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Autore: myellin    22/04/2011    4 recensioni
Song-fic sulle note di "Ragazza di Campagna" di Baglioni, il cui testo è fondamentale per la trama.
Kazuha, nella prima adolescenza, ha avuto un "diverbio" con suo padre e si rifugia in camera sua dove però non si cruccia più di tanto di quello che è accaduto e inizia a guardarsi in modo diverso.
Cameo di Heiji.
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ragazza di Campagna(osaka)
Ragazza di Campagna



Ti precipiti fuori dalla porta, offesa.
Mai ti saresti aspettata una reazione del genere, avevi previsto un rimprovero ma niente di più. Corri su per le scale, tenendo la mano sulla guancia ancora dolorante e arrivi con le lacrime agli occhi nella tua camera. Eppure non pensavi di avere fatto qualcosa di male, volevi solo provare a sembrare più grande, ad assomigliare, dipingendo le tue labbra col rossetto, a quelle ragazze con le quali lui ti mette sempre in confronto.
Le ultime gocce di pianto smettono di scendere sulle tue gote e il tuo sguardo deciso fa trasparire con forza la tua convinzione di essere nel giusto.


Chiudi a chiave la porta
mi fai un poco pena
un ceffone sul viso
a letto senza cena
Quel rossetto a tuo padre
non e' andato giu'
e ti bruciano ancora
quelle cinque dita
mentre asciughi gli occhi
ma non sei pentita
"Babbo me la paghi
domani scappo via"

Mormori a mezza voce, forte della tua certezza. Sei in mezzo alla stanza e nel grande specchio sulla parete guardi riflessa la tua immagine. Inizi a spogliarti piano, come se stessi compiendo un antico rito e ammiri l'altra te stessa che imita ogni tuo movimento. Sei compiaciuta di ciò che vedi, vero Kazuha? Non ti senti più una bambina, sei cresciuta ormai. 



Ti avvicini allo specchio
sfili via la gonna
mica male le gambe
sembri gia' una donna
un bottone poi un altro
e la camicia e voila'
vola sopra il como'
e le scarpe piu' o meno
la stessa fine
quelle calze pian piano
come hai visto al cine
poi ti alzi in piedi
e quel che avevi
non l'hai piu'

Il tuo sguardo si abbassa e osservi il seno che gradualmente sta sbocciando sul tuo petto. Fai un sorriso soddisfatto e inizi a giocare con i tuoi capelli corvini. Alzi i capelli e accompagni ogni nuova acconciatura con un'espressione sempre diversa. Improvvisamente diventi paonazza. Ti senti ridicola, Kazuha? Forse hanno ragione quando dicono che sei ancora una bambina. Le ciocche ti cadono dolcemente sulle spalle e in quel momento prometti di non fare più una cosa così infantile.

Guardi in giu'
se il tuo seno e' un po' di piu'
se e' un po' cresciuto
tiri su i tuoi capelli
fai le facce strane
come in un film muto
"Sara' un peccato giuro
non lo faccio piu'
caro Gesu' Giuseppe Maria
siate la salvezza dell'anima mia

Ti senti meglio ora, dopo aver affidato come sempre la tua anima alle divinità. Infili la camicia di notte che ti ha regalato tua nonna e al contatto con la seta fredda ti vengono i brividi. Ti guardi attorno nella stanza e solo ora ti rendi davvero conto dei vestiti che hai spapagliato qua e là. Pieghi con cura gli indumenti e li poggi sulla sedia. Torni davanti allo specchio e vedi le tue labbra ancora tinte di un rosso innaturale. Prendi un fazzoletto bianco e lo porti pensierosa alla bocca. Guardi divertita la sagoma lasciata sul tessuto bianco e immagini di essere una femme fatale alla pari di quelle che hai visto tante volte nei film che ti piacciono tanto. Le tue labbra ora sono tornate al loro colore, anche se ancora un po' arrossate.
Prendi poi l'annaffiatoio e come ogni sera dai da bere ai fiori che hai sulla scrivania, ai quei lillà che ti sembrano rappresentare così bene te stessa. Apri la porta della terrazza, senza badarci, e una brezza leggera ti scompiglia i capelli e ti porta il profumo della notte.
Ti è finalmente tornato il buonumore, Kazuha, quei piccoli gesti quotidiani ti danno sicurezza. Inizi a canticchiare a mezza voce e, trasportata dalla melodia che ti risuona nella testa, trascini in una danza il tuo cuscino, fingendo che sia proprio lui che volteggia con te. 
Una giravolta ancora e ti trovi sul letto, sul volto un sorriso dolce che si trasmette anche al tuo sguardo.

