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Autore: lollylove    27/04/2011    2 recensioni
E' una rivisitazione tutta mia della storia tra Damon e Bonnie, alcune cose possono coincidere con la trasmissione del telefilm, altre potrebbero sembrarvi del tutto nuove. Spero vi piaccia anche perché è il mio primo racconto. Fatemi sapereil vostro parere
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non lasciare che il passato ti dica chi sei ma lascia che sia parte di chi diventerai...”

Erano queste le parole che continuavano a rimbombare nella testa di Damon da circa cinquant'anni. Voleva smettere di essere il mostro di cui tutti avevano paura, non voleva essere più considerato un errore della natura, voleva tornare ad essere un umano. Ma nemmeno in quel mondo, nel loro mondo, in cui tutto era possibile, dove esistevano vampiri, streghe, licantropi tutto questo era minimamente auspicabile. Solo lei faceva rivivere la sua parte umana, solo lei faceva battere il suo cuore morto ormai da troppo tempo, solo lei gli ricordava di poter cambiare, solo per lei lui cerava sempre di migliorarsi: Elena. Ormai l'amore nei suoi confronti faceva parte di lui, come gli apparteneva anche la consapevolezza che non l'avrebbe mai avuta. Lei apparteneva a Stefan, lo sapeva e non avrebbe fatto nulla per cambiare le cose. D'ora in poi l'obbiettivo della sua vita sarebbe stato impedire qualsiasi coinvolgimento di Elena con la maledizione del Sole e della Luna, con Klaus e con qualsiasi cosa avrebbe potuto metterla in pericolo. Non importava cosa o meglio chi avrebbe pagato per ciò.Ormai a Mistyc Falls non vi era più alcuna scansione temporale, giorno e notte erano la stessa cosa, lunedì, martedì, mercoledì erano solo giorni che li separavano dall'arrivo di Klaus, dalla maledizione. Erano tutti li: Damon, Stefan, Elena, Bonnie, Caroline e Jeremy, tutti intenti a trovare una soluzione, tutti a cercare un modo per salvarla.
Dobbiamo affidarci alla strega, è l'unico modo!” disse Damon indispettito dalle frasi senza senso di Caroline.
Non se ne parla!” rispose brutalmente Elena, “Lei non rischierà per me...su questo non si discute!”.
Posso farcela, lasciatemi provare!” disse Bonnie inserendosi nella discussione, “Klaus non è invincibile, nessuno lo è!”.
Ma tu non morirai per me! Basta!” gridò Elena prima di uscire sbattendo la porta.
Erano passati tre giorni da quel pomeriggio, tre giorni d'inferno. Bonnie non chiudeva occhio da quella sera, non riusciva a credere di dover stare con le mani in mano, non se in gioco c'era la vita di Elena. Così andò dalla persona a cui pensava non avrebbe chiesto mai aiuto, dalla persona che probabilmente era più lontana da lei, Damon. Sapeva che era solo in casa così, senza pensarci due volte, bussò alla porta.

Guarda chi si vede...a cosa devo questa visita?” disse Damon sarcastico, consapevole di infastidirla profondamente.
Ho bisogno del tuo aiuto, anzi della tua collaborazione” rispose Bonnie freddamente.
Lo so, sapevo che saresti venuta...entra!”.
Non ebbero bisogno di molte parole, avevano capito già tutto quel pomeriggio, tutti e due volevano la stessa cosa.

