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Autore: Femke    20/04/2011    2 recensioni
Ciel si voltò già pronto a chiamare Sebastian quando notò una torta, posata sul suo comodino.
Una torta.
Adesso che non poteva più mangiarne.
Fece un paio di passi verso questa e si accigliò nel vedere due candeline a forma di numeri infilate nella glassa spessa del cioccolato in modo che stessero ritte.
26.
Possibile che Sebstian si ostinasse ogni anno a mandare avanti quella stupidaggine?
Storia scritta per il compleanno di Sara.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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26 anni

La storia si svolge dopo la seconda serie dell'anime, quindi è spoiler, anche se probabilmente chi non l'ha vista non ci capirà molto... 

In sintesi: CHI NON VUOLE SAPERE NON LEGGA, Ciel è diventato un demone prima che Sebastian potesse mangiargli l'anima, quindi sebastian non potendo portare a termine il contratto sarà legato per l'eternità a Ciel che non morirà proprio perchè è un demone. ù-ù

La storia è scritta per il compleanno di Sara, AUGURI!

Buona lettura!!!

26 Anni




Aprì gli occhi e la prima cosa che vide furono le tende scure del letto a baldacchino. Non aveva effettivamente la necessità di dormire, ma era difficile separarsi dalle abitudini umane.


Si mise a sedere e lo specchio sulla parete opposta gli rimandò l'immagine di un ragazzino coi capelli arruffati. Il suo occhio viola sarebbe rimasto per sempre di quel colore.


Sospirò e scostando le coperte posò i piedi nudi sul morbido tappeto alzandosi in piedi. Scostò le tende scure facendo entrare la luce del sole e la camicia da notte si aprì laciando intravedere le clavicole.


Ciel si voltò già pronto a chiamare Sebastian quando notò una torta, posata sul suo comodino.

Una torta.

Adesso che non poteva più mangiarne.


Fece un paio di passi verso questa e si accigliò nel vedere due candeline a forma di numeri infilate nella glassa spessa del cioccolato in modo che stessero ritte.


26.


Possibile che Sebstian si ostinasse ogni anno a mandare avanti quella stupidaggine?


-Buongiorno Signorino.-


Ciel abbandonò la contemplazione del dolce per poter lanciare un'occhiata infastidita all'altro, che rispose con un sorriso soddisfatto.


-Perchè continui a preparare torte che non posso mangiare?- brontolò incrociando le braccia al petto mentre il maggiordomo gli si inginocchiava davanti cominciando a slacciare i bottoni della sua camicia da notte.


-Mi sembrava che le piacesse continuare a portare avanti le tradizioni umane.-


-Il giorno in cui si è abbandonata del tutto l'umanità non è esattamente una ricorrenza che amo festeggiare. Dovrebbe essere lo stesso per te.-


Il sorriso dell'altro si ampliò ancor di più.


-Dovrebbe.-


Ciel assottigliò lo sguardo -Perchè sorridi?-


-Perchè noostante tutto mi piace il modo in cui debbo nutrirmi.- rispose Sebastian facendolo arrossire appena.


Il maggiordomo ghignò, questa volta maliziosamente. -Dopo ventisei anni non hai ancora perso i tuoi tratti umani, nonostante tu ti nutra spesso di anime fresche... quelle stesse anime hanno un retrogusto più dolce se prima passano da te, ma questo te l'ho già ripetuto molte volte vero?- sussurrò al suo orecchio.


Sebastian ebbe appena il tempo di mordicchiarne il lobo prima di essere spinto via dall'altro.


-Smettila!- esclamò Ciel con le guance arrossate, ma le labbra dell'altro furono sulle sue in un attimo e lui si sentì cedere le ginocchia, come capitava ogni volta.


La lingua tracciò il contorno delle sue labbra prima di penetrarle voracemente, facendolo gemere.


Sebastian lo lasciò andare dopo qualche secondo e osservando i suoi occhi rossi e liquidi di piacere si leccò il labbro inferiore assaggiando il gusto residuo dell'altro.


Ciel si riprese con un sussulto e lanciandogli un'occhiataccia gli indicò la porta.


-Mi vesto da solo.- ringhiò e Sebastian si limitò ad un lieve inchino prima di uscire dalla stanza sorridendo di soddisfazione.


Rimasto solo, Ciel si sedette sul bordo e infilando un dito nella torta se lo portò poi alla bocca.

Il sapore era orribile, ma lui ingoiò comunque pensando che poi un altro bacio da parte dell'altro avrebbe cacciato il saporaccio.


Dopotutto ventisei anni non erano molti.


Ciel sorrise appena e poi cominciò a vestirsi.

   
 
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