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Autore: blackamethyst    19/04/2011    9 recensioni
“A te sembra non pesare affatto. Te ne stai bello tranquillo con la tua donna, e io, qui, a piangere, su quest'aereo, con Sierra e Heather che fanno chissà che diavoleria. A cosa serve piangere? A cosa serve pensare, pensare te e lei, pensare a quanto io ti ami, pensare a quanto tu mi stia facendo male? Traditori siete e tali rimarrete. Non posso fare più nulla, oramai. Mi riprenderò, certo. Ma sul mio cuore rimarrà sempre una cicatrice. Provocata dall'uomo che amavo e che credevo mi amasse. Ma siamo gocce di memoria, e lo saremo per sempre. Siamo gocce di memoria che devo dimenticare, perché in un modo o nell'altro iniziano a corrodere quelle muraglie che avevo innalzato.”
[courtneyXduncan | spoiler terza stagione]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - Il tour
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                                                                                                                      1.                                                                                             
                                                                                                                    


 
Tutto era iniziato da un nulla.
Uno stupido reality, un programma televisivo degradato con tanto di presentatore cinico e narcisista, giusto per completare il quadro. Ma dovevo vincere io, me lo meritavo. Dovevo vincere io, ero quella giusta. Dovevo vincere io. Io ero il tutto, voi il niente.
Manie di protagonismo? No. Principio. Orgoglio e principio. Dovevo dimostrare di essere migliore degli altri, così com'era – perché, diciamoci le cose come stanno. È vero. Non sarei stata sconfitta da un gruppo di diciassettenni. Non l'avrei permesso.
E poi c'eri tu.
Menefreghista fino al midollo, orco chiodato punkettaro dalla cresta di gallina. Con quella barbetta, i piercing. Con quegl'occhi acqua-marina. Bello e impossibile? Più che altro, bello e ottuso. O volgare. O pervertito. Fate un pò voi.
Con quei modi trasgressivi, violenti, aggressivi. Mi affascinavi. Era qualcosa di nuovo per me. Come una bambina che impara a leggere o scrivere, e capisce quanto sia bello e affascinante il mondo della letteratura.
Tu che mi chiamavami principessa.
E avevi la faccia tosta di farlo. Cioè, eri l'unico. Eri l'unico che aveva avuto il fegato di farlo senza essersi ritrovato seduta stante all'ospedale con l'osso del collo rotto e qualche costola incrinata, dico. A conti fatti, eri l'unico. Che mi sopportava, che sopportava le mie stupide frasi “Io ho fatto la capogruppo in un Camp Estivo!”.
“Non cadrò mai nella trappola dell'amore!” pensavo compiaciuta. Fiera di me. Pensavo di essere indistruttibile. Courtney Cuor di LeoneBell'illusa.
Io credevo e speravo troppe cose. Credevo che sotto quella corazza di ferro e metallo ci fosse un cuore tenero.
Io credevo e speravo troppe cose, non credi?
Speravo e credevo che tu mi amassi. Perchè mi piacevi, sì. E anche tanto. Ed ora ti amo. Altrimenti non sarei qui a piangere, a sprecare le mie lacrime per te, balordo. A strapparmi i capelli per te. Mi piacevi, ma non l'ammettevo. Ero arrabbiata con me stessa, in realtà. La frustrazione di non riuscire a toglierti dalla mia testa, a dimenticare te, il tuo viso, i tuoi occhi, la tua voce, non è nemmeno paragonabile all'odio profondo che mi provoca tutt'oggi la faccia smorta di Gwen.
Una persona del mio calibro, una come me, con uno come te? Sarebbe stato sciocco, e alquanto ipocrito, diciamocelo, visto che, dal canto mio avevo a lungo disprezzato quelli come te. E, siamo seri, anche masochista. Sapevo che prima o poi qualcosa sarebbe andato storto. Non capisci la mia ossessione, la mia pignoleria? La mia sete di vittoria? Dovevo farmi bella agli occhi tuoi. Dovevo dimostrarti che ero migliore delle altre. Dovevi capire che per te ero indispensabile.
Ma io lo sapevo, lo sapevo che la vita è sadica e ingiusta, che non tutto è per sempre. Volevo mantenere le distanze da te, invano.
Poi quella sera, una stupida maledetta sera, grazie al tuo stupido terribile fascino da cattivo di turno, ti ritrovasti in una casa puzzolente, spedito a calci nel sedere da Chef. Ed io ebbi la stupida idea di portarti del cibo. Accidenti a me e la mia bontà, accidenti.
E lì ci cascai come un baccalà lesso. Da lì mi affascinasti, con la tua natura selvaggia, ad andare contro le regole. Questo grande stupido insensato amore. L'amore per cui sto soffrendo. Ma da quando, si soffre per amore vero? Nessuno merita le tue lacrime, e chi le merita non te le fa di certo sprecare, Duncan. Il nostro amore è continuato, fino alla seconda edizione. Gwen provava qualcosa per te. Che sciocca a lasciare Trent. Un ragazzo così dolce. Ma quello che più mi interessava non erano lei e le sue scelte idiote. Non fraintendermi, per me avrebbe potuto anche lanciarsi dalla finestra con il suo Elvis, magari tirandosi dietro la chitarra. A me importava del nostro amore, volevo essere sicura che tu fossi solo mio, e di nessun altro. Non volevo credere che quelle labbra, quelle che per tutto questo tempo erano state mie, adesso fossero di qualcun altra.
Io credevo e speravo troppe cose, non è vero?
Il nostro amore era come una canzone, con inizio, sviluppo e fine. Una fine atroce, almeno per me, ma pur sempre fine. Una fine ormai definitiva. Il nostro amore era una canzone, scritta su un foglio. Un foglio fatto in tanti pezzettini, piccoli come coriandoli, gettati poi all'aria. E tanto chi se ne frega della stupida Courtney? Lei non ha i sentimenti, vero? Il nostro amore era come una canzone. Una canzone dimenticata. Da te. Da te, che, per primo, avrebbe dovuto salvaguardarla.
«Prendere a pugni Duncan... Prendere a pugni Gwen...Lavare i calzini. Sigh
Gwen.
Falsa buonista, falsa amica del cuore, falsa sorella. Falsa e basta. Più delle extension di Heather. Lei, lei che si era finta amica. Ma che brava Giuda. Complimenti. Sono arrivata a farmi consolare da Heather. Heather. Heather, dico! La figlia del Diavolo senza capelli e dente. Ma se non altro lei sa comprendermi. Capisce che sono delusa. Delusa da entrambi. In amore e in amicizia. Ho corso troppo, e il cuore si è stroncato e metà, come una panchina dopo che Owen si sia seduto al centro, sapendo che prima o poi tutto si sarebbe sfumato. Stringo forte la penna tra le dita, le lacrime scendono e bagnano il block-note. Io ti ho amato, Duncan. A modo mio, semmai, essendo ossessiva, pignola, pretenditrice di troppo. Ma l'ho fatto. E lo faccio ancora. Tu non sei quello che io speravo. Perché io credevo e speravo troppe cose. Tu il cuore non ce l'hai. 
È stata anche colpa mia, sì, lo ammetto. Ma potevi mandarmi via anche con un calcio in culo, invece che incornarmi davanti a tutto il mondo, ti pare? Facendomelo sapere da Tyler. Ti rendi conto? Tyler! 
... o era Trevor? 
Ma questo non c'entra. Non hai avuto nemmeno il coraggio di dirmelo. Vigliacco. A te sembra non pesare affatto. Te ne stai bello tranquillo con la tua donna, e io, qui, a piangere, su quest'aereo, con Sierra e Heather che fanno chissà che diavoleria. A cosa serve piangere? A cosa serve pensare, pensare te e lei, pensare a quanto io ti ami, pensare a quanto tu mi stia facendo male? Traditori siete e tali rimarrete. Non posso fare più nulla, oramai. Mi riprenderò, certo. Ma sul mio cuore rimarrà sempre una cicatrice. Provocata dall'uomo che amavo e che credevo mi amasse. Ma siamo gocce di memoria, e lo saremo per sempre. Siamo gocce di memoria che devo dimenticare, perché in un modo o nell'altro iniziano a corrodere quelle muraglie che avevo innalzato. Questi sono i motivi, dolorosi e stupidi motivi. 
Il motivo per cui sto male. Il motivo per cui odio. Sia te, che lei. Che la mia vita. E me stessa. E questo stupido aereo. E Chris. E questo stupido programma. E Owen che in questo stesso istante scorreggia e che non fa altro che appestarmi le narici e bucare la tappezzeria. Il motivo per cui sono impazzita. Il motivo per cui sono diventata la seconda Heather. O Alejandro in versione femminile, fai un pò tu. Il motivo per cui sto per infilzarmi questo coltello nello stomaco. Addio mondo crudele.
...
«Ahi, ma questa è una penna!» 
«E siamo a... tre tentativi di suicidarsi con una penna. Sierra, stai scrivendo?!»
Io credevo e speravo troppe cose giusto.