Lo sai che non m'importerà se per salvare Elena dovrai perdere la vita tu, vero?” disse Damon ad un tratto senza guardare Bonnie negli occhi.
Lo so, proprio per questo sono venuta da te! Sei l'unico che non si farebbe problemi a mandarmi a morte sicura!” rispose lei cercando di sembrare il più tranquilla possibile.
Continuarono a parlare per un po', analizzando ogni singola possibilità, mettendo in conto qualsiasi imprevisto. Alla fine si salutarono consapevoli che si sarebbero visti ogni singolo giorno per parecchio tempo. Avrebbero imparato a non odiarsi?
Nei giorni seguenti provarono molti incantesimi, Damon faceva da cavia e Bonnie escogitava combinazioni sempre nuove. Ogni sera tornavano a casa come due stracci, Bonnie esuasta dallo sforzo mentale e Damon distrutto fisicamente. Bonnie non metteva tutta la sua forza, ma faceva pur sempre male. Ormai era da un mese che andava avanti così e tutti, specialmente Elena continuavano a domandarsi il perché della continua assenza di Bonnie. Nessuno si preoccupava di un vampiro, ma di Bonnie! Era troppo esile e fragile fuori per non preoccuparsi di lei. Così d'accordo con Damon decisero di interrompere gli “allenamenti” per un po'.
Erano passati ormai quindici giorni dall'ultima volta che si erano trovati da soli, ogni qualvolta Damon e Bonnie si incontravano comunicavano senza parlare, non per forza pensieri carini, a volte si insultavano e basta, ma dovevano pur dirsi qualcosa.
Bonnie guardava il soffitto, qualcosa la turbava, si girava e rigirava nel letto cercando di prendere sonno. Le mancavano le ore passate a perfezionare i suoi incantesimi, le impegnavano le giornate, le occupavano la mente. Ad un tratto, in bilico tra le braccia di Morfeo e la realtà della sua stanza sentì sbattere alla finestra.

Bonnie, dannazione...apri questa finestra! Mi sta tirando il vento!” disse Damon in bilico su un ramo dell'albero davanti alla finestra.
Bonnie aprì la finestra e senza nemmeno accorgersene scoppiò in una fragorosa risata.

Ma che ci fai qui?” disse Bonnie sorridendo a denti stretti.
Oh...nulla, tranquilla! Con quest'arietta si sta divinamente, mi stanno gelando pure le tonsille per parlarti!” rispose lui con un sarcasmo pungente.
Chi ti ha detto di stare la fuori?”.
Damon aveva capito il gioco di Bonnie, sarebbe stata una dura impresa convincerla ad invitarlo ad entrare, ma lui non si sarebbe arreso.

Streghetta da strapazzo non farmi arrabbiare altrimenti...”
Altrimenti cosa? Mi morderai? Mi sembra difficile visto che non puoi entrare!” disse Bonnie ridendo a crepapelle!
Bene...aspetterò qui fino a quando non tornerai in te e capirai che ogni minuto che perdiamo sono tecniche in meno che tu non apprendi!” rispose Damon sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori, consapevole di aver appena sferrato un colpo basso.
Vuoi entrare?” disse lei con fare arrendevole mentre si voltava dando le spalle alla finestra.
Scelta saggia” rispose Damon mentre alla velocità della luce si sedeva sul letto della streghetta.
Erano entrembi consapevoli che non avrebbero potuto esercitarsi ma fecero finta di nulla, si sedettero sul letto e iniziarono a parlare di tutto, del loro passato, della vita di Damon, del loro presente e del loro futuro, puntualizzando sempre la diversità delle loro strade, del loro modo di pensare. Erano diversi in tutto, se lui diceva bianco lei diceva nero, ma alla fine qualcosa li univa sempre.

Perché hai rinunciato ad Elena?” disse ad un tratto Bonnie, forse più preoccupata di essere stata inopportuna che di una sua possibile sfuriata. Lui stranamente fu calmissimo.
Non ho rinunciato a lei!” rispose lui senza guardarla negli occhi. Non osò più chiedere nulla, aveva capito che probabilmente non aveva più nulla da dire. In fondo cosa c'era da dire? Non c'è spiegazione all'innamoramento, non lo puoi controllare, non si può decidere chi amare.
Ad un certo punto i suoi pensieri furono interrotti da una domanda di Damon.

