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Autore: Hurricane93    26/04/2011    3 recensioni
E se grazie una foto un'uomo riuscisse ad esprimere veramente i propri sentimenti con qualcuno?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “I just can't stay here every yesterday
Like keep on acting out the same
The way we act out
every way to smile
Forget
And make-believe we never needed
Any more then this”




Los Angeles, 14 Marzo 2011
 
“Tomo, ascoltami ti prego…” sussurro nell’orecchio del chitarrista in modo da non farmi sentire da nessuno.
 
“Shannon non ora…” risponde lui sprezzante cercando di sorridere in camera.
 
“Sì invece adesso Tomo! – sbotto io fregandomene di tutte le persone lì intorno – sono mesi che non mi parli, che mi eviti, che non stiamo più insieme…ti chiedo solo 5 minuti per chiarire, per favore…” ormai le mie suppliche si infrangono continuamente contro il muro che in questi mesi Tomislav si è costruito intorno a lui.
 
“Shannon, non c’è più niente da dire ormai, ho già fatto la mia scelta…” fa lui scuotendo leggermente la testa, certo che è alquanto difficile prenderlo seriamente con quelle orecchie da coniglio rosa che si è infilato in testa questa mattina.
 
“No che non l’hai fatta Tomo! Non saresti così nervoso quando sei accanto a  me se avessi fatto una scelta, non cercheresti continuamente di evitarmi come se fossi un appestato se fossi veramente convinto della tua scelta, ed ora non avresti quell’espressione sulla faccia se tu fossi convinto che quello che ti sto dicendo sia un’enorme cavolata! Ammettilo Tomislav, in fondo ho ragione io.” Sussurro velocemente non accorgendomi che Jared si è materializzato affianco a me.
 
“Cos’avete da confabulare voi due eh?” chiede il frontman tutto eccitato, possibile che solo a lui piacciono questi set fotografici?
 
“No niente Jay stavamo parlando del concerto di domani…tutto qua” risponde Tomo facendo finire così la conversazione che stavamo avendo.
 
“Tomo cazzo dobbiamo parlare.”sbotto nuovamente, Dio come non sopporto non essere calcolato minimamente da lui, almeno mi guardasse in faccia, no tutti a guardare quel cazzone di fotografo che sta scattando foto a raffica….MERDA!
 
 
 
Los Angeles, 10 Aprile 2011 ore 01:45 p.m
 
È tutta la mattina che sono dentro a questa stanza, è tutta la mattina che sto suonando la batteria, fra un po’ avrò i crampi alle orecchie;  sto suonando decisamente a caso, non sto seguendo nessun ordine mentale, nessun ritmo in particolare, sono guidato solo ed esclusivamente dall’istinto, beh più che dall’istinto, dalla rabbia che ho accumulato in quest’ultimi mesi; per non parlare del fatto di quanto triste sia in questo periodo, sì lo so sembra strano, ma io riesco ad essere stra incazzato e tremendamente triste allo stesso momento, strana la vita eh?
Ormai  è già da un pezzo che non sento più il piede sul pedale, ha quasi un’autonomia propria, le bacchette battono ininterrottamente sulla pelle tirata, non ho nessuna intenzione di fermarmi, mi fermerò solo quando il mio corpo si rifiuterà di eseguire i comandi che il cervello gli invia,  ma fino ad allora io continuerò a suonare, a sfogarmi.
 
Sono così concentrato a suonare che nemmeno mi accorgo che ormai non sono più solo nella stanza.
 
“Shann...” Sento una voce che mi chiama in lontananza. Decido di ignorarla.
 
“Shannon…” La voce si fa più insistente ma io non ho nessuna intenzione di alzare lo sguardo dalla mia batteria.
 
“SHANNON CRISTO SANTO GUARDAMI!” Ecco, lo sapevo, chi mai poteva interrompermi se non Jared? Che palle.
 
“Cosa vuoi Jared?” sbuffo, fissandomi su di lui ma non interrompendo di certo il mio assolo.
 
“Vorresti per piacere spiegarmi questa?” sbraita mio fratello parandomi in faccia una foto.
 
“Jared ma sei diventato stupido tutto d’un colpo? Cosa c’è da spiegare? È una foto dove ci siamo io, te e Tomo…” dico guardando mio fratello come se fosse un alieno.
“Ahaha fai pure lo spiritoso sai? Io intendevo, che cazzo stavi facendo Shannon quando hanno scattato questa foto?” fa lui innervosito.
 
“Jared stai calmo cristo! Stavo solo guardando la segretaria del fotografo, insomma non era poi tanto male…” mento spudoratamente.
 
