N.d.A.: storia un po’ contorta (credo) che mi è venuta in mente ieri mattina… All’inizio l’avevo scritta (e postata) come one-shot, ma nel giro di qualche ora ho cambiato idea! Quindi, credo che sarà una mini-storia di circa tre capitoli…
Comunque,
grazieeeeeeeeeee a Happy, Melanyholland,
Isabel e Faith Princi per le recensioni a “Everywhere”!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Se interessa a qualcuno, ho postato qualche giorno fa il secondo capitolo di “Run Away, Little Girl” (la mia fanfic
su “Una mamma per amica”).
Riassunto: Inghilterra, 2110.
Qual è, tra le tante leggende nate su una villa vittoriana, la verità? Cosa hanno visto, un secolo prima, gli abitanti dei
dintorni? È davvero disabitata? Se sì, allora cosa
nascondono le pesanti cortine di velluto nero dietro a cui, a volte, baluginano
luci e ombre? Spuffy.
(Ho davvero usato i termini
“cortine” e “baluginano”? Non so voi, ma io sto cominciando a preoccuparmi per
la mia salute mentale).
Disclaimer:
bla bla bla.
Ovvero: tuuuuuuuuuuuuuuuuutto
di Joss Whedon.
Once upon a night
Prologo- Just tales?
Londra. Dicembre
2110.
Il
paesaggio innevato appena fuori dalla città sembrava identico ad una cartolina d’auguri natalizia - perfettamente uguale, eccetto un piccolo dettaglio: l’auto che lo attraversava.
Abby
osservava dal finestrino gli alberi imbiancati, la sottile nebbia del mattino, il silenzio quasi tangibile: tutto
sembrava contribuire a rendere l’atmosfera di quel luogo fuori
dal tempo, quasi… immortale.
“Rachel?”. La giovane distolse
l’attenzione dalla strada, per rivolgerla a ciò che sua cugina stava indicando.
“Carina, quella casa. Un po’ vecchia, forse, ma bella”.
“Ci credo che è vecchia… ha più
di due secoli. Da quello che ho sentito dire, era la tenuta estiva di una
famiglia nobile di cui non si è saputo più nulla dal 1880. Volatilizzati.
L’hanno lasciata com’era perché, prima, avevano problemi a rintracciare gli
eredi, e poi per una semplice questione estetica”. Effettivamente, con i muri
di pietra coperti dall’edera, le statue –ormai rovinate dal tempo- che
decoravano il giardino e il cancello di ferro battuto, la vecchia villa rendeva
l’ambiente lo sfondo ideale per un romanzo gotico.
“E poi,
con tutte quelle leggende che ci hanno ricamato sopra, è perfetta per i
turisti” continuò Rachel. “Dicono che, una notte di non so quanti decenni fa,
qualcuno abbia notato due persone entrare nella casa, per non uscirci più… o
almeno di giorno. Infatti, alcuni giurano di aver
visto, di notte, una coppia ballare in giardino o sulla terrazza”. La ragazza
scosse la testa. “Che idiozia”. Abby,
come sempre, era di un altro parere.
“Ma stai
scherzando? È una storia troppo
romantica! Due anime… e un amore immortale. Chissà, potrebbero essere fantasmi,
vampiri, o…”
“O voci diffuse
dall’ufficio del turismo”. La cugina le rispose con una linguaccia, e
Rachel sospirò.“Età mentale: due anni”.
Mentre
le due continuavano a battibeccare, allontanandosi,
nessuno notò il lieve movimento delle tende di velluto nero ad una finestra del
secondo piano, e le due ombre che esse sembravano celare.
***
Secondo la leggenda, l’antica
villa era abitata dagli spiriti di due amanti sfortunati, che non avevano
potuto coronare il loro sogno mentre erano ancora in vita.
In realtà, non si trattava di due
spiriti… ma nemmeno di due persone. Ed erano stati
fortunati, anche se solo per pochi anni. Il tempo aveva minacciato di
separarli, ma loro avevano voluto continuare a danzare insieme. Metaforicamente e, come in quel momento, letteralmente.
La terrazza di pietra, che si
affacciava sul parco della villa, era stata infatti
trasformata per quella notte in una sala da ballo. La luce della luna e delle
candele, riflessa dai capelli biondi di entrambi, faceva
sembrare la coppia avvolta da un alone evanescente, che contribuiva a rendere i
due irreali ed eterei, ma visibili anche a coloro che li osservavano da
lontano.
Per tutto quel tempo era nato
ogni tipo di racconto sui due innamorati e sulla loro storia: c’erano una
volta… due persone? Due fantasmi? Due vampiri? O che
altro?
Alcuni avevano ragione. Altri no.
Ma ormai nessuno, fuori da quelle mura, sapeva più la verità.
N.d.A.: mumble mumble mumble. Ve l’avevo detto che era contorta… o almeno diversa da quello che scrivo di solito. Allora, cosa ne pensate? È confusa? Ma si capiva quali erano i personaggi? La continuo o lascio perdere?
Vi prego recensiteeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!