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Autore: libera_di_sognare    24/04/2011    1 recensioni
Laura è una ragazza che si fida poco delle persone,perchè quando poi viene rispettata dà anima e cuore...ma troppe persone figono rispetto per usarla e lei si ritrova spesso con il cuore in frantumi. Ma è sicura che un giorno anche lei sarà finalmente libera di sognare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Continuava a rileggere quel piccolo pezzetto di pagina di diario da più di mezz’ora.
11 Dicembre 2010…ultima cosa: da martedì sono preoccupata per Luca…è strano…mal d’amore…quando gli ho chiesto cosa c’era che non andava mi ha risposto “ho paura di essermi innamorato di una ragazza che già so che perderò”…so come ci si sente, e spero davvero che lui riesca a ottenere il lieto fine che io non sono mai riuscita ad avere.
E mentre continuava a leggere, a osservare nella sua mente quelle poche righe, non sapeva che una lacrima solitaria le si stava insinuando dentro,scavando nella sua anima. Strinse la mano sinistra. Aveva voglia di dare un pugno a quello sciocco banco di scuola così perfettamente identico a tutti gli altri…così bianco,così candido. Ma poi la prof l’avrebbe ripresa e a lei non andava di dare spiegazioni. Non in quel momento. Non dopo essersi ricordata di come tutto era iniziato. Inspirò ed espirò lentamente. A poco a poco sentì i muscoli rilassarsi…aprì la mano. Accarezzò la pagine del diario e permise a quella lacrima solitaria, che le aveva scavato l’anima, di rigarle il volto.
Chiuse gli occhi e continuò a respirare lentamente. Nella mente iniziavano a comparire immagini di ricordi di quei giorni. E poi quella dannata chatt di facebook… Come al solito anche quel piovoso martedì 7 dicembre, dopo aver finito di studiare, era corsa nello studio di suo padre,si era connessa ad internet e aveva iniziato a girovagare in rete. Dopo all’incirca mezz’ora aveva aperto la sua pagina Facebook. La chatt si attivò automaticamente. Il primo nome,come per uno strano caso, era quello di Luca. Uno strano caso perché quel giorno aveva da fare alcune domande a quel ragazzo. Non lo aveva mai visto così passivo per tutto il giorno,con le braccia abbandonate sul banco e la testa china su di esse per nascondere il volto. Neanche la nutella della prof di storia era riuscita a strappargli un sorriso.
“Ehi come va?” erano le uniche parole che era riuscita a scrivere.
“Male” l’unica, breve risposta che ricevette. Poi una faccina triste era comparsa sullo schermo della pagina di chatt...e allora Laura si era preoccupata davvero. Avevano parlato,fino ad arrivare a quella frase che continuava a ronzarle in testa come uno stormo di fastidiosissime zanzare. Il giorno dopo quella loro chiacchierata virtuale lo aveva visto nuovamente immerso nella sua tangibile tristezza…non sapeva perché, ma quando aveva visto la maggior parte dei compagni di classe andargli vicino, chiedergli cos’aveva, soffocarlo con mille parole, aveva urlato dal suo posto “Lasciatelo stare!”.
Poi, rimasta seduta a guardare gli altri che stavano ritornando ai loro posti, aveva capito il perché di quel suo gesto improvviso. Sapeva cosa si provava ad essere sommersi da attenzioni, sguardi, parole che in quel momento ti sembrano totalmente inutili. Perché nessuno può capire cosa ti attanaglia il cuore,se neanche tu sei capace di cogliere le sue infinite voglie, passioni, desideri…lacrime.
Fino a quel giorno aveva creduto che Luca fosse solo un ragazzo come tanti; consapevole della sua bellezza, con i suoi modi sfrontati con i professori, o con i ragazzi che non gli “vanno a genio”, con la sua irresistibile faccia da stronzo puro. Un ragazzo che non ha certo problemi a far cadere ai suoi piedi stupide oche che sanno ammirare solo la sua bellezza esteriore, senza capire che dietro non c’è altro che un cuore di ghiaccio impenetrabile, come il suo sguardo. Perché lei credeva fosse così…privo di emozioni di ogni genere. Ma poi,quel giorno,aveva visto quel ghiaccio sciogliersi…nei suoi occhi.
Non avrebbe mai creduto che quel ragazzo fosse davvero in grado di permettere alle lacrime di rigargli il volto, se solo non l’avesse visto.
Ma mentre tutti avevano scelto di sgattaiolare fuori dall’aula al suono della campanella della ricreazione, lei era rimasta lì, al suo posto, a leggere uno dei suoi libri. Si stava bene. La porta dell’aula era chiusa e all’interno regnava il silenzio. Era percettibile solo il lieve mormorio del chiacchiericcio dei ragazzi riversatisi nei corridoi. Poi un rumore sordo aveva squarciato quella tranquillità. Alzò gli occhi,distogliendoli dalle parole del libro che stava leggendo,e guardò davanti la cattedra,il primo banco. Luca aveva lo sguardo perso nel vuoto,e non sembrava essersi accorto della squadra cadutagli a terre,forse per un movimento troppo brusco del braccio. Aveva spostato il suo sguardo nuovamente sugli occhi del ragazzo, e rimase ammutolita…due piccole gocce trasparenti si erano formate in quegli occhi,e così scivolavano giù,fino a fermarsi sulle sue perfette labbra rosse. Poi la campanella era suonata nuovamente, e lui aveva velocemente abbandonato la testa sul banco, probabilmente per non mostrare la fragilità che gli stava logorando l’anima. E in quel modo,così stranamente distante anche dai suoi migliori amici, si era isolato dal resto del mondo per più di una settimana.
