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Autore: visbs88    21/04/2011    4 recensioni
Continuo di "The erotic night".
Dopo una serata erotica, è bene per pulirsi da varie schifezze farsi una doccia. Ma esiste anche la vasca da bagno, e Bankotsu e Jakotsu pensano di approfittarne.
Scritta per l'iniziativa "Pesca la tua carta".
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Bankotsu/Jakotsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bankotsu x Jakotsu'
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IN THE BATH

 
Iniziativa: Pesca la tua carta (Fanworld.it)
Carta: Asso di quadri.
Prompt: Scrivi una storia di qualsiasi tipo in cui ci siano riferimenti ad un telefilm o un anime o un libro.
Titolo: In the bath.
Serie: Bankotsu x Jakotsu.
Introduzione: Dopo una serata erotica, è bene per pulirsi da varie schifezze farsi una doccia. Ma esiste anche la vasca da bagno, e Bankotsu e Jakotsu pensano di approfittarne.
Personaggi: Bankotsu, Jakotsu.
Rating: Arancione/16+.
Generi: Commedia, Fluff.
Avvertimenti: AU, One-shot, Yaoi.
Pairing: Bankotsu/Jakotsu.
Numero parole (Contatore Word): 2.753.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma dell’autrice del manga Rumiko Takahashi. Non scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale e per l’amore verso questa coppia. Contiene riferimenti all’anime Perfect Girl Evolution, citato senza scopi pubblicitari o quant’altro. Occorre il mio permesso per citare pezzi della storia, tradurla, riprodurla altrove o trarne ispirazione.
 
Buona lettura!
 
Bankotsu ne aveva provate di esperienze nella sua vita, anche di assurde. Tuttavia, quella di destarsi sentendo qualcosa di umido e caldo che scorreva sui suoi capezzoli non l’aveva ancora vissuta. Ci pensò Jakotsu a fargliela provare per la prima volta. Così, il ragazzo si svegliò con il fidanzato intento a leccargli senza pudore il petto, gli addominali e l’ombelico. Ecco quali rischi si correvano se Jakotsu ti precedeva e tu eri ancora mezzo coperto di panna montata, reduce da un’epica battaglia erotica a suon di spruzzi di quella dolce spuma, pensò Bankotsu mentre continuava tuttavia a tenere gli occhi chiusi. Quel tocco audace era piacevole, eccitante. Godette di quell’umido massaggio per una manciata di minuti, prima che Jakotsu lo interrompesse. Lo sentì salire, appoggiare il petto sul suo e schioccargli un bacio sulle labbra.
- So che sei sveglio, birbone…
Bankotsu ghignò e aprì gli occhi, guardando il compagno, che gli sorrise. La sua espressione era ancora un po’ assonnata, il trucco si era rovinato e i capelli ricci e arruffati erano sporchi di panna fino alle punte, ma al moro sembrò come al solito splendido.
- E come mi sono tradito? – chiese divertito.
- Diciamo che qualcuno si è alzato prima di te, stamattina – rispose Jakotsu con un risolino.
- Tu?
- No, la tua banana. Brutta cosa l’eccitazione, eh?
Bankotsu fece una piccola smorfia.
- Già. Sarà per questo che siamo più prevedibili delle donne…
- Più prevedibili un corno – ribatté irritato l’altro – Mi ritieni prevedibile?
- No, tu no, in effetti.
- Esatto. Quindi non nominare le donne mentre siamo nudi sul mio letto. A proposito… sei stato favoloso, stanotte – aggiunse il ragazzo castano, rilassandosi e facendo l’occhiolino – Soprattutto all’inizio. Ma hai tenuto a meraviglia fino alla fine, sei così macho…
- Grazie – replicò Bankotsu – Ti amo.
- Sì, ti amo anch’io, ma non sono del tutto in vena di coccole, tesoro.
Detto questo, Jakotsu leccò le labbra del fidanzato, facendo ben intendere di che cosa fosse in vena.
- Che ne dici di restare qui da me tutta oggi e magari un’altra notte? – chiese malizioso poi, intrecciando le dita sotto il mento e appoggiandosi al petto del moro.
- Sì, allora tanto vale che mi trasferisca direttamente qui – rise Bankotsu, passando una mano fra i suoi capelli e giocherellando con un ricciolo unto.
