon, digimon folletto di livello iper, la sua tecnica: raggio astrale.>> dissi il digivice. << Livello iper! Non ne avevo visti mai uno!>> disse enry. A quel punto puchemon venne accerchiato da una luce rosa, che lo regredì al livello intermedio, e lo fece diventare Wormon. Questa è la punizione che il supremo Zhuquiamon, il mio creatore, mi ha inflitto per aver mancato al mio obbiettivo, che era quello di non farvi avvicinare alla porta di digiworld. Ma ora che mi si sono aperti gli occhi sulla faccenda, aiuterò Azulongmon, ha farvi trovare le digiuova.>> disse Wormon. << Ma come? Ci porterai al posto in cui stanno le digiuova?>> chiese Rika. << No, io non posso. Ma vi aiuterò ad attivarle, per la iperdigevoluzione.>> disse Wormon. Quando avemmo concluso la faccenda, io e Enry restammo alla scuola, per accertarsi che non ci fosse più nulla, e Rika, insieme a Wormon, che intanto si era trasformato in un umano come copertura, andò un po’ in giro per trovare qualcosa di interessante. Dopo un po’ di cammino, Wormon, si accorse che Rika, era triste. << Perché quella faccia triste? Se sei preoccupata per quel ragazzo, sta tranquilla, la magia l’ ha curato nel modo giusto.>> disse Wormon. << No non è per quello, è che……, lasciamo perdere.>> disse rika. << Continua per favore.>> disse Wormon. << È che non capisco, Simone, Enry e Takato sono riusciti a far digevolvere i loro digimon al livello evoluto senza problemi, e invece la mia renamon non si è digevoluta nel modo giusto.>> disse rika. << Forse, è meglio che ne parli con lei.>> disse Wormon. << Giusto ci penserò.>> disse rika. Dopo un po’ di cammino, Rika si girò di scatto, come nel tentativo di scoprire qualcuno. << Che c’ è? Che cosa hai visto?>> disse Wormon. << Mah. Mi sembrava che qualcuno, da dietro mi chiamasse, e aveva una voce fredda, come il giaccio.>> disse Rika. Dopo che Rika ebbe detto cosa gli era sembrato di sentire, girò l’ angolo, cercando di non pensare a niente. Mentre passava davanti a un grattacielo, una mano, che spuntò fuori del muro dove stava passando rika, gli chiuse la bocca, e un’ altra mano, la tirò dentro al muro. Wormon, che vide tutto, ci venne subito a informare, e noi quando sentimmo la notizia, corremmo al taxi più vicino, e ci facemmo portare al grattacielo. Quando fummo arrivati, cominciammo subito a cercare indizi per rintracciarla, dopo un po’ di tempo che cercavo nella neve che era per terra, perché, per qualche strano motivo, a Empoli era nevicato, trovai il ciondolo che rika portava sempre al collo. Quindi ne dedussi che rika era stata portata nel grattacielo. In cima al grattacielo c’ era un campo digitale ghiacciato. Andammo in cima al grattacielo. Facemmo un buco nel campo digitale con l’ ascensore, ed entrammo nel campo digitale. All’  interno c’ era un digimon, che sembrava volesse proteggere Rika, con le sue ali. Rika si svegliò. << Dove sono? Sei al sicuro, con me, il tuo digimon.>> disse quel digimon. << Per favore dimmi chi sei?>> ripeté Rika. >> Piccola rika, sono il tuo digimon, Lordangemon. << Non sei tu il mio digimon, è Renamon.>> disse Rika. << Non volevi il più forte? Eccomi qua! Tu sei la mia guida, mi aiuterai a digevolvere al livello mega.>> disse Lordangemon. Lordangemon in quel momento, venne attratto da un’ esplosione, che veniva verso sinistra, e in quel momento, insieme a quel esplosione, venne Renamon. Renamon appena vide che Lordangemon teneva Rika per il braccio, gli scattò contro, ma non gli fece nulla. Quando rika si fu liberata dalle grinfie di Lordangemon, andò ad aiutare Renamon ad alzarsi, per continuare a combattere. << Adesso vedremo chi è il digimon più forte, e chi vincerà, si prenderà Rika.>> disse Lordangemon. << Io non sono un trofeo da vincere!>> esclamò Rika, molto arrabbiata. A questo punto, vidi Rika che guardava la lotta con serenità, e non era per nulla preoccupata, quindi decisi di aiutare Renamon. << Renamon, vieni giù ti aiuto io a abbatterlo.>> dissi io. Renamon, lasciando in sospeso il combattimento, sfrecciò verso di me, però Lordangemon fu più veloce di lei, e la colpì, scaraventandola addosso a me. Quando Renamon si alzò, vide che mi era finita addosso, quindi cercò di svegliarmi scuotendomi. Mi ripresi. << Andiamo, dobbiamo distruggerlo.>> dissi io. Montai sopra la schiena di Renamon, e insieme a lei sfrecciai verso Lordangemon. Intanto tutti guardavano il fatto, un digimon e un essere umano, combattevano insieme, anche se non legati dal destino. Rika in quel momento non esitò un momento ad aiutare Renamon. << Digimodificati! Carta della potenza!>> disse Rika facendo passare la carta nel digivice. Renamon andò velocissima contro Lordangemon, ma anche questa volta fu vano l’ attacco di Renamon. A me, che dovevo stare sulla schiena di Renamon, sembrò che quest’ ultima avesse difficoltà nell’ attaccare. << Lanciami addosso a Lordangemon.>> dissi io. << Cosa?>> disse Renamon. << Hai sentito benissimo, lanciami addosso a Lordangemon, al resto ci penso io.>> dissi io. Renamon mi mise davanti a se. << Che fai? Ti proteggi con un essere umano, dov’ è finito tutto il tuo orgoglio.>> disse Lordangemon. Renamon mi lanciò, ma sbagliò traiettoria. Presi il digimon maligno con un calcio in fronte, e poi, per la troppa forza messa nel lanciarmi da Renamon, caddi di sotto dal grattacielo. Il digimon che avevo preso in fronte si affacciò dal buco che avevo fatto cadendo dal grattacielo, e preparò la mano per fare la sfera malefica, il suo attacco, ma fu tolto dalla postazione in cui si trovava da Renamon che iniziò a combattere, ma sempre con lo stesso risultato. Intanto, io che stavo cadendo dal grattacielo, fui preso e portato a terra da un digimon. << Weregarurumon? Sei anche tu un emissario del supremo bianco? dissi io. Da dietro l’ angolo spuntò donato insieme a Andrea e Starmon, che intanto si era calato dal tetto del grattacielo. << Si è fatto notte, dove eri?>> disse Andrea. << Ero nel campo digitale che c’ è lassù. Ho fatto proprio un bel salto.>> dissi io. << Simo nei campi digitali il tempo passa più velocemente.>> disse Andrea. << Ok ho capito però ora andiamo lassù. Grizzlymon, andiamo.>> dissi io. Grizzlymon uscì da sotto terra, si digevolvé grazie alla carta della digevoluzione matrix, e mi portò in cima al grattacielo insieme a gli altri che era lì con me. Intanto Renamon era al muro, e Lordangemon stava per dargli il colpo di grazia. Rika si mise davanti a renamon. << Non la toccare, se vuoi assorbirla prima dovrai passare sopra al mio cadavere.>> dissi Rika. << Ok come vuoi, prima faccio fuori te, e poi quella sottospecie di volpe.>> disse il digimon maligno. Il digimon stava per colpirla, però il digivice di Rika si illuminò e lanciò un suo raggio addosso a Renamon che la fece digevolvere. << Renamon matrix digevolve.>> disse Renamon. Un buco gigantesco si creò nel campo digitale, e mostrò la luna. Quest’ ultima si eclissò, e davanti ad essa si posò una sagoma lucente. << Taomon.>> disse il nuovo digimon. Renamon si era digevoluta per salvare rika, infatti, quando Taomon fece il suo attacco, ci mise tutto il suo impegno, perché arrabbiata per la gravità della minaccia che Lordangemon aveva fatto. << Ideogramma rovente!>> disse Taomon mentre faceva un disegno nel celo. Il disegno andò addosso a Lordangemon, e bruciò il digimon maligno. La battaglia si concluse. Rika, quando le si avvicinò taomon. << Non ti avvicinare, devo stare un po’ di tempo a riflettere. Quindi, quando Taomon capì la situazione, se ne andò via ritornando Renamon. << Perché un'altra volta. Perché devi sempre fare la difficile.>> disse Enry. << Non capisco di cosa parli.>> Quando rika fu arrivata a casa, si accorse di essere sola, e quindi si mise in camera sua  a riflettere. Ad un certo punto fu presa dal senso di colpa, perché si ricordò del suo passato, in cui lei era una severa domatrice, e pensava che i digimon fossero solo un insieme di dati numerici, che combattono e assorbono i nemici sconfitti. Ma poi ci fu Takato che la fece riflettere, e capì che i digimon sono solo e soltanto amici, con cui dividere tutto. A quel punto un digimon entrò nella sua stanza, era lucente, era Magnamon, un digimon che era simile a x-veemon con l’ armatura d’ oro addosso, ma era strano perché aveva una strana luce attorno, come se fosse una proiezione. << Giovane domatrice, sei piena di dolori provenienti dal cuore, estirpali, fa vedere che una domatrice non si arrende davanti a nulla, e tieni in mente che la tua Renamon non ti farà soffrire. Rika non ebbe il tempo di rispondere a magnamon, che lui se ne era andato gia via, quindi cercò il digivice, si vestì e andò a cercare Renamon. Quando fu fuori, il digivice segnalò la presenza di un digimon nei paraggi. << Sepikmon, digimon mutante di livello armor, la sua tecnica sepik- boomerang.>> disse il digivice. Rika andò sul posto, quando arrivò vide che c’ ero gia io. << Simo tu continua a combattere, io vado a cercare Renamon.>> disse Rika. Renamon intanto stava, in un certo senso, spiando Impmon, davanti a una casa, con due bambini dentro. << Perché mi spii, cosa vuoi da me?>> disse Impmon, un po’ seccato. << Cerco risposte. perché tu non hai un digimon tamers? Non riuscirai mai a digevolvere se continui così.>> disse Renamon. << Io non ho bisogno di un essere umano per digevolvere, sono un digimon, tutti i digimon sanno digevolvere, quindi ci riuscirò anch’ io. Io non dipendo da nessuno.>> disse impmon un po’ seccato. << Ok grazie.>> disse Renamon. << Come non hai più domande.>> disse impmon. << Non più.>> disse Renamon. Poi andò, verso il campo digitale, che aveva avvertito in quel momento. Rika trovò Renamon sulla strada, anche Renamon la vide, quindi si fermò, per chiedere spiegazioni. << Perché hai deciso di non essere più la mia digimon tamers?>> disse Renamon. << Non l’ ho detto, ho solo detto che mi serviva un po’ di tempo per riflettere.>> disse rika. << Allora amiche come prima.>> disse renamon. << Certo!>> disse stringendo la mano di Renamon con amicizia. << Adesso però sbrighiamoci, senno non si divertono solo loro.>> Renamon prese in spalla Rika, e partì a tutta birra verso la postazione dove si era bioemerso il digimon. Intanto io gia alla vittoria. << Togliti Blizzardmon! Ci penso io a dargli il colpo di grazia.>> disse Renamon. Renamon digevolvé subito al livello evoluto, e scaravento contro Sepikmon l’ ideogramma rovente, disintegrandolo. Il giorno dopo, non andai a scuola, perché sapevo che la scuola era ancora chiusa, e andai un po’ in giro con Kumamon. Arrivammo ad un parco e ci sedemmo su una panca, dove stava riposando Calumon, ed incominciai a riordinare il mio mazzo di carte dei digimon. << Ti piace combattere Kumamon? Se non ti piace non farlo, non ti devi sentire obbligato.>> dissi io. << Simone, non ti devi preoccupare, sono un digimon, e i digimon anno questo scopo, la fine del combattimento non la sa nessuno, so solo che vince il più forte. Io gli sorriso. Passò un po’ di tempo, e da dietro di noi sentimmo un grande rumore, come il rumore di una zampata gigantesca sulla strada. Un digimon gigantesco si era materializzato dietro di noi, era enorme, una specie di cinghiale con la bocca larga come due garage. << Vikaralamon, digimon animale sacro di livello evoluto, la sua tecnica: raggio del cinghiale.>> disse il digivice. Una strana nebbiolina che spaccava il cielo veniva dal suo di dietro, e avanzava lentamente. C’ eravamo solo io e Kumamon a poterlo contrastare, e quindi lo seguimmo, cercando di fermarlo. Intanto in un grattacielo, vicino a casa mia, un signore, chiamato Yamaky, stava analizzando la situazione, con il padre di Enry, che ormai sapeva della vera esistenza dei digimon, ed era molto preoccupato. << Potrebbe distruggere tutto, non abbiamo scelta, caricate Shaggai. << Cos’ è shaggai?>> disse il  padre di Enry. << E’ un sofisticato apparecchio che localizza i digimon nel mondo reale, e li elimina.>> disse yamaky. << Non può farlo! Che sarà dei digimon dei ragazzi!>> disse il padre di enry prendendolo per la giacchetta. << In questa maniera salveremo anche i ragazzi a cui tiene tanto, cancelleremo tutti i dati anomali, e installeremo un“fire wool”.>> disse levandoselo di dosso. A quel punto lo, mi misi davanti a Vikaralamon, per combattere, presi due carte, e le passai nel digivice dicendo: - Digicombo! Carta della digevoluzione + carta delle ali! Subito Kumamon si digievolvé in Grizzlymon, e gli vennero le ali. Attaccò il digimon che ci stava avanti,ma non gli fece nulla; in quel momento arrivò Enry con Gargomon e Rika con Kyubymon. << Arrivano i rinforzi!>> dissero Enry e Rika. << Era ora! Non ci siete mai quando c’ è davvero bisogno di voi!>> dissi io. << Da quanto tempo combattete? Da un bel po’, non vedete che Grizzlymon e esausto.>> dissi io. Rapidmon e Taomon andarono all’ attacco, intanto, dentro il grattacielo da cui era stato caricato Shaggai, Yamaky venne informato del completamento della procedura di caricamento. << Benissimo! Attivate shaggai!>> esclamò Yamaki. Un fascio di luce verde fuoriuscì dalla cima del grattacelo, e fece un buco nel cielo, e sopra di noi si materializzo uno strano cielo fatto di piccoli quadrati, e sopra di essi cerano tante sagome di digimon. Il padre di Enry riuscì ad arrivare da noi.<< Mi dispiace, i digimon saranno cancellati. Anche Gargomon, Kyubymon e Grizzlymon stavano scomparendo. << Ideogramma protettore! Uno scudo si proietto sotto i due, ma neanche quello fu sufficiente per proteggerli. Sembrava proprio che fosse la fine di una grande amicizia. Ad un certo punto un bambino, uscì dal bosco, sentimmo un urlo. Dopo poco vedemmo Gery, Donato, e gl’ altri del gruppo, che scappavano dal parco. Poi uscì un bambino. << A tutti gl’ esseri umani, ripeto, a tutti gl’ esseri umani, porto un messaggio da parte del supremo. Non possiamo permettere che i digimon vedano alla rovina, per questo un piccolo regalo ve lo meritate.>> disse il bambino trasformandosi in un digimon. << Machuramon, digimon sacro di livello evoluto, la sua tecnica: sconosciuta.>> disse il digivice. Machuramon, lancio una pallina nel buco fatto da Shaggai. Tutte le persone vennero spazzate via dall’ edificio, e portate sopra i tetti, anche Yamaki e i suoi colleghi, delle case più vicine dalla magia della pallina lanciata da Machuramon. Poi un fulmine, colpì l’ edificio, e lo fece implodere, lanciando parti delle mura da tutte le parti, e non rimase neanche un briciolo di mura sulle fondamenta. Machuramon, andò via con lo strato di digiworld che si era materializzato in cielo. Vikaralamon, diventò più infuriato di prima. L’esercito, gli mandò contro gl’ elicotteri, che spararono a raffica tutti i missili primari. Vikaralamon, ne uscì illeso. Grizzlymon, Kyubymon e Gargomon, dopo, che avevano cercato di distruggerli, cedettero alla stanchezza, caddero a terra senza forze, mentre Vikaralamon avanzava imperterrito. Ad aiutarci arrivò anche Takato con WarGrowlmon, ma fu imprigionato in una sorta di barriera termica, così da non intralciare lo scopo di Vikaralamon. Ad un certo punto, mi venne un idea. Presi le carte e cercai. << Eccola!