Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: DaughterOfPollon    19/04/2011    4 recensioni
- Ricordati che ti ho sempre amato Miryam, sempre - disse respirando a fatica.
- Lo so Luke, ti ho sempre amato anche io - si sorrisero entrambi ma uno dei due sorrisi si spense in un secondo.
Caleb Lacroix non è mio mio personaggio ma di Jishiku che mi ha concesso di utilizzarlo per le mie FF, per cui ne detiene ogni diritto.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La storia infinita.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La squadra si riunisce. 

 

LifeJonasBrothers


- Finalmente siamo qui – urlai io correndo dentro. Era tutto molto calmo, la mattina era sempre così.
Il lago era ricoperto dai raggi del sole che lo facevano diventare dorato, in quel momento mi sentivo molto forte sentendo mio padre.
Gli uccellini cantavano dolcemente e non vedevo l’ora di rivedere tutti.
Sentii un rumore di zoccoli che sbattevano sul pavimento lontano da li, vidi Chirone avvicinarsi a noi.
- Alexis, bentornata al campo – disse mettendomi una pietra al collo. La presi tra le mani e sorrisi.
Chirone spostò lo sguardo sui miei fratelli e mi chiese – Loro chi sono? –
- Loro sono Michael e Ira, l’altra parte della mia famiglia… Lui è figlio di Afrodite e lei è figlia di Apollo –
- Capisco, saranno sistemati nelle loro casate giuste, li accompagni tu? –
- Certo! – risposi sorridente poi gli chiesi insicura – Ehm, Caleb è qui? –
- Non ancora… Dovrebbe arrivare a breve –
Annuì e accompagnai i miei fratelli alle loro case.
- Ira, tu dormi nella mia stessa casata mentre Michael è quella la – la indicai – la colazione è tra poco, anche se l’abbiamo già fatta…- presi Ira per il braccio e la portai via.
- Ira, io faccio un giro, tu fai quello che vuoi…- e prendendo la fodera della mia spada, uscii fuori iniziando a fare una passeggiata. Mi fermai davanti alle acqua del lago.
Notai con felicità che sott’acqua c’era Percy, lo salutai con la mano e lui fece lo stesso tornando a galla.
- Alexis! – esultò lui uscendo dall’acqua. – Percy! – lo abbracciai e non mi bagnai visto che quando lui usciva dall’acqua era sempre asciutto.
- Mi sei mancato tanto – dissi mentre lo abbracciavo. – Anche tu! Come facevo senza il mio sole? – disse ridendo e mi aggiunsi anche io.
- Annabeth dov’è? – gli chiesi guardandomi intorno. – Oh, è nella sua camerata, ha detto che era stanca –
- Ok grazie, sembrano tutti stanchi oggi…-
- Eh si, non so nemmeno io il motivo, torno in acqua a dopo – e con un tuffò rientrò in acqua sparendo nell’abisso.
Ripresi il mio giro al campo per vedere come andavano le cose. All’entrata vidi un volto familiare, un riccio dall’aria furba e scaltra con gli occhi marrone scuro. Era Caleb!
Gli corsi incontro ma caddi nel fango dietro di lui come una cretina. Lui si girò di scatto, poi guardò in basso.
- Perché stai sul pavimento? – mi chiese incuriosito.
- Sai com’è, abbraccio il fango… -
- Ma ti sporchi così… - disse.
- Tirami su! – protestai, detto fatto. Anche se ero sporca non gliene importava, mi prese tra le braccia e mi baciò dolcemente.  Mi abbracciò sollevandomi da terra ma, come suo solito, inciampò nel fango facendo cadere anche me.
- Ho avuto fin troppe cadute per oggi, non ne posso più – mi alzai tirando su anche lui.
- Perché c’è così poca gente quest’anno? – mi chiese lui, ma feci spallucce non sapendolo. - Quest’anno dobbiamo trovare mia sorella… -
Ecco. Il fatto che volevo mettere da parte per qualche giorno mi si è ripresentato davanti. Tutto ciò che potevo fare era mettergli una mano sulla spalla e dirgli che l’avremmo ritrovata.
- Su, non pensiamoci ora, andiamo da Annabeth – si convinse lui e sorridendo ci incamminammo nella casata di Atena. Bussammo. Fortunatamente ci aprì lei.
- Annabeth! – esultai io abbracciandola e lei ricambiò.
- Alexis! Caleb! Siete sani e salvi, non ho più ricevuto notizie da voi… -
- Beh, siamo qui vivi e pronti per nuove missioni – e saltò di entusiasmo. Noi lo guardammo in modo ma strano, ma lo abbracciammo di gioia perché il suo vicino dolce era irresistibile.
- Ora andiamo a pescare l’uomo pesce – dissi sorridendo. Caleb rise pensando che fosse una battuta ma, sfortunatamente per lui, non lo era.
- Perché stai ridendo? – gli chiese Annabeth impaurita dalla sua risata.
- Era una battuta, no? – iniziò a diventare nervoso. Alexis rise e dandogli un bacio sulla guancia, lo prese per il braccio e lo portò vicino al laghetto.
- Percy! Esci fuori! – urlammo in coro.
Con un balzo, e un po’ di acqua e alghe addosso a noi, uscì dall’acqua.
- Un bagno fuori programma eh? – disse Annabeth sarcastica. Percy ci abbracciò.
- Quindi…siamo tutti qui – affermò lui ridendo – nessun morto –
- Nessun morto per adesso… - risposi alla sua affermazione seria.
Annabeth fece uscire un sorriso. – Tutti e quattro insieme, pronti per ritrovare Miryam –
- Si, ma prima di tutto…- iniziò Caleb serio… - ANDIAMO A PRANZO! – e con grande velocità scomparve dalla nostra vista. Sbuffammo ma non potevamo non ridere quindi lo seguimmo.
Era iniziata la nostra estate al campo. Una delle tanti estate. 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: DaughterOfPollon