- Perché non farlo sul serio, scusami? – disse Jakotsu, improvvisamente serio – Avviso il proprietario, paghiamo l’affitto per due così non è nulla di illegale… non ci serve un letto in più, penso – concluse con un sorrisino – L’unica sarebbe che non ho molto spazio per tutti i tuoi vestiti, ma da qualche parte li imbucheremo.
- Potremmo pensarci… - mormorò il moro, dopo aver riflettuto qualche istante.
- Ma certo che ci pensiamo! – esclamò entusiasta il ragazzo castano – Dai, ti voglio qui sempre.
- Ho anche il mio computer, tutta la roba che ho sparsa per la casa, i libri… - disse Bankotsu un po’ dubbioso.
- Ma sì, troveremo un posto, amore – rispose Jakotsu con aria di sufficienza – Ti prego ti prego ti prego!
- Vedremo nei prossimi giorni, ok? Non è così semplice… Ci sono i contratti di affitto e tutto il resto.
- Sistemeremo ogni cosa e vivremo insieme per tutti questi anni di università. Magari ci troviamo anche un lavoretto per non pesare del tutto ai nostri genitori. È perfetto, dobbiamo farlo!
- E’ un discorso serio, Jakotsu… parliamone vestiti e in un’altra situazione – sussurrò Bankotsu accarezzandogli il viso.
- Non vuoi?
- Sì che voglio, stupido. Ti amo.
- Va bene, ne riparleremo. Intanto cosa facciamo oggi? Io direi di farci una bella doccia, ovviamente insieme, poi facciamo colazione…
- Oh cazzo Jakotsu – sobbalzò l’altro – che ore sono?
- Le… dieci, perché?
- Alle dieci e mezza abbiamo lezione!
- Oh, e chi se ne frega! Oggi giornata fatta di amore e cazzeggio – ridacchiò il ragazzo castano.
- Sì, peccato che non abbiamo più studiato praticamente niente – borbottò l’altro.
- Rilassati, bambino – lo rassicurò Jakotsu – Oggi devi solo pensare a finire la roba da mangiare che hai portato.
- Uhm. Puoi essere davvero convincente, lo sai?
- Già, è una mia dote speciale. Allora, ci facciamo questa doccia? Non sto sporco così tutto il giorno. Mi ero anche lavato i capelli ieri sera…
- Non ti cadranno tutti i tuoi ricciolini per due shampoo di seguito, fidati. Ma aspetta… sbaglio o tu hai la vasca da bagno?
Si fissarono negli occhi, mentre l’idea con tutti i possibili sviluppi balenava nelle loro menti.
- Eccitante… e riposante – sussurrò Bankotsu, leccandosi appena le labbra, gli occhi blu brillanti di malizia.
- Lunga da preparare, però – mormorò Jakotsu.
- Conta che possiamo anche fare la schiuma.
Fecero una pausa di silenzio, prima che il ragazzo castano si lasciasse andare ad un lungo risolino e si sollevasse.
- Fermo qui, non venire finché non ti chiamo, vado a riempirla e a fare la schiuma! – esclamò eccitato, scendendo dal letto.
- D’accordo, intanto mangiucchio gli ovetti che si sono salvati – rispose divertito Bankotsu, guardando il macello sulle lenzuola non più bianche. Guardò il fidanzato uscire correndo dalla stanza, e ingoiando distrattamente qualche cioccolatino lo sentì aprire l’acqua nel bagno adiacente alla camera. Dopo due o tre minuti, il getto interrompersi per poi riprendere poco dopo. Il moro poteva immaginarsi Jakotsu intento a versare il bagnoschiuma nella vasca per fare, appunto la schiuma. Si stava chiedendo se si chiamasse “bagnoschiuma” proprio per quello quando la voce del ragazzo castano arrivò lo chiamò:
- Bankotsino, amore…
Bankotsino amore rise fra sé, quindi si costrinse ad alzarsi dal morbido materasso e ad entrare in bagno.
Si era aspettato di vedere Jakotsu in chissà quale posa erotica in acqua, e invece lo vide seduto tranquillamente in mezzo alla schiuma. Notò che si era anche struccato.
- Se ti stai chiedendo perché non mostro le gambe con aria sexy ed audace il motivo è che mi ricorda troppo i modi di fare delle donne. In particolare delle prostitute.