>> esclami. << Cosa hai trovato?>> disse Enry. << La carta delle scambio d’ energia.>> dissi io. << E quale potere ha?>> disse Rika. << Trasmette l’ energia nostra e dei digimon in uno solo, per fare un attacco super potente.>> dissi io. << E’ pericoloso, potrebbe sovraccaricarsi e implodere il digimon.>> disse il padre di Enry. << è un rischio che dobbiamo correre.>> dissi io. << Quale digimon usiamo? Il mio no!>> disse Rika. << Non guardate me.>> disse Enry. << Non me la sento. Non voglio far correre un rischio così grande a Wargrowlmon.>> disse Takato. Tutti si rifiutarono. << Tocca a me, allora. Te la senti Grizzlymon?>> dissi io. << A me va bene.>> disse Grizzlymon. << Digimodificati! Carta dello scambio d’ energia!>> dissi io. Tutta l’ energia mia, e degl’ altri digimon, si concentrò in Grizzlymon. Grizzlymon digevolve, e diventò Blizzardmon, i muscoli si ingrandirono, le asce si fusero, e diventarono un enorme bazooka doppio, di color oro. << Attacca Blizzardmon!>> esclamai io. << Bazooka polare a pompa!>> esclamò Blizzardmon. Blizzardmon cominciò a tremare, quindi noi pensammo che stesse per implodere, ma poi, dopo, per fortuna, sparo sedici colpi di fila di bazooka, e così facendo distrusse Vikaralamon. Tutti tornammo a casa, a pranzare, e poi andammo tutti al parco, dove si era verificato l’ accaduto.<< Amici, Machuramon, non può essere bioemerso come gli altri, ma deve essere passato da qualche parte, perché un devas che viene aiutato dal supremo non può bioemergere.>> disse Andrea. << Giusta osservazione.>> disse Takato. << Ma dove sarà il posto?>> disse Enry. << Non resta alternativa, cerchiamolo. Perché, come avete visto, Machuramon ha preso Calumon, e se, come ha detto Machuramon, Calumon è la chiave della digevoluzione, i digimon non potranno digevolvere qui nel mondo reale.>> dissi io. Ci dividemmo in gruppi, e questa volta, non andai con Rika, ma con Enry. Io ed Enry seguimmo Takato e Gery, che stavano andando verso una strana gabbia, al suo interno c’ era Guilmon. << Guardate là.>> disse Guilmon indicando un buco nel terreno. << Che c’ è li?> dissi io. << Vieni a vedere.>> mi disse Guilmon. Andai soltanto io, e arrivati in fondo alla galleria, vidi una specie di campo digitale. << Chi se lo immaginava che la porta di digiworld fosse proprio sotto il mio rifugio.>> disse Guilmon. Era veramente la porta di digiworld, andammo da gli altri, ma non li trovammo, e visto che si era fatto molto buio, andammo a casa, cenammo e andammo a letto. Il giorno dopo, andammo a scuola, vedemmo che la scuola era stata riaperta, e quindi dovemmo tornare alla vita normale. Dopo due ore di lezione, ci fu la ricreazione. Andai da Andrea e gl’ altri e gli spiegai la situazione. << Non vedo l’ ora di andare, prenderemo tutto l’ occorrente, e poi partiremo.>> dissi io. << Però prima dobbiamo informare i nostri genitori.>> dissi io. << Certo è giusto.>> disse Takato. << Allora è deciso, andremo tutti a digiworld.>> dissi io. Nell’ ora dopo, la prof. d’ italiano mi sorprese che stavo facendo un disegno. << Tu trovi la mia lezione molto interessante, vero? Tu dopo la scuola resterai qui a fare il riassunto della lezione di oggi.>> disse la prof. Poi si alzarono anche Enry, Rika, Takato, Donato e Giacomo, << Anche noi non seguivamo la lezione.>> dissero. La prof. si arrabbiò come non mai, e ci mandò tutti fuori dall’ aula. Quando le lezioni furono finite, noi restammo a scuola a fare il riassunto della spiegazione di oggi. Finito il riassunto, misi una lettera dentro il quaderno, e andammo via. Andammo a dirlo ai nostri genitori. I genitori di Takato accettarono, anche i miei, Enry lo disse solo a sua sorella, perché sapeva che se l’ avesse detto a suo padre, glielo avrebbe negato. Quelli di Kenta fecero un po’ di storie, ma poi accettarono, quelli di Gery non lo seppero neanche, quelli di donato pure, e anche quelli di Jane. Rika quando era a casa non lo disse subito, ma poi mentre la nonna stava passeggiando per il corridoio, vide Renamon davanti alla camera di Rika, che cercava di nascondersi. << Ti ho vista! Sai quando la madre di Rika era ancora piccola, io dissi che questa casa l’ avrei lasciata, perché ero convinta che fosse piena di spiritelli; non sarai lo spiritello di una volpe che protegge la mia piccola Rika?>> disse la nonna. << Sono Renamon signora.>> disse uscendo allo scoperto. << Mi prometti di proteggere rika, anche a costo della tua vita.>> disse la nonna di rika. << Lo prometto signora.>> disse Renamon. Facemmo lo zaino mettendoci tutto l’ occorrente, e andammo a letto. Il giorno dopo andammo tutti nel posto dove avevamo deciso di riunirci, cioè la gabbia di Guilmon. << Voi potreste anche non venire, non avete un digimon.>> disse Rika a Kenta e Jane. << È proprio per questo che veniamo,forse a digiworld sarà più facile incontrare i nostri digimon.>> disse Kenta. << Mancano Simone e Giovanni.>> disse Gery preoccupata. Venni un po’ più tardi con un amico di Giovanni, era Federico. << Lui è Federico, e verrà con noi, perché sa molte cose sui digimon, e quindi ci sarà d’ aiuto. Poi per la strada abbiamo incontrato il signor Yamaki, che mi ha dato questo computer palmare. << Siamo tutti quindi andiamo!>> disse Enry iniziando a correre verso il rifugio. Quando fummo arrivati davanti al buco in cui c’ era la porta di digiworld, ci entrammo dentro, e dopo mille peripezie, riuscimmo ad entrare nel campo digitale che ci avrebbe portato a digiworld. Entrati ci trovammo in uno spazio vuoto, con uno sfondo blu. << Non ci vedo c’ è troppa luce.>> disse Gery. << Prendi la mia mano.>> disse Rika. << Grazie mi sento più sicura così.>> disse Gery. Dopo poco lo spazio divento senza gravità, quindi ci prendemmo tutti per mano per non dividerci, ed ad un certo punto manco la terra sotto i piedi, e cademmo nel vuoto del buio più assoluto. Quando ci risvegliammo, eravamo in uno strano deserto, con uno strano mondo sopra di noi. << Quella è la terra, quindi siamo a digiworld. Ma me lo immaginavo diverso.>> disse Kenta. << Ok adesso cerchiamo Calumon.>> dissi io. << Prima facciamo delle foto, siamo i primi esseri umani a digiworld.>> disse Jane. Facemmo le fotografie, ma vedemmo che quest’ ultime, erano molto sfocate, e che il palmare non funzionava. << Gli oggetti elettronici qui non funzionano, quindi dobbiamo adattarci a questa vita.>> disse Enry. Ad un certo punto, da una roccia altissima, un Meramon ci attaccò, e noi lo mettemmo al tappeto. << Avanti assorbitemi.>> disse Meramon. << Cosa stai dicendo!>> disse Takato. << Come non mi volete assorbire.>> disse Meramon. << No! Perché dovremmo.>> dissi io. << Ma voi siete degli esseri umani, quindi venite da lassù.>> disse Meramon. << Esatto.>> disse Kenta. Meramon si mise in piedi, e si scosse le sabbia di dosso. << Sai dove siamo di digiworld?>> chiesi a Meramon. << Nello strato fisico di digiworld.>> disse Meramon. Girandoci verso destra, sentimmo dei rumori, il digivice si attivò. << Jagamon, digimon mammifero di livello campione, la sua tecnica: Attacco della patata.>> disse il digivice. Ci togliemmo dalla loro strada, e dalla nostra postazione li attaccò con le sfera di fuoco. E ne fece fuori quindici, assorbendo tutti i dati. << Sei forte!>> dissi io. << Grazie.>> disse Meramon arrossendo. << Conosci un posto dove alloggiare?>> disse Enry. << New Borg, la mia metropoli, c’ è una miriade di alberghi.>> disse Meramon. << New borg? Sembra a copia di New York!>> disse Andrea. << Però dopo le venti, c’ è il coprifuoco.>> disse Meramon. << Il coprifuoco? Siete in guerra?>> disse Enry. << Siamo in Guerra con Lubak, una metropoli all’ avanguardia quasi come la nostra. E’ lontana la città, sta in un altro continente.>> disse Meramon. << E il coprifuoco a che serve, se la città e al di la del oceano digitale.>> disse Kenta. << Il coprifuoco viene usato per uccidere gli scagnozzi del re di Lubak. Il perfido Shokungekomon. Il nostro presidente delle isole unite, Magnangemon, ha tentato più volte di stendere un trattato di pace con Shokungekomon, ma non ne vuole sapere, perché crede che il dio Tartaruga, voglia la nostra distruzione.>> disse Meramon. << Portaci dal tuo presidente Meramon, gli parleremo di come fare a stendere il trattato senza fare una strage.>> dissi io. << Ok, però voglio dirvi una cosa, sta gia succedendo una strage.>> disse Meramon. << C’è una città con un porto?.>> disse Andrea. << Andando verso destra troveremo la bellissima città portuale Zanatthan.>> disse Meramon. Arrivati a Zanatthan, partimmo subito con lo yacht di Meramon. Quando fummo sul mare, Meramon disse qualcosa all’ autista dello yacht, e poi uscì fuori. << Venite tutti in cabina, andremo un po’ più veloci.>> disse Meramon. Andammo tutti in cabina. Quando fummo entrati tutti, Meramon prese il comando dello yacht, e andò velocissimo contro un fascio di luce rosa. Il fascio di luce rosa, ci portò vicino al porto di New borg, e infine, dopo un mucchio di manovre, riuscimmo ad attraccare. Arrivammo davanti a una città gigantesca, identica a New York, c’ erano pure le torri gemelle e il Medison Squere Garden. Entrati in città, Meramon chiamò la sua limousine personale, e ci porto alla casa del presidente delle isole unite, la Gold House. << Meramon, come fai a permetterti uno yacht, e una limousine tutti tuoi.>> dissi io. << Forse non ve l’ ho detto, ma io sono il fratello del presidente, le nostre digiuova, si sono schiuse proprio nello stesso momento, sopra la cattedra, del presidente, però lui è presidente, perché, si è schiuso due secondi prima.>> disse Meramon. Arrivammo da Magnangemon, che ci ricevé subito, anche se c’ era un avvocato a parlargli. << Cosa volete, mi avevate fatto interrompere una seduta.>> dissi Magnangemon. << Signor presidente,saremmo lusingati di andare da Shokungekomon, a stendere il trattato di pace.>> dissi io. << E come avevate intenzione di convincerli?>> disse Magnangemon. << Loro vengono dal mondo reale, potrebbero aiutare Shokungekomon nella sconfitta del mostro che gli succhia il cenozoico allo stato liquido.>> disse Meramon. << Venite dal mondo reale!>> disse Magnangemon inchinandosi. << Si veniamo dalla terra.>> disse Enry. << Sono lusingato del vostro aiuto.>> disse Magnangemon. << Vi aiuteremo sicuramente, noi stiamo dalla parte dei buoni.>> disse Donato. << Vorrei proporvi di portare una squadra di Meramon, nel caso una delle nostre bombe vi stesse per colpire.>> disse Magnangemon. << Una delle vostre bombe?>> dissi io. << Ho detto così, perché, c’ è una guerra tra no e Shokungekomon.>> disse Meramon. << Dovete sospendere ogni attacco, a far ritornare tutti gli aerei ed elicotteri, alla base.>> dissi io. << Obbedisco.>> disse Magnangemon. Magnangemon, si mise alla cattedra, prese il telefono, e chiamo l’ esercito. << Ogni attacco va subito sospeso, manderò una squadra di Meramon, con i ragazzi venuti dalla terra.>> disse Magnangemon al telefono. Noi andammo al porto, e ci tuffammo nel raggio di luce rosa che ci aveva detto Meramon. Arrivati, grazie al fascio di luce, all’ accampamento dei militari, chiedemmo informazioni sulla strada che dovevamo percorrere. << Davanti a voi, c’ è il deserto Moebius, e al di là, c’ è Labuk.>> disse il sergente Flamedramon. << Abbiamo capito, dobbiamo superare il deserto.>> disse io. << Non preoccupatevi, nono è tanto lungo.>> disse il sergente. << Ok grazie.>> disse Donato. << Aspettate, questo soldato potrebbe servirvi.>> disse il sergente, facendoci vedere un Flamedramon. Superammo senza difficoltà il deserto Moebius, ed arrivammo a Lubak. Quando fummo arrivati, tutte le persone che erano in strada, entrarono nelle loro case, e una squadra di Gatomon, con uno Shurimon, ci venne davanti. << Portaci al cospetto del vostro re.>> dissi io. << Siamo qui da parte di Magnangemon, e volevamo stendere un trattato di pace.>> disse Rika. << Siete i portavoce di Magnangemon, Shokungekomon, ,ha detto che, non vuole stendere una trattato di pace.>> disse Shurimon. << Noi non siamo i portavoce di Magnangemon, veniamo dalla terra, e Magnangemon ci ha chiesto di venire a stendere un trattato di pace.>> dissi io. << Venite dalla terra!>> disse Shurimon, inchinandosi insieme ai Gatomon. << Ci portate da Shokungekomon!>> disse Rika un po’ seccata. << Prego, da questa parte.>> disse Shurimon, ritirandosi su. Arrivammo al cospetto di Shokungekomon, e, quando seppe che arrivavamo dalla terra, si inchinò. << Scusate l’ accoglienza poco calorosa, ma da quando quella moto distrugge tutto, non ci possiamo fidare di nessuno.>> disse il digimon. << Quale moto?>> dissi io. Shokungekomon, non ebbe neanche il tempo di rispondere, che da sopra il suo trono, uscì la moto di cui stavamo parlando. Kumamon ci montò, facendo cadere un piccolo digimon, Crocmon. Kumamon, ritornò indietro, e sembrava volesse arrotarci. << Che hai Kumamon.>> dissi io. << Quella moto può controllare la mente delle persone che ci salgono sopra, e per questo motivo che ora il tuo digimon ci viene addosso.>> disse Crocmon. Leomon dette una botta in testa a Kumamon, per farlo scendere dalla moto, e la moto, dopo che gli fu privato il guidatore, cadde in una buca che si era formata proprio in quel momento, e scomparse. Levata di torno la moto, potemmo finalmente, stendere il trattato di pace, e fermare una guerra. Impmon, che era entrato a digiworld dalle fogne di Empoli, quando fu finalmente arrivato, si trovò davanti a se Catsuramon, un devas. << So che il tuo desiderio più grande è quello di digevolvere, giusto?>> disse Catsuramon. << Tu che ti impicci, si è vero, ma a te cosa te ne importa.>> disse Impmon, molto seccato. << Io sono venuto a riferirti un messaggio del supremo, lui vorrebbe fare un accordo, ti darà la forza di digevolvere se tu eliminerai tutti i digimon che hanno tradito il supremo, e si sono alleati con gli umani.>> disse Catsuramon. Impmon pensò a fondo e poi, a malincuore accetto. Anche lui fu fatto cadere in una buca, e uscì dalla buca che si era formata davanti a Shokungekomon. Lui si fermò davanti a Shokungekomon. << Ricorda questo, il mio nome è Beelzemon.