Fumetti/Cartoni europei > Angel's friends
Segui la storia  |       
Autore: kikka97    26/04/2011    6 recensioni
Quando tutto ti sembrava ormai scritto, quando qualcuno ti ha fatta rialzare da terra, quanto la tua vita ha preso una svolta, quando hai potuto amare l’inamabile liberamente, quando tutto è perfetto, cosa può mai succedere?
La vendetta di chi non ha avuto una seconda possibilità, ecco cosa devi temere.
Davanti a loro la neutra rideva compiaciuta della splendida opera.
-è questo quello che vorrebbe Tayco? Vederti ucciderci tutti in questo modo?-
Una domanda carica di dolore, una domanda compiuta da chi ha visto spezzarsi la sua vita sotto gli occhi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La nostra nuova vita.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti! Scusate il ritardo, lo so, questa volta e troppo, però, prima di uccidermi a sassate vi dico la causa del mio ritardo. Se fosse stato per me, a un mese dallo scorso capitolo, avrei postato, anche perchè il cappy è già pronto da un pezzo. Io stavo aspettando delle recensioni, a me sembrava bello lo scorso cappy, il migliore, invece è quello che ha ottenuto meno recensioni. Vedo alcuni capitoli di passaggio con otto recensioni, mentre quello, che era uno dei cappy più importanti ne aveva solo quattro...uffa.....
Ringrazio moltissimo chi non ha mai smesso di seguire la storia, vi voglio un casino di bene e spero di non deludervi più.
Baci,
Kikka97.


Piste…
 


Concentrazione:
luce viola brilla nella sfera comandata da abili mani, una stella rossa è ben visibile sulla sinistra.
Concentrazione:
gli occhi chiusi, il corpo rigido, i detti stretti.
Concentrazione,
movimenti rapidi delle labbra nel recitare la litania.
Concentrazione,
la mente fissa nel VEDERE.
Concentrazione,
svelare arcani e maligni segreti.
Riposo,
un sorriso si fa largo su diaboliche labbra.
Riposo,
gli occhi si aprono e brillano di luce nuova.
Riposo,
il corpo si rilassa.
Riposo,
le mani si distendono sui fianchi.
Riposo,
la neutra si alza con COSTRETTO pensiero alla mente: vendetta.
-Ce l’ho fatta amore mio, tra poco saremo liberi.-
Le sue labbra si posano avide su quelle dolci del compagno.
-Ma sei sicura che sia la cosa giusta? Loro sono innocenti.-
-Sh.-
Lo zitti dolcemente lei, posandogli l’indice sulle labbra.
-Tu pensa solo alla nostra libertà.-
-Sì…-
 
-AHH!!- Un urlo nella notte.
Le sue mani si posarono sul cuore che palpitava all’impazzata. Il sudore le colava dalla fronte e il respiro era affannato proprio come dopo una lunga corsa. Solo dopo aver sentito le forti braccia del devil cingerla si calmò, ora era al sicuro.
-Angelo mio che succede?-
-Io, io…io non lo so.-
Raf lo abbracciò forte e seppellì la testa nel suo petto. Inspirò il suo forte profumo come se la sua intera esistenza dipendesse ormai soltanto da  lui.
-Tranquilla, è stato solo un brutto sogno.- Le sussurrò lui all’orecchio con voce dolce e rassicurante dopo averle carezzato il viso.
-Quanto vorrei che lo fosse davvero.- Rispose spaventata Raf.
-Calmati , spiegati meglio.- Continuò lui con lo stesso tono.
-Credo di averla vista, la neutra…- A questo punto Sulfus capì: Raf aveva previsto tutto e ciò che li aspettava nel loro futuro era a dir poco spaventoso. Ripensò un attimo alla situazione: Raf tremava tra le sue braccia, non era ancora pronta per un colloquio con Michele e in questo momento non era abbastanza lucida per ragionare sulla loro prossima mossa, si, prossima mossa, era arrivato il momento di agire e non di stare a guardare mentre una neutra tenta in tutti modi di rovinare la loro vita. Aveva preso una decisione, l’unica cosa che doveva fare ora era rassicurare l’angel, mentre la mattina avrebbero avuto un colloquio con Michele e Arkan.
-Quale neutra Raf?-
-Il nostro nuovo nemico.- Rispose seccata, la domanda era fin troppo ovvia.
-Raf non farti montare troppo la testa da quell’angelo da quattro soldi. Ne abbiamo affrontati di pericoli, di minacce, di ostacoli, ma ormai è tutto finito, Reina è stata sconfitta e noi ora stiamo insieme, perché devi pensare al peggio? Cosa ci deve succedere ancora?-
-Io, io non lo so. Non ne posso più Sulfus! Michele ha intensificato fin troppo gli allenamenti e quando mi concede qualche minuto di pausa non facciamo altro che parlare di questo nemico, mi sento braccata come se lui mi seguisse sempre, sono arrivata all’orlo Sulfus! Non reggo più!-
Avrebbe voluto dire molto altro, ma tacque, avrebbe voluto raccontargli dello stress della gravidanza, del litigio con l’insegnante, dello schiaffo e del futuro del loro bambino ma nessuna ma non proferì parola.
-Dopo la pioggia arriva sempre il sereno.-
-Lo spero tanto.-
Il devil sorrise dolcemente, sentiva il battito di Raf rallentare poco a poco, finalmente si stava tranquillizzando.
-Ora torniamo a dormire.-
-Ok.- Rispose lei rimanendo abbracciata al corpo caldo di Sulfus.
 