l'angolo della miws.

Salve, prodi (e sventurati) lettori!
Questa storia, inizialmente, doveva nascere come una Izzy/Noah che è però non si sa come è mutata in una Courtney/Duncan, che era la mia coppia prediletta nell'avanti Cristo, ovvero il periodo di Total Drama Island. Poi, col triangolo amoroso, non è stata più la stessa cosa. (Grazie Gwendolyn, aggiungerei)
Prima fanfiction su Total Drama quindi, vi prego, siate clementi.
Si capisce che l'ultima a parlare è Heather?
In ogni caso, ho trovato una certa difficoltà nell'impersonarmi in Courtney, perchè, per quanto lei possa fare la dura, in fondo ci soffre. Lo sappiamo tutti. Non sapevo se farla abbastanza malinconica o comunque tenere vivo, nel corso della fiction, quello spirito Courtneyesco che sfoggia in ogni puntata. Ebbene, questo è il risultato. Non linciatemi. Ho solo dodici anni, son troppo giovane per morire. Comunque è sempre lei, se vogliamo parlare di teatralità e sceneggiate. Vai così, sei la nostra Drama Queen, Courtney.

Di certo, se la Shot fosse stata una Izzy/Noah, sarebbe stato ancora più difficile impersonare un ragazzo. Noah, poi. Spero solo che vi piaccia, e che recensiate, soprattutto. Su, da bravi. Vi voglio bbbene tutti.
xx,
midnightsun.
 

 
  
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