>> disse il digimon maligno. Noi intanto stavamo scappando da un raggio rosa, perché non potevamo sapere dove si avrebbe portato. Tutti noi andammo a nasconderci, dietro una roccia, per non farci prendere dal raggio, ma Rika, Kenta e Jane, che erano gli ultimi, erano poco distanti dal raggio. << Buttati ti prendo io!>> dissi a Rika. Enry e Takato dissero lo stesso a Kenta e Jane. I tre sfortunati obbedirono. Rika si buttò, e riuscii a prenderla per il braccio. << Non mi lasciare Simone!>>> esclamò Rika. Il raggio rosa era più forte di me Enry e Takato, che, ci sollevò da terra, e librammo nell’ aria, attaccati ai tre sfortunati. Dovemmo lasciarli, e i tre furono teletrasportati, in un altro settore, insieme a Renamon, che quando noi tre avevamo lasciato gli sfortunati, era andata anche lei. Quando i tre si svegliarono, si trovarono davanti un’ orologio che stava sempre sulla stessa ora, facendo rimbalzare in su e giù la lancetta dei secondi. Tutti e tre andarono vicino all’ orologio per vederlo, e Kenta avvicinando il dito alla lancetta dei secondi, la sbloccò. A quel punto due digimon, Hagurumon, e Clockmon, arrivarono lì, guardarono l’ orologio, e si spaventarono. << No! Cosa avete fatto!>> escalmò Clockmon. << Perché che succede se la lancetta si sblocca?>> disse Rika. Quando la lancetta e bloccata qui si vive in pace e tranquillità, ma quando la lancetta viene attivata, succede qualcosa di terribile.>> disse Hagurumon. << Di preciso che cos..! la terra trema!>> disse Jane. << Arriva!>> disse Hagurumon. Un po’ più lontano da loro, fuori dalla terra, uscì un digimon, era gigantesco. Rika prese il digivice e lo puntò verso il gigantesco digimon. << Megadramon, digimon androide di livello evoluto, la sua tecnica: missili aerei.>> disse il digivice. Quel digimon ci guardò un po’ e poi andò all’ attaccò, Renamon digevolvé Kyubymon, e combatté contro megadramon. << Stai attenta, una leggenda dice che se un digimon sconfigge un altro digimon proveniente dal mondo reale, quel digimon potrà bioemergere.>> disse Hagurumon Il duello sembrava dovesse finire con la sconfitta di Kyubymon, ma un esplosione avvenne sopra la faccia di Megadramon, e un ragazzo spuntò alle spalle di Rika e gli altri. Era un ragazzo con una copertura di metallo sopra il braccio, capelli marrone un fazzoletto intorno al collo, e un aria da cowboy. Quando Megadramon cadde a terra, quel ragazzo richiamò il suo digimon con una frusta di luce. << Per fortuna non vi siete fatti niente.>> disse quel ragazzo. Si fece buio, la lancetta fu rimessa apposto, e fu acceso un fuoco. Il ragazzo che aveva sconfitto Megadramon, si alzò per andare a dare altra legna al fuoco. << Scusate vi ho salvati ma non mi sono presentato, mi chiamo Ryo, e voi?>> disse il nuovo ragazzo. << Tu sei ryo! Il campione di digicarte di tre anni fa?>> disse Kenta. << Si sono io, perché?>> disse ryo. << Wow! Io sono kenta, lei è Jane, e lei è Rika.>> disse Kenta. Intanto Rika stava bisbigliando, molto annoiato. << E’ odioso. Poi con quella faccia da cowboy. Fa venire i nervi alle stelle.>> disse Rika tra se e se. << Rika è diventata regina dei digimon solo quando tu, te ne sei andato per digiworld, quindi rika sarebbe al secondo posto.>> disse kenta. << Ma come osi parlarmi così, lo batterei subito, se lo volessi.>> disse Rika molto arrabbiata. << Ma non si può ritornare dai nostri amici?>> disse Jane. << Si, si può, ma solo camminando fino alla foresta che è qui vicino.>> disse Ryo. << Da quella scala non si può?>> disse Kenta. << No, non si può.>> disse Ryo. << Secondo me si.>> disse Rika, andando verso la scala. << E’ proprio cocciuta.>> disse Ryo. Il giorno dopo, Kenta, Jane e Ryo, videro che Rika non era tornata, quindi si incamminarono verso la foresta, dove trovarono un portale che li portò in un villaggio, molto strano. Io, enry e gl’ altri, eravamo finiti nello stesso villaggio, strano. Ad un certo punto ritrovammo anche gli altri. << Rika dov’ è?>> disse Takato. << Abbiamo detto che Ryo era più bravo di lei a combattere con le digicarte, e, tutte indispettita, se né andata via.>> disse Kenta. << L’ avete sicuramente fatta arrabbiare, lo sapete com’ è il carattere di rika.>> dissi io. << Ah! Dimenticavo! Lui è Ryo, e quel digimon è Ciberdramon. Takato si avvicinò a Ciberdramon, e lui ringhiò. << Perché c’ e l’ ha con me? Non gl’ ho fatto niente.>> disse Takato. << Non è arrabbiato con te, è che Ciberdramon è un digimon molto feroce, e non è decisamente il tipo cordiale che ti da indicazioni per la strada, per questo tre anni fa andai venni a digiworld. Camminammo ancora un po’ per il paese, e, alla fine, trovammo un castello. << Quel castello è disabitato, ci possiamo passare la notte. Credetemi ci sono gia stato in questo settore.>> disse Ryo. Entrammo nel castello, mangiammo, perché c’ era una tavola imbandita di cibo, e trovammo una stanza da letto, quindi ognuno si scelse un letto, e cercò di dormire. Uno strano rumore venne dal corridoio, kenta si alzò di colpo, e si mise le coperte sulla bocca. << Cos’ è questo rumore? E quello chi è?!>> disse Kenta. << E’ Knightmon, vaga per il castello la notte, è solo una specie di maggiordomo.>> disse Ryo. E subito si addormentò. Tutti si addormentarono come lui, tranne io che feci un resoconto delle cose usate, ma ad un certo punto vidi un foglio con dello scotch attaccato nel fondo dello zaino, lo staccai e  vidi che c’ erano un porta fortuna, e una lettera, quindi la lessi. << Caro Simone, so che quando leggerai la lettera sarà troppo tardi, però voglio dirti che sarò sempre con te. Ti ho dato anche un porta fortuna, tienilo stretto mentre sei nelle situazioni di pericolo, anche se non credi in queste cose. Dalla tua mamma con affetto.>> scrisse mia madre. Ripiegai la lettera, la misi nello zaino, e, guardando il tetto, cominciai a pensare. << Vediamo se riesco a chiamare Rika con il mio potere, ( all’ inizio non l’ ho fatto notare, ma io ho dei potere telepatici, poco sviluppati). << Rika! Rika!>> dissi con la mente, cercando di raggiungere Rika. non rispose quindi mi rimisi a letto. Il giorno dopo Rika e Renamon, si erano sostate un po’ in un bosco, e noi invece ci impegnavamo nelle ricerche di Calumon. << Ho fame Renamon, mi vai a prendere qualcosa?>> disse Rika. Renamon andò. Rika si trovò da sola in un bosco, con degli animaletti bianchi, che le volteggiavano intorno. Rika dopo un po’ che aspettava, si mise i piedi e si guardò attorno. << Quanto ci mette Renamon, mi è venuta anche sete.>> disse Rika. Gl’ animaletti che volavano intorno a Rika, la presero per mano, e la portarono davanti a un fiume. << Sembra quasi che abbiano espresso un mio desiderio.>> penso Rika. Ad un certo punto, un’ ondata la travolse. << Renamon! Aiutami!>> esclamò Rika. Renamon, da molta distanza, sentì la voce di Rika, e andò a salvarla, facendola ricapitare nello strato fisico di digiworld. Quando Rika e Renamon, si furono riprese dalla caduta, ricominciarono a camminare, e trovarono Calumon. << Sapeste da quanto tempo è che vi cerco.>> disse Calumon molto contento. << Sapessi da quanto tempo è che ti cerchiamo noi.>> disse Rika molto contenta per il ritrovamento. Intanto, ci eravamo divisi da Ryo, ed eravamo nello stesso posto in cui era Rika. Provai ad usare il mio potere telepatico, senza dare nell’ occhio, ma purtroppo tutti si erano accorti che ero fermo a poca distanza da loro, e con gl’ occhi chiusi. << Rika! Mi senti, sono Simone!>> dissi nella mente, cercando di raggiungere Rika. << Ti sento! Ma dove sei?>> disse Rika, pensando. << Non siamo vicini a te!>> dissi io, con il mio potere. << E come faccio a sentirti.>> disse pensando Rika. << Te lo spiego un'altra volta, stiamo venendo verso di te. Vediamo una cascata, e abbiamo sentito un urlò, sembrava la tua voce.>> dissi io con il mio potere. << Sono proprio davanti alla cascata.>> disse Rika, staccando il collegamento. Riaprii gli occhi, perché avevo chiuso il collegamento, e vidi tutti i ragazzi, un po’ più in la, a soccorrere Takato. << Che è successo a Takato!>> esclamai. << Sei stato tu.>> disse Gery. << Non è vero, io sono stato sempre li a parlare con…, lasciamo stare.>> dissi io. << Takato si era avvicinato, e tu lo hai spinto fino quaggiù.>> disse Enry. << Non ve ne ho parlato, io ho dei poteri telepatici, e se vi avvicinate quando sono in usa, venite scaraventati via.>> dissi io. Andammo dietro la cascata, e così, ritrovammo Rika, Renamon, e Calumon. << Mi dispiace di avervi fatto aspettare.>> disse Rika. << Che importa, adesso ci siamo ritrovati, quindi possiamo andare via.>> disse Takato, che intanto si era ripreso. Adesso ci eravamo ricongiunti, ma dalla terra uscì beelzemon, che ci divise, facendo finire me, Kumamon, Terriermon, ed Enry in un raggio rosa, Giovanni e Lopmon in un altro raggio rosa, e Calumon volò via. L’ inaspettato digimon puntò la sua pistola, contro Kyubymon, che si era digevoluta durante il salvataggio di Rika dall’ acqua. << Levati di mezzo o sparo!>> disse Beelzemon. << Impmon! Perché hai questo corpo. Che ti è successo?>> disse Kyubymon. << Quel nome non esiste più, adesso sono beelzemon.>> disse il digimon. E se ne andò via. Io e Enry, e i nostri digimon fummo trasportati in un settore in cui c’ era solo acqua. Nuotammo fino a una grotta sottomarina, e sbucammo in un pezzo della grotta in cui non c’ era acqua. << Secondo me quest’ acqua è strana, al portatile non è successo nulla con tutta quel acqua.>> disse Enry. Misi una mano nell’ acqua, e me la misi sul collo. << Non è bagnata la mia mano!>> dissi io. << Quella non è vera acqua, se tu lo pensi lo è, ma se pensi il contrario non lo è.>> disse Enry. << Ti rendi conto che se penso che sia acqua all’improvviso, potrebbe succedere qualcosa di catastrofico qui?>> dissi io. << A cosa ti riferisci?>> dissi io. << Al mio potere.>> dissi io. << Non preoccuparti, basta che non ci pensi.>> dissi io. Quindi ci tuffammo, e vidi che la cosa che aveva detto Enry era vera, quindi facemmo un esplorazione della zona, e vedemmo degl’ Otamamon, che nuotavano tranquilli. Quando ci avvicinammo da dietro di noi spuntò un Divermon, che ci attaccò. Lo misi alle corde, prendendolo per il collo. << Perché ci hai attaccato, non ti abbiamo fatto nulla.>> dissi io. << Vi ho attaccati perché voi volevate far del male agl’ Otamamon.>> disse Divermon. << Non è vero noi ci siamo solo avvicinati e loro sono scappati.>> disse Enry. Divermon arrossì, e si struscio una mano dietro la testa, << Ah allora scusatemi, vi ho attaccato per sbaglio, ma sapete, loro possono solo sparare bolle, quindi li proteggo io.>> disse Divermon. << Scuse accettate. Volevamo chiederti, se sapevi come tornare in superficie.>> chiesi a Divermon. << Si so come tornare in superficie. E’ proprio dietro di voi la porta per tornarci, ma non ci si può entrare, perché se ci si avvicina ti da la scossa.>> disse Divermon. << Che disdetta!>> dissi io. << Con l’ aiuto degl’ Otamamon ci arriverete.>> disse Divermon. I piccoli digimon crearono una bolla intorno a noi, che ci portò su per un corridoio, fino a sbucare in una biblioteca. Alla fine della biblioteca, c’era una porta, l’ aprimmo, e sbucammo in una classe universitaria, dove sopra la cattedra c’era un uomo che dormiva sulle proprie braccia. Entrammo, e vedemmo che, sul tetto, c’ era una cosa, che sembrava una navicella che aveva la forma del nostro digivice, e nella stanza c’ erano strani animaletti volanti e luccicanti, che stavano intorno a quel uomo. Ci avvicinammo piano per non svegliarlo, ma lui ci sentì. << Chi siete voi?>> esclamò il signore. << Io sono Enry lee, e lui è Simone pelagotti.>> disse Enry. << Enry, sei il figlio, Tao.>> disse quel uomo. << Si.>> disse enry-. << Pelagotti non le dice niente?>> dissi io. << Pelagotti! Certo che mi dice qualcosa, la tua famiglia e sempre stata, fin dai tempi della guerra fredda,  l’ unica famiglia ad avere i poter della telecinesi, quindi dovresti averne ereditati un po’ anche tu.>> disse quel uomo. << Io sono l’ unico, per ora, ad avere ereditato, tutti i poteri della telecinesi, nella mia famiglia.>> dissi io. Ci avvicinammo alla cattedra. << Posso sapere il suo nome, signore?>> disse io. << Mi chiamo Mizuno e non darmi del lei.>> disse il signore. << Quella che cos’ è? Mizuno si levò il cappello che aveva in testa, e si mise in piedi. << Quella è la digi-ark.>> disse Mizuno. << E che cos’ è di preciso?>> dissi io molto curioso. << Come l’ arca di Noè salvò gl’ animali, la digi-ark e stata programmata da i pionieri digitali, per salvare i digimon, dalla furia, di un nemico fortissimo, che gia da anni fa stragi in questo mondo. disse mizuno. << Ah, ma i pionieri digitali chi sono?>> dissi io. << I pionieri digitali sono i programmatori di digiworld, cioè i loro creatori, di cui io faccio parte. Avete ancora domande?>> disse Mizuno. << Si ,una. Quest’ animaletti che ti girano intorno cosa sono?>> chiese Enry. << Si chiamano digi gnomi, riescono ad esaudire i desideri di ciascuno sacrificandosi, e, anche se non sembra, sono intelligentissimi, e sanno tutto di digiworld.>> disse Mizuno. << Grazie.>> dissi io. << Adesso basta parlare, la digi-ark vi porterà fuori di qui, intanto io mi rimetto a dormire.>> disse Mizuno. Un raggio partì dalla digi-ark e ci trasportò al suo interno. Intanto Giovanni e Lopmon erano capitati in uno strano posto, che a Lopmon sembrava molto familiare. Passeggiarono ancora per un po’ quando a Lopmon venne un idea. << Giovanni, perché non mi fai digevolvere, così andremo più veloci.>> disse Lopmon. << Digimodificati! Carta della digevoluzione!>> disse Giovanni, facendo passare la carta nel digivice. Lopmon si digevolvé in Endigargomon. Endigargomon, si mise in posizione di corsa, e poi sfreccio, in avanti. Arrivarono in un posto in cui c’ era una pavimentazione di cristallo rosso, e alla fine dello spazio di terreno in cui c’ era la pavimentazione, c’ era una grande cupola, che sembrava essere il guscio di una tartaruga. Sopra il tutto c’ era un rete di quattro tubi, con alla fine un ricevitore di potenza, che aveva la forma di un doppio cono. Giovanni non trovandoci da nessuna parte, si mise a cercarci. << Dove siete tutti? Se mi sentite per favore venite qui!>> disse Giovanni usando il suo potere telepatico. Io percepii il potere di Giovanni, e gli risposi, aprendo così un collegamento. << Ti sento. Sono Simone.>>dissi io, che avevo aperto il collegamento. << Sono proprio sotto di voi. Vedo un enorme nave che si è fermata, proprio sopra di me.>> disse Giovanni nel collegamento. << Adesso scendiamo.