Hai paura?”.
Sempre!” rispose lei abbassando lo sguardo, non si aspettava una domanda del genere. Alla fine lei rappresentava solo il mezzo tramite cui entrambi avrebbero raggiunto il loro scopo, proteggere Elena. Damon la guardava riflettere, non voleva interrompere i suoi pensieri, poi quando si accorse che lei stava tornando nel mondo dei vivi o quasi le domandò: “Perché allora fai così? Perché non piangi? Con me puoi, non mi farai tenerezza...promesso!”.
Perché non gridi e non ti struggi dal dolore per Elena? So che soffri da morire ma intanto non lo fai vedere. Per lo stesso motivo io non faccio vedere che ho paura. Cosa cambierebbe? La maledizione arriverebbe comunque, Elena rischierebbe la vita lo stesso ed io sarei sempre nell'incertezza di non farcela. Tutto qui..”. Damon restò in silenzio a fissarla, non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito. Lei era così, così...non aveva parole per descriverla. Quella sera sarebbe rimasta nella mente di Damon per tanto tempo, avrebbe avuto l'immagine di Bonnie con le ginocchia al petto, che lo guardava con gli occhi lucidi mentre dalle sue labbra uscivano delle verità che solo lei aveva avuto il coraggio di dirgli. Senza nemmeno accorgersene Bonnie chiuse gli occhi e si lasciò andare alle avance di Morfeo. Damon la guardò per un' ultima volta e con la testa piena di domande se ne andò.
Quella mattina il sole splendeva a Mistyc Falls, Bonnie ed Elena erano in giro per negozi, volevano recuperare un po' della normalità che avevano perso. Era da tanto tempo che non trascorrevano una giornata insieme, ne avevano davvero bisogno. Erano al Grill quando Elena vide seduto al bancone Damon.

Ehi..Damon” gridò per farsi sentire. Lui si avvicinò lentamente senza scrutare nessuna delle due in particolare.
Ciao ragazze” disse lui non troppo convinto.
Vuoi unirti a noi per il pranzo?” disse lei senza accorgersi delle occhiatacce tra Damon e Bonnie. Non appena Elena pronunciò quelle parole Bonnie si alzò e senza dare molte spiegazioni disse: “Mi sono ricordata di un impegno che non posso rimandare, scusatemi!”.
Subito Elena la fulminò con lo sguardo, ma Bonnie non voleva restare li, non voleva che Elena intuisse qualcosa del piano, non voleva fingere davanti a lei. Tornò a casa e si buttò sul letto, iniziò a sfogliare il libro di incantesimi e si rese conto che se davvero voleva provare a sconfiggere Klaus aveva bisogno dell'aiuto di Emily, la strega Emily. Prese il libro e di corsa si diresse verso il bosco, si sedette e chiuse gli occhi. Mettersi in contatto con lei sarebbe stato difficile ma molto più complicato era provare a canalizzare la sua energia! Ce l'avrebbe fatta? Sentiva l'aria intorno a lei farsi più pesante, respirare era sempre più difficile, ma doveva resistere, doveva riuscirci. Un turbine di emozioni la travolse all'istante, davanti a lei vedeva tante cose, vedeva la nonna, Elena, Caroline, vedeva...vedeva distruzione, morti ed infine il suo corpo, inerme, senza vita. Quella era una premonizione, lo sapeva. Prese subito le sue cose e corse a casa, si fece una doccia e si mise nel letto. Sentiva le lacrime calde attraversarle il viso, voleva essere forte ma non aveva lenergie, solo due notti e sarebbe arrivato il fatidico giorno. Quella sera insieme al giorno seguente Bonnie lasciò la finestra chiusa, sapeva che era là, sapeva che la cosa più giusta da fare era aprire quella dannata finestra e raccontargli tutto, ma dopo? Cosa avrebbe fatto se lui non avesse provato a fermarla? E se ci avesse provato? In ogni caso qualcosa sarebbe andata storta.
Damon stava impazzendo, non sapeva cosa fare o pensare. Il vecchio Damon avrebbe spaccato la finestra e si sarebbe fatto dire tutto con la forza, ma lui non era più così, lui non voleva comportarsi così con lei. Voleva darle fiducia, si fidava di lei, ma se avesse combinato una cazzata? Mise un vecchio cd e si versò da bere nel bicchiere quando ad un tratto un dubbio amletico gli devastò il cervello: lui era preoccupato per la riuscita del piano o per Bonnie? Diede un calcio allo stereo e si mise in macchina, qualunque fosse la sua preoccupazione non poteva stare fermo a casa, doveva uscire. Dopo circa due ore di inutile vagabondaggio si fermò davanti a casa di Bonnie. Nel viale non c'erano macchine, in cucina sembrava non ci fossero luci accese, lei doveva essere sola. Si, proprio così, sentiva il suo odore. Si avvicinò lentamente alla porta, era titubante, Bonnie non era un tipo facile o meglio era semplicemente lei..prendere o lasciare! Bussò con scarso vigore.