“Shannon non raccontarmi balle, la segretaria avrà avuto l’età di mamma!”  Jared ha uno sguardo che mette paura pure a  me.
 
“Jared, cosa vuoi che ti dica, avrò dei gusti particolari!” è inutile, non sono mai stato un bravo mentitore, figuriamoci con mio fratello.
 
“Shannon cazzo pensi che sia ceco? Lo so che tra te e Tomo c’è o c’era qualcosa, insomma basta prendermi in giro! Pensi che non l’abbia notato dopo anni che passiamo praticamente ogni secondo della nostra vita sempre insieme? Lo vedo che passate tutto il tempo insieme, lo vedo come vi guardate di nascosto, cazzo vedo come vi parlate! Ma  dico io, ti sembro così scemo?” sbraita Jared.
 
“Jared ok hai ragione, stai calmo…” dico cercando di tranquillizzare mio fratello.
 
“No Shann io non sto calmo ok? Io non so che cacchio sia successo fra voi due, cioè posso immaginare che centri qualcosa il fatto che Tomo stia per sposare Vicky, e  che tu ed io faremo i suoi testimoni, però io non posso più tollerare il fatto che il mio batterista e il mio chitarrista non si rivolgano più la parola! Insomma, non voglio che la nostra band si sciolga perché voi due non avete bene in chiaro cosa provate l’uno per l’altra! Perché Dio solo sa quanto vi amiate voi due senza che nessuno dei due si sia mai realmente dichiarato!”
 
Dio solo sa quanto le parole di Jared siano vere. Sì, tra me e Tomo c’è stato qualcosa, cioè molto più di un qualcosa, solo che non riesco a definire concretamente che cos’era il nostro rapporto, cioè non so…cristo com’è difficile parlare di certe cose!
 
“Jared lasciamo perdere ok? Non ho voglia di parlare di queste cose, non me la sento, fa ancora troppo male…” dico cercando di andarmene dalla stanza ma non riuscendoci visto che mio fratello mi si è parato davanti bloccandomi la via d’uscita.
 
“ E pensi che tenendo dentro tutto faccia bene invece? Dai Shann parlami per favore…” mi fa mettendomi le mani sulle spalle e guardandomi dritto negli occhi.
 
“No Jared! – esclamo scansando mio fratello da una parte – penso che la persona con cui debba parlare per primo sia Tomislav.” Dico uscendo e sbattendomi la porta alle mie spalle.
 
Ore 03:12 p.m

 
Certo che Tomislav poteva andare ad abitare un po’ più vicino quello volta caspita; spengo la mia Ducati e mi avvio sul vialetto d’ingresso; spero che siano in casa, mi darebbe fastidio aver fatto il giro della città per niente.
Suono il campanello ripetutamente, ma sembra che in casa non ci sia nessuno, poi però proprio quando ho perso le speranze viene ad aprirmi Vicky…
 
“Ehi Shannon! Non ti aspettavamo, scusa se ti ho fatto aspettare!” mi fa lei sistemandosi le spalline della canotta e cercando di rimettersi a posto i capelli.
 
“Ho interrotto forse qualcosa?” chiedo dubbioso, certo che ho un tempismo perfetto.
 
“Eh? Ah no no tranquillo, vuoi entrare ti offro qualcosa se vuoi…” Mi dice.
 
“No no grazie Vicky, sono venuto qui per portare fuori Tomo, sai faccende tra sposo e testimone.” Dico rimettendomi gli occhiali da sole.
Intanto sento qualcuno scendere le scale, ed ecco che  Tomislav si materializza accanto a vicky passandogli un braccio intorno alla vita, certo che un po’ di delicatezza potrebbe anche averla ogni tanto.
 
“Ciao Shann…non ti aspettavo oggi.” Fa lui facendosi scuro in volto, che bell’accoglienza.
 
“Ehi Tomo…usciamo dai ti porto da qualche parte.” Dico prendendolo per un braccio e portandolo fuori da casa.
 
“M-ma io n-non…”  comincia voltandosi verso la ragazza con la faccia supplicante.
 
“Oh dai Tomislav è da tanto che non uscite insieme tu e Shannon – da un bel po’ direi anche – divertiti!” ridacchia Vicky mentre lancia verso al chitarrista la sua giacca di pelle.
 
Qualche minuto dopo…
 
“Shannon dove cazzo mi stai portando?” urla acido Tomo da dietro.
 
“Tomo non rompere le scatole, dobbiamo parlare e visto che non rispondi ai miei messaggi o alle mie chiamate ho deciso di farti una sorpresa.” Urlo di rimando.
 