>> dissi io. La digi-ark, apri il portellone, ci fece scendere con un raggio, e tornò indietro. Intanto gl’ altri, erano in un settore in cui c’ era un Andromon che combatteva contro un Oghiromon su un isola, l’ Andromon venne sconfitto, e venne riportato da noi sulla terra ferma. Vicino alla costa c’ era una grande casa, guardammo dalla finestra, e vedemmo che era una fabbrica di sakè, una brodaglia alcolica che piaceva molto a Oghiromon. Un gekomon venne fuori, e ci fece sedere su delle sedie. << In che cosa posso aiutarvi?>> disse Gekomon. << Ci servirebbe un po’ di sakè per quest’ andromon ferito.>> disse Leomon. Quel Andromon ci ha fatto sprecare tanto sakè, perché voleva combattere contro Oghiromon.>> disse un Gekomon che era appena uscito dalla fabbrica. << Mi serve solo poco sakè, e della polvere di programma.>> disse Leomon. << Ok se è per poco sakè può andare bene.>> disse Gekomon. Portammo Andromon da un'altra parte, e lo curammo. Giacomo andò dal Gekomon che gl’ aveva detto tutto sul conto di Andromon. << Come ha fatto a farvi sprecare tanto sakè, a cosa vi serve?>> chiese Giacomo. << Fino a pochi giorni fa, questo posto èra tranquillo, era un paradiso, ma quando arrivò Oghiromon, ci disse di fare ogni settimana quattro barili di sakè, per saziarlo.>> disse Gekomon. << E Andromon cosa c’ entra?>> disse Kenta. << Lui incitava noi a combattere, però noi preferivamo di più stare in tranquillità, quindi andò tutto da solo a combattere contro Oghiromon, e tutte le volte che veniva sconfitto, chiedeva del sakè per curarsi.>> disse Gekomon. Andarono tutti davanti a Andromon, che nel frattempo era tornato Guardromon. << Penso di aver trovato il metodo per sconfiggere Oghiromon. Noi ci nascondiamo tutti nei barili dove dovrebbe esserci il sakè, e al momento opportuno usciamo e lo facciamo fuori.>> disse Takato. << Ok. Sono d’accordo.>> disse rika.! Si nascosero nei barili, all’ insaputa dei Gekomon, e si fecero trasportare nell’ isola di Oghiromon. Arrivati uscirono subito dai barili, e cominciarono a combattere. Rika, Takato, Donato e Andrea fecero digevolvere subito i loro digimon al livello evoluto, e iniziarono a combattere. Tutti fecero la loro parte ma vennero tutti respinti, quindi Gery, si arrabbio, e di conseguenza, anche Leomon, si arrabbiò. << Se vuoi la guerra, che guerra sia. Digimodificati! Carta di ladydevimon! Leomon divento nero, aprì la bocca, e lanciò un raggio nero, che colpì Oghiromon e lo distrusse. Intanto Kenta era diventato il digimon tamers di Guardromon, anche se tutti non sapevano come. << Sono sicura che siamo nel territorio di un supremo.>> disse Lopmon guardandosi intorno. Appena Lopmon finì di parlare, da sotto terra spuntò Beelzemon, che punto le sue pistole contro di noi e sparò. Il colpo ci mancò, perché ci spostammo da un' altra parte, mentre io cercavo di contattare gl’ altri ragazzi. << Dove siete? Se mi sentite venite qui, siamo nel territorio del supremo.>> dissi io, usando il mio potere. Rika e gl’ altri stavano passeggiando in un altro settore di digiworld, quando, Rika sentì il mio messaggio. << Simone?>> pensò rika, cercando di rispondermi. << Si sono io.>> dissi con il mio potere. << Tra un po’, un raggio rosa, vi investirà. Non muovetevi, verrete trasporti dove siamo ora noi.>> dissi io nel collegamento telepatico. << Scusa, ma non puoi venire qui con i tuoi poteri?>> disse Rika. << Non è la mia specialità il teletrasporto, potrei portarvi chissà dove.>> dissi io. Rika e gl’ altri si misero davanti al raggio rosa, e così, poterono arrivare, dove eravamo noi. Quando tutti fummo davanti a beelzemon, Renamon, Terriermon, Kumamon, Gotsumon e Gabumon, digevolverono al livello evoluto, e iniziarono il combattimento contro Beelzemon. Beelzemon era troppo forte, assorbì la loro potenza del livello evoluto, e li regredì al livello intermedio. Ad un certo punto Leomon entrò nel combattimento. << Non è  scritto nel destino che tu sconfigga questi ragazzi.>> disse Leomon. Beelzemon si girò verso di Leomon, perché il suo pugno gl’ aveva girato la testa, e stese la mano. << Se volevi essere assorbito dovevi dirlo subito.>> esclamò Beelzemon. La mano di Beelzemon trafisse il corpo di Leomon, con molto velocità. E lo uccise, permettendo così a Beelzemon, di assorbire Leomon. Takato vide la scena da vicino, e non stava più dalla rabbia, sembrava volesse esplodere da un momento all’ altro. << Cosa hai fatto! Leomon non meritava questo!>> esclamò Takato. << Leomon era buono e gentile, perché hai fatto questo, te la farò pagare cara!>> esclamò Growlmon. Gl’ occhi di growlmon diventarono rossi, e sprigionavano rabbia da tutti i pori. << Digevolvi al livello mega! Immediatamente!>> esclamò Takato. una colonna di fuoco circondò Growlmon, e lo fece digevolvere al livello mega, e il digivice di Takato si distrusse. rika prese il digivice e lo puntò verso il nuovo digimon. << Megidramon, digidrago nero di livello evoluto, la sua tecnica: fauci sgretolanti.>> disse il digivice. Megidramon si liberò subito dalla colonna di fuoco, così poté attaccare senza esitazioni l’ avversario, lo mise alle corde, mentre Takato incitava Megidramon ad attaccare. << Forza Megidramon attaccalo! Senza pietà! Facciamogli sentire cos’ ha passato Leomon quando l’ ha trafitto!>> disse Takato. Intanto, Yamaky, dal palazzo, dove si era trasferito per continuare il suo lavoro, si era verificato un’ anomalia, << Gli stabilimenti si stanno surriscaldando, c’ è troppa energia registrata, c’ è il rischio di contaminazione del mondo reale.>> disse un collaboratrice di Yamaki. << Tao, venga subito qui sta succedendo qualcosa di strano.>> disse Yamaki chiamandolo al telefono. Tao arrivò alla postazione, insieme a gl’ altri pionieri digitali. << Ma cosa succede! Che significano quei segni?>> esclamò Tao indicando l’enorme schermo fatto a cupola. << Sono presenze riscontrate a digiworld.>> disse Yamaki poco tranquillo. << Significa che i ragazzi sono in pericolo?>> disse Tao, anch’ egli molto preoccupato. << Non è detto che siano stati attaccati da digimon.>> disse Yamaki. << In che senso?>> disse il padre di Enry. << Voglio dire che possono benissimo essere stati loro a far sprigionare tutta quella potenza.>> disse Yamaki. Intanto tutti noi, tranne Gery che era triste per la scomparsa di Leomon, guardavamo Megidramon che combatteva contro Beelzemon. Ad a un certo punto arrivò machuramon. << Cosa stai facendo! Spicciati a batterlo.>> disse Machuramon. << Stai zitto, non mi dare ordini, devo fare con calma.>> disse Beelzemon, lanciando Machuramon nelle fauci di Megidramon. << Ti abbiamo dato noi questo potere, e tu ci ringrazi così!>> disse Machuramon. << Stai zitto!>> disse Beelzemon, sparandogli. Il colpo andò a segno, e così Beelzemon assorbì i dati di Machuramon. << Adesso tocca a te!>> esclamò Beelzemon. Megidramon, scanso i primi due colpi di pistola di Beelzemon, ma, il terzo lo prese in pieno. Megidramon cadde a terra stravolto. << Abbiamo passato tante felicità insieme, perché deve finire cosi, non puoi, devi restare con me.>> disse Takato mettendosi davanti a Megidramon. L’ enorme digimon, tornò Guilmon. << Non devi essere triste, perché non combatteremo insieme.>> disse Takato. << Ok, ma come facciamo, io non sono un digimon.>> disse Takato. Intanto un cerchio di luce si stava formando intorno a Takato e guilmon, dopodiché dei fili di luce, messi a aspirale attorno a i due si misero a salire, si sentì una voce che sembrava venisse da tutte le parti. << Biodigevoluzione!>> disse un eco strano. I corpi di Takato e Guilmon si fusero, e così crearono un digimon cavaliere con una spada e uno scudo. << Gallantmon!>> disse il nuovo digimon. Tutti assistemmo allo scontro Gallantmon contro Beelzemon, in cui Gallantmon sembrava avere la meglio. << Hai accettato un patto scellerato con un devas, che poi non hai mantenuto.>> disse Gallantmon. << A te cosa importa!>> disse beelzemon tirando fuori i suoi denti affilati. In quel momento, arrivò Catsuramon, che aprì una voragine nel terreno, e fece cadere Terriermon al suo interno. Renamon appena si accorse della cosa, si precipitò subito per riprendere Terriermon, e lo trovò su un masso attaccato alla parete rocciosa. << Stai bene Terriermon?>> disse Renamon. << Momentai.>> disse Terriermon con un filo di voce. Renamon tornò sopra, dove si stava svolgendo il combattimento, e vide che tutti cercavamo Takato. Era parecchio che Gallantmon combatteva, quindi, si mise in posizione difensiva, con lo scudo davanti. Lo scudo di Gallantmon cominciò a brillare. << Scudo supersonico!>> esclamò Gallantmon, mentre Beelzemon avanzava. Lo scudo di gallantmon, cominciò a tremare, e credemmo in un surriscaldamento, dei dati, ma poi, un raggio enorme, uscì, dallo scudo, colpì Beelzemon, e gli fece sentire tutto il dolore che aveva sentito leomon, quando era stato ucciso. << Ora capisco cosa ha provato Leomon, quando l’ ho ucciso.>> disse Beelzemon, tutto dolorante. << Finalmente l’ hai capito.>> disse Gallantmon. << Coraggio datemi il colpo di grazia, non merito la vostra pietà.>> disse Beelzemon. << Gallantmon, non volle, e così sciolse la digevoluzione, quindi Takato, e Guilmon, tornarono normali. Il morale di Gery, dopo che Beelzemon ebbe riconosciuto i propri errori, non cambiò, e così tenne la tristezza che albergava nel cuore. Appena tutti si furono ripresi, andammo davanti alla porta della dimora del supremo, e entrammo. Appena entrati, ci trovammo davanti un lungo corridoio fatto di ossa della cassa toracica. << Ci vorrà tantissimo per raggiungere il castello del supremo, se dobbiamo passare per lì. >> dissi io. << Ci sono gia stata qua.>> disse Lopmon. << In che senso ci sei gia stata.>> disse Giovanni. << Ci sono gia stata, perché anch’io ero un devas, una volta, ma ho rifiutato, di servire il supremo.>> disse Lopmon. << Tu ci sarai molto utile qui.>> dissi io. << Kenta, Jane, e Giacomo, restate qui, a badare a Gery, invece, Io, Rika, Enry, Takato donato e Giovanni, andremo nel castello.>> disse Takato. Mettemmo il piede sul primo osso del corridoio, e subito una bolla ci circondò, per portarci davanti al castello del supremo. << Così è più facile.>> dissi io. Durante la corsa nella bolla, vedemmo che Enry, guardava, molto arrabbiato, il castello del supremo. << Che cos’ hai?>> chiesi a Enry. << Sono preoccupato per questa battaglia, dobbiamo renderci conto che il digimon che stiamo per affrontare, è un supremo, e quindi non sarà facile.>> disse Enry. << Non ti preoccupare, ora che Takato e Guilmon possono fare la biodigevoluzione, non possiamo perdere, ma non è sicuro neanche che vinciamo, cioè, voglio dire che potrebbe finire in parità questa battaglia.>> dissi io. Quando fummo davanti al cancello del castello del supremo. << Apriamo>> dissi io. Appena entrati, i nostri digimon si misero in posizione di attacco, e Guilmon cominciò a ringhiare. << C’è una quantità incredibile di presenze.>> disse Renamon. Arrivammo in una stanza, con le pareti d’ arancione, e il pavimento rosso, e un grande fuoco davanti a noi. << Dov’è il supremo, non lo vedo. Sicura che non sia fuori?>> dissi a Lopmon. Lopmon non ebbe neanche il tempo di rispondere, che il fuoco che stava davanti a noi si alzò in volo, e diventò un’ enorme uccello rosso, con sei ali, un motore da jet sulla schiena e delle sfere intorno al collo e alla coda. << Dunque voi siete i digimon che si sono alleati con gl’ umani, andatevene fin che siete in tempo, e lasciate i ragazzi al loro destino.>> disse il supremo. << No mai! In momenti di questo genere non si abbandonano gli amici.>> disse Kumamon. Tutti prendemmo il digivice, una carta a caso, e la facemmo passare nel digivice. La carta, si trasformò, in una carta blu. << Digimodificati! Carta della digevoluzione matrix!>> dicemmo tutti in coro. << io sono Zhuquiamon, la fine della vostra corsa.>> disse il supremo. Tutti si digevolverono al livello evoluto, e cominciarono il combattimento. Il supremo era troppo forte, con un suo attacco, il macro bolide, poteva scaraventare i nostri digimon contro la parete, o addirittura, fargli sfondare il pavimento. Dopo un po’ di tempo che era iniziato il combattimento, quasi tutti avevamo perso le speranze, ma soprattutto Enry. Rapidmon stava lentamente scomparendo, per la botta presa in precedenza, e per la troppa energia usata. << Non può finire così. Non è giusto!>> esclamò Enry. La stessa voce che avevamo sentito in precedenza, prima che arrivasse Gallantmon, rimbombò nel tempio. I corpi di Enry e di Rapidmon, che era tornato Terriermon, si fusero. << Megagargomon!>> disse il nuovo digimon. << Una digevoluzione tra il digimon e l’ umano. Non è ammissibile una cosa del genere.>> disse Zhuquiamon. Il supremo, sparò uno dei suoi macro bolidi. << Andiamo all’ attacco! Missili giocondi!>> disse Enry. Dalle spalle di Megagargomon partirono due missili, che sorrisero, e andarono a schiantarsi contro Zhuquiamon, facendolo sprofondare nella terra. << Evviva! L’ abbiamo abbattuto!>> dissi io molto contento. Enry e Terriermon tornarono normali, e ad un certo punto dal buco formatosi nel combattimento di Megagargomon, venne sparata una fiamma, che plasmandosi diventò Zhuquiamon. Il castello, era raso al suolo. << Credevate di avermi sconfitto ? Se è così vi sbagliavate, nessuno può sconfiggere Zhuquiamon.>> disse il supremo. << Adesso siamo davvero nei guai!>> dissi io. << Multi bolidi!>> disse Zhuquiamon. Tante fiamme uscirono dalla bacca di Zhuquiamon, e vennero a schiantarsi dove eravamo noi. << Adesso sono davvero morti, non possono essere resistiti al mio attacco.>> disse Zhuquiamon, molto sicuro di se. Quando il fumo si fu diradato, Zhuquiamon, si stupì molto. Usando i miei poteri, ero riuscito a fermare, il colpo lanciato da Zhuquiamon. << Non è possibile, non c’ è mai riuscito nessuno.>> disse Zhuquiamon. << Hai paura, Zhuquiamon, cos’ ha questo ragazzo, per farti così paura.>> disse Azulongmon, che nel frattempo era arrivato. Intanto ryo, era arrivato nel territorio di Baihumon, in cui c’ era un altro digimon. << Ebauongmon, digimon mutante di livello mega, è uno dei quattro supremi.>> disse il digivice. Ciberdramon si mise in posizione da combattimento. << Sei tu la presenza malvagia che sentivo prima?>> disse Ciberdramon. << Quello che sentivi è la sotto.>> disse Ebauongmon. << Questo è il territorio di Baihumon, allora perché sei qui?>> disse Ciberdramon. << Io sono qui perché Baihumon mi ha chiesto di controllargli il suo territorio.>> disse Ebauongmon. Ciberdramon si affacciò al buco. << Laggiù stanno combattendo Baihumon e qualcosa di indefinibile.