Storie originali > Comico
Segui la storia  |       
Autore: Beads and Flowers    26/04/2011    0 recensioni
Se volete deprimervi, se vi sentite sadici, se volete una storia con l' immancabile collegio e triangolo d' amore, se volete essere a conoscenza di alcuni segreti non svelati nella prima saga e avete quell’ irrefrenabile voglia di gelato al cianuro e stufato di postino, allora benvenuti nella seconda saga dei MEREH.
Genere: Comico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le Tate contro i MEREH'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo dell' Autrice.
Ho scritto questo capitolo ascoltando della musica dalla Transilvania ed altre dai “Klezroym”, un gruppo che mi induce a fare cose letteralmente pazze. Per  l' ennesima autocommiserazione, scusate il ritardo, spero ne sia valsa la pena.
 

La Matematica è un’ Opinione? (Sì)

 
“I vostri figli sono... come dire... oh, al diavolo le formalità: sono dannosi per la società. Ecco: l’ ho detto.”
“Burp.”
La Preside Franca MarciaUrto guardò visibilmente disgustata il presunto padre dei M.E.R.E.H. Tirò fuori da una borsetta laccata in nero un pacchetto di fazzoletti e ne agitò uno all’ aria attorno a se. Con lo sguardo incitò Giorgio, il Vangelo della Birra, il Messia dei Barboni, il Maestro degli Ubriaconi, l’ Enciclopedia della Scopata, a scusarsi per il rumoroso rutto, ma la scusa non venne. Franca decise di ignorarlo e di proseguire il suo discorso.
“Tutti i miei docenti si sono ribellati a lavorare con i vostri figli.”
“Scusa, amora, ma con tuti gli scioperi che ci stanno, uno più uno meno che male fa?”
“Signora, la prego di rimanere seria.”
“Ehrmmm...?”
“ ‘Seria’ vuol dire non cimentarsi in ridicoli scherzetti, signora CigliaRosa. E questo non è il comportamento che i vostri figli stanno mantenendo. Se continuano in questa maniera, sarò costretta a sospenderli dalla mia scuola.”
“Ehrmmm...”
“Uff! Sì?”
“Ehmmmm, cioè, amora, tra amiche, insomma...”
“Noi non siamo amiche, signora CigliaRosa.”
“Ma chiamami Buffy, amora!”
“Preferirei di no, signora.”
“Ok. Comunque, Franchellin-”
“La prego, signorina CigliaRosa.”
“Burp! Ma vaffan**** a tutti voi. Buffy te chiama come caz** le piace a lei, fot**** putan**** da quattro birr- BURP! Tiette pure quei bastardi, quei sei luridi e piccol-”
“I VOSTRI FIGLI SONO CINQUE!!!”
“Si, quel fott*** numero de mer**, tro** che non sei altro: tietteli tutti e cinque quei bast****!”
“Ma... ma sono i vostri figli... come potee dire queste cose dei vostri figli?!!?”
“Vaffan-”
“Ehrmmm....”
“COSA C’ E’, SIGNORA CIGLIAROSA???!!!”
“Ecco... è solo che mio... uhmmm... mio marito?”
“Sì, signora, il signor Giorgio è, almeno in teoria, suo marito.”
“Eh, quello. Vedi, lui sta solo sfogando l’ amore per le nostre... ehrm... come si dice, amoro? Cretoline? Caccoline?”
“Burp! Creaturine?”
“Sì, quelle! Come sei amoroso, amoro!”
“Oh, Buffy: tu sei com- BURP!- una pioggia di vodka in mezzo agli astemi: un una vera visione!”
“Ma come sei amoroso, amoro!”
Scusate, eravamo sull’ orlo di una spiegazione.”
“Giusto, amora! Allora: Giorgio stava semplicemente sfogando l’ amore per le nostre cre-a-tu-ri-ne, no?”
“Non mi sembra un metodo accettabile, signora.”
“Comunque, perchè così tant’ ansia? Cioè: i ragazzi vogliono solo imparare, anche se non capisco il perchè, quando sono abbastanza grandi per lavorare nel settore del loro paparino.”
La MarciaUrto fece una faccia disgustata a quell’ idea e tramutò in parole i suoi pensieri:
“A fare i barboni? Gli ubriachi, i disoccupati? Non avere un futuro, una possibilità, e questo che lei vuole per i suoi figli , signora?”
Buffy, tutto ad un tratto, sembrò arrabbiatissima.
“COSA?! Lei, proprio, lei, egregia Preside di una scuola che raggiunge livelli così elevati e prestigiosi, lei, donna di grande carriera e dai numerosissimi titoli, lei, forse la donna con più  grinta della teletrasmissione ‘Tate alla Riscossa’, lei osa criticare un futuro tanto promettente come quello tra le strade? Mi meraviglio di lei: a mio parere, ha paura di alcuni ragazzini, che altro non hanno se non voglia di conoscenza.”
Franca MarciaUrto ed il Vangelo della Birra guardarono Judy CigliaRosa come non l’ avevano mai guardata prima. Era una strana maniera, una specie di misto tra ammirazione e paura.
“Ehrmmmmm.. cioè, insomma... credo solo che sei molto molto cattiva, amora, da amica ad amica, insomma...” spiegò piano Buffy, con l’ aria imbarazzata. Non era abituata a dire cose dal suono così intelligente.
“Be’... be’, forse ho esagerato un po’, ma vede: ero veramente sicura che i vostri figl-”

