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Autore: Hime__    26/04/2011    8 recensioni
"- O-okay, Ryo. Hai vinto, sono geloso. La licenzi? -
- Eh no, troppo facile così! - disse Reita beffardo. Signori e Signore, il bordello di casa Matsumoto e Suzuki è ufficialmente aperto."
Genere: Demenziale, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Takanori se ne stava amabilmente sdraiato sul divanetto.
La sigaretta accesa tra le dita, e i gomiti poggiati alle ginocchia.
La stanza era praticamente divisa in due: la sua parte, tutta in ordine precisa ed ordinata.
E la parte di Reita, vale a dire l'inferno.
No, momento. Satana le pulizie qualche volta le fa.
Ryo no. Ryo le pulizie le faceva solo se in palio c'era un frustino sadomaso, o qualcosa del genere.
Ryo metteva in ordine solo se dopo Takanori poteva essere messo in imbarazzo.
Ryo piegava, lavava o stirava i vestiti solo una volta all'anno, vale a dire il giorno in cui sua sorella e sua madre venivano a fargli

visita.
Takanori si passò la mano senza sigaretta tra i capelli, con l'aria esasperata.
"E' la volta buona che l'ammazzo.".
Anche perchè, Ryo aveva davvero troppi vestiti. Okay, non tanti quanti quelli del vocalist forse. Ma erano tanti, tanti, tanti vestiti.
Fissò la donna delle pulizie che riordinava il bordello.
Avrebbe voluto farla sparire con un'occhiataccia.
Più e più volte si era domandato: perchè diamine non è una vecchia dolce e premurosa? Perchè deve essere una porno donna sexy? E

per di più con la divisa che le arriva all'incirca dove arrivano i pantaloni di Kou.
Qaundo li porta, poi.
Ruki guardò la donna furioso.
E questa, gli rivolse un innocentissimo sorriso gentile, per poi tornare al piegamento delle bende da naso del signorino.
Il signorino in questione, se ne stava dall'altro lato del divano, a godersi per l'appunto il lato b della ragazza.
Ogni movimento della tipa, veniva sottolineato da un'alzata di ciglia o da un qualsiasi movimento del suo corpo.
E poi, dannazione, di chi era stata l'idea della domestica?
- Ryo! Non è possibile che devo pulire tutto io! Non sono cenerentola, porca troia. -
- Sei più basso di cenerentola, infatti. Una cosa tipo Biancaneve. -
- Ti vedo preparato sull'argomentò - ribattè il più piccolo.
- Bhè, devo conoscere la razza della persona con la quale vivo, o erro? -
- Erro? Addirittura! Che parolone! -
- Come se tu sapessi ciò che canti in inglese, sapientino. -
- Fatto sta - riprese Takanori - che in questa parte di casa, c'è un casino del diavolo. Dunque, cortesemente, metteresti in ordine? -
- Assumi la domestica. -
- A me non serve la domestica! Dunque noi non assumeremo una domestica. -
- Dunque tu pulirai. - concluse Ryo.
Ma perchè doveva essere così dannatamente difficile avere un discorso con quel mulo?
- No! Dunque tu pulirai le tue cose, io pulirò le mie, e vivremo felici e contenti. Ci stai? -
chiese speranzoso.
- Ovviamente no. Okay, se non vuoi pulire tu per me, io assumo la domestica. La pago io e faccio tutto io. La cosa non ti riguarderà.

Pulirà solo le mie cose. -
Lui l'aveva sempre detto che non sarebbe stata una buona idea.
E infatti eccola lì, a culo in fuori, con in mano tremila fascette che stava riordinando.
E Reita, con quella dannata espressione d'approvazione massima, manco fosse in un bordello dei peggiori, che la fissava senza

preoccuparsi del aftto che probabilmente lei lo vedeva come un maniaco porco.
O forse no, fose non vedeva l'ora di andare a letto col mio ragazzo.
Idea che a quanto pare a lui non sarebbe affatto dispiaciuta.
- Ryo, scusa vieni un attimo...? - chiese gentilmente.
- No, aspetta. Dopo. -
"Dopo cosa? Dopo quando te la sei finita di scopare con gli occhi! Porca troia Ryo, alza il culo!"
Gli avrebbe detto, ma optò per un più civile e sicuramente tranquillo.
- No Ryo, non dopo, ora! - disse con la voce lievemente irritata. Il biondo lo guardò male, e con fatica e noia estrema si alzò dal divano,

dirigendosi in cucina.
- Se volevi una troia, la trovavi in un bordello. Almeno quella la pagavi per metterle le mani addosso e non solo per guardartela. -
- Taka, ti calmi? E' solo la domestica. -
- Sì, e di solito io passo le ore a fissare il culo della domestica. -
- Quello è secondario. Almeno mi diverto un po'. -
"Che è, io non ti basto?"
- Mmmh, buon per te. -
- Che c'è? Geloso? -
- Perchè me lo domandi? - chiese cercando di non sembrare troppo alterato.
- Non sono geloso. Gradirei che la smettessi di violentare la donna delle pulizie con gli occhi, essendo che non so se ti ricordi ma sei

