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Autore: xHeyAriana    23/04/2011    1 recensioni
Charlie ha 15 anni e vive a Santa Monica, a Los Angeles. Alla festa di una sua amica incontra un ragazzo di nome Nick Jonas. Qualcosa però ostacolerà la loro relazione..
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualcuno mi prese per i fianchi e mi abbracciò da dietro. Una voce mi sussurrò nell'orecchio, «Come ti chiami?»
«Ch-Ch-Charlotte, ma odio quel nome, preferisco essere chiamata Charlie» risposi io, sembrando fin troppo idiota.
«Beh, ciao Charlie. Io sono Nicholas, ma odio quel nome, preferisco essere chiamato Nick» disse lui, con un sorrisetto sulle labbra.
Lui era alto, aveva i capelli ricci ed dannatamente bellissimo. Ci misimo a ballare alla canzone ''Raise Your Glass'', poi ci sedemmo sul divano e parlammo per un pò. E quando mi allontanai per prendere qualcosa da mangiare, incontrai la mia migliore amica, Haley, che non aveva assistito alla scena.
«Ti devo dire una cosa.C'è un ragazzo che mi piace.. Quello con i capelli ricci.. Hai presente? Beh volevo dirtelo da Giovedì ma non ci siamo viste prima. Sta in classe con me.»
«Ah» dissi io, fingendo di non capire di chi stesse parlando.
«Mi raccomando non dirlo a nessuno! E comunque riguardo..» E iniziò a blaterare cose che francamente non mi interessavano. Mia, una ragazza che andava alla stessa scuola di Haley, che però conoscevo anch'io aveva organizzato una festa perchè i suoi genitori erano fuori città. Purtroppo io e Haley non frequentavamo la stessa scuola, dopo 9 anni in classe insieme lei decise di cambiare scuola, e così ci ritrovammo piuttosto divise, ma comunque cercavamo di tenerci in contatto.
Nel mezzo della conversazione di Haley, nella finestra vidi il riflesso di quel ragazzo con cui avevo ballato poco prima, che si avvicinava. Chiusi gli occhi e pregai che non stesse venendo da noi. Però tutte le mie speranze si spensero quando sentii un braccio avvolto sulle mie spalle e una voce, la stessa voce profonda che avevo ascoltato poco prima.
«Hey» disse Nick, chiaramente rivolgendosi solo a me.
«Voi vi conoscete?» chiese Haley con aria piuttosto delusa.
«Eh, più o meno» ammisi.
«Charlie, posso parlarti un attimo in privato per favore?» mi chiese Haley, e senza aspettare per una risposta afferrò il mio braccio e mi trascinò in bagno. «Non ti piace, giusto?»
«Nooo, chi, lui? Non mi piace per niente.» «E' solo fottutamente sexy e ci prova con me ma perchè mai dovrebbe piacermi?!» pensai.
«Ah, bene. Sai, non vorrei che uno stupido ragazzo si mettesse in mezzo alla nostra amicizia» disse lei, sorridendo.
Haley era perfetta. In tutto. Mi capiva, rispettava le mie opinioni e quando litigavamo era sempre colpa mia, eppure finiva per essere sempre lei a chiedere scusa. Aveva 15 anni e viveva a Santa Monica (Los Angeles) come me, era alta, magra, con i capelli rossi che le arrivavano sotto le spalle, gli occhi marroni e le lentiggini. Sapeva cantare divinamente, aveva voti altissimi a scuola e sapeva fare tutto benissimo. Tranne recitare. Quella era l'unica cosa in cui ero più brava di lei.
Io ero alta, con i capelli castani chiari e lunghi e gli occhi verdi. Eravamo completamente diverse, eppure lei era la persona più importante della mia vita.
Presto la festa giunse al termine, e corsi a casa a preparare le valigie per il campo scuola a San Francisco che avrei passato la settimana seguente.
Una volta arrivata a casa mi chiamò la mia semi-migliore amica, almeno, l'amica più stretta che avevo in quella scuola. Odiavo più o meno tutti lì.
«Ciao Charlie! Com'è andata la festa? Sai, io sono andata a danza..» Era Alex. Aveva i capelli castani scuri e gli occhi marroni. Non era altissima. Ogni volta che stavamo al telefono, lei iniziava a parlare di danza classica, ovvero l'unica cosa di cui le importava davvero nella vita. Ho sempre odiato la musica classica, e per questo della danza classica non mi interessava assolutamente niente. Da piccola, quando mia nonna metteva musica di Mozart o Beethoven per farmi addormentare, io iniziavo a piangere, mentre quando un giorno mio papà decise di farmi ascoltare gli U2, iniziai a dormire come un angioletto.
Dopo una buona mezz'ora, cambiò argomento.
«..E quindi l'insegnante mi ha detto che sarei stata in prima fila per il saggio. Non è fantastico? Ah e comunque Rose non sta più in stanza con noi per il campo scuola. Adesso avremo Chloe. Non è meraviglioso? Rose era proprio una rompipalle.» Era vero. Rose era una rompipalle assurda. Chloe era decisamente meglio, non la conoscevo molto ma sembrava davvero simpatica.
«Ah, e te l'ho detto che mi sono messa con Joe?! Quel bonazzo diciottenne di scuola!» Non avevo idea di chi fosse Joe, ma mi fidavo del fatto che fosse un bonazzo, se lo diceva Alex, allora lo era davvero.
«Si, sai, era un pò che ci frequentavamo e- scusa devo andare ciao!» E chiuse frettolosamente la conversazione. 
Lasciai andare un sospiro di rilievo e mi misi a dormire. Il giorno dopo sarei partita per San Francisco.
 

Una Settimana Dopo

 

Ero in aereo ritornando da San Francisco, ascoltando musica dall'iPhone. Chloe si era rivelata una stronza. Alex e Chloe erano diventate migliori amiche. Chloe, Alex e Nicole (le mie compagne di stanza) mi avevano trattata malissimo durante quella settimana, ed ora erano sedute vicine. Anche quando cercavo di avvicinarmi, loro si azzittivano improvvisamente. 
Di una cosa ero certa: dovevo parlare con l'unica persona di cui mi fidavo con tutta me stessa, una persona a cui potessi raccontare tutto e che potesse capirmi.
Di una cosa ero certa: dovevo parlare con Haley il prima possibile.
  
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