BUM!

“......Che cos’ era quel rumore?” chiese la preside con voce visibilmente proccupata.
“Burp. E noi che caz** ne sappiamo?!”
“Be’, siete i loro genitori...”
“BURP! Che siamo i genitori di qualcuno?”
“Erhm...sì... sì, lo siete.”
“BURP! Per me va bene, non sono i primi bastardi che incontro per strada e che mi offrono un viaggio in limousine... Burp.”
“Ehrmmmmmm... perchè non andiamo a vedere, amori?”
“Sì, andiamo, che è meglio. Credo di sapere cosa... no, chi è stato.”
 

Ve l’ ho detto di non lasciarli leggere ad alta voce gli scontrini di Federico, ora la classe speciale è completamente andata.

“M-mi spiace, ragazzi.”
“Ma dai, Bummetto. E’ tutto l’ hanno che stemo a cerca’ de farte’ fa delle cose del genere.”

Già: ormai è Pasqua, le vacanze sono alle porte, l’ aria profuma di fiori e di sole e gli uccellini canticchiano le loro canzoncine!

Smettila di deprimermi in codesto modo, Klara! Odio quando cerchi di rallegrarci!”

Cerco solo di essere ottimista...

“Sei comunque fastidiosamente allegra.”
“Raga’, e basta! Tenemo da pensà a ‘na cosa seria: che sarà ‘o regalo de Valeria?”
“Mmmmmmmmmh... b3’, @ l3 pi@cci0n0 gli ASDF m0vi3s, @ll0r@ xk3’ nn un@ m@gli3tt@ c0n s0pr@ scritt-“
“VOI!”
“O cazzo, ci mancava solo quella rompicogliona della Preside.”
“Mantieni ‘a calma, Robe’. Puoi ridurre li problemi in fritelle, se solo pensi a cose belle.”
“E tra esse non ci saranno le tue rime, questo è sicuro.”
“RAGAZZI! Cosa... cosa avete fatto?!”
“Buongiorno signora Preside, coma vede ci stiamo... ehrm... esercitando nell’ arte moderna, credo.”
“Come scusa è veramente deprimente, Roberta. Ma perchè insistete nel darmi concorrenza?!”
“...Comuuunque: PERCHE’ MAI LA CLASSE SPECIALE E’ SPARITA E QUI NON C’ E’ ALTRO CHE UN MUCCHIETTO DI POVERE!!??”
I M.E.R.E.H.  si guardarono tra loro, e indicarono insistivamente Federico.
“Cs?! Xkè?!
“Se il tuo scontrino non fosse stato così lungo...”
“No. No, ragazzi, la colpa è solo mia. Ecco... vede, egregia Preside... volevo leggere qualcosa di complesso e lungo, e la cosa migliore che ho trovato è stato lo scontrino di Federico.”
“Davvero? Non avevate dei libri a vostra dispozionione?”
“Be’, sì... ma...”
“Yo! Non esser cretino: era più figo lo scontrino. Yo!”
“Senta un po’ qua: quasi quasi lo vendo su E-bay e ci compro delle borchie nuove:

Accessi e Accessori
Via della Zazzerra no 27

Vivuzza recintata                      12.50
Stranuzzatore di vermiglioli   35.12
Trespolo per barbacani           17.23
Mutande Armani                      24.87
Calzini Armani                           24.87
Occhiali da sole Caccuri           32.65
Digitale per gatti                       1.10
 Cavolfiore blu                            123.98


 

...Devo continuare?”
“N-no, Robe’... io me sto’ a sentì de novo male!”
“Ma roba è lo stranuzzatore di vermiglioli?”
“Ah, Bummino, probabilmente un qualche congegno segreto debito a distruggere l’ umanità intera con un terribile raser arancione con brillantini blu... qualcuno ha una lametta?”
“Non vi scervellate troppo: sono sua sorella e neanch’ io so cosa cavolo è che compra.”
“VALERIA!  Perchè lasci senza guinzaglio quel pezzo d’ idiota di un babbuino giallo!”
“Ehrm... Roby, detesto conraddirti, ma il vero nome è Papio cynocephalus, e...”
“Zitto, tu! Sei solo capace a fare il sapientino e a distruggere le cose con le tue esplosioni?!”
“M-ma.. ma... sigh, sob, sig-”

BUM!

