. . . Camminando non
so per quale luogo incontrai una donna a cui mi abbandonai senza ripiego .Non
curante del futuro subito prossimo Lei ,metafora della vita e
della morte,mi prese con se ed io senza porre resistenza accettai il suo
invito. Adesso dopo lunge tempo,mi ritrovo col capo chino a piangere sul quel
che è stato senza poter far più niente, poichè come
l’ho presa l’ho presto abbandonata così come se si potesse uccidere qualcosa di
immortale,come lei che è rimasta in eterno.
Soffro ma non rimpiango, ricordo ma non
dimentico, .devo ma non voglio. Quel che è stato rimarrà fatto,gli sbagli si
pagano, quindi è giusto che anche io impari . . .
. . .Poche parole rappresentano il
silenzio di un tempo a cui dovrò presto abbandonarmi per riempire i miei attimi
di vita . . .