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Autore: Irishkoala    19/04/2011    6 recensioni
Come far passare qualche ora 'difficoltosa' tra uno spostamento e l'altro nelle varie location.
Non tutto è sempre scomodo, anche quando non ci se lo aspetta e ci possono essere vari modi per trovare una soluzione.
Anche uno solo.
Nessun doppio senso inteso.
Durante un semplice 'riposino'
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bradley James, Colin Morgan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era la quarta ora d'insonnia che passava. Nonostante la pesantezza nelle palpebre, il senso di spossatezza e la voglia di lasciarsi davvero cullare dal sonno per molte ore, c'era qualcosa che continuava a tenerlo sveglio e che non aveva nessuna intenzione di lasciarlo in pace.

L'atmosfera che lo circondava avrebbe dovuto aiutare o, perlomeno, rendere tutto più propenso a lasciarsi definitivamente andare verso le acque calde e calme del riposo.

La luce soffusa all'interno della corriera rendevano tutto ombrato, immerso in una piacevole foschia di rilassamento generale che proveniva anche dai restanti passeggeri all'interno che non si erano fatti gli stessi problemi che si stava facendo lui per potersi addormentare.

I primi a 'lasciarli' erano stati Antonhy e Richard, in posti adiacenti, avevano tentato di tenersi svegli con qualche racconto sulle loro città natali ma poi la stanchezza aveva preso il sopravvento.

A loro era seguita buona parte della crew tecnica e dei cameraman da cui non si sentiva più niente.

Un leggero sottofondo dalla radio accanto al guidatore, ma era troppo distante dalla sua posizione per creare fastidio e le uniche che sembravano essere in grado di sconfiggere anche le fatiche più insidiose erano Katie e Angel che stavano continuando a chiacchierare imperterrite qualche sedile davanti al suo.

Come facevano, non l'avrebbe mai capito, soprattutto considerando che lavoravano tanto quanto loro, con gli stessi orari e una buona dose di allenamenti a cui erano sottoposte senza controfigure.

Bradley si mosse scomodamente sul piccolo seggiolino, che lo conteneva a malapena, desiderando un letto di un hotel o anche un bel baldacchino come quello delle sue 'stanze' a Camelot.

Magari, avesse potuto usarlo sul serio se non per qualche insulso secondo di riprese.

Ne aveva le palle piene di quell'insonnia che continuava a colpirlo.

Non tanto per il viaggio ma per la sua testa che non smetteva di pensare.

Alla mattina sarebbero giunti nella nuova location e, anche nell'ulteriore hotel, non sarebbe cambiato niente della sua situazione. Qualcosa avrebbe comunque continuato a rimanere anomala e strana.

Dopo qualche altro minuto, lo sguardo focalizzato fuori dal finestrino da cui non si intravedeva se non campi bui e poco illuminati dai lampioni quasi scadenti ai lati della strada, si sentì costretto a muovere a forza la spalla per togliersi dai piedi quel peso che stava diventando sempre più consistente.

Ne ricevette solo un grugnito misto a mugugno di lamento che gli fece aggrottare le sopracciglia con scetticismo.

Morgan, vuoi toglierti dalla mia spalla? Me l'hai già distrutta con il tuo peso!”

Colin, accanto a lui, non recepì una parola, si limitò a inspirare con il naso, deglutire e muovere la tempia sul bordo del suo muscolo in modo da trovare un appoggio migliore rispetto al precedente.

Bradley scosse la testa tra sé e sé, sospirando con fare scettico ed evitando di lanciare improperi che gli stavano salendo sulla punta della lingua per non provocare una mobilitazione di massa generale, svegliando tutti di soprassalto.

Cole! Dai spostati, mettiti dall'altra parte!” ritentò sussurrando con una vena lamentosa percettibile nel tono ma dall'amico non provenne nulla di nuovo.

Senza accorgersene gli scappò un sorrisino che limitò a un lato delle labbra, mentre il suo sguardo continuò a soffermarsi sui lineamenti del collega che se ne stava beatamente addormentato con il muso mezzo affondato sulla sua felpa, vicino al collo.

In pochi secondi secondi si trasformò in un sorriso completo, dolce, a cui non seppe dare significato e nemmeno freno, gli occhi che vagano prima sui bordi del viso, poi sul naso, gli occhi chiusi, la mascella, le orecchie forse un po' troppo grandi per quell'essere magro e, infine, sulla bocca, leggermente dischiusa per permettere all'aria di fuoriuscire in maniera regolare, il petto che ne assecondava il ritmo.

Effettivamente Colin gli ricordava qualcosa da coccolare. Come un gioco da stringere e strapazzare a suo piacimento, tenendoselo stretto e abbracciato anche quando l'altro non se lo sarebbe mai aspettato.

Poi, c'erano i momenti in cui desiderava sentirlo in tutt'altra maniera ma non gliel'avrebbe mai detto e, nemmeno, se lo sarebbe lasciato sfuggire a sé stesso.

Anche in quel momento, anomalo, sentì come se qualcosa di fosse liberato troppo dentro di sé. Dei sentimenti che doveva tenere nascosti costantemente, a forza, che richiedevano fatica e che ogni giorno combattevano di più per uscire, per prendere aria e farsi capire da qualcun altro.

Avrebbe voluto passare una mano tra quei capelli scuri, morbidi e folti. Accarezzarglieli, scompigliarglieli ancora di più, sentire l'effetto di stringere la sua nuca tra le mani, portarselo sempre più vicino, fino alle labbra...

Si sollevò improvvisamente, con un sobbalzo. Il fiato accelerato in pochi secondi, rendendosi conto di essersi persino chinato verso di lui cercando di raggiungergli veramente le labbra.

