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Autore: Nyappy    18/04/2011    3 recensioni
-Sai di fritto.-, noti con tono serafico, e lui si gratta il collo -è imbarazzato? Non dice niente, e allora gli poggi le mani sulle spalle, ti alzi in punta di piedi e gli sorridi.
-Io amo il fritto.-, gli ricordi soddisfando finalmente quella delicata tortura.

[ Flashfic interpretabile sia come het che come slash ]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti capita mai?
Sei sul bus, guardi fuori dal finestrino in cerca di non sai bene cosa -un dettaglio, un colore, un fiore- e poi senti una canzone che conosci, una di quelle che non sono le tue preferite ma lo possono diventare con il tempo.
Ti metti a canticchiarla -non importa la vecchietta seduta dietro o il tipo carino dell'altra fila- stenti a mantenere basso il tono e ci metti passione nell'imitare il cantante, mentre il paesaggio continua a sfrecciare sotto i tuoi occhi e devi sistemarti sul sedile scomodo. E' finita, sorridi... e pensi a lui.
Quel lui che è lontano, che lavora mentre tu torni da un pomeriggio passato in compagnia di amici, e provi una strana sensazione alle labbra, come se qualcuno te le stuzzicasse piano, te le accarezzasse con dita di velluto.
Lo vuoi baciare. Hai il bisogno di farlo. Cosa ti trattiene?
Ti specchi nel finestrino e ti accorgi solo ora del sorriso ebete e dei capelli da sistemare.
Tiri fuori il cellulare -nessun messaggio, com'è ligio al dovere- e decidi di disturbarlo.
"Arrivo", questo gli invii, ridendotela sotto i baffi. Andrà in panico, penserà alle disgrazie più tremende.
Scendi fin troppe fermate prima solo per lui e ti fai a piedi quasi cinquecento metri solo per arrivare al ristorante dove lavora, pestando nell'erba alta che costeggia quella statale insulsa.
Solo per lui sopporti i fischi da un'auto con dei brutti ceffi sopra.
Ecco il parcheggio, eccolo in piedi sul muretto che cinge il giardino fiorito: non appena ti vede salta giù e ti viene incontro, un lampione dalla luce calda gli illumina il volto e sembra un qualche dio sceso in terra solo per te.
Non gli corri appresso, ti bei del suo viso ad ogni passo e quando è vicino invece di lanciarti addosso a lui lo annusi.
-Sai di fritto.-, noti con tono serafico, e lui si gratta il collo -è imbarazzato? Non dice niente, e allora gli poggi le mani sulle spalle, ti alzi in punta di piedi e gli sorridi.
-Io amo il fritto.-, gli ricordi soddisfando finalmente quella delicata tortura e sentendo le sue labbra sottili premere contro le tue, il suo naso sfiorarti la guancia e quelle mani così diverse dalle tue prenderti il viso e guidarlo verso il suo, -Mi hai fatto preoccupare.-
Come nella peggiore scena da film ti appoggi al suo petto e affondi in quell'abbraccio che si è formato senza che ve ne siate accorti.
-Lo so.-
E tutto il resto ve lo siete già detto e lo sapete da sempre.

Usare il tu è sempre pericoloso, ma sto cercando di affinare la tecnica. In questo caso il tu era rivolto, nel mio immaginario, ad un ragazzo, ma data l'assenza di riferimenti può benissimo valere per una ragazza.
L'Accademia della Crusca dice che soddisfacendo e non soddisfando è la forma corretta. Mettere la prima avrebbe spezzato il ritmo, semplicemente.
Non ci sono descrizioni, l'ho fatto apposta per poter visualizzare il proprio lui personale :) e mi farebbe piacere sapere che ne pensi, lettore.
Nyappy
   
 
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