Ehi...cosa ci fai qui?” disse Bonnie imbarazzata e titubante.
Passavo di...non è vero! Mi stai facendo preoccupare, cosa sta succedendo?”.
Nulla...è tutto apposto!” rispose lei frettolosamente. Fece per chiudere la porta ma Damon la bloccò con la mano. Cercò di opporre resistenza per un po', alla fine si arrese e senza guardarlo in faccia si voltò e lo lasciò in mezzo alla porta. Si sedettero l'uno di fronte all'altro, non parlarono fin quando Damon disse: “Sono arrabbiato, sono furioso!”.
E cosa vuoi da me? Forse non te lo ricordi ma domani ho qualcosa da fare!”.
Domani abbiamo qualcosa da fare!” rispose Damon stizzito.
Smettila di parlare così, non ne posso più!” gridò Bonnie alzandosi in piedi e portandosi le mani ai capelli. In uno scatto Damon fu davanti a lei, la spinse contro il muro per poi lasciarla andare all'istante. Strinse i pugni come se a contatto con la sua pelle morbida bruciasse.
Damon ho paura!” disse Bonnie con le lacrime agli occhi. Lui la guardò intensamente e con un filo di voce le disse: “Ho paura di toccarti!”.
Cosa?”. Prima che lei potesse dire altro lui la baciò così intensamente da smuovere il mare, così delicatamente da far invidia al candore del cielo nei giorni di primavera, così intimamente da non essere comprensibile dall'esterno. Le loro labbra si muovevano all'unisono come a ritmo della più bella canzone d'amore. Ad un tratto tutte le candele della casa si accesero, tutto sembrava perfetto.
No Damon, scansati!” disse Bonnie all'improvviso. Non se lo fece ripetere. Si scansò anche se probabilmente era l'ultima cosa che voleva fare. Non disse nulla, aspettò che lei iniziasse a parlare.
Non posso baciarti” gli disse senza alzare lo sguardo da terra.
Mi sembra tardi ormai!” rispose Damon con lo sguardo sarcastico di sempre.
Non fare lo scemo, hai capito cosa intendo! È squallido baciare una persona che è innamorata di un'altra donna. E poi baciare te..noi due ci odiamo!”.
Tecnicamente sei tu che odi me e poi Elena non...Elena non...”.
Lascia perdere Damon!”disse infine stremata accompagnandolo all'uscita.
Non ebbe il tempo di ribattere che ormai Bonnie stava dietro la porta. Ora davanti ad entrambi si prospettava una lunghissima notte.
Il fatidico giorno era arrivato, quella notte ci sarebbe stata la luna piena e Klaus avrebbe fatto la sua apparizione. Finalmente le ore di buio che tutti aspettavano erano arrivate. Erano tutti li, tutti tranne Bonnie. Elena era felice, in questo modo lei non sarebbe stata in pericolo, ma Damon sapeva che sarebbe arrivata, sapeva che non si sarebbe tirata indietro. Il piano che Elena e gli altri avevano elaborato per uccidere Klaus senza Bonnie nei paraggi sembrava ancora più realizzabile. Damon si mordeva il labbro, aveva paura. E se l'avessero uccisa? Ne avrebbe sentito il peso per sempre. Ad un tratto da una folta mischia di alberi spuntò Bonnie, non aveva nulla in mano, ma si vedeva perfettamente che era pronta a combattere.

Ho bisogno del vostro aiuto!” disse Bonnie appena si avvicinò al gruppo.
Cosa vuoi fare?” chiese impaurita Elena.
Lo affronterò, mi sono allenata con Damon per parecchio tempo! Inutile che proviate a dissuadermi, lui è vicino, lo sento!” sibilò a bassa voce, poi prendendosi di coraggio aggiunse: “Caroline porta Jeremy ed Elena a casa..non provate ad opporvi!”.
Bonnie era tesissima, stava immobile con gli occhi chiusi mentre intorno a lei si stava creando il vuoto, erano rimasti solo Damon e Stefan. Non ebbe il tempo di aprire la bocca che subito Klaus si era materializzato davanti a loro. Era più veloce del previsto.