La camicia da notte
quella di tua nonna
poi ti soffi il naso
metti a posto la gonna
togli via il rossetto
e con l'acqua del catino
ci annaffi i lilla'
Ti fai un giro di valzer
con il tuo cuscino
fai a meta' del pane
con il canarino
poi con un gran salto
fin sopra il letto opla'

Stai prendendo ancora fiato sdraiata sul letto quando il tuo stomaco ti ricorda di non avere ancora toccato cibo. Non ti riesci ad accontentare di quel pezzo di pane che sei riuscita ad acchiappare prima di rifugiarti in camera ma non sai proprio come fare a farti passare la fame.
Allunghi la mano sul manga che avevi riposto sul comodino e inizi a sfogliarlo sperando ti distragga. Non ti va di leggere, eppure quando vedi il protagonista te ne viene improvvisamente la voglia. Era solo per la sua presenza che l'avevi comprato, sotto indicazione delle amiche che ti dicevano che assomigliava a qualcuno di tua conoscenza e tu, più per dar loro soddisfazione che per vera curiosità, ti sei decisa a prenderlo. Osservi con attenzione una sua immagine e ti rendi conto che avevano ragione loro.
Con un gesto secco chiudi il manga, infastidita perché per quella sera lui era fin troppo presente nella tua mente e ti sistemi adagio prendendo spazio sul materasso.


Ecco qua come cena pane ed unghia
e non ti piace
cosa fa quel fumetto
poi ti va perche'
l'attore e' bello e audace
il segno della croce
e poi lo metti via
"Caro Gesu' Giuseppe Maria
vi dono il cuore e l'anima mia"


Non riesci a dormire, Kazuha? Stai ancora pensando a lui, non è così? La tua espressione è contrariata mentre guardi il soffitto. Ti inizi ad innervosire pensando che in fondo è proprio sua la colpa di quelle cinque dita che ancora bruciano sulla tua guancia. Ti rigiri tra le lenzuola e sbuffi: sai bene che non è stato lui a chiederti di mettere quel rossetto, ma tu l'hai fatto lo stesso, sperando in chissà quale cambiamento di scena.
Ma non è così che vanno le cose, soprattutto quando si tratta di lui, lui che non si rende nemmeno conto di quello che dice e lui che non si rende nemmeno conto di quanto tu sia influenzabile dalle sue parole.
A volte ti chiedi come faccia ad essere un detective se non ha ancora capito i sentimenti che provi per lui. La risposta però ti arriva fulminea da quella voce odiosa che hai nella testa: forse il problema non è che non se ne sia accorto ma che, pur sapendo tutto, rimane indifferente all'intera faccenda.
Ti maledici mentalmente, dandoti della stupida per provare quelle cose proprio per lui e ti mordi le labbra.
Improvvisamente ti alzi in ginocchio sul letto e anche da lì vedi il tuo riflesso nello specchio. Eppure non ti sembri brutta, non è vero? Non brutta come tante altre per lo meno.
Un rumore improvviso ti fa sussultare. Ti butti sul letto e con quell'unico slancio allunghi anche la mano per chiudere la luce, giusto in tempo.


Fissi a lungo un trave
ma che hai da pensare
la faccenda e' grave
tra molliche e zanzare
pancia sotto di fianco
bevi un sorso d'acqua
ti rigiri ma dentro cos'hai
E poi per guardarti
ancora nello specchio
tiri su' la camicia
ti alzi su' in ginocchio
c'e' un rumore smorzi il lume
ebuona notte al secchio!