                                                                                                       ****
 
Il suono della sveglia riecheggiò nella stanza, per poco tempo però, perché Sulfus, seccato dal suo acuto suono, la spedì a terra con un pugno.
-Sulfus.-
Da parte del devil nessuna risposta, era chiaro che volesse restare ancora per un po’ nel mondo dei sogni.
-Sulfus, quella è la sveglia?-
-No, ti sarà parso, torna a dormire.- Disse con la voce impastata dal sonno.
Raf si alzò a sedere e osservò la sveglia rotta sul pavimento. Alzando un sopracciglio si rivolse al devil dicendo sarcastica
-No, non è la sveglia, ERA la sveglia, visto che ora è diventata un ammasso di rottami.-
Sentendo il tono irritato di Raf aprì un occhio e le rispose pacato-che c’è? Ti sei svegliata con la luna storta?-
-Non mi sento molto bene.- Disse lasciando un po’ in sospeso la frase. Stava mentendo, questo è certo, perché in realtà una forte e fastidiosa nausea l’aveva colta già alle prime luci dell’alba e sappiamo tutti molto bene ormai che non è il mal di male a causarle questo problema.
-Vuoi farti visitare da un’infermiera della Golden?-  Le chiese Sulfus.
-No no tranquillo, passerà.- Rispose lei in tono tutt’altro che credibile, dopotutto si sa, gli angel non sanno mentire.
-Ok.-  Il devil decise di lasciar perdere, non si aspettava di certo una causa così importante dietro al malessere dell’amata.
-Forza! Andiamo a prepararci, non vorremo mica arrivare in ritardo!- Esclamò lei tentando di riprendere il sorriso.
 