>> disse Ciberdramon. Dalla profonda crepa, si poteva vedere dei lampi, e ogni tanto dei pezzi della crepa che andavano giù, a causa di fasci di luce che si vedevano fino al territorio di Zhuquiamon. Ad un certo punto, alla profonda crepa, uscì un digimon gigantesco, era Baihumon. << L’ hai battuto? Guarda come ti sei ridotto.>> disse Ebauongmon. << Non sto al massimo della forza.>> disse Baihumon. << Se adesso pretendete un combattimento da baihumon, badate bene, perché se lo volete davvero, dovrete combattere anche contro di me.>> disse Ebauongmon. Ciberdramon non ci pensò due volte ad andare via, presero il volo, e vennero verso di noi. Zhuquiamon e Azulongmon all’ improvviso incominciarono a combattere. << Questo combattimento è inutile, perché vuoi distruggere questi ragazzi?>> disse Azulongmon. << Io non voglio distruggerli, voglio solo che questi digimon non sprechino la loro porzione di digi-entelechia.>> disse Zhuquiamon. << Che cos’ è la digi- entelechia?>> chiese Rika, ad Azulongmon. Per mezzo di una porta, Ebauongmon, Baihumon, che nel frattempo si era ripreso, e Ciberdramon, andarono nel territorio di Zhuquiamon. << la digi-entelechia, è quella forza, che aiuta un digimon a digevolvere.>> disse Azulongmon. << Allora perché, i nostri amici digimon, per digevolvere, devono essere aiutati con le carte. << Perché Azulongmon, ha nascosto, questo potere, in Calumon, per nasconderlo al nostro vero nemico, ma Calumon ha fatto uso improprio di questo potere.>> disse Ebauongmon. << chi è il vostro vero nemico?>> dissi io. << Il nostro vero nemico si chiama d-reaper, e il suo obbiettivo è distruggere digiworld. Come vedete sa gia dove siamo, sennò perché sarebbero uscite queste bolle dal buco qua sotto.>> disse Zhuquiamon. Infatti, dal buco che stava sotto Zhuquiamon, incominciarono a spuntare delle bolle, che distruggevano qualsiasi cosa toccavano. << Digiworld, in principio, come ora, era composto dallo strato fisico, che è quello in cui siete arrivati voi, cinque settori, e poi il territori dei supremi. Adesso però il d-reaper, a infettato un settore, e lo ha portato molto più in là, e talmente lontano e inaccessibile, che crediamo che non sia neanche a digiworld.>> disse Azulongmon. << Quell’ immondo essere, non ha una forma propria, una volta vagava per digiworld, e distruggeva tutti i digimon che incontrava, anche se il suo scopo era distruggere il catalizzatore.>> disse Zhuquiamon. Nelle profondità di quel cratere, Calumon stava cercando di risalire. Rika presa dalla curiosità, andò con Renamon, a scendere il buco. Ryo se ne accorse e scese anche lui. Arrivati ad un certo punto della lunga discesa, Rika sui fermò. << Renamon, secondo te si può cambiare il destino?>> disse Renamon. << Si, si può.>> disse Renamon. << Allora per Gery?>> disse Rika. << Il caso di gery, No.>> disse Renamon. << Allora Perché avevi detto di si?>> disse Rika. << Non si può cambiare il passato, ma si può cambiare il futuro.>> disse Renamon. Ad un certo punto le bolle che salivano, si fecero più grandi. Renamon e Rika dovettero camminare molto vicini alla parete, e per Ryo e Ciberdramon fu la stessa cosa. Un bolla prese lo zaino di Rika, e lo disintegrò. A questo punto Rika si sentì tirare il braccio dentro un’ insenatura nella roccia, era Ryo, che cercò di spostarla dalla traiettoria di una bolla. << Adesso che cosa facciamo.>> disse Rika. << Ho trovato!>> disse Ryo mettendosi una mano in tasca. << Digimodificati! Carta delle lance!>> disse Ciberdramon. A Ciberdramon vennero in mano sei lance. Le lanciò dove il buco si restringeva, facendoci cadere dei massi, e cosi ostruì il passaggio del d-reaper. Rika e renamon, mentre uscirono senza farsi vedere da Ryo, trovarono Calumon, che aveva raggiunto quel posto. Rika, lasciato volare Calumon verso gli altri, ricominciò a scendere il buco. Mentre passava in uno spazio molto piccolo di terra, scivolò perché cedette un pezzo di terra sotto i suoi piedi. Renamon quando se ne accorse, le prese subito per il braccio, e la ritirò su. << Io ti devo proteggere, l’ ho promesso a tua nonna, quindi non metterti in situazioni complicate, perché non è facile starti dietro.>> disse Renamon. << Aiutiamo tutti, biodigevolviamo.>> disse Rika. Le due, si buttarono dal piccolo dirupo in cui erano sostate qualche minuto. Non passo neanche un secondo, che la strana voce, che compariva durante le biodigevoluzione, tornò e, non mancò neanche la grande luce che le avvolse, quindi da quei segni potevamo constatare che Rika e Renamon, si erano biodigevolute. << Sakuyamon.>> disse il nuovo digimon. Dal buco, quando la luce sparì, si cominciò a sentire una melodia molto rilassante, e vedemmo spuntare molto velocemente un digimon, con in mano Calumon. << Cercai di mettermi in contatto, con Rika, e ci riuscii. << Rika mi senti?>> dissi io. << Si ti sento.>> disse Rika. << Ti sento anch’ io.>> disse Sakuyamon. << Che è successo laggiù.>> dissi io. << Abbiamo ostruito il passaggio del d-reaper.>> disse Sakuyamon. Poi la digevoluzione si sciolse. Il d-reaper sembrava aver calmato, per un po’, la sua sete di distruzione. Ci fu solo uno spruzzo del d-reaper, che andò a finire contro il pianeta terra visto da digiworld, poi più niente. Azulongmon prese una nuvola, e ci mise al suo interno noi, per trasportarci con lui. Andammo molto lontano dal posto in cui si era manifestato il d-reaper. Arrivati, Azulongmon, ci tolse la nuvola d’ intorno, e ci posò sulla terra. << Calumon vieni qui.>> disse Azulongmon. << Si.>> disse Calumon. << Devi svolgere il tuo compito.>> disse Azulongmon. Calumon si levò alto in cielo, mise la mani in segno di preghiera, abbassò le orecchie. << Digevoluzione luminescente!>> esclamò Calumon. Tanti digi-gnomi si riunirono intorno a calumon, e espressero il suo desiderio. Una luce che coprì tutto digiworld, fece digevolvere al livello mega tutti i digimon di digiworld, e li radunò tutti nel posto in cui dovevano combattere il d-reaper. Anche i Drasimon che stavano riempiendo di energia eccessiva Beelzemon, si digevolverono in tre Diaboromon, e andarono alla riunione, lasciando Beelzemon, che era ridiventato Impmon, per terra sfinito. Il portatile si attivò, e ricevette un’ e- mail. << Abbiamo inventato un programma che vi riporterà nel mondo reale, trovate un fascio di luce diverso da gl’ altri, e aspettate che il tempo del timer sia finito.>> scrisse Yamaki. Partì un timer. << Non possiamo andare via, c’ è questo combattimento da svolgere.>> disse Enry. << Voi non c’ entrate niente, potete andare via.>> disse Azulongmon. Una nuvola ci avvolse, e ci portò nello strato fisico di digiworld, dove rintracciammo il fascio di luce, ed aspettammo. Renamon vide per terra qualcosa, era il fazzoletto che Impmon aveva al collo. << Devo assentarmi una momento, Rika vieni con me?>> disse Renamon. << Si vengo con te!>> disse Rika. << Ma non potete ora, tra un po’ arriverà il programma si attiverà!>> disse kenta. << Tranquilli, ce la farò.>> disse Rika. E partì con Renamon. << Aspetta Rika, vengo con te!>> dissi facendo digevolvere Kumamon in Grizzlymon, e dando il palmare in mano ad Enry. Il programma si attivò poco dopo che eravamo andati via, e materializzò un arca, tutti entrarono nell’ arca, (ciberdramon dovette tornare al livello intermedio per entrarci). Intanto Rika, Kyubymon, io E Grizzlymon, avevano trovato Impmon. << Vieni con noi, il programma che hanno inventato ci riporterà nel mondo reale.>> disse Rika. << Non ho bisogno della vostra pietà. Rika gli andò vicino per legargli il fazzoletto al collo. << Cedi al tuo orgoglio,e vieni con noi.>> dissi io. Detto questo, montai Impmon su Grizzlymon, e partimmo verso l’ arca. Arrivati, vedemmo che L’ arca aveva gia cominciato a muoversi, quindi spiccammo un salto, e arrivammo nell’ arca, facendo ritornare tutti i digimon al livello intermedio. Kenta si accorse che io e Rika, avevamo portato sull’ arca, anche Impmon. << Come ti è saltato in mente di portarlo con noi?!>> mi disse Kenta. << Sarà stato anche un po’ cattivo, però è un essere vivente anche lui, e gl’ esseri viventi, sanno cambiare.>> dissi io. Riuscimmo ad uscire dallo strato fisico di digiworld, ed entrammo in uno spazio giallo e nero, in cui l’ arca si fermò, perché i fili lucenti che la guidavano, scomparirono. << Si è fermata.>> disse Takato. << E’ un po’ come se affondassimo.>> disse Enry. << Non mi piace questa situazione.>> disse Kenta. << Ti prego arca non fermarti!>> esclamò Kumamon. L’ arca riprese misteriosamente a funzionare. << Non voglio allarmarvi, ma l’ arca mi ha appena detto, che per farci arrivare nel mondo reale, dovrà disintegrarsi lentamente.>> dissi io. << Infatti il retro dell’ arca, si stava, lentamente sgretolando. << Qua va in pezzi tutto.>> disse Enry. Prima che l’arca si potesse sgretolare, noi riuscimmo, ad uscire da digiworld, e a materializzarci, in un parco, vicino a casa mia, che si chiamava Piazza toscanini. Tutti i nostri genitori, erano li, ad aspettarci nel bel mezzo del campo da calcio. Uscimmo dall’ arca, e tutti ci ricongiungemmo a i nostri genitori, tranne Gery, perché i suoi genitori si erano trasferiti a Montelupo. Io, Rika e Takato, ci offrimmo di accompagnarla a casa, quindi chiedemmo a i nostri genitori il permesso e loro ce l’ ho concessero senza problemi. << Ricordati di venire da tua zia dopo.>> disse mia madre. Andammo alla stazione, e prendemmo il treno. Dopo abbastanza tempo che eravamo in treno, questa era la situazione: io e Rika dormivamo, Takato e Gery, stavano parlando. << Sai, dopo un po’ di tempo che siamo stati insieme, o capito una cosa. Volevo dire,…… che,……tu mi piaci Gery. Gery, era strana, non stette neanche a sentire quello che Takato stava dicendo. << Ma mi stavi ascoltando? Lasciamo perdere, non è il momento giusto.>> disse Takato. Dopo un po’ di viaggio, Takato ci venne a svegliare, e così riportammo a casa Gery. Il padre di Gery prese quest’ ultima per il braccio, la montò in auto, e la riportò a casa con Calumon. Adesso dovevamo portare anche Rika a casa sua, nel viaggio si riaddormentò. Arrivati, a Firenze, perché si era trasferita li a causa di lavori a casa sua, sembrava non si volesse svegliare, quindi la presi in braccio, la portai a casa. Era notte, io e Takato eravamo tornati alla stazione di Montelupo, per aspettare il treno che ci avrebbe riportato a Empoli, Però, un articolo di giornale, attirò la nostra attenzione. << Una strana sostanza rossa, di natura sconosciuta, sta sommergendo un piccolo quartiere di Empoli, ce ne parla la nostra inviata Daniela sasuiko, a te la linea.>> disse il conduttore. << Si grazie, come vedete questa sostanza rossa non a causato danni, l’ esercito cerca in tutti modi di fermare la sua corsa, ma invano, e inoltre, anche se siamo in inverno, qui fa molto caldo.>> disse l’ inviata.<< Grazie Daniela. Abbiamo un intervista in diretta di uno studioso dall’ America, che abbiamo tradotto per voi.>> disse il conduttore. << Questa melma rossa, ha colpito anche, le varie stazioni televisive, le centrali elettriche, e le sedie delle compagnie telefoniche, di tutto il mondo, quindi tra poco sarà impossibile, trasmettere usare la televisione e il telefono, compresa l’ energia elettrica. Insomma, se questa cosa va avanti potrebbe ridurre la evoluta popolazione del pianeta, a gente che vive nelle grotte.>> disse lo studioso americano. << Adesso ascoltiamo in diretta, un annuncio, che ha da farci un uomo da Empoli, questa trasmissione sarà mandata in mondo visione.>> disse il conduttore. << Gente della terra, anche se so che probabilmente, non mi crederete, i digimon esistono, e sono i soli ì, che possono distruggere questa cosa, che incombe sulla terra. Vi prego, uscite dalle vostre case, andate in campagna, e soprattutto non accendete oggetti elettrici, questa melma rossa, potrebbe disintegrarvi tutto. Ci sono alcuni bambini nella nostra città, che sono riusciti, a incontrare i loro digimon, e che possono aiutarci, quindi, se qualcun’ altro nel mondo ha un digimon, ci aiuti a sconfiggere questa cosa.>> disse yamaki. La televisione, all’ improvviso esplose, lasciando frammenti da tutte le parti. Arrivarono sia il treno che portava dai nostri genitori, sia quello che ci avrebbe portato ad Empoli. << Il d-reaper, come ci ha seguiti. Come avrà fatto?>> dissi io. << Non importa, non possiamo tornare dai nostri genitori, dobbiamo andare a vedere cosa sta succedendo a Empoli, con il d-reaper che la infesta.>> disse Takato. Prendemmo il treno che ci doveva portare ad Empoli. A metà strada, il d-reaper, infettò il treno, ruppe i freni, e accelerò sempre di più. Controllammo che non ci fosse nessuno sul treno, e per fortuna non c’ era nessuno. << Tu hai tutti i poteri della telecinesi, quindi puoi portarci fuori di qui, con il teletrasporto!>> esclamò Takato. << ma non ho mai provato! Potrei portarci chissà dove!>> esclamai io. Il treno cominciò ad surriscaldarsi, talmente tanto, che esplosero tutti i sellini, e si ruppero tutti i vetri delle porte, e inoltre, come se non bastasse, ci stavamo per schiantare, contro, un treno merci fermo. << Prova ad usare il teletrasporto! Non importa dove ci porti, basta che usciamo di qui!>> escalmò Takato. << Ok! Teletrasporto!>> dissi io prendendo Takato per la mano. Si udì il suono d’ un risucchio, dell’ aria, e lasciando una polverina nera, mi teletrasportai. Eravamo in un posto strano, era una spiaggia. Dopo un po’ che camminavamo, vedemmo un cartello davanti a noi con su scritto, Hawaii. << Riproviamo. Teletrasporto!>> dissi io, sempre tenendo per la mano Takato. Mi ero teletrasportato in un posto stranissimo. C’ erano schegge di ghiaccio giganti, su una pianura, in cui tiravano folate di vento pazzesche. << Ma cos’ è questo posto? L’ inferno?>> disse Takato. Ad un certo punto, vedemmo Azulongmon, Zhuquiamon, Ebauongmon, Baihumon, e una miriade di digimon al livello mega, che combatteva il d-reaper, che si era attaccato alla terra vista da digiworld. << Siamo a digiworld!>> esclamai io. << Non ci sai proprio fare con il teletrasporto.>> disse Takato. << Non è facile!>> disse io. << Ok però ora riprova.>> disse Takato. << Teletrasporto!>> dissi io. Finalmente mi teletrasportai a Empoli. Cercammo un posto per arrivare più vicino possibile al d-reaper, ma le strade erano tutte controllate da delle guardie, allora a Takato venne un idea. << Mi è venuta un idea, Simo.>> disse Takato. << Spara.>> dissi io. << Andiamo davanti alle guardie facendo finta di non vederle, e poi, quando si saranno avvicinati, per dirci di tornare indietro, gli sferri un calcio rotante, e li stendi tutti.>> disse Takato. << Ho capito poco, ma va bene lo stesso.>> dissi io. Feci quello che aveva detto Takato, e così potemmo avvicinarci all’ d-reaper. Rika, intanto, dal sua casa a Firenze, stava guardando la televisione. << Il d-reaper, ci ha seguiti!