Senti il sospiro di qualcuno provenire dal balcone e anche se sei impaurita, piccola Kazuha, la tua curiosità fa sì che aguzzi la vista per capire chi si cela dietro quell'ombra che si sta avvicinando a te. Non sai chi è, potrebbe essere chiunque eppure non urli. Cosa ti frena, Kazuha? La paura dell'ignoto o l'aspettativa di una sorpresa?
La sedia che cade si accompagna ad un -Porc..!- appena sussurato di una voce fin troppo familiare che ti strappa un sorriso. Hai fatto bene a non gridare, forse te lo sentivi che sarebbe arrivato.
Senza fare rumore ti sistemi i capelli e solo dopo accendi la lampada sul tuo comodino. Lui è stranamente rosso in volto e tu lo guardi e trattieni le risate nascondendo la bocca dietro la mano. Non sei imbarazzata, anche se hai indosso solo una leggera camicia da notte, non sei imbarazzata, anche se non sai da quanto tempo aspettava sul balcone e non sai per quanto tempo ti ha osservata. Sei soltanto contenta, felice perché è venuto da te e continui a ridere, ora senza nasconderti, e continui a osservarlo, ora senza preoccupazioni.
- Smettila di ridere, sciocca! Se tuo padre mi scopre mi fa fuori!-
Sorridi della sua preoccupazione e solo allora ti rendi conto che è entrato di nascosto in camera tua. Arrossisci, Kazuha, perché anche se l'avevi sperato, non avresti mai pensato potesse accadere sul serio.
-Che ci fai qui? - gli chiedi e sorridi ancora. Sembra che nessuno possa toglierti più questa espressione felice dal volto e anche lui se ne accorge, ma non capisce.
-Sono venuto a vedere come stavi. Sai, per lo schiaffo. Però mi sembra che vada tutto bene.- ti rispond
e lui sempre più confuso e un po' stizzito. E tu ridi della sua confusione, e tu ridi perché sai che si aspettava di trovarti in lacrime mentre non lo sei.
-Ora va tutto bene. - gli dici enigmatica riolgendogli un altro sorriso. Chissà se capisce che è successo tutto per colpa e grazie a lui. Le lacrime e i sorrisi.
Lo vedi un po' a disagio, forse hai esagerato con l'essere criptica. Ti dà un piccolo buffo sulla testa e si dirige di nuovo verso il balcone da dov'è arrivato.
-Io allora me ne vado - ti dice prima di andarsene - E comunque stai meglio senza rossetto. -
Ora non lo vedi più e sulle tue labbra muore un grazie non pronunciato. E questa volta diventi paonazza, scorgendo dietro alla sua considerazione un complimento, e sei felice, mentre chiudi la luce.
Ti sdrai di nuovo sul letto e ti tocchi il punto dove ti ha dato il buffetto,  prima di addormentarti. E quelle cinque dita sulla guancia adesso non le senti più.


Trattenere il fiato
era stata dura
fermo li' a guardare
dentro la fessura
poi ti inciampo in qualcosa
che razza di figura!
E chissa' chi hai creduto
fosse nel solaio
se gia' dormi o ridi
cosa fai nel buio
zitta con tuo padre
senno' succede un guaio
la la la
la la la

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Salve a tutti! E' la prima volta che scrivo qualcosa su Detective Conan e ho deciso di iniziare questa esperienza adoperandomi in una song-fic con quello che è il pairing che preferisco del manga di Gosho Aoyama.
Sulle note di "Ragazza di Campagna" di Claudio Baglioni, ho immaginato una situazione che può essere accaduta un paio di anni prima degli eventi da noi conosciuti, con una Kazuha che sta iniziando a vedere i primi cambiamenti del suo corpo e a sentirsi più donna ma che continua a portars dentro la sua cotta per il bel detective di Osaka. Ovviamente un cameo di Heiji non poteva mancare!
Spero vi piaccia ^^
myellin
  
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