Anime & Manga > Death Note
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Autore: misa misa    26/04/2011    0 recensioni
Ormai sono passati anni da quando è morto kira. Il mondo continua a vivere tranquillo, ignorando cosa successe quel giorno. Ma non tutti, una ragazza si aggira tra le vie di Tokyo. Elen, la figlia adottiva di Near.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Nuvoloni neri pieni di pioggia ricoprivano il cielo di Tokyo. Elen correva lungo le strade affollata della città. Lo sguardo basso, la guancia rossa per il pugno ricevuto  < dove diavolo è la giustizia di cui tanto mi parli? Eh papà?! >  gridò attirando l’attenzione dei passanti. Arrivò  di fronte un enorme grattacielo, oltrepassò la porta di vetro. Lo sguardo basso  < ben tornata signorina > disse il portiere.
Elen non lo degnò di uno sguardo. Entrò nell’ascensore e premette il piano del suo appartamento. Le porte si chiusero per aprirsi poco dopo direttamente nel suo appartamento.
Si avvicinò al tavolo della cucina, prese il telefono e digitò un numero. A rispondergli fu un uomo < Giovanni mio padre è lì con te? > < no. Near in questo momento si dovrebbe trovare a Londra > < a Londra? Non mi aveva detto niente >  < è stata una partenza improvvisa > < se dovessi parlargli digli che lo cercavo > disse riagganciando la cornetta.
< quel bastardo! > sussurrò mentre delle calde lacrime le attraversavano il viso.
Prese un po’ di ghiaccio  e se lo posò sulla guancia dolorante.
< questo mondo fa schifo > disse buttandosi sul soffice divano.
Si rialzò subito dopo, non c’è la faceva a stare ferma. Doveva muoversi, correre, far qualcosa. Si cambiò in gran fretta ed indossò la sua tuta da ginnastica. Uscì dall’edificio ed iniziò a correre. Si diresse nel parco che si trovava a due isolati dal grattacielo.
Nel frattempo aveva iniziato a piovere. I lunghi capelli neri le si attaccavano sui vestiti e sul viso. L’asfalto era scivoloso. Continuava a correre. Non ne poteva più di quella vita. Aveva anche tentato di tagliarsi le vene ma i soccorsi furono tempestivi e i medici della clinica privata molto bravi.  Ora le cicatrici  sui suoi polsi le ricordavano il suo fallimento. Si odiava per questo. Inciampò in una mattonella  sconnessa. Cadde a terra sbucciandosi le ginocchia e sbattendo il mento contro l’asfalto. Tentò di alzarsi ma si bloccò immediatamente. Davanti ai suoi occhi, ad un palmo da lei, un quaderno dalla copertina nera era poggiato sul freddo e bagnato asfalto. Elen si sedette e lo prese fra le mani < Death Note? > disse sfiorando la scritta su di esso. Un flashback la riportò a molto anni fa. Era seduta di fianco a suo padre e le raccontava una storia. Era la storia di un quaderno maledetto e di un assassino che lo usò senza il minimo ritegno. All’epoca lei non ci credette. Possibile che esistesse davvero? Si alzò in piedi e iniziò a sfogliarlo mentre tornava nell’edificio, incurante del dolore causato dalle ferite.
 
   
 
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