Io e Alex finalmente eravamo felici.. era uno di quei periodi in cui vorresti poter fermare il tempo. Ed è per questo motivo che non riuscivo a capire.. io avevo dimenticato Denny eppure il suo fantasma mi perseguitava.. non avevo paura, la cosa mi incuriosiva .. non volendo mi feci prendere dalla passione del momento, io volevo stare con lui, ma non capivo. Era morto eppure io riuscivo a toccarlo.. sentivo il suo respiro, il battito del suo cuore.. Più volte lo incoraggiai ad andarsene ma sembrava non desistere.. mi diceva di riflettere sulla sua presenza.. lui voleva dirmi qualcosa ma né era impossibilitato.. voleva che io ci arrivassi da sola.. sembrava che non avesse il coraggio di dirmi la verità.. continuava a ripetermi “Io sono qui per te Izzie Stevens.. sono qui per te”.. non capivo.. continuava a chiedermi di riflettere .. mi diceva “Tu sei un medico.. pensa alla scienza”.. sapevo non fosse una cosa normale.. sapevo che qualcosa in me non andava.. credevo di essere impazzita, non riuscivo neanche a pensare di confidarmi con qualcuno. Volevo capire.. perché era qui?Cosa voleva ancora da me? Perché non mi lasciava proseguire la mia vita insieme ad Alex.. non voleva che io fossi felice? Ero terrorizzata.. dopo averci riflettuto capì.. Pensai alla scienza.. voleva dirmi che stavo male.. forse soffrivo di una malattia senza saperlo.. allora glielo chiesi e lui annuì e il suo fantasma finalmente mi lasciò in pace. Decisi anche allora di non farne parola con nessuno fino a quando non avessi scoperto il problema.. feci delle analisi.. dalle quali risultò che soffrivo di una semplice anemia.. Mi sentivo sollevata.. ma non né ero ancora convinta? Denny era venuto ad avvertirmi per una semplice anemia? Godevo di un’ottima salute.. così continuai la mia vita. Un giorno al poliambulatorio si presentò una signora molto nervosa e frustrata che informò la giovane dottoressa che le i risultati della sue analisi erano state confuse e che accidentalmente le avevano diagnosticato un cancro al quarto stadio al posto di una semplice anemia. Non ci volle molto tempo per farle capire. Era nervosa ma decise di continuare ad indagare sul suo problema. Notò di avere uno strano neo sulla schiena così si fece visitare e dopo alcuni esami scoprì di essere lei la donna con qui le analisi erano state scambiate.. In un attimo la sua vita crollò come i castelli di carta. Non voleva morire.. era così giovane, la sua vita era appena cominciata, c’erano tante cose che ancora voleva fare. Il suo sogno era quello di potersi costruire una vita insieme ad Alex.. di sposarsi.. di avere dei figli, diventare un chirurgo di successo, ma aveva pochi mesi di vita. Non voleva fare pena a nessuno, voleva fare finta di niente, ma non poteva convivere con un peso così grande.. confessare a qualcuno la cosa diventò una necessità primaria.. Cristina era la persona adatta.. sapeva che la cosa non la avrebbe disturbata, era convita che lei non potesse provare sentimenti nei confronti di nessuno e che la avrebbe ascoltata e poi avrebbe dimenticato la cosa. Voleva anche darle fiducia.. aveva bisogno di credere in lei prima di poterle raccontare tutto.. La reazione di Cristina fu totalmente diversa da quello che si aspettava..