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Autore: Nyappy    22/04/2011    4 recensioni
-Distinto pino.-, iniziò la pianta sconosciuta, -Sono un'edera, tanto debole e malata. Sono nata da poco, ma ho bisogno di sostegno per crescere...-, proseguì con voce rotta, e il pino s'intenerì subito.
-Il mio tronco è robusto e solido, e sei così piccina che ho paura non resisterai ancora un altro giorno da sola.-, le disse smuovendo le fronde e permettendole di avvolgersi su di lui.
Genere: Fantasy, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le fiabe di mezzanotte'
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C'era una volta, su una collinetta sempre fiorita, un pino alto e nobile.
Tutti dal piccolo paesino di campagna sotto l'altura riuscivano a vederlo svettare, ancor più alto del palazzo del Principe che regnava in quelle terre.
Nonostante la sua statura venerabile e le fronde sempre verdi, il pino era gentile con tutti e permetteva agli uccellini di fare il nido trai suoi rami.
-Buongiorno campanelle!-, ogni giorno salutava sempre tutti i suoi vicini fiori, che si appoggiavano al suo tronco per dormire, e quella mattinaera particolarmente di buon umore.
-Buongiorno primule! E anche voi roselline.-, ma si fermò, accorgendosi che una pianta che non aveva mai visto aveva una fogliolina fresca poggiata su una radice scoperta.
-Distinto pino.-, iniziò la pianta sconosciuta, -Sono un'edera, tanto debole e malata. Sono nata da poco, ma ho bisogno di sostegno per crescere...-, proseguì con voce rotta, e il pino s'intenerì subito.
-Il mio tronco è robusto e solido, e sei così piccina che ho paura non resisterai ancora un altro giorno da sola.-, le disse smuovendo le fronde e permettendole di avvolgersi su di lui.
Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, l'edera si arrampicava sempre più sul pino, oscurandone il legno scuro e arruffandogli gli aghi.
-Povero pino!-, ogni giorno i paesani sospiravano in direzione dell'albero, ma lui era felice di aiutare una povera piantina debole e sola.
-Buongiorno primule! E anche voi roselline, crochi e amica edera!-, la sua voce ora era piuttosto stanca perché condivideva con il rampicante anche il nutrimento della terra, eppure la cosa non gli pesava.
-Edera, perché non vai da qualche altro albero?-, le chiedevano spesso le roselline rosse, preoccupate per l'amico, ma lei rispondeva sempre: -Come siete invidiose, roselline!-, e si stringeva ancor di più al pino.
-Edera, perché non ti stacchi dal nostro amico e non ti avvolgi a qualche sasso?-, le primule viola insistevano sempre tanto con lei, che sbuffava e accarezzava con le foglie gli aghi del pino.
-Edera, non vedi che ti stai approfittando del nostro amico?-, trillavano le campanelle irate, smuovendo i loro bianchi fiori a grappolo, ma il pino le quietava facendo loro ombra e accarezzandole con un ramo particolarmente basso.
Povero pino!

Un giorno il Principe si trovò a passeggiare per la sua tenuta e salì con il corteo di servitori la piccola altura, ritrovandosi accaldato.
Si appoggiò al tronco del pino per trovare riparo dal sole ma affondò con la schiena nelle foglie verdi dell'edera.
-Che orrore!-, balzò in avanti, controllando che il mantello non si fosse sporcato.
-Principe, Principe, venite qui! Voi siete ricco ed importante, aiutatemi!-, lo invocò l'edera staccando un ramo e sfiorando la guancia del Principe, inorridito dalle volgari foglie, che scambiò per quelle del pino.
-Sradicate quest'albero!-, ordinò ai servitori tornando a palazzo irritato, sistemandosi i ricci biondi e gli abiti bianchi.
Ma l'edera era così attaccata al pino che dovettero sradicare anche lei.
-Amico pino, amico pino!-, piangevano i fiorellini vicini, mentre lui non aveva più la forza di parlare.
-Campanelle, primuline, non vi struggete anche me?-, anche in punto di morte l'edera faceva l'offesa, ma nessuno la pianse, e i fiori diffusero per tutta la tenuta l'ostilità verso il rampicante.

Favoletta con morale ispirata a tutti i parassiti che infestano questo mondo. Povera edera! Come pianta mi piace un sacco, soprattutto sui muri, è molto evocativa. Qua non ci fa una bella figura!
Nyappy
   
 
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