Prima
di tutto volevo scrivere alcune cose. Ho scritto
questa one-shot di getto stasera. Ho voluto scriverla per una persona
che stimo
molto e a cui devo delle scuse. E’
una
sorpresa per lei e visto che so che questi sono i suoi personaggi
preferiti,
volevo farle un piccolo regalo per ringraziarla. Dedico questa piccola
one-shot
a Demy84! Spero che
ti piaccia =) =) e
naturalmente spero che piaccia anche a tutte voi! Un abbraccio, spero a
presto!
Dudy
TRA LE MIE
CERTEZZE E PAURE
Un suono
triste e malinconico riecheggiava in tutta la stanza. Usagi, sdraiata
sul suo
letto, non riusciva a smettere di ascoltare la melodia di quel
carillon. E non
riusciva a smettere di piangere. Erano giorni ormai che pensava
solamente a lui
e a tutto quello che era successo. Erano giorni ormai che piangeva
disperatamente mentre ascoltava la musica che proveniva da
quell’oggetto che
lui le aveva regalato. Erano giorni che non vedeva le sue amiche, che
non
usciva da quella stanza neanche per mangiare qualcosa.
“Perché?
Mi chiedo perché non riusciamo a stare insieme.
Perché il nostro amore è continuamente
ostacolato? Quando eravamo Serenity ed Endymion non abbiamo potuto
coronare il
nostro sogno d’amore perché, quella volta,
l’invidia del Regno delle Tenebre è
stata più forte e ci ha colti impreparati. Adesso che grazie
alla Regina Selene
siamo rinati come Usagi e Mamoru, le
stesse Tenebre di allora ci separano, per poter attuare una vendetta
che
meditavano da anni. Proprio così:“rinati”. Rinati per poter
cambiare il nostro
destino. Rinati per poterci incontrare di nuovo, riconoscerci e
continuare ad
amarci per sempre. Rinati per poter riportare la speranza e la
prosperità sul
nostro pianeta. Rinati per far regnare la pace tra due pianeti
così diversi, la
Luna e la Terra, ma così vicini perché legati da
un sentimento indistruttibile:
il nostro! Almeno pensavo fosse così fino a poco tempo fa.
Fino a quando tu non
sei diventato uno di loro. Fino a quando le Tenebre non hanno oscurato
il tuo
cuore. Davvero ti sei dimenticato di me, Mamo? È davvero
possibile che in così
poco tempo tu abbia potuto mettere
da
parte tutto?”
Improvvisamente il suono del telefono la riportò per un attimo alla realtà. “Ciao Rei. No,mi dispiace, credo stia dormendo. Non è uscita dalla sua stanza nemmeno oggi. Credo che non stia bene, e sinceramente inizio a preoccuparmi. Non va a scuola da giorni e non vuole vedere nessuno, spesso la sento piangere…”
Silenzio
… poi la voce riprese: “Ma
certo. Naturalmente. Potete venire quando volete! So che Usagi non si
confiderà
mai con me. Magari con voi . . . in fondo siete le sue migliori amiche!
Lo so
che le volete bene! Io mi fido di voi! Allora vi aspetto! A dopo! Ciao
Rei!”
Sentì un rumore di passi. Sua madre stava andando da lei,
forse per avvisarla
che Rei aveva appena telefonato. Sentì bussare alla sua
porta, non rispose.
Fece finta di dormire per non doversi assoggettare al lungo
interrogatorio a
cui sua madre cercava di sottoporla svariate volte al giorno. Era
preoccupata e
lei la capiva benissimo. Ma come avrebbe potuto spiegarle tutto?