Bankotsu rimase a ghignare sulla porta.
- Che ne sai tu delle prostitute?
- Tu sei esperto, per caso? – chiese un po’ malizioso un po’ irritato Jakotsu.
- No, ma che dici? – esclamò allarmato l’altro.
- Ok, chiusa la parentesi prostitute. Ora vieni qui, amore.
Il moro obbedì all’istante. Evidentemente il padrone di casa aveva troppa voglia di stare con lui a pomiciare per parlare di donne. Si immerse nell’acqua piacevolmente tiepida, si distese fra la schiuma e le bolle appoggiando la testa al bordo della vasca e lasciando che Jakotsu salisse sopra di lui.
- E poi, per mostrare le gambe mi sarei dovuto distendere. Invece voglio guardarti bene dall’alto – ridacchiò questo.
- Ah, dunque c’era il piano maligno dietro tutto questo…
- Già, ma tranquillo, mi voglio soltanto rilassare. Le cose più sconce le faremo dopo, bimbo – disse malizioso il ragazzo castano, prima di legarlo in un umido bacio.
- Un secondo solo, eh – disse Bankotsu quando si staccarono. Con una lieve spinta invitò l’altro a staccarsi da lui, quindi si tappò il naso, chiuse bene gli occhi e immerse la testa sott’acqua.
- Tanto vale essere bagnati per bene del tutto – sorrise quando riemerse, pulendosi il viso dalla schiuma che l’aveva coperto.
- Hai ragione, un attimo che faccio anche io…
Jakotsu ripeté gli stessi gesti del fidanzato, tuttavia affondò sott’acqua precisamente al livello del cavallo del ragazzo, approfittandone quindi per lasciare una rapida leccata subacquea.
- Deficiente! – lo rimproverò Bankotsu ridendo quando emerse.
- E dai, tu hai fatto molto peggio, ieri sera – ridacchiò il giovane dagli occhi neri, baciandolo di nuovo. Sembrò poi illuminarsi.
- Oh, Ban, posso scioglierti la treccia?
- Cos… va bene, perché? – domandò un po’ stupito l’altro, mentre Jakotsu afferrava contento i suoi capelli raccolti.
- Uhm, così, è divertente, e poi li laviamo meglio se li sciogliamo. Senza dimenticare che stai benissimo con i capelli sciolti, sei super sexy – disse contento, sciogliendo rapidamente le ciocche intrecciate fra loro. Quando finì Bankotsu scosse la testa per smuoverle, renderle meno divise ed uniformi.
- Perfetto. Siamo pronti per iniziare l’operazione “Limona e intanto lava” – disse poi Jakotsu, facendo ridere il fidanzato.
- Operazione “Limona e intanto lava”, da segnarsela, questa! – rise il ragazzo dagli occhi blu – Sei grandioso!
- Modestamente, so di essere un mito – rispose altezzoso l’altro, per poi sorridere e fare l’occhiolino – Comunque, intanto c’è la fase Limona…
E la fase Limona non fu certo eseguita in fretta. I due ragazzi si baciarono, stringendosi l’uno all’altro nell’acqua, le lingue che giocavano tra loro e insieme si cercavano, toccando i denti, le pareti delle umide grotte che stavano esplorando. Jakotsu e Bankotsu socchiudevano appena gli occhi nelle brevi pause per riprendere fiato, specchiandosi per quei pochi secondi l’uno nelle iridi dell’altro. Il moro passava le mani sulla schiena bagnata del fidanzato, percorrendo la spina dorsale, le fossette sopra le natiche, ogni centimetro di quella pelle che conosceva ormai alla perfezione. Sapeva che a Jakotsu piaceva venire accarezzato ripetutamente, sfiorato con un tocco prima delicato e sensuale che poi diventava più forte e marcato di volta in volta. Niente di lui gli era sconosciuto, e sfruttava la propria esperienza per fare mugolare il compagno mentre rimanevano incollati per le labbra, mentre respirava il suo odore familiare ma sempre nuovo. Continuarono così a lungo, fino a quando Jakotsu non si accoccolò sul petto del compagno che emergeva dall’acqua.
- Potrei riaddormentarmi così – mormorò il ragazzo castano, strofinando appena il viso sul fisico muscoloso di Bankotsu.
