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Autore: C a l l i o pe    18/04/2011    0 recensioni
“Vorrei dirti che non ti riguarda... ma, in realtà ti riguarda” annuì con forza “Sì, ti riguarda. A tredici anni Dio mi parlò la prima volta. Diceva cose strane per una ragazzina sai?” Jeanne si girò verso Francis “Parlava di un ragazzo biondo che doveva essere salvato. Un ragazzo biondo con gli occhi blu.Quando siamo stati costretti ad andarcene dalla mia casa a causa della guerra, ho saputo che la Francia era in guerra e mi sono ricordata che tu sei la Francia. Quindi eri in pericolo, quindi eri tu il ragazzo da salvare.Tu,nessun altro
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Francis e Jeanne

 

“Smettetela immediatamente!” Francis abbassò il suo bicchiere di vino e guardò verso la ragazza.

Roteò gli occhi e continuò a sentire senza ascoltare la brunetta davanti a lui.

Erano giorni che continuava a rimproverare i suoi uomini.

'No! Non potete bestemmiare! No! Non dovete bere!'

Non sapeva se appoggiarla o meno. In verità, forse non la voleva appoggiare, perché un francese senza vino non è un francese ma lei diceva che andava bene bere, il problema era quando esageravano.

E poi adesso doveva stare sempre attento a quello che diceva, perché altrimenti lei sarebbe venuta e probabilmente lo avrebbe punito.

Lo aveva minacciato e aveva mantenuto ogni sua parola.

Ma come aveva fatto ad arrivare fino a quel punto? Perché ci era arrivato?

Incurante delle urla della ragazza bevve un sorso di vino.

Era tutto iniziato quando lei si era presentata davanti al re Delfino.

Francis era seduto accanto al re e Delfino sembrava non credere ai suoi occhi.

Quanto sembrava diversa Jeanne in quel momento.

I suoi capelli erano leggermente mossi e bruni, lei era così fragile e sembrava addirittura timida.

Francis quella prima volta la ascoltò mentre faceva un discorso inspirato.

Diceva cose come che Dio aveva parlato con lei, che lei avrebbe potuto salvare il suo reame.

Che lei avrebbe potuto salvare la Francia, a quel punto si fermò e guardò con estrema profondità gli occhi di Francis.

Lui non sapeva quanto fosse durato quello sguardo, sapeva solo che Jeanne stava scavando dentro di lui con violenza e allo stesso tempo, con dolcezza.

Lei sorrise e continuò a parlare.

“Ma tu mi stai ascoltando?” Jeanne davanti a lui aveva la faccia arrossata, forse dal tanto gridargli contro.

Francis sorrise.

“Ovvio che ti sto ascoltando”

“Mi prendi anche in giro?”

“Chi lo sa” Francis iniziò a giocare con il bicchiere

Jeanne sospirando si sedette vicino al francese. “Sei tremendo”

Chissà cosa lo aveva attratto di lei. Chissà cosa lo aveva condotto a dire al re che lei era sincera, che dovevano fidarsi di lei.

Forse perché in quelle tre settimane in cui lei non faceva altro che rispondere a stupide domande tutte riguardanti Dio.

Francis era presente. Perché?

Perché era presente?

'Sai cosa penso? Tu sei qui perché mi credi. Mi hai creduto fin da subito vero?Ne sono sicura. In fondo, tu sei la Francia'

Tu sei la Francia. Quanto lo avevano ferito quelle parole?

Ma … perché lo avevano ferito?

“Dovresti aiutarmi. Che so. Darmi più importanza davanti ai tuoi uomini. In fondo siamo in marcia solo grazie a me. Vero signor d'Aulon?”

D'Aulon la guardò e sorrise. “Ma è anche grazie a Francis se siamo qui, no?”

Jeanne sbuffò.”Fosse più simpatico”

D'Aulon rise.

Allora Francis si alzò e disse “Visto che non mi va più di sentire questa ragazzina che non fa altro che lamentarsi (e poi lamentarsi di me, come si fa?), voglio che ognuno di voi la ascolti e non ve lo sto dicendo come Francis ma come Francia.”

Poi, guardò Jeanne, si riempì un altro bicchiere di vino e sbadigliò

Jeanne guardò d'Aulon interrogativa.

L'uomo si limitò a fare spallucce ridendo.

Francis sorrise tra sé, chissà cosa avrebbe combinato quella ragazzina.

Jeanne lo guardò e disse “Questo posto è bruttissimo, la cosa più brutta che mi potesse capitare e la cosa bella è che mi sono offerta io di venirci”

“Ehi, Pulcelle. Questo posto non è niente in confronto a quello che vedrai. E poi, non è tanto brutto. Ci sono io e io sono bello, o no?”

Jeanne lo guardò irritata ma non smentì le sue parole.

  
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