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Autore: LaFenice    24/04/2011    0 recensioni
E' una raccolta di alcune storie in cui mi sono sbizzarrita che riguardano Katherine, che svelano il suo mondo interiore
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sentivo il sapore del sangue, giù per la mia gola. Mi rendevo conto che la mia vittima respirava ancora, dalle sue narici usciva ancora un flebile getto di aria quasi impercettibile, mi sembrava di aver bevuto quella stessa vittima da un tempo infinito. E invece era durato fin troppo poco.

Ero ad una festa a Miami, città molto vampiresca e fornita di locali piuttosto chic, roba di classe per vampiri di un certo rango sociale, e di una certa stagionatura. A questa festa venivano invitati per l'occasione anche vampirofili, e umani casuali raccattati qua e la, ipnotizzati e persuasi a fin di essere carini e cortesi con le signore e soprattutto, disposti a farsi dissanguare fino all'ultima goccia.

Avevo trangugiato sei o sette drink alcolici di sangue all'amarena, con contorno di sangue da succhiare da vere gole e vere vene proprio lì, a Miami, attorno a me e sotto i miei finissimi denti aguzzi, giu per la gola, in circolo per il mio intero corpo,che nonostante questo procedimento rimane sempre glaciale, escluso dalla vita come un fiore appassito.

Cosa c'è di più splendido, e armonioso, di un cuore umano pulsante che lentamente ti si spegne tra le braccia, del suono della carne che si lacera, dei capelli strappati e dei loro sguardi impietriti dal disgusto e dal terrore nel vedersi catapultati nei loro stessi peggiori incubi, uno sfortunato incontro con una creatura della notte? Le loro grida, le loro lotte ridicole, il loro cercare di agguantarsi ancora alla vita e combattere contro LaMorte che per natura è incapace di provare pietà, vergogna, rimorso.

Io tolgo la vita, me ne cibo proprio come loro fumano le loro sigarette, o come loro si alzano nel pieno della notte assetati e corrono a bere dell'acqua, o come loro amano i propri figli, come amano i propri genitori, come amano la propria umanità. Le loro vite si spezzano a un millimetro dalla mia pelle, cibano la mia oscurità, e così sarà sempre.

Al diavolo gli snaturati vampiri da banca del sangue,o da capretti e conigli. Si fregano il cervello, non lo capiranno mai.Noi siamo così! non beviamo per un bisogno fisico, beviamo il cuore e le anime di chi uccidiamo, è quello che ci permette di non finire impalati. Ma vaglielo a spiegare.

La discussione che sentivo, ripulendomi minuziosamente le labbra e il contorno della bocca con un lussuoso tovagliolo di seta bianca, era alquanto incoerente.

Sono umani. Accentuai l'udito per ascoltare meglio.

Brad.. ascoltami Brad!Non possiamo farlo... Se ci vedono quelli ci.. Ammazzano, ci fanno a fette.. sorrisi appena, l'ingenuità degli umani ancora riusciva a sorprendermi, a volte.

..Lo capisci o no? Ci ammazzano entrambi! Scappiamo, adesso! come se non li avessimo già sentiti, io e chissà quanti altri vampiri appostati nella penombra.

Il tempo di un battito, ero già da loro. Mi era passata la fame, ma adesso la noia si faceva sentire, e odiavo annoiarmi. Mentre invece i dissanguamenti coniugali erano una mia assoluta specialità,e mi davano brividi di eccitazione e potere.

Nessun prezzo e nessun sangue da cantina avrebbe potuto mai eguagliare gli sguardi impietriti delle mogli e dei mariti che osservavano la cruda scena del dissanguamento del proprio consorte. Io ci farei un reality show Pensai, tra un collo e un altro.