“Shann cristo santo non c’è proprio niente da dire!” mi fa schiacciandomi il ventre, Tomo non è mai stato un amante della velocità. In questa cosa siamo decisamente opposti.
 
“Beh evidentemente parlerò solo io! E smettila di stritolarmi che mi stai facendo male Tomo!” chiedo gentilmente, ma il chitarrista non ha nessuna intenzione di allentare la presa.
 
Pochi minuti dopo accosto e spengo dalla macchina. Tomo praticamente si lancia giù dalla moto, su certe cose è proprio una femminuccia.
 
Mentre mi sto togliendo ancora il casco Tomo mi chiede:
 
“Dove mi hai portato scusa?”
 
“Non ti ricordi questo posto?” faccio mentre metto apposto la moto e i caschi. L’ho portato sulle colline sopra Hollywood, qui abbiamo passato delle giornate stupende solo io e lui, mi sembra impossibile che non si ricordi questo posto.
 
 Tomislav si guarda intorno per poi dire:

“Ah ora ricordo…e perché mi hai portato qui per parlare?”
 
“Il fatto Tomo è che…- Dio perché è così difficile? – cazzo Tomo mi manchi.” Faccio poggiandomi alla moto.
 
“ Shannon non iniziare con questa storia ti prego…” fa raccogliendosi i capelli in una coda.
 
“No invece Tomislav! Sono stufo di averti vicino e non poterti parlare, mi fa male starti vicino e non poterti toccare come una volta, sono stufo di non poter più restar da solo con te! E la cosa che mi fa più star male è il fatto che non riesco a capire cosa ti passa per la testa in questo periodo, non sapere se ti manco un po’.” Sbraito, forse esagerando un po’.
 
“Shannon…- fa lui avvicinandosi a me- perché non me l’hai detto prima scusa?” eh?
 
“Scusa? Non mi hai mai dato il tempo per farlo! Come te lo dicevo scusa se tu mi evitavi come la peste? Via piccione viaggiatore? Pff questo è proprio il colmo Tomo!” dico scuotendo la testa.
 
“Shannon non volevo parlare con te per il semplice fatto…non volevo cambiare idea sulla mia scelta.”
 
“Perché? Perché è più facile sposare Vicky che stare con me? È più facile amare una donna che un uomo? Cristo Tomo non ti facevo così!” sono sconcertato.
 
“No non è per questo Shannon…pensavo che non ci stessi male, che non t’importasse niente.”
 
“Ah pensi che io non stia male Tomo? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, pensi che io non stia male al pensiero di te che sposi un’altra? Dio Tomo io ti amavo, cioè ti amo ancora adesso; come puoi pensare che non mi importi niente di te?”
 
Appena finisco di parlare Tomo mi prende il volto fra le mani e mi avvicina sempre più al suo viso.
 
“Shannon…-sussurra con la voce tremante- lo sai che questa è la prima volta che dici apertamente che mi ami?” solo ora mi rendo conto di quanto abbia ragione, cavolo non era poi così difficile da dire.
 
“Ehm sul serio?” faccio abbozzando ad un sorriso.
 
“Già…” dice posandomi le sue labbra sulle mie. Dio quanto mi sono mancati i suoi baci, le sue labbra, la sua bocca, la sua barba che mi pizzica la pelle, le sue mani…quanto mi è mancato lui.
 
So che non cambierà niente, so che lui sposerà Vicky comunque, ma forse adesso non mi eviterà più come ha fatto in questi mesi, forse potremmo stare comunque insieme qualche volta, così magari non metterò in agitazione ancora Jared, e forse non sarò più tanto stupido da farmi fare foto “compromettenti”. Chissà.










Note dell'autore: Salve! Allora premetto, il finale fa schifo pure a me, ma non riesco a trovare un finale che mi aggrada -.- Comunque, è la prima storia che scrivo su Shannon e Tomo, e l'ispirazione mi è venuta mentre ero a Malta in un internet point e ho visto quella foto stupenda che c'è lì in cima alla storia, non so ma questa foto mi ha trasmesso qualcosa di....di strano, cioè lo vedo solo io ma Shannon rivolge al chitarrista uno sguardo dolcissimo? Sì Anna ti stai immaginando tutto....beh vabbè capita xD
Spero possa piacervi ^^
See you soon,
ANnaANna

Ps: il titpolo della storia e anche il trafiletto sotto la foto sono tratte rispettivamente dalle canzoni 
"Doing The Unstuck"  e "A letter to elise" dei the cure. 
   
 
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