Scossa la testa di fretta, come per scacciare tutti i pensieri accumulati in un singolo istante. Pensieri che faceva sempre e con maggiore frequenza ogni ora che passava al suo fianco, forse usciti per via di quell'atmosfera sonnolenta.

Respirò a fondo, ripetendosi che erano solo fantasie e che non sarebbe mai potuto accadere niente, mentre rilassò i muscoli, in improvvisa tensione, e distese le gambe allungandolo sotto al sedile di fronte al suo.

Infossò la schiena, abbassandosi e, come per conseguenza, la testa di Colin crollò lentamente su tutto l'incavo del suo collo, centrandolo e occupandolo in una posizione più comoda.

Il breve spostamento però lo fece entrare in un breve istante di dormiveglia che lo portò ad alzare la testa e a strizzare a fatica le palpebre, come a voler mettere a fuoco la zona circostante e capire cosa fosse cambiato rispetto alle ore precedenti.

Mh..siamo arrivati?” chiese con voce impastata, in mezzo ad uno sbadiglio, spostando lo sguardo verso Bradley che gli fece uno sguardo scettico e mezzo divertito.

No, ma era ora che ti togliessi da me! Sai che pesa la tua testa, Morgan?”

Gli piaceva trattarlo così, anche quando non avrebbe dovuto farlo.

Colin lo guardò storto, per quanto il suo status ancora sonnolento glielo permise e ricambiò con una smorfia scettica.

Andiamo Brad che c'è? Perché non dormi?”

Non c'è niente...mancano ancora parecchie ore all'arrivo...ed è colpa tua se non dormo, mi stai continuamente addosso!”

L'altro lo guardò colto in fallo, leggermente imbronciato, spostandosi e centrandosi nel proprio sedile, rimanendo sulle sue.

Si sentì subito la differenza, non piacevole, e Bradley si rese conto che non avrebbe voluto dirglielo e non avrebbe nemmeno voluto che lui si allontanasse.

Mi scusi se l'ho disturbata Sire! Poteva dirlo subito” lo riprese l'amico, evitando di guardarlo e il compagno a fianco fece finta di niente, sospirando e tentando di trovare una posizione a sua volta comoda per tentare di conquistare qualche paio d'ore benefiche di sonno.

Torna a dormire piuttosto...o non finirà più questo viaggio” gli disse, spostando in qualsiasi direzione la tempia appoggiata sul vetro freddo per fingere che avesse trovato finalmente una posizione gradevole.

Colin non rispose, il silenzio divenne completo pochi secondi dopo, anche le ragazze avevano ceduto al desiderio continuo di parlare e l'autista aveva persino spento la radio. Sul cruscotto l'orologio segnava le tre e venti di mattina.

Bradley chiuse gli occhi, tentando di farsi trasportare dal rumore delle ruote sull'asfalto, non pensando a niente, ma c'era sempre quel qualcosa che ora si era amplificato a causa dei brevi ma significativi attimi vissuti due secondi prima.

Spostò di sbieco lo sguardo, facendo entrare nella sua visuale Colin, cercando di non essere visto, notando ancora l'espressione imbronciata e il tentativo di rimanere sveglio quando, invece, la testa e le palpebre pesanti avrebbero voluto tutto il contrario.

La frase che lo investì subito dopo servì a fare il resto.

Scusa...ma facevi caldo ed era tutto ciò di più comodo che si potrebbe trovare qua dentro per dormire...”

Risollevò la testa, senza rendersi conto di quello che avesse appena sentito, incredulo e allo stesso tempo intenerito all'inverosimile.

No. Non avrebbe mai saputo resistere a quel lieve broncio e a quel modo di essere sempre così affascinante e magnetico ma in modo quasi infantile.

Si diede dello stupido da solo.

Ritornò con la schiena al centro, portandosi verso di lui che lo guardò indeciso e roteò gli occhi, sospirando, fingendo che ancora fosse un supplizio quello che gli stava per concedere ma che, in realtà, era tutt'altro.

Dai vieni qui...basta che stai zitto e dormi!”

Colin si liberò in un sorriso, avvicinandosi di nuovo e riappropriandosi della felpa con la guancia e del collo di Brad con la testa, mettendo anche a contatto i propri corpi senza nessun gesto forzato ma come se entrambi fossero stati attratti all'altro.

Non mi sentirai nemmeno”

Ho detto dormi”

Grazie Brad”

Finiscila”

Risero sommessamente, ma il caldo era tornato, per entrambi, non esistevano più nemmeno posizioni scomode.

Forse avrebbero potuto dormire a vita in quel modo e, dopo i pochi secondi in cui Colin resistette ancora sveglio, anche il compagno sentì la totale stanchezza cadergli addosso tutta in una volta.

Ora che il vuoto era stato colmato di nuovo, lentamente, mentre gli occhi di Bradley si chiudevano sempre più a fondo, anche la sua testa raggiunse quella di Colin, la guancia appoggiata sui suoi capelli.

Non importava quanto avrebbero viaggiato.

La sensazione di stare bene insieme sarebbe durata molto più a lungo.




°°°°°

Era da un sacco che volevo scrivere qualcosa su di loro.
In quanto slashista li adoro, come amo/adoro/venero tutta la serie di Merlin.
Questa è una piccola cosa, molto fluff ma mi è venuta così. Anzi, mi piacerebbe tirare fuori cose anche più coccolose.
Infatti è probabile che scriverò altro su di loro, quando troverò il tempo di incastrarne altre oltre a quello che ho già in programma.
Mi piacciono troppo!

Intanto grazie a chiunque di voi si azzarderà a leggere o commentare o fare qualsiasi altri cosa =)

Per chi non lo sapesse 'nap', in inglese, significa 'sonnellino/riposino' e mi piace come parola. Mi sa da Fluff anche lei xD
Baci
Leia

   
 
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