- Fortuna che non eri in vena di coccole, micetto – disse piano questo, mentre lo accarezzava teneramente. Era bello sentire la sua pelle morbida e liscia bagnata e un po’ ricoperta di schiuma.
- Miao… ho cambiato idea… ho voglia di fare le fusa, adesso – sussurrò Jakotsu, socchiudendo gli occhi.
Rimasero così per un po’, cullati dal tepore dell’acqua, rilassandosi e accarezzandosi, finché Bankotsu non sentì il compagno ridere piano tra sé.
- Uhm, cosa c’è? – domandò incuriosito, senza tuttavia spezzare l’atmosfera dolce che si era creata.
- No, niente, mi è venuta in mente una scena di un anime.
- Che scena?
- Oh, lascia perdere…
- Dai, dimmi!
- Come mai sei così curioso? – chiese divertito Jakotsu, continuando a tenere la testa appoggiata sul petto del fidanzato.
- Così, per parlare un pochino – bisbigliò Bankotsu, portandogli una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
- Va bene… in pratica c’è un ragazzo fighissimo che si fa la doccia, e una ragazza che appena arrivata ospite in casa sua entra in bagno credendo che qualcuno le abbia già acceso l’acqua – ridacchiò il giovane dagli occhi neri.
- E poi?
- Succede un pandemonio, ma alla fine lui non aveva visto nulla perché c’era il vapore… e credo lei nemmeno, non l’ho capito.
- Come mai ti è venuto in mente?
- Non so, sarà che tu sei bellissimo e che qui c’è un po’ di vapore… - mormorò Jakotsu, chiudendo gli occhi.
- Che anime era?
- Perfect Girl Evolution.
- Sentito, ma non ho idea di cosa sia di preciso.
- Già, non è molto conosciuto. L’ho trovato per caso e ho finito per guardarlo tutto, è più da ragazze, a dire la verità. Però faceva ridere, era stupidissimo. E poi c’erano dei ragazzi davvero troppo belli.
- Guardi anime da femmine solo per vedere bei maschi?
- All’incirca.
- E… non ti basto io?
Jakotsu spalancò di scatto gli occhi, alzando lo sguardo. Bankotsu lo fissava con uno strano sorriso sulle labbra.
- Cosa…
- Forse ti stai stufando di me? Non ti sembro più così entusiasmante?
- I… idiota! – disse ad alta voce il ragazzo castano, guardandolo con aria ferita – No! Come potrei? Io ti amo! Sei bellissimo e…
- La bellezza potrebbe diventare monotona…
- No, Bankotsu! – esclamò Jakotsu, agitato – No! Oddio, non parlare così! Bankotsu… anche se trovassi un ragazzo mille volte più bello di te non ti lascerei, Bankotsu! Ma un ragazzo del genere non può esistere, perché tu sei il più bello del mondo per me, e lo rimarrai in eterno, che ne vengano fuori altri cento meravigliosi! Bankotsu…
- Calmati – mormorò il moro, colpito dal sentimento che l’altro aveva messo in quelle parole.
- Bankotsu… - lo chiamò Jakotsu, e il ragazzo dagli occhi blu si accorse del suo sguardo sofferente.
- Ehi, Jaky! – balbettò.
- Tu sei bellissimo, ma ormai non conta più, è importante che tu sia dolce, gentile, intelligente, divertente, e tutte le altre tue mille qualità! E non ti cambierei con nessuno al mondo, te lo giuro!
- Lo… lo so…
- Allora perché hai detto… quello che hai detto? – domandò Jakotsu con aria accusatoria.
- Io… non lo so… forse sono geloso anche io, come te.
- Sei geloso che io guardi bei ragazzi in un cartone?
- Tu sei geloso quando guardo per puro caso una ragazza!
- Lei è reale!
Bankotsu rimase in silenzio.
- E’ che… Jakotsu… ce ne sono tanti di bei fighi, come li chiami tu, in questo mondo, e… so quanto ti piacciano…
- Mi piacciono da guardare, Bankotsu! – gridò l’altro, disperato – No, per favore, non dirmi che ti fidi così poco di me!
- Io mi fido di te! Ma anche tu non ti fidi di me, allora, se hai paura che una ragazza…
- Va bene, la smetterò! Te lo prometto, la smetterò, non sarò più così geloso, te lo giuro, ma ti prego… - il moro notò terrorizzato gli occhi pieni di lacrime del fidanzato.