Infatti!! Non
avrebbe potuto! Sentì che quel rumore di passi si
allontanava sempre di più
…
“Rei, Ami, Makoto, Minako … Oh, amiche mie. Mi dispiace. Non sono così forte come credevate. Non lo sono mai stata, e mai lo sarò. Combattiamo ogni giorno solo per delle false speranze. Sono tutte illusioni. Niente di tutto quello in cui crediamo potrà avverarsi. È solo un’utopia … Mamo mi ha abbandonata, per sempre!” Ricominciò ad ascoltare quella melodia, ricadendo così in quel profondo baratro che aveva costruito intorno a lei. Rigirandosi nel letto il suo sguardo cadde sul comodino. C’era una foto che li ritraeva insieme, lei e Mamo,abbracciati. L’aveva scattata Rei. Sullo sfondo c’erano degli alberi altissimi che li circondavano, come a volerli proteggere. Erano così felici in quel momento. Avrebbe voluto che quell’immagine contenesse un sentimento permanente, che durasse per sempre. E invece… Improvvisamente fiumi di lacrime iniziarono a scendere dal suo viso, e una fitta molto forte le colpì il cuore. “Mamo …” Riuscì a dire solo questo. Prese il portafoto che era sul comodino e iniziò a fissarlo. Ricordava perfettamente quel giorno! Faceva molto caldo e avevano deciso di recarsi tutti al parco per fare un pic-nic preparato accuratamente da Makoto. Loro stavano insieme da poco. Erano un po’ imbarazzati. Infondo da poco avevano scoperto le loro rispettive identità. Da poco avevano “riscoperto” il loro amore. Minako, con la scusa di andare alla ricerca di bei ragazzi, fece in modo che i due potessero restare da soli. Avevano bisogno di parlarsi, di confrontarsi e di conoscersi. Tuttavia il loro amore non aveva bisogno di molte parole. Si conoscevano da sempre e riuscivano a capirsi con uno sguardo; riuscivano ad essere complici semplicemente esplorando gli occhi dell’altro. Si scambiarono un bacio, dolce, ingenuo, che però racchiudeva insieme tutta la purezza e la potenza del loro amore. Mentre ricordava quel bacio Usagi fu colpita da un’altra fitta al cuore, questa volta più forte della precedente. Chiuse il carillon e lo strinse in una mano, portandosela al petto. La poggiò sul suo cuore. Davvero le rimaneva soltanto quello? Un carillon? Mamo non poteva essere cambiato. Per tanto tempo si erano cercati e lui non avrebbe potuto dimenticare tutto così in fretta. Non avrebbe potuto dimenticare lei così in fretta. Lei non avrebbe potuto vivere solo di ricordi. Doveva reagire: doveva salvarlo! Quel bacio che si erano scambiati era stato il primo, eppure le aveva lasciato un segno indelebile nel suo cuore. Doveva riaverlo! Sapeva che in fondo al suo cuore lui non l’aveva mai dimenticata.
Si
asciugò le lacrime che
continuavano a rigarle il viso e a scendere dai suoi occhi come una
pioggia
incessante. Si guardò allo specchio: stava cambiando! Stava
crescendo, stava
prendendo consapevolezza della sua maturità sempre di
più. Forse l’amicizia,
l’amore, la pace, la giustizia non erano solo
un’utopia. Forse davvero potevano
realizzare quel sogno in cui, lei e le sue amiche Guerriere, credevano.
Tuttavia per poter realizzare questo sogno, Usagi
sapeva di aver bisogno anche di lui. Sapeva
che insieme a lui sarebbe riuscita a creare qualcosa di meraviglioso
perché il
loro amore sarebbe stato più forte di ogni
difficoltà e insicurezza. “Che
strano … Pensare che fino a poco tempo fa non sapevo neanche
cosa
significassero le parole amore,amicizia,giustizia. Erano parole troppo
importanti per essere pronunciate da una ragazza della mia
età. Ed ora, invece,
combatto perché queste possano costruire qualcosa di buono,
perché possano
rappresentare una speranza per la Terra. Forse sono davvero pronta a
diventare
una Principessa; forse non è ancora finita! Mamo! Sto
venendo a salvarti! ! Io
riuscirò a farti tornare quello di sempre. Farò
in modo che nel tuo cuore torni
a splendere la luce! Insieme sconfiggeremo il Regno delle Tenebre e
riporteremo
la pace sul nostro pianeta! Ti
amo così tanto amore mio … MOON PRISM POWER, MAKE
UP!!!!!”
*IL
TITOLO DELLA ONE-SHOT E’
TRATTO DA UNA CANZONE “PENSIERI E FORME”, DEL
GRUPPO “LA FAME DI CAMILLA”