Titolo:
Dogma
Titolo
del Capitolo:
Apoteosi di un amore sincero ed
immortale
Fandom:
Percy
Jackson
Personaggi:
Clarisse
La Rue, Chris Rodriguez
Genere:
Introspettivo,
sentimentale,
romantico
Rating:
Verde
Avvertimenti:
One-shot.
Spoiler
Conteggio
Parole:
474
Note: 1.
Pur troppo non è betata
2.
Dopo miravolanti avventure nel mio più assoluto Inconscio
sono riuscita a finire questa ff. Su una delle mie coppie preferite la
ChrIsse.
E non so se esserne contenta o meno.
3.
Breve storia di Clarisse e Chris? Bene lui, semidio non
riconosciuto dal padre (Ermes, dunque Chris è fratello di Luke,
provo un amore
famigliare) diventa servo di Crono. Anche se completamente pazzo
incontra
Clarisse nel labirinto che lo porta al campo mezzosangue e sviluppa per
lui una
sorta di gigantesca cotta che la porta ad essere affettuosa (e a
divenire anche
amichevole, almeno con Annabeth e Silena) ed occuparsi di lui. Alla
fine Chris
guarisce grazie a Dionisio e comincia una relazione con Clarisse. Sono
i primi
ad avere una relazione ufficialmente (alla fine del quarto)
4.
la mia storia si snoda un po’ su tutto. Prende l’incontro
nel terzo. L’amore nel quarto. Il Drakon nel quinto, un po’
di tutto.
5.
Maria … leggendo la storia vi chiederete chi è Maria?
Non ne ho idea. RR ha deciso di introdurla nei vaneggi di Chris assieme
a
teschi ed altre cose riconducibili ad un titano di cui mi sfugge il
nome, (che
affronterà Percy nel labirinto), ma non si è mai degnato
di spiegare chi sia.
6.
Silena rimane uccisa da un Drakon, che doveva essere
ucciso solo da un figlio di Ares, che si rivelerà essere
Clarisse, scesa in
guerra solo per vendicare l’amica. (Ettore-Patroclo-Achille
stesso “gioco”,
diciamo) solo che non mi ricordo per
quale motivo Clarisse non voleva combattere.
7.
Il padre di Chris come già detto è Ermes, lo svela RR
in una Guida se non sbaglio. Dunque, come tutti mi chiedo, se Ermes ama
tutti i
suoi figli, Luke compreso, perché non ha mai riconosciuto quel
povero Latino? :
(
8.
Non lo dico perché penso siate stupidi, ma perché mi fa
sentire importante xD. Il paradigma è un esempio, un archetipo,
ma può essere
usato per dire qualcosa che non può essere cambiato. E il Dogma,
non è solo
quello religioso, ma è una verità assoluta ed
indiscutibile, il loro amore è un
Dogma.
9.
Buona lettura.
Dogma
Lei
non l’aveva giudicato.
Non
l’aveva accusato.
Non
l’aveva colpevolizzato.
L’aveva
salvato.
Aveva
vigilato su di lui nella
notte e nel giorno.
Sveglia
o dormiente, lei era stata
lì.
Che
gli accarezzava la mano.
Lo
pregava si svegliarsi.
Piangeva
spesso.
Lui
non lo sapeva però.
Non
era in grado di capirlo.
Soffriva
ed urlava.
Rimasto
prigioniero al confine tra
la follia e la ragione.
Come
in bilico su un dirupo.
Da
un lato razionale ed umano, dall’altro
perduto nella follia del labirinto, custode di lucidità perdute.
Sarebbe
caduto.
Lui
non era forte.
Ma
lei l’aveva salvato,
riportandolo tra i pensatori.
Quando
l’aveva veduta, senza la
follia nella mente e la confusione negli occhi, ne era rimasto
estasiato.
Era
la più bella persona che avesse
mai visto.
Aveva
abbandonato le armi, per
soccorrere un ferito.
Un
nemico.
Era
una figlia di Ares, gli avevano
detto.
Quale
altre guerriera avrebbe mai
fatto ciò?
Lui
era un traditore.
Era
un pensiero fisso al campo mezzosague
con la paura che qualcuno lo giudicasse.
Ma
nessuno osava, quando lei era
con lui.
Anche
i pensieri si fermavano,
pavidi all’idea che lei li scoprisse.
Tutti
la temevano.
Ma
lui no.
Perché
temere la sua salvatrice?
Una
figlia di Ares che aveva
abbandonato le armi, per salvare lui?
Un
servo di Crono, figlio di un dio
che l’aveva dimenticato?
Cosa
aveva visto lei in lui, che
neanche suo padre aveva mai trovato?
Quale
gioco aveva architettato
Afrodite alle loro spalle?
Lui
non lo sapeva, ma ne era contento.
Si
era innamorato di quel sorriso
arrogante e di quel ghigno.
Di
quella forza che la gente
temeva, che con lui era sempre così delicata.
Si
era innamorato di quella ragazza
che l’aveva pregato di guarire di giorno e di notte.
Che
aveva ucciso un Drakon con una
furia selvaggia ed una fierezza, degna di una figlia di Ares.
Ma
si era soprattutto innamorato di
quella ragazza, che stretta al suo petto aveva pianto, urlato e
strepitato per
l’ingiusta morte di un’amica.
Perché
era fragile. E l’aveva
mostrato solo a lui.
Lui
l’amava perché era delicata.
Era un fiore.
L’amava
perché non si arrendeva
mai.
E
perché non era necessario che
fosse lui a proteggere lei in battaglia, ma che fosse indispensabile
che l’accompagnasse
nella vita.
Era
arrivato ad un punto in cui nemmeno
lui sapeva più perché l’amava.
Era
così è basta. Un paradigma. Un
dogma.
Se
non era tornato nelle file di
Crono, non era per il ricordo della morte di Maria o per la follia a
cui l’avevano
spinto.
Ma
perché così sarebbe potuto
restare con lei.
Impegnandosi
a non vederla mai più
triste.
Perché
quel sorriso gli faceva
dimenticare anche quel dio che era suo padre.
Chris
non avrebbe fatto più
stupidaggini, non sarebbe più stato infelice, se gli avessero
permesso di
stringere la mano di Clarisse per l’eternità.