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Autore: Pazzedalegare    19/04/2011    0 recensioni
Ah, accidenti, come ho fatto ad arrivare così in basso??Si, so come, ho risposto all’annuncio sul giornale.
Mi ripetei in testa i miei buoni propositi: sto lavorando qui per far vedere a tutti quanto valgo e che posso farcela da solo;
**vocina che si sente nella testa e che riesce sempre a distruggere le proprie convinzioni:
- ma proprio da questo stupido incarico del cavolo dovevi ripartire??-**
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Flashback
-Dai Mark, punta!!-
-Sì Mark, facci vedere cosa sai fare!!!-
-Bene **hic**  io punto 100!!-
-Solo?!? Tu sai fare di meglio, vero pucipuci?-
-Allora punto **hic** tutto!!!-
-Tutto tutto gattino mio??-
-Sì, **hic** questo è il mio giro fortunato!!-
 
Oggi
La mia vita da circa due settimane era un incubo ad occhi aperti, io, Mark, in questo breve arco di tempo ero stato abbandonato dai miei “amici” mollato dalla mia stupenda ragazza, avevo perso il mio posto di lavoro tutto riposo nonché la mia villetta a due piani, tutto per colpa di una puntata azzardata.
Cosa ci potevo fare?? La monotonia in qualche modo dovevo scacciarla.
Ah, se solo… se solo mi fossi fermato prima…
Con i pochi spiccioli che mi restavano andai all’edicola all’angolo, dove il giornalaio mi salutò con un grugnito, e mi guardai attorno; ci sarebbero state diverse riviste allettanti, ma svuotai la testa e mi concentrai su ciò che mi aveva spinto ad andare in quel posto pieno di… roba da leggere, quindi chiusi gli occhi, feci un bel respiro e poi feci ciò che dovevo fare, comprai il giornale degli annunci lavorativi.
Ritornai in macchina e ripresi a respirare, non mi faceva bene stare per troppo tempo in una stanza con tanta roba scritta, mi sentivo come un sub che emerge da un’acqua infestata da squali.
Aprii il nefasto giornale e feci scorrere il mio sguardo tra i vari annunci.
Dunque, postino… no troppo faticoso, becchino… troppo triste, fabbricante di scotch… troppo appiccicoso…
-Chi me lo ha fatto fare??-
Questo mio lamento era ovviamente alzato contro un mondo dedito alla violenza, fitto di intrighi e soprusi di ogni genere che venivano costantemente nascosti da pubblicità di dentifrici o da inutili congetture scientifiche su come alcuni animali si spulciano, ma questa mia consapevolezza non mi forniva soldi, perciò l’abbandonai in un angolo remoto della mia mente.
 
Alcuni giorni dopo…

Ah, accidenti, come ho fatto ad arrivare così in basso??Si, so come, ho risposto all’annuncio sul giornale.
Mi ripetei in testa i miei buoni propositi: sto lavorando qui per far vedere a tutti quanto valgo e che posso farcela da solo;
**vocina che si sente nella testa e che riesce sempre a distruggere le proprie convinzioni:
- ma proprio da questo stupido incarico del cavolo dovevi ripartire??-**
 Mi guardo in terra e poi fisso il cielo; giusto qualche mese fa guardavo queste divise rosse con un cappellino a forma di panda ridendogli in faccia, gridando stupide frasi come “perdenti sfigati!! Meglio la morte che un lavoro di m**a come il vostro!!!” adesso ne indossavo una e notai che era ancora più orribile di quanto sembrava; pensai ai miei “amici”, strano come ti accorgi di quanto alcune persone siano sceme solo quando finisci ciò che ti rendeva attraente ai loro occhi.
-Sbrigati pivello!!-
Gridò Gustav, il mio compagno di ronda.
Gabbia 1, ok.
Gabbia 2, ok.
Gabbia 3, ok.
E via così fino alla numero 32.
Gustav era un veterano, lui era nato con lo zoo, e si vedeva a occhio nudo quanto amore ci metteva perché gli animali si sentissero a loro agio, purtroppo però, con i colleghi era l’esatto opposto.
Mentre camminavamo sul selciato che attraversava per tutta la sua lunghezza il parco centrale sentii la voce profonda del mio compagno:
-A te non fanno pena??-
Mi guardai intorno cercando di capire a chi si stesse rivolgendo.
-Ehi pivello, parlo con te!-
-E… Ah… Scusa, ma … Chi dovrebbe…-
-… fare pena? Ma questi poveri animali, no?? -
Ne fissai uno, erano veramente orribili
-Perché dovrei provare qualcosa per…-
Uno di loro emise uno dei loro orribili versi.
-Ma non credi che anche loro abbiano un cuore?? Magari pensano!! Anche se ai nostri livelli di civilizzazione non arriveranno mai io credo che qualcosa potrebbero anche capirlo, ad esempio il baratto! Non lo pensi anche tu??-
Mi fermai e ne guardai uno.
Con il loro corpo tendente verso l’alto, la loro pelle chiara senza peli blu di difesa, con solo due gambe e… quel linguaggio così primitivo!! Non avrebbero mai potuto capire nulla loro, quegli animali, quegli… umani.
-No –
Gli risposi.


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Spazio autore
 
Nicki: -Ciaoooo!!!!!! Ecco la prima storia scritta da me.
Muhahahahaha!!!! Mary, ho vinto!! Visto che la prima storia l’ho messoa io?? La prossima volta vengo da te a riscuotere!!!
Ok, dopo questa caduta di stile ringrazio in anticipo chiunque leggerà, e magari recensirà la mia storia.
Spero proprio che vi sia piaciuta.
Alla prossima!!!!!!!


 
  
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