“Oh, certo, fammi pure sentire in colpa con i tuoi ‘sigh’ ed i tuoi ‘sob ed i tuoi ‘bum’. Tanto non m’ incanti con queste cose così adorabili alle orecchie di Gabriele!”
“Ma n’ do’ sei andata, Vale’?”
“Cose personali. Comunque... Preside! Cosa ci fa qui?”
“Ispezionavo, osservavo e... ok, va bene, lo ammetto: rigurgitavo sullo scontrino di Federico. Vedrò di assegnarvi dei libri più complessi.”
I M.E.R.E.H.  si guardarono tra loro.
“V-vuole dire... che non ci scaccia dalla scuola?”
“Be’, all’ inizio volevo farlo, ma dopo aver parlato con i vostri genitori ho deciso di darvi una seconda possibiltà. E poi, mi sembra proprio che state facendo notevoli progressi, ragazzi.”
I nostri sette giovani prodi si voltarono per ammirare le macerie della loro precedente classe e sorrisero. Era verissimo: stavano facendo, molto in fondo, dei progressi.
“E dunque, chi e che cosa ci insegnerà?”
“....Be’.... devo ammettere che a questo non avevo pensato...”
“Ci sono sempre io, Preside.”
L’ attenzione di tutti i personaggi si diresse verso quella voce, appartenente ad una donna d’ altezza medio-bassa, sulla cinquantina, con due occhi gelidi a contrastare i capelli mori.
“P-profesoressa Giulia StellaTetris? Ma non era scappata via urlando dalla mia scuola?” chiese la Preside, nascondendo in maniera impeccabile il suo stupore.
“Perchè tanto stupore? Comunque, ho deciso che al primo posto viene il lavoro ed il dovere. Sarò più che lieta d’ insegnare a questi giovanotti l’ arte matematica.”
“Bene, inizi pure, allora.”
“Come? Iniziare?”
“Sì, non ha appena detto d’ essere più che contenta d’ insegnare a questi giovanotti l’ arte matematica?”
“Veramente, ha detto: ‘più che lieta’...”
“Faccia silenzio, signorino Vecca’chetePisto! Allora?”
“...Be’... ecco, io veramente non m’ aspettavo che lei mi avrebbe ridato il lavoro. Anzi, speravo in un semplice aumento per la volontà ed il bel discorso...”
“Come ha detto, prego?”
“Eh? Ah, no, niente... E’ solo che... che...  che non abbiamo una classe, e...”
“Oh, per quello non c’ è problema, potete fare lezione in palestra.”
“Ehrm...ok...”
“Bene, allora, noi andiamo a dare la buona notizia al papà ed alla mamma!” esclamò allegramente Roberta, trotterellando allegramente, seguita dal resto dei M.E.R.E.H., verso Giorgio e Buffy.
“Ciao, amora! Hai visto? Hai visto come sono stata bra-”
Non fece in tempo a finire la frase che Roberta le puntò una rivoltella alla tempia.
“Sì, brava, sei stata davvero molto brava. Vedi di continuare così, eh?”
“M-ma perchè non punti la pistola su di Giorgio?! Uffa, non è giusto, lui non ha fatto proprio niente, anzi ci ha messo in difficoltà!”
“Per due moivi. Primo, lo stimo. Secondo, lui è un ubriacone, è stato bravo a parlare come si conviene al suo mestiere. Ma tu, da brava esagerata quale sei, ti sei messa a fare il discorso filosofico... ma che razza di puttanella sei?”
“S-scusa, n-non accadrà mai più...”
“Lo spero per il tuo bene, non vorrei vedere le tue cervella sparpagliate per terra, gli occhi letteralmente fuori dalle orbite, gli arti tagliuzzati e le budella mischiate ai muscoli sanguinolenti.”
“Ma che stai a’ di’, Robe’? Nun te piacerebbe?”
“Era un modo di dire, Nik. A chi non piacerebbe uno spettacolo simile?!”
I M.E.R.E.H. si guardarono l’ un l’ altro, sorridendo beatamente, ripensando a chissà quale bel ricordo del loro passato.
“Ehrm, ragazzi, non vorrei dire niente, ma dobbiamo incominciare la lezione di matematica.”
“Giusto Valeria. ‘Nemo, va’.” poi, rivolto a Roberta “Secundo mi’ lei sa carcosa, prima ha detto che s’ era allontanata pe’ delle ‘cose personali’...”
“Era andata in bagno, Nik.”
“...Ah...”