Gli occhi sgranati di lui gonfi di lacrime e impietriti dalla mia visione Siamo già al momento delle lacrime? Lo schernii col pensiero, temendo che anche quel giochino ormai cominciasse ad annoiarmi. A-ne-llo pronunciò. Distrattamente risposi Di che anello parli, dolcezza? sbottonando la camicia per tenere un po' piu a lungo il ricordo di quei pettorali nudi.

Dopo aver messo in chiaro la voce, per ciò che era possibile, cominciò a parlare
Tu.. Sei tu Katherine? M-mi manda i-Isobel.. MIA MOGLIE NON VOLEVA... E scoppiò in un pianto a dirotto, incontrollato. Mi voltai verso la sua mogliettina più di là che di qua, non so per quale motivo l'avessi addentata per prima. Comunque, il cuore batteva ancora, ma se non si fosse spiccicato a parlarmi non so se sarebbe durato ancora a lungo.

l-lei h-h-ha detto... Si fermo e ingoiò la saliva, assumendo un'espressione quasi disperata, che ai miei occhi si rivelò alquanto buffa. Continua gli dissi facendo scivolare il mio dito dalla spalla al collo per risalire sul mento e giù, dal pomo di adamo alla cintura o il tuo cuore mi racconterà l'ultima storia, e poi smetterà di raccontare per sempre

Mi stupii della piega poetica che aveva preso il discorso. Poi aggiunsi:
farò bere il tuo sangue a un cane randagio, perchè non ho più fame Adesso andava meglio.

Dopo essersi fatto sufficientemente forza, disse Mi ha detto che sa dove trovare l'anello che ti è stato rubato, quello che ti permette di uscire alla luce del giorno.. E' scritto tutto qui.. e compulsivamente raccattò la camicia da terra e prese dal taschino un foglietto ripiegato, e me lo diede, con mano tremante.

Isobel era una ricercatrice che aveva impiegato anni ed anni prima di venire a conoscenza delle informazioni basilari dei vampiri- quelli veri, non quelli dei film- e mi aveva trovato dopo molti anni ancora, dopo essere riuscita a farsi trasformare in vampiro, per un caso assolutamente fortuito. Una vera e propria mania mi dissi. Ma tutto sommato, il gioiello dell'immortalità poteva essere donato a una come Isobel senza alcun rimorso, era intelligente, brillante e spietata quanto basta da avere sempre mille piani per un solo scopo, ed era sicuramente una buona cosa averla dalla propria parte quando si trattava di informazioni oscure molto delicate, perchè col tempo era andata a migliorare nelle sue ricerche e adesso, mentre io mi ubriacavo e nelle notti più fresche mi dedicavo a coppie e vagabondi dal sangue tenero, lei sapeva molte più cose di me, di misteri che io non avrei mai conosciuto ne' mi interessava conoscere.

Tenni il biglietto e soffermai ancora un po' il mio sguardo su quel corpo ben impostato e tremante di paura di fronte a me. Era troppo stupido e spaventato per mentire. Gli feci un cenno del capo, come per dirgli: sei libero, tu e la tua scoiattolina indifesa.

Aprìi il biglietto, c'era scritto: Parla con Morgana, Fishermen Bastion, Budapest. Lei è a contatto con le persone che nascondono il tuo anello, è una strega nera quindi penso che sia abbastanza oscura da poterti aiutare, o stringere qualche patto con te. Ma stai attenta, dalle ricerche che ho fatto negli ultimi tempi, non è una buona zona, quella, di questi tempi, per la vampirelle capricciose come te. Potresti avere dei fastidi, ci sono poteri che tu da sola non puoi gestire, usa molta discrezione.

Richiusi il biglietto, avvicinandolo alle labbra rosate con fare pensoso, osservai con occhi gelidi la strada attorno a me, e oltre, in un infinito che non avrei mai potuto toccare ne guardare, ma soltanto 'sentire'. Il mio anello era là, e dove c'era il mio personale anello, c'era la mia vera vita immortale, di notte come di giorno.

Oh, si che ci vado. Ero già in cammino.
  
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