Laura si era ritrovata più volte a guardarlo…non capiva perché, ma dopo averlo visto piangere, aveva colto un lato del carattere di quel ragazzo che lo rendeva totalmente diverso. Quella fragilità che era rimasta celata sotto un volto sempre pervaso da splendidi sorrisi, così era stato mostrato al mondo, anche se il mondo non se ne era reso conto. Il guscio di ghiaccio che pervadeva il suo cuore aveva man mano iniziato a rompersi…e a Laura piaceva ciò che in quel momento riusciva a vedere. Continuava a guardare quel ragazzo anche dopo che aveva ripreso ad essere il solito di sempre…ma lei sapeva che era diverso. Perché in quelle lacrime lei era riuscita e leggere un pezzetto della sua anima, e aveva avuto modo di capire che c’era un cuore pieno di amore, gioia, dolore, tristezza, rabbia, desiderio sotto quell’aspetto da ragazzo privo di sentimenti. A poco a poco aveva capito di essere attratta da ogni suo gesto,ogni sua parola… La sua anima voleva quella di lui.
E si era illusa che qualcosa potesse nascere davvero dalle loro anime. Aveva iniziato ad aiutarlo a studiare storia, gli ricordava i compiti per il giorno dopo, e lui per ricambiare la aiutava in matematica. Ma dalla sera del loro veglione di classe, che annunciava l’inizio delle vacanze invernali, ogni cosa era cambiata. Era tornato il solito coglione pronto a prenderla in giro ogni qual volta alzava la mano per rispondere alle domande dei professori…la sua indifferenza era tangibile,e la freddezza che aveva nei suoi confronti le metteva ogni volta voglia di scappare via e piangere.
E tutto ciò per uno stupido messaggio. Era sul punto di dirgli ciò che le infuocava l’anima,ma ciò che era riuscita a scrivere era stato “dovevo parlarti,ma non fa niente”. Ripensa a quelle poche parole.
Quella notte pianse, stringendo il suo orsetto di peluche dalle orecchie verdi, pianse nella sua stanza cullata dall’abbraccio della notte, perché tutti dormivano e lei era finalmente libera di esprimere la sua immensa tristezza e disperazione. Strinse nuovamente le mani. Le chiuse a pugni. Si ricorda ancora della piccola abrasione procuratasi alla mano dando un pugno al muro per sfogarsi. Credeva di aver versato ogni sua lacrima in quei giorni. Era certa che quelle piccole gocce fossero finite,ma la lacrima solitaria di quella mattina le diceva che non era così.
Controlla l’orologio…pochi minuti e sarà di nuovo fuori. La campanella suona puntualissima e l’avverte che la giornata scolastica è finita. Cammina veloce per arrivare al pullman che la porterà nella tranquillità del suo piccolo paesino sul lago. L’autobus arriva e lei resta in piedi perché ,come sempre,i posti non sono abbastanza per tutti i passeggeri. Fa caldo,e non esiste aria condizionata in quel dannato pullman. Guarda Luca, che invece ha trovato posto. Ha voglia di gridargli che è un bastardo,e che non merita il suo amore,ma resta zitta. Riesce a sorridere alla ragazza che le sta in piedi di fronte…Jenny.
Sono da poco diventate amiche. Si conoscono da appena un anno, ma Laura la considera una sorella,perché quella ragazza dal ciuffo rosso riesce a capirla. Lei sa ogni cosa di Luca perché lo conosce da più tempo. Lo conosce da quattro anni e anche lei aveva tenuto le dita incrociate per l’amica quando le aveva raccontato dei suoi sogni su Luca. Prime due fermate…si liberano due posti. Jenny e Laura si siedono e insieme ascoltano J-Ax. È arrivato il momento di dare un ultimo sguardo per quel giorno all’impenetrabile ragazzo dallo sguardo di ghiaccio. Gli occhi verdi di Laura lo seguono fino a quando il mezzo riparte.
Poco più tardi anche Jenny scende. E Laura rimane sola. Si isola dal mondo circostante alzando il volume della musica al massimo. Guarda l’acqua del lago alle pendici del suo paese. Poi una piccola farfalla le ruba lo sguardo…si ritrova a inseguire con gli occhi quel volo che le sembra magico. Pensa che un giorno anche lei troverà qualcuno che le insegnerà a volare via, sulle ali dell’amore… è certa che un giorno anche lei sarà libera di sognare.
 


  
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