“Ordunque, ragazzi, mi è stato chiesto d’ isegnarvi le regole della matematica...”
“Veramente lei si è offerta volontaria, anche senza voler veramente darci lezioni.”
“Oh, Bum-bum, statti un po’ zitto, vuoi? Perchè devi sempre ricordarmi che tutti mi evitano, che non vogliono star veramente con me... Oh, nessuno può amarmi!”
“Non se continui in questo modo. Comunque, ragazzi, vorrei prima di tutto specificare che la matematica può essere una fantastica avventura...”
“No, non è vero, non può esserlo! Non lo è mai stato! Ci hanno affidato ad un’ incapace, non impareremo mai nulla da lei, moriremo tutti, e...”
“E BASTA! E che cazzo, Gabriele, non sai fare altro che deprimere la gente! Mi fai schifo, mi fate schifo! TUTTO MI FA SCHIFO!”
“Ehrm... che...cosa..”
“0h, nnt, prof. Sp0sin@ cicci0lin@ è s0l0 f3lic3 k3 Mitrucci0 nn siò più l’ a fòr3 l0 str0nz0 3 k3 c sn i0 @ pr0t3gg3rl@!”
“Io sono in astinenza da Mitruccio, non sono contenta che se ne sia andato!”
“Sì, sì, dic0n0 ttt c0sì!”
“C-coraggio, signorina MitraMente... sai come si dice, no? Essendo in tema, possiamo dire tranquillamente che negativo più negativo fa...?”

....Un bambino?

“Ehrm...no, un positivo.”

Appunto, quando è positivo non vuol dire che sta per arrivare un bambino?

“...Non in matematica...”
“Scusate, ma questo che centra con me e Mitruccio?”
“Be’, nulla, ma bisognerebbe tornare a parlare della mia materia, e non sapevo come rintrodurre l’ argomento.”
“...Non ha molto senso, ma va bene.”
“Daccordo, ragazzi. Parliamo di geometria. Chi sa dirmi cos’ è una sfera?”
“O’ mondo!”
“Non intendevo in quel senso.”
“Come, lei nun ce sa che o’ mondo è una sfera?”
“Lo dicevo io, che era un’ incompetente!”
“Ma cosa vi siete fumati!?”
“Ok, ok, l’ ammetto, qualcosetta me ‘a so’ fatta.”
“Pensavo avessi smesso di spacciare...”
“Questo nun vo’ dire smette’ de farse, Robe’.”
“Mmh... Ha un senso!”
“Ragazzi, ragazzi! Non si scherza su codeste cose!”
“E chi scherza?”
“Oh Dio... temo che dovrò farne parola con la Preside.”
“Vabbe’, ‘nemo avanti, va’.”
“Daccordo. Allora, proseguiamo con cose più semplici... il bambinello cosa sa?”
“Tutte le operazioni e le radici quadrate.”
“Hai solo 5 anni, come è possibile ciò?!”
“Ecco, vede, la mia fidanzatina...”
“Oh meglio, la mini-bigotta.”
“Zitta, Roby. Dunque, come dicevo...”
 E prese ad elencare tutte le cose che gli aveva insegnato Linaria.
“Tre...due...uno....”
BUM!
“Incomincia ad essere ripetitivo, sai?”
“Non posso farci niente, Roby, è la mia natura.”

Non incominciare ad autocommiserarti anche tu!

“Scusa, scusa, non volevo mica.”
“R-ragazzi... ora basta... ora basta davvero. D-dimmi quanto fa 9-2 e facciamola finita.”
“Fa 7, il numero dell’ amore.”
“Come, scusa?”
“Ho detto, Roberta, che il numero dell’ amore è il 7.”
“L’ amore... dov’ è finito il mio amore...”

Oddei, ora ricomincia.                

“DATEMI MITRUCCIO!!!”  e con queste ultime, disperate, parole, Roberta si slanciò su di Giulia StellaTetris, le mani sul suo collo.
“DOV’E’???”
“...L-lasciami...”
“DOVE L’ AVETE NASCOSTO?!”
“@m0r@, c’ 3 l’ h0 i0...”
Roberta voltò la testa di scatto, gli occhi fuori dalle orbite.
“...TU!!!”
Mentre Roberta perse tempo a linciare Federico, StellaTetris non perse tempo e, per la seconda volta, scappò via dalla scuola Tetrapack.
 

 Angolo dell' autrice.
Ok, ok. Capitolo, scioccante, vero? Tranquille, fan di Federico, lui continuerà a sopravvivere. Ho ancora bisogno di lui, ma non svelerò subito in quale modo. Tanto lo scoprirete nell’ ultimo capitolo della Seconda Saga dei M.E.R.E.H.: il prossimo!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: Beads and Flowers