>> disse Rika. << Il telegiornale, stava trasmettendo, un servizio, sul d-reaper. << Come potete vedere, questa sostanza rossa, sta invadendo molti quartieri di Empoli, e alcuni coraggiosi pompieri, sono stati investiti, mentre salvavano una persona, dalla stessa melma rossa. Anche se è Febbraio, qua fa un caldo torrido, e le pompe dei pompieri, si dissolvono. Aspettate! Due ragazzi, con due digimon, si stanno avvicinando a noi. Cosa ci fate qua ragazzi? E’ pericoloso restare qui.>> disse l’ inviata. << Anche per voi è pericoloso, ed e per questo, che adesso, dovete andarvene.>> disse Takato. << Possiamo farvi alcune domande?>> disse l’ inviata. << No, e adesso prendetevi per mano.>> dissi io, prendendo per mano Takato, e l’ inviata. << Volete recitare, un canto per calmare il d-reaper?>> disse l’ inviata. << Zitta. Teletrasporto!>> dissi io. Rika, chiamò sua nonna. << Quando torna, digli, a mia madre, che sono andata ad Empoli.>> disse Rika. << Ok.>> disse la nonna. Rika prese le carte, e, in braccio a Renamon, venne e verso Empoli. Enry invece, era a casa del maestro di karatè di suo padre, e anche lui, aveva guardato il notiziario. Lasciò un biglietto, e dalla periferia, venne in città a cercarci. Dopo aiutati, i giornalisti, distruggemmo la telecamera, e corremmo più vicino possibile, al d-reaper, che stranamente si era concentrato, intorno alla fabbrica di vetro abbandonata, intorno al parco di Serravalle, e sopra il ponte, davanti alla scuola. << Qui pensaci tu, io mi teletrasporto, a Firenze per cercare Ryo.>> dissi io. << Ok, vai, quando avrò bisogno di te ti chiamerò.>> disse Takato. << Teletrasporto!>> esclamai io. Stetti due giorni, a Firenze, senza mangiare, bere ne dormire, per cercare Ryo. Finalmente, dopo notti insonne, cercare la casa di Ryo, lo trovai nei pressi di Piazza della signoria. Stavo per suonare il campanello, ma le forze mi abbandonarono, e caddi a terra, davanti alla casa di ryo. Fortunatamente, mentre cadevo, riuscii a suonare, involontariamente, il campanello, e mi fu aperto. Quando mi risvegliai, mi trovavo, in un salone, con tanti scaffali pieni di libri. Ero disteso, su una sedia reclinabile, con del cibo accanto. Divorai tutto i pochi minuti, e proprio in quei minuti, entrò nella stanza Ryo. << Avevi fame!>> disse Ryo, con tono scherzoso. << Sono due giorni che non mangio, non bevo, e non dormo.>> dissi io. << Me ne sono accorto, hai dormito per due giorni di fila!>> disse Ryo. << Ok però veniamo a noi, sono venuto qui, per dirti che dobbiamo, andare ad Empoli, ad aiutare gl’ altri, nella lotta contro il d-reaper.>> dissi io. << Ok andiamo.>> disse Ryo. Rika, enry e Takato, erano arrivati davanti alla  parte di d-reaper, che si vedeva dalla scuola. Donato, Andrea, e Jane, erano a Prato, una città vicina ad Empoli, da un amico del padre di Jane, che era un’ specie di hacker, una persona che crea virus per computer. << Ci dovresti fare un favore.>> disse Jane. << Parla.>> disse il signore. << Ti sapresti infiltrare, nei computer della nasa, per stamparci una panoramica, di Empoli.>> disse Donato. << Ok.>> disse il signore. Quell’ uomo mandò un virus, che silenzioso come un fantasma, si introdusse nei computer della nasa, e, in pochissimo tempo, raccolse l’ immagine, e la portò nel computer del suo hacker. La videro. << Che cos’ è questa strana melma rossa, che invade Empoli?>> disse il signore. << Si chiama d-reaper, a digiworld, stava facendo una strage.>> disse Donato. << Come ci siete arrivati? Io ho cercato innumerevoli volte la porta di digiworld, ma non l’ ho mai trovata.>> disse il signore. << Davvero! Allora ci sarai d’ aiuto, nel caso scoprissi qualcosa, ma non devi parlarne con nessuno, della porta di digiworld.>> disse Andrea. << Ok.>> disse il signore. << Guardate il d-reaper ha tralasciato molti spazi. La casa di Simone, il campo da calcio in piazza Toscanini, la fabbrica di vetro abbandonata e il parco di serravalle.>> disse Jane. << Qualcosa, nono fa entrare, il d-reaper, in quelle zone.>> disse il signore. << Grazie di tutto, ora dobbiamo andare. Questo, e il mio numero di cellulare, chiamami se succede qualcosa.>> disse Jane porgendogli un foglio ripiegato. Uscirono dalla casa del signore, e si incamminarono verso Empoli. Intanto impmon, era ritornato da i suoi amici umani,( perché, prima di diventare il digimon aggressivo che era, era stato molto amico di due bambini, ma dopo un po’ se ne andò via, perché i due bambini se lo litigavano). Appena impmon entrò in casa, non li trovò, provò a chiamare più volte. << Kani! Mako!>> esclamò Impmon. Cercò per tutta la casa. Alla fine della perlustrazione, trovò, su un comodino, un disegno, su cui c’ era scritto qualcosa. Impmon non sapeva leggere, e quindi andò in giro per le strade a cercare qualcuno che gli leggesse quello che c’ era scritto. Provò con tante persone, ma senza successo, perché tutte le persone che lo  vedevano scappavano. Alla fine incontrò il maestro di karatè del padre di Enry. << Mi può dire cosa c’ è scritto qui? << Ci siamo trasferiti dalla zia. Firmato kani e mako.>> lesse il signore. Impmon riprese il disegno, e si mise a camminare verso la direzione da prendere. Dopo alcuni passi, si giro, e andò davanti al maestro di Karatè. << Tutti scappavano, perché lei non lo ha fatto?>> disse Impmon, confuso. << Perché ho sentito che non avevi intenzioni cattive e poi perché dentro di te, non ho sentito nessun aura malefica.>> disse il signore. Impmon gli sorrise, e andò verso la casa in cui si erano trasferiti i suoi amici. Arrivatoci, girò tutta la casa, e alla fine li trovò in giardino che giocavano. Kani e mako, appena videro impmon, gli andarono incontro, e lo abbracciarono. << Vieni dentro, avrai fame.>> dissero i due bambini. Lo portarono i salotto, e gli imbandirono il tavolino, che gli stava davanti, di molto cibo. << Non so se riuscirò a mangiare tutto.>> disse Impmon mettendosi a mangiare. Mentre stava sorseggiando una limonata, vide alla televisione Wargrowlmon, Taomon e Rapidmon che combattevano contro degli strani esseri, usciti dal d-reaper. << Devo andare.>> disse Impmon, ai due bambini. << Sei tornato ora, e dobbiamo restare insieme per sempre.>> disse Mako. << E’ merito loro se sono tornato qui, quindi andrò ad aiutarli. Vi prometto che tornerò.>> disse Impmon. << Ok, però porta con te questa, ti porterà fortuna.>> disse Mako porgendo a Impmon, una pistola giocattolo. << Ok ne farò buon uso.>> disse Impmon. << Io non ho nessun porta fortuna, ma questo vale uguale.>> disse Kani, dandogli un bacio, sulla guancia. Impmon si toccò la guancia, guardò la mano con cui aveva toccato la guancia, e andò. Nel cammino digevolvé al in beelzemon, gli occhi cambiarono colore, da rosso, diventarono celesti. << Mi servirà tutta l’ energia possibile.>> disse Beelzemon, guardando il piccolo giocattolo, nella sua mano. La pistola giocattolo si illuminò, e si fuse con il corpo di Beelzemon, dando origine un cannone che gli percorreva tutto l’ avambraccio fino a i piedi, e delle ali da corvo, che sostituirono la fondina della seconda pistola, che aveva sulle spalle. Dopo tutto il processo di mutamento, spiccò il volo, verso gli altri. Wargrowlmon, Taomon e Rapidmon, dopo molto che combattevano, contro degl’ esseri usciti dal d-reaper, vennero colpiti da i molti raggi provenienti direttamente dal d-reaper. La loro sintonia era talmente forte che anche Takato, Enry e Rika subivano i colpi, anche se gl’ esseri, colpivano i tre digimon. Ad un certo punto, Takato si arrabbiò. << Basta! Biodigevoluzione!>> esclamò Takato. Non successe niente. << Evidentemente la biodigevoluzione nel mondo reale non è possibile, anche se non so il perché.>> disse Enry. In quel momento arrivò Beelzemon. << Beelzemon? Che cosa vuoi?>> disse Wargrowlmon. << Sono qui per aiutarvi.>> disse Beelzemon. << Io non mi fido.>> disse Rapidmon. << Non mi interressa se non vi fidate, ho altri amici che si fidano di me, e mi aspettano.>> disse Beelzemon stendendo il cannone che aveva sul braccio. Beelzemon, con il suo cannone, mirò gli agenti del d-reaper. << Bolide smaterializzante!>> disse Beelzemon sparando una sfera di energia elettrica ed esplosiva. La sfera, si  scaraventò contro gl’ agenti del d-reaper, disintegrandoli, quindi tutti poterono abbassare la guardia, e atterrare. << Scusami Impmon, non era vero che non mi fidavo di te.>> disse Wargrowlmon. << Io mi chiamo Beelzemon, mettitelo bene in testa.>> disse il digimon. << Oh scusa, impmon.>> disse Rapidmon con tono ironico. Tra una risata un’ altra, per la battuta fatta da Rapidmon, Takato girò lo sguardo, e vide una persona scomparire dietro un albero. << Quella è Gery.>> disse Takato. Il giorno dopo Rika, Takato ed Enry, erano sostati alla panetteria del padre di Takato. Era mattina, quindi dovevano fare colazione per riprendere le forze; andati in cucina Takato apri il frigo e perlustro un po’. << Lievito, farina, acqua, sale, e il forno funziona ancora.  e perlustro un po'o un albero aveva sul braccio.Possiamo fare il pane, c’ è tutto l’ occorrente. Fecero il pane, a mangiarono. Erano intorno alla tavola della piccola sala da pranzo di Takato, quando Renamon si alzò, guardò la porta. << Arriva un auto.>> disse Renamon. Andarono alla porta e videro che era arrivato Yamaki. << Vi chiederete il perché della mia visita. Sono venuto per sapere qualcosa del d-reaper.>> disse Yamaki. Lo fecero entrare nella piccola sala da pranzo, e lo fecero sedere. << Non sappiamo perfettamente cos’ è il d-reaper, pero una cosa la sappiamo. Sappiamo che a digiworld il d-reaper distruggeva tutto ciò con cui veniva a contatto. << Se a digiworld distruggeva le cose con cui veniva a contatto, perché qui non fa uguale.>> disse Yamaki. << E’ quello che scopriremo. >> disse Rika. Uscirono in fretta fuori, e notarono che sulla porta c’ era un biglietto su cui c’ era scritto: Venite a casa di Simone. Presero il biglietto e andarono. Arrivati a casa mia, trovarono i loro genitori che li aspettavano per pranzare, quindi si misero a sedere, ma non cominciarono a mangiare, perché mia madre, era un po’ confusa. << Simone dov’ è?>> disse la mia mamma. << Quando eravamo, davanti al ponte, davanti alla scuola media, ci siamo divisi, però gl’ ho detto che se avesse bisogno d’ aiuto, l’ avrei chiamato.>> disse Takato. << Ho capito. Sarà andato a Firenze da suo cugino.>> disse mai madre. << Veramente, è andato da Ryo, un ragazzo che abbiamo conosciuto a digiworld.>> disse Takato. << Forse non ve l’ ha detto, ma Ryo è il cugino di Simone. Ma lasciamo stare i particolari, adesso mangiamo.>> disse mia madre. Finito di pranzare, i genitori cominciarono a fare domande. <> disse la madre di Rika. << Si è così.>> disse Rika. Uno strano suono ruppe il ghiaccio, era il digivice che aveva segnalato la presenza di alcuni esseri sconosciuti, ma molto pericolosi. << Dobbiamo andare.>> disse Enry. << Ok, andate e vincete!>> disse mio padre. Takato, Enry e Rika corsero verso la strada con i loro digimon, e nel cammino si evolverono al livello campione. Arrivarono al posto in cui si erano presentati gl’ esseri sconosciuti. << Gargomon! All’ attacco! Pyro meteora! Una palla di fuoco usci dalla bocca di Growlmon, e andò a schiantarsi addosso a un essere uscito dal d-reaper, creando una nuvola di fumo. Quando la nuvola di fumo si diradò, spuntò un grosso cane, che assomigliava ad un Doberman, con un collare spinoso e una ragazza bionda accanto. << Enry, quello accanto alla ragazza, è un digimon.>> disse Terriermon. << Siete voi il gruppo di digimon tamers che sono entrati a digiworld?>> disse la ragazza. << Si siamo noi! Ma tu chi sei?>> disse Rika. La ragazza bionda si avvicinò al muso del grosso cane, e cominciò ad accarezzarlo. << Io mi chiamo Alice, e lui è Dobermon. E’ un digimon, è venuto da me da poco e non so quando se ne andrà. << Mi manda Azulongmon, devo consegnarvi il potere della biodigevoluzione, perché nel mondo reale, non è possibile.>> disse Dobermon. Il grosso cane, saltò in alto, e si sacrificò per attivare il potere della biodigevoluzione. Mentre Rika, Takato ed Enry guardavano Dobermon scomparire, Alice cominciò a piangere. Subito Rika, si avvicinò alla ragazza, e le mise le mani sopra le spalle. << Sono sicura che Dobermon non è morto, deve solo ricomporsi, ci vorrà un bel po’, ma vedrai che tornerà.>> disse Rika. Alice se ne andò via. Takato ed Enry fecero la biodigevoluzione, e andarono all’ attacco. Intanto, in un palazzo fuori città, Yamaki, ricevette un messaggio sul computer. Lo Fece vedere a gli altri. << Guardate, ce le manda l’ arca queste immagini.>> disse Yamaki. Accesero un programmo, per vedere i video, e videro, i supremi e altri digimon che combattevano contro il d-reaper, attaccato alla terra vista da digiworld. << Avete costruito l’ arca con l’ intelligenza artificiale, e possibile che abbia una personalità propria, come i digimon.>> disse Yamaki. << Si è possibile.>> disse Leonard, un pioniere digitale. In quel momento, dalla porta uscì Shibumi, l’ alter ego, di Mizuno nel mondo reale. << Datemi un computer!>> disse Shibumi. << Ma che ci fai tu qui? Non eri in coma?>> disse Kelly, un'altro pioniere digitale. << Lasciamo stare questo argomento, e datemi un computer.>> ripete Shibumi. I tre digimon tamers erano gia alla battaglia. Un grosso essere uscito dal d-reaper, spunto dalla massa rossa, ed attaccò Sakuyamon. Qualcosa colpì il grosso mostro, sembrava una freccia. Era un digimon che lo aveva colpito con un calcio. Un’ altro colpo fu dato al grosso essere venuto dal d-reaper. Il mostro si inclinò come se qualcuno gl’ avesse colpito la schiena. Ad un certo punto, come dei fulmini, arrivammo io e Ryo, sottoforma di Biodigevoluzione. La mia, era un digimon assomigliante a un orso polare, con i denti da tricheco, il corno a parafulmine, un mantello blu, un corpetto medievale rosso e una scure, e quella di Ryo, era, un digimon umanoide, con il volto coperto da un elmetto, il braccio completamente metallico, pantaloni da ginnasta, il corpetto, con parti robotiche, e un braccio completamente normale. Ci eravamo messi nel mezzo, ad un cerchio di esseri usciti dal d-reaper, assomiglianti a fantasmi, per attirare l’ attenzione di tutti. Ci mettemmo schiena a schiena, e con un colpo doppio, distruggemmo tutti gl’ esseri usciti dal d-reaper. << Siamo digimon giustizieri! Abbiamo fatto il nostro dovere!>> dicemmo, io e Ryo. << Chi siete voi?>> disse Sakuyamon. << Justimon!>> esclamò Ryo. << Vickingmon!