Pensavo di trovare un' esercito pronto ad uccidermi ed invece vedo che siete stati cavalieri ed avete lasciato il posto alla strega!” disse Klaus con fare provocatorio. Damon sentì l'impeto di saltargli al collo e strappargli la gola ma lo sguardo di Bonnie lo calmò.
Pensi davvero di avere il coraggio di uccidermi? Anche se per farlo perderai la vita?” continuò imperterrito Klaus rivolgendosi a Bonnie.
Lei non perderà un bel niente!” rispose furioso Damon. Bonnie non si mosse, tutto intorno a lei cominciò a muoversi. Lo scontro stava iniziando. Non c'era spazio per i fratelli Salvatore, lo scontro era tra la strega e l' Antico. Bonnie sembrava esausta, nonostante tutta l'energia che stava liberando lo scontro si manteneva alla pari. Se Klaus fosse riuscito ad oltrepassare la barriera che si era creata tra lui e Bonnie per lei sarebbe stata la fine. Damon l'aveva capito ma non riusciva ad avvicinarsi a lei, c'era troppa energia. Bonnie era ormai esausta quando dietro le sue spalle si materializzò Elijah.
Prendi questa pietra se vuoi sconfiggerlo, è l'unico modo!”.
Con le poche forze che aveva in corpo si giocò l'ultima carta, poi il vuoto, tutto bianco.
In quel momento il tempo si fermò, tutto si fece più chiaro. Damon sentì il volto bruciargli dal dolore, si chinò per poterla racchiudere meglio fra le sue braccia. Le faceva da scudo, voleva proteggerla ma ormai era troppo tardi. Lei stava soffrendo. La portarono subito a casa Salvatore, Damon la appoggiò sul letto e con una spugna bagnata le iniziò a togliere le macchie di sangue. Damon sapeva che era viva, sentiva il suo cuore battere e per istanti lo sentì in ritmo col suo. Non la lasciò nemmeno per un secondo, fin quando quei grandi occhioni nocciola si aprirono di nuovo.

Che è successo? Dove mi trovo?” disse lei in un misto fra paura e confusione.
Shhh...è tutto apposto. Sei con me!” rispose lui, affettuoso come raramente si dimostrava.
E tu me lo chiami apposto?” disse Bonnie scoppiando in una fragorosa risata.
Damon avrebbe voluto ammazzarla di botte, ma poi appena la guardò negli occhi scoppiò a ridere insieme a lei. Continuavano a ridere senza fermarsi fin quando gli occhi di Bonnie si riempirono di lacrime.

Ho avuto così paura di morire, di non farcela, di mettervi in pericolo!” disse singhiozzando. Damon restò fermo, immobile, le parole di Bonnie avevano spezzato quel cuore che da tanto tempo non batteva più. Non era riuscito a farla sentire protetta. Senza pensarci la strinse forte spingendola contro il suo petto.
E' passato, stai tranquilla! È tutto finito!” furono le uniche parole che riuscì a dirle.
Veramente tutto era finito, Klaus non c'era più e insieme a lui era sparita pure la maledizione. Tutto stava tornando alla normalità, ora bisognava fare i conti con qualcosa più temibile di Klaus, se stessi. Erano passati due giorni. Non si erano più visti da quella notte nel bosco, lui avrebbe voluto, ma Bonnie era così distante. Lui sapeva che qualcosa non andava anche se non l'aveva vista, lo sentiva. Quella notte andò a casa sua, i suoi genitori non c'erano ma lei non era sola. Non era nemmeno con Elena, oppure con Caroline, l'odore di quell'umano per lui era del tutto nuovo. Iniziò a sentire tirare il suo viso, le vene iniziarono a gonfiarsi, sapeva che questo non avrebbe portato nulla di buono. Cercò di calmarsi, respirò a pieni polmoni, contò fino a dieci e bussò alla porta. L'immagine che si trovò di fronte fu da togliere il fiato, Bonnie era avvolta in un vestitino bianco che metteva in evidenza la sua femminilità e nello stesso tempo non mutava il suo essere semplice e aggraziata, aveva i capelli mossi e di una lucentezza particolare, cadevano sulle sue spalle ed incorniciavano il suo volto duro e delicato al contempo. Damon non riuscì a proferire parola, sapeva di fissarla ma non gli importava.

Cosa ci fai qui?” disse Bonnie interrompendo bruscamente i suoi pensieri.
Sono passato a controllare se stessi bene! Ma vedo che mi sono preoccupato inutilmente” mugugnò Damon indicando il ragazzo biondo seduto sul divano.
Già, sto benone. Non dovevi preoccuparti!”.
Damon fece finta di non averla sentita e si avvicinò al ragazzo.