- No, no, non piangere, per favore non piangere! – lo supplicò. Che disastro stava combinando, per aver parlato di un anime con bei ragazzi?
- Non piangere, amore – continuò ammorbidendo il tono ed accarezzandogli una guancia – Scusami. Ti prego scusami. Sono un bastardo.
- No, non sei un bastardo… mi dispiace… averti dato quest’immagine di me…
- Che immagine?
- Di quello… di quello che si mette con i ragazzi solo per la bellezza… non è vero, te lo giuro, io ti amo…
- Jakotsu. Basta adesso. Basta – disse Bankotsu, stringendoselo al petto – Basta. Io mi fido di te, mi sono sempre fidato e ora che mi hai detto tutto ancora di più. Quindi basta. Non sarò geloso, e non penso che tu sia così opportunista. Ora per favore sorridimi.
Ma il ragazzo castano si ostinava a rimanere appoggiato al petto del fidanzato, senza cambiare espressione.
- Ehi. Per favore. Per chi credi che quel cazzo di cuore batta, là sotto? – sbottò Bankotsu, stringendolo più forte per fargli ascoltare il palpitare del suo muscolo vitale.
- Batte… per me? Dimmi di sì…
- Sì. Batte solo per te.
- Bankotsu… scusami. Sono stato affrettato…
- Non è nulla. Ci siamo capiti, giusto?
- Sì – rispose semplicemente Jakotsu, alzando il capo e fissandolo dritto negli occhi.
- Ora basta. Baciami e sorridimi.
E il ragazzo castano lo baciò e poi gli sorrise, con aria un po’ colpevole.
- Dai. Pensa alla battaglia di stanotte.
A quel ricordo il padrone di casa ridacchiò piano. Bankotsu si sentì davvero sollevato nel vedere i suoi occhi privi di quella tristezza di poco prima.
- Visto? Dai, parliamo come prima – sussurrò il moro, invitandolo con piccoli tocchi insistenti a tornare sul suo petto, come all’inizio – Dove eravamo rimasti?
- Che… che l’anime era da femmine? – mormorò esitante Jakotsu, appoggiando di nuovo il capo sui pettorali del fidanzato e chiudendo ancora gli occhi.
- Ah, giusto. Non sapevo che guardassi anime online.
- Ogni tanto, quando mi gira. Dobbiamo rendere onore alle nostre origini giapponesi, anche se ci stiamo italianizzando – sorrise Jakotsu, finalmente del tutto tranquillo.
- Già, italianizzando, inglesizzando, francesizzando, americanizzando… un po’ tutto.
- Nah, non mi piacciono gli inglesi. Mi piace solo Harry Potter di inglese.
- Sì, sono dei libri bellissimi – mormorò Bankotsu, abbassando la voce per ripristinare l’atmosfera originale – Vedessi quante storie ci sono su Harry Potter nei siti.
- Non ti ho più chiesto del pronto…
- Non lo guardo nemmeno più, ho rinunciato.
- Peccato. Bankotsu…
- Dimmi…
- Facciamo la seconda fase Limona?
- E poi sarebbe meglio lavarci sul serio, tu che ne dici?
- Che hai ragione.
Si sorrisero, e si baciarono ancora, agitandosi nell’acqua e nella schiuma. Il moro infilò una mano tra i capelli dell’altro, contento che quella mattina non fosse sfociata in una tremenda litigata come aveva davvero temuto. Perché lui amava Jakotsu, malgrado ogni cosa. Non avrebbe sopportato di vederlo piangere per colpa sua.
No, non si sarebbero mai divisi, pensò ascoltando i deboli mugolii del suo fidanzato che si stringeva a lui.

 
Giuro che non volevo farli litigare, hanno iniziato  a parlare così da soli, assolutamente da soli! Li ho anche fatti finire, sarei stata bastarda se li avessi lasciati litigare proprio dopo la loro serata erotica (che è stata un crack ^^ non mi convinceva, e ho avuto conferma xD). Fluff e serietà dopo erotismo, basta dire questo.
Spero che vi sia piaciuta di più della precedente, e che abbiate voglia di lasciami un commentino! Anche le persone che silenziose mettono nei preferiti… mi spiegano il perché con una recensioncina? *.*
Visbs88
   
 
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