>> esclamai io. Rika stette un po’ a riflettere sulla nostra identità, mentre combatteva. << Avete un aria familiare, anche se non vi ho mai visto prima.>> disse Rika. << Sono Simone, e lui e Ryo.>> dissi io. << Ecco perché mi pareva di avervi gia visto!>> disse Rika. Altri esseri, uguali a quello appena sconfitto, uscirono dal d-reaper, e circondarono me e Justimon. << Voi andate verso il d-reaper, qui ci pensiamo noi!>> dissi io. << D’ accordo.>> disse Gallantmon. Andarono tutti, tranne Megagargomon che andò al palazzo in cui si erano nascosti i pionieri digitali. Quando sembrava che  gl’ esseri usciti dal d-reaper, non li seguissero, ne spuntarono una miriade intorno ai due, e, come se nono bastasse, comparì anche un gigantesco essere blu e giallo, assomigliante a un verme con un balcone vicino alla testa. Per Sakuyamon non fu un problema combattere contro quell’ gigantesco mostro, ma per Gallantmon si, perché non poteva volare. Intanto nel nascondiglio dei pionieri digitali, Kelly stava assemblando degl’ armamenti all’ arca. << Cosa state facendo?>> disse enry guardando lo schermo del computer di Shibumi. << Proprio te cercavo, se non fossi venuto tu, ti avrei contattato, comunque volevo chiederti di prestarmi il tuo digivice.>> disse Shibumi. << Ok, tieni, però non hai risposto alla mia domanda.>> disse Enry. << Abbiamo assemblato l’ arca, con degl’ armamenti, e l’ abbiamo ribattezzata Grani. Grazie al digivice, dovrebbe poter Bio emergere.>> disse Shibumi. Il signore prese un cavo, attaccato al computer. e lo attaccò al digivice, riuscendo così, a permettere la bio emersione, non completa, di “Grani”. << Perché non è bio emersa tutta?>> disse Yamaki. Shibumi, prese una carta blu, e la fece passare nel digivice. Gallantmon, venne attratto da Grani, appena grani venne in contatto con Gallantmon, riuscì a Bio emergere, e così anche a permettere a Gallantmon di Volare. Io e Justimon ci eravamo sbarazzati dei grossi mostri usciti dal d-reaper, e raggiungemmo gl’ altri. I genitori di Gery, quando si accorsero che la figlia non era più a casa, presero l’ auto, e sfrecciarono verso Empoli, per cercarla. Arrivati, il padre di Gery prese un altro furgone, che guarda caso era proprio quello con cui i pionieri digitali, andavano in giro con “Hipnos”, il computer generale per i digimon, e, corse verso il d-reaper. Quando fu arrivato subito si tolse la giacca per l’ elevato calore, e si inginocchio. << Restituiscimi mia figlia!>> disse il signore. Gallantmon, Sakuyamon e Megagargomon, che nel frattempo era gia tornato a combattere, si accorsero del padre di Gery, e tornando normali, si avvicinarono a lui, invece io e Justimon restammo a combattere con Beelzemon, che era appena arrivato. Un grandissimo essere, uscì dal d-reaper, spunto davanti ai digimon, e allungò un braccio verso il padre di Gery. << Dove vede Gery.>> disse Takato. << Lassù, in quella sfera.>> disse il padre di Gery. << Quella?>>disse Takato indicando una sfera sospesa sopra il d-reaper. << Mia figlia è lì.>> disse il signore. << Lei se ne vada, ci pensiamo noi.>> disse Enry. Non esitò un istante. Io, Justimon e Beelzemon in tanto avevamo trovato il cuore del d-reaper, era una sfera non visibile da fuori del d-reaper, parallela alla quella sospesa in aria. Noi la vedevamo perché eravamo molto vicini, ma purtroppo non tanto da arrivarci. Justimon e Beelzemon non avevano problemi a sostare sopra il d-reaper, perché volavano, ma io doveva fare l’ elicottero con la scure, quindi mi era impossibile qualsiasi attacco. << Cerchiamo di entrare.>> disse Beelzemon. << Forse ho un idea, però dovete collaborare.>> dissi io. << Dicci l’ idea.>> disse Beelzemon. << Voi mi reggete, per non farmi cadere nel d-reaper, ed io facci un mio attacco per gelare una parte del d-reaper, e renderla vulnerabile agl’ attacchi.>> dissi io. << Ci sto.>> disse Justimon. << Ok.>> disse Beelzemon. Procedemmo come avevo detto. Un raggio azzurro partì dalla mia grossa scure, andando a colpire una parte in particolare del d-reaper, quella parallela alla sfera. << Entro io.>> disse Beelzemon. Il digimon tirò un pugno alla parete di ghiaccio, riuscendo, così, ad entrare nel d-reaper. All’ interno la situazione si complicò ulteriormente, perché, appena Beelzemon passò attraverso il buco fatto nel d-reaper, si richiuse, impedendoci di entrare. Beelzemon non si preoccupo di minimamente della situazione in cui si era immischiato, e corse verso la sfera in cui era rinchiusa Gery. Calumon che era rinchiuso con Gery da non sappiamo quanto, vide Beelzemon e cominciò a muoversi cercando di attirare l’ attenzione di Gery. << Guarda c’ è Beelzemon! Beelzemon liberaci!>> disse Calumon. Beelzemon non ebbe il tempo di rispondere, che subito delle liane, provenienti dal d-reaper, gli legarono tutto il corpo. Io vidi quella scena. Beelzemon aveva bisogno di aiuto. << Un attacco combinato ti andrebbe bene Justimon?>> dissi io. << Ryo, che ne dici?>> disse Justimon. << Ok. Da là ti va bene?>> disse Ryo indicando un posto molto lontano dal d-reaper. Io annuii. Andammo al posto che ci eravamo prefissi, collegammo le armi, quindi lui il braccio, e io la scure, e concentrammo tutta la potenza, in una pistola. << Raggio doppio!>> dicemmo io e Justimon. Dal collegamento delle armi, uscì un raggio che racchiudeva in se il potere del ghiaccio e dell’ elettricità, e andò a colpire il d-reaper. La nuvola di fumo, che avevamo creato, si diradò velocemente, e ci lasciò di stucco. << No!>> dissi io. << Si è messo nel mezzo un essere uscito dal d-reaper!>> disse Justimon. Dal d-reaper uscirono tanti mostriciattoli, assomiglianti a dei fantasmi, che copiarono il nostro attacco, scaraventandocelo contro. Finimmo a terra molto deboli. Lo stesso essere che aveva copiato il nostro attacco, venne davanti a noi, e ci attaccò molte volte, con pugni e calci, riempiendoci di lividi. Ad un certo punto smise. Aprii gl’ occhi per vedere cosa era successo. E vidi Puchemon, che aveva trapassato, con tutto il braccio, il busto di quel energumeno. Mi alzai, e molto affaticato, presi la scure, e la usai come bastone per reggermi in piedi. << Puchemon che ci fai qui?E’ da quando abbiamo combattuto contro Icemarinedevimon che non abbiamo avuto più notizie di te.>> dissi io. Puchemon tolse il braccio dal busto dell’ agente del d-reaper, e mi prese sottobraccio. << Sono venuto per aiutarvi.>> disse Puchemon. Il devas, mise una mano sul petto a me e Justimon, e, così facendo, ci curò. Questa volta andammo all’ attacco insieme a Puchemon. Arrivati da gl’ altri, puchemon ricevette un accoglienza calorosa. << Ciao puchemon! È molto che non ci vediamo!>> disse Enry. Puchemon vedendo Beelzemon, riconobbe subito l’ aura di Impmon. << State aiutando Impmon, perché?>> disse Puchemon. << Perché è nostro amico!>> disse Sakuyamon. << Ok, non c’ è bisogno di arrabbiarsi.>> disse Puchemon. Andammo tutti all’ attacco. Cercammo di liberare Beelzemon, scaraventando contro il d-reaper i nostri migliori attacchi, ma fu tutto inutile. << Piantatela di lanciare i vostri attacchi, faccio da solo!>> disse Beelzemon. Beelzemon si liberò, ma per sua sfortuna, la sfera in cui era rinchiusa Gery, schizzò in alto, facendo un buco nella parete del d-reaper. Si bloccò a mezz’ aria, esattamente nel punto, in cui, il palazzo di Yamaki, prima di implodere, attivò Shaggai. Beelzemon sfrecciò verso il buco fatto dalla sfera, e riuscì a uscire. Quando ci accorgemmo che Beelzemon era uscito, tutti volammo verso di lui, tranne io, che presi uno skate board, perché non sapevamo volare. Non mi potei avvicinare a gli altri perché davanti a me c’ era molti metri di d-reaper, quindi mi venne un idea. Presi pezzi di tv, computer, telecamere che trovai in giro, e li montai allo skate, modificandoli un po’. Avevo armato lo skate board, di ali con propulsori, e altri propulsori dalla parte opposta e dei distanziatori gravitazionali, ( propulsori che permettono di volare a distanza notevole dal terreno). Volai verso gli altri. Appena arrivai tutti guardarono il mio skate board. << Voglio divertirmi anch’ io!>> dissi io. Vidi Beelzemon che cercava di aprire la sfera che imprigionava Gery, e Gallantmon che lo aiutava. Mi avvicinai anch’io, per aiutarli. Spinsi Beelzemon a Gallantmon, per fare spazio, cercai di caricare più possibile la mia potenza. << Toglietevi voglio provare una cosa.>> dissi io. Mi allontanai, velocemente, e poi misi i piedi sulle ali del mio skate board. Portai la scure dietro la schiena, tenendola con due mani, e la lanciai contro la sfera. << Scure distruttrice!>> dissi lanciando la scure. La scure rimbalzò sopra la sfera, a ritornò nelle mie mani Ad un certo punto la sfera cominciò a tremare, e diventò rossa fuoco. Ci allontanammo velocemente. Intorno alla sfera, spuntarono tre giganteschi occhi, che materializzarono delle tavole messe a protezione della sfera. Beelzemon si avvicinò a uno di questi occhi, e gli puntò il cannone. << Fammi passare!>> disse il digimon. << Digimon, Beelzemon, non pericoloso.>> disse l’occhio, con una voce metallica. << Te lo faccio vedere io se non sono pericoloso!>> disse Beelzemon. Il digimon si allontanò, disegno in cielo, la stella di Davide, e mise il cannone al centro della stella. << Bolide stellare!>> disse Beelzemon sparando. Una fiammata blu gigantesca, si scaraventò contro l’ occhio, ad una velocità impressionante, e lo distrusse. Appena la nuvola di fumo, che si era creata insieme all’ esplosione, si fu diradata, potemmo vedere, davanti a Beelzemon, il vuoto. L’ occhio si era disintegrato. Tutti insieme andammo ad attaccare. Beelzemon, Sakuyamon, Gallantmon, Justimon, andarono ad attaccare, Megagargomon andò da suo padre, perché era stato chiamato e io e Puchemon ci mettemmo ad attaccare i protettori della sfera. Ad un certo punto, da i protettori della sfera, che assomigliavano molto a muri, vennero fuori tanti rettangoli lunghi circa trenta cm. I rettangoli, ci inseguirono. Cercammo di seminarli ma non ce la facemmo. Quei rettangoli ci inseguivano come tanti coltelli. Intanto Beelzemon, Gallantmon e Sakuyamon stavano cercando di aprire la sfera. Beelzemon Spinse lontano sakuyamon e Gallantmon. << Toglietevi devo provare una cosa.>> disse il digimon. Beelzemon smaterializzò il cannone che aveva al braccio, e, cominciò a richiamare tutta la sua potenza. Alla fine un aura rossa gl’ appari attorno. Beelzemon punto il braccio verso la sfera. << Pugno regale!>> disse il digimon. Beelzemon fece la mossa per tirare un pugno, e dal pugno uscì la faccia di un leone, che fece un buco nella sfera. Gery, stava quasi per uscire, ma il pugno regale le fece tornare in mente Leomon, e quindi restò ferma a riflettere, mentre il buco si chiudeva. Quando il buco si fu richiuso, i rettangoli, cambiarono bersaglio. Andarono verso Beelzemon. Quando vidi che i rettangoli avevano cambiato direzione, andai verso Beelzemon per toglierlo dalla loro traiettoria. Stavano per arrivare. << Togliti, o quei rettangoli ti uccideranno!>> esclamai io. Gli sfrecciai incontro con lo skate board, e riuscii a spostarli, ma molti rettangoli si conficcarono nel mio corpo, lasciando macchie di sangue, sulla sfera dove era rinchiusa Gery. Caddi dallo skate board, e cominciai a precipitare verso il d-reaper, ma Gallantmon, velocissimo, mi prese, e mi portò al nascondiglio dei pionieri digitali. Beelzemon era rimasto illeso. Arrivati nel grattacielo, le biodigevoluzioni si erano sciolte tutte, tranne la mia. << Che è successo a Vickingmon!>> chiese Yamaki, quando fummo arrivati. << Si è sacrificato per salvare Beelzemon.>> disse Takato. << Portiamolo subito in ospedale!>> disse Yamaki. Mi portarono in ospedale, e mi misero in sala rianimazione. Quando permisero a i miei amici e a Yamaki di entrare, Beelzemon, fu il primo che mi venne vicino. << Dimmi la verità Beelzemon, sto morendo.>> dissi io, con un filo di voce. << Non ci pensare, tu guarirai, vedrai che i dottori, sapranno come curarti.>> disse Beelzemon. << Questo è il destino, lui morirà, ma in seguito ci salverà.>> disse Puchemon. La biodigevoluzione si sciolse. Dopo un po’, l’ elettrocardiogramma, cominciò a suonare minacciosamente, i miei battiti diminuivano sempre di più. << Non mollare, tieni duro, non puoi morire.>> disse Takato. Dopo una serie di interventi dei dottori, l’ elettrocardiogramma, segno zero battiti, e quindi la mia morte. Il silenzio riempì la stanza d’ ospedale. << Simone! Se mi senti ascolta! Non renderemo vano il tuo sacrificio!>> disse Takato. Rika, Takato, Enry, Ryo e Beelzemon uscirono dalla stanza, e tornarono al combattimento. Invece Puchemon, e Yamaki, restarono nella stanza d’ ospedale. La sfera in cui era rinchiusa Gery, risucchiò il sangue, e fece emergere, il vero aspetto del d-reaper. Sakuyamon, Gallantmon, Justimon, Megagargomon e Beelzemon, dovettero effettuare la ritirata, e ognuno andò con la propria famiglia lontano da Empoli. Passarono quattro settimane, e il d-reaper sommerse tutta Empoli, senza tralasciare nulla. Anche le altre stazioni televisive, telefoniche, del mondo, vennero sommerse dal d-reaper. I pionieri digitali, si erano trasferiti per l’ ennesima volta, in un altro palazzo, e il mio corpo e quello di Kumamon morti erano con loro. Ad un certo punto, tutti i computer si spensero, le pareti diventarono bianche come il latte, e tanti numeri attraversarono la stanza. A quel punto Puchemon entrò nella stanza. << Ce l’ ha fatta! Finalmente il d-reaper finirà di distruggere.>> disse il devas. Una palla d’ oro venne fuori dal computer generale, e si posò sul mio corpo e su quello di Kumamon, ridonandoci la vita. Quando mi alzai, i pionieri digitali, si alzarono e andarono alla parete opposta per la paura. << Scusate ma devo portarlo via.>> disse puchemon prendendomi. Puchemon mi portò a Empoli, dentro una sfera sopra il d-reaper. << Cos’ è successo? Ho un terribile mal di testa, non ricordo quasi niente.>> dissi io. << Eri morto, e sei resuscitato grazie al digiuovo dei miracoli.>> disse Puchemon. << Davvero! Bene, ho ancora un altro po’ da vivere.>> dissi io. << Devi assolutamente rintracciare Enry e Rika, anche loro possiede un digiuovo aureo. E poi devo darti una cosa.>> disse Puchemon, porgendomi una palla dorata. << A cosa serve?>> chiesi io. << Devi tenerlo con due mani, e devi recitare queste parole. Iper energia aurea, però solo quando io sarò uscito di qui.>> disse Puchemon. Puchemon non mi fece neanche chiedere spiegazioni, che subito mi porse una carta simile a la carta blu, ma rossa. << Questa è la carta rossa, aiuterà i tuoi amici ad entrare nel d-reaper.>> disse Puchemon. Il digimon usci velocemente dalla sfera, e aspettò. << Iper energia aurea!