E tu chi saresti? Il ragazzo delle pizze?” iniziò lui con fare perentorio.
A dire il vero sono il ragazzo che sta per uscire con Bonnie. Tu chi saresti...suo nonno?” rispose incoscientemente il ragazzo. Bonnie non riuscì a trattenere la risata, Damon la scrutò attentamente e poi si girò verso il ragazzo.
Stai giocando con il fuoco mio caro, ti conviene uscire da questa casa!”.
Non ci penso proprio!” rispose lui seccamente.
Forse non mi sono spiegato bene..tu uscirai immediatamente da questa casa e non ci metterai più piede!” disse Damon fissandolo negli occhi, infine aggiunse : “Non toccherai mai più Bonnie, sarà come se non l'avessi mai conosciuta!”. Damon non ebbe il tempo di terminare la frase che subito il ragazzo si trovava dietro la porta.
Dannazione Damon! Cosa pensavi di fare? Non puoi entrare in casa mia e soggiogare chi ti pare!”.
Se per questo nemmeno tu potresti uscire col primo stronzo che si presenta alla tua porta ma intanto lo fai!” rispose strabuzzando gli occhi.
Al momento l'unico stronzo che vedo sei tu...quando capirai che non sono affari tuoi con chi passo il mio tempo?”.
Quando capirai che mi sono innamorato di te?” rispose Damon tutto d'un fiato.
Bonnie restò come paralizzata, non poteva essere vero. Aveva sicuramente sentito male, così per avere un'ulteriore conferma disse a bassa voce: “Cosa?”.

Hai sentito benissimo. Mi sono innamorato di te nonostante tu sia la persona più odiosa che conosco. Sei permalosa, testarda, suscettibile e potrei continuare così all'infinito, ma poi basta guardarti negli occhi per perdermi. Io non so cosa dirti per farti capire realmente quello che provo!”.
Aveva sentito benissimo, aveva capito benissimo, ma questo avrebbe cambiato le cose?

Io non posso stare con te, mi dispiace!” furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di Bonnie. Damon abbassò lo sguardo per poi rialzarlo di scatto, non si sarebbe arreso. Si avvicinò a Bonnie, per ogni passo che faceva nella sua direzione lei si allontanava sempre più, ma quasi subito le pareti la bloccarono.
Dimmi che non provi nulla per me e me ne andrò da questa casa, dalla tua vita per sempre!”.
Io io..io” non riusciva a completare la frase, così Damon le prese le mai e le portò sul suo viso. In quel momento il tempo si fermò, Bonnie non poteva mentire, lui la sentiva, sentiva il suo cuore, sentiva le sue mani bruciare a contatto con la sua pelle.
Aprì gli occhi e la vide piangere.

Che ti prende? Ti prego dimmelo!”
Damon io non voglio essere la seconda scelta di nessuno, non voglio amare l'uomo che preferirebbe vedermi morta pur di salvare la vita ad un'altra persona, io non posso starti vicino con il continuo dubbio che al primo ripensamento di Elena correrai tra le sue braccia! È così, non posso farci nulla!”.
Gli occhi di Damon si riempirono di lacrime.

Perdonami se non ho capito quanto tu fossi importante per me, perdonami se ti ho fatto sentire la seconda scelta di,perdonami se non sono all'altezza di starti accanto, ma non posso farci niente, io sono tuo!”.
Bonnie non disse una parola, si asciugò le lacrime e gli prese le mani, le porto vicino alle sue labbra ed iniziò a baciarle. Damon restò immobile. Portò le sue mani sui suoi fianchi e si strinse a lui. Non c'era più nulla intorno a loro, esistevano loro, i loro corpi e le loro anime. Erano nudi l'uno sopra l'altra, Damon la guardò e senza bisogno che lei dicesse nulla sussurrò: “Se non te la senti non fa niente, a me basta averti vicino, in fondo ho aspettato parecchi secoli prima di incontrarti, posso farlo ancora!”.

Ma io no...non voglio aspettare un secondo di più!” disse Bonnie guardando Damon negli occhi come se stesse accarezzando la sua anima, “IO SONO TUA!”.

  
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