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Autore: ailinon    20/04/2011    1 recensioni
Due uomini si rincontrano dopo anni, nel silenzio di una battaglia senza scopo. Due uomini legati dal destino. Due uomini soli, tra i morti sulla piana ricoperta di sangue vermiglio.
Due uomini. Padre e figlio...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Artù, Bedivere, Mordred
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 2 – LA NAVE

CAPITOLO 2 – LA NAVE

 

Sulla piana il vento scuoteva gli ultimi brandelli dei vessilli strappati.

Non un’anima si muoveva dal silenzio di quel campo, se non le ali dei corvi che divoravano le carcasse di quelli che un tempo erano i migliori cavalieri di Bretagna.

Solo due cavalieri restavano seduti, in quel immenso prato vicino al mare.

Il vecchio re Artù giaceva tra le braccia del suo più fidato cavaliere.

Ser Bedivere tentava di tamponargli la ferita sanguinante dalla fronte, dove il figlio l’aveva colpito con la spada.

Ma era chiaro che la ferita era molto grave, e Bedivere non aveva più la forza per trascinare il re, in cerca di aiuto.

I due stavano parlando quando una nave spuntò all’orizzonte, sul mare reso rosso dal tramonto.

Artù non voltò il capo a guardarla ma, la percepì. Come fosse il suo destino a venirgli incontro.

«Bedivere…» disse piano, alzando una mano verso il mare: «Hai visto quella nave che si avvicina… Essa viene per me»

Il sovrano morente, con la fronte insanguinata per la ferita inferta dal figlio, parlò con un tono tanto risoluto che ser Bedivere scoppiò in singhiozzi.

Non era uomo da pianto ma, in mezzo a quella scena di devastazione, tra i defunti migliori cavalieri del regno, chi avrebbe saputo tenere gli occhi aridi al pianto?

 «No, mio re, non andatevene» ansimò Bedivere stringendo la mano del suo caro signore con struggente dolore: «Che sarà di me se ve ne andrete?»

 «Hai adempiuto al tuo compito, mio fedele maresciallo. A ogni tuo dovere, mio buon compagno. Ora non c’è più nulla che mi trattenga qui. Il trono di un altro regno mi attende» ansimò Artù con il capo posato sul grembo del cavaliere. «Mentre la nave giunge alla riva, conducimi dalle donne che vedrai, mio buon Bedivere. Il mio ultimo ordine»

Bedivere scosse il capo, muto, ma non seppe disubbidire al suo re.

Lentamente il buon vecchio cavaliere prese il suo re tra le braccia e, insieme, arrancarono verso l’immoto mare.

La nave che si arenò dolcemente nella rena però, non era quella che Artù si aspettava.

Perplesso Bedivere disse: «Non vi sono donne mio signore»

Il sommo re riuscì ad alzare appena il capo e in quell’attimo di mistico silenzio, vide un cavaliere salire sulla prora della nave. Un cavaliere armato di bianco.

Teneva qualcosa tra le mani; qualcosa coperto da un candido velo pulsante di vita.

Attese solo un attimo, come spaventato dalla scena che aveva davanti, quella silente piana ricoperta di morti e corvi poi, lentamente, fece scivolare via il velo dall’oggetto che teneva tra le mani.

Artù t rattenne il fiato mentre una luce accecante esplose nella piana. Bianca e purificante.

Tutto svanì nel suo chiarore.

***

 

   
 
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