fidanzato.  Ma non sono geloso. - .
Il sorriso più bastardo nella storia dei sorrisi bastardi si dipinse sul volto del depravato, lasciando sprofondare Takanori in un grande

sconforto.
- Oh, il bravo Takanori è geloso della donna delle pulizie? -
- Anche no... -
- Anche sì, invece. Senti senti, piccoletto...facciamo così, io da bravo mando via la domestica e tu ricominci a pulire normalmente. -
- Fammici pensare, mmmh...no! Non sono Biancacosa o chi per lei, non pulisco! -
- E' la mia ultima offerta... -
- Smetti di fissarle il culo, perlomeno! -
- Perchè dovrei? Non sei geloso o sbaglio? -
- Suzuki Ryo, non... -
Nel frattempo, la donna bussò alla porta della cucina.
- Reita-sa...ehm scusi, Ryo-san io...per oggi avrei finito! -
- Vai pure - disse Ryo sorridendo.
Si avvicinò alla giovane, le diede i soldi del lavoro e le mollò un bacetto sulla guancia, causando in lei la tipica reazione di una fangirl

accanita. Ormai paonazza, uscì dalla stanza, tutta felice.
- Dicevi? -
- Dicevo che sei un bastardo. -
- Aspetta aspetta...com'era? "Ryo Suzuki gnè gnè!" ahah - Ryo si lasciò scivolare in una risata  stupendamente calda.
Takanori l'amava quella risata. E questo incrementava l'odio per quella bestia del suo fidanzato, che si divertiva in ogni modo a

prenderlo in giro.
- O-okay, Ryo. Hai vinto, sono geloso. La licenzi? -
- Eh no, troppo facile così! - disse Reita beffardo. Signori e Signore, il bordello di casa Matsumoto e Suzuki è ufficialmente aperto.
- Allora, mi dovrai lavare tutta la mia roba e pulire come al solito. -
- Mmmh, va bene - disse Takanori stanco.
- Però... -
- Però? -
- Ti vestirai da cameriera! -
- Eh? Ahah, Suzuki sognatelo, capito?! Sognatelo proprio! -
- Allora non licenzio Yuuki. -
- Oh, che nome grazioso. Licenzia quella troia, Ryo! -
- Vestiti da cameriera, Takanori. -
- Io. Ti. Odio. -

Takanori si tirò su le calze.
- Queste cose sono corte, mi coprono metà cosca. Dove cacchio le hai trovate? Uruha? -
- Bingo. -
- Ah, immagino che l'intero ambaradam faccia parte del corredo dei divertimenti serali di Yuu... -
- Credo anche io. -
Takanori si ritrovò il suo sguardo su si sè.
Una cosa era certa: si sentiva desiderato.
Ryo sorrise.
- Sai che ti dona? -
- Se non tappi quella fogna ti dono io... - borbottò il più basso. E con la grazia di un trentenne sui tacchi a spillo, si avviò alla lavatrice,

con i panni chiusi tra le braccia.
Oscillò un po', poi finì a terra con tutti i panni sparsi attorno.
Emise un ringhio basso, mentre il fidanzato rideva dalla tenerezza.
- Ma come siamo carini - sussurrò Reita, alzandosi e andandogli vicino.
- Ma come siamo bastardi! Poi 'sta roba è grande... - si lagnò.
- Sei sexy - gli sussurrò il bassista, accuciandosi accanto al suo orecchio. La mano del più grande, "scivolò accidentalmente" sulla

coscia di Takanori, che emise un gemito basso.
Il sorriso sornione di Ryo si allargò.
- Woah, una porno-cameriera! - fece scorrere la mano sotto la gonna, avvicinando le labbra al collo del più basso.
Quest'ultimo sussurrò piano - R-ryo - strusciandosi contro il bassista.
Reita stava per avvicinare le labbra a quelle del più piccolo, quando questo con uno scatto agile si tirò in piedi, pulendosi la gonna.
- Mmmh, sarà meglio che torni a lavoro! Sporchi un sacco di panni, sai? Sopratutto le mutande. - commentò innocentemente,

dirigendosi sui tacchi senza problemi fino alla lavatrice.
Takanori, dannata troia.

 

 

 

Note dell'autrice:
Dunque sì. Non so da dove è uscito, mi sentivo ispirata ed era una promessa a me stessa.
L'unica soddisfazione è stata scrivere qualcosa. E poi farla leggere alla mia nana.
Perchè sì, è per lei fufu <3.
E perchè senza di lei queste cose non ci sarebbero (okay, non so quanto possa essere un bene ciò) io non sarei una pervertita di serie

A e il museo delle cosce di Uruha non verrà mai aperto D:
Ti amo, Itoshii <3

  
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