Il gatto.
 

Casa Phantomhive. La servitù sta aspettando Sebastian.

<< Dov'è Sebastian? >> chiede Finnian a Bard, ma quest'ultimo non sa cosa rispondere.
All'improvviso il campanello suonò. Sebastian era tornato. A seguire un grido come la reazione di qualcuno davanti a qualcosa di veramente tenero.

Incuriositi, il cuoco e il giardiniere corsero da Meirin (ovvero, l'autrice della esclamazione) e quando arrivarono, furono rimasti inteneriti da quello che la fecero  esclamare.
Sebastian tiene in braccio un gattino color inchiostro, di circa due settimane, grande quanto la sua mano e con grandi occhi verdi. Tutti rimasero inteneriti da quella fonte di tenerezza.

"Ma com'è carino," esclamò la cameriera "dove l'hai preso?"

Il bel moro rispose a lei, accarezzando amorevolemente il micino <>

All'improvviso, il giovane padrone di casa entrò in scena. Rimase sorpreso dalla vista della "cosa" che aveva il maggiordomo in mano. Si rivolse a lui e gli disse: << Sebastian, non possiamo tenerlo...>>
Sebastian rimase sorpreso dal "no" del suo padroncino e gli chiese il perchè. Ma quando Ciel stava per spiegare il suo divieto, si senti un forte starnuto nell'aria.

Ciel percepì la tigre che stava arrivando e allarmato, ordinò al maggiordomo di nascondere il micio.

La zietta di Ciel, meglio conosciuta come "la donna in rosso" o "Madame Red", arrivò nella stanza con il naso ricoperto di cipria goggiolante, due pacchi di fazzoletti accompagnata dal suo maggiordomo, ovvero quel cretino di Grell. 

<< Ciao zietta cara, >> si rivolse Bocchan << tutto bene?>> 

Grell tentò di spiegare il malanno della sua padrona, ma fu fermato da lei stessa.
<< Cretino, guarda che so parlare anche da sola! Vedi Ciel, ho un gran raffredd... ETCIU'! >> e si soffiò il naso. Sebastian cominciò a sghignazzare... 
Poi riprese: << Mio Dio, mi sento come ci fosse un GATTO in casa... >>
Lo avete intuito: Madame Red è allergica ai gatti.  
<< Un gatto??? >> esclamò Ciel, << Ma zietta, cosa stai dicendo, non c'è nessun gatto in questa casa! >>
Sebastian, da qualche secondo, sghignazzava tentando di nascondere le risa.
Ma la donna in rosso (sottolineo rosso), si accorse cosa stava facendo e chiede al suo adorato nipotino: << Ciel, cosa succede al tuo maggiordomo? >>
Il ragazzino si guardò intorno e rispose in falsetto: << Nulla... >>
Sebastian iniziò a ridere. Grell esclamò: << Oh cacchio, Sebastian è diventato scemo! >>
Il moro rispose: << No, no. Ho solo la ridarella... >> e scappò via.

Andò in bagno, si spogliò e trovò il gattino nelle mutande: << Piccolino, dovevi stare fermo! Mi hai fatto fare una figura di melma... ma ti perdono.>>
Se lo portò al petto e lo accarrezzò.

Cinque giorni dopo...

Così, all'insaputa di Madame Red e di Grell, Sebastian adottò il micio, che lo chiamò Pucci Pucci. Ma un giorno succede qualcosa...
Mentre Sebastian era via, Finnian perse di vista il gatto. Lo cercò dapertutto, ma niente. Pucci Pucci è sparito nel nulla.
Spaventato, avvertì Bard e Meirin, che si miserò le mani nei capelli come se Grell avesse combinato una delle sue.
Bard esclamò: <>Cooooosaa?! Ma sei sicuro?!>>

<< Porca paletta, Sebastian ci ucciderà tutti! >> esclamò la cameriera.
<< Sì, ci butterà fuori! >>
<< Un  momento... >> disse il cuoco fermando il panico. La lampadina si accese di fianco alla sua zucca.
<< Ho un'idea: perchè non prendiamo un altro gatto simile al primo? >>
<< Sììì!! Ottima idea, Sebastian non sospetterà di nulla! >>

Ma il loro piano non si rivelò facile come pensavano. Al negozio di animali, non avevano trovato nessun gatto nero poichè il negoziante era molto superstizioso. Tentarono di rubarne uno da una cucciolata, ma furono conciati per le feste da mamma gatta. Furono costretti a prendere un gattino dal "largo dei gatti", un vincolo cieco dove i gatti randagi si rifugiavano.  
<< Bene, bene >> disse Bard << ora ne prendiamo uno...>>

Mentre tentava di afferare un micio nero con macchie bianche, fu assalito da un branco di persiani.

Finnian tentò di salvarlo, ma fu vittima anche lui. 

[i gatti conciano per le feste loro tre.]

Dopo un'ora, ritornarono a casa. Ma presero invece di un gatto nero, uno bianco.

<< Oddio, cosa diciamo a Sebastian? >> chiese il giardiniere.

<< Che gli abbiamo tinto il pelo? >>

<< Tinto il pelo... mmmm... idea! Dipingiamo il gatto di nero! >>

Il terzetto prese vernice, pennelli e altre cose e... il gatto bianco divenne color inchiostro.

<< Che bel lavoro. Sebastian non sospetterà di nulla! >>

Il rumore delle scarpe che si sentiva sempre di più man mano che si avvicina, avvertì che il maggiordomo è arrivato a casa.
<< Sono tornato... dov'è Pucci Pucci? >> 
"E qui."

Sebastian prese in mano il gatto tentando di accarezzarlo, ma ricevette un morso. Rimase stupito e insalivando il dito su cui erano stampati i dentini dell'animale, lanciò uno sguardo sospettoso verso loro tre. Poi disse: << Mmmm... che strano, il mio gatto ha le pulci! Pucci Pucci, è l'ora del bagnetto!>>
<< NOOOOO!! >> 
La figura di lui andò in bagno. Finnian cominciò a mangiarsi le unghie: << Speriamo che la vernice sia impermiabile!>>
Ma si senti il suo urlo dopo due minuti.
"Come non detto!"
Corsero in bagno e notano che il gattino ha riaquistato il suo colore della pelliccia naturale. Sebastian aveva stampato in faccia un'espressione furiosa. Li prese per il collo come galline, li impiccò al muro e gli gridò: << Brutti disgraziati, cosa avete fatto al mio gatto?! Giuro che io vi... >>
Ma la sua ira fu fermata da un miagolio. Si girò e noto che il suo micio era tornato, ma tutto coperto di lische. Lasciò loro tre e lo prese accarezzandolo: << Oh Pucci Pucci, cosa ti è successo? Quei cattivoni ti hanno fatto del male? Ohh... non ti preuccupare, dopo li sistemo per le feste... >>

Finnian aggiunse: "Almeno Pucci Pucci è ritornato a casa sano e salvo. Ma che ne facciamo dell'altro gatto?"
"Lo teniamo?"

ETCIUUUUU'!!