-Tu vorresti andare a quel concerto?!- sbottò Devimon.
LadyDevimon annuì –Non ci vedo nulla di male. Poi ci saranno Piemon ed Etemon con me, quindi perché devo preoccuparmi?-
Il digimon diavolo si ritrovò a pregare perché sua sorella rinsavisse.
-Può essere comunque pericoloso.- rispose lui.
Lei allora gli carezzò il viso per tranquillizzarlo.
-Ti ho già detto che ci sarà Piemon con me. E non intendo rinunciare a vedere i Subsonic Incubus per causa di qualche angioletto spennacchiato.-
-Io… io…- Devimon alzò le braccia al cielo –Sono senza parole! Dille qualcosa!- esclamò rivolto a Piemon.
Quello stava trafficando con un non precisato baule pieno zeppo di chincaglieria di dubbio gusto.
-Lady…- iniziò serio –Dove sono i guantoni col ditone?-
Il diavolo stava per collassare.
-Grrrrr!- digrignò i denti per la rabbia e si diresse rapido verso la stanza di Apokalymon.
-Padre!- esclamò furioso.
I Padroni delle Tenebre convivevano in una sorte di dimensione parallela dentro il corpo di Apokalymon.
E il digimon stava seduto sulla poltrona a leggersi il giornale a gambe incrociate come farebbe un normalissimo genitore.
-Dici pure.- rispose tranquillo.
-Glielo vuoi dire tu a mia sorella che NON può andare al concerto?!-
La digimon entrò per difendere quello che era un suo diritto.
-Padre!- esclamò, mettendo su un broncio da cucciola.
Apokalymon sospirò.
Fissò prima l’una.
Poi l’altro.
Poi di nuovo lei.
-Non preoccuparti, c’è Piemon con lei.- sentenziò rimettendosi a leggere come se niente fosse.
-AH!- esclamò la digimon esultando, mentre Devimon si batteva la mano sulla fronte.
-Padre!- protestò di nuovo –Non puoi di nuovo lasciarti ingannare da lei!-
-Non capisco di che parli.- ribatté quello.
Fuori dalla stanza Vamdemon discuteva con Etemon.
-Non posso crederci!- esclamò –Si è di nuovo lasciato convincere da quei… quei…-
-Deliziosi occhietti tentatori?- domandò Etemon sogghignando.
-Si… certo… Quella fa il buono e cattivo tempo solo perché ha due… occhi… a calamita!- si sfogò il vampiro, indicandosi il petto invece che il viso. Così come aveva fatto Etemon, d’altronde.
-Come se non ci fosse altro modo per ottenere le cose.- continuò, ma fu interrotto da una figura minuta in gonnellino di paglia e reggiseno di noci di cocco che corse nella camera veloce come il vento.
-Padreeeee!- urlò Pinocchimon lanciandosi su Apokalymon e facendogli gli occhi dolci –Che ne diresti di aumentarmi la paghetta?-
Pochi secondi dopo il burattino venne cacciato dalla stanza a pedate.
°°°
Non
chiedetemi da dove ne sia uscita questa cosa. Io so solo che Apokalymon
tende a viziare sua figlia come tutti i padri e che Pinocchimon
è l'unico a ricevere una paghetta perché... beh,
perché è infantile, no? Apokalymon penso che
possa avere le gambe in una sorta di dimensione parallela. Un po' come
se avesse metà corpo illusoria... Vabbè, ci siamo
capiti. Bene, considerando che ho scritto 'sta cosa alle 3 di notte,
perdonatemi e mettete giù i forconi, ok?