>> esclamai io. La sfera si sovraccarico di energia, ed esplose, lanciando saette di luce, da ogni parte. Ero diventato Magnamon, lo stesse digimon, che aveva visto Rika, in camera sua, sottoforma di proiezione. Io feci passare la carta rossa nel digivice, e contemporaneamente, a Rika, a Takato, a Ryo e a Enry, che stavano molto lontano da Empoli, gli si illuminò il digivice, e vennero ad Empoli dicendo ai genitori, che qualcuno li stava chiamando. Vennero tutti alle porte di Empoli. << Sei stato tu a chiamarci?>> chiese Takato ad Enry. << Stavo per farti la stessa domanda!>> disse Enry. Se nessuno di voi ci ha chiamati, allora chi è stato?>> disse Rika. Il cellulare di Rika squillò. Rika rispose al telefono. << Pronto, chi è?>> chiese Rika. << Venite subito a Empoli.>> dissi con la voce di Magnamon. << Chi è?>> ripeté Rika. << Fate i fretta.>> dissi riattaccando. Rika tolse il cellulare dall’ orecchio e lo guardò confusa. << Chi era?>> chiese Enry. << Qualcuno di amico.>> disse la ragazza. Rika, Takato, Enry e Ryo, con il cellulare chiamarono gli altri sparsi un po’ per tutta la toscana, e li radunarono in piazza della signoria, che era completamente deserta. Sakuyamon, Gallantmon e Megagargomon, poterono vedere che anche a gli altri era riuscita la biodigevoluzione. Donato e Gabumon era diventati Metalgarurumon, Giovanni e Lopmon non ci erano riusciti, Andrea e Gotsumon erano diventati Odissmon, Jane e Gatomon, non ci erano riusciti, Kenta e Hagarurumon, lo stadio prima di Guardromon, nono ci erano riusciti, e Giacomo e Gomamon, lo stadio primario di Marineangemon, erano diventati Greatangemon. Tutti andarono verso Empoli. Quando furono davanti a Empoli, videro, una pozzanghera dorata. Ad un certo punto cominciò ad emanare luce, e ne uscii io iperdigevoluto in Magnamon. << E’ identico a quel digimon che mi fece visita un po’ di tempo fa.>> disse Rika. << So a cosa stai pensando Rika.>> dissi io. Tutti la guardarono. << Di che cosa sta parlando? E chi è lui?>> chiese Takato a Rika. << Dopo la battaglia contro Icemarinedevimon, io tornai a casa, mi accorsi che non c’ era nessuno, quindi andai in camera mia. Quando fui in camera mia a riflettere, arrivò un digimon, disse che si chiamava Magnamon. Sembrava una protezione, perché intorno a quel digimon c’ era una strana luce biancastra.>> disse Rika. << E poi?>> disse Enry. << E poi se ne andò via.>> disse Rika. Smisi di fluttuare nell’ aria, e, camminando molto lentamente, arrivai davanti a Rika. Quando le fui molto vicino, le aprii la mano, e le detti la carta rossa. <<

aria, e mi misi a camminareono  Non perdete tempo, andate subito dentro il d-reaper, poi vi raggiungerò anch’io.>> dissi io. Enry, Rika, Takato, Donato, Giacomo, e Andrea, usarono la carta rossa, e riuscirono a entrare nell’ d-reaper, mentre io restai dove avevo dato la carta a Rika, insieme a Giovanni, Jane e Kenta, a richiamare tutta l’ energia possibile. Sakuyamon, Megagargomon, Gallantmon, Metalgarurumon, Greatangemon, e Odissmon, viaggiarono verso una specie di statua, rossa con la testa che sembrava il rosone di una chiesa gotica. Appena furono davanti all’ enorme essere, non troppo lontano, si formò un buco si formò nella base del d-reaper, e ne uscì un altrettanto enorme verme senza occhi. Io, intanto, ero rimasto, ancora dove avevo dato la carta rossa a Rika, e avevo richiamato, insieme a Puchemon, altri undici digimon. Erano Sheepmon, Bullmon, Akeromon, Swanmon, Lanksmon, Seahomon, Yasyamon, Sagittarmon, Goatmon, Depthmon e Tyromon. Questi digimon erano tutti amici di Puchemon, e insieme a esso, rappresentavano i dodici segni zodiacali, Ariete, Toro, Cancro, Gemelli, Vergine, Leone, Scorpione, Bilancia, Sagittario, Capricorno, Acquario e Pesci, e quindi, i nuovi devas. Spiegai la situazione a gl’ undici. << Quindi vi dovremmo aiutare?>> disse Sagittarmon. << Si.>> dissi io. << Perché dovremmo aiutarvi?!>> disse Akeromon. << Perché è in gioco il destino dell’ umanità.>> dissi io. Molti di quei digimon rifiutarono, ma, Sagittarmon, Lanksmon, Bullmon, e Swanmon. Io Puchemon e, i devas che avevano accettato, andammo nel d-reaper a combattere. << Simone ha portato i rinforzi! >> disse Enry. << Sapevo che non ci avrebbe abbandonato.>> disse Rika. << I miei amici devas, ci aiuteranno!>> dissi io. << Come sarebbe a dire, vi aiuteranno?!>> esclamò Takato. << Capirete.>> dissi io. Iniziò una lotta che sembrava non avere più fine. I devas che si erano offerti di aiutarci, sembravano non avere difficoltà a combattere, ma Sakuyamon, cominciò ad avere qualche difficoltà. Un essere uscito dal d-reaper la colpi alle spalle, scaraventandola a terra. Allora io intervenni, sbaragliando gl’ esseri maligni, e aiutando Sakuyamon a rialzarsi. Quando ebbi rialzata Sakuyamon, lei mi guardò, ed arrossì. << Perché arrossisci?>> dissi io. << Io arrossire? Ti sei sbagliato.>> disse Sakuyamon. << Ok, torna a combattere.>> dissi io. << Prima voglio farti un a domanda. Chi sei veramente?>> mi chiese Sakuyamon. << Credevo l’ avessi gia capito.>> dissi io. << Invece non è come la pensi tu.>> disse Sakuyamon. << Sono la persona che meno ti aspetti.>> dissi io. << Simone?>> chiese Sakuyamon. << Il tuo istinto cosa ti dice?>> chiesi io. << Ma eri morto!>> esclamò Rika. << Lo credevo anch’io, ma poi la luce aurea del digiuovo dei miracoli, mi ha restituito la vita.>> dissi io. Dopo la chiacchierata, Sakuyamon riprese il volo. Dopo un po’, il grosso verme che era spuntato dal d-reaper, cercava di azzannarmi, e voleva colpire solo me. Ad un certo punto, mentre il grosso verme continuava a cercare di mangiarmi. La mia armatura si illuminò, e feci il mio attacco. << Magna siluri!>> esclamai io. Tutta l’armatura, si apri, come l’ alettone di un aeroplano, e lancio una miriade di mini siluri, che disintegrarono completamente il verme gigante, e lasciarono un buco nel d-reaper. Un fascio di luce azzurro, partì dall’ enorme voragine, e illuminò tutta Empoli. Una voce rimbombò nel buco, era Azulongmon, che per la prima volta, insieme a gl’ altri tre supremi, entrava nel mondo reale. << Qual è il perché di questa visita?>> dissi io. << Siamo venuti a proteggere il portale che collega digiworld con il mondo reale.>> disse Baihumon. << E’ quasi in tutte le città del mondo, Pechino, New York, Sidney, Roma, le Galapagos, al Cairo, Rekiavik, Olso perfino nella Micronesia.>> disse Zhuquiamon. << Questa schifezza è dappertutto! Non possiamo permettergli di impadronirsi della terra!>> escalmò Takato. << Giusto, dobbiamo soltanto liberare Gery, la sua tristezza, è come un carburante, per il d-reaper. Senza Gery, non riuscirà a reggere la grande quantità dei suoi stessi dati, e si ritirerà sempre di più, fino a ritornare un piccolo, insignificante virus per computer.>> dissi io. << Deve sarà nascosta gery?>> disse Enry. Ci mettemmo a cercare. Dopo un po’, vedemmo Beelzemon che sbatteva il suo cannone, contro la testa, del vero aspetto del d-reaper. << Cosa stai facendo?>> chiesi a Beelzemon. << Ho trovato Gery. Un aiuto sarebbe gradito!>> disse Beelzemon. << Spostati, io posso infrangere la barriera, che tiene prigioniera Gery, ma è molto pericoloso. Amo il pericolo.>> dissi io. Andai molto lontano dal vero aspetto del d-reaper, e sfrecciai verso l’enorme essere che teneva prigioniera Gery. << Lama aurea!>> esclamai, illuminandomi d’ oro. Gli altri non ebbero neanche il tempo di dirmi di fermarmi, che il corpo del vero aspetto del d-reaper, si divise in due, così da liberare Gery, che Gallantmon afferrò mentre cadeva. Non uscii illeso dall’ attacco, anzi, ero pieno di lividi e ferite. Stavo fluttuando nell’ aria, senza forze, e, poco dopo, mi addormentai. Takato, Rika ed Enry, si avvicinarono. << Simone? Simone! Dicci che non sei morto di nuovo!>> disse Sakuyamon scuotendomi. Azulongmon fece segno di allontanarsi. << E’ solo molto stanco, sta dormendo.>> disse l’ enorme supremo. << Sarà meglio uscire da qui, prima che il d-reaper possa iniziare a ritirarsi.>> disse Megagargomon. Andarono tutti via lasciandomi li a galleggiare nello spazio senza gravità del d-reaper. Quando mi fui ripreso, mi guardai attorno, vidi che i supremi e i devas erano tornati a digiworld, e che gl’ altri erano usciti dal d-reaper. << E’ il momento che ritorni allo stadio normale, d-reaper. Questo è un regalo d’ addio da parte dei digimon tamers.>> dissi io lasciando una pallina d’ oro all’ interno dell’ d-reaper. Quando fui uscito, la iperdigevoluzione, si sciolse, materializzando il digiuovo dei miracoli in mano mia, e, messo il digiuovo in tasca, andai da gl’ atri. Mentre ero sulla strada, il d-reaper cominciò, a tremare. Mi girai, e vidi che aveva preso una forma cilindrica. Dopodiché una faccia si formò sulla circonferenza del cilindro. << Speravi di avermi sconfitta, ma io ho un ultimo asso nella manica, e quando lo avrò usato, tutta la vostra terra, diventerà un deserto.>> disse il d-reaper. << Cosa intendi per arma segreta?>> chiesi al d-reaper. << Armageddon ultravioletto!>> escalmò il d-reaper. IL cilindro divento viola prugna, e cominciò ad sparare raggi ultra violetti. Quando gli altri se ne accorsero, tornarono ad Empoli, e mi videro gia trasformato in Magnamon. << Che cosa è successo!>> chiesi Rika. << Il d-reaper a usato la sua arma più potente, l’ Armageddon ultravioletto.>> dissi io. Tutti quelli che erano in grado di biodigevolvere, lo fecero. Però Enry e Rika, non biodigevolverono, perché, gli detti le loro digiuova. Ad Enry, il digiuovo del destino, e a Rika, il digiuovo della bellezza. << Iper energia aurea!>> esclamarono Rika ed Enry. I due ragazzi, diventarono Rapidmon e Venusmon, tutti e due con un armatura d’ oro uguale alla mia. << Adesso abbiamo una potenza enorme, possiamo sconfiggerlo.>> disse Enry. Mi misi al centro dei due, e incrociai le braccia. << Non siamo ancora in grado di sconfiggerlo, dobbiamo potenziare il livello iper.>> dissi io. << Giusto, mani unite e recitiamo la formula.>> disse Rika. << Iper energia aurea avanzata.>> esclamammo insieme. Le nostre armature si erano potenziate, invece di essere d’ oro, erano fatte di cinozoico, un metallo indistruttibile proveniente di digiworld, e un rivestimento di platino. Però successe una cosa inaspettata, la potenza sprigionata era talmente forte che invece di potenziarci, ci fuse, in un solo digimon. Dopo che l’ alone di luce, creato dall’ enorme energia, fu scomparso, una voce rimbombò nell’ aria. << Apocalictdramon!>> dissi io. << Che è successo?>> disse Giovanni, telepaticamente. << Ci siamo fusi.>> risposi io. Feci un urlo, per provare la mia potenza. La potenza sprigionata, era talmente grande, che creò un campo elettro-magnetico, che ricopriva tutta la toscana. All’ interno del campo elettro-magnetico tutti gl’ apparecchi elettronici si fusero, tranne quelli di Hipnos; I semafori andarono i tilt, i registratori di cassa sparavano soldi, le auto esplosero, una dopo l’ altra e le sirene delle ambulanze e della polizia, sfrecciavano a tutta birra verso il cielo. All’ interno del campo elettro-magnetico, i movimenti erano rallentati, ma io non avevo problemi, perché ero abbastanza forte da resistere. << Adesso inizia la vera battaglia!>> dissi io. Andai in picchiata contro il d-reaper, la battaglia, sprigionava un potenza così elevata, che le case vicine, si carbonizzarono. Il d-reaper sembrava un po’ spaventato. << Hai paura! Io mi alzai in volo, più in alto del d-reaper, e misi le mani ai fianchi, con le gambe unite. << Magna fendente!>> esclamai io, sfrecciando verso il d-reaper. Durante il velocissimo attacco, sciolsi le digevoluzioni di Rika ed Enry, e li tolsi dal mio corpo, ridiventando Magnamon. Grazie a quell’ attacco, entrai nell’ d-reaper, e, avvistata la pallina, che avevo lasciato lì prima di uscire, la colpii con il mio attacco più potente. << Magna Saetta!>> esclamai io. Il d-reaper, da viola prugna, divenne bianco candido. I dati del d-reaper non ressero la potenza sprigionata dall’ esplosione della pallina, che era un potente antivirus, e quindi, con un gigantesco boom, il d-reaper venne sconfitto. Io, ormai distrutto dalle innumerevoli volte che ho usato il mio corpo per distruggere il d-reaper, tornai normale, andai via con gl’ altri. Però ad un certo punto vidi kumamon che brillava, e come lui tutti gl’ altri digimon. << Perché brillate in questa maniera?>> chiesi a Kumamon. << Quella pallina che hai colpito, era una parte del programma Shaggai modificato dal sottoscritto, che ha sconfitto il d-reaper, però, ci impedisce di stare nel mondo reale.>> disse Kumamon. << E’ vero, se restate qui, verrete disintegrati.>> dissi io. << Tu lo sapevi! L’ hai lasciata tu quella pallina!>> escalmò Donato. << Era l’ unico modo per far esplodere il d-reaper, però non sapevo le conseguenze.>> dissi io. I digimon regredirono tutti al livello baby, e vennero risucchiati da un portale creato nel parco di serravalle. tutti al livello e kumamon. stare nel mondo realemagnamon. Mentre stava entrando nel portale,  gli misi la mano in testa, e mi asciugai le lacrime. << Promettimi che appena sarai in grado di bioemergere, verrai a trovarmi.>> dissi io. << Lo prometto.>> disse Kumamon. I digimon scomparsero insieme al portale, lasciandoci da soli. All’ inizio fu molto difficile separarsi da Kumamon, ma poi mi abituai. Certe volte passo davanti alla gabbia, in cui  Kumamon con Guilmon, e ripenso alle avventure passate. Ma un giorno, mentre passavo dalla gabbia, entrai per vedere se Kumamon fosse riuscito a tornare. Non lo trovai, ma, quando vidi il campo digitale che aveva trovato Guilmon, mi rallegrai. << Prima o poi tornerà!>> dissi io. Adesso la situazione è cosi, Kumamon finora non è mai tornato, Gery e Takato si sono fidanzati, al mare abbiamo conosciuto la cugina di Enry, il cugino di Takato, il cugino di Rika, insieme ai loro digimon. Rika è andata in America, Enry è andato in vacanza in Russia, ed io sono rimasto ad Empoli. Un giorno afoso d’ agosto, mentre stavo alla finestra in attesa di posta, o cartoline, vidi Wormon che passeggiava davanti a casa mia. << Che ci fai qui? Non dovresti essere a digiworld?>> dissi io. << Sono riuscito a rimanere nel mondo reale, per aspettare l’ apocalisse.>> disse Wormon. << Cosa intendi per apocalisse?>> chiesi. << Te ne accorgerai quando la vedrai.>> disse Wormon andandosene. Il giorno stava finendo, e il bellissimo tramonto stava illuminando i pochi veicoli, parcheggiati in città. << Speriamo che Kumamon riesca a cavarsela a digiworld.>> dissi io. E il sole tramontò, abbuiando tutta la città.

Continua….

  
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