                                                                                                  ****
 
Raf stava scendendo lentamente le scale. Si, lentamente, non solo stando attenta a non scivolare per qualche improvviso giramento di testa, ma anche per ritardare il più possibile l’ingresso nell’aula delle lezioni di settimo senso. Dopo la sfuriata con Michele non sapeva proprio con che faccia presentarsi.  L’aveva picchiato. Lei, un’angel, aveva osato colpire un nobile serafino, con che coraggio aveva compiuto un atto del genere? Non era grave, di più! E si maledisse milioni e milioni di volte quando si ritrovò in piedi davanti alla porta di quella determinata aula, ma non poteva aspettare immobile davanti all’ingresso, anche perché non bisogna scordarsi che Michele con il suo potere sapeva già che lei era lì. Doveva farsi forza e bussare, senza esitazioni, avrebbe pagato per ciò che aveva fatto, ma non se ne sarebbe mai vergognata, aveva difeso il suo bambino, e qualsiasi madre l’avrebbe fatto. Decisa bussò alla porta, si aspettava un –chi è?- ma nessuna risposta arrivò da oltre la soglia, se non dei passi troppo leggeri per essere quelli di Michele. Vide la maniglia abbassarsi e con enorme sorpresa il sempiterno che la fece entrare non fu il serafino, bensì un devil alto e forte, dai capelli blu notte e gli occhi d’oro, dal carattere dolce ma allo stesso tempo aggressivo, il devil fu Sulfus. Come mai era lì? Che l’insegnate gli avesse svelato tutto? Mille dubbi si insinuarono uno dietro l’altro nella mente di Raf che in quel momento le pareva di avere uno sciame d’api in testa. Non riusciva a trovare una soluzione plausibile  e continuava a immaginare e scartare senza alcun ordine logico tutte le motivazioni che avevano spinto il devil ad entrare in quell’aula.
Una strana sensazione la prese alla stomaco, e fu così forte e travolgente da colpirle anche il cuore. Lei sapeva bene di che cosa si trattava, capita a tutti gli angel ed è comunemente chiamato senso di colpa.
Dopo qualche secondo riuscì finalmente a sbiascicare un –ciao- e Sulfus con un amaro sorriso la fece entrare e la presentò ad Arkan, Temptel e naturalmente Michele.
“Come mai sono tutti riuniti qui?”  Si chiese Raf con la preoccupazione alle stelle, era ormai chiaro: la situazione stava precipitando.
-Buon giorno Raf.- La salutarono gli insegnanti.
-Buon giorno.- Rispose lei con voce bassa che tradiva tutta la sua agitazione.
-Sulfus ci ha raccontato del sogno, sembrava al quanto preoccupato.- Iniziò Arkan.
Raf fece molta fatica a trattenere l’immenso sospiro di sollievo, era per l’incubo di quella notte che erano lì, non per il bimbo, ma non c’era comunque da festeggiare, i guai non sono passati e la situazione era grave tanto quanto prima.
-Ehm…sì, non è stata una bella esperienza…-
-Posso immaginarlo, viste le condizioni in cui sei…- Si lasciò sfuggire Michele, forse apposta per farla irritare, evidentemente non aveva mandato ancora giù lo schiaffo del giorno prima, e come dargli torto?
Raf però rimase paralizzata a quell’affermazione, notò con chiarezza l’intesa tra gli sguardi dei tre professori, lo sapevo tutti e tre, Sulfus invece?
-Raf, c’è qualcosa che non va?-
-No Sulfus, solo un po’ di stanchezza, per le visioni si spende un bel po’ di energia-
Lui la guardò dolce e lei rispose con quello che doveva essere un sorriso, doveva, perché in realtà Raf fece una smorfia colma di dolore, senso di colpa e amore allo stesso tempo.
-Comunque, ci puoi descrivere questo incubo?- Chiese la Temptel.
-Certo.- Rispose convinta l’angel, era vicina alla soluzione del mistero, ne era sicura.
-Bianco, era tutto stranamente calmo, soffuso, il pavimento si univa al soffitto con dolci colonne di marmo. Una nebbia grigia regnava sovrana, era tutto così…così sfuocato.
Al centro, avvolta dagli strani fumi di quel regno, c’era una donna vestita da un lungo abito nero e di bianco, che teneva le mani sollevata in prossimità di una sfera viola. Non sono riuscita a vederla in volto, ma mi sembrava che avesse una maschera, come quella che aveva Reina quando stava nel limbo.-
-Su una cosa siamo certi almeno.- La interruppe il professor Arkan. –Non è Reina quella donna, lei non può uscire dalla sfera nera, nessuno può, a meno che qualcuno abbia rotto la sfera, ma con lei non si trova nessuno.-
-Possiamo anche affermare.- Continuò Michele. –Che quella creatura si trova nel limbo, le tue descrizione sono molto precise Raf, e solo un luogo è simile a quello che tu ci hai raccontato. Questo spiega anche il perché io non possa predire niente su di lei.-
-Ma allora queste sono solo buone notizie! Ci stiamo avvicinando alla soluzione! Ma…allora perché eri così preoccupata questa notte?- A Sulfus la domanda sorse spontanea e con ingenuità si immaginava una risposta –perché è la prima volta che faccio una visione del genere- oppure –perché la visione di una seconda neutra mi ha fatto gelare il sangue nelle vene- . Ma la risposta fu molto diversa dalle aspettative del devil:
-Perché tutti voi state immaginando una sola neutra. Ebbene, quando lei ha finito l’incantesimo con la sfera viola…si è avvicinata a un sempiterno, anch’essa una creatura neutra.-
I cuori dei suoi ascoltatori iniziarono a palpitare velocemente mentre tutti i loro sguardi erano puntati verso di lei. Due nemici, non avevano mai preso in considerazione questa eventualità. Michele stava per parlare ma le parole gli morirono in bocca: la situazione stava diventando più grave del previsto.
-Ma non ho finito, le ricordo bene le loro parole, sono rimaste impresse nella mia mente come inchiostro sulla carta, erano:-Ce l’ho fatta amore mio, tra poco saremo liberi.-
-Ma sei sicura che sia la cosa giusta? Loro sono… innocenti.-
-Sh.-
-Tu pensa solo alla nostra libertà.-
-Sì…-
Questa nuova persona non è contro di noi, è però comandata da lei. Si amano, e molto, li ho visti baciarsi.
-Erano due sempiterni della stessa specie quindi….- Iniziò Temptel.
-O due angel, o due devil.- Finì Sulfus per lei.
-Ma che motivo avrebbero di farci del male?- Chiese Sulfus.
-Vendetta.- Concluse semplicemente Raf.
La Temptel alzandosi e picchiando un pugno sul tavole urlò –Non ha senso! Per quale motivo qualcuno, che non è Reina specifichiamo, dovrebbe vendicarsi di voi? Non conoscete altri sempiterni al di fuori dei vostri amici e parenti, noi e quella strega!-
-A meno che non sia un suo compagno di cella.-
-No, non lo è.- Un’altra risposta secca da parte di Raf. Perché questo comportamento? Semplice, lei sapeva tutto ormai, aveva visto il particolare che conduceva alla soluzione del mistero.
-Come puoi esserne sicura?- Le chiese Michele?
-Reina era una neutra molto pericolosa, aveva commesso uno dei più terribile sacrilegi, se viene messa in una cella del limbo, per sicurezza dovrebbe stare sola.-
-Ma questa è una tua ipotesi.- Disse Sulfus.
-Si, lo è.- Aggiunse Arkan. –Ma è vera. Io e Temptel siamo stati nella sua cella, e se avesse avuto dei compagni: o sarebbero usciti con lei, cosa che non è accaduta, o sarebbero rimasti lì, ma non abbiamo trovato altro che Pherox e distruzione, e nel racconto di Raf la cella di quei due neutri è totalmente in ordine, o sbaglio?-
-No, non sbaglia professor Arkan.-  Rispose nuovamente seccata e con tono autoritario l’angel dai capelli biondi.
-O almeno non sbaglia su questo.- Continuò guardando tutti quanti negli occhi, in quel momento, guardando la sua espressione, capirono che lei sapeva, e la verità non era facile da accettare.
-Raf, che altro sai?- Continuò Sulfus con voce flebile.
-Se voi mi avreste lasciato finire ve lo avrei detto subito, ma non fate altro che commentare ogni cosa che dico arrivando a soluzioni scontate. La verità invece non è affatto scontata, tutt’altro!-
-Raf, dove vuoi arrivare?- Chiese seriamente preoccupato Arkan pulendosi lentamente gli occhiali.
-Sono sicura di averla vista, era come la nostra Sulfus, sulla mano sinistra…-
-Cosa? Non può essere!- Urlò alzandosi, aveva capito, mentre tutti gli altri lo guardavano allibiti anche lui era arrivato alla soluzione.
-Si invece, sulla mano sinistra della neutra era ben visibile un simbolo rosso simile a una stella.- Affermò lei sospirando.
-E anche se fosse?- Domandò ingenuamente Michele.
-Ma professore non capisce! La stella rossa si forma quando un angel e un devil violano il veto toccandosi! Non so perché a me e a Sulfus è sparito presto, forse perché non sono completamente angel, ma quella neutra l’ha ancora! Questo vuol dire che non sono due sempiterni della stessa specie come Arkan e Temptel affermavano, sono un angel e un devil! E se non ricordate bene, vi rinfresco la memoria io, ho detto poco fa che si sono baciati, e ora, oltre a me e a Sulfus, qual è l’altra coppia di sempiterni che amandosi hanno causato un’onda sacrilega?-
-Non ci posso credere…- Disse quasi sospirando Arkan.
-Ma, perché dovrebbero vendicarsi di voi?- Chiese ancora un po’ stranita Temptel.
-Appunto, non ci sono ragioni!- Sbraitò Sulfus.
Raf smise di ascoltare le loro lamentele e si concentrò per instaurare un contatto mentale con Michele:
“Professore, mi scusi ancora per ieri…”
“Passa a sodo Raf, di questo ne parliamo domani.”
“Ok. Ho preferito dirlo solo a lei perché mi ha detto di non condividere con nessun esterno il sapere dei veggenti.”
“Si, hai fatto bene.”
“Come hanno detto gli altri non hanno alcun motivo di vendicarsi, e anche se ci sarebbe, entrambi vorrebbero farci del male e non solo la donna.”
“In effetti il tuo ragionamento è corretto.”
“E volevo anche chiederle se loro hanno qualche possibilità di appendere il controllo mentale?”
“No, se non hanno contatti con l’esterno nessuna, hanno l’1% di possibilità di sapere di cosa si tratta.”
“Appunto, e come hanno fatto allora a cercare di entrare nella mia mente?”
A questo punto Michele tacque. La soluzione non erano più i due amanti, ma qualcuno di più potente che tramava alle spalle di tutti. 

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Angel's friends / Vai alla pagina dell'autore: kikka97